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Computer, Dac e... dintorni
Carissimo Lucio, come ricorderai riandando a qualche mese fa, posso considerarmi un pochino (sul serio...) esperto nel non facile rapporto tra computer (Linux soprattutto) e Dac. Vengo al dunque. Come diverse volte al mese, stavo leggendo Tnt-Audio, quando ho visto la recensione del piccolo Dac della M2Tech. Perfettamente d'accordo con chi ha steso il testo, ma... temo abbia ascoltato la sua musica sempre e comunque a 44/16. Perché nelle distro Ubuntu (e derivate) c'è un server audio (Pulseaudio) che processa il flusso "appiattendolo" a 44/16 per questioni di comodità dell'utente medio. Aggiungo solo che ciò non dovrebbe accadere con Audiophile Linux...
Non avendo la chiavetta Dac in questione alcuna spia di controllo della frequenza di campionamento del brano in esecuzione, non si può verificare.
Il "maledetto" Pulseaudio va bipassato per permettere ai dati di passare "intoccati" al Dac. Attualmente, sto invece provando un sistemino composto da un piccolo (ed economicissimo) tablet Android connesso a una scheda Dac Usb asincrona, grazie a un programmino che rileva e utilizza il Dac esterno. I risultati non sembrano essere per niente male. La comodità d'uso, invece, è notevole...
Grazie1000 per la vostra passione e competenza,
Stefano - E-mail: stefano-rossi (at) stefano-rossi.com
LC
Caro Stefano,
credo che Nick abbia testato il DAC anche con Audiophile Linux, pur incontrando notevoli difficoltà per l'interfacciamento, poi risolte grazie all'intervento del supporto tecnico M2Tech. D'altra parte, si potrebbe anche discutere all'infinito sulla vera o presunta differenza tra file a 16/44 o a 24/192, anche perché molti di questi ultimi partono da master a risoluzione più bassa. Le discussioni su questo argomento potrebbero essere lunghe e non porterebbero a niente di sostanziale. Non me ne preoccuperei troppo.
Tienici aggiornati sul tuo progetto di tablet Adroid liquido, sembra un'idea interessante. Immagino solo che potrebbero esserci limiti di storage se il tablet non fosse usato come player musicale completamente dedicato.
Grazie per il feedback!
Lucio Cadeddu
LC
Caro Damiano,
i due apparecchi che hai indicato sono, secondo me, non perfettamente adeguati allo scopo. Il primo è un amplificatore, e tu ne hai già uno. Il secondo è un DAC e un amplificatore per cuffia, con un solo ingresso USB, quindi poco flessibile per collegare diverse sorgenti digitali. Nella fascia di prezzo da te indicata ci sono apparecchi molto più pratici e flessibili, come ad esempio il ProJect DAC BOX S USB, che ha ben tre ingressi digitali (USB, ottico e coassiale) ed è un DAC puro e semplice, da collegare direttamente a un ingresso AUX del tuo anplificatore.
In questo modo paghi solo ciò che ti serve davvero e la qualità sonora ne guadagna. Un altro oggetto analogo, che è ormai diventato un classico (trovi la recensione anche qui su TNT-Audio) è il SuperPro 707 DAC USB, anch'esso con tre ingressi digitali e persino di un'uscita cuffia.
Sono sicuro che con uno di questi due apparecchi potrai entrare a pieno titolo nell'universo dell'ascolto digitale liquido. Inoltre, poiché il tuo lettore CD possiede un'uscita digitale coassiale, potrai fare l'esperimento di bypassare il suo convertitore interno e usare uno dei due DAC indicati. Potrebbe essere che in questo modo anche la qualità del suono in uscita dal tuo CD player possa migliorare. In ogni caso sarebbe un esperimento interessante sul cui esito ho un mio parere che però vorrei tenere per me in attesa che tu faccia questa prova da solo.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Alberto,
diciamo che sulla carta faresti meglio a usare l'uscita a 4 Ohm, visto l'andamento dell'impedenza delle Minima Amator. Realisticamente non succede niente di preoccupante ad utilizzare l'uscita a 8 Ohm ma non vedo ragione pratica per farlo, a meno che tu non abbia sperimentato che così il suono migliori (ne dubito). Magari fai un po' di esperimenti, senza mai tirare troppo per il collo l'amplificatore, e vediamo che succede. Le controindicazioni delle quali mi chiedi sono di natura elettrica: il circuito del tuo finale si aspetta di “vedere” un certo carico: più o meno 4 Ohm sull'uscita da 4 Ohm e più o meno 8 Ohm sull'uscita da 8. Il circuito è stato pensato così, i trasformatori d'uscita negli amplificatori a valvole servono proprio a questo scopo: accoppiare l'impedenza di carico della valvola e quella dell'altoparlante, in maniera tale che la potenza trasferita sia alta e la distorsione sia bassa. L'adattamento di impedenza è necessario perché gli altoparlanti offrono appena 4 o 8 Ohm mentre una valvola si aspetta di vederne qualche migliaio (a seconda della valvola e del circuito, naturalmente). Per questo motivo, un accoppiamento non ottimale potrebbe portare a un aumento della distorsione o a una diminuzione della potenza disponibile.
