[ TNT | Redazione | HiFi Shows | Ampli | Diffusori | Sorgenti | Tweakings | Inter.Viste ]
Voi siete qui > Home > Rubrica della Posta > Lettere della settimana
ATTENZIONE!!! Leggere prima le ISTRUZIONI PER L'USO | Leggete le FAQ per le domande più generali
| Per discussioni con altri audiofili visitate il nostro FORUM | I volumi della posta precedente
LC
Caro Paolo,
hai fatto bene a entrare nel mondo Dual Concentric di Tannoy, le Stirling sono delle casse di altissimo livello e di grande sostanza. L'impedenza non è particolamente critica, mentre la sensibilità è elevata (92 dB). Questo significa che basta un piccolo amplificatore per generare pressioni sonore adeguate. Ovviamente, l'adeguatezza dipende pesantemente dalle tue esigenze e dalle dimensioni della stanza d'ascolto. La tua amplificazione valvolare, essendo un push-pull di KT88, dovrebbe avere un bel po' di watt. Se la stanza fosse grande, potresti trovare insufficiente la solita bassa potenza dei piccoli classe D come il Trends Audio, con 9 watt per canale appena. Sarebbe forse più sicuro puntare verso un Classe D di potenza più elevata, come il solito Dayton DTA120 o altri con chip analoghi, senza dimenticare i nuovi amplificatori con chip Texas.
Già una ventina di watt su 8 Ohm saranno più che sufficienti nella stragrande maggioranza delle situazioni, anche se la stanza fosse ampia.
Qualora invece volessi spendere un po' di più, potresti valutare soluzioni integrate tipo NuForce (e successivi) e apparecchi simili, sempre in classe D ma di categoria più elevata. Attenzione però, perché potresti decidere di disfarti del valvolare dopo la prova di uno di questi ;-)
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Luigimassimo,
beato te che ti rilassi al fresco, qui si lavora e si boccheggia! Il tasto source direct che era più di moda un bel po' di anni fa, è un modo per saltare tutti i controlli nella sezione preamplificatrice di un ampli integrato, tagliando tipicamente filtri e controlli di tono. In questo modo il segnale attraversa meno stadi attivi e, in teoria, dovrebbe deteriorarsi meno.
Un pre passivo, invece, è una soluzione nettamente più radicale, nel senso che non c'è alcun effetto di preamplificazione, ma solo attenuazione, tramite potenziometro, prima che il segnale della sorgente arrivi alla sezione finale. Alcuni amplificatori integrati avevano di fatto uso di questo approccio minimalista, ricorrendo a una sezione pre completamente passiva. Quindi, se vuoi, le due cose sono fondamentalmente diverse, essendo quella del pre passivo una soluzione ben più radicale e minimal.
Non è, però, necessariamente la migliore, perché talvolta l'impedenza d'uscita della sorgente e quella d'ingresso del finale (e anche le relative sensibilità/tensioni) non sono molto in accordo tra loro ed ecco perché un pre attivo ha ancora la sua ragione di esistere. In alternativa, potresti pensare a un pre passivo a trasformatori che sembra essere un po' la soluzione di compromesso più convincente.
Nel pre passivo tradizionale la qualità del potenziometro assume un'importanza molto elevata, così come quella del cablaggio interno, dei connettori e delle saldature.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro A.E.,
sono felice di sapere che alla fine l'avventura abbia avuto un lieto fine. Come scrivevo, talvolta altoparlanti molto vecchi si inchiodano, vuoi per le bobine mobili, per il ferrofluido (quando c'è), per le sospensioni o persino per colpa degli spider interni che si induriscono col tempo.
Le ribordature, poi, sono sempre un terno al lotto, talvola vengono usati materiali di cedevolezza differente da quella originale e il suono cambia. In generale, comunque, un certo rodaggio vigoroso è sempre necessario prima di poter valutare adeguatamente il risultato finale.
Per quanto riguarda l'utilità di far suonare quattro casse nello stesso ambiente, temo tu sappia come la penso. E non importa che ci sia il Padreterno a pilotarle, sempre 4 casse sono, e la stereofonia ne richiede due. Comunque, l'importante è che tu sia soddisfatto del risultato raggiunto!
Grazie per il feedback!
