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LC
Caro Roberto,
ho perso il conto di quanti punti interrogativi adornano la tua lunga mail. Perdonami, ma non riesco a seguire neppure la metà dei tuoi contorti ragionamenti né ho voglia e tempo di visitare le decine di siti web e progetti che hai elencato (e molti li ho persino rimossi). Barrique di rovere svuotata a parte (e forse non era una sola!) mi sembra che ci sia qualcosa di profondamente sbagliato e potenzialmente pericoloso nel tuo approccio. Se speri di capire qualcosa visionando decine e decine di progetti e di siti web, senza avere le competenze tecniche per capire qualcosa di ciò che c'è scritto, forse è meglio che ti fermi un po' a riflettere.
Scegli due progetti semplici, due qualunque che godano di buon feedback e che possano stare insieme (potenza ampli/sensibilità diffusori) e realizza quelli. Punto. Da qualche parte dovrai pur cominciare! La perfezione non esiste, esistono tantissimi modi diversi sia per raggiungere lo stesso scopo che scopi diametralmente opposti.
Cercare di capire tutto è una partita persa, visto che, da alcune domande che fai, ti mancano proprio le basi elementari. In virtù di ciò, cerca di farti assistere da qualcuno almeno per la realizzazione dell'amplificatore, perché - con le tue conoscenze - la possibilità di restarci secco è altissima. L'ideale, per iniziare, sarebbe prendere dei kit di montaggio già pronti e assemblare il tutto. Non è vera autocostruzione ma, coi tuoi livelli di conoscenza e di confusione (bassi i primi, altissimi i secondi) è l'unica strada per non fare danni.
Mi spiace darti una delusione, ma la penso così. Prova a rileggere ciò che hai scritto e valuta se ti sembra ragionevole e razionale oppure no.
Lucio Cadeddu
LC
Caro Gianni,
io lascerei l'amplificatore al suo posto, perché può stare dignitosamente all'interno di impianti di caratura ben superiore. Pertanto, punterei principalmente all'upgrade dei diffusori, che potrebbero essere dei modelli da pavimento, visto che la nuova sala sembrerebbe avere una metratura sufficiente (16 mq, come quella attuale, mi sembra di capire).
Senza conoscere l'acustica della nuova stanza è difficile dare delle indicazioni precise ma, in generale, farei attenzione a diffusori dalla timbrica tendenzialmente simile a quella dell'amplificatore Rotel in tuo possesso. Quindi, mentre se da un lato l'upgrade restando in casa B&W potrebbe essere quello più logico, io sarei più cauto e valuterei anche altri marchi dalla timbrica più tranquilla, come ad esempio KEF, Tannoy, Opera, Sonus Faber, Chario etc.
Con il budget a tua disposizione puoi senz'altro scegliere un buon modello da pavimento di uno di questi marchi. Potresti anche decidere di destinare una piccola parte della cifra per migliorare il lettore CD che è veramente un primo prezzo. Già con 500/600 € potresti avere un miglioramento tangibile, pur senza aspettarsi miracoli.
Pensavo a lettori di marchi come Vela, NAD, ancora Rotel, Cambridge o Arcam, magari anche da cercare nell'usato recente.
Tutti questi sono, naturalmente, ragionamenti “a posteriori”, nel senso che prima di fare un qualunque acquisto attenderei di essermi trasferito nella nuova casa. Solo in questo modo potrai valutare come suona la nuova stanza e se quell'abbinamento Rotel-B&W che hai adesso possa - oppure no - essere replicato o migliorato eventualmente.
Non porti fretta, prima la stanza e la sua logistica, in seguito verrà il resto.
Tienimi aggiornato sul risultato finale,
Lucio Cadeddu
Re: Risposta in frequenza e adattatori
Caro Lucio,
Ricordi quando ti dicevo dell'assurdità che un diffusore non riuscisse a scendere tanto in basso? (Vol. 662) Ricordi quando ti parlavo del diffusore “perfetto” che doveva suonare per quello che è scritto nel cd e non per quello che è il diffusore stesso? Ricordi di quando ti parlavo dei prezzi assurdi dell'HI-FI?
Bene Lucio, avevo ragione. Il diffusore in questione esiste! E si chiama MONITOR.
