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LC
Caro Enzo,
sono felice che l'upgrade del preamplificatore abbia sortito gli effetti sperati! Fai bene a programmare un upgrade della sorgente analogica, visto che ormai non è più al passo con la qualità del resto dell'impianto. Con quella cifra a disposizione, nel nuovo, ti si aprono tante strade diverse e io preferirei andare su soluzioni in “bundle”, cioè trittici base + braccio + testina già preassemblati in fabbrica e ottimizzati.
Valuta ad esempio le seguenti soluzioni, tutte intorno alla cifra che hai stabilito: Acoustic Solid 111 Metal con Braccio WTB303 + testina Grado, Pro-Ject 6-PerspeX Super Pack con testina Ortofon MC Valencia e cavo phono Pro-Ject Connect, Rega RP6 cui abbinare una buona testina Rega, Michell Tecnodec + Rega RB250 cui abbinare una testina ancora Rega, Clearaudio Concept TP 053 con braccio e testina Clearaudio Classic, Clearaudio Concept TP 053 con braccio e testina Clearaudio Concept MC. Ti ho fatto una breve carrellata di ottime soluzioni già pronte e certamente ben superiori al sistema che hai attualmente in uso. Per quanto riguarda quest'ultimo, magari prova a ristilare la testina e vendilo nel mercato dell'usato, non dovresti fare alcuna fatica a ricavarci una cifra dignitosa, il TD160 è un evergreen molto ricercato e anche la vecchia Shure V15 III ha la sua folta schiera di estimatori.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Ezio,
sembrerebbe un problema ai relè che comandano gli switch che permettono il passaggio da una sorgente all'altra e che, evidentemente, gestiscono l'inserimento ritardato dei diffusori all'accensione. Credo sia necessario sostituirli. Mi sembra strano che il tecnico non ne sia venuto ancora a capo, pertanto ti consiglio di portare l'amplificatore all'assistenza ufficiale. In ogni caso va riparato, anche se decidessi di sostituirlo, altrimenti sarebbe un mattone invendibile.
Credo che sostituirlo in seguito con un Rega Brio R o altro integrato di stirpe audiophile potrebbe essere una buona idea. Per quella cifra trovi anche Rotel RA12, che ti offre la possibilità di gestire sorgenti liquide grazie al suo DAC integrato ma anche un classico come il NAD C356BEE. Potresti anche ampliare gli orizzonti considerando qualche usato recente, con 850€ di budget riusciresti a metter le mani su apparecchi che costano circa il doppio.
Il Rega e il NAD sarebbero leggermente meno vivaci in gamma medio-alta rispetto al tuo attuale Marantz, mentre il Rotel ci si avvicina di più. Vedi se ti riesce di ascoltare qualcuno di questi a confronto con il tuo Marantz.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Problemi con Goldring GR2
Caro Lucio,
è la prima volta che ti scrivo ma sono molti anni che ti leggo con interesse e soddisfazione. Te e tutti i collaboratori di TNT-audio. Ho anche realizzato alcuni dei progetti pubblicati sul sito: Munis (che prima utilizzavo io ed ora suonano nella stanza dei miei figli), Flexy (utilizzando lo stesso criterio ho anche realizzato un tavolino per la scacchiera ed una libreria) e cavi Triple T. Ti ringrazio veramente per tutto quello che fai; ma dove lo trovi il tempo?
Vengo alle domande. Qualche anno fa acquistai un giradischi Goldring GR2 che trovai nuovo ad un prezzo conveniente su ebay. Dopo un primo periodo di utilizzo abbastanza intenso, per mancanza di tempo è stato fermo qualche anno. Innanzitutto ti chiedo: il GR2 è il clone di un qualche Rega, sai dirmi di quale, così in caso di bisogno so che pezzi di ricambio comprare? Ora mi è tornata la voglia di dischi ma sono sorti alcuni problemi.
LC
Caro Francesco,
il tuo giradischi monta un braccio che è, di fatto, il Rega RB250 con modifiche minime e non sostanziali mentre il giradischi è un Rega P2 (prima serie) sotto non troppo mentite spoglie. Inizio col dirti che, da quel che vedo, la testina è troppo spanciata verso il disco, dovresti provare a sollevare la torretta del braccio. Con una trentina di euro puoi acquistare un anello della Origin Live che si chiama esattamente VTA adjuster, cioè regolatore dell'angolo di VTA (Vertical Tracking Angle). In questo modo puoi regolare l'altezza del braccio in maniera “continua” e risolvere gran parte dei problemini che hai segnalato.
