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LC
Caro Stefano,
è un peccato lasciar andar via un così bel lettore CD come il Revox, cerca almeno di venderlo per pezzi, potrà fare da donatore per altri suoi simili, aiutandoli a sopravvivere. Leggo con grande sorpresa che persino una città non piccola come Reggio Emilia, tra l'altro posta in una realtà economica certamente non depressa, sia praticamente priva di negozi HiFi! Nei pressi, comunque, ho visto che esistono delle realtà abbastanza solide e di ottimo livello, magari varrebbe la pena anche spostarsi un po'.
In ogni caso, qualora fossi interessato a un'evoluzione “liquida” del tuo impianto potresti pensare a macchine tuttofare come i Cocktail Audio: ottimi lettori CD ma anche versatili music player, streamer e quant'altro. Qualora invece desiderassi puntare solo a un lettore CD standard, precludendoti evoluzioni future, prova a valutare Rega Apollo R, Rotel CD14 o RCD1570/1572, NAD C568 o altre macchine di più alto livello, ma da cercare nell'usato recente. Ricordando il suono del tuo Revox forse potresti trovare più simile il suono dei Rotel, ma la mia preferenza personale va al Rega Apollo R, che è pure il più bello da vedere tra i lettori citati. Inoltre, credo che esteticamente sia il più simile al tuo amplificatore Linn Majik il che, seppur poco rilevante, potrebbe essere un altro aspetto da considerare.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Eikichi,
per quanto riguarda i diffusori io credo proprio che gli Elac B6 siano un gradino sopra le tue Boston, sotto vari aspetti: basse frequenze, dinamica, raffinatezza generale. Anche alcuni dei diffusori che hai elencato tu sarebbero un bel passo avanti, ma per cifre sostanzialmente superiori. Non ti è possibile fare qualche prova a confronto? Io una chance agli Elac la darei, leggi come descrive un “audiofilo felice” le più piccole B5 (ultima lettera in fondo alla pagina). Le B6 sono più o meno come le B5 ma con più bassi.
Per quanto riguarda invece l'amplificazione voto senz'altro per il Rega Brio R, sarebbe già un passo avanti rispetto alla situazione attuale. Tuttavia, forse io invertirei la suddivisione del budget: più risorse ai diffusori e meno all'amplificazione.
La tua stanza d'ascolto, da quel che intuisco dalla pianta, sembra la classica camera da “studente”, con scrivania, letto e armadio. Non mi sembra di notare niente di particolarmente sbagliato, forse solo il punto d'ascolto un po' troppo vicino ai diffusori ma comprendo che sia una scelta praticamente obbligata.
Se possibile, visto l'impianto che stai cercando di mettere in piedi, eviterei di suonarci file MP3, la differenza rispetto a un file non compresso dovresti già riuscire a sentirla.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Alessandro,
sarà perché ho dei bellissimi ricordi legati alle Allison One, sarà che sono dei diffusori leggendari per molti versi, ma io proverei a farli rendere al meglio. Posto che la sorgente digitale in tuo possesso è assolutamente incolpevole e che passando al vinile la situazione non cambierebbe di una virgola (anzi) credo che i colpevoli per un suono così poco coinvolegnte siano il pre e il finale a valvole, in particolare quest'ultimo, forse un po' in difficoltà a pilotare le Allison. È vero che le KT88 sono valvole “toste” ma è altrettanto vero che l'impostazione sonora della coppia è “valvolare” e magari invece i tuoi diffusori necessitano di un piglio più deciso e vivace.
Prima di procedere, però, dobbiamo accertarci che questi diffusori siano sistemati a dovere, ricorda che per progetto devono andare a ridosso della parete di fondo e non vicini agli angoli. Inoltre, bisognerebbe vedere come sono arredati i 50mq della tua sala d'ascolto. Se parzialmente vuoti, ad esempio, ci sarebbe ben poco da fare lato impianto e molto dal lato degli arredi.
Assumendo che non molto della situazione esistente possa essere facilmente modificata io punterei a sostituire l'amplificazione con un integrato di classe, a stato solido: da Naim (Nait XS, ad esempio) a Musical Fidelity, passando per Rega, Pass, NAD, di fascia di prezzo analoga o superiore all'attuale coppia pre+finale in uso.
I cavi, se “qualunque”, meriterebbero una sostituzione con materiale più consono (non forniamo più consulenza sui cavi, però).
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Giulio,
l'upgrade più sensibile sarebbe quello dei diffusori. Conosco bene le Tannoy M1 e ti posso garantire che la distanza che passa tra loro e una coppia di moderni bookshelf come quelli da te citati (persino le economiche Debut B5!) è semplicemente siderale. Non ci investirei, dato il posizionamento sacrificato, cifre importanti ma 350/400€ ti farebbero fare un salto qualitativo sensibile. Per quanto riguarda le elettroniche, benissimo la coppia Rotel ma se volessi risparmiare anche i due Onkyo potrebbe andar bene. Valuta anche un'accoppiata Cambridge Audio serie Topaz, gli entry-level sono di costo simile alla coppia Onkyo e, forse, hanno qualcosa in più in termini di qualità audio.
