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Re: Giradischi ERA mk6
Ho letto la tua risposta e ti ringrazio.
Ti dico subito che, abbassare il volume, già non alto per la verità (poco più
di un quarto di manipola), non annulla né attenua il fenomeno (avevo già
provato, naturalmente).
Effettivamente in questi ultimi giorni, prima di leggerti, con l'ausilio del
libretto e delle caratteristiche della testina/puntina, ho controllato il
settaggio del braccio e della testina verificando delle anomalie che ho
effettivamente corretto. Ho poi pulito delicatamente la puntina con una
spazzolina, una Shure N105E, che da pulita non appare più "sferica" ma direi
piuttosto conoidale (o i miei dischi, pur lavati, sono luridi, o quel benedetto
OZON, nonostante quel che costa, per quel che è, non pulisce un granchè).
A questo punto, però, ti chiedo se non sia il caso verificare l'effettivo peso
della testina/puntina+accrocchio Pmount, con bilancina da pochi €, anzichè
basarmi sui dati della shure...
In ogni caso, fatto quanto descritto, nonostante vi siano degli udibili
miglioramenti nella limpidezza generale del suono, in vari punti di determinati
dischi (specie vecchie incisioni di musica classica a cavallo degli anni
'60-'70, oltre a quelli già citati), il descritto crepitio accompagnato alla
musica (come vi fosse assenza o corruzione di segnale) si manifesta ancora. Per
ciò che riguarda i vinili di musica jazz, la gran parte sono allegati della
rivista "musica jazz" (quindi già dichiaratamente non ottime registrazioni, ma
di valore documentaristico), suonati poi, senza troppi riguardi, con la citata
fonovaligia readers digest (con puntina ignota e probabilmente usurata) e
vecchi di 30-35 anni.
Insomma la diagnosi, andando per esclusione sarebbe l'usura dei dischi.
Voglio comunque informarti che, per quanto riguarda i diffusori, visto il loro
esiguo costo di nemmeno 50€ (a fronte di un valore effettivo e di prestazioni,
a tuo stesso dire, pari a diffusori da 250), ho azzardato la modifica dei
condensatori applicati ai tweeter, sostituendo, come da suggerimenti, quelli
orignali da o,33 mf con due nuovi, da 1mf; ho applicato dei piedini in gomma;
ho costruito appositi telaietti per le teline protettive da fissre ai diffusori
tramite specifici pispoli maschio/femmina (i maschi incassati nel mobile in
appositi fori); ho sigillato bene tutto con il blue tack.
Il crepitio persiste, sarà autosuggestione, ma pare pure aumentato....
In ogni caso sono riuscito a reperire uno stilo shure N105E nuovo e nella sua
scatola originale....per la bellezza di 55€, si tratta di materiale di consumo,
per cui l'ho preso comunque.
Devo riscontrare che ad ogni ascolto di Lp, la puntina si presenta "sporca"
ossia piena di "residui" raccolti alla base della stessa. Tutto ciò, anche con
un disco nuovo di pacca, ancora incellophanato!
In ogni caso, con quest'ultimo vinile, la riproduzione è assolutamente priva
di disurbi, crepitii, distorsioni, "clipping", almeno per quel che il mio non
sofisticato orecchio possa valutare. Anche alzando i volume, oltre ad un
livello "opportuno" per il modesto ambiente da "sonorizzare" (3,5m x 5m), non
mi pare compaiano disturbi o distorsioni. Sono francamente sorpreso e contento dei diffusori in se stessi....per i quali
cominciavo ad avere dei dubbi, sia sulla loro effettiva qualità, sia
sull'opportunità degli interventi che avevo
effettuato.
Ancora una nota, per la regolazione del peso di tracciamento riscontro due
indicazioni differenti: sul libretto del braccio l'indicazione è di impostarlo sulla tacca
corrispondente al valore di tracciabilità della puntina (1,25-1,5g). Il
pieghevole della stessa puntina, a fronte dei valori di tracciabilità della
stessa, suggerisce di impostare il braccio: per ottenere i 1,25g di
tracciabilità a 1,5g, per ottenere i 1,5g a 1,75g (in pratica a fine corsa del
braccetto).
