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LC
Caro Giorgio,
ti ringrazio per le precisazioni e per aver sottolineato un aspetto delicato nella riproduzione, e di conseguenza valutazione, di un segnale digitale. Io continuo a pensare che in un DAC o in un lettore CD una buona parte della qualità sonora dipenda non tanto dalla parte digitale quanto dalla sezione analogica d'uscita. Allo stesso modo, continuo a sostenere che le differenze tra sorgenti digitali di prezzo non troppo distante siano veramente, ma veramente molto piccole, e che spesso vengano mascherate dalla qualità e dalla trasparenza (o mancanza di trasparenza) degli apparecchi a valle, diffusori in primis, che continuano di gran lunga a essere i dispositivi più grossolani, con un tasso di distorsione altissimo e con elevata dipendenza da fattori ambientali. Le elettroniche soffrono molto meno di questi problemi, peccato che gli audiofili continuino a cercare la pagliuzza anziché provare a eliminare la trave.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Salvatore,
spesso voi musicisti vi sentite persi quando si tratta di affrontare il problema della riproduzione domestica ad alta fedeltà. Probabilmente cercate di applicare ai componenti HiFi le stesse categorie mentali utilizzate per la scelta dello strumento musicale, ma in questo modo si va incontro a numerosi problemi. In primis, l'impianto HiFi dovrebbe essere fedele a un ideale di neutralità assoluta, non dovrebbe cioè aggiungere niente di suo al suono che riproduce. Uno strumento musicale, invece, dovrà avere soprattutto personalità, un timbro caratteristico, dovrà in qualche modo assecondare o adattarsi al tocco di chi lo suona. In secondo luogo l'impianto HiFi è un mezzo e non un fine, mentre lo strumento musicale lo è, in qualche misura.
Quel che ti serve individuare, per cominciare in maniera fruttuosa la ricerca o per formulare una richiesta di consulenza sensata, è innanzitutto il budget. Quanti soldi pensi di poter dedicare a questo acquisto? In secondo luogo ti devono essere chiare le esigenze logistiche ovvero dove tu possa sistemare (e come) l'impianto.
E ancora: quante e quali sorgenti ti servono realmente, se pensi di utilizzare il PC, se desideri un suono il più possibile trasparente e analitico, che metta in evidenza tutti i particolari delle incisioni oppure se prediliga un impianto più godibile a lungo termine, da ascoltare per ore e ore senza affaticarti.
In generale, un impianto molto preciso e trasparente alla lunga affatica l'orecchio, specie se ascoltato ad alto volume. Fanno eccezioni gli impianti di altissimo livello, ma per cominciare non credo siano l'ideale, prima bisogna educare l'orecchio al buon ascolto. Quest'ultima frase suonerà strana alle orecchie di un musicista ma per esperienza so che una cosa è saper suonare uno strumento, un'altra saper ascoltare.
Chiariti questi aspetti principali ci si potrà concentrare su quelli secondari.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Fermo,
trovo molto singolare la tua decisione di acquistare, oggi, una meccanica di lettura CD, io mi sarei semplificato la vita con un lettore CD integrato, anche solo per limitare il numero di componenti dell'impianto. Fatta questa premessa, trovo altrettanto singolare che ti venga consigliato un DAC così vecchio come quell'Audio Alchemy. Mi auguro che si tratti veramente di un regalo, perché era un DAC economico anche quando uscì sul mercato negli anni '90 (un'era geologica fa). Suona bene, certo, ma qualche passo avanti nel digitale è stato fatto.
No, la soluzione migliore, tenendo conto del tuo budget e della meccanica che hai acquistato, è il Cambridge Audio DacMagic Plus, che sarà un partner perfetto sia dal punto di vista elettrico (importante che meccanica e DAC dialoghino al meglio) che da quello della sinergia sonora. L'abbiamo recensito tre anni fa qui su TNT-Audio. È un componente molto flessibile, ben suonante e che, soprattutto, ti consentirà di collegare altre sorgenti dotate di qualunque uscita digitale (TV, PC etc.) aumentando enormemente la fruibilità del tuo impianto. Volendo potresti persino risparmiare metà del budget puntando al più semplice DacMagic 100, anch'esso recensito, pure a confronto con il modello Plus, qui su TNT-Audio.