Lucio Cadeddu
GP
Caro Franco,
così, molto a naso, il problema mi sembra sia a livello di pilotaggio, il fatto che la tensione sulla base del TR112 sia a -55 è chiaramente anomalo. La cosa strana è che se la tensione sull'emettitore è pure -55 o giù di lì come immagino il TR dovrebbe essere interdetto, quindi la tensione sul collettore essere positiva o almeno alta. Invece la tensione è -54, come se fosse quasi chiuso. Prova a controllarlo: magari potresti anche staccarlo e vedere che succede al pilotaggio (cioè che tensione c'è sulla piazzola della base senza transistor: dovrebbe essere più elevata (non è detto che sia -54 e rotti, se leggo bene lo schema, perche questa credo derivi essenzialmente dalla Vbe del TR112). Facendo questi esperimenti, però, sta attento a non arrostire nient'altro...
Spero di esserti stato utile,
Giorgio Pozzoli
Re: Considerazioni sulla musica in streaming
Caro Lucio,
appena ho letto la tua risposta al lettore che ti ringraziava per avergli fatto ricordare le emozioni di quando acquistavi i vinili da ragazzo, mi è venuto naturale scriverti per approvare TOTALMENTE la SLOW WORD :-)
L'80% dei mali odierni è dovuta alla velocità, l'uomo NON è fatto per essere veloce, al contrario il nostro cervello, che è la cosa IN ASSOLUTO più incredibile che esista nell'universo, nonostante tutto non può fare BENE più di una cosa alla volta, eppure l'idiozia umana pretende velocità sempre più disumane con conseguente stress e, quindi, aumento delle malattie dovute ad esse.
Ormai la ricchezza non è più dovuta a quanti soldi si ha ma a quanto tempo libero e serenità si riesce ad ottenere. Pensa che se, istantaneamente, l'interà umanità si eclissasse, nulla e ribadisco NULLA nel mondo naturale se ne accorgerebbe, in quanto ogni cosa che l'uomo ha creato in migliaia di anni serve solo ed esclusivamente a se stesso, non fa parte della natura.
Ti invio un video registrato dalla stupenda trasmissione DARYL'S HOUSE dell'immenso Daryl Hall (un 70enne che dimostra 25 anni MINIMO di meno) insieme alla cantante inglese Rumer che raggiunse i primi posti delle classifiche UK con il suo primo album, la meravigliosa canzone si intitola, ovviamente...SLOW!
Grandi musicisti, grande cantante, grande Musica e grande atmosfera!
Buone vacanze,
p.s. siccome penso che la trasmissione Daryl's house sia un capolavoro ti invio altri due incredibili video, uno di Hall con Dave Stewart degli Eurythmics con una versione stupenda di “Here comes the rain again” e l'altro con la nuova synth-funk band dei Chromeo.
www.youtube.com/watch?v=kPNf6sQ-ME4
www.youtube.com/watch?v=WOE1-2Fza5Q
Marco - E-mail: miximixi (at) tin.it
LC
Caro Marco,
grazie anche a te per il confortante feedback!!! Incidentalmente, mi capita spesso di chiedere ai miei amici che sono schiavi del lavoro e dell'accumulo di denaro se, per caso, abbiano il tempo e la serenità per godersi i frutti del proprio lavoro o, magari, se non hanno neppure il tempo per spenderlo tutto questo denaro prodotto. La risposta, tristemente, è sempre negativa. È così per l'audiofilia: il mezzo che diventa fine: l'impianto è il fine, la musica il mezzo. Dovrebbe essere il contrario! Così, il lavoro non è più il mezzo col quale raggiungere un fine (vivere meglio) ma è esso stesso un fine. Produrre per produrre, guadagnare per guadagnare. Ho sempre pensato che si debba lavorare per vivere (e, se si è fortunati, per divertirsi mentre si lavora) e non vivere per lavorare. E che si debba acquistare prodotti HiFi sempre più sofisticati per ascoltare sempre meglio la Musica, dimenticandosi dei componenti che la riproducono.
Alla fine di tutto, infatti, non ci resterà poi molto: la soddisfazione di aver vissuto in armonia, godendoci la vita e i nostri affetti e, magari, provando persino a fare qualcosa per gli altri. La “cassa definitiva” cui tanti audiofili aspirano, purtroppo, è solo la “livella” (cit. Totò) che riporta tutti sullo stesso piano.
Grazie infine per le belle segnalazioni musicali, Daryl Hall (insieme con John Oates) è un artista che ho sempre ammirato e stimato!
Grazie del prezioso spunto!
