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Caro Francesco,
grazie per il tributo a Ciare (e complimenti per la bella realizzazione!), un nome glorioso dell'HiFi italiana, purtroppo finito come mai avrebbe dovuto. Il mio pensiero va alle famiglie dei dipendenti che vedono svanire il sogno e la sicurezza di una vita. Ciare è stato un marchio noto a tutti gli appassionati di autocostruzione sia in Italia che nel mondo. Sia i driver che i progetti di autocostruzione sono stati per decenni una certezza. Non so se sperare che il marchio venga rilevato e riportato ai suoi vecchi splendori oppure lasciato a ricordo di tutto ciò che di buono l'industria elettroacustica italiana ha saputo proporre in questi ultimi decenni di storia gloriosa. Un'eccellenza italiana che chiude, nell'indifferenza generale, non mi fa ben sperare per il futuro.
Grazie per il feedback e per il prezioso spunto,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Enzo,
purtroppo Grado e giradischi Rega non vanno sempre d'accordo per una questione di schermatura insufficiente da parte di entrambi, direi. Se ti piace il suono Audiotechnica, hai pensato a un modello superiore rispetto alla tua AT95? Ad esempio potresti considerare una AT120 o una AT440MLA, che è esattamente all'interno del budget da te indicato. In questo modo avresti un'impostazione sonora molto simile, ma con tanta raffinatezza in più!
Qualora invece volessi provare a cambiare impostazione e magari sperimentare qualcosa di perfettamente compatibile con il tuo giradischi, perché non valutare la possibilità di una testina Rega? Ad esempio con una Elys 2 potresti persino risparmiare qualcosa sul budget massimo indicato.
La Goldring 1042, che mi pare non sia più prodotta, è comunque in un range di prezzo ben più elevato (circa 380/400€), quindi temo tu debba escluderla.
Per quanto riguarda le regolazioni dell'ingresso phono non credo tu possa fare molto. Tieni conto che le testine MM sono abbastanza insensibili al carico e l'unico parametro che influenza - seppur molto relativamente - la risposta in frequenza è la capacità: più è alta e più si addolcisce la risposta in gamma altissima. Per avere più corpo potresti, invece, provare ad aumentare di 2 decimi di grammo il peso di lettura. Non corri alcun rischio e c'è la concreta possibilità che migliori il tracciamento e il punch in basso. È chiaro che, essendo una coperta corta, qualcosa si perde altrove.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Impianto per liquida
Buongiorno direttore,
spero davvero stia bene. Inutile dirle che per me Sabato pomeriggio significa “riposiamoci un po' e leggiamoci la posta di TNT-Audio”.
Ho apprezzato molto la tua consulenza (Vol. 726 “Upgrade per vecchio impianto”).
In questi mesi ho potuto sperimentare diversi ascolti con il mio impianto (in cuffia e non) ed ho eseguito alcune misurazioni tramite il software IK Multimedia ARC2. Come sospettavo la stanza, di cui allego pianta, enfatizza parecchio le basse frequenze compromettendo l'ascolto di pezzi complessi.
Per questo sto meditando di costruire le bass-trap e contemporaneamente di snellire il tutto di molto. Leggendo qua e là il mio pensiero, ascoltando al 90% file flac, si è rivolto a questa configurazione:
LC
Caro Fabio,
le trappole per i bassi vanno costruite con un certo criterio, cercando di capire su quali frequenze devono intervenire. Immagino il software che hai utilizzato ti abbia dato delle indicazioni precise in merito. Tieni conto che, in generale, un picco (o un buco) molto forte, ma stretto non causa grossi problemi all'ascolto ed è, di solito, quasi impossibile da trattare. Concentrati su rigonfiamenti che interessino un range di frequenze molto ampio.
Anche i correttori di acustica ambientale che operano in dominio digitale si disinteressano dei picchi (o dei buchi) molto alti (o profondi) ma stretti.
Per quanto riguarda il sistemino che stai pianificando di mettere in piedi per suonare i flac sono d'accordo per il Cocktail X12, mentre i diffusori non li conosco, so soltanto che hanno avuto recensioni estremamente positive sulla stampa inglese. Credo che tu possa andare abbastanza sul sicuro.