Se ti è possibile, comunque, ascoltali entrambi a confronto con il tuo Audio Alchemy visto che, come dicevo, non è sempre facilissimo determinare con certezza le differenze tra sorgenti digitali. Qualora non avessi l'esigenza di collegare il PC o altre sorgenti digitali e se al tuo orecchio le differenze coi DAC citati non fossero sostanziali, potresti tranquillamente tenerti il vecchietto, comunque.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Massimiliano,
quando il budget è contenuto io propendo sempre per provare ad acquistare i migliori diffusori possibile. In questo caso, quindi, non avrei dubbi a prendere le RF62. Due wooofer ben più grandi fanno una grande differenza in termini di impatto e potenza della gamma bassa e garantiscono anche un po' di estensione in più, tutte doti che coi tuoi generi musicali preferiti non farai fatica ad apprezzare. Le RF62 sono pure più sensibili, quindi suonano più forte a parità di watt a disposizione.
Ti avanzerebbero 150€ per l'amplificatore che, a questo punto, potrebbe tranquilamente essere l'Auna, che suona molto bene per quel che costa. In alternativa, visto che sembri scartare gli ampli minimalisti in classe D, potresti cercare altri NAD usati, ma meno recenti del 316 che hai trovato.
Ho dato un'occhiata veloce su Ebay e per questa cifra si trovano dei 3020 non troppo vecchi, ma anche dei più recenti 300, 310, 315 e 3240. Sarebbero tutti degli ottimi partners per le tue Klipsch. Per un suono leggermente più vivace potresti cercare un Rotel o un Cambridge. Dalla ricerca veloce che ho fatto in rete si trova, ad esempio, un RA840 BX2 a 140€, ottimo apparecchio, tanta potenza e dinamica da vendere.
Se l'usato con qualche anno alle spalle non ti dovesse convincere, scegli pure l'Auna, costa meno di questi e ha due anni di garanzia, oltre a un comodissimo telecomando e pure un ingresso minijack frontale per collegare al volo telefono o altre sorgenti portatili.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Upgrade diffusori
Gentile direttore, inizio questa mail con una semplice constatazione: nell'epoca in cui viviamo fa la differenza la capacità di selezionare la quasi infinita mole di informazioni che abbiamo a disposizione. Rispetto al recente passato, in cui il tempo a disposizione veniva usato prevalentemente per ricercare ed ottenere informazioni, ora chi non usa bene il proprio tempo rischia di rimanere bloccato proprio dalla quantità di dati disponibili...
Di quali dati mi posso fidare, di quali fonti, quanti confronti devo fare per avere un'idea abbastanza precisa...?
Concludo, quindi, questa breve premessa con un semplice ma davvero sentito GRAZIE per il lavoro ed il tempo che ci dedicate!
Passando invece alla questione tecnica, scrivo per chiedere alcune informazioni e qualche parere. Di seguito il mio impianto:
Ascolto musica elettronica, rock e jazz. Ascolto la musica in un open space quadrato di circa 70 mq. L'impianto ed il punto di ascolto sono posizionati in uno dei quattro quadranti dello spazio complessivo. (ved. piantina allegata). Tra casse e punto di ascolto c'è un tappeto. Alle pareti ci sono libri e qualche quadro. Non ci sono tende. Passo di seguito alle domande.
Sono prossimo a passare nella categoria degli "audiofili felici" (ovviamente grazie a TNT!), mi manca solo un tassello. Data l'ampiezza del locale, mi serve più potenza. Quando alzo un po' il volume le casse vanno in sofferenza. I piccoli coni delle Arro non reggono. Inoltre, anche prima di raggiungere il limite, il suono diventa affaticante e gli acuti si inaspriscono. Il mio obiettivo è un upgrade con delle totem Hawk (già sentite e che che sto cercando da un po' di tempo nell'usato). Le vorrei chiedere se il mio ampli è in grado di pilotarle sfruttandole al meglio.