Basta dire sciocchezze su questo mondo che è FINTO. Vengo dal Bari Hi-End e da altre fiere del genere. Ascolto impianti da 200.000 euro che non mi fanno impazzire, ma l'audiofilo (che il 99% delle volte non sa nemmeno cosa sia un fa#) gode come non mai.
Io poi entro in una stanza dove suona Genelec... la cassa meno costosa di tutta la fiera. Risultato? Suona perfetta e senza colorazioni, sine irae ac studio, forse ricorderai la mia citazione...
Con un risparmio netto di circa 198.000 euro.
Allora non prendiamoci in giro: il mondo Hi-Fi è un mondo finto, che prende in giro la gente. Se si deve ascoltare la Musica per quello che è stato scritto nel cd, bisogna SOLO andare nel mondo pro. Dove un dac costa 1/100 rispetto a quello home e uno studio monitor 1/1000 ma dove i risultati sono persino migliori!
La cassa perfetta esiste: si chiama studio monitor! E non diciamo altre cavolate: la cassa DEVE scendere sotto una certa soglia, e i monitor più costosi (main monitors) lo fanno perchè così deve essere se si vuole avere la massima qualità e la massima riproduzione FEDELE. Si, costano anche 20.000 euro, ma nel mondo hi-fi, quanto dovrò pagare per avere un 25hz? 200.000? 400.000?
Basta amplificatori esterni da 50 60 80mila euro... ma stiamo scherzando? Ma vogliamo cominciare ad usare il cervello e le orecchie? Vogliamo smettere di guardare il prezzo? E poi, avete mai fatto un test ascoltando le casse senza guardarle? NO! di sicuro. provate ad ascoltare una Genelec o una Adam di alta fascia (bastano 2000 euro non di più...)...
Con questo ti saluto, non è una critica a te o alla rivista, ma un monito(r) ad utilizzare di più il cervello che il portafogli!
Con affetto,
Roberto - E-mail: thriller87 (at) libero.it
LC
Caro Roberto,
non capisco perché usi sempre questi toni così enfatici, da chi crede di aver visto la luce. Hai trovato la “tua” soluzione ma non è affatto detto che debba essere la soluzione perfetta per tutti. Da come scrivi sembra che solo tu conosca come debba suonare la musica riprodotta...
Ora, è vero che tanti audiofili non ne hanno idea, è vero che i prezzi dell'HiFi sono sostanzialmente gonfiati, ed è verissimo che molti prodotti pro hanno un rapporto qualità/prezzo strepitoso - ne abbiamo provati diversi, forse ti sono sfuggiti, accecato dalla ricerca del tuo Santo Graal - ma da qui a dire che è tutto finto ce ne passa. Tanto per essere preciso, ho recensito qualche tempo fa dei monitor attivi che godono di grande rispetto e diffusione in ambito pro, gli M-Audio BX8 D2. Suonano bene, certamente, costano poco per quel che offrono, ma con 350€ non ti porti a casa un diffusore che costa 100 volte tanto, utilizzando le tue proporzioni. Infatti, in chiusura di recensione, dichiaro apertamente che, se fossero prodotti da un noto marchio HiFi, probabilmente costerebbero 3-4 volte tanto. Non mi sono lanciato in iperboli inverosimili come le tue. Non serve, si fa solo folklore e non si è credibili.
Allo stesso modo, è falso che per avere i 25 Hz servano 200.000€ di diffusori. Basta meno, molto meno. Direi un zero in meno, che non è cosa da poco.
E, infine, è vero che molti impianti monstre da centinaia di migliaia di euro, alle mostre, suonano malissimo. Hai letto il mio ultimo reportage da una mostra HiFi? Questo però non significa che gli impianti così costosi suonino male SEMPRE. Suonano male o hanno suonato male in un certo contesto, per errore degli installatori o per inadeguatezza di spazi, ma da qui a trarre dei giudizi così lapidari il passo è lunghissimo.
Comunque, ti lascio volentieri alle tue certezze, almeno potrai definirti un “audiofilo felice”. L'importante è che non ti capiti mai di sentire un buon impianto HiFi settato a dovere in un ambiente ad hoc, perché allora qualche tua certezza potrebbe persino vacillare.