Lucio Cadeddu
Re: Dubbi su casse Sony
Grazie mille per la risposta, la volevo aggiornare sui risultati raggiunti, magari possono risultare utili ad altre persone possedenti queste casse. Il crossover tagliava infatti woofer e tweeter con incrocio a 1800 Hz (se non ho sbagliato i calcoli), ed in effetti non la ritengo una grande scelta inviare un tale quantitativo di potenza ad un tweeter così piccolo. Ho inoltre provato ad alimentare il solo woofer completamente senza filtro, ed è in grado di salire almeno sui 4000Hz (ad orecchio) senza grossi problemi. Ho fatto così: ho eliminato totalmente il filtro Sony, lasciando il woofer collegato direttamente ai morsetti di ingresso, lasciando così che siano le leggi della fisica a limitarlo in frequenza, poi per quanto riguarda il tw ho realizzato un semplice filtro 6dB/ottava sui 5500hz tramite un condensatore 4.7 microfarad poliestere ed una resistenza 6ohm in serie in quanto anche sul crossover originale Sony era presente, ed in effetti senza il tweeter è circa 3dB sopra risultando fastidioso.
Contrariamente a prima sembrano tutto un altro diffusore! Il woofer collegato "diretto" all'ampli consente a quest'ultimo di farsi pilotare (e frenare quando necessario) senza problemi rendendo la gamma bassa molto più pulita e controllata, migliorando la dinamica e l'attacco. La gamma media ne ha beneficiato moltissimo, essendo quasi interamente riprodotta dal woofer e solo una minima parte dal tweeter, migliorando molto la coerenza tonale in quella porzione dello spettro. Al contempo il tweeter, alleggerito del carico sul medio, vola letteralmente in alto, scomparendo al contempo quella sensazione di grana e scintillio che era presente prima. Non so se questa modifica è stata dettata dai tweeter un po' "cotti", in effetti, però ora sono molto godibili e penso che sostituiranno i miei autocostruiti :-)
Allego foto dello schema del nuovo crossover, magari può essere utile.
Grazie ancora,
Marco - E-mail: mrcbaglioni (at) gmail.com
LC
Caro Marco,
ottima idea quella di semplificare all'osso il crossover! Far lavorare il woofer fino a 5500 Hz senza l'aiuto del tweeter è stato forse un azzardo, ma se all'ascolto il risultato è soddisfacente come sembra, la strada deve essere quella giusta. Grazie per lo schema! I tuoi diffusori non sono molto conosciuti o popolari, all'epoca (e anche ora) la diffidenza verso casse acustiche giapponesi era tanta, ma l'idea resterà comunque nei nostri archivi, per futura memoria e se qualcuno un giorno farà una ricerca su questi Sony troverà la tua esperienza diretta sicuramente utilissima.
Tra l'altro, avresti potuto approfittarne per rendere biwiring le tue Sony, vista la semplicità del crossover modificato! E, magari, avresti potuto cogliere l'occasione per un ricablaggio completo all'interno o per irrigidire il cabinet, si tratta di piccole cose ma un po' di differenza potresti sentirla.
Grazie per il feedback!
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Articolo "tombale" sull'Home Theater
Carissimo Lucio,
non credo si ricorderà di me in quanto ci siamo sentiti solo occasionalmente in
passato, e per di più su argomenti solo vagamente correlati all'Hi-Fi, quali la
grammofonia di cui posso forse osare fregiarmi del titolo di "esperto".
Devo purtroppo esordire con le doverose condoglianze per la scomparsa di suo
fratello, che davvero, se solo fosse possibile, avrei desiderato non doverle porgere
mai. Mi auguro che lo scorrere del tempo abbia già cominciato a mitigare il dolore
per questa perdita, lasciando il posto al ricordo di quanto di positivo e di bello
lei e suo fratello avete fatto assieme.
Cerco di venire rapidamente al punto, anticipandole che la presente non è una
richiesta di cosulenza. Conoscendo bene la posizione di TNT audio riguardo i sistemi
Home Theater, e cercavo un articolo di riferimento che spiegasse in dettaglio per
quali ragioni questi sistemi mal si conciliano con l'Hi-Fi per spedirlo ad un amico
"in dubbio su quale via scegliere", ma apparentemente non sono riuscito a trovarlo.