L'impostazione timbrica Totem mi piace molto, mi aspetto quindi un miglioramento generale ed un ammorbidimento della gamma alta, oltre all’aumento di potenza e volume. Nel caso il mio ampli non fosse adeguato ha qualche alternativa da proporre? (tipo Naim...).
La seconda domanda riguarda il cavo di alimentazione. Ho acquistato 2 spine tedesche di qualità ed altri 2 anelli in ferrite per costruire un secondo cavo di alimentazione TNT-TTS per collegare il CD o il pre phono. Secondo lei posso tagliare a metà quello attualmente in uso (ricavando 2 cavi) senza comprometterne la qualità? (lunghezza attuale del cavo da tagliare: poco più di 3 m, composto da tre cavi schermati e intrecciati tra loro come da vostro progetto).
Sempre a questo proposito, dato che non sono molto abile con il fai da te elettrico e per non cimentarmi nella costruzione della vaschetta antidisturbo consigliata da voi, segnalo che sto sperimentando da qualche mese un gruppo di continuità (molto economico) che è dotato oltre che di filtro antidisturbo, anche di uno stabilizzatore di corrente. Ho collegato la ciabatta che alimenta tutto l'impianto a questo ups. Il risultato lo trovo eccezionale. Ho riscontrato un leggero ammorbidimento delle alte frequenze che ogni tanto mi danno noia, ma soprattutto l'impianto dà l'impressione di suonare sempre allo stesso modo. E non è una cosa da poco... Ora che devo restituire l'ups sto valutando delle alternative tra: una ciabatta filtrata (costo tra i 20/30 euro per prodotti standard-economici), una ciabatta con gruppo di continuità integrato (costo circa 90 euro) o un ups nuovo (da 40 euro circa in su...). Mi piacerebbe conoscere il suo parere e se ha avuto altre esperienze o segnalazioni simili.
Quarta ed ultima (scusi se mi sono dilungato): cosa ne pensa delle nuove stampe e ristampe su vinile? Ho letto da diverse parti (per tornare al tema iniziale) che essendo masterizzati da cd la qualità sonora sarebbe la stessa, con solo "l'aggravante" del supporto. Per quanto mi riguarda ho potuto sperimentare un solo caso di vinile nuovo inascoltabile (non so dire il cd), per il resto trovo che cd e vinili suonano sicuramente diversi sul mio impianto, ma non so dire se la differenza sia dovuta al supporto o alla qualità di registrazione. Mi chiedo, a questo punto, se ha senso spendere a volte cifre oltre i 30 euro per un vinile che potrebbe suonare allo stesso modo di un cd. Mi piacerebbe molto sapere cosa ne pensa. Ad ogni modo, per quanto mi riguarda sto facendo piccoli passi per arrivare ad una soluzione nas con musica liquida e vinile, eliminando i cd.
Grazie ancora per la pazienza e la passione, sua e di tutto lo staff di TNT-Audio.
Marco - E-mail: bonghinimarco (at) gmail.com
LC
Caro Marco,
le Totem Hawk saranno un passo avanti sensibile, proprio nella direzione da te sperata. Ancora meglio sarebbe se tu riuscissi a trovare, nell'usato, una coppia di Forest. L'ambiente è grande e necessita di diffusori grandi, con woofer in grado di spostare tanta aria. Per quanto riguarda l'amplificazione, il tuo Exposure ce la dovrebbe fare senza grossi problemi, a meno di non pretendere pressioni sonore da discoteca.
Per quanto riguarda i cavi d'alimentazione puoi tranquillamente tagliare a metà il tuo TTS per ottenerne due, sebbene il progettista consigliasse una lunghezza maggiore. Relativamente alla pulizia della rete elettrica io ti consiglieri un filtro ad hoc, anziché un UPS. Certo, il costo sarebbe maggiore ma almeno avresti la certezza che la rete elettrica in ingresso al tuo impianto sia stata ripulita a dovere (es. Systems and Magic, recensiti qui su TNT-Audio).
