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Caro Paolo,
sono felice che TNT-Audio abbia contribuito a riaccendere la passione per l'HiFi! I diffusori che hai acquistato non sono poi così male, costavano circa 300€ nel 2008 e, tenendo conto del tempo che è passato e dell'elevato rapporto qualità/prezzo dei prodotti Indiana Line non credere di riuscire a migliorarli in maniera sostanziale con una spesa, oggi, di 300€, anche guardando nell'usato. Io, in tutta sincerità, attenderei tempi migliori per un upgrade ancora più di sostanza, rischi di fare un side-grade, in questo modo. Tanto per parlar chiaro, con 300€ nell'usato, oggi, riusciresti a prendere dei diffusori che nuovi stanno sui 500/600€, e per quanto sia il doppio del prezzo originale dei tuoi Indiana Line, secondo me non basta per farti sentire chissà quale differenza.
Perché li vuoi sostituire subito? Non ti piacciono? Suonano male? Hanno dei difetti evidenti? Proverei a cercare il posizionamento migliore in ambiente e, magari, farei qualche piccolo intervento per farli rendere al meglio. Controlla il serraggio delle viti degli altoparlanti, interponi tra essi e il pavimento dei piedini morbidi assorbenti oppure delle punte. Eventualmente tratta con del materiale antivibrazioni (tipo blu-tack) i cestelli degli altoparlanti e, se te la senti, sostituisci i cavi interni con qualcosa di meglio. In questo modo dovrebbero poter tirare avanti ancora per un bel po', in attesa che il budget per la loro sostituzione si faccia più consistente.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Lorenzo,
se ho capito bene il suono diventa un po' fastidioso ad appena un quarto di corsa del volume, è così? Interpreto in questo modo il tuo 20 e 45. Se così fosse, credo che tu stia ancora usando una piccola parte della potenza a disposizione del tuo amplificatore. Non ho motivo di ritenere, quindi, che aumentando la potenza dell'amplificatore la situazione possa migliorare. Ci sono da fare altre considerazioni: i tuoi diffusori hanno una gamma medio-alta non esattamente morbida per cui, ad alti volumi e su strumenti come gli ottoni, un po' di fatica d'ascolto ci può stare, soprattutto se l'ambiente ci mette del suo. Ad esempio, se la stanza fosse sostanzialmente vuota o arredata con superfici riflettenti o, ancora, se i diffusori non fossero posizionati in modo ortodosso, allora questa presenza delle freqenze medio-alte risulterebbe ancora più accentuata. Inoltre, considera che gli ottoni, specie in un pieno orchestrale, sono dei clienti fastidiosissimi anche per i migliori impianti al mondo!
Parte delle colpa è anche dovuta alla qualità delle registrazioni, non sempre all'altezza del difficile compito.
Prima di ogni ulteriore passo, eseguirei questi controlli di base, altrimenti sarebbe del tutto inutile sostituire ampli o diffusori. Per quanto riguarda questi ultimi, non ho capito a quale modello di Revolution tu ti riferisca. Si tratta di una serie più raffinata di quella alla quale appartengono le tue, quindi di sicuro andrai a migliorare globalmente ma, ripeto, per non compromettere il risultato, va considerato tutto il contorno.
Per fare la cosiddetta prova del 9, perché non ti fai prestare un amplificatore più potente, uno qualunque, e verifichi tu stesso quanto ti ho detto?
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro amico,
il filtro antidisturbo non taglia proprio niente, semmai elimina quanto di nocivo possa inficiare le prestazioni dell'amplificatore. Io lo lascerei al suo posto. Il fatto che sembri di sentire che senza il filtro ci siano pù alte frequenze è tutta psicoacustica: togliendo un filtro ci si aspetta un suono più aperto, peccato però che quel filtro non sia in serie al segnale audio!!!