Diciamo che l'impedenza dei diffusori è quanto di più variabile e aleatorio ci possa essere, ragion per cui talvolta è davvero opportuno fare degli esperimenti con entrammbe le uscite, da 8 e da 4 Ohm, cosa che ho fatto, ad esempio, nella recente prova dell'integrato valvolare Ming Da MC34 ASE, scoprendo che con certi diffusori, pur dichiarati da 8 Ohm, l'uscita a 4 Ohm era quella migliore, più dinamica e meno distorta.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu
LC
Caro Lorenzo,
sono sempre stato contrario alla proliferazione dei componenti HiFi all'interno di un singolo impianto. In particolare trovo sbagliato, inutilmente complicato e costoso tenere due coppie di diffusori diversi, quando magari una sola coppia, ma di qualità superiore, potrebbe svolgere egregiamente tutti i compiti. Quindi, se vuoi il mio parere schietto, hai fatto malissimo ad acquistare le Ninka, avresti dovuto vendere le Nova e, col ricavato, aumentato del costo delle Ninka, acquistare una coppia di diffusori più completi e di qualità superiore ad entrambe. Sempre nell'usato, avresti potuto cercare delle ProAC, Totem, Opera, Sonus Faber...
Ormai la frittata è fatta e tornare indietro è più complicato, essendo due le coppie da piazzare sul mercato dell'usato. Quindi provo comunque a rispondere al tuo quesito sull'impedenza: il Rotel pilota senza problema alcuno un carico come quello delle Ninka, puoi stare assolutamente tranquillo. I moderni amplificatori a stato solido, e i NAD e i Rotel in maniera particolare, son sempre stati a loro agio nel pilotare carichi persino inferiori ai 4 Ohm. Un'accoppiata più filologicamente corretta con le Ninka sarebbe un Naim Nait recente, comunque. Ora, naturalmente, vedi di non acquistare un altro ampli per costruire un secondo impianto completo. Ricorda: la quantità non fa mai la qualità, meglio poche cose, ma buone, che tante mediocri.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Paolo,
per quanto il giradischi AudioTechnica sia un prodotto più orientato al mercato Pro e al DJing, è dotato di una buona testina che si è guadagnata tanto rispetto anche nei circoli audiophile più esigenti. Tieni conto che è stata usata come base da diversi Costruttori, alcuni anche insospettabili! Per non danneggiare i dischi sarà dunque sufficiente tarare per bene il braccio, in termini di peso di lettura e di antiskating: questo basterà a tenere al sicuro i tuoi LP. Potrai anche, magari in futuro, montare una testina di livello più elevato, secondo me fino a 150€ di spesa ci si può stare, senza snaturare l'equilibrio logico del tutto. Oltre questa cifra sarebbe meglio pianificare una sostituzione in toto dell'intero giradischi.
In quel momento potrai valutare una macchina più raffinata e con maggiori inclinazioni audiophile perché immagino che, sotto sotto, l'idea di usare un giradischi da DJ non convinca mai del tutto un audiofilo, per quanto il 1200 della Technics sia stato sdoganato anche in ambito high-end.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu
Diffusori da 3000 euro
Salve Direttore,
sono a scriverti in merito al rinnovato desiderio di sostituire le
casse attuali del mio impianto con qualcosa di qualitativamente e
quantitativamente migliore. La mia catena attualmente è così composta:
Come vedi un impianto tutto best buy che mi ha regalato diversi anni
di buon ascolto. Ora, grazie a qualche risparmio e qualche extra, ho
potuto accantonare una discreta somma (circa 3000 euro) e pensavo di
investirli su una buona coppia di diffusori da pavimento.
Ti scrissi precedentemente una lettera in merito all'ipotesi di
sostituire "sulla parola" le attuali casse con una coppia di Cabasse
Jersey da pavimento da te recensite ma della cosa non se ne fatto più niente per mia indecisione preferendo aspettare.