Grazie per il feedback!
Lucio Cadeddu
LC
Caro Gianni,
sono felice tu abbia coronato il tuo sogno di poter ascoltare dei diffusori Sonus Faber, hai fatto un ottimo acquisto!
Vedo che sei un audiofilo previdente e pianificatore, visto che ti preoccupi di un eventuale acquisto da fare tra uno o due anni!!! :-) Per quanto riguarda il budget da stanziare io direi che puoi stare tranquillamente intorno ai 1500/2000€ (la metà nell'usato, se preferisci). La proposta Naim mi trova sostanzialmente d'accordo, anche perché avresti la possibilità di valutarla direttamente coi tuoi diffusori.
Sarebbe buona cosa avere pronte almeno altre due possibilità in alternativa: potrebbe trattarsi di un integrato Primare o Musical Fidelity, ad esempio. Tenterei anche qualcosa di Audio Analogue, Rega o Arcam. L'ascolto è necessario perché non tutti questi amplificatori sono timbricamente equivalenti, bisogna che tu capisca se desideri assecondare l'equilibrio timbrico dei tuoi diffusori o contrastarlo un pochino.
In ogni caso, da qui a uno o due anni possono accadere ancora moltissime cose, magari cambia il budget o, sicuramente, ci saranno nuovi apparecchi immessi sul mercato, scegliere già da ora potrebbe non essere una mossa molto lungimirante.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Marco,
intanto complimenti per la bella immagine 3D che hai inviato, rende molto bene l'idea della situazione! Concordo con te, i componenti del tuo impianto non hanno alcuna responsabilità in quel che senti! Realisticamente è tutta colpa dell'ambiente, della disposizione dei diffusori e del punto d'ascolto. Hai provato altre combinazioni? Proverei, ad esempio, a mettere il punto d'ascolto un po' più distante, temo che la riflessione della parete posteriore ad esso arrivi alle tue orecchie con un ritardo tale da causare cancellazioni, echi o buchi di risposta. Gli arredi sembrano minimali, ma dovrebbero essere almeno sufficienti per un ascolto decente. Non mi è chiaro se le scaffalature bianche che si vedono siano vuote o piene di libri o dischi. Questo potrebbe fare una qualche differenza. La prova del battito delle mani, però, è inequivocabile: se senti un po' di eco qualche problema c'è!
Proverei anche a cambiare la posizione dei diffusori, lo spazio di manovra c'è, cerca di sfruttarlo, tentando posizionamenti anche non ortodossi, magari avvicinandoli alla parete retrostante. Un trattamento acustico a caso non è detto che funzioni, bisogna sapere su quali frequenze intervenire, se in gamma medio-alta o in gamma bassa. Per fare questo ti serve un disco test contenente tutte le frequenze e, magari, un microfono e un software di misura/analisi dello spettro. Credo che chi realizza trattamenti acustici possa fornire questo tipo di servizio, facendo pagare un extra.
Senza questa analisi dettagliata di cosa succede in sala d'ascolto il trattamento acustico potrebbe, come ti hanno detto, andare a incidere su porzioni dello spettro audio che non necessitano di intervento, peggiorando la situazione.
Prova a chiedere per questo tipo di analisi e nel frattempo fai gli esperimenti che ti ho detto.
Per quanto riguarda lo speciale sulle lavadischi, forse è stato pubblicato successivamente a questa tua mail, lo trovi qui.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Diffusori per stanza-mignon
LC
LC
LC
Insoddisfazione
LC
LC
Celebriamo questa settimana la scomparsa di Joe Temperley, considerato uno dei migliori sassofonisti jazz al mondo. Membro fondatore dell'orchestra Jazz at Lincoln Center, ha suonato coi più grandi, la Duke Ellington Orchestra, Woody Herman, Buddy Rich, Joe Henderson e molti altri. Questo lungo concerto vede al suo fianco artisti del calibro di Adam Birnbaum, Yasushi Nakamura, Billy Drummond e Wycliffe Gordon.