Semmai, mi chiedo se il confronto con il Nait 1 e il Pioneer 400 lo stia facendo a memoria oppure se questi amplificatori siano ancora là con te. Te lo chiedo perché, come già detto tante volte, la memoria audio è fallace, molto fallace. Non solo, ma proprio quei due amplificatori (sia il Nait, che adoro, che il Pioneer) non sono esattamente dei campioni di dettaglio e trasparenza. Hanno altre doti, ma credo che, francamente, l'Onix se li mangi a colazione entrambi.
Forse le tue aspettative erano molto alte e sei rimasto deluso, non so. Oppure cercavi un'impostazione timbrica del tutto diversa! Non metterei mano all'amplificatore nella speranza di trasformarlo in ciò che non è e non sarà mai. Lo metterei in vendita o chiederei al negozio una permuta. Per una cifra analoga, mi chiedo come mai non abbia optato per un Nait 5i o simile, vista la positiva esperienza col vecchio Nait 1. Ancora, potresti trovare qualche integrato in classe D (es. nuforce, Bel Canto etc.) più adatto alle tue aspettative: in genere questi apparecchi fanno del dettaglio e della trasparenza le loro armi migliori.
Quel che non capisco è come mai l'Onix ti sia sembrato perfetto in negozio (con le stesse casse, mi pare di capire) e insoddisfacente a casa. Non ti viene il sospetto che non sia lui il problema, ma il contorno (esclusi i diffusori)? Mi riferisco a sorgente, ambiente e installazione del tutto.
Tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu
LC
Caro Vincenzo,
stai usando il tuo onesto lettore CD come meccanica di lettura, in pratica. La buona notizia è che quasi niente di quel che c'è all'interno del tuo lettore può inficiare il risultato finale. Quando prelevi il segnale digitale questo non passa attraverso alcun circuito significativo: vengono saltati i chip di conversione e persino gli stadi d'uscita. Non sto dicendo che una meccanica migliore non possa fare una qualche differenza ma, nell'economia del tuo impianto, io terrei il Denon come unità di lettura e upgraderei la parte più influente sul suono, ovvero il DAC: prendi il miglior DAC che ti puoi permettere, magari guardando anche nell'usato. Tra l'altro, il tuo piccolo Denon non era neanche così tanto male, aveva un DAC già a 24/192 kHz e una certa cura era stata riservata ai circuiti di clock. Per tutti questi motivi...lascialo al suo posto finché continua a leggere i CD senza problemi!
Al massimo potresti rendere un po' più sordo il cabinet, metterci quattro piedini morbidi e, chissà, un cavo d'alimentazione migliore. Non serve essere autocostruttori per fare questo! Basta seguire le nostre indicazioni.
Per mantenere l'impronta british del tuo impianto penserei a un DAC Rega, Arcam, Musical Fidelity...vedrai che la sezione digitale del tuo impianto rinascerà a nuova vita, nonostante il lettore Denon utilizzato come sola meccanica! :-)
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Alessio,
le mie considerazioni sull'oggetto in questione le scrissi tempo fa proprio in quella recensione. È difficile decidere al posto di un'altra persona, perché diverse sono le aspettatve di ognuno di noi. Consiglieresti a cuor leggero una sportiva d'epoca a chiunque? Io no, eppure a me piacciono moltissimo. Diciamo che con un lettore CD con così tanti anni sulle spalle bisona essere pronti a qualche imprevisto: pezzi che si usurano, ricambi difficili da reperire, assistenza da gestire e così via. Non solo, ma questo lettore in particolare non ha neppure il telecomando (si può cercare usato, non è impossibile da trovare) e ciò ne rende il suo utilizzo un po' più laborioso e certamente meno comodo.
