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Caro Tommaso,
il tuo impianto sarà anche vecchiotto ma è costituito da componenti molto, molto interessanti! In particolare il Sondek e il Naim NAP250 sono dei veri e propri evergreen che non sfigurano neppure a confronto con componenti moderni.
L'ambiente non mi pare così disastroso come sostieni tu, è vero che gli spazi sono ristretti ma c'è una certa simmetria nel posizionamento di diffusori e punto d'ascolto. Semmai, se fosse veramente così come appare in pianta a me sembrerebbe decisamente troppo vuoto! Non ci sono elementi d'arredo acusticamente utili? Librerie, tappeti, poltrone, divani...? Se così fosse, il primo intervento da fare sarebbe proprio quello di arredare un po' la sala per renderla acusticamente accettabile.
A mio parere ci starebbero bene delle snelle torri da pavimento, eventualmente da spostare facilmente in posizione d'ascolto. Vista la tua intenzione di acquistare prodotti italiani potresti dare un'occhiata al catalogo Aliante (sia le vecchie CNM Tower che le Nova, entrambe recensite qui su TNT-Audio, un paio di cm sopra il metro di altezza) oppure Chario, Indiana Line, volendo anche le Sonus Faber Toy Tower (95 cm). Visto che ti piaceva il sound di Sonus Faber, quest'ultima potrebbe essere la prima candidata da prendere in considerazione, visto che si trova usata con discreta facilità.
È chiaro che non ti debba aspettare un palcoscenico enorme, visto che i diffusori saranno comunque a poca distanza l'uno dall'altro, ma almeno avrai un bel basso pieno, profondo e potente, cosa che i minidiffusori che hai citato non potranno mai darti.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Michele,
mi spiace per tutte queste disavventure con l'analogico! Talvolta è proprio vero che siano più i dolori che le gioie.
Complimenti per la bella realizzazione dei nostri supporti, ottimo lavoro! L'impianto appare un po' disordinato ma non ho molto da segnalare, a parte il solito affollamento nello spazio tra e dietro i diffusori. Come dico sempre, sarebbe meglio che non si interponesse alcunché tra i due diffusori e tra questi e la parete posteriore. Ovviamente, capisco bene che esigenze logistiche possano rendere impossibile questo tipo di installazione.
Problema giradischi. Hai fatto bene ad appesantire il contrappeso, così puoi regolare meglio il tutto senza arrivare a fondo corsa.Non capisco, tuttavia, una cosa: se la testina fosse davvero così leggera da andare al limite minimo del range dei pesi consentiti dal braccio, perché dovresti spostare il contrappeso fino al limite esterno? Dovrebbe essere il contrario! Più la testina è pesante e più devi bilanciarla spostando il peso all'indietro. Per la regolazione della forza d'appoggio hai usato una bilancina?
Per quanto riguarda l'altezza del braccio mi pare normale che alzando troppo si vada a interferire con il coperchio chiuso. Immagino che questo sia successo perché hai utilizzato i tappetini più alti e quindi, per forza, hai dovuto alzare il braccio anche dietro.
Probabilmente chi ha progettato il giradischi ha fatto i calcoli con il tappetino di serie, non con qualche millimetro aggiuntivo dovuto a un tappetino più spesso. Io proverei a usare un tappetino solo, decidendo a orecchio quale suona meglio.
Per quanto riguarda invece l'andamento ballerino di uno dei due canali, potrebbe essere il cavo (magari una cattiva saldatura nei connettori) o le saldature in uscita dal giradischi. Contatterei l'assistenza ufficiale ProJect del distributore italiano AudioGamma. Un qualunque tecnico che abbia un minimo di esperienza in fatto di giradischi, comunque, dovrebbe riuscire a risolvere il problema o ricablando il braccio o trovando il punto dove il segnale si interrompe.
Infine, solito consiglio di semplificazione: vendi tutto quello che non ti serve più!
