Lettere alla Redazione di TNT-Audio - settimana 6/5/2017 - 13/5/2017

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  1. Scelta testina entro i 300€
  2. Problema con amplificatore NAD
  3. Una seconda vita per il Planar 3
  4. Consiglio su amplificatore integrato
  5. Ampliamento ambiente ed upgrade diffusori
  6. Dubbi su regolazione e collegamento giradischi
  7. Consiglio per diffusori nuovi
  8. Un nuovo giradischi
  9. Rumore di fondo giradischi
  10. Ho visto anche degli audiofili felici

Scelta testina entro i 300€
Salve Lucio,
ti riscrivo per aggiornarti di come si evolve l'impianto dall'
ultima volta che ci siamo sentiti e per una domanda specifica sul prossimo upgrade. Dall'ultima volta che ci siamo sentiti ho acquistato un dac Starting Point Systems usato che funziona decentemente e la parte digitale per il poco che la uso la considero sufficiente.
Per il resto dell'impianto ho acquistato un Tisbury audio Mini Passive Preamplifier 2 ed ho sostituito il pre phono tc-750 con un Little Bear T10, è un clone basato sull'EAR834P (solo mm) con l'equalizzazione riaa nel loop di feedback, ho anche sostituito i tubi standard cinesi con gli equivalenti russi. Ti ricapitolo quindi l'impianto attuale:

Tra i diffusori e l'amplificatore è presente uno switch Dynavox AMP-S che per ora non posso eliminare in quanto devo mantenere anche l'integrato ht non tanto per l'audio surround ma a causa di tutte le sorgenti audio-video collegate e del videoproiettore, ovviamente conto appena potrò di separare i due impianti.
Tornando al punto, dopo gli ultimi upgrade il passo in avanti nella parte analogica è stato notevole e sono abbastanza soddisfatto del tutto, sto riscoprendo la mia collezione di lp e la cosa mi diverte un sacco. Ora a mio giudizio il collo di bottiglia rimane solo la testina montata sul Project, ovviamente potevo acquistare la versione con la 2m red al posto della om10 ma ho preferito risparmiare qualcosa ed avere in seguito un budget maggiore per poter acquistare una testina superiore.
Il budget sarebbe sui 2-300€, ho ascoltato tempo fa da un amico un impianto che montava una dl-160 e suonava molto bene ho scoperto però che è fuori produzione ma che è ancora in vendita la sorella minore dl-110 per cui un opzione sarebbe quella anche se essendo una mc ad alta uscita da quel che ho capito mi costringerebbe ad upgradare il project con il piatto in acrilico onde evitare che la testina si "appiccichi" al piatto di metallo, inoltre il mio pre phono ha 2 guadagni selezionabili 40 e 50dB per cui la relativamente bassa uscita della dl-110 non mi sembra sia un problema.
Tra le altre contendenti avrei selezionato Nagaoka mp-150, Grado Gold1 e Sumiko Pearl, purtroppo sto procedendo un po' alla cieca, ho letto molte recensioni e cercato di fare qualche ascolto, ma la differenza di impianto e ambiente mi rendono difficile separare la qualità della testina da tutto il resto.
Quello che cercherei è una testina che si adatti bene al braccio del Carbon che è molto leggero (6g) che abbia una buona capacità di tracciamento (mi è tornata la voglia di acquistare dischi e alcune incisioni che cerco potrebbero per forza di cose non essere proprio in condizioni perfette), che sia molto realistica nella riproduzione delle voci e che abbia una buona ricostruzione della scena sonora.
Ti saluto per ora e ti ringrazio ancora in anticipo per la risposta.
Saluti,
Marco - E-mail: ancillottim (at) gmail.com