Ovviamente io li sistemerei su supporti appositi per diffusori e non sul cassettone, che tendenzialmente risuona e sporca il suono riprodotto. Qualora l'opzione stands non fosse praticabile cura almeno l'altezza del tweeter rispetto al tuo orecchio quando sei seduto (devono essere più o meno allineati) e cerca di isolare il più possibile il diffusore dal mobile, tramite l'interposizione di piedini morbidi.
La stanza non sembra male, curerei anche le pareti, con qualche arazzo o quadro in tela senza vetro.
Tienimi aggiornato sugli sviluppi!
Lucio Cadeddu
Re: Problemi di lettura
Egregio Direttore,
La ringrazio per la risposta e vorrei aggiornarla sugli sviluppi della vicenda, con qualche considerazione aggiuntiva. Il negoziante da cui mi servo ha spedito il DAC in REGA, dove l'hanno testato, cambiato scheda per controprova, ma il risultato dei test a cui è stato sottoposto ha dato esito positivo. Hanno affermato che i CDR che ho allegato sono leggermente fuori norma (?). Fatto sta che tutti gli altri apparecchi utilizzati li leggono senza problemi per cui il mio negoziante mi ha sostituito il DAC Rega con un DAC Moon (100D), più o meno dello stesso valore. Con questo DAC nessun problema di lettura. Tutto Okay. Misteri dell'elettronica. Alla fine storia finita bene per merito del mio negoziante.
A casa mia ho comunque voluto riprovare il DAC e l'ho collegato al mio impianto principale al posto di La Voce (l'impianto è made in England, al di sopra di ogni sospetto) per fare un paragone fra le due macchine. Certo mettendole a confronto, La Voce suona meglio (mio figlio che suona uno strumento se ne è accorto quasi subito), ma le differenze sono veramente minime e identificabili solo ad un ascolto molto attento. Se non avessi il confronto diretto con una macchina migliore, potrei convivere con il DAC Moon senza alcun rimpianto o voglia di upgrade. Se poi considero che andrebbe fatto il “rodaggio” del piccolo DAC per capire come effettivamente suoni, probabilmente le lievi differenze diminuirebbero ancora a livello di sfumature.
Io ho avuto in regalo il mio primo impianto nel 1976 (licenza liceale) e da allora una miriade di componenti hanno transitato per casa mia. Effettivamente una volta la qualità era una funzione del costo (magari esponenziale); oggi invece la qualità minima si è talmente alzata che con una spesa assolutamente ragionevole si possono mettere insieme impianti veramente ben suonanti. Quando si leggono recensioni sulle qualità mirabolanti di qualche convertitore dal prezzo uguale a quello di un monolocale, mi piacerebbe che venisse fatto un confronto alla cieca con un semplice convertitore dal costo ragionevole: non sarei così sicuro del risultato.
In quest'ottica un plauso alla sua rivista perché è coi piedi per terra ed è una delle poche (se non l'unica) che ha avuto ed ha il coraggio di dire come effettivamente sono le cose.
Con questo concludo e Le porgo,
Distinti saluti
Pietro - E-mail: pmantovani1 (at) alice.it
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Caro Pietro,
alla fine è un bene che la vicenda si sia conclusa senza ulteriori problemi ed esborsi finanziari da parte tua. Ti ringrazio moltissimo per il feedback circa la differenza tra DAC diversi. Ancora una volta si conferma ciò che vado scrivendo da anni, ovvero che le differenze tra macchine digitali sono piccole e lo stanno diventando sempre più. Una volta tra un lettore entry-level e una macchina di classe media un buon margine era nettamente percepibile. Oggi, invece, grazie allo sviluppo di chipset - sia DAC e opamp - economici ma sofisticati, le differenze sono dannatamente piccole, come anche tu hai potuto constatare.
