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LC
Caro Giancarlo,
se l'impianto è stato protetto e ben conservato, al riparo da umidità, non vedo problema alcuno a rimetterlo in funzione senza particolari accorgimenti. Tre anni di stop non sono poi così tanti. Quel che farei, onde evitare qualunque possibile fonte di disturbo, anche solo transitorio, è la cosa seguente: prima di collegare le spine d'alimentazione e accendere i componenti proverei ad azionare tutti i selettori e la manopola del volume, onde rimuovere, grazie all'azione meccanica, un eventuale leggera ossidazione che potrebbe essersi formata nel tempo. Per quanto riguarda le valvole, onde escongiuare lo stesso problema, provvederei a smontarle e reinstallarle un paio di volte, così da pulire meccanicamente i contatti da eventuali residui di ossido.
Per quanto riguarda il giradischi, controllerei prima lo stato della cinghia e che il piatto giri liberamente senza attriti o rumori. Mi preoccupano un po' i diffusori (che non citi) perché tipicamente le sospensioni degli altoparlanti tendono a indurirsi un pochino stando ferme. Pertanto, in generale, non aspettarti che il tutto suoni benissimo da subito, potrebbe essere necessaria qualche settimana di uso prolungato per rimettere tutto in sesto come prima.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Sostituzione preamplificatore
Caro Lucio grazie per il tempo e la pazienza che dedichi a noi tutti.
Come molti sono alla ricerca del miglioramento che per me consiste nella maggior naturalezza possibile degli strumenti, nella loro localizzazione (separazione/dettaglio) e nel coinvolgimento fisico (vibrazioni al corpo).
Ascolto, a seconda dell'umore, a basso (50dB) e ad alto volume (80dB ca. per me sono sufficienti) misurati dal punto di ascolto (2.60 m).
Grazie ai tuoi consigli il primo miglioramento è stato spostare lo stereo dal centro al lato!
Con gli anni, passando dalla classe T, ero arrivato alle Turnberry alimentate da Nuforce Ref. 18 senza mai essere completamente soddisfatto. A basso volume ottimo dettaglio ma poco coinvolgimento, ad alto delle risonanze (soprattutto nell'angolo della porta) che non sono mai riuscito a gestire nonostante abbia spostato i diffusori più volte (nei limiti dello spazio consentito).
Con mia grande sorpresa, ho migliorato passando ai monitor Adam A7x. Ho peggiorato aggiungendo un sub e quindi sono passato ai S2x (spendendo listino meno di 1/4 rispetto alla soluzione hifi...). Nonostante fossero posizionati su degli stand dedicati (Sonus Faber), un ulteriore miglioramento (inaspettato) l'ho ottenuto con i Iso Acoustics.
A questo punto ritenendomi abbastanza soddisfatto delle casse, ti chiedo se la sostituzione dell'attuale ampli AudioGD NFB con un DSpeaker Antimode 2 potrebbe migliorare la fisicità o si tratta di un downgrade/sidegrade?
Alberto - E-mail: info (at) asms.it
LC
Caro Alberto,
il DSpeaker è un semplice processore di segnale per correggere la gamma bassa e medio-bassa in ambiente. Non è esattamente un sostituto del prodotto che hai indicato, si tratta proprio di due macchine con finalità differenti. Diciamo che bisogna vedere se l'ambiente ha dei comportamenti anomali in gamma bassa e medio-bassa e se i diffusori siano o meno in grado di stimolare eventuali comportamenti sbagliati dell'acustica ambientale. Senza questa osservazione empirica temo si possa trattare di un acquisto abbastanza inutile.
Lo scopo sembra essere quello di migliorare la fisicità del suono e questo temo richieda obbligatoriamente dei diffusori diversi o di un buon subwoofer che si integri al meglio, visto che un esperimento in questa direzione è stato già fatto e non è stato soddisfacente.
Potresti provare con un bookshef attivo dotato di woofer di maggiori dimensioni, ad esempio gli M-Audio BX8 che recensii qualche tempo fa oppure un modello da pavimento, magari passivo, cui abbinare un amplificatore di buona qualità.