LC
Caro Marco,
in tutta sincerità non azzarderei troppo su un giradischi buono ma pur sempre entry-level come il tuo ProJect Debut Carbon. Secondo me già una testina sotto i 200€ è più che sufficente per migliorare in maniera sensibile la qualità sonora. Una Grado Red o Silver, una AudioTechnica AT120, una Goldring Elektra, una Ortofon 2M Red o una Rega Bias 2 sarebbero tutte delle ottime partner per il tuo giradischi. L'upgrade rispetto alla testina attuale sarebbe comunque molto sensibile e magari con una piccola parte del budget restante potresti sperimentare un tappetino diverso, accessorio sempre troppo trascurato dagli appassionati di vinile ma che, da solo, può fare veramente una differenza di non poco conto, magari insieme a un clamp premidisco, prima ancora di passare al piatto in acrilico. Potresti persino provare la facile ed economica strada dell'autocostruzione, con il nostro TNT Janus o con un qualunque tappetino commerciale basato sullo stesso materiale (sughero), tipo CorkMat o Music Hall.
Eviterei di imbarcarmi in testine MC di difficile interfacciabilità con il tuo braccio e con il tuo piatto, meglio stare su cose semplici e sicure. Quando il budget lo consentirà potrai sostituire il giradischi con qualcosa che possa reggere e giustificare testine più impegnative.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Problema con amplificatore NAD
Egr. dott. Cadeddu,
vi scrivo per chiedere, gentilmente, un parere in merito ad un problema che si è verificato al mio amplificatore Nad 326 bee: praticamente si è rotto, io penso bruciato. A distanza di circa quattro mesi, da quando l'ho mandato in assistenza (fortunatamente in garanzia), non so ancora niente, l'unica cosa che sono riuscito a sapere è che ultimamente è cambiato il distributore Nad in Italia e ciò ha rallentato il sistema.
Quest'amplficatore pilotava diffusori B&W mod. 685 S2, aventi impedenza minima 3.5 ohm ed efficienza 87 dB; sala d'ascolto di circa 13 mq. Prevalentemente ascoltavo a volumi medio-bassi, improvvisamente, mentre ascoltavo un brano avente molti toni bassi, un diffusore, inizialmente ha cominciato a gracchiare, poi ha emesso un fruscio finché si è spento l'amplificatore, tutto ciò in circa quattro secondi. Provai a riaccenderlo ma niente, la spia indicava un'anomalia e si sentiva un leggero odore di bruciato.
In circa diciotto mesi ho notato che l'amplificatore riscaldava molto già dopo un'ora di funzionamento e, negli ultimi mesi, quando ruotavo il potenziometro del volume, riscontravo un fruscio proprio al canale che si è rotto, attribuivo la cosa all'ossido, anche se ciò mi sembrava, francamente, anomalo per un apparecchio nuovo. Il negoziante affermava che era tutto normale.
I diffusori non hanno riportato danni ed ora sono pilotati da un Yamaha AS 700. Secondo la vostra esperienza l'amplificatore in oggetto è sottodimensionato per questi diffusori? Ultimamente ho avuto modo di ascoltare vari amplificatori integrati e pre-finale, inglesi e giapponesi fino ad un costo di 3000 euro, con diffusori B&W classe 600 e CM da pavimento. Senza elencare tutte le combinazioni, cito solo un caso che mi ha lasciato molto perplesso, ovvero:

La prima prova è stata fatta col Denon, il suono era abbastanza buono, dettagliato ma non stancante, buona immagine stereofonica, impatto e dinamica, solo su alcuni brani, di musica jazz, in particolare il primo brano del Cd di Patricia Barber, cafè blue, "What a shame", giusto per citarne uno, notavo una certa carenza che, inizialmente, attribuivo ai diffusori, appartenenti ad una classe di prezzo inferiore. Anche il negoziante ha notato ciò, per cui, ha cambiato amplificatore installando i due Sugden: già col più piccolo, solo 23 w, era molto meglio, non solo dal punto di vista della timbrica, ma anche per la tenuta in potenza, il piccoletto spingeva come un forsennato, ed il suono, anche a volumi alti era sempre pulito e raffinato. Il fratello maggiore da 30 w ancora meglio.
A questo punto domando, cortesemente, se ciò è dovuto alla Classe A pura, che riesce a pilotare meglio i diffusori, o ad un caso fortuito di incompatibilità tra il Denon e le B&W?
Prima di concludere porgo i migliori complimenti per la vostra rivista che leggo sempre volentieri.
Ringrazio infinitamente e saluto cordialmente.
Gennaro - E-mail: genn.barra (at) gmail.com

LC
Caro Gennaro,
i problemi che hai riscontrato con il tuo NAD non sono normali, tantomeno lo sono su un apparecchio nuovo. Probabilmente la riparazione è stata mal eseguita o non è stata risolutiva al 100%. Insisterei con il distributore attuale se il prodotto fosse ancora coperto dalla garanzia, altrimenti mi rivolgerei a un buon centro assistenza, anche se non ufficiale.
L'amplificatore non è assolutamente inadatto ai diffusori, ci mancherebbe! Il NAD C326 BEE, come da tradizione del marchio, può pilotare senza problemi diffusori ben più impegnativi. Probabilmente ti è capitato un esemplare con qualche difetto d'origine, non risolto dal primo intervento in assistenza.
Per quanto riguarda invece le tue prove d'ascolto, direi che è tutto assolutamente normale. Tu continui a fissarti con la potenza d'uscita (infatti la riporti puntigliosamente nella descrizione degli amplificatori, come se fosse rilevante), dimenticando quanto continuiamo a scrivere da oltre 20 anni: la potenza è un parametro poco significativo (dura da accettare, ma è così) soprattutto se si ascolta a volumi “condominiali”. I 23 watt del Sugden, evidentemente, sono più che sufficienti per le tue esigenze e per quei diffusori inseriti in quel contesto.
Il fatto che il Denon avesse una potenza quasi quattro volte quella del Sugden, come vedi, non ha avuto alcun effetto all'ascolto e non perché quest'ultimo ampli fosse in classe A ma perché realisticamente di quei 23 watt ne avrai utilizzato poco più della metà. Io ci provo a insistere con questo concetto ma evidentemente è faticoso da recepire: gli audiofili continuano a spendere denaro per acquistare watt che non utilizzeranno mai e che serviranno solo per farne vanto con gli amici. Non è la potenza il fattore chiave (entro certi limiti) ma la qualità sonora e la capacità di pilotaggio. Speravo che l'esperienza T-Amp fosse servita a qualcosa, almeno a far capire che in molti casi persino 8 watt per canale possono essere più sufficienti, evidentemente mi sono illuso.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu

Una seconda vita per il Planar 3
Ciao, Lucio,
nel ringraziarti ancora per i consigli che sei sempre pronto a darci, volevo farti vedere l'upgrade che ho realizzato sul mio Planar 3 del quale ti ho parlato qualche settimana fa. Tralasciando interventi del passato che hanno riguardato il ricablaggio del braccio e la sostituzione delle cerniere originariamente in plastica e oramai rotte del coperchio, ho pensato di eseguire l'aggiornamento proposto dal costruttore utilizzando il loro Kit con il motore a basse vibrazioni da 24 V.
Consultando però le modalità d'installazione del suddetto motore, una cosa che proprio non mi convinceva è stata quella di dover applicare il motore al plinto del giradischi tramite un semplice tampone biadesivo, lo stesso poi per sicurezza sarebbe stato sostenuto per spinta dal coperchietto che copre il vano inferiore contenente la sezione elettrica del Planar ed ovviamente il motore stesso!
Perchè per un suo buon fissaggio non sono stati presi in considerazione i due fori superiori che il Planar 3 già ha e che invece la casa suggerisce di celare con due micro adesivi? Si, ci sono un po' di passaggi da eseguire e anche un po' di precisione nell'esecuzione, ma vogliamo mettere che maggiore stabilità così facendo si ottiene?
Quindi chi eventualmente volesse eseguire l'aggiornamento di questo popolare giradischi e volesse ricevere ulteriori consigli, può scrivere alla mia mail e leggere quanto segue. Come immaginavo, i fori presenti sulle falangi del motore, non coincidono perfettamente con i fori sul plinto del Planar, ma una piccola lima a coda di topo si può ovviare a questo inconveniente in poco tempo, dopodichè utilizzando anche i tamponi adesivi in dotazione, soprattutto per ben posizionare l'altezza della cinghia e quella della puleggia, che non deve arrivare a toccare il piatto sovrastante, e le dovute viti e rondelle, è possibilissimo fissare in maniera ben salda il motore.
Come potrete vedere dalla foto, ho anche pensato di utilizzare proprio la basetta che serviva a sorreggere il vecchio motore in sospensione, per ottenere un'ottima piastra di giusta misura, per rinforzare superiormente il laminato del plinto, che è piuttosto sottile, ovviamente tramite l'utilizzo di un forte ma sottile biadesivo a base gommosa che permette di compensare alcune eventuali ondulazioni del laminato, formatasi col passare dei tanti anni di utilizzo (quasi 30 nel mio caso) del giradischi.
Poi ci si può sbizzarrire e anche se non sarà esattamente la stessa cosa, ispirarci ai fratelli maggiori del Planar 3, che oltre ovviamente a far uso di quei due utilissimi fori prima citati, adottano una doppia cinghia e la relativa doppia puleggia, ove con un ulteriore pizzico di attenzione, vista la sua piccola maggiore altezza rispetto a quella originale, può essere comunque montata comodamente su questo giradischi.
Segnalo che il motore nel kit ha sempre montata la puleggia semplice (45/33), ma uno strumento piuttosto elementare che ho ricavato da una piccola morsa (vedi foto) è sufficentemente risolutivo per il suo sfilamento, senza recare danni al delicato alberino del motore. Chi volesse poi far uso dei 45 giri, può sempre acquistare l'unità di alimentazione TT-PSU, come sto per fare io, che contribuisce ulteriormente al buon funzionamento del giradischi, ma ovviamente comporta un'ulteriore spesa tuttavia evitabile a chi non interessa.
La popolarità del Planar 3 ha visto la nascita di tanti articoli anche non originali che lo possono migliorare, alcuni però anche molto cari................forse troppo, tuttavia sempre a chi interessa, posso parlare del sottopiatto e cuscinetto che sono andato ad acquistare ad un prezzo secondo me ragionevole e proporzionato per questo giradischi. Per finire il lato più importante che è la resa sonora, dove tutto questo lavoro devo dire che ha ben reso, restituendomi un qualcosa di ben superiore a delle semplici sfumature delle quali talvolta dobbiamo accontentarci!
Bene ritengo in questa lunga lettera di aver detto tutto, almeno sommariamente, e per concludere caro Lucio questa volta permetti a me di dire la tua famosa frase: SPERO DI ESSERVI STATO UTILE!
Buoni ascolti a tutti.
Marco - E-mail: audio1964 (at) libero.it

[Modifiche a Rega Planar 3]
[Modifiche a Rega Planar 3]

LC
Caro Marco,
queste sono le lettere che preferisco! Scambio di esperienze a beneficio di tutti i lettori! Complimenti e grazie per il preziosissimo feedback.
Utile lo sei stato senz'altro!
Buon ascolto!
Lucio Cadeddu

Consiglio su amplificatore integrato
Caro direttore,
circa un anno fa, dopo un trasloco, ho deciso di riutilizzare il mio vecchio impianto HI-FI aggiungendo una nuova sorgente di musica liquida (DAC + PC) su cui ho trasferito in formato FLAC la mia numerosa raccolta di cd di musica classica. Attualmente il mio impianto è così composto:

Il locale di ascolto è una stanza di m. 3,3 x 5,5 di cui circa 1,5 non sono pienamente usufruibili causa prossimità con la falda del tetto e dove ho sistemato i diffusori (lato stretto della stanza, vedi foto allegata). In fase di allestimento ho seguito i consigli di TNT-Audio per il setup dell'impianto e dell'ambiente (posizionamento dei diffusori su supporti dedicati acquistati allo scopo, inserimento di un tappeto davanti alla zona d'ascolto, distanze ecc..): tutto questo mi ha consentito di ottenere un risultato finale di cui sono abbastanza soddisfatto. L'impianto suona a mio avviso bene (a meno di alcuni aspetti per i quali Le sto scrivendo) e il passaggio alla musica liquida ha reso più semplice e fruibile l'accesso alla mia numerosa (e sempre in crescita) collezione di musica classica ridandomi la gioia di ascoltarla regolarmente ed in modo adeguato.
Come accennavo vorrei migliorare il mio impianto nella riproduzione dei brani orchestrali (la musica da camera o con ensemble ridotti infatti già adesso mi soddisfa pienamente). Rispetto all'attuale configurazione vorrei che l'impianto consentisse di percepire maggiormente la presenza delle parti basse dell'orchestra sinfonica (violoncelli e contrabbassi, trombe, tromboni e grancassa) e una scena sonora più ampia, pur mantenendo dettaglio trasparenza e musicalità sulle parti medio alte (legni violini tamburi e timpani). A livello tweaking ho provato la sostituzione delle punte coniche metalliche dei supporti dei diffusori con i piedini Upim e con altre tipologie (piedini di gomma) e (seppur riscontrando un certo aumento dei bassi, della scena e della “morbidezza” del suono) ho contemporaneamente rilevato una perdita generale di trasparenza e dettaglio che mi ha fatto ritornare alle punte metalliche.
Tutto questo mi induce ad ipotizzare che forse è necessario un intervento più “sostanzioso” quale quello della sostituzione dell'attuale amplificatore Marantz che sembra essere il componente più debole della catena del mio impianto (i diffusori infatti dovrebbero essere ancora validi e di qualità adeguata). Mi stavo orientando su un integrato a stato solido di qualità che faccia solo l'ampli (senza cioè ingressi digitali/quindi DAC integrato) che abbia un ingresso PHONO (vedi “obiettivo” vinile sopracitato), con le caratteristiche sonore che sto cercando (musicalità, morbidezza e trasparenza con più “pienezza” dell'orchestra sinfonica).
Non so però se un buon ampli di fascia media “commerciale” (tipo Rotel, NAD o Cambridge Audio) potrebbe essere sufficiente a farmi sentire la differenza rispetto al mio “vecchio” Marantz oppure se per le caratteristiche qualitative che cerco si renda necessario fare un salto più energico e passare a dispositivi più “elitari” (e quindi “costosi”) quali i modelli “entry level” degli italiani Unison Research o Audio Analogue o degli inglesi Arcam.
In entrambe i casi quali sono (secondo Lei) i marchi/modelli (anche tra quelli non citati) che più si avvicinano ai miei obiettivi di ascolto e che più si adattano ai miei diffusori?
La ringrazio e La saluto cordialmente,
Guido - E-mail: pagottog (at) gmail.com
[Sala d'ascolto]

LC
Caro Guido,
certamente un amplificatore di qualità superiore potrà darti qualcosa in più, anche relativamente ai parametri che hai indicato. In generale, però, quel suono pieno e corposo che cerchi potrebbe dartelo più facilmente una coppia di diffusori da pavimento. Prima di fare questo passo più importante, però, concordo con te che si debba fare un tentativo con l'amplificazione, che è certamente l'anello debole dell'impianto. Conosco quella serie di amplificatori Marantz e ti confesso che non mi ha mai colpito particolarmente. Onesti, ma non molto di più.
Visto che prediligi tonalità calde e morbide e desideri un ingresso phono io proverei con Audio Analogue (magari usato) e farei anche un tentativo con il
Vela amp, che è una sorta di Audio Analogue sotto mentite spoglie, il cui suono mi ha colpito molto: pieno, di sostanza, tendenzialmente non aggressivo, ma molto dinamico, con una buona immagine. Relativamente a quest'ultimo parametro ti faccio osservare che l'amplificatore non può fare miracoli, la gran parte del risultato dipende dall'ambiente (invero un po' particolare per via del tetto spiovente verso i diffusori) e dal posizionamento dei diffusori all'interno di esso.
In una condizione come questa non riesco a non pensare che, secondo me, ci starebbe benissimo una coppia di Duevel Planets. L'emissione omnidirezionale, il suono pieno, caldo e corposo, sempre raffinato, potrebbe darti, ampli permettendo, un risultato globalmente superiore anche e soprattutto nei parametri cui tieni di più.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Ampliamento ambiente ed upgrade diffusori
Buongiorno Lucio, torno a scriverle dopo quasi due anni per chiederle consiglio. Innanzitutto la aggiorno sui cambiamenti operati sull'impianto dopo l'ultima volta che ci siamo sentiti. Ho sostituito i vecchi diffusori Indiana Line 0.33 con una coppia di Tesi 260 (visto il problema di risonanze sui bassi che mi ritrovavo con le vecchie casse), ho poi sostituito il vecchio Pioneer A204R con un Denon PMA 720 AE anche per accoppiarlo al meglio con il relativo lettore che già avevo. Ho poi introdotto nell'ambiente un tappeto molto spesso e folto e quattro bass trap autocostruite.
Dopo questi cambiamenti posso ritenermi discretamente soddisfatto, sono riuscito a mettere a fuoco in maniera decente l'immagine sonora e avere una buona profondità di scena, ma ho soprattutto ridotto significativamente le risonanze sui bassi. Si è di converso manifestata una certa asprezza nel medio alto, ad esempio in alcune voci femminili o in flauti e clarinetti, penso sia dovuta in buona parte al punto d'ascolto a ridosso del muro, ma non c'è alternativa per il momento. La configurazione attuale è quindi questa:

La ragione per cui le scrivo oggi riguarda il fatto che a breve dovrò fare una ristrutturazione della mia abitazione ed annetterò alcune stanze che fanno parte di un appartamento adiacente, quindi la sala dove al momento è inserito l'impianto passerà dalla dimensione di 3,99 X 4,16 mt a circa 7,70 X 4,16 mt, l'altezza è di 3,06 mt. Sto quindi cercando di capire come sarebbe meglio sistemare l'area dedicata all'ascolto e quali vantaggi/svantaggi porterà questo ampliamento.
Se da una parte mi libererò della stanza praticamente quadrata che tanto mi ha fatto penare, dall'altra avrò a che fare con un ambiente più ampio da sonorizzare e da ottimizzare. Ritiene sia meglio posizionare elettroniche e diffusori sul lato corto della stanza o sul lato lungo?
Sempre in ragione delle aumentate dimensioni dell'ambiente, pensavo di sostituire i diffusori con due torri da pavimento di discreta qualità, anche in vista di futuri upgrade dell'amplificatore che comunque al momento mi soddisfa. Ho stabilito un budget tra i 600 e i 900 € e preferirei acquistare un prodotto nuovo, ho pensato alle nuove Indiana Line Diva 650, ma non mi dispiacerebbe orientarmi su altri marchi per cambiare un po', posto che abbiano un'impostazione sonora tra il neutro ed il “caldo” e che possano trovarsi bene con il Denon. Ho quindi scartato a priori Klipsh, B&W, Focal e Monitor Audio e ho pensato a delle Tannoy Mercury 7.4 (sulle quali ho letto giudizi molto discordanti, lei ha avuto occasione di ascoltarle?), KEF Q 500 (che ho trovato su Ebay all'interno del mio budget) oppure Sonus Faber Principia 5. Ci sono delle altre opzioni che potrei valutare? Ho letto su queste pagine ottime cose delle Elac Debut F5, ma ultimamente su Amazon c'è stata un po' di confusione sul prezzo, nel momento in cui le scrivo costano 790 euro la coppia: a questo prezzo sono ancora da ritenersi un best buy? Come le avevo già scritto in precedenza, non ho la possibilità di ascoltare i diffusori perché nella zona in cui abito c'è solo un piccolo negozio di Hi Fi e purtroppo ha un assortimento molto ridotto.
Pensavo inoltre di sostituire la vecchia testina Ortofon OM10 del Project Debut Esprit III con una Ortofon 2M Red oppure Blue, non dovrebbero esserci problemi di compatibilità, me lo conferma?
Un'ultimissima curiosità sul T-Amp, oggetto che tanto mi incuriosisce: se ho ben capito sarebbe possibile configurare un T-Amp con più ingressi collegando il pre come TCC – TC 754 ad un integrato come ad esempio lo Sure TA2024, quindi senza che sia necessariamente un'accoppiata pre + finale ma pre + integrato, è corretto oppure ho preso fischi per fiaschi?
La ringrazio fin d'ora per i consigli che mi vorrà dare.
Un saluto,
Maurizio - E-mail: ragneddamaurizio (at) tiscali.it

LC
Caro Maurizio,
nell'ambiente più grande è chiaro che dei piccoli bookshelf sarebbero sostanzialmente inadeguati, quindi fai bene a puntare su un modello da pavimento. Io prenderei le Elac, attendendo che si chiarisca un po' meglio la questione del prezzo. In alternativa le Sonus Faber, che dalla loro hanno sia un blasone più audiophile (più facili da rivendere, quindi) sia un'estetica più accattivante. Per la disposizione io direi di provare prima la parete lunga, senza esagerare con la distanza tra i diffusori. Il risultato, però, dipende dalla posizione del punto d'ascolto e dagli arredi, pertanto sarà da valutare anche la parete corta, una volta che tutto sarà deciso. Non esiste un meglio o peggio “assoluto”. Ogni ambiente e ogni arredo vanno valutati sul campo, per via di esperimenti. In generale, meglio scegliere la posizione che consente una maggiore distanza dei diffusori dalle pareti circostanti.
Per ora le elettroniche possono restare invariate, col tempo potrai pensarci. OK anche per la sostituzione/upgrade della testina. La Ortofon 2M, Red o Blue che sia, sarà un passo avanti nella direzione giusta.
Per quanto riguarda il T-Amp, che nel tuo caso sarebbe assolutamente inadeguato, vista la bassa potenza e la cubatura della stanza, puoi certamente usare un pre a monte di esso o di un qualunque ampli integrato, magari posizionando la manopola del volume di quest'ultimo a fine corsa. In alternativa, qualora il potenziometro del volume dell'integrato fosse di migliore qualità, si può procedere al contrario: volume del pre al massimo e si regola tutto dall'integrato. In generale non è una buona idea avere due potenziometri di volume in cascata, meglio usare un selettore di ingressi passivo, privo di controllo del volume. Sul mercato ce ne sono molti, li commercializza anche la stessa TCC (ovviamente privi di ingresso phono).
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Dubbi su regolazione e collegamento giradischi
Buongiorno! Grazie mille per la risposta riguardo il tracking del braccetto Linn + Ortofon 2m blu + Technics. È stato un piacere essere inserito tra gli audiofili che seguono il sito. Alla fine non ho resistito (è un vortice pericoloso, tipo gioco d'azzardo, la passione per il vinile) e ho acquistato uno SME 3009 improved 2s con shell staccabile. Al primo montaggio, che è stato semplicissimo, grazie alla predisposizione del Technics e della basetta SME, il suono ha subito un miglioramento incredibile: non avrei mai immaginato una cosa del genere.
Credo di dover completare ancora dei settaggi, anche perché non ho ancora utilizzato la dima a 2 punti, ma ho usato la dima ad un punto che il rivenditore aveva allegato allo Sme. Ora sono molto soddisfatto.
2 cose mi rimangono un po' in dubbio: la solita regolazione del peso.. Com lo Sme sembra che il contrappeso laterale e quello posteriore avvitabile effettuino insieme il carico sulla testina (meglio perché se no di fabbrica sarebbe limitato a 1,5 gr) ma avendo la bilancina posso tenere conto solo di quella, o mi sfugge qualcosa?
L'altra è il secondo cavo di messa a terra che parte dal cavo del braccetto: uno va all'amplificatore (io ho un semplice Denon pma 520, quindi non pre), l'altra mi sembra di capire che vada al giradischi: ma non trovo un punto, o un supporto dove inserirla.
Consigli?
Grazie come sempre in anticipo,
Antonio - E-mail: antonio-v (at) libero.it