L'UPS, di suo, fa pochissimo, perché interviene soltanto quando manca la rete, in condizioni operative normali al massimo filtra un pochino qualche disturbo, se include al suo interno un qualche filtro di questo tipo. Non stabilizza la tensione nelle diverse ore del giorno, questo è sicuro. Il fatto che tu senta l'impianto suonare sempre uguale o è un effetto placebo oppure davvero l'UPS che hai provato possiede un buon filtro al suo interno.
Infine, delle ristampe su vinile, provenienti da master digitale, ne ho parlato tante volte anche su questa rubrica. I risultati sono estremamente variabili, da scadente a molto buono. Difficile dare una risposta univoca, si tratta di sperimentare volta per volta a proprie spese.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Rumori dal potenziometro del volume
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Ho visto anche degli audiofili felici
Salve direttore, da circa 12 anni ho l'impiantino composto da lettore cd
Audioanalogue Paganini 24/96, integrato Puccini Remote della stessa marca e torri
Opera Superpavarotti.
Da un paio di mesi mi sono dato alla liquida con il lettore Sonos Connect che, oltre
ai servizi internet, legge in flac i cd riversati sul mac.
Mi sono meravigliato della bontà audio e mi sembra strano che un apparecchietto come
il Sonos sia meglio del lettore cd dal costo 3 volte tanto, tutto risulta più chiaro
e definito. Messo da parte il Paganini ho affiancato il Sonos con un Oehlbach xxl dac ultra
che è pure un ampli per cuffie. La configurazione mi piace, senza fatica d'ascolto ma c'è un inconveniente.
Il Puccini accusa del classico rumore di sfregamento del potenziometro volume, con
grandi escursioni dei woofer appena regolo il volume, ma è comunque silenzioso e
senza fruscii.
Tutto questo solo all'ingresso dove c'è il Dac alternandolo in tutti gli ingressi,
senza Dac nessun problema, se ascolto il Sonos o il lettore cd o altro senza passare
per il Dac il volume del Puccini non emette nessuna scarica elettrica.
Dac guasto o non compatibile?
La ringrazio in anticipo per la sua risposta e complimenti per TNT Audio.
Paolo - E-mail: plcst65 (at) gmail.com
Caro Paolo,
intanto grazie per la testimonianza sul Sonos, ne sto ricevendo diverse. Il futuro è chiaramente segnato e temo che per i lettori CD il viale del tramonto sia già stato imboccato da tempo. Musica digitale da PC o via streaming dalla rete sono il futuro della musica in casa, c'è poco da discutere. Già quest'anno lo streaming, secondo i dati della RIAA, ha superato il download, è un segnale chiaro. Per il gusto del feticcio del supporto fisico continuerà a crescere il vinile, come sta già facendo da anni.
Il problema che segnali è curioso, evidentemente l'uscita del DAC causa qualche problema all'ingresso linea del Puccini. Non sono riuscito a recuperare i dati tecnici dell'uscita linea del DAC, ma immagino sia standard. Potrebbe essere un difetto del DAC, proverei a collegarlo a un altro amplificatore, anche di fortuna, per capire se si tratta di un problema di compatibilità elettrica o un vero e proprio difetto del componente.
Potresti anche provare con un altro DAC, non vorrei che ci fossero probemi causati dal collegamento tra Sonos Connect e il DAC esterno. Un'altra prova che farei è collegare un'altra sorgente digitale al DAC, per capire se cambia qualcosa o meno.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Caro Maurizio,
grazie per l'apprezzamento e le belle parole. Tutto il materiale citato è assolutamente vendibile, anzi credo proprio che si riesca a recuperarci tanti bei soldini. Un Thorens TD160 è sempre un “gold classic” molto ricercato, spece se ancora tutto originale, l'ampli Rotel è da verificare se precedente o successivo all'inglesizzazione del marchio. Questo passaggio epocale risale ai primi anni '80 e, se la memoria non mi inganna, i primi apparecchi del nuovo corso erano gli integrati RA810 e 820, seguiti poi da diverse versioni (A, B, BX, BX2 etc.). La progettazione passò dal Giappone all'Inghilterra, più precisamente a Stan Curtis, papà di tante elettroniche di ottima stirpe e reputazione audiophile (Teac, Quad, B&W, Moth, Sugden, Cambridge Audio e tanti altri). Stan Curtis, in questi decenni, ha progettato oltre 400 apparecchi HiFi e si dice che coi suoi prodotti abbia vinto più titoli di Best Buy di qualunque altro progettista HiFi.