Dal punto di vista sonoro, si tratta di un'impostazione particolare, da valutare personalmente prima dell'acquisto. Alla stessa cifra, oggi, si trovano lettori certamente più raffinati in gamma medio-alta, ad esempio. Chi acquista un Revox B226 non sceglie con la testa, ma col cuore, perché ama quell'oggetto, il periodo nel quale è stato concepito e costruito, la storia che porta con sè e perché non disdegna un certo snobismo retrò. Pertanto, se vuoi che sia sincero fino in fondo ti dirò che, oggi, per la stessa cifra, si acquista di meglio: oggetti più sicuri, riparabili, con garanzia e con un suono più raffinato e moderno. Vedo che il tuo impianto, però, non disdegna qualche puntata retrò di classe e allora forse il B226S potrebbe essere una scelta, magari anche solo filologicamente, sensata.
Io coi miei due 226 mi sono divertito molto, basta non aspettarsi che questo apparecchio dia ciò che non può dare.
Tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu
Nuova testina con 300-400€
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Cuffie Beats messe a nudo
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Ho visto anche degli audiofili felici
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Questa settimana una breve immersione nel mondo della musica elettronica (moderna). Tra i tanti gruppi, sconosciuti al grande pubblico, segnalo i Glass Candy, duo statunitense che ha realizzato pochi ma eccellenti album (in uscita il nuovo!). Questo brano Warm in the winter credo sia più noto di altri perché usato in un recente spot.
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Caro Lucio, sono qui per chiederti consigli per l'acquisto di una nuova testina, la Clearaudio Aurum Alpha dopo 7 anni si è danneggiata
irreversibilmente mentre stavo spolverando il giradischi. Il vinile lo ascolto con il piatto Clearaudio Emotion, il pre-phono è un
Audio Analogue Aria, casse della ProAC modello Response D15 e amplificatore da te consigliato, Monrio mc 207. Il mio budget è di 300 /400 euro.
Tra le tante possibilità di scelta e con l'aiuto in rete sono usciti fuori alcuni candidati per sostituzione della vecchia Clearaudio Aurum.
Avrai notato che nella lista non ho inserito di proposito il marchio Clearaudio non perchè non soddisfatto della mia vecchia Aurum ma in
quanto desideroso di conoscere e sperimentare nuovi marchi e nuove testine. Ascolto musica Rock, Pop, Jazz, Blues e Classica.
Ti ringrazio come sempre per la tua disponibilità.
Stefano - E-mail: standale (at) libero.it
Caro Stefano,
comprendo la tua voglia di sperimentare impostazioni sonore diverse ma se non mi spieghi in quale direzione intendi sperimentare non è facile aiutarti. Le testine che hai elencato sono tutte ottime scelte, non è semplice fornire una risposta univoca. In più, il tuo pre fono consente regolazioni fini di tutti i parametri d'interfacciamento elettrico per cui non ne farei neppure un problema di compatibilità tra testina e pre fono.
Fossi in te, e non lo sono, opterei per una Grado Platinum Wood, acquisto sicuro, facile da gestire e vero instant classic dell'analogico.
Non butterei la Alpha danneggiata, ma proverei a ristilarla, immagino che il danno sia solo di natura meccanica (cantilever o stilo). Da Torlai o da Audiosilente di Lucchetti, ad esempio, con meno di 200€ dovresti riuscire a sostituire sia il cantilever che il diamante e avresti una testina pari al nuovo, che potresti continuare a usare oppure rivendere ricavandoci qualche decina di euro nell'operazione. Prova a chiedere qualche preventivo, magari si riesce a sistemarla con meno, senza necessariamente la sostituzione completa di cantilever o stilo. Una Clearaudio Alpha nuova mi pare si acquisti intorno ai 250€. Fai la tue valutazioni e decidi cosa fare.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Carissimo Lucio,
seguo sempre TNT e ti ringrazio per il lavoro.
Scrivo solo per trasmetterti un link interessante. Immagino che tu lo conosca già, ma nel dubbio te lo inoltro.
Ciao
Roberto - E-mail: roberto.dellacqua (at) gmail.com
Caro Roberto,
ho visto che questo link sta girando anche su Facebook, è un po' la solita americanata in perfetto stile How's it's made che fa sensazione e prende tanti like. Se si facesse lo stesso tipo di analisi e di reverse engineering su prodotti ben più costosi le sorprese sarebbero ancora più eclatanti. E questo, bada bene, sia nel nostro settore che in tanti altri. Anzi, più in alto si va sul settore del lusso e più il costo non è assolutamente proporzionato né ai materiali utilizzati né alla costruzione.