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Gentilissimo Direttore,
Le scrivo per avere un consiglio approfittando della sua disponibilità. Premetto che ho iniziato ad appassionarmi di HiFi nei primi anni 70. Poi però mi sono “perso” tutta la parte riguardante l'hi end (ma forse non è stata una gran perdita..) e il mio impianto è rimasto al palo. Ora lo usano le figlie; mi è rimasto il giradischi (ho ancora parecchi LP). Il fatto è che le figlie si sono prese pure la stanza-studio dove ascoltavo musica. A me è rimasto uno stanzino 2m x 3,30m (essendo irregolare, sarebbero circa 7 mq).
Veniamo al dunque. Lasciando da parte per momento ampli e lettore cd, il problema sono i diffusori. Ho letto un po' in giro e direi che le opzioni sono 3. Sarebbero 4, ma lasciamo questa come ultima ratio.
I miei generi preferiti sono, data l'età, rock (quello vero), jazz, blues. Il budget per i soli diffusori non dovrebbe superare i 900 euro. Anche se non so se possa valere la pena spendere per avere dei risultati scadenti. Lei cosa mi consiglia? Ho qualche chance? Ci sono diffusori che potrebbero adattarsi alla situazione?
Non vorrei dover mettere in atto la quarta opzione: trasformare lo stanzino in una stanza-armadio, anche se farei felice mia moglie...
Ringraziandola per il tempo dedicatomi La saluto cordialmente.
Franco - E-mail: homburg1967 (at) gmail.com
Caro Franco,
non posso che consigliarti ed esortarti a “resistere” il più possibile. Ti hanno già relegato in sette dico sette metri quadri, difendi la posizione a tutti i costi! Lo spazio è quel che è ma una coppia di snelle torri da pavimento ce la vedrei benissimo in questa saletta microscopica. Tra Indiana Line, Wharfedale, Cambridge Audio e Cabasse c'è davvero l'imbarazzo della scelta. Non mi preoccuperei troppo per i 30 cm di distanza dalla parete posteriore, certamente non potrai ambire a un palcoscenico profondo ma questo problema si verificherebbe con qualunque altra tipologia di diffusore. Tieni conto che una piccola e leggera torre da pavimento si sposta con estrema facilità e in pochi secondi. Questo ti consente di sfruttare una posizione migliore durante l'ascolto, per poi tornare a una disposizione meno “intrusiva” quando non ascolti.
Potresti anche spendere un po' meno dei 900€ preventivati, già con 400/500€ prendi dei diffusori in grado di sonorizzare bene la tua saletta. Molto dipende anche dalle condizioni al contorno, ovvero dal resto dell'impianto, che non citi e che però meriterebbe attenzione. Magari salva una parte del budget per i diffusori in modo da destinarlo alle elettroniche a monte di essi.
Cura anche l'arredo della stanza perché, anche se piccola, può causare problemi, se vuota. Ricordo che avevo sofferto non poco per far suonare decentemente una stanza da 9 mq! Se vuote, anche quelle piccole hanno problemi. Quindi pensa a un bel tappeto, qualche quadro in tela, cuscini e tende pesanti, ove possibile.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu
Caro lettore,
sono abbastanza vecchio da apprezzare la bella prosa e i giochi di parole, quindi grazie per il simpatico siparietto. L'analogia che proponi non è tanto lontana dalla realtà e, a dire il vero, non saprei bene cosa risponderti. Molto dipende dalle aspettative di ognuno di noi: c'è chi mai e poi mai prenderebbe un usato sicuro e chi invece guarda sempre con nostalgia al passato, qualunque esso sia.
Visto che devi iniziare da zero con una sorgente digitale e considerato che, immagino, tu possieda già un PC, potresti intanto trasformare questo in sorgente HiFi grazie a un DAC USB esterno da poche centinaia di euro. L'importante è che il PC o notebook abbiano un drive per leggere i CD, eventualmente da liquefare su hard disk. E c'è sempre la rete, dalla quale ormai si può ascoltare, anche in streaming, tantissima musica. Questa sarebbe forse la soluzione più economica e potenzialmente ben suonante, se il budget fosse limitato.
In alternativa, qualora non fossi interessato all'idraulica ;-) potresti valutare un lettore CD con pochi anni di servizio alle spalle, tipo NAD, Rotel e simili.