Lo spazio libero in ambiente per inserire due torri da pavimento, anche di una certa “sostanza”, c'è e non capisco perché insistere con dei minimonitor quando le esigenze sono quelle di un suono più “completo”. I bassi non verranno fuori cambiando preamplificatore o inserendo un processore digitale che corregga l'acustica della stanza. A mio parere, ad esempio, una coppia di Duevel Planets si inserirebbe benissimo nello spazio a tua disposizione, magari riuscendo persino a essere meno intrusive delle attuali. La fisicità ci sarebbe tutta, meno il suono monitor però.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Claudio,
il miglioramento che avresti passando dallo stadio phono integrato del tuo Rotel a un pre phono esterno come il Lehmann sarebbe molto, molto sensibile. Probabilmente lo sarebbe anche utilizzando la versione più economica, ovvero lo Statement. In ogni caso, la versione “SE” potrebbe essere il fulcro stabile intorno al quale potrebbero ruotare upgrade della sorgente analogica che potrai fare in futuro, e parlo anche di upgrade di livello molto, molto elevato. La scelta pertanto dipende da te a dalla tua propensione/voglia di miglioramenti futuri.
Per quanto riguarda la sostituzione dell'amplificazione con un valvolare, invece, sono un po' più cauto. Provo a fare un discorso generale: possiedi un amplificatore a stato solido di buona qualità, ottima potenza e suono dinamico e vivace. Passare a un integrato a valvole economico e di bassa potenza potrebbe essere un sidegrade e, per certi aspetti della riproduzione, un vero e proprio passo indietro. L'ideale sarebbe passare a un integrato a valvole di buona potenza e fascia di prezzo superiore, diciamo 1500/2000€. Tipicamente, infatti, è più costoso realizzare un ampli a valvole che uno a transistor, pertanto il salto qualitativo diventa sensibile per differenze di costo maggiori rispetto a quella che hai pianificato tu. Ciò non toglie che, forse, tu stia cercando esattamente quel tipo di suono, per certi versi peggiore, ma che a te piace di più. C'è un solo modo per scoprirlo: mettere in casa, in prova, un amplificatore a valvole della fascia di prezzo che hai indicato, per vedere se il tuo gusto sia più vicino a quel suono e non a quello attuale con il tuo Rotel. Io più di questo non posso consigliarti.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Davide,
il mercato dei DAC economici è in continua evoluzione, ma alcuni punti fermi restano. Ad esempio, i soliti Cambridge Audio DacMagic, che abbiamo recensito, magari da cercare nel mercato dell'usato. Non vale la pena inseguire per forza gli ultimi modelli, i progressi che si fanno sono lenti e non sempre nella direzione giusta. Valuta anche modelli di FiiO e di ProJect, ce ne sono un po' per tutte le tasche e le necessità. Un altro apparecchio interessante è l'Audioengine D1, ha ingresso ottico e USB e uscita linea standard, costa giusto un centinaio di euro. Un altro DAC cinese molto interessante è il SMSL Sanskrit 6th, che ha tutti gli ingressi possibili e accetta segnali fino a 24bit/192kHz. Ordine di prezzo sempre lo stesso, un centinaio di euro.
In alternativa potresti anche pensare a un amplificatore integrato già dotato di DAC con ingressi USB e ottici, come il Topping VX2, per una cifra analoga. Non so che amplificatore tu utilizzi in questo momento ma tale soluzione, qualora il tuo fosse un entry-level magari anche vecchiotto, potrebbe darti qualcosa in più anche dal punto di vista della qualità dell'amplificazione.
Come vedi le alternative non mancano, basta non aspettarsi miracoli per cifre così basse, naturalmente. Se lo scopo fosse quello di avere un suono migliore di quello in uscita da una schedina audio da pochi centesimi di euro, interna al PC o da un lettore DVD di primo prezzo, allora anche uno di questi apparecchi potrebbe fare al caso tuo.
Ovviamente, per sentire differenze sensibili, anche il resto dell'impianto deve essere di qualità sufficiente. Ricorda che è l'anello più debole a condizionare il suono dell'intera catena audio.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Davide,
interessanti le piccole Totem, anche se la risposta in frequenza dichiarata, credo onestamente, parte da soli 90 Hz, in pratica manca quasi del tutto un basso che sia un minimo profondo e credibile. D'altra parte, non poteva essere che così. La sensibilità sembra comunque media, 88 dB, pertanto non sono necessari moltissimi watt per farle suonare a dovere. Se l'utilizzo finale sarà in camera da letto a volumi, immagino, contenuti, allora un piccolo Trends potrebbe assolutamente essere la scelta migliore.
