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LC
Caro Roberto,
non ho i files che ti servono, non posso fare altro che pubblicare questa tua richiesta nella speranza che qualche lettore di TNT-Audio li abbia salvati.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Sergio,
le Infinity in tuo possesso sono delle gran brutte bestie da pilotare come si deve, vista l'impedenza assassina. Non so se il tuo integrato attuale sia in grado di gestire bene un carico di questo tipo ma se volessi metterti al sicuro da ogni perplessità, cerca un integrato tipo Krell kav300i, ad esempio. Sarebbe in grado di gestire anche un carico di questo tipo, con un piglio probabilmente sconosciuto al più gentile Unison Research.
Volendo pretendere un po' meno, anche un grosso integrato NAD (ma anche Rotel e Musical Fidelity) sarebbe assolutamente capace di pilotare i tuoi diffusori senza grossi problemi. Certo, il pilotaggio è una cosa, l'impostazione sonora un'altra, completamente diversa. Alla fine si tratta di trovare il giusto compromesso!
Per il Thorens potresti pensare a una testina Grado tra i 150 e i 200€ mentre come pre phono un Lehmann Black Cube Statement andrebbe benissimo, se per caso l'integrato che acquisterai dovesse essere sprovvisto di tale ingresso.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Adriano,
puoi tranquillamente acquistare un ampli per cuffia e collegarlo direttamente al tuo lettore CD, sdoppiando le uscite di quest'ultimo con un connettore a Y (una coppia di RCA in ingresso, due coppie come uscita). In questo modo salti direttamente il pre e tutti i suoi circuiti, ivi compreso il controllo del volume. Ne esistono di tante fogge differenti, ma un blocco unico come questo raffigurato qui sotto incontra il mio gradimento, perché non utilizza spezzoni di cavo e il segnale non subisce passaggi inutili. Si trovano facilmente un po' ovunque, basta cercare “Splitter RCA” o “adattatore connettore RCA a Y”. Il costo medio oscilla tra i 10 e i 20€.
L'unica accortezza è quella di controllare quanto spazio ci sia a disposizione tra i connettori del tuo lettore CD onde evitare che, una volta collegati, questi adattatori si tocchino tra loro. Nel caso, si può sempre mettere del nastro isolante tra i due per evitare il contatto.
Tieni conto che talvolta gli ampli per cuffia fungono anche da DAC. In tal caso, magari, potrebbe essere benefico collegare quest'ultimo all'uscita digitale del lettore CD.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Giulio,
l'Asus è un ottimo DAC ma ovviamente puoi puntare ancora più in alto con uno dei DAC che hai citato. Vista però la delicatezza delle differenze in gioco, ti consiglierei di acquistare soltanto a ragion veduta, ovvero dopo un confronto diretto nel tuo impianto. Se il tuo amico possiede un Denafrips, chiediglielo in prova per un paio di giorni, per valutare tu stesso se il gioco valga la candela oppure no. Ho sentito parlare molto bene di questo DAC ma non ho ancora trovato il tempo per provarlo direttamente. Alla rosa dei candidati (che non conosco in maniera adeguata) mi permetto di aggiungere gli italiani M2Tech Young e Aqua La Voce (recensito da TNT-Audio), da cercare usati.
Potrebbe anche darsi che un DAC sostanzialmente migliore non dia, nel tuo impianto, un risultato gradevole. Talvolta l'aumento delle informazioni non si traduce automaticamente in un maggiore piacere all'ascolto. Quando si tratta di sorgenti digitali e di DAC in particolare tutto si gioca, spesso, su differenze molto, molto sottili che possono anche passare del tutto inosservate, a seconda dell'impianto.
Valuta dunque con attenzione e non mancare di tenermi aggiornato.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu
LC
Caro Luca,
qualche settimana fa, rispondendo a un lettore che chiedeva informazioni su diffusori simili (le RCF BR45), ho spiegato chiaramente il mio punto di vista, puoi far riferimento direttamente a quella risposta, tenendo però conto che le tue BR60 sono un modello superiore, ben più interessante. Vale certamente la pena “salvarle” e restaurarle. Sono state, per un certo periodo quando ero adolescente, uno dei miei sogni nel cassetto (mai coronato, peraltro).