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Marco,
è impossibile formulare giudizi attendibili su un singolo componente quando a variare è tutto il resto! Come puoi sapere se sia merito dei diffusori e non, invece, delle elettroniche diverse? Troppe variabili in gioco per trarre delle conclusioni di qualunque tipo. I diffusori Mission 70, che non so perché tu liquidi come insulsi, erano in effetti un progetto raffinato e ambizioso, realizzato senza risparmio di materiali, né nel cabinet (un sofisticato sandwich) né negli altoparlanti, né nel crossover. Lo scopo era quello di realizzare un piccolo diffusore con la risposta in frequenza la più ampia possibile. E, a quanto pare, il progetto ebbe successo, visto che ancora oggi sono diffusori in grado di stupire, come è successo a te. A mio parere non c'entra assolutamente niente il fatto che le elettroniche siano più o meno dello stesso periodo dei diffusori ma c'entra invece moltissimo il fatto che l'amplificatore Denon sia molto migliore del vecchio Technics, e forse pure l'Onkyo se la gioca bene con il Marantz CD63. Non solo, ma è altamente probabile che il vecchio Technics fosse in difficoltà a pilotare adeguatamente i diffusori Chario, che avevano un'impedenza nominale di 4 Ohm, con punti di minimo probabilmente ancora più bassi. Coi condensatori d'alimentazione probabilmente andati (data l'età) non poteva fare certo miracoli su basse impedenze.
Infine, devi considerare il fattore memoria acustica che è quanto di più fallace ci possa essere. L'unica cosa sensata da fare, prima di emettere giudizi sul confronto tra i due diffusori dei quali parli, sarebbe quella di poterli confrontare, oggi, nell'attuale impianto. Io credo che i Mission 70 si difenderanno ugualmente bene, comunque.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Carlo,
sono felice che abbia deciso di smantellare l'impianto HT per passare a un più semplice e musicale impianto a due canali. Il fenomeno che descrivi dell'ascolto in cuffia mi giunge nuovo, non ho grande esperienza di ascolti di questo tipo ma certamente l'eco che senti non è un fatto normale. Il fatto che con alcuni generi si senta e con altri no mi fa pensare che la colpa sia da ricercare nei dischi e non nell'hardware. Se fosse un problema di cuffie, sorgente o ampli tale fenomeno dovrebbe essere presente sempre. Certamente è la prima volta che ne sento parlare. Visto che il fenomeno sembra circoscritto alle alte frequenze e correlato col volume di ascolto mi chiedo se non sia un problema delle tue orecchie, invece. Ovviamente, sto escludendo problemi di falsi contatti o non perfetta compatibilità tra prese e spinotti. Controlla che il contatto tra spinotti e prese sia perfetto, eventualmente prova le cuffie su un'altra sorgente (magari anche il telefono!).
Per quanto riguarda invece il budget da destinare ai diffusori credo che, date le elettroniche, un migliaio di euro possa essere una cifra sensata. In ogni caso, anche spendendo meno non è detto che debba per forza restare insoddisfatto! Io opterei per delle torri da pavimento (ambiente e logistica permettendo) da scegliere tra Aliante, Sonus Faber, KEF, Indiana Line, Cabasse...abbiamo recensito diversi modelli in questa fascia di prezzo. Essendo abituato al subwoofer faresti bene a scegliere dei diffusori abbastanza generosi in gamma bassa, per evitare un cambiamento troppo drastico rispetto alle tue attuali abitudini d'ascolto. La scelta che farai dipende anche da che tipo di suono desideri ottenere. Il NAD possiede un'impostazione tendenzialmente morbida e calda, potresti decidere di assecondare questa caratteristica o, invece, provare a vivacizzarla un po'.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro lettore,
la confusione regna sovrana, ho francamente fatto molta fatica a seguire tutti i ragionamenti e gli acquisti che si sono susseguiti a un ritmo frenetico. Facciamo una cosa semplice: vendi tutto (ma proprio tutto) recupera un po' di soldi e riparliamone con calma, a bocce ferme, chiarendo quali siano le tue priorità in termini di formati da leggere, flessibilità d'uso, spazi a disposizione e gusti musicali.
