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Buonasera, ho di nuovo il piacere di scriverle, per sottoporle un quesito, ho
recentemente acquistato due ampli, un Marantz PM35 credo fine anni 80, ed un Sansui
vintage, AU-4900 esso credo risalga alla metà anni 70.
I diffusori (acquistati dopo aver letto le Sue recensioni), sono gli Aliante CNM
tower. Le sorgenti: il cd (sul quale vorrei sorvolare, se non proprio stendere un
velo pietoso) è un Technics solo uscita in fibra ottica, collegato ad un sinto ampli Yamaha
rx-v650 del quale uso solo il DAC (è freddo come il ghiaccio) sto cercando un valido
lettore cd... ed un piatto Thorens modello TD mk2 con puntina Stanton mk-v, credo
la fascia economica della Thorens di un tempo.
Premetto che uso cavi di modesta qualità, ed ascolto musica jazz, percussioni,
piano ecc. in un saloncino di circa 30 mq con pochi mobili e un grande tappeto.
Tra i due ampli, mi sembra più caldo il Sansui, il Marantz a mio modestissimo parere
non mi sembra niente di che, suona in modo....normale... senza eccessiva enfasi, né carattere, ma è un mio modestissimo parere.
Ero orientato su un NAD 3120, che utilizza tra l'altro gli stessi finali del Sansui, ma alla fine ho optato per il Sansui, forse spinto da commenti sulla rete che lo definivano un suono valvolare o dalla sua estetica, il NAD è davvero brutto, lo so non si deve mai giudicare dall'estetica...
Ora vorrei la sua opinione, per capire cosa fare, quali dei due scegliere, o addirittura abbandonare per qualcos'altro.
La ringrazio anticipatamente per il tempo che mi vorrà dedicare e le faccio nuovamente i complimenti per il lavoro che svolge, che seguo da... sempre!!
Alessio - E-mail: ialessio (at) me.com
LC
Caro Alessio,
e ci risiamo col problema dei consigli da forum!!! Vorrei capire chi è quel genio che ti ha spinto a preferire il vecchio Sansui AU4900 al ben superiore NAD 3120!!! Forse voleva avere lui la possibilità di prendere il 3120? Molto probabile, essendo un amplificatore raro e molto ricercato! Sono due prodotti semplicemente inconfrontabili, tanto siderale è la distanza di qualità sonora tra i due, tutta a favore del NAD, naturalmente! Sarà anche brutto, ma suona ancora molto, molto bene, mentre non possiamo certo dire la stessa cosa per il ben più modesto Sansui AU4900, un modello entry-level dell'Azienda giapponese, che risale a circa 40 anni fa!
Posso anche credere che il suo suono ti piaccia più di quello del Marantz PM35 (davvero bruttino) ma pian piano dovresti capire che ciò che senti è abbastanza lontano da ciò che dovrebbe essere (suono fedele a ciò che c'è inciso sui dischi). E poi, scusa, se vuoi un suono valvolare perché non prendere direttamente un integratino a valvole? Ormai si trovano per cifre abbastanza modeste! Almeno avresti qualcosa di nuovo e di veramente valvolare.
Il suono valvolare che puoi attribuire al vecchio Sansui (e a tanti amplificatori di quell'età) è in larghissima parte dovuto alla componentistica ormai fuori specifiche, in particolare ai condensatori scarichi che non riescono più a dare vivacità e swing al suono riprodotto. È incredibile quanto perversa possa essere la mente degli audiofili, tanto da far preferire il suono di un amplificatore ormai prossimo alla pensione e certamente da revisionare a qualcosa di moderno che suona davvero ciò che c'è inciso dentro ai dischi.
In definitiva: prendi il NAD 3120 finché sei in tempo e molla tutto il resto. Bene il Thorens, mentre per il lettore CD è sufficiente che affianchi al tuo Technics (se funziona ancora bene come meccanica di lettura) un DAC con ingresso ottico e USB, ormai si trovano per cifre con le quali non acquisteresti un buon lettore CD nuovo. I nomi sono sempre quelli che si ripetono ogni settimana qui sulla Rubrica della Posta e che sono anche recensiti qui su TNT-Audio...
