Lettere alla Redazione di TNT-Audio - settimana 5/3/2016 - 12/3/2016

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  1. Piccoli amplificatori imbarazzanti
  2. Acquisti compulsivi, confusione e voglia di normalizzare il tutto
  3. Strani diffusori “pro”
  4. Progettazione HiFi - canoni
  5. Problema con Naim
  6. Diffusori per piccolo ambiente
  7. Dubbi sul futuro...
  8. Upgrade amplificatore: ne vale la pena?
  9. Diffusori per Auna AV2 CD508
  10. Ho visto anche degli audiofili felici

Piccoli amplificatori imbarazzanti
Ciao Lucio, spero che l'anno sia iniziato meglio di come si era concluso per te e i tuoi cari. Ti scrivo per dirti che seguendo un noto forum sono stato tentato da un piccolo ampli cinese, il Breeze audio, dal “folle” costo di 20€. L'ho preso più per gioco e curiosità non avendo mai sentito un amplificatore in classe D. Appena arrivato l'ho collegato all'alimentazione da PC e al posto del mio valvolare in classe A, che dire... l'esperienza mi ha distrutto anni di pseudo certezze, il nanerottolo si permetteva di far suonare egregiamente i miei Revox, certo il valvolare era superiore in tutti i parametri, ma non di molto, e considerando che costa circa 40 volte di più...
Scusa la lunga prefazione, adesso volevo il tuo parere su ampli in classe D di costo superiore (se tanto mi dà tanto) precisamente i Bantam monoblock, finali che utilizzerei con il mio pre dac in attesa di mettere un pre magari valvolare. Ho visto che avete provato positivamente l'integrato, ovviamente sono beneaccette alternative. Per ora non intendo disfarmi del valvolare ma non si sa mai.
Grazie del tuo tempo e di tutto quello che fai per noi appassionati di musica.
Giulio - E-mail: giucam61 (at) gmail.com

LC
Caro Giulio,
mi fa piacere che la stirpe dei piccoli e super-economici chip-amp, inaugurata più di 10 anni fa dal T-Amp, continui a mietere successi e consensi. Come ho sempre sostenuto, occorre ascoltare senza pregiudizi, sempre, ma gli audiofili, si sa, hanno più pregiudizi che paranoie, il che è tutto dire! :-)
Non ho ancora ascoltato il Breeze Audio ma ne ho letto meraviglie e non faccio fatica a credere che sia davvero così buono. Per quel che costa, è già un miracolo che funzioni! :-)
E non conosco neppure i finali Bantam, immagino non siano molto diversi dall'integrato che abbiamo recensito qualche tempo fa. Se potessi ascoltarlo di persona, sarebbe meglio. Alternative valide ce ne sono tante, partendo da NuForce (e successive incarnazioni) fino ad arrivare a BelCanto.
Non capisco però la necessità di mettere un pre valvolare a monte di tutto. Prendi un integrato, semmai. Aggiungere valvole a monte di un amplificatore che hai apprezzato per la precisione e la trasparenza non mi pare un'idea sensata. Valuta invece ampli integrati in classe D, potranno svolgere più che egregiamente la loro funzione.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Acquisti compulsivi, confusione e voglia di normalizzare il tutto
Gent.mo Direttore,
son un "ragazzo" di quasi 45 che, dopo aver rottamato la sua auto nella quale aveva costruito un buon sistema hi-fi, si è trovato nella necessità (Dio mi perdoni) di creare anche a casa un impianto "che emozioni".
Nell'ultimo anno e mezzo, un po' per nostalgia, un po' per moda, mi sono dato all'acquisto di componenti vintage/vecchi con l'intento di risparmiare un po'...ci sono cascato lo ammetto.
Insomma alla fine mi ritrovo con due impianti, uno vintage ed uno principale. In particolare:
Impianto Vintage

Impianto principale
Per quanto riguarda l'impianto vintage non ho nulla da chiedere, lo terrò cosi. E' bello e fa il suo. Tornado all'impianto principale, i due NAD pilotano in bi-ampling le Nota. Il 304 si occupa delle note basse mentre il c350 delle medio alte. Con questa configurazione ho pensato di attenuare la "troppa" presenza di bassi tipica delle indiana (il 304 ha 35w mentre il 350 che fa da pre ne ha 70). La stanza di ascolto è quella descritta nell'immagine in allegato.
Passiamo alle mie richieste. Basta darle noia, la ringrazio anticipatamente per il tempo che mi ha dedicato e la saluto.
Cordialmente,
Adolfo - E-mail: adolfo.trinca (at) gmail.com
[Sala d'ascolto]