Puoi darmi qualche consiglio su qualche altro modello con il budget a mia disposizione? Potrebbe essere necessario dover cambiare anche il
buon Proton a fronte dell'inserimento di un diffusore più importante a livello prestazionale ? Mi piacerebbe che il suono fosse più caldo, un
pó meno avaro di bassi e un miglior palcoscenico soprattutto nelle incisioni live.
Ascolto di tutto, a volumi condominiali anche se qualche volta mi piace "smanettare", prevalentemente prog, hard rock, ma anche
jazz e musica leggera principalmente in vinile.
La stanza è un rettangolo seminterrato di 4,5 x 5,5 mt ben arredato. So che l'ascolto preventivo prima di un acquisto è fondamentale ma al
momento non mi è possibile fare, così spero almeno di riuscire a raccogliere un tuo consiglio che sarebbe veramente ben accetto e
gradito.
Ti rivolgo anche un altra domanda, così che tu possa aiutarmi anche a
chiarirmi un aspetto fondamentale: è lecito spendere 3000 euro per dei
diffusori da pavimento da inserire in una catena come la mia per
migliorare significativamente la qualità di riproduzione del suono o
potrei mirare a qualcosa di ben più economico risparmiando un pó di
quattrini visto anche l'amplificatore in mio possesso?
Per i più potrà sembrare una domanda banale ma ti assicuro che per me,
neofita, non lo è affatto.
Rinnovandoti i miei complimenti per la tua rivista ti saluto
cordialmente.
Alex - E-mail: silvestra (at) tiscali.it
LC
Caro Alex,
tutto dipende dai tuoi programmi futuri! Se i 3000€ attuali fossero un una-tantum allora forse preferirei spalmarli diversamente su tutto l'impianto. Se invece potessi disporre, in tempi ragionevoli, di cifre proporzionalmente adeguate per dare a dei diffusori da 3000€ dei partner adeguati (direi almeno 1000/1500€ per l'ampli e qualche centinaio di euro per la testina) allora dovresti prendere in considerazione l'idea di investire subito tutta la cifra che hai a disposizione nei diffusori.
Sarò più chiaro: secondo me, per fare un salto qualitativo molto sensibile, basterebbero anche 2000€, e coi restanti 1000€, nell'usato, potresti già prendere un ampli di qualità superiore (es. Naim, Musical Fidelity, Rega...). Che diffusori acquistare dunque? Con 2000€ sono tante le alternative e più o meno le trovi citate sempre qui sulla Rubrica della Posta, ogni settimana. Dai un'occhiata anche nel mercato dell'usato e vedi un po' cosa riesci a trovare. Tieni conto che il tuo Proton, comunque, se la caverebbe senza problemi nel pilotare diffusori anche impegnativi, sia dal punto di vista elettrico che da quello qualitativo.
È comunque importante che tu provi ad ascoltare qualcosa, devi assolutamente farti un'idea di cosa ti piace di più. Se ami il suono inglese, forse sarebbe meglio non discostarti troppo da quell'impostazione.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu
Sostituzione testina
Carissimo Lucio,
di tanto in tanto ti scrivo (Dubbi, dubbi, dubbi!) per avere i tuoi preziosi consigli.
Mentre sto ancora – con calma – cercando di perfezionare l'ambiente d'ascolto (coniugando tra loro estetica, funzionalità e economicità), mi sono “accorto” che la puntina del mio giradischi - una Denon DL 110, accoppiata ad un Thorens TD-316 con braccio Mission 774 e ad un Lehmann Black Cube (gli ampli sono un Nad 1240 e un Nad 2240) – è vecchiotta anzichenò.
L'acquistai circa 8/9 anni fa (immagino i tuoi strali...) e, sebbene non ne abbia fatto un uso intenso, “temo” per i miei vinili.
Si tratta solo di un timore, perché, francamente, non mi sono accorto di decadimenti sonori e, altrettanto francamente, non sono in grado di valutare con una lente se la punta dello stilo sia consumata oltremodo.
In ogni caso, penso sia opportuna una sostituzione. E qui vengo al dubbio ed alla mia domanda. Mi ha sempre attirato la DL 103, che – per sentito dire – ha connotazioni timbriche che dovrebbero incontrare il mio gusto, “plasmato” dalla 110. E poi oggi la differenza tra 110 e 103 è davvero minima. Tuttavia, un rivenditore mi dice che la 103, pesante il doppio della 110, non va bene con il mio tipo di braccio e che quindi bisognerebbe pensare (ma guarda un po'...) anche ad un nuovo braccio.
Un altro afferma, invece, che andrebbe benissimo con braccio attuale. Un altro, ancora, mi dice peste e corna delle due Denon e “caldamente” consiglia (forse perché non tratta Denon?) altre marche.