Per quanto riguarda l'estetica, puoi sempre tenere il Sansui sullo scaffale e guardartelo, spento, tutte le volte che vorrai ;-)
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Luca,
non conosco nei dettagli l'amplificazione che intendi acquistare ma essendo OTL ti vorrei ricordare che le Linn Sara sono un vero carico killer per gli amplificatori, se non ricordo male hanno un minimo di impedenza a 2.6 Ohm e mediamente stanno intorno ai 4 Ohm. Gli OTL, a causa della mancanza dei trasformatori d'uscita, risentono pesantemente del carico collegato, ho seri dubbi che questo possa essere un matrimonio felice! Siccome però tutto dipende dall'implementazione del progetto e da una serie di altri fattori, la cosa sensata da fare è prendere i tuoi diffusori (o, viceversa, gli ampli) e provarli direttamente presso il rivenditore o direttamente a casa tua. In questo caso più che mai la prova diretta è FONDAMENTALE! E questo, ripeto, non per questioni sonore ma per prossibili problemi relativi all'interfacciamento elettrico tra ampli e casse.
Non è un caso che il partner ideale per le Linn Sara fosse il Naim NAP250, finale robustissimo e in grado di pilotare qualunque carico. Dovesse capitartene uno, provalo coi tuoi diffusori, dovrebbe essere superiore all'Exposure che utilizzi ora. Oppure, anziché inseguire faticosamente l'amplificazione per le tue Sara, nel caso non fossi soddisfatto del suono che ascolti, dovresti valutare seriamente la possibilità di sostituirle con qualcosa di meno idiosincratico e schizzinoso :-)
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Lorenzo,
tremo all'idea di come possano essere stati ridotti i tuoi vinili passando per quel coso che hai utilizzato sinora! Ho paura che si siano irrimediabilmente rovinati!
Quindi: abbandona immediatamente l'ascolto di vinile su quel giradischi e attendi di poterlo fare con un impianto migliore. Benissimo il giradischi Pioneer, almeno l'hai pagato una cifra onesta. Controlla però che testina monta, realisticamente la puntina sarà da sostituire, onde evitare di infliggere altri danni ai tuoi delicati LP. Cura con attenzione tutte le regolazioni del giradischi seguendo le nostre FAQ.
Tra i due amplificatori che hai individuato la mia preferenza andrebbe al Pioneer SA610 ma sei sicuro di non riuscire a trovare, per cifre analoghe, qualcosa di più recente? Questi sono davvero troppo vecchi e rischi di doverci spendere soldi per revisionarli. Un'alternativa più che valida sarebbe un pre fono (nuovo) collegato a uno dei tanti amplificatorini in classe D/T che si trovano su Ebay. Con circa 100€ compri un ProJect Phonobox (nuovo) e ci affianchi, con altri 50€, un integratino in classe D, equipaggiato con Tripath oppure i nuovi chip-amp basati su chip TDA (es. TDA7492). Ce ne sono tanti, ad esempio sono interessanti quelli della SMSL. Volendo potresti risparmiare ancora un po' e prendere un pre fono della TCC (o equivalente), si trovano anche per una trentina di euro. La spesa totale sarebbe sotto i 100€, avresti non solo apparecchi nuovi e in garanzia, che non necessitano di revisioni ma soprattutto che suonano incomparabilmente meglio rispetto a quelle vestigia del passato che hai indicato tu.
Per i diffusori, una coppia di Scythe KroCraft da 50 euro e hai risolto il problema!
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu
Piccole modifiche ambiente di ascolto e aggiornamento testina
Caro Direttore ti volevo aggiornare sull'ultima mia lettera del 08/02/14 VOL.683.
Come tu hai ben notato, l'impianto era sacrificato e aveva problemi di riflessioni e pulizia del suono, tutto questo non lo avevo risolto perché volevo cambiare stanza, una più grande, dedicata e arredata per ottenere un buon ascolto.
Purtroppo al momento è saltato tutto e proprio grazie anche alla tua risposta ho deciso di provare a fare delle modifiche, il risultato è stato notevole, ho inserito il tappeto e altri quadri privi di vetro, ho tolto un mobiletto, dando leggermente più spazio ai diffusori.
Ho provato a utilizzare la parete con il lato più lungo, ma non ho sentito ulteriori miglioramenti ed è anche meno comodo l'ascolto poiché ho il letto.
Ora il suono è decisamente più pulito e dettagliato, ho cambiato la testina del giradischi acquistando una Shelter 301 II, notevole sforzo economico, dopo averla ascoltata più volte dal mio negoziante di fiducia su impianto simile al mio.
Anche con il giradischi, oltre al valore della testina, il suono è notevolmente migliorato e con dischi ben fatti regala emozioni.