Tu stai procedendo completamente a caso, acquistando tanti componenti di qualità medio-bassa dei quali fatichi a capire senso e differenze. Per porre un limite alla tua, perdonami, patologica voglia di riempire la casa di componenti HiFi ti dico che la cosa migliore da fare - e che potrebbe guarirti definitivamente - è quella di ridurre al minimo l'impianto, ovvero acquistare una sorgente fact-totum come un Cocktail Audio X12, un ampli integrato essenziale e di ottima qualità e due diffusori da pavimento di buon livello. Tuttavia, per procedere in questa direzione devi PRIMA disfarti di tutto e fissare un budget chiaro e ben definito. Senza questi presupposti non possiamo neppure iniziare a ragionare insieme sul tuo futuro impianto HiFi. Mi auguro che nel frattempo che attendevi il tuo turno per avere questa risposta tu non abbia acquistato ancora altri componenti...:-O
Credo che nel tuo caso si possa veramente parlare di sindrome da shopping compulsivo. Ci sono donne che acquistano scarpe in continuazione, che poi non indossano mai perché non sanno come abbinarle, tu acquisti componenti HiFi dei quali non sai che fartene o non sai come mettere bene insieme. Perdona la franchezza ma qualcuno doveva pur dirtelo.
Spero, davvero, di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Un piccolo upgrade
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Stereofonia Vs Multicanale
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Ho visto anche degli audiofili felici
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In un momento di tolleranza difficile tra popoli diversi, dove non può l'intelligenza, potrebbe una chitarra elettrica! Soprannominato il Jimi Hendrix del Sahara Omara “Bombino” Moctarè è un (vero!) tuareg del deserto con la passione per il rock'n'roll. Il suo album Nomad, inciso nientemeno che per la Nonesuch Records, è un esempio di come la musica possa fondere culture diverse, a dispetto di tutto e tutti.
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© Copyright 2015 Lucio Cadeddu - direttore@tnt-audio.com - www.tnt-audio.com
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Gentilissimo Direttore,
le sottopongo un piccolo elenco per un commento. Mia dotazione:
Il salone è ampio (troppo ampio: open space con cucina fai conto 35mq) parquet a terra, ma comunque non posso alzare troppo (come vorrei) il volume. Mi hanno proposto per migliorare:
Riguardo a tutto ciò che ho indicato, cercando nel sito ho trovato poche e frastagliate informazioni.
Credo di aver capito che:
C'è qualche ampli che inserito fra giradischi ed Acoustimass esalti l'uno e le altre? Oppure i diffusori devo proprio cambiarli?
Leggendo le istruzioni ho posizionato il woofer con l'apertura ad una ventina di cm dal muro (al contrario mi verrebbe da dire): così in effetti mi sembra che migliorino le prestazioni.
Ascolto principalmente dischi vecchi, quindi spesso un po' us(ur)ati: genere rock anni 60-70, folk, folk rock, blues, insomma un figlio dei fiori mancato (Classe 1971). Mi piace il Jazz classico (Cannonball, Mingus, il primo Miles Davis...) e talvolta ascolto la classica usando come fonte il cd. Tutto il resto è Vinile.
Ringraziando in anticipo per la pazienza, accetto, ovviamente consigli per un lento e ponderato upgrade, posto che per ora l'utilizzo rimane prettamente casalingo e pacato: mia moglie è Matematica come lei, insegna all'Università di Bari ed ascolta solo Morrissey e gli Smiths a basso volume (accidenti!).
Ancora Grazie,
Cordiali Saluti,
Davide - E-mail: d.lancieri (at) stradeanas.it
Caro Davide,
non capisco come abbiano potuto consigliarti quell'amplificatore e quei diffusori quali ingredienti essenziali per un possibile fantomatico upgrade per la tua configurazione attuale! Qualche amico che intendeva disfarsi di oggetti quasi invendibili? Alla larga da amici di questo tipo! Tieni pure il tuo buon Luxman, per ora, e pensa a sostituire i diffusori semmai. Anche il giradischi e la testina, per ora, possono stare al loro posto. In futuro, potrai pensare a sostituire l'intera testina (non la puntina!) con qualcosa di superiore, magari scalando la scala gerarchica della stessa Ortofon.