Nonostante questo, per ragioni che sfuggono alla mia comprensione, gli audiofili sono passati dal disquisire e accalorarsi sui cavi di collegamento ad accapigliarsi sui DAC. Una volta si era più seri: la parte del leone la facevano i diffusori e, paradossalmente, oggi sono ancora questi a fare LA vera grande, enorme differenza. Ma no, gli audiofili continuano a guardare la pagliuzza, pur in presenza di travi enormi (diffusori e ambiente). E i produttori di DAC ridono sotto i baffi.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
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Caro Walter,
non mi sorprende che le Linn Ninka ti siano piaciute così tanto, sono degli ottimi diffusori. L'amplificazione da abbinare dovrebbe essere alla loro altezza. Per questo motivo e per una certa logica sonora, io propenderei per Naim, Linn, Exposure, Creek o Rega. Come avrai notato la potenza non è tutto, anche perché difficilmente riuscirai a sfruttare tutti i 30 watt del Majik o persino del Rotel. Non è la potenza in più che rende il suono migliore, altrimenti i piccoli amplificatori a valvole da 10 watt sarebbero del tutto privi di mercato.
Escluderei la complicazione di una coppia pre+finale di basso costo, meglio un integrato, a parità di spesa. Per quanto riguarda Naim, a me risulta che siano costruiti ancora in UK. In ogni caso, non sarebbe necessariamente un punto a sfavore se fossero costruiti altrove. Se così fosse, dovremmo dubitare del 99% dell'elettronica che affolla le nostre case e le nostre auto, tutto materiale realisticamente realizzato nel Far East.
Per quanto riguarda il DAC leggi la lettera precedente, dovrebbe chiarirti la mia posizione in merito. Non perderci la salute, il tuo Maverick svolgerà ottimamente il suo dovere senza sfigurare troppo neppure se e quando il resto dell'impianto dovesse crescere ulteriormente in qualità.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Ritorno al mondo HiFi
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Ho visto anche degli audiofili felici
Gentile Direttore,
Le scrivo dopo aver scoperto il suo prezioso sito e gli interessanti contenuti sul mondo dell'alta fedeltà. Non sono un audiofilo ma amo la musica ed ascolto prevalentemente rock anni 70, Funky, Blues e New wave anni 80. Agli inizi degli anni '90 ho acquistato il mio primo impianto, scelto in verità più in base al blasone delle marche vista la mia scarsa competenza nel settore, composto da un amplificatore Pioneer A227, uno dei primi lettori cd della Philips, un registratore a cassetta Denon e delle casse acustiche di cui non ricordo la marca.
Dopo circa dieci anni di uso, a seguito di trasferimenti di città e traslochi annessi, il mio impiantino ancora funzionante è stato conservato e sostituto dalle nuove fonti alternative per l'easy listening in particolare della musica liquida. Però da qualche mese, avendo finalmente lo spazio idoneo ho rimesso in funzione il vecchio impianto corredandolo con delle casse Jbl arena 130 che non ho scelto ma avute in regalo. Con il passare dei giorni mi sono reso conto però di non avere una resa ottimale, il suono non mi sembrava perfettamente pulito.
Ho pensato che il Lettore Cd, forse il pezzo più esposto all'usura, non fosse più in grado di fare appieno il suo dovere, così ho acquistato un lettore entry level della Denon ed aggiunto un Convertitore Audiophile Bluetooth della Arcam per l'ascolto di musica liquida. Seppur migliorata la qualità del suono non mi sembra ancora soddisfacente anche per un orecchio neofita come il mio. Mi rendo conto che il mio amplificatore forse vada sostituito e che non abbia un grande valore a parte quello affettivo.
Dalla letture delle discussioni su TNT-Audio e dalle sue attente recensioni mi sembra di capire che gli amplificatori di classe T possano avere delle rese pazzesche con un costo d'acquisto irrisorio. Mi è sembrato di capire però che questi amplificatori per rendere al meglio devono essere associati a diffusori con almeno 90 dB? Considerato che l'ambiente da sonorizzare è di circa 15 metri, ascolto musica prevalentemente a volumi discreti, i miei diffusori dichiarano 87 dB di sensibilità con 8 Ohm di impedenza, ritiene che un T-Amp possa riuscire a suonare bene oppure ho bisogno di un amplificatore con maggiore potenza sempre in classe T, magari con maggiori ingressi?