Io li ho provati tutti questi valori (1,25, 1,5, 1,75) ma francamente non odo
differenze e alla fine ho settato il pesetto a 1,5...
Andrà bene?
Michele - E-mail: cassibba-michele (at) libero.it
LC
Caro Michele,
se con dischi nuovi il problema del rumore non si presenta e anzi il tutto suona bello, pulito e senza distorsioni mi pare inutile continuare a ragionare sull'impianto o sul settaggio del giradischi. È evidentemente un problema di software, ossia LP vecchi, mal incisi, mal stampati e mal suonati da giradischi non all'altezza. È per questa ragione che sconsiglio sempre di utilizzare giradischi qualunque per riprodurre gli LP, i rischi che si possono correre superano di gran lunga il costo di un dignitoso giradischi moderno che renda giustizia ai dischi neri e che, soprattutto, non li distrugga.
Il fatto che anche nei dischi nuovi ci sia dello sporco non è così anomalo, si tratta realisticamente di residui di stampa. In ogni caso, userei solo la puntina nuova coi dischi nuovi e rimetterei la vecchia per quelli ormai andati. Per quanto riguarda il peso di lettura della testina utilizzerei una bilancina digitale. Le scale dei bracci sono spesso affette da errore e, in più, mi fido poco della manualità degli audiofili analogisti alle prime armi. La possibilità di sbagliare la procedura di corretta impostazione del peso è molto alta. Una bilancina di precisione risolve il problema alla radice. Nel dubbio, ricorda che è meglio un decimo di grammo in più che in meno.
Infine, sono felice che le Scyhe Krocraft ti piacciano così tanto. Per quello che costano, come scrissi nella recensione, hanno del miracoloso (o forse sono i concorrenti a gonfiare i costi).
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Nuova amplificazione per AR 10 PiGreco
Caro Lucio,
leggo la vostra rivista da circa tre anni, quando - per puro caso - scoprii che i miei genitori possedevano un impianto hi-fi completamente inutilizzato e in condizioni di semirovina. Per curiosità, collegai l'amplificatore a un lettore cd portatile e a delle casse Bose (bookshelf entry-level) prestatemi da un amico: nonostante tutto fu una folgorazione (fino a quel momento avevo usato un compatto Sony da 100 euro circa)...
Fatta qualche ricerca, appresi così che l'amplificatore e le casse erano oggetti di qualità e meritavano le spese per la riparazione: si trattava di una coppia di AR 10 pigreco e di un Musical Fidelity A1. Per farla breve ho fatto riparare, mi sono appropriato di tutto e ho messo su, anche grazie ai vostri consigli, il mio primo impianto hi-fi.
Ai componenti che ti dicevo ho così affiancato un lettore Cd Thule Audio 100; ho usato i vostri progetti per i cavi e il bellissimo TNT Flexy per sistemare il tutto. Non sto a dirti l'impressione strabiliante che mi ha fatto, completata l'opera e messo in funzione il tutto, l'ascolto dei miei vecchi cd...
Nel frattempo ho ricevuto in regalo anche un giradischi Thorens TD 158: so che è un po' più scarso rispetto agli altri componenti, ma, visto che non lo uso moltissimo (la mia collezione di vinili è ridotta), per adesso me lo tengo. Premetto che non ho grande esperienza di ascolto e forse sono anche un cattivo orecchio, ma il suono dell'impianto, nonostante alcune pecche di cui ti dico dopo, in genere mi piace: si apprezza una certa profondità, i suoni sono verosimili e con le registrazioni di qualità è proprio un piacere da ascoltare. Qualche difetto, per contro, mi sembra ci sia nella riproduzione delle voci, che non mi paiono pienamente naturali, e - soprattutto con il vinile - nella tenuta dei bassi nei passaggi più complicati.