Per quanto riguarda la riparazione del tuo vecchio lettore non è facile dare una risposta sicura: di molte meccaniche si trovano facilmente i gruppi ottici NUOVI, ad esempio basta guardare su Ebay, una volta che è noto il modello di laser di cui hai bisogno. I gruppi ottici di Philips e Sony sono ancora reperibili e questi equipaggiavano la maggior parte dei lettori sul mercato.
Non ricordo il modello di lettore CD in tuo possesso ma se cerchi con Google trovi senz'altro che tipo di ottica montava. Se si trattasse di una macchina “seria” potrebbe valer la pena provare a ripararla, se tutto il resto fosse OK: tieni conto che dopo tanti anni anche tutta la meccanica di lettura tende a usurarsi (cinghie, rotelline etc.).
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Caro Fabio,
in tutta sincerità non capisco perché tu voglia aggiugere un'altra coppia di diffusori al tuo impianto! Per la stereofonia bastano due diffusori e già questi impongono non poche difficoltà di corretto posizionamento, figuriamoci due coppie! Quindi no, voto decisamente contro questa opzione, meglio acquistare una sola coppia di diffusori, ma di superiore qualità. Le ProAC Tablette sono certamente straordinarie oltre che un vero classico, pure non facilissimo da trovare. Rabbrividisco all'idea di farle suonare in team con una coppia di Indiana Line entry-level!
Dato l'ambiente, io vedrei meglio dei diffusori da pavimento, tutto dipende dall'eventuale budget a disposizione che, ovviamente, non citi. Il fatto che dichiari che il “limite di spesa (sia) in relazione al resto dell'impianto” non significa molto, perché l'impianto è tutt'altro che omogeneo, come livello qualitativo dei vari componenti.
In ogni caso, investirei il più possibile nei diffusori, anche un migliaio di euro, per poi eventualmente upgradare il resto. Ci sono numerosi diffusori da pavimento, in questa fascia di prezzo, e diversi li abbiamo recensiti e/o consigliati spesso. La stanza non mi sembra poi così malvagia, certo la scala a chiocciola vicina a un diffusore non è un toccasana, ma credo che si possa tollerare.
Al momento non sostituirei altri componenti, tantomeno l'amplificatore, che può reggere ancora, persino impianti più impegnativi. L'eccesso di gamma bassa che senti non è assolutamente dovuto alle elettroniche Cambridge, magari un posizionamento migliore dei diffusori potrebbe sortire effetti migliori.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Direttore buonasera. Mi presento. Mi chiamo Silvano e le scrivo da Roma. Seguo la sua rubrica da un po' di tempo e leggo con interesse i consigli e i pareri che lei esprime. Non sono una persona giovanissima e sono tantissimi anni che ascolto musica. Come molti ho iniziato con un impianto di miti pretese (pensi che il mio primo giradischi è stato quello di Selezione) per poi man mano passare a qualcosa di migliore, cercando di conciliare la passione con le possibilità economiche. Impresa sempre difficilissima.
Poi, circa un anno fa, mi si è presentata l'occasione di acquistare quello che per me era sempre stato l'oggetto del desiderio: un amplificatore Accuphase. Era un amplificatore integrato E-260 (nuovo) e, per me, era quanto di meglio potessi permettermi. Bene. Iniziai così la costruzione di una nuova catena HI-Fi. Avevo acquistato da poco un OPPO 105 per la visione dei film, che però aveva una sezione audio, a sentire i pareri di diverse fonti, niente male. E mi convinsi che intanto potevo utilizzare quella sorgente come input per il mio nuovo amplificatore. Poi decisi che dovevo dotare il nuovo impianto di nuovi diffusori (avevo delle Focal Cobalt 826). Cercai di capire quali fossero più adatti per il mio amplificatore e, un po' seguendo i suggerimenti di altri amici appassionati, un po' leggendo qua e là, un po' ascoltandole in negozio, ho acquistato delle ProAc Response D20 Ribbon.