Nelle FAQ si possono leggere una serie di monografie ormai molto vecchie (20 anni)
dal tono piuttosto aperto verso l'HT, che all'epoca era una novità. Nella pagina di
presentazione della vostra iniziativa "We support Real Stereo" ho trovato solo vaghe
parole sul fatto che due diffusori possano bastare e poco altro. Qualche accenno al
fatto che i sistemi HT siano poco adatti all'Hi-Fi si trova sparso qua e là nella
"posta", ma non c'è (o almeno, io non ho trovato) nulla di sostanziale e
sistematico.
Ho letto infine la pagina di presentazione della rivista online VideoHiFi di Moroni, occasione in cui avete deciso di interrompere definitivamente
le consulenze riguardanti lo HT: anche qui nulla di tecnico o sistematico; la decisione di "passare e chiudere" con lo HT appare al lettore come un semplice passaggio di consegne.
Non crede che forse sarebbe utile tirare le somme, scrivendo un articolo redazionale
"definitivo" sulla questione, che spieghi per filo e per segno perchè un audiofilo
dovrebbe tenersi alla larga dallo HT? O raccogliendo l'opinione sullo HT (suppongo
generalmente negativa) dei redattori abituali di TNT audio? Si potrebbe collocare il
tutto a chiosa della vecchia serie di articoli sull'HT, che considerata la posizione
attuale di TNT audio rispetto allo HT, letti oggi risultano perfino un po'
fuorvianti...
Con i miei migliori saluti,
Marco - E-mail: marco.gilardetti (at) hirtel.it
LC
Caro Marco,
grazie per le tue gradite parole di cordoglio. Purtroppo il tempo, in questi casi, non fa altro che aumentare la consapevolezza della perdita.
Per quanto riguarda l'articolo tombale sull'HT credo non sia più necessario scriverlo, perché il settore è letteralmente imploso su se stesso: nessuna novità sostanziale e un generalizzato calo di interesse anche da parte del grande pubblico.
I motivi sono facilmente riassumibili in poche righe: già installare a dovere due diffusori è complicato e impone una lotta all'arma bianca contro riottose consorti che vorrebbero vedere le casse nascoste alla vista il più possibile, figuriamoci inserirne in ambiente 6 (4 + sub + centrale!).
Poi, che questa moltiplicazione dei pani e dei pesci non giovi alla musica due canali è fin troppo ovvio: il segnale di partenza è due canali (la maggior parte delle volte), tutto ciò che è maggiore di due, come numero di canali e di diffusori, è superfluo!
Inoltre, resta la questione del rapporto qualità/prezzo: a parità di spesa è OVVIO che un sistema semplice due canali suoni meglio di uno che include 5 canali di amplificazione, un processore digitale di segnale e 4 diffusori in più. Nessuno regala niente, perciò: più scatole acquisti con un dato budget e più bassa sarà la qualità di ogni singola scatola.
Il tuo amico deve soltanto chiedersi se non possa fare a meno degli effetti pirotecnici del surround (che per essere riprodotti adeguatamente, però, richiedono cifre importanti) oppure se si può accontentare di un'ottima riproduzione due canali. I dialoghi e le colonne sonore, comunque, saranno riprodotte meglio da un impianto due canali (a parità di budget).
È solo una questione di priorità: musica o effetti speciali?
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu
LC
Caro Francesco,
che il vecchio Marantz CD63 KIS possa mostrare qualche debolezza quando confrontato con sorgenti digitali più moderne non è sorprendente e anzi, aggiungo, meno male che è così. Il fatto che cominci anche a leggere male qualche CD è un segno del destino, significa che è ora di mandarlo in pensione. Tieni conto che, però, è in qualche modo una sorta di classico, essendo la versione “Ken Ishiwata Signature” di un lettore CD che ha contribuito a riportare sulla bocca degli audiofili il marchio Marantz, dopo anni di decadenza.
Pertanto, se riparato (magari bastano pulizia e lubrificazione) potrebbe spuntare quotazioni interessanti nel mercato dell'usato. A mio parere, se funzionante, anche 250/300€ per un esemplare in ottime condizioni, con imballo e istruzioni.
Per quanto riguarda la scelta del nuovo DAC non è facile confrontare prodotti così diversi per prezzo e caratteristiche. La mia preferenza personale, per tutti i motivi che tu stesso hai evidenziato, va al Cambridge Audio DacMagic. Visto il resto dell'impianto, di buona qualità, non rischierei di compromettere la qualità della riproduzione digitale con un DAC economico come i FiiO che hai indicato. Il divario tra digitale e analogico potrebbe essere eccessivo, tutto a sfavore del primo, naturalmente.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Re: Diffusori ad alta sensibilità
Caro Direttore,
grazie per la risposta che hai voluto darmi tramite la posta settimanale su TNT.