Per quanto riguarda l'antiskating è abbastanza normale che tiri il braccio verso l'esterno anche quando è regolato su valori molto bassi. Essendo di tipo magnetico un po' di forza attrattiva tra i magneti continua a esserci anche quando è settato a zero. Nel tuo caso però l'effetto descritto mi pare francamente eccessivo. Potrebbe essere starato, ma è noto che sui bracci Rega (tipo 250/300) il controllo di qualità per questo particolare dispositivo non fosse esattamente infallibile. In tal caso potresti considerare la possibilità di una tua ispezione manuale, non dovrebbe essere impossibile ma forse è meglio settarlo “a occhio”, su un valore abbastanza basso da consentirti di posizionare correttamente la puntina sul solco!
Controllerei anche il meccanismo dell'alzabraccio, non ricordo bene se sia previsto un fine corsa regolabile, su molti bracci c'è, controlla bene, nel caso sollevalo un po'. Infine, per quanto riguarda la testina, puoi anche tenere quella attuale, di livello sicuramente più che adeguato al tuo giradischi!
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu
LC
Caro Giovanni,
il telaio originale del Garrard Zero 100 dovrebbe essere in truciolare e non in plastica, negli anni però ne furono realizzate versioni differenti. Puoi senz'altro provare a insonorizzarlo un po' e vedere che succede. Non snaturerei un così bel giradischi con un telaio in sughero completamente diverso dall'originale.
Non so esserti di grande aiuto per gli automatismi, è una meccanica complessa della quale mi sono completamente disinteressato. L'ideale sarebbe riuscire a smontare tutte le parti che comandano in automatico il braccio, in modo da minimizzare le interferenze meccaniche con il libero movimento di quest'ultimo. Non va bene però che non funzioni neppure in manuale, credo che l'interruttore sia danneggiato, perché dovrebbe restare in posizione. Prova a controllarlo. Se non riuscissi a ripristinare la corretta funzionalità, anche un interruttore sull'alimentazione servirà altrettanto bene allo scopo.
Le molle di sospensione sono di norma abbastanza compresse, però un minimo di oscillazione dovrebbe esserci! Magari sono stanche, potresti provare a prenderne una, portarla presso un ferramenta e vedere se hanno qualcosa di simile.
La testina, infine, è certamente migliorabile e non c'è neppure bisogno di spendere chissà quanto per sentire dei benefici rispetto alla vecchia Philips che utilizzi ora. Basta una qualunque Grado intorno ai 100/150€ (Red, Blue, Silver...) o una Ortofon per farti fare un salto di qualità sensibile. Lascerei perdere la Denon, testina difficile e non credo a suo agio con il braccio a pantografo del Garrard.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Claudio,
dispiace sentire di tanta passione relegata in spazi angusti e a componenti più modesti di quelli cui ti eri abituato. Tuttavia, il downgrading può essere una pratica abbastanza divertente, perché obbliga a tornare coi piedi per terra e scoprire pian piano il bello delle piccole conquiste. Inoltre, coi passi da gigante che hanno fatto i componenti economici di oggi il livello qualitativo raggiungibile con pochissima spesa è veramente molto elevato.
Non a caso tu, pur essendo abituato, da quel che ho capito, a ben altro, ritieni il suono “veramente soddisfacente”. Ora hai intenzione di inserire un giradischi ma non è necessario che per questo motivo tu debba sostituire anche l'amplificatore, potresti sia prendere un giradischi già dotato di pre fono sia acquistare un economico pre fono separato. È vero che il Dayton ha solo due ingressi non proprio “comodissimi” da switchare ma con un po' di pazienza secondo me può ancora stare al suo posto. Potresti prendere un giradischi ProJect Elemental Phono USB che per 250€ offre braccio, testina Ortofon, un pre phono e persino un DAC integrati, per poterlo collegare direttamente a una presa USB, onde digitalizzare gli LP su computer, o all'ingresso linea del tuo Dayton. Qualora invece volessi un po' di versatilità in più, potresti pensare ai soliti Denon PMA520 AE o Cambridge Audio Topaz AM10. A questo punto potresti considerare un ProJect (magari ancora l'Elemental) ma nella versione “nuda” ovvero sprovvista di DAC e stadio phono (e risparmieresti un po'). L'amplificatore Auna da me recensito, che citi, in questa eventualità non ti risolverebbe il problema, visto che non è dotato di ingresso phono.