Ora, le cuffie esaminate costerebbero, assumendo che i calcoli siano corretti (sull'altoparlante, ad es. qualche dubbio ce l'ho) circa 17$ e sarebbero vendute al pubblico a 199$, praticamente un fattore moltiplicativo superiore a 10. La cosa non mi sorprende affatto, perché l'autore dimentica che sul costo finale incide, in maniera pesante, tutta la campagna pubblicitaria, grazie alla quale la Beats ha conquistato una certa fetta di mercato.
Per quanto riguarda l'altoparlante, l'autore si mantiene veramente sul generico: costa veramente 1.8$? In base a quali considerazioni? Chi l'ha realizzato? Con quali materiali? Perché, da profano, uno potrebbe dire che anche due tweeter da 1 pollice siano identici, per forma e materiali, ma noi sappiamo bene che differenza di prezzo ci possa essere tra un cinese no-brand da 1€ e un top di gamma costruito su specifiche e tolleranze ristrettissime da 500€. Sono fattori che NON si vedono a occhio ma che infuenzano pesantemente la performance.
Comunque sia, non voglio certo fare l'avvocato d'ufficio della Beats, ne hanno sicuramente di migliori, ma voglio più semplicemente porre l'accento sulla pericolosità di un atteggiamento un po' facilone (pesa tot, è fatto di plastica e metallo, è tutto uguale) che non dice molto sulle reali qualità di un prodotto.
Noi audiofili navigati sappiamo bene, ad esempio, che il costo di produzione di un componente HiFi è, generalmente, ¼ o ⅕ del prezzo di listino. Un componente da 1000€ sul mercato costa, alla produzione, circa 200/250€ (sì, lo so, per molti questo è un vero shock!). Le cuffie in esame sembrerebbero superare questa soglia ma, ripeto, non credo che il calcolo sia stato fatto in maniera sufficientemente accurata.
Infine, non dimentichiamo come, talvolta, oggetti costruiti in maniera povera e apparentemente spartana, all'ascolto possano regalare più di una sorpresa. La storia dell'HiFi pullula di esempi di questo tipo (il T-Amp è uno di questi e in passato lo fu il NAD 3020).
Grazie per l'interessante spunto!
Lucio Cadeddu
Caro Vittorio,
purtroppo il marchio Stereo 24 non mi dice molto, mi spiace! Sembrerebbe un buon prodotto, potrebbe valer la pena tenerlo e utilizzarlo con dei diffusori moderni. Il mangianastri Stereo 8, invece, è inutilizzabile, prova a rimetterlo in vendita così com'è, magari qualche collezionista potrebbe essere interessato. Tra i diffusori che hai citato, lascerei decisamente perdere il Frankenstein della Chario Academy del tuo amico. Anche se suonassero bene, sarebbero invendibili.
Con i pochi watt dell'ampli a valvole io ci vedrei bene dei diffusori di sensibilità elevata, tipo Klipsch. Vedi se riesci a trovare dei modelli bookshelf usati. In alternativa, anche i modelli che hai elencato tu potrebbero andar bene. Prenderei le B&W 550 a 50€, se funzionano.
Per quanto riguarda il giradischi, tra tutti quelli elencati è certamente da preferire il Lenco B55S, se fosse in buone condizioni operative e non ci fosse da sostituire la testina (verifica!). Tieni conto però che con appena 180€ acquisti un ProJect Essential nuovo, con testina Ortofon nuova e garanzia di due anni. E, realisticamente, ti darà molti meno problemi di un giradischi così vecchio. Se lo scopo fosse solo quello di sentire bene i dischi senza star dietro alle bizze di un giradischi vintage e in condizioni operative tutte da verificare, questa sarebbe la scelta più sensata.