Per quanto riguarda l'amplificatore Rotel RA1412, è anch'esso un prodotto con una certa anzianità di servizio, realisticamente coevo dei diffusori. Realizzato a metà degli anni '70 dalla Rotel come massimo rappresentante nel suo catalogo degli ampli integrati, l'RA1412 era un bestione da 22kg e 110 watt per canale. Circuitalmente era molto sofisticato e curato. Anche esteticamente faceva la sua bella figura. Credo che anche lui meriti di essere “salvato” ed eventualmente restaurato. Quasi certamente avrà bisogno di un buon trattamento disossidante per contatti sui selettori e sui potenziometri. Anche la sostituzione dei condensatori d'alimentazione potrebbe essere altamente benefica.
Sia i BR60 che l'RA1412 potrebbero acquistare, nel tempo, un discreto valore collezionistico, data la diffusione certo non ampissima, in particolare per l'amplificatore.
Il Thorens TD105, invece, è un gradino (o due) sotto la categoria di diffusori e amplificatore, ma si tratta di un buon giradischi, capace ancora oggi, se ben regolato e dotato di testina di buona qualità, di battersi ad armi pari con moderni giradischi nella fascia sotto ai 500€.
In altre parole si tratta di un buon impianto che merita senz'altro di vivere una seconda giovinezza. Non è facile dare delle quotazioni attendibili, il mercato del modernariato HiFi (non è antiquariato, ancora) è estremamente volatile, magari si trova l'appassionato collezionista disposto a tutto pur di entrare in possesso di certi pezzi o magari si rischia di dover dar via tutto per poche centinaia di euro.
Tutto dipende da ciò che ti interessa fare, se tenerlo e ascoltarci ancora tanta musica o se provare a monetizzare.
Tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu
Cuffie
Carissimo Direttore,
le rinnovo ancora tutta la mia stima ed i miei ringraziamenti per la sua ottima rivista sempre piena di spunti e novità interessanti relativi alla musica ed a come ascoltarla al meglio. Mi annovero tra gli audiofili felici, vedi volume 789; da allora mi sono decisamente convertito alla musica liquida per la sua praticità e qualità: dapprima per ascoltare facilmente la mia musica preferita anche in cucina, dove ascolto AAC ed MP3 a 320 Kb/sec grazie ad un telefono Nokia 108 (nuovo 25 euro) e M-Audio BX5 (usate 105 euro) con risultati molto godibili (è come avere una radio di ottima qualità che trasmette solo quello che mi piace); in seguito, provando, mi sono reso conto che non c'era molta differenza tra il DAC del mio vecchio lettore CD e quello del recente telefono Nokia e quindi ho convertito i mie CD in Flac, ho preso prima un minicomputer usato e poi un Dragonfly RED implementando con circa 300 euro una nuova sorgente digitale da usare al posto del CDP.
Non ho fatto confronti diretti approfonditi ma il passo avanti rispetto al lettore CD mi sembra molto ben sensibile; molto meno sensibile la differenza tra file FLAC 16/44.1 ed altri, che mi sono procurato, di tipo 24/96, di cui invece ho letto meraviglie, a patto di avere un ottimo set up. Può dipendere dalla non sufficiente qualità della mia catena, costituita dal dac suddetto, amplificatore NAD c 352, diffusori Dynaudio Dm 2/7, cavi autocostruiti su progetti TNT e buono o molto buono inserimento in ambiente?
Questo lungo preambolo per chiederle, anche e sopratutto, se posso migliorare decisamente la qualità dei miei ascolti, almeno per generi musicali meno dotati di impatto, quali il jazz, le voci femminili, la chitarra acustica, senza spendere patrimoni, semplicemente prendendo una cuffia di ottima qualità, tipo la Sennheiser hd 600 o Hd 650, che costano meno di buoni diffusori entry level?
L'investimento in un paio di cuffie vale il gioco o sono soldi buttati, ovvero l'ascolto in cuffia regge il confronto con un buon ascolto tramite diffusori o addirittura è migliore in qualche parametro?
In ultimo, eventualmente, ho letto delle elevate esigenze delle HD 650 rispetto alla amplificazione; pensa che l'uscita cuffia del c 352 sia sufficiente per farle ben suonare?
Sul libretto delle istruzioni del NAD c'è scritto che pilota senza problemi cuffie standard di qualunque impedenza...non ho budget per un eventuale acquisto di un buon amplificatore dedicato per cuffie.
Ancora grazie per la sua competenza, disponibilità, attenzione e pazienza: anche un audiofilo felice ha la scimmia del miglioramento.....e preso dalla foga fa ben 4 domande in una!