In alternativa, meno raffinata ma più potente ed altrettanto di ridotte dimensioni, valuta i soliti Dayton DTA120 e simili. Siamo molto lontani dai 500€ che hai preventivato, ma per cominciare credo andrà benissimo così. Sarai tu, in seguito, a decidere in che direzione muoverti. Una cosa è certa: con il Trends non rinuncerai a raffinatezza e trasparenza, davvero a livelli elevatissimi.
Il mercato pullula di offerte di amplificatori digitali piccoli e ben suonanti, tieni conto che ormai ha preso piede tutta la generazione successiva agli amplificatori nati intorno ai chip Tripath. Ora ci sono le soluzioni coi chip Texas Instruments, ad esempio, che vanno molto bene.
Prova a cercare anche un Virtue Audio usato, credo potrebbe essere un ottimo partner. Cura con attenzione il posizionamento, e, magari, in futuro, pensa di abbinare a questi piccoli Totem il sub dedicato della stessa Casa. 90 Hz a -3dB sono,a mio modo di vedere, davvero pochini pochini.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Secondo impianto e ringraziamenti a Chario
LC
LC
LC
Casse nuove, nuovo ampli?
LC
LC
Tornano le cover strambe ma di gran classe su TNT-Audio. “Creep”, piccolo capolavoro dei Radiohead, è una delle canzoni più re-interpretate della storia recente della musica rock. Certo, è strano sentirla in questa versione jazzata ma bella da togliere il fiato. Tutto merito dello Scott Bradlee's Postmodern Jukebox e dell'emozionante voce di Haley Reinhart (il video è un “first take”!).
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© Copyright 2016 Lucio Cadeddu - direttore@tnt-audio.com - www.tnt-audio.com
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Buongiorno Lucio,
Ti scrivo nuovamente dopo parecchio tempo, approfittando della vostra splendida rivista online, grazie alla quale ho scoperto, ormai anni fa, che esiste un mondo hi-fi alla portata di tutti e non solo per chi può permettersi scontrini a 4 o 5 cifre, e sono certo che, come me, in molti si sono potuti avvicinare a questo mondo grazie a TNT Audio.
Voglio prima di tutto fare un doveroso ringraziamento alla azienda Chario. Già in precedenza per piccole cose avevano dimostrato una disponibilità ed una cortesia fuori dall'ordinario, e si sono riconfermati su questa linea di assistenza al cliente quando mi è capitato un incidente: una signora anziana ospite a casa mia, inciampando in un tappeto, ha fatto cadere un diffusore dal ripiano dove era posizionato, e rimanendo parzialmente appeso al cavo aveva rotto di netto due dei quattro morsetti di collegamento del cavo, nonché gli agganci della griglia di protezione anteriore.
Sentita l'azienda, per fortuna a solo un'ora di viaggio da casa mia, sono stato invitato a fargli avere la cassa. Così mi sono presentato di persona, non senza un po' di emozione sperando di poter vedere qualcosa. Mi hanno accolto subito, offerto un caffè nell'attesa che il tecnico in laboratorio si liberasse e mi hanno portato a visitare il magazzino con l'occasione di scambiare quattro chiacchiere sui loro prodotti e sull'andamento del mercato hi-fi all'estero. Poi sono stato invitato a salire in laboratorio per assistere alla riparazione della mia cassa: hanno sostituito i morsetti e gli agganci rotti, verificato al banco il cross-over e poi fatto il test audio di qualità che fanno ai diffusori in produzione prima che lascino l'azienda.
Felicissimo per la riparazione effettuata e per quella che si è rivelata una visita culturale, quando ho chiesto il conto sono stato liquidato con un “per oggi ti è costato solo berti un caffè, offerto da noi :-) ”. è passato più di un anno da questo episodio ma mi sentivo in dovere di condividerlo.
Potresti annoverarmi tra gli audiofili felici. Da un bel po' infatti convivo con il mio impianto che anche grazie alla tua preziosa consulenza è così composto:
Da quando ho cambiato casa causa allargamento della famiglia, ho la fortuna di aver trovato uno spazio in taverna dove sistemare il tutto in modo decente, senza troppi fattori WAF (prima voleva farmi riverniciare le casse per intonarle ai mobili wengè!).