Ti scrivo per chiederti innanzitutto un feedback generale sull'impianto. Poi per sottoporti un'altra questione: il Musical Fidelity si è rotto una seconda volta nel giro di tre anni e, a questo punto, vorrei sostituirlo piuttosto che continuare con le riparazioni, magari cercando di migliorare la qualità di ascolto per i difetti che ti dicevo. Mi sembra di aver capito da alcune vecchie lettere che a te il suono dell'A1 non piace molto; io, forse anche per quella prima folgorazione che mi ha regalato dopo anni di plastica, lo apprezzavo, anche se sono pronto a cambiare impostazione di fronte a un ascolto di qualità superiore. Il mio budget è di circa 1000 euro e ascolto prevalentemente musica classica, anche se non disdegno qualche incursione nel blues-rock anni 60-70. La mia stanza è piuttosto ampia (25 mq circa) e ben arredata. Hai qualche consiglio?
Grazie mille e complimenti per la rivista,
Guglielmo - E-mail: colifanag (at) hotmail.it
LC
Caro Guglielmo,
le AR 10 Pigreco sono dei classici immortali, diffusori non facilissimi da pilotare, ma di gran valore, storico, collezionistico e musicale. Bene anche il lettore Thule e il giradischi Thorens, se equipaggiato con testina nuova e tutto regolato alla perfezione. L'amplificatore Musical Fidelity A1 non ha esattamente la fama di essere un componente affidabile: a causa dell'elevata temperatura alla quale lavoravano i circuiti i guasti erano abbastanza frequenti. Lo stesso Tim de Paravicini, il suo progettista, ammise che, per contenere i costi, la scelta di alcuni componenti non fu felicissima e causò diversi problemi di affidabilità.
Per questo motivo, concordo con te nel lasciarlo al suo destino, magari dopo averlo riparato un'ultima volta in maniera da renderlo rivendibile (è abbastanza ricercato dagli appassionati). Ti servirebbe dunque un amplificatore dal timbro simile (abbastanza morbido e caldo), che sia dotato di ingresso phono e che abbia la forza necessaria per pilotare le difficili AR10. Con la cifra che hai stanziato non è un'impresa impossibile: penserei, ad esempio, a un integrato di casa Arcam o Audio Analogue, che condividono le caratteristiche elencate. Realisticamente il risultato finale sarà superiore all'attuale, per la maggiore potenza a disposizione e per le migliori capacità di pilotaggio, infatti l'A1 non era esattamente un campione in questi due parametri! Tieni conto che le casse non sono facili e l'ambiente è grande, quindi i (buoni) watt servono.
Vedrai che i difetti che riscontri si attenueranno molto. Ovviamente, mi aspetto che i diffusori siano posizionati sui loro supporti originali (e non semplicemente poggiati sul pavimento) o su altri di altezza simile (vedi brochure originale dell'epoca, a lato).
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Konstantinos,
il problema mi è ben noto, visto quanti articoli ho dedicato all'argomento. Come avevo osservato con altri esempi i rincari talvolta superano il 200% il che è, ovviamente, ingiustificabile da qualunque punto di vista lo si osservi. Le tasse italiane più alte giustificano solo in parte queste differenze paradossali, la cruda verità è che il mercato italiano dell'HiFi, al pari di quello immobiliare, è stato drogato ad hoc, per riposizionare verso l'alto tutti i prodotti, puntando a vendere meno pezzi ma con un ricavo più elevato, come se in Italia ci fosse davvero la necessità di restringere ulteriormente il mercato. Forse, ingenuamente, si pensava di poter aggredire in questo modo la fascia di acquirenti più abbienti e, spesso, meno esperti: si pensa che chi abbia tanti soldi da spendere lo faccia senza pensare troppo a ciò che sta acquistando. Questo è vero in parte: nessuno butta via i propri soldi, anche quando ne possiede tanti. E le vacche grasse da mungere, prima o poi, finiscono il latte o lo destinano ad altri scopi. Il risultato, come tu stesso hai ben evidenziato, è davanti agli occhi di tutti: un mercato agonizzante, cui la crisi economica recente ha dato il colpo di grazia.