Certo, se le cifre in ballo sono quelle indicate non è che puoi fare miracoli coi diffusori. Diciamo che sommando la spesa di ampli e diffusori arriviamo a 350€ e nell'usato, con questa cifra, qualcosa di interessante si trova, prova a dare un'occhiata e, magari, valutiamo insieme ciò che riesci a trovare.
Nel nuovo potresti provare a sentire Indiana Line Nota 550, Wharfedale Diamond 10.3, Cambridge Audio S70. Sono tutti diffusori da pavimento abbastanza generosi che non dovrebbero farti rimpiangere il sub del tuo sistema Bose ma che, in più, dovrebbero suonare come diffusori veri e non come cubetti. Il posizionamento, poi, farà il resto. In 35 mq spero tu abbia una libertà di posizionamento sufficiente per mettere questi diffusori in condizioni di rendere al meglio.
Per quanto riguarda tua moglie e mia collega...che dire? Ascoltavo gli Smiths all'epoca dei loro primi dischi (mi pare di averli acquistati tutti). Eravamo in pieni anni '80 però! Se mi capita ascolto ancora qualche canzone ma, da allora, qualche altra bella canzone è stata scritta, potrebbe provare a esplorare nuovi territori.
Leggere tutta la vita lo stesso libro alla lunga potrebbe risultare noioso...! :-)
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Caro Alberto,
niente da dire sulla sorgente analogica, credo possa stare al suo posto anche in caso di importanti upgrade futuri del resto dell'impianto. Ottimo il giradischi ed eccellente la testina. I sostituti dei diffusori li vedo bene, anche in virtù del fatto che tu li abbia già ascoltati con elettroniche Naim. L'unico mio dubbio è che entrambi i candidati hanno un'impostazione timbrica molto diversa da quella delle tue attuali Epos. Sicuro che incontrino davvero il tuo gusto? Benissimo anche l'upgrade delle elettroniche Naim, anche se, come hai intuito, non passerei alla soluzione separata, ma prenderei il SuperNait, se si parla di materiale nuovo.
Ovviamente se, a parità di prezzo, potessi prendere la coppia pre+finale usata al posto del SuperNait nuovo, non ci penserei sopra due volte :-)
Infatti, i diffusori che avresti individuato come sostituti possibili potrebbero trarre un gran beneficio dall'essere pilotati da un signor finale come il NAP250. In ogni caso potresti anche valutare di tenere, momentaneamente, il Nait XS, credo che riuscirebbe a pilotare i nuovi diffusori senza grande imbarazzo. Buona infine l'idea di vendere tutto il surplus, ormai diventato del tutto inutile. Facessero tutti così!
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Buongiorno Lucio,
Sono un po' di anni che vedo sul Vs sito la campagna a sostegno della stereofonia, chiamata "We support real stereo". Ho sempre pensato fosse una campagna giusta, essendo le motivazioni cito testualmente "campagna in sostegno della Vera Stereofonia per difenderla dagli assalti del multicanale, dell'audio compresso, dell'Home Theater e dell'audio usa-e-getta".
Il multicanale e l'home theatre non li ho mai considerati seriamente; l'audio compresso e l'usa e getta sono assolutamente deprecabili rispetto all'audio di qualità e alla musica non usa e getta.
Succede però che di recente leggo un articolo su un musicista e fonico di nome Steven Wilson che produce ottimi remix di brani storici in prevalenza di genere progressive rock i quali all'ascolto, a detta del giornalista, suonano infinitamente meglio della versione puramente stereo. Addirittura ne verrebbe valorizzato il valore concettuale dell'opera. Come vede la questione uno come te? Non è che la vostra campagna è un po' troppo estremista, nel senso che il multicanale forse potrebbe avere senso, se solo fosse prodotto con maggior intelligenza, come avviene nel caso delle produzioni di Wilson?
Io non le ho ascoltate, ma l'argomento mi incuriosisce e magari può essere di interesse anche ai tuoi lettori.