Oppure mi conviene piegare verso un amplificatore Entry Level di classe D, a questo punto con un Dac integrato ed ingressi digitali che mi faciliterebbe anche l'ascolto di musica liquida (ad esempio Onkyo A-9010), nonchè un ingresso Phono nel caso decidessi di acquistare un piatto per vinile? In questi giorni ho visto delle offerte di amplificatori demo della Advance Acoustic ma non ho trovato recensioni nel suo sito ed in rete che mi possano far capire la bontà del prodotto.
Mi scuso se forse mi sono dilungato un po' troppo e la ringrazio anticipatamente per gli eventuali consigli che mi vorrà dare.
Cordiali saluti,
Michele - E-mail: mike68 (at) tiscali.it
Caro Michele,
io non credo che sostituire l'amplificatore possa migliorare chissà quanto la resa complessiva del tuo impianto. I diffusori sono economici e non mi è chiarissimo se siano posizionati al meglio e in un ambiente consono. In ogni caso, un piccolo ampli in classe D tipo il Dayton DTA100/120 non potrà fare male, neppure al portafogli, puoi provare ad acquistarlo (o altro analogo, con qualche ingresso in più) e vedere come va. In ogni caso rappresenterà un punto fermo per l'evoluzione del tuo impianto. Non mettere troppa carne al fuoco, per ora, evita dunque di pensare a chissà quali espansioni future dell'impianto (musica liquida, vinile etc.) perché questo complica troppo le cose. Focalizza la tua attenzione sul migliorare il suono dell'impianto di base, poi sul resto se ne potrà discutere in seguito.
Inizierei dalle cose semplici: osservare la stanza, ascoltarne il suono e posizionare a dovere i diffusori. In questo modo potrai capire se il limite è quello dei componenti o se, come penso, dipende da tutte le condizioni al contorno. Prima di acquistare a caso altri componenti esamina bene la situazione e magari sentiamoci di nuovo. Devi anche capire quanto e cosa si possa ottenere spendendo determinate cifre. Se le aspettative fossero troppo elevate il rischio di prendere cocenti delusioni è piuttosto alto. Le aspettative devono essere commisurate al budget a disposizione. Per questo motivo, ove possibile, non sarebbe male ascoltare altri impianti in diverse fasce di prezzo.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu
Caro Guido,
è esattamente così e lo è da diversi anni ormai! I CD oggi si acquistano a prezzi ridicoli, e tra nuovo e usato si possono veramente fare affari una volta impensabili. Con l'avvento della musica liquida, poi, le persone acquistano sempre meno supporti fisici digitali e il prezzo non potrà che scendere ulteriormente, fino alla definitiva scomparsa del supporto stesso. Sino ad allora approfittiamo di tutto ciò che si riesce a trovare, talvolta anche negli scaffali dei grandi supermercati si nascondono perle impensabili. È come cercare un ago in un pagliaio ma può essere divertente e appagante.
Grazie per il feedback e...buona caccia!
Lucio Cadeddu
Caro Lionello,
sono d'accordo con te sul fatto che i diffusori siano un punto fermo nella logica del tuo impianto. Essi possono “reggere” catene a monte di ben altro livello. Per il momento io lascerei al suo posto il lettore CD Audio Analogue Paganini, puntando tutto, per ora, sull'amplificatore. Il lettore Marantz CD17 non sarà un upgrade rispetto al Paganini. Cambia l'mpostazione generale, però: più caldo e morbido l'italiano, più aperto e vivace il giapponese. Al di là di questo, però, non vedo motivo per optare per una sostituzione.
Punta dunque tutto sull'amplificatore: il tuo PM17 non è male, ma le ProAC Studio 100 meritano di meglio. Punterei a un'amplificazione inglese di buon livello: un integrato Creek, Exposure, Musical Fidelity, Naim, Audiolab ma anche Primare. Il Puccini usato ultima versione potrebbe non essere una cattiva, scelta, in effetti. Devi però fissare un budget di massima, onde poter fare una ricerca più mirata, magari dando un'occhiata anche all'usato recente. Inoltre, dovresti ascoltare almeno qualche alternativa a confronto, meglio ancora se coi tuoi stessi diffusori che, essendo non particolamente ingombranti, ti potresti portare sottobraccio per fare dei confronti un minimo sensati.