Visto che possiedi già un'elettronica Cambridge della stessa serie, la soluzione più logica sembrerebbe proprio quella del Topaz AM10. Avrai capito, però, che la mia preferenza va a prediligere la scomodità del Dayton abbinato a giradischi con pre fono incorporato. Risparmieresti i 200/250€ del nuovo amplificatore e questo budget potrebbe essere più saggiamente utilizzato per acquistare un giradischi o una testina di classe superiore. Non solo, ma non è facile, per un integrato “primo prezzo”, battere sul piano della qualità sonora pura il piccolo ma agguerrito Dayton. A te la scelta.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
L'illusione stereofonica
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Multicanale e analogico
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Talvolta si ha bisogno solo di semplici, belle canzoni. Questa è “Take your time” di Sam Hunt, cantautore statunitense, un brano che si sente spesso nei canali televisivi musicali ma qui è in una intima versione live, completamente acustica. Quando la semplicità di un'idea diventa magia.
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Caro Lucio, superata la crisi di astinenza da TNT con il ritorno in rete, ti scrivo per aggiornarti sul completamento dell'impianto con l'aggiunta di un dac esterno.
Come sicuramente (non:-) ricorderai, ero in attesa della scheda dac con ingressi digitali per completare il nuovo ampli Perreaux 150i che mi pilota le Magneplanar 1.7i. Superato il tempo di sopportabile attesa, due mesi, dopo aver atteso cinque settimane l'ampli, ho preso un dac/amplificatore per cuffie esterno: il Pioneer U-05-s. Non voglio fare polemiche, ma la professionalità e la serietà di un importatore che lavora con questi tempi mi lascia molto perplesso. Oltretutto in rete ho letto che è iscritto al registro delle imprese come venditore di strumenti musicali con la ditta intestata ad una signora e solo un numero di cellulare come recapito.
Mi sbaglierò, ma non mi sembra molto rassicurante. Tornando a noi, il dac esterno mi è sembrato anche una scelta più oculata dati i continui progressi in atto ed essendo questo dotato anche di dsd. Superati i primi giorni in cui il suono era troppo "aspro", un po' fastidioso, sibilante, ora si esprime con dolcezza e neutralità, sebbene abbia una serie di filtri per "aggiustare" il suono secondo i propri gusti. Miglioramenti notevoli li riscontro principalmente con i lettori (cd e blu ray), ma anche la musica liquida ne trae grossi benefici (prima usavo quello della Nad, il dac1 wi fi, che ora funziona solo come wi fi).
Poiché ora collego il dac all'ampli in sbilanciato, pensi che usando il collegamento bilanciato possa ottenere un ulteriore miglioramento? Ora sì che sento le cattive incisioni e quelle manipolate, è diventato, l'impianto, spietato ed estremamente rivelatore, ma anche piacevolissimo da ascoltare e con una presenza spettacolare.
A proposito di ascolto, leggo in alcune recensioni di diffusori come questi allarghino lo stage, come siano corretti nel proporre la giusta "altezza" e profondità, dando aria tra gli esecutori ed alte amenità del genere. Perché offendere l'intelligenza degli audiofili se tutti sappiamo che le incisioni prevedono diverse sedute di registrazione in ognuna delle quali si registra solo una sezione di strumenti (magari prima la ritmica, poi le chitarre, i solisti, il cantante e cosi di seguito). Solo dopo l'ingegnere del suono mette insieme le varie piste collocando, con una manopolina sul mixer, la posizione dell'esecutore sulla scena bilanciandola tra i due canali oltre i quali non è possibile andare. Per l'altezza poi...
Infine possono essi spiegarmi quanta aria ci può essere tra i musicisti di una orchestra che "suona" nei quattro metri del nostro "stage" casalingo? E quanta tra i componenti di un quartetto che si esibisce in un club? Non sarebbe meglio dire che i diffusori semplicemente riproducono al meglio quanto inciso, oltre il quale, sicuramente, non possono andare, perché se aggiungono del loro......
Chiedo venia per gli sfoghi e continuo ad ascoltare la mia indispensabile Musica. Un caro saluto a te ed a tutti gli amanti della buona musica ben ascoltata.
Renato - E-mail: r.iacuzio (at) libero.it
Caro Renato,
potresti tentare anche il collegamento bilanciato, male di sicuro non fa, ma non aspettarti visioni mistiche. Per quanto riguarda la questione dell'immagine, con me sfondi una porta aperta. È chiaro che spesso si tratti di mistificazione, perché essa è stata creata ad arte in sala d'incisione, ma l'importante è creare l'inganno dei sensi, come questo arrivi ha ben poca importanza. Quel che conta è che i nostri sensi non percepiscano un suono riprodotto ma quanto più realistico possibile e anche l'immagine aiuta non poco, in questo senso. Se il cantante fosse alto 50 cm ci sarebbe ben poco da fare per lasciarsi ingannare, i nostri sensi continuerebbero a percepire tutto come tristemente riprodotto e irreale.