Pensavo, nel dubbio, di accontentarmi della 110. Poi, come al solito, mi sono ricordato della rubrica della posta di TNT-Audio e, in anticipo, ti ringrazio.
Un caro saluto.
Alessandro – alessandro.bolla (at) studioferreri.it
LC
Caro Alessandro,
gli anni di servizio, per una testina, sono importanti se effettivamente c'è stato un utilizzo continuo e intenso. Una testina di 10 anni fa, usata pochissimo, non è che si consuma da sola! Certo, magari, a seconda dell'ambiente, potrebbero esserci delle micro-ossidazioni ma credo che il funzionamento non ne possa essere compromesso. Quante ore avrà suonato la tua Denon? Se fossi al di sotto delle 1000 ore di utilizzo credo che lo stilo sia ancora in condizioni operative normali. In questo caso la terrei e dormirei sonni tranquilli.
Qualora volessi o dovessi davvero operare una sostituzione, perché non acquistare un'altra DL110 e andare sul sicuro? La DL103 è effettivamente molto pesante e potrebbe gradire dei bracci più solidi rispetto al tuo Mission.
Se invece fossi in vena di esperimenti, prendi una MM di pari prezzo (es. Grado & Goldring) e scopri il mondo delle MM :-)
Quel che dicono e consigliano i negozianti trae spesso origine da fissazioni personali o, più prosaicamente, da interessi diretti. È abbastanza ovvio che se uno non tratta un certo prodotto tenda a spostare l'attenzione del cliente verso quelli che ha disponibili in negozio. A volte si tende a scambiare il negoziante per un amico appassionato ed esperto, totalmente disinteressato. Raramente è così perché, per quanto appassionati, devono pur portare a termine la vendita, non fare filosofia audiophile contro i propri interessi :-)
Di questi tempi poi, coi negozi HiFi che continuano a chiudere, direi che sia rimasto ben poco spazio per fare i filosofi dell'audio.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu
LC
Caro Alberto,
l'Audio Analogue Puccini, specie se in versione SE come il tuo, credo abbia ancora molto da dire e, a mio parere, non andrebbe sostituito solo per mere questioni anagrafiche. Può stare tranquillamente in catene ben più impegnative della tua! Semmai, ci si potrebbe chiedere se non sia il caso di cercare un upgrade in quanto tale, per migliorare complessivamente il suono dell'impianto.
Le amplificazioni in Classe D delle quali scrivi potrebbero essere una scelta profondamente diversa rispetto al suono cui sei abituato: morbido e caldo il Puccini, vivaci, aperti e trasparenti i Classe D (quasi tutti, Hypex a parte, direi). Quindi: o desideri davvero un cambio di rotta oppure è meglio pensare ad altro. In ogni caso, un eventuale nuovo amplificatore dovrebbe disporre dell'ingresso phono, per non obbligarti alla spesa aggiuntiva di un pre fono separato.
Potresti pensare novamente ad Audio Analogue (alcuni integrati più recenti sono ancora dotati di phono) oppure ad Arcam, per non discostarti troppo dall'impostazione attuale. Se però volessi provare l'ebbrezza del nuovo a tutti i costi, in fondo questo è solo un grande gioco, potresti anche prendere in considerazione un piccolo integratino in classe D, da spenderci il meno possibile (che so, un Trends TA10 usato) giusto per provare a esplorare nuovi territori. Non ci potrai ascoltare il vinile, ma magari quella trasparenza (che il Puccini non ha) potrebbe persino conquistarti e spingerti a interventi e acquisti più impegnativi in altre direzioni.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Un passo in avanti e due indietro
Gentile direttore,
mi chiamo Paolo e torno a scriverle per condividere le mie impressioni hi fi avute con le ultime esperienze fatte (temo di essermi ammalato di audiofilia....). Tempo fa le parlai della straordinaria qualità audio raggiunta con un amplificatore digitale il "BREEZE AUDIO TPA 3116" accoppiato a diffusori jpw 202 da stand, il mio secondo impianto in camera da letto, con una spesa ridicola.
Dopo la sua risposta, ho realizzato i cavi TNT FFRC, con un ottimo miglioramento, successivamente ho provato a collegare il piccolo ampli alle Indiana Line Arbour 5.20, come da suo consiglio, ma purtroppo devo dire che il risultato non mi ha soddisfatto, l'ascolto sembrava essere troppo squillante e in avanti (non conosco i termini tecnici).
Ma non è di questo volevo parlarle. Qualche mese fa, non so per quale motivo, forse i primi sintomi di malattia audiofilia, ho voluto dedicarmi
all'impianto principale di cui ero soddisfatto tra l'altro !!!!