L'ampli in tuo possesso, comunque, si può certamente riparare con un po' di spray disossidante per contatti. Questo ti consentirebbe di tirare avanti ancora un po', concentrandoti su lettore CD e diffusori in primis.
Se puoi, valuta e pianifica la possibilità di sistemare le casse fuori dalla libreria, magari delle piccole e snelle torri da pavimento.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu
Come migliorare l'ascolto in cuffia
Buongiorno, Direttore
Pur seguendo la sua interessante rubrica da diversi anni, non le ho mai scritto perchè sono ancora abbastanza soddisfatto del mio impianto, vecchiotto ma ancora, mi sembra, all'altezza di riprodurre il più possibile fedelmente ciò che è inciso sui dischi (non pretendo di ascoltare realisticamente la musica in casa, la mia esperienza di assiduo ascoltatore di musica dal vivo mi ha insegnato da parecchi anni che è impossibile).
In riferimento alla sua risposta alla lettera “Cuffie” sul volume 821, vorrei provare a suggerirle un sistema, da me felicemente usato da trent'anni, per migliorare l'ascolto in cuffia.
Ascolto poco in cuffia, del resto ascolto poco anche senza, dato che frequento teatri e sale da concerto almeno 100 volte all'anno...ma quelle volte che lo faccio uso una cuffia Jecklin Float elettrostatica (1974, diffidare dei modelli anni '90) collegata ad un subwoofer M&K amplificato (1982) il tutto pilotato da uno Yamaha AX-1050 (1994). Avendo l'accortezza di regolare adeguatamente il volume del sub e ponendo il punto d'ascolto ad almeno 5 mt. dallo stesso, l'effetto sarà molto coinvolgente, poichè la cuffia è completamente aperta e non scherma in alcun modo le frequenze basse. Oltretutto, visto che le piastre elettrostatiche sono a una certa distanza dalle orecchie anche spazialità e tridimensionalità son più pronunciate.
Il risultato complessivo è...da provare!
Credo che oggi si possa fare con una cuffia ERGO o similare, i buoni sub credo che non manchino. Le assicuro che è un'esperienza molto interessante.
Spero di esserle stato utile! :-)
Giuseppe - E-mail: GiuseppeGobbetti (at) libero.it
LC
Caro Giuseppe,
grazie per il prezioso suggerimento! L'unico problema che vedo nell'utilizzo di questo sistema, per così dire, “integrato”, è la totale vanificazione dei vantaggi dell'ascolto in cuffia, ovvero la riservatezza! In questo modo, anzi, il disturbo arrecato a coabitanti o condomini sarebbe ancora maggiore, visto che si sentirebbe soltanto un fastidioso bum bum non accompagnato dal resto della musica, sarebbe semplicemente insopportabile! A questo punto, direi, tanto vale ascoltare con i diffusori, no? Ascolterei in cuffia solo per non disturbare, altrimenti quale sarebbe il senso? :-)
Inoltre, la cuffia vincola anche la posizione, a meno che non si tratti di un modello wireless. Un impianto, invece, lo si può tenere acceso e ascoltarlo mentre si cambia ambiente o si fa altro, senza stare, obbligatoriamente, al centro del famigerato triangolo d'ascolto.
In ogni caso, è bello scoprire modi alternativi per godere del buon suono!
Grazie del feedback!
Lucio Cadeddu
Consiglio scelta DAC
LC
MB
LC
Nuovo giradischi
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Ho visto anche degli audiofili felici
LC
Siamo un po' stanchi di dover continuamente ricordare artisti celebri che ci lasciano, questa settimana è la volta di Fats Domino, uno dei veri pionieri del rock'n'roll. Con la sua leggendaria dose di autoironia, eccolo live che esegue uno dei suoi hit, “The fat man”.
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© Copyright 2017 Lucio Cadeddu - direttore@tnt-audio.com - www.tnt-audio.com
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Salve Direttore,
nel ringraziarti per le risposte alle mie precedenti lettere, sono oggi a sottoporti un nuovo quesito.
Il mio impianto è così composto:
Ascolto in prevalenza rock in un ambiente 3,5 x 6,5 mt.
Con il mio impianto ho raggiunto un ottimo equilibrio timbrico, bassi profondi e controllati, alti dettagliati e mai affaticanti, scena e punch
soddisfacenti ma vorrei fare un passaggio radicale e sostituire il lettore CD con un Cocktail Audio X12 + DAC esterno, per quest'ultimo
non vorrei spendere più di 800 euro.
Ci tengo a puntualizzare che non ho granché esperienza di musica liquida e di apparecchi ad essa dedicati, e che la motivazione è
legata soltanto alla comodità di fare CD storage ed avere così un'unica unità di lettura dei miei attuali 600 CD.
Il dubbio però sorge spontaneo, è una follia? Se il prezzo da pagare fosse quello di dover accettare una seppur minima perdita di qualità rispetto al CDP, il cambio di rotta diventerebbe quanto meno inopportuno oltre che diseconomico.