LC
Caro Alberto,
sono felice che i miei suggerimenti ambientali siano stati messi in pratica e abbiano prodotto risultati così apprezzabili. È proprio vero che fintanto che non si prova si fa fatica a credere quanto importanti siano la corretta installazione dell'impianto e la cura dell'acustica ambientale. Ora il tuo ambiente sembra decisamente più idoneo di quanto fosse in precedenza. I diffusori continuano a essere un po' troppo vicini l'uno all'altro, ma va bene, di fatto non puoi fare di meglio.
Per quanto riguarda l'alimentatore Naim HiCap, certamente il suo inserimento farà sentire la sua presenza, ma temo si tratti di un beneficio marginale. Vedi se riesci a provarlo all'interno del tuo impianto.
Relativamente alla questione delle ristampe da master analogico originale, tutto sta nel verificare lo stato dei master originali, trattandosi di vecchi nastri magnetici potrebbero essere meno straordinari di quanto ci vogliano far credere (es. smagnetizzati). Inoltre, bisognerebbe verificare anche tutta la procedura fino alla stampa finale. Di per sé, l'utilizzo di master originali non garantisce molto circa la qualità sonora finale del disco. Infine, ho sempre paura quando leggo la parola remaster perché nella maggior parte dei casi si tratta di operazioni commerciali dal risultato sonoro peggiore di quello originale (cf. loudness war).
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Pietro,
l'idea del DAC con controllo di volume, visto l'uso versatile che vorresti fare del tuo impianto, mi trova sostanzialmente favorevole anche se continuerei a preferire la soluzione con l'ampli integrato. Tu invece insisti nella moltiplicazione delle scatole, evidentemente ritieni che un integrato sarebbe un passo indietro rispetto alla coppia pre + finale. Così non è, ma fintanto che non toccherai con mano credo che non cambierai idea, quello della coppia pre/finale è un totem audiofilo molto difficile da buttar giù, lo capisco. Una volta poteva ancora avere un senso, oggi sul mercato ci sono integrati raffinatissimi (e molto potenti) che non hanno niente da invidiare alle coppie pre-finale, specie se di prezzo equivalente! Inoltre, un DAC separato e un ampli integrato sarebbero un insieme nettamente più versatile di un DAC con controllo di volume abbinato a un finale di potenza.
Vedi se riesci a fare qualche esperienza diretta in merito. Una drastica semplificazione che ridurrebbe a un singolo componente tutta la catena e che ti consentirebbe di migliorare sorgente e amplificazione simultaneamente prevederebbe l'inserimento di un amplificatore integrato digitale, tipo il nuforce DDA-100, che ha ingressi digitali diretti e pertanto rende superfluo l'utilizzo di un DAC. Si tratta di una scelta drastica, ma se pensi a quanto si accorcerebbe il percorso del segnale e a quanti processi non dovrebbe più subire (il nuforce amplifica direttamente in dominio digitale!) cominceresti a rivedere le tue posizioni in tema di componenti HiFi. Simpler is better.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Prova ampli Yamaha suscita dubbi
Caro Lucio,
ho appena letto la recensione dello Yamaha "vintage" pubblicata su TNT di questa settimana e non sono riuscito a capire se potrebbe fare al caso mio. Infatti l'autore da un lato dice che "potrebbe non essere considerato di fascia alta, ma non ne è molto distante", dall'altro ammette che, ovviamente, "a questo livello di prezzo e con tali caratteristiche ci sarà sempre un elemento di compromesso nel suono". Resto dunque con i seguenti dubbi:
LC
Caro Simone,
non ho ascoltato lo Yamaha, quindi mi devo fidare di ciò che leggo nella recensione di Maarten van Casteren qui su TNT-Audio. Sembrerebbe un ottimo compromesso, molto versatile e comodo. Se avessi bisogno di tutta questa versatilità e avessi un Dayton nell'impianto probabilmente un pensiero allo Yamaha lo farei, anche perché stiamo parlando dell'impianto secondario, dove - se fossi in te - sarei disposto a tollerare anche un eventuale calo di qualità a favore di una maggiore fruibilità e comodità d'uso.