[Braccio SME su giradischi Technics]

LC
Caro Antonio,
sono felice che l'acquisto del braccio SME ti abbia regalato così tanta soddisfazione all'ascolto, è un braccio molto bello, un vero “gold classic”! Per la regolazione del peso è sufficiente far riferimento alla bilancina, se sufficientemente precisa. In genere una buona bilancia elettronica per giradischi è più attendibile delle scale graduate sui bracci di lettura. In ogni caso, scostamenti poco significativi dal valore ideale consigliato dal costruttore non comportano alcun tipo di problema, solo un leggero cambio di timbro: qualche decimo di grammo in più e il suono si inscurisce, guadagnando in potenza e peso della gamma bassa, qualche decimo in meno e si alleggerisce. In generale, meglio un decimo in più che uno in meno (tendenzialmente si è più al sicuro sul versante della tracciabilità dei solchi).
Per quanto riguarda invece il cavetto di massa, immagino che tu ne abbia già collegato uno (quello in uscita dal giradischi?) al morsetto ground dell'amplificatore. Se così non senti alcun ronzio, va benissimo e puoi lasciare tutto in questa configurazione. Il cavo di terra del quale parli è quello del nuovo braccio? Se sì, puoi provare a collegare anche quest'ultimo all'amplificatore e vedere che succede (dubito sia qualcosa di benefico, ma tentar non nuoce). Se, invece, il cavetto è staccato anche dalla parte del braccio dovresti provare a cercare un punto di contatto, un morsetto o qualcosa del genere. L'importante è che sia una parte metallica. In ogni caso, se non percepisci rumore di fondo, puoi anche continuare con la configurazione attuale.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Consiglio per diffusori nuovi
Gentile Direttore,
Le scrivo per chiedere un Suo parere essendo un appassionato di musica e poco preparato nel campo dell'alta fedeltà. Ho diversi LP e continuo ad acquistarli per passione. Purtroppo il mio ascolto fino ad ora è stato esclusivamente con cuffie ma ora sono in procinto di acquistare finalmente dei diffusori. La mia intenzione è anche quella di ascoltare la TV in stereo in quanto i sistemi 5.1 o surrogati non sono mai stati di mio gradimento. Di seguito elenco di cosa sono in possesso:

Oltre a chiederLe gentilmente cosa pensa dei singoli prodotti elencati e come lavorano insieme, chiedo un consiglio su quali casse posso abbinare considerando che ascolto prevalentmente rock – pop – blues – colonne sonore e cantautori Italiani. La stanza è circa 6x5 mt. Purtroppo non ho la possibilità di fare degli ascolti preventivi; ho letto bene delle Monitor Audio Bronze che trovo gradevoli anche esteticamente, delle Elac Debut B5 e delle Indiana Line, sempre casse da scaffale. Budget da €. 300 a massimo €. 500. Mi piace un suono equilibrato, pulito, dettagliato e con bassi non invadenti.
Grazie e cordiali saluti.
Paolo - E-mail: paolo.ducap (at) libero.it