LC
Caro Paolo,
mi sembra molto strano che le ProAC Supertower suonino addirittura stridule, ancor di più se penso alle elettroniche NAD che le pilotavano. Qualcosa non mi torna, sicuro che montino i tweeter originali? Se fossero stati sostituiti proverei a cercare gli originali, magari quelli della seconda serie. In nessun caso metterei tweeter a caso, per quanto buoni come i Morel che ti hanno proposto. Mettere tweeter diversi senza modificare il crossover è un salto nel buio: basterebbe che i nuovi fossero anche solo leggermente più sensibili di quelli orginali e il difetto che senti anziché attenuarsi sarebbe esaltato! Come extrema ratio potresti provare ad attenuare il tweeter con una resistenza, da scegliere in base all'attenuazione cercata.
Se proprio non riuscissi a venirne a capo, dovresti venderle così come sono, una volta modificate non te le prendererebbe più nessuno. Dovresti cercare altri modelli da pavimento, magari ancora ProAC, più recenti della serie Studio ad esempio, oppure ancora Opera, Sonus Faber, Quad, KEF, di sicuro non avresti alcun suono stridulo da sopportare.
Magari, stavolta, prova a sentire i candidati per la sostituzione prima di acquistarli e, possibilmente, accoppiati al tuo impianto o amplificatore.
Per quanto riguarda la malattia audiofila...torna ad ascoltare l'impiantino per un po' di tempo, così ti tornerà la voglia di ascoltare l'impianto grande. Funziona così il nostro cervello audiophile.
Tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu
Ho visto anche degli audiofili felici
LC
Su suggerimento del nostro lettore, ecco dunque Empire of the clouds, una lunga suite di 18 minuti tratta dal nuovo album degli Iron Maiden, “Book of Souls”. La qualità audio non sembra affatto male, tenuto conto del genere, anche se l'esordio dei Rage against the machine che cito spesso viaggia su altri livelli, secondo me.
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Gentile Direttore,
questo messaggio sicuramente esula dalle missive abituali che leggo con metodica puntualità, nella speranza di imparare qualcosa.
Non Le parlerò di "hardware" ma solamente di dischetti argentati, secondo me di buona, anzi di ottima qualità di registrazione.
Visto che menziona sempre il primo album dei Rage Against The Machine come pietra di paragone per il test delle elettroniche di noi "metallofoni", gradirei menzionarLe anche il nuovo album degli Iron Maiden, "Book of Souls", che nonostante non sarà ricordato come il masterpiece della band, risulta sicuramente un passo in avanti rispetto alla loro ultima discografia, ma soprattutto a mio avviso molto ma molto ben registrato.
Se le capita, un'altra incisione che rende molto molto bene è "Glorious Collision" degli Evergrey, band progressive metal Scandinava non molto conosciuta nello stivale (perchè le radio nostrane, ahimè, trasmettono solo ciò che fa vendere), ma che sta producendo un album migliore ad ogni uscita; anche l'ultimo "Hymns for the Broken" non è da meno, ma la qualità di registrazione di Glorious Collision a mio avviso è superiore.
In entrambi i casi, si tratta di una buona, anzi ottima, medicina per le orecchie.
Sono sempre stato convinto che ogni centesimo speso in musica (e hifi) sia un centesimo speso meno in medicine, psichiatri e così via. Spero che qualche schitarrata non metta troppo a soqquadro vetrinette e centrini nel Suo soggiorno, nel qual caso mi offro di mettere a posto
quando passerò per Cagliari.
Un saluto ed un grazie.
Gianfranco - E-mail: g.melis (at) tiscali.it
Caro Gianfranco,
grazie per le preziose segnalazioni e stai pure tranquillo, gli arredi della mia casa sono abituati a tollerare aggressioni sonore violentissime, sia come tipologia che come pressione sonora vera e propria. I 100 dB si superano di slancio, con picchi, nel punto d'ascolto, intorno ai 110 dB. Sarà per questo che in casa ci sono pochi cristalli e pochissimi soprammobili? ;-) Inoltre, nella mia discoteca non mancano certo i dischi rumorosi, da Metallica a Sepultura, passando per Sonic Youth e Pantera. Degli Iron Maiden, poi, ho tutti i dischi del primo periodo, in vinile! Faccio pertanto mia una delle due segnalazioni e la metto tra le proposte musicali della settimana. Grazie e buon ascolto!
Nel caso questo embedding dovesse essere vietato/disabilitato, potrete visionare il video direttamente su YouTube. Buon ascolto!