Un carissimo saluto,
Gian Luca - E-mail: gianlucavinti (at) virgilio.it
LC
Caro Gian Luca,
le differenze tra file 16/44 e file a più alta risoluzione sono sottili, spesso assolutamente elusive. È chiaro che un buon impianto mette in luce differenze più marcate, ma fossi in te penserei di più a godermi la musica che a concentrarmi sulla risoluzione dei file.
Per quanto riguarda l'ascolto in cuffia è presto detto: manca la fisicità dell'impatto dei diffusori tradizionali, nel senso che le basse frequenze si sentono nelle orecchie e non anche con il corpo, come accade con buoni diffusori, e manca anche - pur con qualche eccezione - la tridimensionalità dell'immagine stereofonica. Non è facile evitare la sensazione di suono “dentro la testa” quando si ascolta in cuffia, per quanto certi software e alcune cuffie consentano oggi dei risultati molto buoni da questo punto di vista.
Tuttavia, una buona cuffia ha trasparenza, dettaglio, pulizia, precisione e assenza di distorsione praticamente sconosciute a tanti diffusori di prezzo “umano”. Per capirci, se devi ottenere la stessa qualità complessiva di una cuffia come quella che stai considerando temo tu debba cercare diffusori di livello molto, molto elevato. Io, pur conscio di questo fatto, non riesco a farmi piacere l'ascolto in cuffia. Mi sembra innaturale e pure un po' triste, ma sicuramente questo è un mio limite personalissimo. Devi provare per capire se fa per te oppure no.
Per quanto riguarda infine il pilotaggio, secondo me l'uscita cuffia del NAD pilota quelle Sennheiser senza troppi problemi. Certo, un ampli dedicato sarebbe ben altra cosa, ma anche così ti fai un'idea precisa di cosa possa dare una buona cuffia.
Se lo scopo dell'ascolto in cuffia, però, come mi sembra di capire, fosse solo “tecnico” ti consiglierei di pensarci bene. Di solito si ascolta in cuffia perché non si può fare altro, non si può tenere il volume alto in condominio o non si vuole disturbare, causa volume o causa orario, altri abitanti della stessa casa. Mancando queste esigenze mi sembrerebbe un po' fuori luogo.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Francesco,
se il trasformatore d'alimentazione fosse rotto (evento non così frequente, direi!) potresti rimpiazzarlo con un trasformatore analogo, basta leggere i dati sulla targhetta adesiva che dovrebbe avere da qualche parte di lato. Se mancassero i dati sui voltaggi dei secondari potresti provare a ricavarli tramite un tester, se non fosse del tutto in corto. In alternativa, ti devi cercare un manuale di servizio (non facile). Dubito che tu possa utilizzarlo come preamplificatore, visto che il toroidale alimentava anche la sezione pre, essendo questa attiva, se non ricordo male.
In buona sostanza, proverei a chiedere un secondo parere sul tipo di guasto (potrebbe non essere il trasformatore!) e tenterei le strade segnalate per riparare il 455Pro, senza tuttavia spenderci cifre elevate perché tutta l'operazione abbia un senso. Si trattava di un ottimo integrato dell'epoca, ma non ci investirei più di 200€ di lavori.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Adriano,
se i due amplificatori usati fossero disponibili a breve distanza per un ascolto diretto coi tuoi diffusori faresti meglio a chiederli in prova o a spostarti tu coi tuoi diffusori, nel caso. Niente è più attendibile di una prova sul campo. Tra i due, non potendo eseguire questa prova a confronto, io tenderei a preferire il più recente Brio R. La potenza d'uscita, infatti, non è un parametro fondamentale! Entrambi sono certamente in grado di pilotare bene i tuoi diffusori.
I due amplificatori suonano anche un po' diversi, visto che il sound Rega sta virando, negli anni, verso tinte più decise e vivaci, contrariamente all'impostazione più sorniona delle generazioni precedenti. Il Brio, come il nome stesso sembrerebbe suggerire, è vivace, ritmato e “brioso” mentre il Mira è più un classico del British sound, composto e misurato. Inoltre, il Brio R è più recente, realisticamente meno sfruttato e con una vita residua (specie nei condensatori) più lunga. Non solo, ma il fatto che sia recente lo rende più facilmente rivendibile in caso di upgrade. Un vecchietto come il Mira è un po' più difficile da piazzare.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Dubbio analogico
LC
Ho visto anche degli audiofili felici
Caro Lucio,
approfitto nuovamente della vostra competenza e disponibilità. Spero anzitutto che il passaggio ad altro web provider non vi stia causando troppo impegno addizionale oltre a quello che già (gratuitamente) dedicate a noi appassionati e vostri fedeli lettori.