Infine, due parole sulle realtà commerciali in questo settore, in particolare in Italia. Siamo una riserva indiana, che ti aspetti? Spesso i distributori sono piccoli e fanno tutto “in casa”. Spesso, per ragioni fiscali, perché magari si tratta di “dopolavoristi”, le ditte sono intestate alle mogli. Tutto questo non implica che la serietà non debba essere comunque pretesa, a fronte di pagamenti con soldi “veri” ma bisogna un po' accontentarsi. I tempi lunghi infastidiscono, specie se si è versato un acconto e magari proprio su questo particolare aspetto gli operatori del settore dovrebbero far attenzione, per rispetto del lavoro degli altri (i soldi non si trovano per strada) e per tutelare anche un po' se stessi: oggi con un click si ordina qualunque cosa da ogni angolo del pianeta. O si ha qualcosa da offrire in più (servizio, garanzia, cortesia etc.) oppure si è destinati a chiudere.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu
Caro Davide,
temo che questo mio consiglio arrivi troppo tardi rispetto alla tua esigenza di farti un regalo per il compleanno! Purtroppo riceviamo veramente tanta posta che cerchiamo di evadere in ordine cronologico, per quanto possibile. Se in più ci aggiungi quasi un mese di pausa festiva capisci bene che essere tempestivi è praticamente impossibile. Stiamo ancora smaltendo un arretrato di quasi un mese di mail.
Per risolvere il tuo problema prenderei un Cocktail Audio X12 (o superiore), come fact-totum cui abbinare le tue belle Adam. Si tratterebbe di una soluzione veramente universale, che amplierebbe notevolmente le possibilità dei tuoi attuali ascolti. In più è piccolo (i modelli superiori solo un po' più ingombranti) e facile da trasportare/usare. Basta mettere tutta la tua musica su hard disk o usarlo come streamer da PC o altro dispositvo per avere sempre la tua discoteca a portata di mano. Non solo, ma potrebbe ancora restare al suo posto qualora decidessi di ascoltare solo in cuffia o persino con nuovi diffusori passivi.
Sulle casse attive, poi, non devi giustificarti. Da anni sosteniamo che esse abbiano un certo numero di caratteristiche estremamente interessanti anche per ascolti audiophile. Non molto tempo fa ho positivamente recensito un vero classico del monitor “pro” near-field ovvero le M-Audio BX-8 D2.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu
Buongiorno,
Le scrivo per chiederLe un paio di chiarimenti. Uno di carattere generale e, se vuole, filosofico, uno più specifico rispetto all'impianto che ho assemblato nel corso degli anni. Il mio impianto è così composto:
L'ambiente di riproduzione è quello che vede in foto.
Le Indiana Line DIVA sono bi Amplificate con le due sessioni separate di amplificazione presenti nel NAD. Per quanto riguarda la riproduzione in 2 canali stereo da sorgente digitale sono molto soddisfatto. Sulla riproduzione in analogico la recente aggiunta del Black Cube alla catena ha reso chiaro (alle mie orecchie) che il vinile ha ancora un suo perché e la soddisfazione nel rispolverare vecchi vinili è massima: scena ampia e definita, basso profondo ma controllato, voci definite e mai sibilanti anche a volumi disinvolti... Credo che il Cubo Nero sia stato un upgrade azzeccatissimo.
Trovo altresì che per certi generi musicali la riproduzione in 5.1 sia assolutamente esaltante (parlo di musica classica in primis ma anche alcune uscite di musica Rock e progressive remixate con competenza e professionalità in 5.1). Passiamo ora alle 2 domande:
La ringrazio e le faccio i complimenti per la competenza, l'onestà intellettuale e la passione che riesce a trasmettere tramite la sua rivista e le sue risposte.
Si, ci sono alcuni remix in cui l'uso del surround è esagerato e innaturale, reso tale per stupire con effetti speciali e non per la corretta riproduzione musicale ma queste sono più eccezioni che regole. Questo modo di ascoltare la musica è per me in certi casi esaltante e su questo non sono, a quanto pare, solo: il grandissimo Bob Ludwig (colui che ha masterizzato e mixato alcuni tra i più grandi dischi di sempre), un'autorità nel settore, in una recente intervista ha dichiarato:
"Se si segue il principio per cui "Il Suono Assoluto" è riprodurre la musica nel modo più simile possibile a quella dal vivo non credo ci siano dubbi sul fatto che i mix in surround si avvicinino alla realtà più dello stereo." (Intervista a Bob Ludwig Audioreview n. 368 pag. 44)
Perciò vi chiedo: Cosa trovate di “sconveniente” o di “poco audiofilo” nell'ascolto di un SACD Multichannel, di un BluRay audio MultiChannel, di un DVD Audio Multichannel se masterizzato e mixato a dovere e se ascoltato su un impianto seriamente votato alla riproduzione di musica anche in multicanale?