Grazie,
Buona giornata,
Matteo - E-mail: mrescaldani (at) gmail.com
Caro Matteo,
con la tecnologia possiamo fare tutto, anche una versione 3D della Monna Lisa di Leonardo. Sarà possibile che appaia più bella dell'originale? Più realistica? Probabilmente sì, ma non sarebbe più la stessa cosa. Un'opera musicale è tale perché così l'ha pensata e voluta l'artista, pur con tutti i limiti che la tecnologia gli imponeva nel tempo durante il quale l'ha realizzata. Ogni manipolazione successiva è artisticamente e filologicamente discutibile. Si possono rendere stereo i dischi nati come mono, ma stiamo manipolando un'opera per farla diventare più moderna, è un'operazione a mio parere assolutamente priva di significato. Serve soltanto a ingrassare le tasche di qualche produttore furbetto che spera di estorcere denaro agli appassionati che desiderano avere N-mila copie diverse sempre dello stesso disco.
Non so chi sia il giornalista che abbia reputato questa versione multicanale superiore a quella stereo. Una copia superiore all'originale è, ovviamente, un non-senso puro e semplice. Una cosa è un restauro conservativo di un'opera d'arte, altra cosa una sua manipolazione profonda che la snatura del tutto. Ricostruiamo allora anche tutti i monumenti parzialmente crollati sotto il peso di millenni di storia, magari rifacciamoli in cemento armato e dipingiamoli di colori pastello, per uniformarli ai palazzi circostanti. Per qualcuno potrebbero persino essere più belli di quelle anacronistiche rovine...
Il multicanale non è il demonio, è uno strumento prezioso e dalle infinite possibilità nelle mani di un artista moderno ma, da quel che vedo, per il 99.9% di questi già la stereofonia è troppo, nel senso che non sanno come sfruttare bene neppure quella! L'unica loro preoccupazione è far sì che i dischi suonino più forte.
Grazie per il prezioso spunto!
Lucio Cadeddu
Caro Dino,
non riesco a capire cosa tu intenda per suono che riempie troppo l'ambiente! Ti riferisci a rimbombi, risonanze o che altro? Da quel che vedo i diffusori sono troppo vicini alle pareti laterali e a quella di fondo, li hai praticamente incastrati negli angoli! Io proverei intanto col metterli un po' più vicini tra loro e più distanti dalla parete posteriore. È vero che i Linn Index dovrebbero gradire la parete posteriore vicina ma in questo caso questa scelta è impraticabile, perché significa metterli negli angoli, soluzione sempre da evitare. Da quel che si vede in foto la stanza appare vuota, non vedo neppure un tappeto davanti all'impianto.
Proverei a metterne uno a pelo alto, magari qualche tela alle pareti, un arazzo nella parete di fondo dietro ai diffusori e, soprattutto, eliminirei tutto ciò che c'è nello spazio tra questi (mobile, HiFi, CD e ampli per strumenti musicali). Sposta tutto su una parete vicina al punto d'ascolto. Qualora non ci fossero miglioramenti sensibili potresti provare o con dei diffusori più piccoli, penso a una coppia di Linn Kan o di Rega RS1, ad esempio, oppure a delle snelle torri da pavimento, che occupano in pianta molto meno spazio delle Index e che, quindi, ti consentono di massimizzare la distanza reciproca e pure quella dalle pareti e dagli angoli circostanti. Un po' tutti i marchi hanno modelli di questo tipo, sia in fascia economica (Indiana Line, Wharfedale etc.) sia in gamma alta (Totem, Aliante etc.). Prima di qualunque acquisto, però, fai le prove e le modifiche che ti ho consigliato.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Egregio Direttore, La saluto cordialmente.
Sono un modesto audiofilo, felicemente sposato (WAF così così, ma alla fin fine non sono messo male: mia moglie sa veramente volermi bene) e padre fortunatissimo di due magnifici bambini, maschio e femmina, rispettivamente di 10 e 7 anni. E' ormai dal maggio scorso che il Suo bellissimo sito, scoperto praticamente per caso, è entrato nella mia quotidianità, grossomodo in contemporanea col risveglio – dopo il matrimonio, la paternità, i figli più o meno piccoli ... (l'ordinaria rivoluzione di priorità e responsabilità che è abbastanza normale cada intorno ai trent'anni [per me, un po' dopo]) - del desiderio, dal profondo, di tornare ad ascoltare la mia musica preferita, e di farlo, dopo tanto tempo, in un certo modo, ossai con la maggior qualità (e dunque: godimento e coinvolgimento) attingibile in ragione dei mezzi (e del tempo) a disposizione.