Il Garrard citato è molto vecchio e assolutamente non interessante, non è che tutta la produzione Garrard sia meritevole! A parte i classici grossi giradischi a puleggia pro (rari e molto costosi) e lo Zero 100 che ha un suo perché, tecnico e sonoro, il resto della produzione è, francamente, mediocre.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Caro Mauro,
sono felice che il mio consiglio sul tavolinetto ti abbia consentito di rimettere in bolla il tuo giradischi Rega. Mi sembra tu voglia upgradare soltanto la parte analogica del tuo impianto, visto che mi chiedi consiglio solo su pre phono e nuova testina. Diciamo che tutto dipende dallo stato d'uso della tua attuale Rega Elys 2: è seminuova o ha già tante ore di servizio alle spalle? Se avesse ancora tanta vita residua, opterei per un pre fono esterno (benissimo uno qualunque di quelli citati, anche il Rega!) che resterà fisso nel tuo impianto e ti consentirà non solo di estrarre il massimo dalla tua Elys ma sarà pronto ad upgrade della testina anche molto significativi, in futuro. Se, al contrario, la testina fosse già arrivata, allora un cambio di questa sarebbe l'opzione più sensata. Benissimo la Exact: avresti lo stesso family feeling ma tanta raffinatezza e sostanza in più. Inoltre, usufruiresti ancora della perfetta compatiblità con il braccio.
In alternativa vedrei benissimo anche la Goldring che hai elencato.
Al tuo posto, forse, mi orienterei su qualcosa di più radicale: terrei da parte il budget attuale, attenderei di incrementarlo e andrei a caccia di una coppia di diffusori, magari da pavimento, di classe più elevata, da cercare magari nell'usato. Sarebbe un upgrade più sensibile e a beneficiarne sarebbe tutto l'impianto, non solo la sezione analogica.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu
Buona sera Lucio,
ho girato e girato, poi sempre incuriosito dall'Atoll IN 50, ho chiamato Audio Graffiti e mi hanno detto dove poterlo sentire a Roma;
vado e... l' ho preso, subito, già dopo il primo brano avevo deciso, e più cambiavo brano più mi convincevo.
Ora a giorni dovrebbe arrivare e lo porto a casa; poi le farò sapere. E' leggendo la sua recensione che ho scoperto la marca, che altrimenti è
praticamente sconosciuta, o poco.
La cosa strana è che tutti quelli sentiti sono buoni ma nessuno mi ha fatto girare la testa, ma questo ha qualcosa che, almeno per i miei gusti, è su un altro pianeta, e la cosa mi è stata confermata dall'ascolto nella stessa catena con un bel Marantz di prezzo ben superiore.
Grazie e saluti,
Fabio - E-mail: fabers123 (at) gmail.com
Caro Fabio,
sono felice che la mia recensione dell'Atoll IN50 ti abbia fatto scoprire un amplificatore così perfettamente adatto alle tue esigenze. Sono delle ottime elettroniche e mi spiace non aver più avuto l'occasione di provarne di nuove. Prodotti solidi, ben costruiti, un po' spartani (all'epoca) ma molto ben suonanti. A volte succede di trovare quell'apparecchio che ci colpisce in un modo inspiegabile. È quello che io chiamo il fenomeno click, come se nel cervello scattasse un interruttore e quel suono diventasse, improvvisamente, tutto ciò di cui abbiamo bisogno e che abbiamo sempre cercato. È una sensazione molto bella, che si prova raramente, purtroppo, ma quando accade è...magia! A me è successo più volte con diversi apparecchi che ho recensito o che ho acquistato, in tutti questi anni di passione. Se non ricordo male, gli ultimi ad aver fatto scattare quel click sono stati i minidiffusori Trenner & Friedl Art. Goditi il tuo nuovo acquisto!
Nel caso questo embedding dovesse essere vietato/disabilitato, potrete visionare il video direttamente su YouTube. Buon ascolto!