LC
Caro Adolfo,
sull'impianto vintage, e in particolare sulla sostituzione di un NAD 3020 con un Marantz 1030 (!!!) non mi pronuncio per amor di quieto vivere.
Il secondo impianto veramente non lo capisco. Intanto c'è un grosso, insormontabile problema alla base, ossia i diffusori posizionati su pareti diverse e perpendicolari tra loro anziché lungo la stessa parete, cioè quella di fronte al punto d'ascolto. Provare anche solo a parlare di equilibrio o di HiFi in questa situazione è quantomeno velleitario. Non sorprende, quindi, che abbia dovuto ricorrere a equalizzatore e a una specie di biamping strampalato per porre rimedio a una situazione profondamente sbagliata in partenza.
Tra l'altro non ha alcun senso mettere un amplificatore più potente sulla gamma medio-alta nella speranza di attenuare quella bassa con un amplificatore meno potente. Non è così che funziona!!! Prima di qualunque altro acquisto o intervento ti consiglio di leggere e studiare con attenzione le nostre
FAQ, troverai qualche indicazione utile su come ripartire in modo ordinato. Riprendi dai fondamentali e poi sentiamoci nuovamente, magari.
Nelle more di acquisire un minimo di “normalità” potresti vendere entrambi gli integrati per acquistarne uno migliore. Temo però che con il budget che hai preventivato ciò non sia possibile. Infine, non sostituirei, per ora, i diffusori, non potresti apprezzare i vantaggi.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Strani diffusori “pro”
Seguo molto la Vs "rivista" e non ho mai approfittato della Vs conoscenza in materia ma ho un problema che penso potrebbe interessare anche ad altri lettori. Tempo fa mi sono aggiudicato da un'asta di ebay una coppia di diffusori che mi incuriosivano. Un po' per l'offerta un po' perchè conosco la marca mi sono arrivate delle Wharfedale Programme 30D.6.
Perfette, ma prima di collegarle ho notato che non hanno la solita morsettiera R/N ma bensì 2. Ho pensato ad un biwiring ma a fianco di esse non vi è scritto nulla, né low-fi né high-fi. Cambia solo il colore 2 R/N e 2 verdi. Prima di fare errori ho cominciato a cercare in rete, nulla solo brochure dove figurano dati su vari valori di corrente accettati da 1 a 100 !! Dato che non sono stufe sono rimasto stupito di ciò pensando che diavoleria mi ero portato in casa.
Ebbene come si collegano? Solo la mors. R/N oppure entrambe in serie o ancora con 2 alimentazioni separate (casse A-casse B). Per ora fanno solo la loro bella figura da spente insieme alle altre collegate a più finali.
Se conoscete questi diffusori e sapete come si collegano mi fareste cosa gradita.
Grazie,
Dario - E-mail: pan55 (at) libero.it

LC
[Wharfedale Pro 30D]
Caro Dario,
quei diffusori Wharfedale nascevano dal classico progetto Diamond con qualche piccola modifica pensata per un utilizzo in ambito “pro”. Una di queste modifiche riguarda esattamente la morsettiera d'ingresso, in qualche maniera duplicata per consentire il collegamento in serie o in parallelo di più coppie di diffusori identici. Questo, ovviamente, ha senso nell'ambito di una sonorizzazione pro dove magari è necessario coprire un'area vasta senza ambizioni di tipo stereofonico.
Nel tuo caso credo sia sufficiente utilizzare i morsetti classici rosso/nero, lasciando la coppia verde inutilizzata. Infatti questi diffusori non sono stati pensati per il biwiring, come erroneamente hai pensato tu. Si tratta di un monoworing classico, affiancato da una seconda coppia per il collegamento di più unità (in serie o in parallelo).
Altre differenze rispetto alla classica serie HiFi denominata Diamond dovrebbe riguardare il trattamento degli altoparlanti. In particolare il midwoofer ha un trattamento particolare sulla membrana e ha la sospensione in gomma per una maggiore durata nel tempo, mentre il tweeter è protetto da sovraccarichi dal cosidetto TOP™ ovvero Tweeter Overload Protection. In pratica si tratta di un sistema che aumenta l'impedenza oltre un certo voltaggio, onde evitare che un sovraccarico bruci la bobina del tweeter, tipico inconveniente che si verifica quando si usano diffusori HiFi per fare le feste in casa :-)
Con queste modifiche, dubito che questa versione “pro” possa suonare meglio della progenitrice Diamond di stirpe audiophile. Comunque si tratta di sicuro di un diffusore ben suonante che mi auguro tu abbia pagato poco.
Buon ascolto!
Lucio Cadeddu