Alla fine, penso che, appena sarò riuscito a vendere una della mie chitarre, mi orienterò verso le Klipsch R-26F o RF 52 MKII, anche perché il progetto di autocostruzione che mi hai proposto, è piuttosto costoso: David Dicks di commonsense audio.com, dove si possono comprare quei drivers, vuole, spese di spedizioni comprese, 325 dollari. Aggiungi a questi le spese per la costruzione dei due "mobili", si va, secondo me, ad almeno 400 Euro.
Intanto, grazie per la tua usuale cortesia e sollecitudine. Ciao e buona serata.
Luca - E-mail: lucaemme (at) yahoo.com
LC
Caro Luca,
l'autocostruzione è sempre una strada radicale, da imboccare se si è consci di ciò che si sta facendo. In particolare, si deve essere ben coscienti del fatto che l'investimento iniziale molto difficilmente sarà monetizzabile sul mercato dell'usato. Nessuno acquista diffusori autocostruiti, perché il bello del DIY è proprio sapere di essere stati noi stessi artefici del suono e dell'oggetto.
Hai ragione sugli Audio Nirvana, tra spedizione e materiale per il cabinet il costo si avvicina alla cifra che hai indicato. Per questo budget, nel mercato dell'usato, si trovano tanti diffusori ad alta sensibilità, ad esempio Klipsch.
Il vantaggio, indubbio, sarebbe quello di poter entrare in possesso di una coppia di diffusori di qualità elevata, eventualmente persino monetizzabili facilmente in caso di successivo upgrade.
Tienimi aggiornato sui futuri sviluppi,
Lucio Cadeddu
LC
Scioccati dalle notizie dell'incidente ferroviario in Puglia, dell'attentato di Nizza e del golpe militare in Turchia i nostri sentimenti in musica sono questi, espressi benissimo da “This world over” degli XTC, dall'album capolavoro “The big express”. Il testo sintetizza la preoccupazione e il disagio per questo mondo in frantumi. Correva l'anno 1984, ma avrebbe potuto essere scritta ieri.
ATTENZIONE!!! Leggere prima le ISTRUZIONI PER L'USO | Leggete le FAQ per le domande più generali | Per discussioni con altri audiofili visitate il nostro FORUM
Cercate dentro i volumi della posta precedente con Google
Caro Alessandro,
che dire? Anche a me il finale in questione non dice niente, ma se suona come dici forse vale la pena approfondire e cercare di recuperare più informazioni possibile. Pertanto, dovesse capitarti qualcosa di più, non esitare ad aggiornarci. Ci piace moltissimo trovare affilatissimi aghi nel pagliaio :-)
Nel caso questo embedding dovesse essere vietato/disabilitato, potete visionare il video direttamente su YouTube. Buon ascolto!
Ah well, that's this world over
Ah well, next one begins
Will you smile like any mother
As you bathe your brand new twins?
Will you sing about the missiles
As you dry odd numbered limbs?
Ah well, that's this world over
Ah well, next one begins
Ah well, that's this world over
You sadly grin
Will you tell them about that far off and mythical land
About their leader with the famous face?
Will you tell them that the reason nothing ever grows
In the garden anymore
Because he wanted to win the craziest race
That's this world over
Will you smile like any father
With your children on a Sunday hike?
When you get to a sea of rubble
And they ask "What was London like?"
You tell them, "Ah well, that's the world over"
Will you tell them about that far off and mythical land
And how a child to the virgin came?
Will you tell them that the reason why we murdered
Everything upon the surface of the world
So we can stand right up and say we did it in his name?
That's this world over
Or so it seems
That's this world over
The end of dreams
That's this world over, over, over and out.