Dovresti anche chiarirti quale tipo di suono desideri ottenere, se più vivace e aperto o se più morbido e caldo. Per le ProAC io vedrei meglio un amplificatore non troppo caratterizzato, né in un senso né nell'altro. Quelli che ti ho elencato, chi più chi meno, rispecchiano questa filosofia.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu
Caro Carlo,
grazie per aver esplicitato un pensiero che mi era ricorrente: tutto questo mettere le mani avanti, ogni volta, questo precisare di essere musicofili o comunque audiofili poco esperti mi è sempre sembrata una excusatio non petita.... Anche perché spesso da sedicenti audiofili poco esperti vengono domande su apparecchi dei quali un non audiofilo non conosce neppure l'esistenza. Ecco, magari, il lettore di questa settimana che ammette candidamente di non conoscere il marchio Linn può essere annoverato tra i veri “non” audiofili ma tutti gli altri...sono malati della stessa nostra malattia.
Poi, dovrebbe, e dico dovrebbe, essere abbastanza logico che uno si appassiona al suono perché adora sentire la musica nel modo migliore possibile ma non è sempre così. A volte ci sia appassiona ai suoni e poco più. Anche in questo caso non bisogna scandalizzarsi più di tanto, è una passione come tante altre, e le passioni non sono quasi mai razionali. Quindi divertiamoci coi nostri giocattoli, senza troppi sensi di colpa.
Grazie per il feedback!
Lucio Cadeddu
Caro Lucio,
sono anni che non ti scrivo, pur continuando a seguire settimanalmente le prove che vengono pubblicate. L'anno scorso ho letto l'articolo sul TNT StatTrap, l'ho trovato sin da subito molto interessante ma ho deciso di tenerlo con il ruolo di "ciliegina sulla torta" come modifica finale sul mio Technics SL 1210 mk2 che ho modificato pesantemente con sommo divertimento e benefici all'ascolto. Soprattutto d'inverno, complice la relativa vicinanza ad un calorifero, le cariche elettrostatiche rappresentano un problema per i vinili. Utilizzo un sottilissimo mat in carbonio (a sua volta appoggiato su un mat in grafite spesso 0,5 cm) che in precedenza la maggior parte delle volte rimaneva attaccato al disco, nonostante l'uso di una blanda colla spray tipo post-it per tenere il mat attaccato al mat in grafite.
Nei giorni scorsi ho costruito lo StatTrap ed ecco il motivo della mia mail: un positivissimo feedBack in merito a questo geniale oggetto.
La situazione è enormemente migliorata, sia all'ascolto, ora più silenzioso, sia come quantità di polvere che rimane attaccata al disco, ora molto modesta a differenza di prima, sia per quanto riguarda il mat in carbonio che salvo rarissime eccezioni ora non rimane più attaccato al disco.
Che dire? Grazie a te ed a Chris Templer per aver condiviso l'ottimo progetto.
Un caro saluto,
Eugenio - E-mail: edigio73 (at) gmail.com
LC
Il crossover tra artisti di estrazione musicale molto diversa mi ha sempre affascinato. In questo caso il violinista Nigel Kennedy, dopo aver inciso Vivaldi con i Berliner Philharmoniker e con la London Philharmonic Orchestra si diletta nel suonare Jimi Hendrix e persino gli Who. Questo è il suo “featuring” in Baba O'Riley, celebre brano degli Who.
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Caro Eugenio,
grazie per il feedback sul nostro recente TNT StatTrap! Sempre fedeli alla nostra mission di proporre oggetti semplici, economici e facili da realizzare ma molto efficaci, continuiamo a raccogliere feedback positivi sulle nostre piccole proposte a costo zero. Se hai voglia, invia una breve mail di ringraziamento (in inglese) all'autore del progetto, Chris Templer, sono sicuro che gradirà moltissimo. In fondo il vostro feedback è la nostra unica retribuzione :-)
Nel caso questo embedding dovesse essere vietato/disabilitato, potete visionare il video direttamente su YouTube. Buon ascolto!
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