I distributori italiani, a mio parere, hanno fatto cartello per tenere i prezzi alti ma...non sono i soli responsabili. Eh già, perché esistono complicità evidenti (volute o no, non lo sapremo mai) che vanno ricercate nella stampa del settore, che ha retto il gioco al rialzo, senza MAI sollevare il problema della disparità dei costi dell'HiFi in Italia rispetto agli altri Paesi della UE. E mentre prima con la lira il giochetto funzionava benino, con l'avvento dell'euro e dell'informazione diffusa grazie a Internet (contro la quale tutti questi signori si sono scagliati, almeno inizialmente), il giocattolo, fragile, si è rotto in mille pezzi.
A me, francamente, le lacrime di coccodrillo non hanno mai commosso. L'unico vero dispiacere è per quei pochi negozianti seri, onesti e appassionati, che hanno dovuto chiudere stritolati dalla crisi da una parte e dai distributori che si sono messi a far loro concorrenza sleale, vendendo sottobanco al dettaglio, scavalcando di fatto i negozi. Si parla sempre troppo poco di questi problemi, e mi farebbe molto piacere ospitare su queste pagine repliche e opinioni dei diretti interessati (distributori e negozianti). Chiudo con un invito accorato: signori distributori, abbassate i listini, è forse l'ultima occasione per ridare ossigeno a questo mercato.
Grazie per il feedback!
Lucio Cadeddu
LC
Caro Lorenzo,
lascia perdere il vintage, non conviene né economicamente né, spesso, tecnicamente. In più consegneresti a tuo padre una bella grana che potrebbe non gradire: apparecchi che si guastano, che necessitano di revisione e dei quali, magari, non si trovano più neppure i ricambi. Vintage bocciato, nella maniera più assoluta. Visto che il budget sembra ridotto, meglio puntare a oggetti nuovi che hanno prezzi molto più bassi di qualunque scatolame vintage o presunto tale.
Lo Scythe con le KroCraft lo eviterei, massima pressione sonora troppo bassa, specie per ascoltarci l'heavy metal :-)
Prenderei al suo posto il Dayton DTA100/120, con 100€ dovresti cavartela. Le casse KroCraft, invece, potrebbero essere momentaneamente sufficienti. Per le sorgenti è necessario prendere prodotti onesti ma di primo prezzo e il giradischi dovrà avere uscita già preamplificata, altrimenti dovresti spendere anche per un pre fono separato. Potrebbe andar bene il ProJect Elemental Phono USB (meno di 250€), che oltre all'uscita preamplificata ha anche un'uscita digitale per consentire la masterizzazione diretta degli LP su PC. Per il lettore CD ci vedrei bene un Cambridge Audio Topaz CD5, intorno ai 200€. Volendo evitare questa spesa potrebbe andar bene un qualunque lettore DVD/BD dotato di uscite audio RCA (alcuni hanno solo la HDMI).
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Massimo,
non sostituirei il Trends con un ampli integrato vecchio come quelli che hai citato. Semmai, proverei qualcosa nel nuovo, a partire dal Rotel RA10, che è già dotato di phono. Non avrà la magia del Trends, ma è completo di tutto ciò che ti serve, potenza sovrabbondante inclusa.
Non so dirti perché PSB non abbia gran seguito qui in Italia, per quanto ci riguarda, se l'importatore fosse interessato, saremmo assolutamente disposti a recensire questi diffusori dall'ottimo rapporto qualità/prezzo.