Viceversa, nell'impianto principale sarei più orientato a curare al massimo la qualità d'ascolto, anche a scapito della versatilità, quindi forse una soluzione con un ampli più audiophile unito a un music center completo come il Cocktail Audio sarebbe una soluzione più appetibile. Tieni però conto che sia i Rotel che hai citato che lo Yamaha hanno un'impostazione timbrica MOLTO diversa dal tuo Sansui attuale: sono più aperti e vivaci in gamma medio-alta, questo è un parametro che devi valutare con attenzione in vista di un qualunque cambiamento tu voglia fare.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu
LC
Caro Davide,
del primo impianto apprezzo giradischi, diffusori e prezzo, il secondo però è decisamente altra cosa, specie se ci inserissi un amplificatore integrato di stirpe audiophile, tipo i soliti che consigliamo sempre qui su questa Rubrica (NAD, Rotel, Cambridge etc.). Non puoi confrontare le due soluzioni così diverse come impostazione e come prezzo! Sarebbe come chiedersi se acquistare oggi una Fiat Punto usata ma dignitosa oppure prendere a rate un Alfa Romeo Mito nuova. Nessuno sano di mente si porrebbe questo dilemma! :-)
La mia opinione è che dovresti forse partire dal gradino più basso, fare esperienza e poi, eventualmente, fare un passo più impegnativo. Non è un caso che ai neopatentati non si consenta di guidare auto oltre una certa potenza e che, quasi sempre, le auto che guidano sono utilitarie con tanti anni alle spalle. Sono sicuro che anche l'impiantino da 250€ che hai individuato potrà darti grandi soddisfazioni, se lo installerai con cura in una stanza acusticamente adeguata. Ci vedrei meglio un altro amplificatore, magari un moderno integratino in classe D/T da 50€, che certamente suona meglio del vecchio Marantz PM200 che è, in sostanza, solo bello da vedere.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu
LC
Caro Francesco,
visto che il tuo amplificatore è sprovvisto di ingresso phono hai due possibiltà: o utilizzi un giradischi già dotato di stadio phono/USB integrato oppure un giradischi tradizionale cui associare un pre fono esterno. La prima soluzione è vantaggiosa nel momento in cui tu voglia trasferire il segnale del giradischi direttamente sulla porta USB del PC, per digitalizzare i tuoi LP. Se lo scopo invece fosse solo quello di ascoltarli, allora la conversione analogico/digitale e USB sarebbero assolutamente inutili, una spesa decisamente superflua. Molto meglio un giradischi standard, come l'Essential II, privo di stadi integrati (che costa 100€ in meno) cui affiancare un pre fono esterno, che potrebbe ancora essere il ProJect Phonobox o altro equivalente.
Potresti anche valutare l'acquisto di un giradischi ancora più economico, ad esempio il ProJect Elemental (meno di 200€), cui abbinare una testina di qualità superiore (o un pre fono migliore). Per la scelta della testina, posto che di fabbrica il ProJect Essential II mi pare monti una Ortofon OM5, tieni conto che la gerarchia della Casa segue la logica dei numeri progressivi crescenti, più grande il numeretto nella sigla e migliore è il prodotto (all'interno della stessa serie, naturalmente!). In altre parole, la OM 5 è migliore della OM3 e la OM10 era/è migliore di entrambe.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu
LC
Caro Anonimo,
mi chiedo sempre perché, anziché imbarcarsi in una convoluta descrizione letteraria dell'ambiente d'ascolto, non si faccia una foto col cellulare (ne basta anche solo una) e si mostrino gli spazi dove intendete collocare - o è collocato - l'impianto! Io dopo le prime righe di descrizione mi perdo, francamente. Voi avete la stanza davanti agli occhi, ma chi vi legge no e, a meno di essere dei novelli Moravia, le capacità descrittive non sempre sono sufficienti per l'interlocutore. Comunque sia, non mi è chiaro se il punto d'ascolto debba essere il divano. Se così fosse, i dffusori a fianco di esso sarebbero ovviamente fuori luogo. I diffusori devono stare di fronte al punto d'ascolto, possibilmente posizionati in maniera simmetrica rispetto ad esso e alle pareti circostanti.
Sono d'accordo per la scelta di modelli da pavimento, la stanza non è piccola e un po' di peso maggiore in gamma bassa sarebbe utile. Le tue elettroniche sono delle oneste entry-level, cui abbinerei con sufficiente tranquillità uno qualunque dei diffusori dei marchi che hai citato. Tutto dipende dalla possibilità di poterli ascoltare e valutare direttamente. Se ciò fosse impossibile, credo che una coppia di torri Indiana Line, da scegliere compatibilmente col budget che ti sei prefisso, saranno una scelta sufficientemente versatile per tanti generi musicali. Ovviamente, valuta anche la possibilità di acquistare dell'usato recente, ciò ti permetterebbe di entrare in possesso, a parità di spesa, di diffusori di qualità nettamente più elevata. Indiana Line è un marchio molto diffuso, non dovresti faticare a reperirne qualche coppia nel mercato dell'usato e, magari, di riuscire a sentirle con le tue elettroniche se il venditore fosse sufficientemente vicino e disponibile.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Ho visto anche degli audiofili felici
Buongiorno e buone festività,
sono un "audiofilo felice": le avevo scritto in passato e ora, da qualche anno, mi sto ancora godendo il mio impianto composto da Monitor Audio Silver RX-8, Arcam FMJ-A18 e DAC SuperPro 707. Di recente ho aggiunto, per gioco e per non lasciare in soffitta una quarantina di vecchi vinile di zio, un giradischi Pro-Ject Genie 1.3 facendomi "scoprire" un formato che mi ha stregato con la sua eleganza.