Se il tuo Rotel fosse uno dei primi apparecchi dell'era Curtis potrebbe persino avere un qualche interesse collezionistico, visto che quegli apparecchi hanno rappresentato un drastico cambio di tendenza nell'offerta del produttore giapponese. Si è trattato di uno dei rari e più eclatanti casi di riposizionamento di un marchio HiFi all'interno dell'immaginario collettivo degli appassionati: da produttore generalista senza infamia né lode a firma esotica di apparecchi minimalisti votati alla massima qualità in rapporto al prezzo.
Per quanto riguarda la testina Dynavector ancora imballata, posto che potresti tenerla per utilizzarla quando la gemella che monti ora sarà a fine carriera, è inutile sottolineare che è vendibilissima, visto che è nuova mai usata.
Fai delle buone foto, metti gli annunci online su vari siti del settore, senza trascurare le piattaforme generaliste subito.it e Ebay e attendi con pazienza la buona occasione, senza fretta.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu
Caro Paolo,
dubito che una nuova meccanica possa darti chissà quale vantaggio, realisticamente è la qualità del software a fare la differenza. Quel che non mi torna è che proprio dopo il 2000 si è scatenata la famigerata “loudness war” e la qualità media dei CD commerciali (non parlo di classica, ovviamente) è peggiorata drasticamente. La musica più seria è stata meno contaminata da questa moda del far suonare forte tutte le incisioni, uccidendo la vera dinamica della musica.
Mi viene in mente che, per qualche motivo, magari legato alla vetustà della meccanica che utilizzi, potrebbe essere che il collegamento digitale con il moderno pre/DAC della Peachtree non sia ottimale. È meno di un sospetto ma...non si sa mai. Hai la possibilità di mettere le mani su un lettore CD più moderno, dotato di uscita digitale? In questo modo ci togliamo questo piccolo dubbio.
In generale, un buon front-end analogico suona più naturale e gradevole di un digitale non allo stesso livello qualitativo. Molto, poi, influisce il gusto personale, magari tu prediligi un suono meno definito e contrastato, meno algido come purtroppo è tanto digitale. Potresti eventualmente provare un DAC esterno di qualità superiore, per vedere che accade.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Caro Giuseppe,
concordo con te circa la necessità di migliorare i diffusori, decisamente sottodimensionati rispetto al resto dell'impianto. Visto l'ambiente (non ho pubblicato tutte le foto che mi hai inviato) anche delle Duevel ominidirezionali potrebbero essere una buona soluzione, non ci vedrei male neppure delle planari tipo Magnepan, visto il tipo di musica e di ascolti che prediligi.
Per le omnidirezionali, benissimo le Venus ma forse anche il modello inferiore potrebbe essere sufficiente. Essendo una stanza con molta libertà di movimento e di posizionamento dei diffusori, non mi preoccuperei troppo dell'installazione, saprai certamente trovare il compromesso ideale, sia per le planari che per le omnidirezionali. Queste ultime sono certamente meno problematiche e subiscono meno la presenza di pareti vicine. Qualora volessi evitare l'azzardo dei planari e degli ominidirezionali, allora sia Sonus Faber che Opera sarebbero due opzioni che potresti prendere in seria considerazione.
Lascerei perdere diffusori su stand, francamente, perderesti molto in impatto e basse frequenze. Tra l'altro, questa mancanza sarebbe ulteriormente evidenziata dal fatto di ascoltare a volumi moderati.