Per quanto riguarda il tuo lettore Oppo, mi stupisco di come gli audiofili riescano a dare colpe a un componente specifico nella catena, isolandolo dal resto dei partner. Come fai a dire che il suono che senti velato sia colpa dell'Oppo? Hai provato un altro lettore a confronto, per poterlo affermare? Eh già, perché questo sarebbe l'unico modo. Altrimenti, se a volte ti sembra che suoni bene e altre volte no, la colpa è semplicemente dei dischi, tra i quali le differenze qualitative sono di gran lunga superiori a quelle tra un componente e l'altro nel tuo impianto. Senza a prova del nove (confronto con altra sorgente, con gli stessi dischi) io starei sereno e mi terrei l'Oppo, e magari sarei anche felice del fatto che metta in evidenza le differenze di qualità tra un disco e un altro. Sarebbe molto preoccupante se suonassero tutti uguali!
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
La teoria dei dadi ciechi...
LC
LC
Schermatura a "terra"?
LC
Consigli per un upgrade generale
LC
Ho visto anche degli audiofili felici
LC
Anche questa settimana dobbiamo ricordare un altro musicista che lascia le scene troppo presto. Si tratta di Wayne Static, deceduto a soli 48 anni il primo novembre scorso. Wayne Static era il fondatore e leader della band Static-X e, di recente, era apparso in un brano di contaminazione rap-metal di Darryl "DMC" McDaniels, il rapper della storica band Run DMC. Mi piace ricordarlo così, con questo potente brano crossover dal titolo Noise Revolution.
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© Copyright 2014 Lucio Cadeddu - direttore@tnt-audio.com - www.tnt-audio.com
Buonasera direttore, anzitutto grazie per averci dato TNT audio :-) , fonte di ispirazione per il miglioramento continuo dei nostri impianti hi-fi/end compreso il mio modestissimo impianto musicale, costituito da quanto segue:
L'ampli e lettore cd poggiano su basette in marmo (l'ampli col marmo sopra il lettore cd). Dopo averle confessato cosa e come ascolto la mia adorata musica, le espongo la famigarata teoria dei dadi ciechi e il perchè sono giunto a questa soluzione:
Perchè il dado cieco? Semplice: le punte coniche disaccoppiano bene le macchine o gli stands-casse ma subentra il fattore economico/ WAF a gamba tesa. Con un pezzo di barra filettata terminata ai due capi con dado cieco in ottone e relativa rondella, ho fissato il marmo alla tavoletta e ai piedini (cipolle da mobile...) costituendone la base degli stands stessi. Ecco presi tre piccioni con una fava:
moglie felice per il pavimento integro, disaccoppiamento effettuato egregiamente, e senza sottopunte (la SME chiede 16€ per 4 sottopunte...)
e tasca rigonfia (per non parlare della soddisfazione nel realizzarli).
Non mi sono fermato qui: ho osato fare anche quanto segue. Ho tolto i piedini inferiori dalle due macchine, ampli e cdp, e li ho sostituiti con delle manopole in acciaio inox massiccio circa della stessa grandezza dei piedini, fissati alla base delle macchine con biadesivo per specchi,
provvisti di vite centrale ai quali ho avvitato dei dadi ciechi verniciati di nero. Il tutto poggia sulle basette di marmo nero. Bellissimi ed efficacissimi, proporzionati ovviamente alla qualità dei componenti.
Come avrà capito anch'io faccio parte di quella categoria di pseudo audiofili, ma molto musicofili, squattrinati ma appassionati. Rientro anche nella categoria di quelli che nella scelta dei componenti ne hanno azzeccate poche, tipo usare un sintoampli HT sia per ascolto musica cd-mp3-wav che films, sostituire le casse in funzione dell'home theater; ma ecco che grazie a voi ho smesso!! Nel frattempo tanto ma tanto DIY !!