Progettazione HiFi - canoni
Spett.le ditta TNT-Audio,
sono Roberto di Ancona, da diverso tempo sto pensando, senza presunzione, alla realizzazione di un dual mono a valvole secondo i canoni Hi-Fi. Prima di scrivere queste righe, ho impiegato alcune settimane a documentarmi su alcuni aspetti tecnici, spero quindi che nelle mie richieste di consigli non ci siano assurdità...
Prevedendo di far suonare file non compressi, tipo flac, osservo: la tensione d'uscita di un
DAC Arcam è di circa 2 Volt. Considerazioni: potrebbe essere sufficiente a pilotare altoparlanti? Oppure, può essere una tensione troppo elevata e mandare in saturazione il triodo? Inoltre l'impedenza d'uscita del DAC è compatibile con l'impedenza d'ingresso di un finale a valvole?
Per il purista Hi-Fi, l'amplificatore a valvole deve essere rigorosamente un triodo S.E. oppure sono contemplati più triodi in serie o parallelo? Il super lineare com'è considerato? Dove posso reperire lo schema elettrico con le relative caratteristiche tipiche (risp. frequenza, distorsione, etc)? O meglio esistono dei kit di fascia alta, cioè con buone prestazioni?
Trasformatori d'uscita: ho notato che la maggior parte dei costruttori di fascia alta (Opera Audio, Audio Note etc) non impiegano trasformatori toroidali, che in teoria dovrebbero avere meno dispersione elettromagnetica. Al tal riguardo alcuni sostengono che i toroidali producano spurie...
C'è della verità? Che parametri consigliate per sovradimensionare i trasformatori, compreso quello di alimentazione, al fine di non farli surriscaldare?
Praticamente quasi nesssun produttore di casse acustiche e nessun costruttore di altoparlanti fornisce la potenza minima applicabile; sarebbe un dato interessante per accoppiarle ad un valvolare.
Ho notato:
http://oem.ciare.com/it/296/341/prodotti.php Dicono 20 _ 3 Khz, 97 dB
http://oem.ciare.com/it/294/465/prodotti.php Dicono 600 _ 20 Khz, 110 dB.
Cosa ne pensate? Ci sono woofer più sensibili?
Ed ora un ultimo consiglio sulla realizzazione dei diffusori: dato che internamente la forma ideale è in teoria una sfera, rispettando il volume interno, si potrebbe utilizzare una barrique di rovere che ha stagionato vini particolari o brandy?
Scusate per le troppe richieste di consigli,
Per ora, anticipatamente ringrazio per la Vostra cortese risposta
Roberto - E-mail: robertogrilliancona (at) gmail.com

LC
Caro Roberto,
intanto non siamo una “ditta”!!! Solo una rivista gratuita e senza pubblicità, non produciamo né vendiamo alcunché.
Ciò premesso, mi sembra che la confusione regni sovrana. Hai letto molto, forse troppo, e probabilmente ti manca l'esperienza diretta, anche d'ascolto.
Intanto quasi tutte le sorgenti HiFi (lettori CD, DAC etc.) hanno una tensione d'uscita intorno ai 2 volt ma nessuno si sogna di collegarci direttamente gli altoparlanti!!! L'impedenza che uno stadio linea di questo tipo si aspetta di “vedere” non è certo quella dei miseri 8 Ohm di un altoparlante, ma i 47.000 Ohm dei classici ingressi linea dei pre e degli amplificatori! Quindi no, non si fa.
In certi casi si potrebbe collegare un DAC o un lettore CD direttamente a un finale di potenza (a valvole o no) a patto che siano verificate due condizioni: si possa regolare il volume della sorgente e l'impedenza d'uscita della sorgente stessa e quella d'ingresso dell'amplificatore stiano tra loro in rapporto 1:50 almeno. Funziona sia per rapporti inferiori che superiori (qualcuno consiglia 1:100) ma si tratta sempre di provare l'interfacciamento ideale, sulla carta non è facile prevedere.
L'amplificazione a valvole non deve per forza essere un triodo single ended, esistono tante topologie circuitali diverse, a seconda degli scopi che si desidera raggiungere. Certo, il triodo S.E. ha i suoi vataggi in termini di trasparenza e precisione (rispetto a un push-pull, ad esempio) ma ha limitate capacità di pilotaggio e, in genere, una potenza d'uscita molto bassa. Nel mondo reale, alla fine, si utilizzano tranquillamente anche pentodi e push-pull.
I trasformatori d'uscita in genere non sono toroidali, perché lo scopo finale è differente. I toroidali vanno bene nell'alimentazione, meno bene nell'uscita altoparlanti, dove devono semplicemente realizzare una sorta d'accoppiamento d'impedenza, ovvero far sì che le valvole vedano sempre lo stesso carico.
La potenza “minima” che tu vorresti vedere indicata dai costruttori di altoparlanti è un dato assolutamente inutile. Quel che serve è la sensibilità: più è alta e più forte suona il driver a parità di watt applicati. A naso, in una stanza di medie dimensioni, i classici 10 watt di una valvola 300B potrebbero necessitare di sensibilità di almeno 93/94 dB per poter raggiungere elevate pressioni sonore nel punto d'ascolto con una riserva dinamica soddisfacente.
Infine sì, in teoria potresti usare una barrique in rovere come cabinet degli altoparlanti, l'unica precauzione è quella di non scolarsi il contenuto tutto in una volta prima di iniziare a progettare ampli e diffusori ;-)
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Problema con Naim
Buongiorno Direttore,
Le ho già scritto per altra questione (un consiglio) a maggio del 2015 e la risposta è stata molto pertinente e soddisfacente. Stavolta purtroppo ho un problema. La mia amplificazione Naim Audio (pre NAC 72 con Hi Cap, finale NAP 250) è piuttosto datata (1999/2001) e per un periodo di circa 5 anni tutto l'impianto è rimasto fermo.
Ho ripreso a farlo funzionare e dopo un mese circa (anche meno) si è verificato il seguente inconveniente: canale destro non funziona, tutto tace. Mi sono poi accorto che, attenuando il canale sinistro e portando il volume praticamente al massimo, anche il canale destro funziona, ma a livelli sonori MOLTO bassi anche se comunque udibili.
Così ieri ho ascoltato musica tenendo il canale sinistro quasi del tutto azzerato e con il volume al massimo riuscivo a godere di un gradevole disco jazz...
Ma non è vita che si può fare! Da cosa può dipendere? Stante che Naim usa connettori DIN non posso fare prove tipo invertire i canali di pre e finale, né portare altri finali o altri pre di altre marche per fare la prova e vedere se il difetto dipende dal pre o dal finale.
Alcuni amici mi parlano di sporcizia del potenziometro del volume, che è (ho aperto il pre) un ALPS serie nera chiuso in una scatolina impenetrabile...
AIUTOOOOOO!!! Grazie anticipatamente per la cortesia che certamente vorrà usarmi.
Tommaso - E-mail: tommond59 (at) gmail.com