Stefano - E-mail: jeffbuckley41 (at) gmail.com
Caro Stefano,
sono innanzitutto felice di leggere di un altro entusiasta possessore del pre phono Black Cube, veramente un bel giocattolo che fa capire quante frecce possa ancora avere al suo arco il buon vecchio disco nero.
Non sono contrario al multichannel, credo solo che sia una complicazione eccessiva. È già molto difficile settare un buon impianto due canali, figuriamoci un multicanale! E poi sono contrario alle post-produzioni: se un disco è nato in stereofonia, perché dovrebbe essere manipolato per farlo diventare multicanale? Certe informazioni, in origine, non c'erano. Sono d'accordo, tra l'altro, con Ludwig: se l'incisione di un evento acustico avviene in modalità multichannel sono ottime le probabilità che esso venga ripreso, e quindi riprodotto, in maniera più simile all'evento dal vivo. Su questo non ho grandi dubbi. Ne ho invece sulle manipolazioni multichannel di incisioni degli anni '80 :-)
In ogni caso va benissimo tutto, alla fine ciò che conta è la soddisfazione personale di ognuno di noi. Io sono per le cose semplici, due casse, buone, e poco altro, meglio se tutto inserito in un ambiente adeguato.
Per quanto riguarda il confronto tra il tuo sintoampli HT e il piccolo NAD C326 vorrei ricordare che stiamo parlanto di due prodotti di classe molto diversa: il sintoampli costa circa 1000€ mentre il 2 canali si trova per circa 450€. È possibile che il confronto non sia del tutto a favore del piccolino, ma è anche possibile che l'abitudine a un certo tipo di ascolto sia fuorviante quando si tratta di capire cosa suoni davvero meglio. Fossi in te proverei con un integrato stereo di classe ben più elevata, per sentire le reali differenze. Ancora, potresti regalare al tuo giradischi una testina di qualità più elevata, magari ancora Ortofon, per non discostarti troppo dal suono cui sei abituato e del quale sembri soddisfatto. La 2M Red attuale è buona ma si può fare molto meglio, specie se in abbinata con il Black Cube.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu
Caro Luigi,
mi pare che le soluzioni che hai prospettato lato sorgenti liquide vadano benissimo e l'idea di utilizzare un buon DAC integrato nell'amplificatore mi trova assolutamente d'accordo. Si tratta di una soluzione semplice, efficace, economica e facilmente upgradabile. Vedrei benissimo proprio il Rotel RA12, nel caso, abbinato alle Monitor Audio. Ascolta anche il modello nuovo, non si sa mai, potresti persino preferire il vecchio. Non hanno altri diffusori da abbinare al Rotel? Varrebbe la pena fare un confronto con qualche altro marchio, ove fosse possibile.
Il posizionamento dei diffusori non è certo ideale, assicurati almeno che il mobile sottostante non risuoni troppo (magari riempilo in qualche modo) e che le vibrazioni dei diffusori non si trasmettano al mobile stesso. Prova a frapporre dei piedini morbidi in gomma tra questi e il piano d'appoggio. Cura anche l'arredo, magari preventivando almeno un tappeto a pelo lungo tra diffusori e punto d'ascolto. Visto così in pianta mi sembra un ambiente un po' spoglio e riflettente. Il Rotel non è esattamente morbido e neppure le Monitor Audio lo sono, non vorrei che un ambiente troppo riflettente rendesse il tutto un po' troppo vivace e brillante.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Caro Sergio,
grazie per le due interessantissime “dritte” che giro volentieri alla platea dei lettori di TNT-Audio...vado subito a scaricare la app sul mio 1Plus :-)
Non sono sorpreso che il mediaplayer abbinato a un DAC dignitoso non sfiguri troppo al cospetto di un buon lettore CD (seppur datato). Ciò conferma ancora una volta ciò che vado ripetendo spesso e cioè che tra sorgenti digitali le differenze sono sempre molto, molto piccole. I colli di bottiglia, nei nostri impianti, stanno altrove, sia a monte (software) che a valle (diffusori e, soprattutto, ambiente).
Grazie ancora e buon ascolto!
Nel caso questo embedding dovesse essere vietato/disabilitato, potete visionare il video direttamente su YouTube. Buon ascolto!