LC
Caro Paolo,
la stanza dove ascolti non è certo piccola (30mq) e di conseguenza io ci vedrei meglio dei diffusori da pavimento, magari delle torri snelle e poco ingombranti. Tuttavia, se hai optato per dei bookshelf evidentemente lo spazio e l'arredo ti impongono questa soluzione di compromesso. Come sai, se hai seguito ultimamente questa Rubrica e le nostre recensioni, a mio modo di vedere le
Elac Debut B5 sono tra i migliori affari che si possano fare oggi nel campo dei diffusori da scaffale di classe di prezzo entry-level.
Il tipo di suono che dici di prediligere si può ottenere abbastanza facilmente con questi diffusori abbinati alle elettroniche in tuo possesso, a patto che l'installazione segua i classici canoni relativi alla distanza dalle pareti circostanti e altezza dei tweeter rispetto all'orecchio dell'ascoltatore. Ovviamente, l'acustica della sala giocherà un ruolo importantissimo! Trenta metri quadri, se vuoti o arredati in maniera “riflettente”, possono suonare veramente molto male.
Mi chiedi un parere sul resto dell'impianto, io lo ritengo sostanzialmente equilibrato e composto da apparecchi onesti, con le cuffie a eccellere sul resto, secondo me. Una volta che avrai preso familiarità col suono dei diffusori (non aspettarti la stessa qualità e dettaglio dell'ascolto con quelle cuffie!) potrai valutare se sia il caso di upgradare la testina del giradischi e il lettore CD.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Un nuovo giradischi
Carissimo direttore,
ancora una volta mi rivolgo a tè per avere indicazioni e come sempre ti ringrazio innanzitutto per il tempo che mi dedichi e per la tua cortesia. Attualmente il mio impianto è composto da un amplificatore Octave v40, casse Rega R7, dac M2 tech Young con alimentatore Palmer, meccanica cd Cambridge CXC, giradischi Thorens super td 160 mkIV con braccio Mission e testina Goldring 2200, pre phono Lehmann Black Cube, cavi Cardas Quadlink.
Ascolto principalmente musica Jazz ma anche rock classico ed in misura minore Classica in una stanza di 3x5 metri utilizzata esclusivamente per la musica. Possiedo da 25 anni il giradischi Thorens, ancora in ottime condizioni (anche perché usato veramente poco dopo l'avvento del digitale) che è stato recentemente revisionato con sostituzione della cinghia. Non intendo assolutamente venderlo anche per motivi affettivi ma sto pensando di affiancarlo ad uno più recente, non tanto quindi per cambiare, ma con l'obbiettivo di avere un significativo upgrade.
Attualmente ho l'impressione che il suono del giradischi, se pur buono, sia inferiore rispetto a quello dei componenti digitali (direi esile se così si può definire) non sono però in grado di capire a che livello della produzione attuale potrebbe essere confrontabile il Thorens in mio possesso, riferendomi ai modelli all'interno dei principali cataloghi (Rega, Project, Clearaudio), che sarebbero per me più facili da ascoltare nell'ambito del nuovo. Vorrei capire quindi da dove partire per fare un buon passo in avanti e che budget di spesa eventualmente dovrei impiegare.
Avrei inoltre trovato nell'usato un Srm Tech Arezzo con braccio Funk Firm a 1.000 euro (senza testina) del quale non so se hai qualche conoscenza.
Grazie di nuovo ed un caro saluto.
Marco - E-mail: guernellimarco (at) gmail.com

LC
Caro Marco,
il tuo Thorens TD160, con il braccio Mission e la testina Goldring 2200, dovrebbe essere in grado di produrre un suono assolutamente alla pari - dischi permettendo! - con la sorgente digitale in tuo possesso. Un suono magari di impostazione diversa, ma globablmente confrontabile dal punto di vista della qualità. Certamente non dovresti sentire un suono esile e privo di corpo! Di conseguenza, temo ci sia qualcosa che non va nel set-up del giradischi, ricontrolla tutto con attenzione: la messa in bolla dello stesso, le sospensioni, la dimatura della testina, skating e forza d'appoggio, senza dimenticare il posizionamento stesso del giradischi (tipo di tavolino). Dubito fortemente che riusciresti a ottenere un upgrade significativo con la cifra alla quale stai pensando, al massimo otterresti un side-grade, non un upgrade.
È probabile che i veri colpevoli siano i dischi, dovresti verificare se questo suono “esile” si presenta quando a suonare è la stessa incisione che suona con la sorgente digitale. Anche lo stato d'uso e di pulizia dei dischi può essere molto influente. Prova anche ad aumentare di un paio di decimi di grammo la forza d'appoggio della puntina e vediamo se cambia qualcosa.
Infine no, non conosco il giradischi che tu citi, mi spiace.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Rumore di fondo giradischi
Egregio Direttore, mi scuso inanzitutto per questa seconda "missiva" ma lo faccio in quanto veramente mi fido di lei e della sua competenza (prometto che è l'ultima :-)), vengo al dunque, ho finalmente il mio impianto entry level per i vinili, composto da QAcoustics3020, ampli Denon pma520ae, giradischi Project Debut iii con Ortofon 2M Red, cavi in rame da 2,5 mm di spessore.
Il mio problema è che accendendo l'ampli (con il giradischi su ON ma che non gira) si sente un lieve rumore di fondo che aumenta sensibilmente a volume elevato, praticamente con la manopola ad un quarto si sente bassissimo quasi per niente e con la musica in riproduzione non si ci fa caso, se invece aumento il volume si sente molto forte e si riesce a sentire anche mentre suona il disco, il negoziante che mi ha cambiato la testina (Audioevolution) e mi ha detto che avevo un intreccio di fili molto strano che uscivano dal braccetto, con l'aggiunta di nastro isolante (il giradischi l'ho comprato usato) ma poi una volta montata la testina dal suo test non si è notato nulla, lo noto io a casa, gli ho anche mandato un video ma per lui è "tutto normale".
Mi scuso se mi sono dilungato ma mi capisca ho appena speso "tutti i miei averi" e vorrei che lo stereo si sentisse bene, la saluto e la ringrazio per la sua pazienza.
P.S cavo di massa montato all'ampli, presa unica per il giradischi e presa unica per l'ampli, non ho altro attaccato alle prese.
Michele - E-mail: micheletartaglione (at) yahoo.it