Ora a volte ho anche la soddisfazione di comprarmi qualche album di nuova uscita in vinile.
Certo, ha ragione lei, per chi parte da zero forse non vale la pena buttarsi sul vinile oggi: cambiare lato ogni 20 minuti circa suona strano quando l'alternativa può essere un comodo cd se non addirittura spotify (ma quanta buona musica ci fa scoprire spotify?)
Le scrivo in realtà per due semplici motivi. Il primo è un dubbi di natura tecnica, proprio sul vinile: ultimamente ho acquistato qualche vinile colorato (nel senso che il disco, anzichè nero, è viola oppure bianco o giallo).
Il disco nasce così e non è un'edizione speciale (si tratta dei Vinili del gruppo indie ma emergente Alt-J). Ho notato che questi dischi tendono ad accumulare molta meno carica elettrostatica di quelli neri, a tutto vantaggio della pulizia. È vero, per qualche motivo tecnico dovuto alla colorazione, o è solo una mia impressione?
Il secondo è che, per ringraziarla del lavoro che svolge, ho pensato di segnalare un suo vecchio articolo in questa nuova comunità (disqus.com/home/discussion/icommentidelpost/alta_fedelta_8211_un8217introduzione). Si tratta di un progetto interessante a cui cerco di contribuire, nato "dalle ceneri" di una comunità che si riuniva a commentare sul giornale "ilPost.it". La comunità è eterogenea ma formata da persone brillanti e spinte dalla curiosità, che, alla fine, è il motore del mondo.
Ho notato con piacere che un suo articolo di molti anni fa è ancora molto apprezzato e attuale e che cose che sembrano "scontate" per qualche audiofilo in realtà sono linfa nuova per molti. Gli spazi per l'ampliamento della comunità audiofila, quindi, ci sono ancora tutti e l'argomento è "caldo", a suo modo e l'interesse intorno alla buona musica (e alla sua riproduzione) è sempre potenzialmente alto.
Sperando di averle fatto cosa gradita le auguro ancora buone feste,
Giordano - E-mail: giovaneskywalker (at) gmail.com
LC
Come consuetudine, TNT-Audio va in vacanza a ridosso delle festività, augurando a voi e alle vostre famiglie serenità e tanta buona musica, vi ricordiamo che i nostri consueti aggiornamenti settimanali saranno nuovamente online sabato 17 Gennaio 2015. Buon Natale e Buon Anno Nuovo, continuate a seguirci sul nostro sito Facebook che terremo aggiornato con suggerimenti musicali e altre notizie dal mondo della musica e dell'audio. E, naturalmente, buona fortuna col nostro Concorso Natalizio Arcam che mette in palio un convertitore/ricevitore Bluetooth audiophile Arcam miniBlink (scad. 1/1/2015). Ci congediamo da voi con una canzone natalizia dall'ultimo album dei Coldplay, questa bellissima Christmas lights.
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Caro Giordano,
sono felice che ti diverta col tuo impianto e con la scoperta del vinile. Relativamente a quello colorato credo tutto dipenda dalla mescola che è stata utilizzata per realizzarlo, e tale mescola lo renda meno caricabile elettrostaticamente. In passato certi vinili colorati erano più delicati e si usuravano presto (diversi picture disc, ad esempio), ma è difficile, visto che ogni etichetta utilizza impasti diversi, trovare una regola generale.
Per quanto riguarda la segnalazione di un articolo di TNT-Audio su quella community non posso che ringraziarti, se anche solo una persona, lontana dall'HiFi, dovesse incuriosirsi e decidere di fare il grande passo verso il nostro mondo, sarebbe comunque un gran risultato!
Grazie e buon ascolto!
Nel caso questo embedding dovesse essere vietato/disabilitato, potete visionare il video direttamente su YouTube. Buon ascolto!
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