Trovo questa rubrica semplicemente splendida - un utilissimo display e crocevia d'interdisciplina audiofila, dove domande, dubbi, proposte e osservazioni degli appassionati (in uno, ovviamente, con le Sue pazienti, competentissime ed assai comprensibili risposte, per le quali dubito La si potrà mai ringraziare a dovere) consentono ad ognuno d'imparare, immaginare e sperimentare più di quel che avrebbe potuto da sé solo – e dopo non poca esitazione mi sono deciso a scrivere per condividere anch'io, dal mio micromondo, qualche piccola testimonianza sul nostro hobby preferito, confidando che tra tutti i lettori possa esservi qualcuno che possa trarne utile spunto – com'è successo a me, svariate volte, negli ultimi 12 mesi - per compiere un passo avanti (piccolo o grande, poco importa) nella propria esperienza d'ascolto.
Per non rubare altro spazio:
Credo sia giusto chiudere (anche perchè potrebbe fornire qualche ulteriore elemento di orientamento agli altri lettori) con la restante conformazione del mio impianto, quale raggiunta nell'ultimo anno: amplificatore Densen Beat B-100, lettore Marantz CD6000 (meccanica) + North Star 192, coassiale QED, segnale Hi-Diamond, giradischi Project Carbon Debut (credo si chiami così, è il modello di qualche anno fa) con testina (se non sbaglio a ricordare la sigla) Ortofon Mach 100 Turbo, cavi di alimentazione Nordost, cavi di potenza Van den Hul (in monowiring), supporti Target. DAC e cavi (tutti) sono arrivati, non senza qualche sacrificio, in questi ultimi 12 mesi, ed hanno fatto – man mano che entravano nell'impianto, rigorosamente uno alla volta - moltissima differenza (non me ne sarei mai aspettata così tanta dai cavi d'alimentazione, e invece ...); dopo un anno di dedizione, sono finalmente contentissimo dell'equilibrio raggiunto: salvo ulteriori aggiustamenti a costo zero nella stanza d'ascolto, e finanze permettendo, posso tornare ad annusare, se capita l'occasione, nel software (chissà quanti bei dischi mi son perso, negli ultimi dieci anni!).
Obbiettivamente inafferrabile il peso di ogni singola riallocazione, anche questo accorgimento ha ciò nondimeno, alfine apportato, nel suo insieme, ancòra qualcosa al mio piacere d'ascolto (il tutto resta comunque né più né meno che un work in progress: non potendo render libero lo spazio a tergo delle casse [come la Rivista spiega sempre sarebbe opportuno fare], si lavora di curiosità e fantasia per migliorare, col tempo, tutto il migliorabile);
Mi pare abbastanza: desidero solo rimarcare ancòra il mio grazie per ciò che Lei e la Redazione fate con questa Rivista (uso il Lei esclusivamente per rispetto, non per conservare una qualche forma di distacco, e se mi autorizzerà – avendone in futuro l'occasione – passerò anch'io, come quasi tutti, al tu).
Alla fine son stato lungo – sospetto impubblicabile - ma se pensa che questa mia possa comunque “uscire”, mi metta naturalmente, e senza alcun dubbio, tra gli audiofili felici.
Un carissimo saluto a Lei e a tutta la redazione.
Luca - E-mail riservato
Caro Luca,
grazie per la preziosa e dettagliata testimonianza sull'efficacia dei consigli che forniamo sempre su questa Rubrica e grazie per le varie dritte che spero siano utili per convincere anche il più riluttante degli audiofili. Migliorare, molto, si può, senza necessariamente acquistare componenti nuovi, spesso è sufficiente mettere quelli vecchi nelle migliori condizioni operative. L'impegno, la dedizione e la pignoleria, quando si tratta di ottimizzazione di un impianto HiFi, qualunque esso sia, pagano sempre!
Ti auguro buon ascolto!
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