Da tempo avevo in mente un up-grade al mio sistema analogico entry-level costituito da un giradischi Pro-ject Debut con testina pre-montata Ortofon OM10. Inizialmente, soddisfatto dei prodotti della Pro-ject sia come rapporto qualità/prezzo che per facilità di utilizzo “plug and play” (non ho molta dimestichezza con cedevolezza/impedenze e rapporti tra braccio e testina), avevo pensato ad un giradischi della stessa casa ed in particolare al “The Classic” con testina pre-montata Ortofon 2M Silver (il costo è di circa 900/1.000 Euro).
Poi però per motivi anche...sentimentali (in passato ho posseduto dei mitici Technics SL1200 MKII, che utilizzavo più che altro uso DJ e della cui cessione mi sono poi pentito), mi sarei orientato su un Technics 1200 “nuova serie” ovvero il SL 1200GR (per un costo di circa Euro 1.100 senza testina).
Volevo appunto chiederti indicazioni su possibili testine da abbinare a questo giradischi. Tieni conto che già posseggo una Goldring 2200 quasi mai utilizzata (che avevo originariamente comprato come possibile up-grade del mio Debut) e che, immagino, potrebbe essere (se "compatibile") la prima possibilità e che mi darei un budget diciamo di Euro 250 più o meno (ti sembra ragionevole?). Attualmente lo userei con un amplificatore Unison Research Unico P che ha un ingresso phono.
Possedendo anche un pre-phono Musical Fidelity V-LP (che avevo avuto modo di comprare come occasione), valuterei eventualmente anche alternative più performanti o più "adatte" della Goldring 2200, pur preferendo una limitazione di “scatole” nell'impianto.
Mi intrigava l'idea della mitica Denon DL-103 (che potrei utilizzare con il pre-phono Musical Fidelity che è MM/MC) ma non so come si interfaccia con il braccio Technics. Alternative a più alta uscita potevano essere le DL-110 o DL-160 rimanendo in casa Denon (leggo in rete come vadano per la maggiore per questo giradischi modelli tipo AT120E, AT95E, le Ortofon 2M Red o Blu, Sumiko Pearl, Stanton 680 o la mia stessa Goldring 2200 (o i modelli superiori).
Le domande sarebbero, quindi
In generale, prediligo un suono tendenzialmente equilibrato/neutro. Non troppo caldo od eufonico e meglio, semmai, più sul dettagliato/trasparente.
Grazie dell'attenzione e tanti auguri per tutto.
Fabio - E-mail: fabio.niccoli (at) fastwebnet.it
Caro Fabio,
grazie per l'apprezzamento. No, apparentemente e per ora, il cambio di provider non ha causato alcun tipo di disservizio, le mail non sono andate perse e tutte le pagine sembrano funzionare esattamente come prima, con il bonus di un certificato SSL che finalmente funziona come dovrebbe! Anche il traffico mensile, che era una nostra preoccupazione, sembra non aver impensierito i nuovi server, quindi direi che vada benissimo così. Speriamo non ci siano sorprese negative in futuro.
Passando ai tuoi dubbi: visto che ti piace il Technics non voglio neanche provare a distoglierti da questa idea. La tua testina Goldring 2200 andrà benissimo e francamente eviterei altri esperimenti. Possedendo già il pre fono separato Musical Fidelity, perché non fare tu stesso la prova a confronto con l'ingresso phono del tuo Unison Research? Nessuno può dirti con maggiore precisione quale dei due suoni meglio. La mia sensazione è che il phono esterno MF possa suonare leggermente meglio, ma si tratta di verificarlo direttamente sul campo.
Si tratta, ovviamente, di una scatola e di un cavo di segnale in più, ma un tentativo lo farei, a mio parere il phono esterno ha qualche freccia in più al suo arco.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Salve direttore,
sono Stefania, la ex(spero) neofita che le ha scritto circa un anno e mezzo fa (Vol.773) per avere un parere sul mio primo impianto Hi-Fi. Vorrei renderla partecipe del travaglio affrontato in questi mesi per arrivare alla situazione attuale.