Per concludere 2 domande: ho prelevato un cavo audio scoperto per caso sotto il sedile posteriore della mia auto e siccome è schermato con calza in rame e sembra di buona qualità (Target double shielded) vorrei inserirlo nella catena musicale ma mi sono bloccato perchè da una parte è presente un terzo cavetto finissimo in comune rame isolato mentre dall'altro lato, mentre spellavo i cavetti per la saldatura agli spinotti è comparso del cavo scoperto che scorreva in parallelo assieme ai cavetti audio. Cosa faccio? Vanno collegati alla terra? Ad uno degli chassis? E quale dei due collego? Devo eliminarli/ignorarli?
Poi vorrei sostituire il sintoampli con un amplificatore più serio e avevo pensato al PM6005 di Marantz o al Nad C326BEE, forse più quest'ultimo che il Marantz. Per concludere vorrei sapere perchè non ha mai recensito e non parla mai dei marchi dei diffusori Cambridge e SVS.
Grazie per la pazienza e buona musica a tutti.
Carlo - E-mail: carlo.feletti (at) gmail.com
Caro Carlo,
buona idea quella dei dadi ciechi, anche se la mia preferenza va per sistemi che disaccoppiano, anziché accoppiare rigidamente. Il dado cieco accoppia rigidamente apparecchio e superficie d'appoggio, mentre un piedino in gomma (tipo fermaporte, ad esempio) isola maggiormente. In certi contesti trovo la soluzione decisamente più godibile. Magari fai qualche altra prova in merito e riferisci. Tutto questo marmo e ottone di cui fai uso potrebbe squilibrare un po' il suono dell'impianto, devi inserire qualche elemento smorzante.
Il cavo di segnale che hai trovato credo sia dotato di un semplice cavetto di terra, puoi tranquillamente ignorarlo a meno che non lo voglia usare come cavo tra giradischi e ingresso phono.
Sono d'accordo, infine, sulla sostituzione dell'amplificatore, e tra i due la mia preferenza va al NAD. Per quanto riguarda invece l'assenza di certi prodotti da queste pagine, la responsabilità non è nostra, ma dei Costruttori o dei Distributori, poco interessati ad apparire su una rivista anomala come questa. Non si può dar loro torto, in fondo la recensione è vista, da molte Aziende, come un veicolo promozionale, da scambiare con spazi pubblicitari. Questo, d'altra parte, garantisce loro un minimo di trattamento di favore, esplicito o implicito. Noi non offriamo recensioni in cambio d'altro, quindi si corre il rischio di non poter controllare il risultato finale. Di questi tempi, magari, tante Aziende non se la sentono di rischiare. Noi saremmo felici, ovviamente, di recensire qualunque prodotto che abbia alle spalle un minimo di distribuzione.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu
Caro Edoardo,
non abbinerei l'amplificatore Yamaha con le casse B&W, rischieresti un suono troppo caratterizzato in gamma medio-alta. Volendo un amplificatore che abbia sia ingresso phono per il giradischi sia un ingresso USB per chiavette musicali temo che la spesa da prendere in considerazione sia più elevata, ad esempio l'ottimo Rotel RA11 ha queste caratteristiche ma costa circa 550€. Io credo che la soluzione migliore per le tue esigenze sia però il Cocktail Audio X10: legge da penne USB, da CD, da hard disk, da PC esterno, dalla rete, da qualunque dispositivo collegabile tramite wifi. In più è dotato di un amplificatore interno che fa il suo dovere in un primo impianto, in attesa che finanze più consistenti consentano l'acquisto di un amplificatore esterno di migliore qualità. Non ha ingresso phono per il giradischi ma a questo problema si può ovviare acquistando un giradischi che abbia già l'uscita preamplificata (ProJect Essential USB, ad es.) da collegare all'ingresso LINE (AUX) IN del Cocktail. Tra giradischi e X10 saresti ancora sotto il prezzo del solo Rotel RA11 e potresti destinare il resto della cifra ai diffusori. Con circa 500 euro potresti acquistare delle belle torri da pavimento di Wharfedale, Cambridge o Indiana Line. Il risultato sarebbe, a mio parere, superiore a quello che avresti ottenuto con il setup che hai indicato tu e, in più, guadagneresti flessibilità d'uso, potendo ascoltare i file da chiavetta USB ma anche in streaming dalla rete, da Internet Radio o dal PC!