LC
Caro Tommaso,
è quasi certamente un problema di potenziometro ossidato. Dovresti essere in grado di aprire la scatolina nera dell'ALPS, ma qualora non riuscissi porta pure il pre in assistenza, sia per verificare che effettivamente sia la fonte del problema, sia per intervenire in maniera professionale all'eventuale pulizia o sostituzione del componente in questione. Potrebbe anche essere sufficiente un'azione “meccanica” decisa da parte tua, ovvero continue rotazioni avanti e indietro (ad apparecchio spento!) per vedere se riesci a eliminare per attrito l'ossido che si è formato negli anni. Puoi comunque fare una prova con altri apparecchi privi di connessioni DIN, è sufficiente utilizzare dei semplici adattatori DIN/RCA. Ne trovi di tutte le tipologie maschio/femmina e costano pochi euro. Basta mettere “adattatore din rca” su Google. Esistono persino cavi già terminati in questo modo, proprio per collegare - ad esempio - sorgenti non Naim ad amplificazioni Naim. Gli adattatori di cui ti parlo utilizzano un brevissimo spezzone di cavo, giusto da rendere comodo il collegamento volante. In questo modo potrai sincerarti del fatto che sia davvero il pre il vero colpevole. L'alternativa è che sia in qualche modo malato un canale del NAP250, ma ne dubito, si tratta di un progetto semplice e mirabilmente solido :-)
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Diffusori per piccolo ambiente
Buongiorno Sig. Lucio, è da un po' di anni che la seguo. Ora le scrivo per un problema che non so come risolvere. Sono andato a vivere su un appartamento, le dimensioni sono piccole, ho deciso di ritagliarmi una piccola stanza per l'ascolto hi-fi. Quello che sono riuscito a tenere dell'impianto vecchio è un cd della Copland e un integrato autocostruito Bartolomeo Aloia GY50.
Ascolto anche musica dal pc in flac con un dac Fiio e10 (con modifica alimentazione separata con il cavo usb) e 2 cassettine autocostruite con altoparlanti car. Non sono efficenti, le voglio sostituire.
La stanza misura 1,50 x 2,50 metri, lato diffusori dalla parte corta. Purtoppo il volume di ascolto è medio/basso, e l'ascolto è ravvicinato. Stavo pensando di autocostruirmi altre 2 casse con gli altoparlanti TangBand, oppure un monovia con sistema dccav per enfatizzare i bassi...
Poi leggendo sono rimasto colpito dalla recensione delle
Rega RS1, per ascolto ravvicinato e a basso volume dovrebbero andare bene... (anche se vanno un po' fuori dal budget).
La ringrazio per l'attenzione.
Cordiali saluti.
Luciano - E-mail: lucianohd (at) hotmail.it

LC
Caro Luciano,
la stanza è piccola, ma non per questo devi per forza rinunciare alla qualità. La strada dell'autocostruzione può essere affascinante ma eviterei il monovia. Vista la stanza e gli ascolti a basso volume avrei paura che il risultato finale possa essere troppo asciutto e privo di corpo. Meglio un vero progetto a due vie, con woofer di dimensioni ragionevoli. Sul mercato però si trovano due vie dignitosi a prezzi che rendono l'autocostruzione ormai poco conveniente. Non è neppure necessario arrivare alle Rega RS1 per ascoltare bene in campo vicino. Qualunque piccolo bookshelf moderno andrà benissimo (Indiana Line, Wharfedale etc.). Certo, le RS1 sono state pensate per essere addossate alla parete posteriore e questo in un ambiente molto piccolo è un vantaggio non trascurabile. Potresti cercarle usate, in UK non dovrebbe essere impossibile reperirle a prezzi veramente molto bassi. Essendo piccole e leggere anche la spedizione dovrebbe incidere poco.
Potresti anche pensare a una soluzione più drastica, eliminando l'amplificatore e utilizzando dei monitor attivi (tipo M-Audio) anch'essi pensati per un ascolto prettamente near-field.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu

Dubbi sul futuro...
Caro direttore,
provo a riscriverle una mail più dettagliata rispetto ad alcuni dubbi sul mio impianto e le scelte giuste da compiere. Ho cambiato ultimamente il mio amplificatore rotel RA-930AX che avevo trovato usato tempo fa ma che ogni tanto mi dava qualche problema. Sono passato al nuovo, con un budget contenuto, e ho acquistato un Marantz pm5005. Quindi al momento il mio impianto è così composto:

L'impressione al nuovo ascolto è stata di un suono meno brillante rispetto al Rotel, un po' più ovattato e con meno accenti sulle alte frequenze. Mi chiedevo se può essere un problema di accoppiamento con le casse o se alla fine ho fatto l'errore di acquistare un prodotto di livello inferiore a quello che in realtà già possedevo. Anche perché ora vorrei fare il passaggio a una nuova coppia di diffusori (magari da pavimento) spendendo tra i 300 e i 400€ e non vorrei fare clamorosi errori. Ascolto musica in una stanza di circa 4mt per 6mt. Sulla mia ipotesi di spesa ho visto ad esempio: Volevo sapere se sono sulla strada giusta e se avete dei consigli da darmi o qualche punto su cui devo fare attenzione.
Grazie mille per il vostro prezioso aiuto!
A presto,
Andrea - E-mail: zorzetto.andrea (at) gmail.com

LC
Caro Andrea,
secondo me avresti fatto meglio a riparare il Rotel, anziché acquistare l'amplificatore Marantz, a mio parere qualitativamente inferiore. Non a caso, anche tu non sei stato entusiasta del cambio. Sostituire l'amplificatore ora non ha molto senso, perderesti buona parte dei soldi che ci hai speso. La cosa più sensata sarebbe quella di far riparare comunque il Rotel e/o cercare dei diffusori che si abbinino bene al Marantz. Mi sembra di capire che ti lamenti di un suono troppo ovattato e povero di alte frequenze. Potresti allora valutare l'acquisto di una coppia di diffusori Klipsch come quelli che hai messo in elenco. Prima di fare questo passo, però, accertati di poterle ascoltare, meglio ancora se collegate con il tuo amplificatore. Spesso accade che ciò che per me può essere brillante non sia percepito come tale da un altro ascoltatore, tutto dipende dall'esperienza e, ovviamente, dal gusto personale.
Potresti anche valutare qualche modello di B&W, Focal e Triangle, magari da cercare anche nell'usato, visto il budget a disposizione non certo illimitato. La stanza è grande, credo proprio che il passaggio a un più generoso diffusore da pavimento sarà più che benefico. Ovviamente, visto che aumenterà la potenza, la presenza e l'estensione delle basse frequenze, cura con attenzione in posizionamento e l'acustica della sala che potrebbe soffrire di risonanze o rimbombi che, magari, un piccolo bookshelf non poteva mettere in evidenza.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Upgrade amplificatore: ne vale la pena?
Gentilissimo Lucio,
vorrei chiederti un consiglio su un possibile upgrade dell'amplificatore mantenendo i diffusori attuali. Intanto qualche informazione sull'ambiente di ascolto: non dispongo di una stanza dedicata alla musica, ma utilizzo un salone di circa 30mq a pianta rettangolare. La distanza tra i diffusori è di 3 metri, così come la distanza tra diffusori e punto di ascolto. Tra i diffusori è collocata la TV con relativo mobile porta elettroniche (situazione non ideale), ma in compenso sono presenti tappeti, tende, cuscini, quadri, travi a vista e librerie perimetrali con moltissimi libri: anche se la mia impressione soggettiva vale quel che vale, ti direi che l'ambiente è acusticamente "confortevole".
L'impianto è composto da una coppia di Monitor Audio Sound Frame 2 "on wall" disposte sul lato lungo e collegate ad un sintoamplificatore entry level Yamaha RX-375, che uso per guardare film da un media center e per ascoltare musica da un Cocktail Audio x12. Ammetto che la scelta delle Monitor Audio SF 2 è stata dettata essenzialmente dal WAF (si integrano a meraviglia nell'arredamento, gli ingombri sono ridotti al minimo e i cavi sono invisibili), senza alcun tipo di pretesa "audiofila" e giusto per dare un po' di brio all'home cinema; tuttavia, nel tempo, ho scoperto che l'ascolto della musica si è sempre rivelato gradevole, divertente e non affaticante – in pratica superiore alle mie aspettative iniziali.
Dato che non ho mai sentito né sento tuttora l'esigenza di aggiungere i canali surround, mi stavo chiedendo se, sostituendo il sintoampli con un amplificatore stereo di qualità, io potessi guadagnare ancora qualcosa in termini di piacere di ascolto. Un rivenditore della mia zona mi ha consigliato un Hegel H80 (che potrei tranquillamente provare a casa mia prima dell'acquisto) per via dell'ottimo DAC integrato e per la presenza di una serie di ingressi che diventerebbero indispensabili dopo la perdita delle porte HDMI sul sintoampli (USB per il media center, ingressi digitali per il Cocktail ed eventuale futura consolle, ecc).
Credo che farò una prova, ma vorrei porti tre domande per capire se la direzione è quella giusta:

  1. a priori, in generale, ha senso investire in una nuova elettronica mantenendo i diffusori in mio possesso, che per loro stessa natura non offrono più alcun margine di posizionamento in ambiente e nascono probabilmente per configurazioni “home theatre” piuttosto che per l'Hi-Fi?
  2. nel caso specifico, e sempre se esiste un criterio di proporzionalità, ha senso investire in un amplificatore che costa circa una volta e mezza i diffusori?
  3. sarebbe meglio completare il tutto con un subwoofer per colmare il vuoto sotto i 55Hz? Onestamente trovo sufficienti i bassi che ci sono, sia quando guardo i film sia durante l'ascolto musicale, però potrebbe trattarsi di semplice abitudine e/o mancanza di confronto diretto con il suono di un altro impianto dai bassi più generosi. In ogni caso l'inserimento di un sub sarebbe una eventualità successiva al cambio di amplificatore, non concomitante, e in tutta onestà preferirei non doverne avere bisogno.
Un grazie enorme per il prezioso riscontro e i più sinceri complimenti per la passione e la competenza in materia!
Gianni - E-mail: giannicremax (at) gmail.com

LC
Caro Gianni,
certamente i tuoi diffusori, di tipologia in wall, non possono ricreare un suono completo e avvolgente come quello di un diffusore HiFi tradizionale. La stessa immagine tridimensionale ne risulta ovviamente compromessa, anzi direi che non può che essere del tutto inesistente. Per questa ragione non investirei cifre importanti a monte di essi. Certo, un amplificatore stereofonico di qualità superiore potrà farti sentire un po' meglio, in termini di pulizia e di raffinatezza, ma non mi aspetterei miracoli e soprattutto non vedrei sensato investirci cifre importanti. Per migliorare il tuo sintoampli attuale basta veramente pochissimo.
Logica vorebbe che siano i diffusori a costare più dell'amplificatore e non viceversa. Pertanto, tenendo conto che il tuo Yamaha costava meno di 300€, a mio parere basterebbe un classico integrato stereo da 500/700€ per migliorare in maniera sensibile, seppur non drammatica, la qualità globale del suono. Basta guardare cosa offrono marchi come NAD, Cambridge e Rotel in questa fascia di prezzo per scegliere qualcosa di sicuramente adatto allo scopo.
L'Hegel che ti hanno proposto è assolutamente fuori da ogni logica (circa 2000€), vorrei capire chi abbia il coraggio di fare certe proposte ai suoi clienti. Semmai, qualora desiderassi anche ingressi digitali, valuta il Rotel RA12, che costa meno, molto meno e che è ragionevolmente flessibile grazie al suo DAC interno.
Visto che hai il Cocktail X12 io farei anche la prova di collegarlo direttamente ai diffusori, non si sa mai. L'amplificazione interna non è poi così malvagia.
Per quanto riguarda il subwoofer non saprei che dirti, dipende dalle tue esigenze. Certo che un diffusore in wall più di tanto non può scendere e magari un piccolo aiuto potrebbe essere benefico, ma sei tu che ne devi sentire l'esigenza! Quasi certamente è utile con le colonne sonore, sempre ricche di bassi profondi, meno con l'ascolto della musica.
Eventualmente guarda qualcosa che si integri bene con quei diffusori, magari della stessa Monitor Audio.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu

Diffusori per Auna AV2 CD508
Buona sera direttore.
Spinto dalla sua
recensione per l'articolo in oggetto e considerato che volevo farmi il mio primo impianto hi-fi senza spendere somme eccessive ho acquistato l'amplificatore Auna av2 cd508. Gli ho abbinato momentaneamente delle casse comprate al mercatino dell'usato, delle Technics SB 3010, con almeno 25 anni di vita ma funzionanti (€ 15,00), come sorgente utilizzo un lettore Samsung dvd blue ray tramite cavo coassiale e dac Fiio d03k taishan oppure tramite hdmi ed il dac del televisore.
Il problema è che il suono non mi appaga. Certe canzoni (soprattutto quelle heavy metal) ad un certo volume si sentono come "impastate", inoltre a volte il suono diventa stancante e devo abbassare il volume. Non sto ad indicarle la collocazione dell'impianto perchè per ora sto in una casa provvisoria.
Volevo chiederle un consiglio riguardo le casse (torri da pavimento) che posso abbinare all'amplificatore (budget max € 500,00 nuovo o usato). Vorrei delle casse che siano un punto di partenza per un futuro upgrade dell'amplificatore. Pensavo alle indiana tesi 560 però sono a tre vie e nella sua rivista mi pare di aver letto che a parità di prezzo, soprattutto se il prezzo è basso, sono da preferire quelle a due vie in quanto sarebbero di qualità superiore.
Già che c'è può indicarmi, in base ai diffusori che mi consiglierà, il prossimo amplificatore? (budget massimo sempre € 500,00 ma se meno è meglio). Vorrei un impianto che malgrado il prezzo complessivo possa definirsi veramente Hi-Fi. Ascolto rock, blues, R&B, raramente heavy metal.
Grazie e complimenti per la rivista,
Cordiali saluti,
Angelo - E-mail: angelomannone (at) gmail.com

LC
Caro Angelo,
non ti consiglierò il “prossimo” amplificatore perché non ne hai affatto bisogno. Ho ascoltato l'Auna con diffusori di livello elevatissimo e ti posso garantire che ha sempre fatto la sua bella figura. Quindi lascialo al suo posto, perché la colpa del suono che descrivi non è certamente sua. I diffusori in primis e, in secondo luogo, la collocazione in ambiente (che immagino sia di fortuna) influiscono ben più pesantemente. Non solo, ma sperare di far suonare non impastati certi dischi di heavy metal è veramente una mission impossible. Moltissimi dischi di questo genere musicale suonano così, basti pensare alle ultime release dei Metallica, affette da una compressione dinamica semplicemente spaventosa.
Quindi: puntiamo tutto su diffusori e collocazione in ambiente, mettendo contemporaneamente una pietra sopra su certi dischi, suonano e suoneranno sempre male.
I diffusori potranno essere delle torri Indiana Line (anche la serie Tesi che citi andrà benissimo), Cambridge Audio, Wharfedale e magari valuta anche Klipsch, che con il rock ci vanno veramente a nozze. Pensa anche all'usato, talvolta si possono fare ottimi acquisti, in genere il prezzo di vendità è il 50% di quello di listino.
Visto che l'ambiente definitivo sarà un altro, cura con attenzione acustica della stanza e posizionamento dei diffusori, altrimenti rimbombi e suoni impastati saranno inevitabili anche con dischi al di sopra di ogni sospetto!
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu

Ho visto anche degli audiofili felici
Buongiorno Lucio, ti scrivo per condividere con te la mia soddisfazione nell'acquisto di un diffusore "importante" e storico che mi sta facendo letteralmente GODERE nell'ascolto della mia musica: le Snell Type A. Ci sono arrivato dopo un lungo itinere durato circa tre anni (da quando i pannelli delle mie amate ML Ascent si sono deteriorati ed ho ritenuto il prezzo dei ricambi+montaggio immorale...circa 2800 euro!). Ho "vagabondato" tra diversi marchi; Maggies (1.6qr), Aliante One Zeta più sub Rel, Vandersteen 3, fino ad approdare alle Snell Tipe D che mi hanno allietato per un anno e mezzo pilotate da un delizioso ampli a valvole Primaluna.
Questa estate per puro caso passeggiando in una località balneare sono stato attratto da un bellissimo suono che usciva dalle finestre aperte di una villetta...ho suonato e sono stato accolto da un simpatico audiofilo (grazie Massimo!) e con lui ho passato un bellissimo pomeriggio musicale...suonavano proprio le Type A prima serie pilotate da elettroniche Ml e sorgente Micromega. Un suono BELLO, BELLISSIMO che mi ha portato a prendere la decisione: dovevano essere mie!
Non è stato facile, spuntano tutt'ora prezzi alti (intorno ai 3500/4000) e se ne trovano poche ma alla fine ce l'ho fatta. Le ho da qualche mese e nonostante un setup in divenire (sto aspettando che la Aurion Audio mi termini il loro pre Hdp Reference) pilotate da un finale Am Audio Am3a, Sacd/cdp Pioneer Pdd9j con la massima modifica Aurion ed...un mixer Pro in attesa dell'Hdp R, cavi Jps Superconducor 2, alim.
TNT TTS in una sala dedicata e trattata parzialmente di circa 30mq.
Lo dico piano, visto che non amo gli assolutismi e l'impianto non è al massimo delle sue possibilità vista la presenza del modesto mixer ma...non riesco a spegnerlo, c'è SOLO la musica, coesa, potente, introspettiva fino alle lacrime, un fluire che proprio ti fa dimenticare TUTTE le fisime da audiofilo e ti costringe a mettere (e comprare...) musica su musica.
Non importa il genere perchè questi "monoliti" dall'alto di una neutralità e musicalità notevoli sembrano "conoscere" cosa sta suonando (è una bestialità, lo so ma...) ponendo sempre in primo piano la musica nella sua totalità pur in un contesto quasi da elettrostatica per la quantità di dettagli ed una ricostruzione della scena...immensa, soprattutto sul piano verticale. Orbene, dirai tu, ti piacciono e te le sei comprate...embeh? Embeh...la mia considerazione è: HANNO 40 ANNI, PER LA MISERIA!
Sono sempre stato scettico sul vintage, a parte l'innegabile valore storico ho sempre pensato che un componente con più di una ventina d'anni sia semplicemente tecnicamente obsoleto. Evidentemente mi sbagliavo...una rondine non fa primavera dirai tu (che hai più volte stigmatizzato la moda del vintage a tutti i costi) ma la mia domanda è: se quarant'anni fa c'erano già diffusori capaci di suonare a questi livelli (oggettivamente molto, molto alti; in vent'anni e passa di passione di sistemi ne ho ascoltati e posseduti una quantità) l'evoluzione in hifi in che direzione è andata?
E' stata vera innovazione o ha prevalso il marketing ed il fumo negli occhi soprattutto nella cosiddetta "Hi End" (che mi pare comunque godere di discreta salute, al contrario dell'hifi "umana", la cosiddetta classe media, che naviga in cattive acque). Ha dunque ragione quella parte di appassionati che dice che (a parte l'evoluzione delle sorgenti digitali, legate al mercato informatico) che da trent'anni si riciclano (male) progetti del passato senza vera innovazione se non nei materiali, sempre più hitech. Mi chiedo se non sia questa la causa di suoni sempre più surreali, più veri del vero, in una rincorsa ingegneristica alle misure perfette...ma è l'approccio corretto?
Ultima considerazione, i prezzi: le mie Type A (che vengono direttamente dalla Audio Research, comperate per una demo in un CES di fine anni settanta :-) ) costavano in Italia tanto, una decina di stipendi dell'epoca, negli States molto meno comunque nell'ordine dei 5/6 stipendi statunitensi. Ad oggi quanto costano i diffusori Top? 40/50mila Euro direi, tralasciando le follie da centinaia di migliaia. Cioè...nonostante l'evoluzione tecnologica nei materiali e nelle lavorazioni (nell'automazione per esempio) la stessa tipologia di prodotto costa se va bene il 400% in più...e non sono del tutto certo (non ho abbastanza esperienza di sistemi Top in ascolti controllati) che suonino MEGLIO...magari solo diverse. Che ne pensi?
Mi scuso per la lunga lettera, ma quando ti scrivo è un po' come scrivere ad un vecchio amico, mi perdo un po' :-) . Ti auguro un anno pieno di felicità e tanta buona musica...grazie per quello che tu e lo staff fate per la Musica...un vero servizio sociale a mio modo di vedere.
A presto!
Ivan - E-mail: arupsureela (at) gmail.com

[Sala d'ascolto]

LC
Caro Ivan,
sono felice che le vecchie Snell ti piacciano così tanto! Ho sempre sostenuto che componenti HiFi di livello top, anche di tanti anni fa, possano ancora dire la loro. Ciò premesso, temo che le tue Snell, che possano anche globalmente suonare gradevolissime, perdano punti importanti in termini di dettaglio, trasparenza, precisione e bassa distorsione se paragonate ai diffusori top di oggi. Il progresso fatto nei materiali e nelle simulazioni ha un peso abbastanza importante sul risultato finale. Poi, certo, può starci che l'equilibrio globale possa essere persino migliore con un diffusore vintage ma per la prestazione “assoluta” non c'è davvero partita. I nuovi componenti HiFi, grazie ai nuovi materiali e alle tecniche di realizzazione e progettazione, sono tipicamente capaci di estrarre una enorme quantità di informazioni e di dettagli dai dischi o dai files ed è proprio questo - paradossalmente - il problema principale: tanta spietata analisi, in presenza di incisioni normali, si trasforma in fatica d'ascolto e perdita di naturalezza. È il prezzo da pagare per la massima fedeltà. Non sempre siamo pronti per questo.

Torno a segnalare novità discografiche interessanti, in barba a chi dice che non ci sia mai nulla di nuovo nel panorama musicale attuale. È appena uscito il nuovo singolo, che anticipa l'uscita del nuovo album, di Richard Ashcroft (ex-Verve), genietto plasmatore di melodie pop con contaminazioni sinfoniche. Tutti conoscono la sua celeberrima “Bittersweet Symphony”, questa “This Is How It Feels” è un tentativo (riuscito, secondo me) di rispolverare quella magica formula che ha reso i Verve un fenomeno del pop britannico di qualche anno fa.
Nel caso questo embedding dovesse essere vietato/disabilitato, potete visionare il video direttamente su YouTube. Buon ascolto!

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