Se da un lato leggendo le varie recensioni mi viene la curiosità di provare altri componenti, quando mi metto ad ascoltare musica, di tutti i generi, mi godo solo la musica senza pensare a cosa la sta riproducendo. Ora però vorrei mettere in pista un secondo impianto in salotto, dove ho la televisione, e dove per la conformazione della stanza e la posizione dell'arredamento non potrei mai ottimizzarlo per un ascolto hi-fi.
L'obiettivo è di vedere i film con un audio un po' migliore di quello che può offrire una TV lcd e ascoltare della musica in modo diffuso, per cui non voglio nemmeno dedicarci un budget troppo elevato. Per partire utilizzerei dei diffusori JBL TLX300 (veramente limitati, lo so) che già possiedo, pensando in futuro di migliorarli con qualcosa di meglio ma economico tipo le ELAC B5, o se trovassi un'occasione nell'usato, con delle Duevel Planets che da sempre mi incuriosiscono.
Pensavo ad un amplificatore economico digitale (cinesate del tipo Topping VX2, FeiXiang D802, SMSL Q5 pro), in modo da collegare TV con cavo ottico, bluray con cavo coax e avere una porta USB per collegare un eventuale PC. Poi mi è venuta l'idea che potrei approfittare dell'occasione per fare un upgrade del primo impianto, magari migliorando il DAC, componente che negli ultimi anni immagino abbia fatto grandi progressi. Sono rimasto impressionato dalle recensioni dei prodotti IFI e del piccolo M2tech HiFace DAC.
L'IFI micro iDAC2 è un po' sopra al budget che avrei in mente... ma se facesse davvero la differenza potrei anche pensarci. Altrimenti sarei orientato verso l'M2tech o a un IFI nano iDSD, ma se hai altri prodotti da consigliare ben venga. La questione è: sarebbe un miglioramento rispetto al mio Musical Fidelity?
Se così fosse potrei passare quest'ultimo al secondo impianto e accoppiarlo ad un ampli economico in classe D, amplificatori che come ho già potuto constatare suonano in modo eccellente. Da ultimo: Diffusori moderni e ben progettati come pare siano appunto gli Elac B5 (o B6), malgrado abbiano prezzi abbordabili possono essere competitivi o magari migliori di “vecchie glorie” come i miei Chario?
Spero di non aver messo alla prova la tua pazienza con questa lunga lettera, ma non riesco ad essere più conciso. Ti ringrazio per i preziosi consigli che ogni settimana si possono trarre da questo sito e dalle risposte alle nostre lettere.
Cordiali saluti.
Federico - E-mail: fedezix (at) libero.it
Caro Federico,
grazie per aver voluto condividere questa bella esperienza che hai avuto con Chario, che senz'altro si merita un encomio pubblico per serietà, cortesia e disponibilità nei confronti dei clienti, mostrando di operare in assistenza anche su prodotti non recentissimi.
Per quanto riguarda il secondo impiantino le JBL andranno benissimo per cominciare e così pure uno degli ampli digitali con DAC incorporato. Visto l'utilizzo, non credo valga la pena spendere molto di più. I DAC moderni che hai citato sono certamente un passo avanti rispetto al tuo onestissimo Musical Fidelity V-Dac, ma trovo insensato passare quest'ultimo al secondo impianto, che necessiterebbe comunque di un amplificatore. Con la stessa cifra prendi un ampli tra quelli citati, già dotato di buon DAC interno.
Infine sì, conosco le Chario Academy 1, ma mi viene difficile fare un confronto a memoria con le Elac. Quel che ricordo è un'impostazione sonora abbasanza diversa, quindi è tutto da vedere quanto possano incontrare il tuo gusto, ormai abituato al suono delle Academy 1. Fossi in te, però, una prova a confronto proverei a farla, le Debut B5 sono pessime clienti per tanti bookshelf moderni nella stessa classe di prezzo delle Chario Academy 1. Sono più brutte da vedere, certamente, ma il suono è incredibile.