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu
Buongiorno, sono un audiofilo alle primissime armi e, cambiando casa tra qualche mese, sto cercando di creare le condizioni adatte per un impianto semiserio nel mio studio e già che ci sono, per fare contenta la moglie, nel soggiorno ci metteremo anche un impianto multicanale.
Ho letto che non rispondete a domande su cavi ma a questo mio quesito non ho trovato da nessuna parte un riscontro, neanche nella posta di TNT-Audio, e quindi ... provo a chiedere :-)
Siccome mi piace sporcarmi le mani e sono dotato di un piccolo angolo-laboratorio con una buona stazione saldante, volevo cimentarmi come prima cosa nella costruzione del cavo TNT STAR con cavo quadripolare da 2.5mm2 per conduttore.
Questo perchè nell'impianto multicanale le due piccole casse surround posteriori sono "inceiling" in un abbassamento di cartongesso. Purtroppo non posso fare diversamente. Tra l'ampli AV e le due casse ci sarà una distanza di circa 12 metri e per un breve tratto (2 metri circa) il cavo di una cassa surround (solo di una) corre parallelo a circa 20 cm da un cavo a 220V (luci del ribassamento in cartongesso).
Quindi per la costruzione dello STAR volevo prendere del cavo quadripolare schermato.
Il mio dubbio è: la "calza" della schermatura dello STAR dove la collego? Alla messa a terra dell'impianto? Non la collego per nulla (una gabbia di Faraday un po' miserella.....)?
Il mio secondo dubbio: vale la pena di saldare le estremità del cavo (prima di inserirlo nei morsetti della cassa) o è sempre meglio lasciare il rame nudo?
Cordiali saluti.
Alessandro - E-mail: aleambro (at) gmail.com
Caro Alessandro,
le tue domande sono perfettamente pertinenti, perché riguardano aspetti generali relativi a un nostro progetto d'autocostruzione. Non rispondiamo più, invece, a richieste di consulenza sui cavi, ovvero quali scegliere, come abbinarli etc. Quello dei cavi è un argomento che ci ha annoiato a morte, in effetti. Troppa importanza è stata data a dei componenti, tutto sommato, poco influenti e decisamente troppo costosi.
La calza del cavo TNT Star andrebbe collegata al polo negativo dell'uscita altoparlanti, lato amplificatore, oppure a un morsetto di terra nel cabinet dello stesso. Non va collegata alla terra dell'impianto elettrico. Lasciandola scollegata essa non serve praticamente a nulla, visto che come hai osservato non svolgerebbe la sua funzione di gabbia di Faraday. Se la destinazione fosse quella dei canali posteriori di un sistema surround, potresti anche utilizzare sezioni inferiori, non serve metterci un biscione per collegare dei piccoli satelliti.
Per quanto riguarda invece le terminazioni dei cavi di potenza, a mio parere si possono anche lasciare in rame nudo, senza stagnarle, avendo l'accortezza di controllarle e muoverle di tanto in tanto onde prevenire la formazone di ossido. La stagnatura è un metodo comodo perché limita le ossidazioni e tiene ben legati tra loro i trefoli del rame, ma di fatto si interpone un altro metallo nel punto di contatto, cosa che, in generale, non è consigliabile.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Stimato Direttore,
usufruisco di un impianto messo insieme negli ultimi 2 anni, tenendo sempre un occhio al portafoglio che non concede mai più di pochi biglietti da 100 € per volta. Le elettroniche sono queste:
L'ambiente di ascolto è una stanza di 3,5x5 metri circa, arredata con una libreria su un lato lungo, un armadio sull'altro, i diffusori su un lato corto ed un tavolo con dietro la posizione d'ascolto, sull'altro. Ascolto sopratutto musica classica, rock anni '70 e cantuautori italiani (De Andrè, Guccini, Capossela). Sono moderatamente soddisfatto del risultato anche se mi rendo conto che si potrebbe ottenere molto di più. Mi pare di sentire a volte un suono compresso, sogno di chiudere gli occhi e poter immaginare di avere davanti un'orchestra ma la cosa non funziona.