LC
Caro Michele,
se presso in negoziante il rumore non c'era (ha verificato in tua presenza?) e a casa tua si manifesta comunque evidentemente il problema è l'installazione del giradischi nel tuo ambiente. I giradischi (le testine, in realtà) sono dei componenti molto sensibili e captano facilmente disturbi da apparecchi circostanti: altri componenti elettronici, lampade etc. Proverei a spostare l'impianto in un'altra stanza e verificherei se cambia qualcosa. Proverei anche a staccare fisicamente dalla rete elettrica TUTTE le altre utenze (elettrodomestici, alimentatori, modem, PC, telefoni etc.). Talvolta il problema può essere ambientale, nel senso che nella tua zona c'è una qualche fonte di disturbo elettromagnetico che è inifluente sul resto degli apparecchi ma lo diventa per i deboli segnali in transito sui cavi del giradischi. In questi casi si può provare con degli anelli in ferrite attorno ai cavi di segnale phono.
Tieni però presente che l'analogico, per sua natura, non è silenzioso come il digitale, un po' di rumore di fondo dall'ingresso phono si sente sempre. In altre parole: con l'ingresso selezionato e senza musica, se alzi il volume un po' di rumore si sente, questo è assolutamente fisiologico. Sarà per questo che il negoziante ti dice che è tutto normale? Se vuoi, metti il video online così che lo possa visionare/sentire anch'io, magari riesco a capire meglio l'entità del problema.
Potrebbe essere un problema di massa non ben collegata o la presenza di un trasformatore vicino al giradischi, una foto avrebbe aiutato un po' a capire.
Tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu

Ho visto anche degli audiofili felici
Gentile direttore,
non molto tempo fa le avevo scritto circa la decisione di inserire in libreria le mie casse B&W 685, il buon risultato ottenuto e la completa felicità da parte di mia moglie. Il mio impianto attualmente è così composto:

L'upgrade delle casse è stato inizialmente una quasi delusione: le piccole Audio Epilog risultavano essere molto radiografanti con medio-alti eccezionalmente in evidenza e gamma bassa sottodimensionata. Ovviamente questa delusione è stata inizialmente vissuta come una cocente sconfitta (perdita di denaro e di prestazioni) ed da "buono" audiofilo ho iniziato ha elaborare strane teorie circa la sostanziale incompatibilità tra le nuove casse e l'ampli od addirittura il DAC e relativi ed immancabili previsione di spesa ed UPGRADE.
Per fortuna tornata la razionalità mi sono fatto una semplice domanda: che cosa posso fare prima di spendere? che cosa posso fare per migliorare la "componentistica" del mio impianto senza investire cifre considerevoli? Dopo una settimana di consultazioni su internet e sopratutto del tuo incredibile sito sono arrivato alla risposta: tutto avevo cambiato e raffinato (nel tempo ampli, dac e casse) ma ancora, per pigrizia e poco meticolosità, non avevo ancora sperimentato un aggiornamento del pc a windows server 2013 con Fidelizer...
Stento ancora a crederci...le prestazioni del mio impianto sono cresciute enormemente! I bassi, nonstante le piccole dimensioni delle casse, sono presentissimi e piuttosto composti (of course non ad altissimi volumi), gli alti brillanti e raffinati e le voci presenti al centro della scena! Ora le piccole Audio Epilog ICE esprimevano tutto il loro potenziale ed il messaggio musicale arrivava completo di impatto e potenza.
Se posso traggo una lezione da tutto questo: più si sale di valore in termini di diffusori e più la catena DEVE essere performante dietro: performante però non vuol dire esattamente EXPENSIVE, performante vuol dire regolata a puntino! P.S. Purtroppo non ho potuto installare Audiophile linux perchè l'ottimo M2tech hiface evo risulta non compatibile. Faccio un appello alla mitica casa italiana affinché aggiorni sempre tutti driver in modo da rendere appetibili i prodotti nel tempo e nell'usato (con inevitabili ricadute di immagine e ricercatezza del marchio nel nuovo!).
Grazie e saluti!
Guido - E-mail: guidogiovanni80 (at) yahoo.it

LC
Caro Guido,
grazie per il feedback, sempre prezioso sia per noi che per i nostri lettori. Ci fa molto piacere che la nostra recensione del software di ottimizzazione
Fidelizer ti sia stata così utile! Peccato per Audiophile Linux, secondo me sarebbe un altro piccolo passo avanti. Goditi il tuo impianto adesso!

Suggerimento musicale della settimana

Questa settimana un evergreen reinterpretato “a cappella” dagli incredibili Pentatonix, una delle rivelazioni musicali di questi ultimi anni. Si tratta di Hallelujah di Leonard Cohen, che ha già totalizzato circa 160 milioni di views su YouTube. La cosa sorprendente è che i Pentatonix piacciono molto anche ai teenager, essendo nati all'interno di un talent-show americano.

Nel caso questo embedding dovesse essere vietato/disabilitato, potete visionare il video direttamente su YouTube. Buon ascolto!

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