Sarebbe interessante leggere un tuo resoconto del confronto, ad armi pari, qualora riuscissi ad organizzarlo. Io di sicuro ne organizzerò diversi, d'ora in poi, visto che le Elac fanno stabilmente parte dei miei bookshelf di riferimento per la loro classe di prezzo e anche molto oltre.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Caro Stefano,
la disposizione dei diffusori e l'ambiente non sembrano sbagliati, pertanto se il suono non ti soddisfa a basso volume resta una sola spiegazione, che è sempre la stessa: il nostro orecchio, a basso volume, non percepisce le basse frequenze. Siamo fatti così, non c'è speranza. E non saranno 2500€ a risolvere il problema, non sarà un nuovo alimentatore né tantomeno una nuova sorgente. Se credi si possano sentire le basse frequenze allo stesso modo a basso o ad alto volume, sei in errore. Non è l'impianto che non ci riesce, sei tu che non puoi sentire allo stesso modo. Mi chiedo perché abbiano eliminato il tasto loudness dagli amplificatori, visto quanto sembra sia diffusa questa esigenza tra gli appassionati!
Anche i controlli di tono avrebbe potuto aiutare un po', in situazioni come queste.
In definitiva non hai molte alternative: puoi imparare ad accontentarti oppure sostituisci l'amplificatore con un modello di pari qualità dotato di controlli di tono. Mi vengono in mente i grossi integrati di NAD e Rotel, ad esempio: il C375BEE e il RA 1562. Valuta anche un Marantz PM-15S2b usato o un PM11 o PM14 nuovi o ancora un Vincent 236MK. Secondo me uno qualunque di questi integrati potrebbe sostituire senza troppi rimpianti il tuo Nait XS e, inoltre, potrebbe darti quel basso in più quando serve, cioè a basso volume. In ogni caso tali controlli di tono sono sempre bypassabili. Pensaci. Non sarà una soluzione “purista” ma è LA soluzione.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu
Caro Daniele,
grazie per le belle parole di apprezzamento! Complimenti a te (e ai tuoi) per aver coltivato la passione per l'HiFi, la coppia Accuphase e Thorens di tua madre (!!!) è molto interessante e sicuramente - se ancora in buone condizioni operative - capace di fornire prestazioni audio di livello molto elevato. In più, hai avuto la fortuna di ricevere in regalo una coppia di ottimi diffusori che, nuovi, costano circa 600€. Generoso il tuo amico! :-)
Puoi ovviamente utilizzarli con i componenti in tuo possesso, il calore dell'Accuphase si sposerà benissimo con la vivacità dei diffusori. Non solo, ma le loro dimensioni compatte ma non troppo si sposeranno perfettamente con il piccolo ambiente e coi generi musicali che prediligi.
Per ora, quindi, avresti soltanto la necessità di una buona sorgente digitale. Non mi è chiaro quale sia il corrispondente numerico del tuo “budget non elevatissimo” e non capisco cosa vi blocchi dal dire: non vorrei spendere più di XXX euro! Nessuno fa il processo alle tasche degli altri, tantomeno noi di TNT-Audio che abbiamo fatto dell'HiFi budget-conscious la nostra missione.
Vista la classe dei diffusori, io direi che potrai spendere qualcosa intorno ai 300/400€. Ci vedrei bene, ad esempio, uno dei seguenti lettori CD: Cambridge Audio CD10, NAD C516BEE, ProJect Maia CD, Marantz CD5005.
Cura bene la disposizione dei diffusori, che suonerebbero meglio se posizionati sopra dei supporti rigidi e leggeri, e fai attenzione al “suono” della stanza. Se molto vuota potrebbe essere fastidiosamente riflettente.<
Ciao Lucio,
Faccio seguito a quanto avevo scritto qualche settimana fa, quando ti avevo chiesto consiglio per una nuova coppia di diffusori intorno ai 1.000€, per sostituire delle Tesi 504. Grazie anche ai tuoi consigli, ho ascoltato diversi modelli, ed, alla fine, ho optato per le Kef Q500.
Devo dire che, rispetto alle pur oneste Tesi, le nuove Kef sono praticamente un "salto quantico"! Incredibile che differenza possano fare dei buoni diffusori.
Immagine spaziale molto più ampia, ben fuori dai lati, profondità buona (sarebbe meglio ovviamente se non ci fosse la parete attrezzata tra le casse), molto più dettaglio, definizione, aria tra gli strumenti. Posso alzare il volume in maniera ben poco condominiale, senza sentire il suono indurirsi e diventare fastidioso. Anzi! Vorrei alzare sempre di più! :o)
I suoni sembrano provenire da uno sfondo "nero". Si materializzano tridimensionali, palpabili. Non si fatica a seguire ogni singola linea melodica.