Vorrei chiederle quale sia, a Suo parere il o i punti deboli su cui si possa intervenire, per avvicinarsi un pochino all'ideale di cui sopra, tenendo conto che la realtà purtroppo deve fare i conti con budget limitati.
Approfitterei anche per una seconda domanda. Vorrei aggiungere un sintonizzatore e sono fortemente indeciso tra scegliere una vecchia gloria del passato oppure buttarmi su un moderno.
Ho selezionato ad esempio questi tre modelli:
Si trovano tutti allo stesso prezzo (circa 300), ma cosa scegliere?
Grazie per l'attenzione e per il vostro prezioso lavoro,
Matteo - E-mail: matteo.daghetta (at) gmail.com
Caro Matteo,
tenendo conto dell'età avanzata e della qualità non stratosferica degli attuali diffusori io credo che un bel salto in avanti lo faresti sostituendo proprio questi, magari con un modello da pavimento che eviti il ricorso ai supporti. Visto che non disdegni l'usato, prova a vedere cosa riesci a trovare per cifre contenute, torri da pavimento di Indiana Line, Chario, Wharfedale, KEF, Monitor Audio etc. non dovrebbero essere difficili da reperire. Opta per modelli abbastanza recenti, diciamo con meno di 10 anni di vita sulle spalle.
Il resto dell'impianto è assolutamente onesto e dovrebbe essere in grado di regalarti qualche emozione in più. Non mi è chiarissima la disposizione dei diffusoti e del relativo punto d'ascolto, tieni conto che questo può fare una differenza ancora più sensibile.
Per quanto riguarda invece la scelta del sintonizzatore, considerando che il 99% della FM nazionale trasmette file MP3 super-compressi (anche dinamicamente) non vale certo la pena spenderci cifre importanti, che io vedrei meglio se dirottate sui nuovi diffusori. Trecento euro mi paiono veramente eccessivi per lo scopo. Ti consiglio pertanto di prendere un sinto usato, anche vintage, purché di prezzo non superiore ai 100€. Temo che ogni altro euro speso in più sarebbe assolutamente inutile. Ho dato un'occhiata su Ebay e si trovano dei sinto carini, con qualche anno sulle spalle, per cifre inferiori ai 50€ e ce ne sono sia digitali che con scala parlante analogica, che ha pur sempre il suo fascino.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Caro Lucio,
leggendo la tua rubrica della Posta, avidamente come ormai mi capita da 8 anni, ho
sentito per la prima volta Tell it to your heart di Lou Reed. Ho quasi tutti i
dischi citati nell'editoriale di Mark, ma questo brano non l'avevo mai ascoltato ed
è veramente meraviglioso ed emozionante.
GRAZIE!
Massimo - E-mail: massimogast (at) yahoo.it
Caro Massimo,
sono contento che la mia proposta insolita ti sia piaciuta. In effetti trovo che Tell it to your heart sia un piccolo capolavoro sconosciuto di Lou Reed, forse perché è una ballata, forse perché è alla fine di un album minore, ma credo che avrebbe meritato ben altra fama.
La versione live che ho proposto, poi, con l'accompagnamento del sax, è persino più bella di quella in studio, sull'album. Per chi se la fosse persa, mi permetto di segnalare nuovamente il video di YouTube. Ti ringrazio per avermela ricordata di nuovo, la riascolto più e più volte sempre con immutata emozione!
Nel caso questo embedding dovesse essere vietato/disabilitato, potete visionare il video direttamente su YouTube. Buon ascolto!