Avevo problemi con le medio alte e ho fatto tutta una serie di esperimenti per riuscire a saltarci fuori, altrimenti non avrei mai potuto ascoltare musica come si deve. Dall'impianto iniziale sono quindi partita cambiando la testina con una Rega BIAS2 per ottenere un suono sì meno stancante e più morbido ma i Metallica assomigliavano allo Zecchino d'Oro e quei 3 dettagli che si potevano sentire all'inizio di Trespass erano completamente spariti. Ho comprato una Goldring 2100 ma mi dava fastidio e sono tornata alla BIAS cambiando le casse che mi piacevano tanto, troppo morbide a questo punto, passando alle Davis MAYA super brillanti e forse un po' troppo asciutte. E' inutile ma per quanto si dica alle persone di andare a fare degli ascolti bisognerebbe ASSOLUTAMENTE farli in casa propria, non in negozio perché l'ambiente ti frega...
Niente da fare, la BIAS2 col Project Debut Carbon proprio non va, totale mancanza di dettaglio e anche le casse nuove non compensavano. Ho avuto un'occasione e ho comprato l'ultimo Rega RP3 appena uscito e devo dire che con la BIAS2 non suonava male, ma io avevo comprato la Goldring e mi ero ostinata a voler usare quella per paura della TROPPA morbidezza. Torniamo alla Goldring, adesso le casse sono troppo acide, mi massacrano le orecchie, ho provato i vostri piedini TNT, me li sono fatti, ho provato le famose punte SOUNCARE SUPERSPIKES. Niente, quindi mettiamo le mani infine anche sul benedetto amplificatore e passiamo al NAD C326bee. Ancora nulla, caldo sì ma non abbastanza. Basta, ricambiamo le casse: B&W683S2!
Ci siamo! Con l'aggiunta di un prephono autocostruito (ovviamente non da me) che riproduce fedelmente il Shuterland PH3D a batteria e la versione autocostruita (idem) della TT Rega con trasformatore interno, qualche buon cavo, ho risolto la mia twitterite (qualcuno la chiama così), il suono non stanca ed è dinamico per ascoltare rock, anni 80 ma anche jazz e io ascolto a volumi da appartamento, anche se l'ambiente non è un granchè.
Inoltre ho acquistato il lettore cd/network player Yamaha CD N-301.
Quindi il riassunto finale è:
Un'ultimissima cosa: io ho il giradischi su una mensola di un mobile quindi con problemi di vibrazioni e di messa in bolla, quindi mi servivano dei piedini regolabili e che assorbissero le vibrazioni, ma chissà perché sembra che le due cose non debbano convivere. Tanto ho fatto tanto ho brigato che alla fine sono incappata nei mitici BOING ISOLATION FEETS della FUNK FIRM e ho risolto entrambi i problemi trasformando di fatto il Rega in un giradischi FLOTTANTE. Misurando le vibrazioni con un vibrometro(?) la differenza è notevolissima e finalmente riesco ad avere il giradischi in bolla!
Ho il fiatone e la mail è lunghissima, mi piacerebbe molto avere un suo commento ma ovviamente sempre compatibilmente con gli argomenti degli altri lettori.
Io la ringrazio a prescindere dell'attenzione che mi potrà dedicare, accetto volentieri qualunque tipo di critica che tanto sarebbe solo costruttiva, e dell'impegno e serietà con cui porta avanti questo bellissimo progetto esente finalmente da scopi consumistici e da interferenze pubblicitarie.
Grazie ancora.
Stefania - E-mail: Stefania.mengoli (at) gmail.com
LC
Cara Stefania, in questo giro di valzer di testine, casse e giradischi confesso di essermi un po' perso e ti confido di non aver capito una cosa: se il problema era l'analogico com'è che cambiando diffusori si è risolto? Con il digitale il suono era sempre e comunque gradevole? Comunque, alla fine, l'importante è che la giostra si sia fermata e tu possa goderti il panorama :-)
Non ti muoverò alcuna critica perché non vorrei rimettere in moto la maledetta giostra. Goditi la tua musica e il tuo impianto, per ulteriori “evoluzioni” c'è sempre tempo.
Buon ascolto!
Purtroppo dobbiamo segnalare ancora premature scomparse di musicisti, anche questo 2017 si sta rivelando poco generoso per il mondo della musica. All'età di 53 anni ci lascia anche Gord Downie, cantante e front-man della band canadese The tragically hip. Tra i tanti successi ci piace ricordare questa bellissima “Nautical disaster”, dall'album “Day for night”, eseguita live a Woodstock nel 1999.
Nel caso questo embedding dovesse essere vietato/disabilitato, potete visionare il video direttamente su YouTube. Buon ascolto!
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