[meno recente] Vol.01 | Vol.02 | Vol.03 | Vol.04 | Vol.05 | Vol.06 | Vol.07 | Vol.08 | Vol.09 | Vol.10 | Vol.11 | Vol.12 | Vol.13 | Vol.14 | Vol.15 | Vol.16 | Vol.17 | Vol.18 | Vol.19 | Vol.20 | Vol.21 | Vol.22 | Vol.23 | Vol.24 | Vol.25 | Vol.26 | Vol.27 | Vol.28 | Vol.29 | Vol.30 | Vol.31 | Vol.32 | Vol.33 | Vol.34 | Vol.35 | Vol.36 | Vol.37 | Vol.38 | Vol.39 | Vol.40 | Vol.41 | Vol.42 | Vol.43 | Vol.44 | Vol.45 | Vol.46 | Vol.47 | Vol.48 | Vol.49 | Vol.50 | Vol.51 | Vol.52 | Vol.53 | Vol.54 | Vol.55 | Vol.56 | Vol.57 | Vol.58 | Vol.59 | Vol.60 | Vol.61 | Vol.62 | Vol.63 | Vol.64 | Vol.65 | Vol.66 | Vol.67 | Vol.68 | Vol.69 | Vol.70 | Vol.71 | Vol.72 | Vol.73 | Vol.74 | Vol.75 | Vol.76 | Vol.77 | Vol.78 | Vol.79 | Vol.80 | Vol.81 | Vol.82 | Vol.83 | Vol.84 | Vol.85 | Vol.86 | Vol.87 | Vol.88 | Vol.89 | Vol.90 | Vol.91 | Vol.92 | Vol.93 | Vol.94 | Vol.95 | Vol.96 | Vol.97 | Vol.98 | Vol.99 | Vol.100 | Vol.101 | Vol.102 | Vol.103 | Vol.104 | Vol.105 | Vol.106 | Vol.107 | Vol.108 | Vol.109 | Vol.110 | Vol.111 | Vol.112 | Vol.113 | Vol.114 | Vol.115 | Vol.116 | Vol.117 | Vol.118 | Vol.119 | Vol.120 | Vol.121 | Vol.122 | Vol.123 | Vol.124 | Vol.125 | Vol.126 | Vol.127 | Vol.128 | Vol.129 | Vol.130 | Vol.131 | Vol.132 | Vol.133 | Vol.134 | Vol.135 | Vol.136 | Vol.137 | Vol.138 | Vol.139 | Vol.140 | Vol.141 | Vol.142 | Vol.143 | Vol.144 | Vol.145 | Vol.146 | Vol.147 | Vol.148 | Vol.149 | Vol.150 | Vol.151 | Vol.152 | Vol.153 | Vol.154 | Vol.155 | Vol.156 | Vol.157 | Vol.158 | Vol.159 | Vol.160 | Vol.161 | Vol.162 | Vol.163 | Vol.164 | Vol.165 | Vol.166 | Vol.167 | Vol.168 | Vol.169 | Vol.170 | Vol.171 | Vol.172 | Vol.173 | Vol.174 | Vol.175 | Vol.176 | Vol.177 | Vol.178 | Vol.179 | Vol.180 | Vol.181 | Vol.182 | Vol.183 | Vol.184 | Vol.185 | Vol.186 | Vol.187 | Vol.188 | Vol.189 | Vol.190 | Vol.191 | Vol.192 | Vol.193 | Vol.194 | Vol.195 | Vol.196 | Vol.197 | Vol.198 | Vol.199 | Vol.200 | Vol.201 | Vol.202 | Vol.203 | Vol.204 | Vol.205 | Vol.206 | Vol.207 | Vol.208 | Vol.209 | Vol.210 | Vol.211 | Vol.212 | Vol.213 | Vol.214 | Vol.215 | Vol.216 | Vol.217 | Vol.218 | Vol.219 | Vol.220 | Vol.221 | Vol.222 | Vol.223 | Vol.224 | Vol.225 | Vol.226 | Vol.227 | Vol.228 | Vol.229 | Vol.230 | Vol.231 | Vol.232 | Vol.233 | Vol.234 | Vol.235 | Vol.236 | Vol.237 | Vol.238 | Vol.239 | Vol.240 | Vol.241 | Vol.242 | Vol.243 | Vol.244 | Vol.245 | Vol.246 | Vol.247 | Vol.248 | Vol.249 | Vol.250 | Vol.251 | Vol.252 | Vol.253 | Vol.254 | Vol.255 | Vol.256 | Vol.257 | Vol.258 | Vol.259 | Vol.260 | Vol.261 | Vol.262 | Vol.263 | Vol.264 | Vol.265 | Vol.266 | Vol.267 | Vol.268 | Vol.269 | Vol.270 | Vol.271 | Vol.272 | Vol.273 | Vol.274 | Vol.275 | Vol.276 | Vol.277 | Vol.278 | Vol.279 | Vol.280 | Vol.281 | Vol.282 | Vol.283 | Vol.284 | Vol.285 | Vol.286 | Vol.287 | Vol.288 | Vol.289 | Vol.290 | Vol.291 | Vol.292 | Vol.293 | Vol.294 | Vol.295 | Vol.296 | Vol.297 | Vol.298 | Vol.299 | Vol.300 | Vol.301 | Vol.302 | Vol.303 | Vol.304 | Vol.305 | Vol.306 | Vol.307 | Vol.308 | Vol.309 | Vol.310 | Vol.311 | Vol.312 | Vol.313 | Vol.314 | Vol.315 | Vol.316 | Vol.317 | Vol.318 | Vol.319 | Vol.320 | Vol.321 | Vol.322 | Vol.323 | Vol.324 | Vol.325 | Vol.326 | Vol.327 | Vol.328 | Vol.329 | Vol.330 | Vol.331 | Vol.332 | Vol.333 | Vol.334 | Vol.335 | Vol.336 | Vol.337 | Vol.338 | Vol.339 | Vol.340 | Vol.341 | Vol.342 | Vol.343 | Vol.344 | Vol.345 | Vol.346 | Vol.347 | Vol.348 | Vol.349 | Vol.350 | Vol.351 | Vol.352 | Vol.353 | Vol.354 | Vol.355 | Vol.356 | Vol.357 | Vol.358 | Vol.359 | Vol.360 | Vol.361 | Vol.362 | Vol.363 | Vol.364 | Vol.365 | Vol.366 | Vol.367 | Vol.368 | Vol.369 | Vol.370 | Vol.371 | Vol.372 | Vol.373 | Vol.374 | Vol.375 | Vol.376 | Vol.377 | Vol.378 | Vol.379 | Vol.380 | Vol.381 | Vol.382 | Vol.383 | Vol.384 | Vol.385 | Vol.386 | Vol.387 | Vol.388 | Vol.389 | Vol.390 | Vol.391 | Vol.392 | Vol.393 | Vol.394 | Vol.395 | Vol.396 | Vol.397 | Vol.398 | Vol.399 | Vol.400 | Vol.401 | Vol.402 | Vol.403 | Vol.404 | Vol.405 | Vol.406 | Vol.407 | Vol.408 | Vol.409 | Vol.410 | Vol.411 | Vol.412 | Vol.413 | Vol.414 | Vol.415 | Vol.416 | Vol.417 | Vol.418 | Vol.419 | Vol.420 | Vol.421 | Vol.422 | Vol.423 | Vol.424 | Vol.425 | Vol.426 | Vol.427 | Vol.428 | Vol.429 | Vol.430 | Vol.431 | Vol.432 | Vol.433 | Vol.434 | Vol.435 | Vol.436 | Vol.437 | Vol.438 | Vol.439 | Vol.440 | Vol.441 | Vol.442 | Vol.443 | Vol.444 | Vol.445 | Vol.446 | Vol.447 | Vol.448 | Vol.449 | Vol.450 | Vol.451 | Vol.452 | Vol.453 | Vol.454 | Vol.455 | Vol.456 | Vol.457 | Vol.458 | Vol.459 | Vol.460 | Vol.461 | Vol.462 | Vol.463 | Vol.464 | Vol.465 | Vol.466 | Vol.467 | Vol.468 | Vol.469 | Vol.470 | Vol.471 | Vol.472 | Vol.473 | Vol.474 | Vol.475 | Vol.476 | Vol.477 | Vol.478 | Vol.479 | Vol.480 | Vol.481 | Vol.482 | Vol.483 | Vol.484 | Vol.485 | Vol.486 | Vol.487 | Vol.488 | Vol.489 | Vol.490 | Vol.491 | Vol.492 | Vol.493 | Vol.494 | Vol.495 | Vol.496 | Vol.497 | Vol.498 | Vol.499 | Vol.500 | Vol.501 | Vol.502 | Vol.503 | Vol.504 | Vol.505 | Vol.506 | Vol.507 | Vol.508 | Vol.509 | Vol.510 | Vol.511 | Vol.512 | Vol.513 | Vol.514 | Vol.515 | Vol.516 | Vol.517 | Vol.518 | Vol.519 | Vol.520 | Vol.521 | Vol.522 | Vol.523 | Vol.524 | Vol.525 | Vol.526 | Vol.527 | Vol.528 | Vol.529 | Vol.530 | Vol.531 | Vol.532 | Vol.533 | Vol.534 | Vol.535 | Vol.536 | Vol.537 | Vol.538 | Vol.539 | Vol.540 | Vol.541 | Vol.542 | Vol.543 | Vol.544 | Vol.545 | Vol.546 | Vol.547 | Vol.548 | Vol.549 | Vol.550 | Vol.551 | Vol.552 | Vol.553 | Vol.554 | Vol.555 | Vol.556 | Vol.557 | Vol.558 | Vol.559 | Vol.560 | Vol.561 | Vol.562 | Vol.563 | Vol.564 | Vol.565 | Vol.566 | Vol.567 | Vol.568 | Vol.569 | Vol.570 | Vol.571 | Vol.572 | Vol.573 | Vol.574 | Vol.575 | Vol.576 | Vol.577 | Vol.578 | Vol.579 | Vol.580 | Vol.581 | Vol.582 | Vol.583 | Vol.584 | Vol.585 | Vol.586 | Vol.587 | Vol.588 | Vol.589 | Vol.590 | Vol.591 | Vol.592 | Vol.593 | Vol.594 | Vol.595 | Vol.596 | Vol.597 | Vol.598 | Vol.599 | Vol.600 | Vol.601 | Vol.602 | Vol.603 | Vol.604 | Vol.605 | Vol.606 | Vol.607 | Vol.608 | Vol.609 | Vol.610 | Vol.611 | Vol.612 | Vol.613 | Vol.614 | Vol.615 | Vol.616 | Vol.617 | Vol.618 | Vol.619 | Vol.620 | Vol.621 | Vol.622 | Vol.623 | Vol.624 | Vol.625 | Vol.626 | Vol.627 | Vol.628 | Vol.629 | Vol.630 | Vol.631 | Vol.632 | Vol.633 | Vol.634 | Vol.635 | Vol.636 | Vol.637 | Vol.638 | Vol.639 | Vol.640 | Vol.641 | Vol.642 | Vol.643 | Vol.644 | Vol.645 | Vol.646 | Vol.647 | Vol.648 | Vol.649 | Vol.650 | Vol.651 | Vol.652 | Vol.653 | Vol.654 | Vol.655 | Vol.656 | Vol.657 | Vol.658 | Vol.659 | Vol.660 | Vol.661 | Vol.662 | Vol.663 | Vol.664 | Vol.665 | Vol.666 | Vol.667 | Vol.668 | Vol.669 | Vol.670 | Vol.671 | Vol.672 | Vol.673 | Vol.674 | Vol.675 | Vol.676 | Vol.677 | Vol.678 | Vol.679 | Vol.680 | Vol.681 | Vol.682 | Vol.683 | Vol.684 | Vol.685 | Vol.686 | Vol.687 | Vol.688 | Vol.689 | Vol.690 | Vol.691 | Vol.692 | Vol.693 | Vol.694 | Vol.695 | Vol.696 | Vol.697 | Vol.698 | Vol.699 | Vol.700 | Vol.701 | Vol.702 | Vol.703 | Vol.704 | Vol.705 | Vol.706 | Vol.707 | Vol.708 | Vol.709 | Vol.710 | Vol.711 | Vol.712 | Vol.713 | Vol.714 | Vol.715 | Vol.716 | Vol.717 | Vol.718 | Vol.719 | Vol.720 | Vol.721 | Vol.722 | Vol.723 | Vol.724 | Vol.725 | Vol.726 | Vol.727 | Vol.728 | Vol.729 | Vol.730 | Vol.731 | Vol.732 | Vol.733 | Vol.734 | Vol.735 | Vol.736 | Vol.737 | Vol.738 | Vol.739 | Vol.740 | Vol.741 | Vol.742 | Vol.743 | Vol.744 | Vol.745 | Vol.746 | Vol.747 | Vol.748 | Vol.749 | Vol.750 | Vol.751 | Vol.752 | Vol.753 | Vol.754 | Vol.755 | Vol.756 | Vol.757 | Vol.758 | Vol.759 | Vol.760 | Vol.761 | Vol.762 | Vol.763 | Vol.764 | Vol.765 | Vol.766 | Vol.767 | Vol. 768 | Vol.769 | Vol.770 | Vol.771 | Vol.772 | Vol.773 | Vol.774 | Vol.775 | Vol.776 | Vol.777 | Vol.778 ] [più recente]
© Copyright 2016 Lucio Cadeddu - direttore@tnt-audio.com - www.tnt-audio.com
[ TNT | Redazione | HiFi Shows | Ampli | Diffusori | Sorgenti | Tweakings | Inter.Viste ]