Per i collegamenti mi sono lasciato consigliare e ho scelto come cavi di potenza e di segnale gli hidiamond D7, come cavi di alimentazione hidiamond D2 e D3. Bene. Preso dalla euforia, ho iniziato ad interessarmi alla musica liquida, e quindi a pensare all'acquisto di un DAC. Ma io amo tantissimo i miei dischi in vinile e, forse andando un poco in controtendenza, potrei considerare, invece, l'acquisto di un giradischi che si inserisca bene nella mia attuale catena audio. Ho pensato ad un Thorens TD 295 MK IV oppure al Thorens TD 240-2. Ma prima di muovermi ho pensato di chiedere un suo parere.
La catena audio da me assemblata, diciamo che non mi soddisfa pienamente. Ovvio che tutto è perfettibile, ma dopo aver investito una cifra per me considerevole, mi aspettavo un salto di qualità stratosferico, rispetto al precedente impianto (cd cambridge 500se-audiolab 8000a-focal 826-cavi MIT3) . Forse le mie aspettative erano altissime, ma la qualità percepita non è proporzionale alla spesa. Ora mi piacerebbe sapere se c'è qualche componente che, secondo lei, non si sposa bene con il resto e potrebbe essere migliorato/sostituito. E, prima di un mio eventuale acquisto, mi farebbe piacere avere un suo parere su un giradischi che si inserisca bene nella mia catena.
Mi perdoni la lungaggine.
Con stima,
Silvano - E-mail: s.muzzi (at) alice.it
Caro Silvano,
il guaio di molti audiofili è proprio l'errata percezione dei margini di miglioramento. Si tende a pensare che l'upgrade sia in qualche modo proporzionale alla spesa sostenuta. Purtroppo non è così e più si va verso l'alto e più diventa difficile percepire miglioramenti apprezzabili. Se immagini sull'asse delle ascisse il prezzo e sull'asse delle ordinate il “miglioramento percepito” la curva che si riuscirebbe a disegnare, che descrive il rapporto costo/prestazioni, mostrerebbe una crescita abbastanza netta per valori bassi di spesa, crescita che tenderebbe ad appiattirsi, fino a quasi diventare una retta orizzontale, per valori di spesa molto elevati, così che per ottenere un leggerissimo incremento sull'asse delle ordinate, occorrerebbe una incremento enorme sull'asse delle ascisse (i costi).
Fatta questa doverosa premessa, non mi pare di rilevare nel tuo impianto degli errori clamorosi e i componenti in tuo possesso sono certamente di ben altra qualità rispetto ai precedenti. Non mi è chiaro se ci sia un aspetto particolare che non ti soddisfi o se è solo il confronto a memoria (sempre fallace!) con l'impianto precedente a non renderti completamente soddisfatto.
Magari si tratta di un problema ambientale o di posizionamento dei diffusori a non consentire al tuo impianto di esprimersi al meglio. Non dici niente a riguardo né fornisci una foto della sala d'ascolto che mi possa consentire una qualche analisi/critica in questo senso, per cui mi fermo qui.
Per quanto riguarda l'analogico i giradischi “papabili” sono tantissimi. Per quella cifra io darei un'occhiata ai Rega, macchine solide e di sicura rivendibilità. Lo stesso dicasi per i ProJect. I Thorens moderni, per quanto validi, hanno un po' perso il blasone di una volta, relativamente alle preferenze degli audiofili.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Caro Gianluca,
sono molto felice di sentirti così soddisfatto! E fa ancora più piacere osservare come la tecnologia Tripath trovi ancora così tanti appassionati che ne riconoscono l'indubbio valore. Per quanto riguarda la musica classica, non credo che il limite sia hardware ma software e...ambientale. Se con pochi strumenti va tutto bene e le cose diventano sgradevoli con molti strumenti ci possono essere due spiegazioni: o i dischi sono mal registrati - e tanti dischi di classica/sinfonica lo sono - oppure l'ambiente non riesce a far esprimere tutte le potenzialità del tuo impianto, aggiungendo riverberi, risonanze e...confusione, che diventa fastidiosa quando a suonare sono tanti strumenti conteporaneamente. Forse le Klipsch non sono adattissime per la classica, ma i veri problemi, secondo me, stanno altrove.
Nel caso questo embedding dovesse essere vietato/disabilitato, potete visionare il video direttamente su YouTube. Buon ascolto!