L'ambiente mi sembra assolutamente accettabile e, da quel che intuisco, dovrebbe essere poco riflettente. Se fosse possibile, elimina il tavolinetto dallo spazio tra i diffusori, è un facile upgrade molto, molto sensibile.
Fai qualche esperimento anche con la posizione d'ascolto, dalle altre foto ho notato che hai una certa libertà anche in questo senso.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Buon giorno Sig. Cadeddu,
grazie ancora per i suoi consigli, ormai sono entrato nel tunnel della ricerca continua del perfezionamento dell'impianto, mi sono anche autocostruito (con grande soddisfazione) i cavi di potenza TNT FFRC!
Ora il mio impianto è composto da:
Alcuni mesi fa sono venuto in possesso di un T-amp Fenice 20. Da quando ho cominciato a leggervi la storia del T Amp mi ha incuriosito tanto che l'anno scorso avevo acquistato su internet un piccolo Lepy 2024A+ con alimentazione da 5A, che collegato alle Scythe SCBKS-1100 e ad un adattatore audio bluetooth Logitec mi aveva lasciato a bocca aperta: con 120 euro mi ero fatto un impiantino portatile dignitoso.
Ma veniamo al Fenice 20: scollego il Nad e collego questo piccolo scatolino nero e rosso 10x10 cm del peso di pochi grammi, subito penso: ma chi me lo ha fatto fare di prendere un mobile dedicato all'impianto? Alzo la minuscola leva di accensione e mi accorgo che un canale non funziona bene, stringo meglio i connettori di segnale e rimango di sasso: un suono spettacolare! Ancora nuovo e bisognoso di rodaggio mi sembra meglio del mio Nad C316 Bee e nonostante i suoi 15+15watt riesce a pilotare le Tesi 560 senza problemi, anzi diciamo che il volume di ascolto già a ore 12 è sufficientemente alto per il mio ambiente di 20mq.
Certo non ha tutti gli ingressi del Nad non è dotato di telecomando e uscita cuffie, ma costa un ottavo e la qualità mi sembra nettamente superiore!
Che sia fortuna, che l'accoppiata lettore-cavi-diffusori si adatti meglio a questo minuscolo amplificatore? Non lo so dire. Ma è veramente imbarazzante!
Saluti,
Gianluca - E-mail: gianlucavallicelli (at) gmail.com
LC
Questa settimana a malincuore dobbiamo ricordare un altro artista che ci lascia troppo presto (46 anni!), si tratta di Attrell Cordes (noto come Prince Be), uno dei due fratelli dei PM Dawn, duo R'n'B americano. Li vogliamo ricordare, anziché con la conosciutissima “Set adrift on memory bliss”, con questa meno nota “Paper Doll”. Il disco, dal titolo Of the Heart, of the Soul and of the Cross: The Utopian Experience era pure inciso particolarmente bene, con una gamma bassa eccellente.
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Caro Gianluca,
“imbarazzante” è stato esattamente il primo aggettivo che mi venne in mente 10 anni fa la prima volta che collegai il T-Amp al mio impianto. Rimasi senza parole. Un giocattolo da 20$ che si permetteva di giocarsela, almeno su alcuni parametri, con amplificazioni di alto livello, era una rivoluzione epocale! Mi fa piacere che la Fenice20, che ha lo stesso cuore del T-Amp, abbia suscitato in te così tanta emozione. È bello sapere che oggi, con così poco, si possa avere così tanto. E pensare che all'epoca la stampa del settore scrisse che “vale quel che costa” (cioè niente!). La scheda Fenice20, di fatto, la recensimmo in occasione della prova dell'amplificatore T-HiFi MicroTi, esattamente 10 anni fa.
Osservo con malcelata soddisfazione che il tempo ci da dato ampiamente ragione. Buon ascolto!
Nel caso questo embedding dovesse essere vietato/disabilitato, potete visionare il video direttamente su YouTube. Buon ascolto!
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