Le voci soprattutto, sono fantastiche. Estremamente realistiche. Sembra di vedere il cantante davanti a sè.
Ho avuto la fortuna che il negozio dove ho preso le Kef, avesse a disposizione i miei stessi apparecchi, un lettore cd Marantz e l'ampli, sempre Marantz, PM6004. Quindi ho potuto apprezzare per bene la resa dei diffusori con le mie stesse elettroniche.
"Purtroppo" (tra virgolette :o) il negoziante, quando mi ha sentito dire che avrei voluto in futuro upgradare anche l'ampli, mi ha fatto ascoltare le Q500 con un integrato Yamaha, l'A-S2100. Una gran bestia. Che mi ha messo nell'orecchio una pulce che scava. Ho potuto apprezzare, rispetto al piccolo Marantz, maggiore definizione nel medioalto. Maggiore fermezza della scena e definizione delle voci. Un controllo e risalto del mediobasso eccezionale. Si sentiva il pizzicare della corda del contrabbasso. I woofer meglio controllati durante le bordate dei Massive Attack.
A questo punto, quindi, dopo averci pensato un po', mi è venuto inevitabile riscriverti, per chiederti ancora consiglio a riguardo. Per ottenere il controllo e la definizione, soprattutto sui bassi, che ho ascoltato con lo Yamaha, devo spendere quella cifra? (Mi pare costi intorno ai 2.000€).
Oppure, per un buon upgrade dell'ampli, posso restare su qualcosa di fascia un po' più bassa?
Grazie nuovamente,
Cordiali saluti,
Gianluca - E-mail: corbisiero.gianluca (at) gmail.com
Caro Gianluca,
era abbastanza ovvio che il salto qualitativo tra le oneste ma molto economiche Tesi e le Kef Q500, diffusore da pavimento da circa 1000€ la coppia, fosse straordinariamente sensibile. Mi fa piacere che il mio consiglio abbia portato a un risultato così soddisfacente.
Il negoziante ha fatto (bene) il suo mestiere e, ovviamente, ti ha fatto sentire un amplificatore di classe molto elevata che, chiaramente, surclassa il tuo piccolo Marantz. La buona notizia è che non è assolutamente necessario, anzi è addirittura sconsigliabile, spendere 2000€ per amplificare una coppia di casse che ne costa la metà. Io, semmai, farei il contrario. Visto che un amplificatore da circa 500€ lo possiedi già (il Marantz PM6003) io proverei a cercare qualcosa intorno ai 1000€. Sto pensando, ad esempio, al Rega Brio-R, oppure ancora Cyrus 6 DAC, Creek Evolution 50A o Primare I22. In alternativa, potresti cercare i fratelli maggiori di questi amplificatori nel mercato dell'usato.
La differenza rispetto al Marantz dovrebbe essere sensibile e credo che questi amplificatori possano non sfigurare nel confronto con il grosso integrato Yamaha che ti hanno proposto.
Il fatto che con lo Yamaha il suono ti sia sembrato più definito sul medio-alto non mi sorprende ma ti inviterei a fare attenzione ad attribuire a questa caratteristica una valenza positiva sempre e comunque. Un suono più aperto, definito e vivace in gamma medio-alta, in caso di ascolti prolungati e ad alto volume, potrebbe essere stancante. Meglio un amplificatore preciso e trasparente, ma dall'impostazione non eccessivamente vivace.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Caro Franco,
sono contento abbia trovato l'Unison Research così soddisfacente e mi spiace che l'Audio Analogue Fortissimo non abbia incontrato il tuo gusto. Non mi è chiaro se tu li abbia testati in condizioni identiche, ovvero nello stesso impianto e ambiente. Inoltre, il fatto che per ascoltare forte fosse necessario portare il volume quasi al massimo mi lascia perplesso non poco, visto che stiamo parlando di un amplificatore da 100 watt per canale su 8 Ohm. Probabilmente la partnership con sorgente e diffusori non era ideale.
In ogni caso va benissimo così, l'importante è che ora tu possa goderti tanta buona musica.
Suggerimento musicale della settimana
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