Curiosando sul WEB, ad eccezione di alcuni prodotti della Arcam, M2tech, Audiolab, NAD e Cambridge Audio, ho trovato prezzi folli! (ho notato tra l'altro che in giro già si parla di "DAC vintage", questa cosa mi ha fatto tanto ridere). Quale prodotto può fare quindi al caso mio? Inoltre, l'accoppiata di un DAC con il Cocktail Audio è appropriata? Non vorrei mescolare bovinamente prodotti hi-fi con prodotti low-fi, tieni presente che la mia prima preoccupazione è evitare timbriche fredde e affaticanti.
Ultima domanda, leggendo una tua recensione mi pare di aver capito che il collegamento digitale coassiale sia preferibile a quello
ottico, siccome la recensione è di quasi 20 anni fa, vale ancora oggi questo principio?
Grazie mille e lunga vita a questa rubrica, sempre molto utile!
Massimo - E-mail: axismax (at) gmail.com
Caro Massimo,
l'idea di utilizzare il Cocktail Audio come unico gestore dei tuoi CD e files musicali è, ovviamente, ottima! Una sola macchina che fa, bene, tutto. Puoi decidere se suonare i CD direttamente con il Cocktail o se ripparli e farli poi suonare da hard disk. A mio parere faresti però meglio a investire i 1400€ dell'abbinata X12 + DAC esterno in un'unica macchina come l'X35 (nuovo) o l'X40. Oppure anche potresti prendere in considerazione il modello X30 (vedi nostra recensione), che costa oggi 1200€. Avresti un'unica macchina, nessun cavo digitale tra i piedi e un'ottima qualità sonora, secondo me non troppo distante da quella del tuo lettore Creek attuale. Non è “low-fi” come pensi tu, tutt'altro!!! Il DAC interno è un BurrBrown PCM1792A a 24Bit/192Khz (che equipaggia DAC blasonati come il CAYIN DAC 11 SI e l'Antelope Zodiac+, una macchina da oltre 2000€) e l'alimentazione è separata per ogni singola sezione della macchina. Tra l'altro, l'amplificazione interna da 50 watt in Classe D non è male, potresti persino trovarla non così distante dal tuo ampli NAD attuale e, nel caso, potresti tranquillamente eliminare un'altra “scatola” e altri cavi inutili.
Comunque, qualora optassi per un Cocktail X12 affiancato da un DAC esterno, io tenderei a prediligere l'uscita coassiale, ma anche ottico andrebbe benissimo. Che DAC scegliere con 800€? Considera, ad esempio, il Musical Fidelity MXDAC, l'M2Tech EvoDAC 2 Plus e l'Audiolab MDAC.
A mio parere, qualsiasi scelta ti convincerà di più, sono ragionevolmente sicuro che non rimpiangerai affatto la tua situazione attuale.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Ciao Paolo, la recensione è di qualche anno fa. Ho sempre usato la tecnica di lavare diversi dischi per volta. Non ho fatto sempre uno studio scientifico sul numero e sui risultati ma guardando la soluzione per risciacquare ho sempre preferito cambiarla ogni sessione di lavoro. Come ho detto per ogni sessione ho sempre lavato almeno una decina di dischi.
Il tempo per asciugare mi è sempre parso più lungo di 10 minuti probabilmente intorno a un'ora. Non credo abbia molta importanza. Basta che il disco sia completamente asciutto. Nel dubbio meglio aspettare. Il sistema di bloccaggio del disco non consente l'assoluta impermeabilità. Per questo ho sempre asciugato l'etichetta con un panno dopo aver tolto le due valve. Onestamente non ho notato grossi problemi o danni. Basta essere rapidi.
Spero di esserti stato utile,
Mattia Bellinzona
Caro Adelmo,
intanto tieni pure il pre phono Rotel, è un ottimo componente e migliorarlo non sarà affatto facile. Concordo circa la necessità di upgradare ora l'amplificazione, anche se un pensierino lo farei anche al lettore CD, per adeguare il livello della sorgente digitale a quello - abbastanza alto - di quella analogica.
I due amplificatori integrati da te individuati andrebbero bene, in particolare il Puccini che dovrebbe sposarsi bene con le tue B&W, costituendo un abbinamemento sinergico. Non aspettarti cambiamenti radicali, ma qualche passo avanti in termini di raffinatezza dovrebbe esserci. Sarebbe stato, forse, più opportuno attendere un budget un pochino più consistente ma tant'è, si può anche procedere a piccoli passi. Per quella cifra io avrei messo nella lista dei candidati anche qualche integrato NAD recente, migliore di quello in tuo possesso, e magari qualche modello Musical Fidelity o Arcam. Hai qualche possibilità di eseguire degli ascolti mirati a confronto con il tuo amplificatore e magari con i tuoi diffusori? Ti aiuterebbe molto a capire l'entità del miglioramento che potresti ottenere e, valutare, se fosse il caso, di rivedere il budget da stanziare in questa operazione.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Caro Lucio,
dopo vari tentennamenti e attese ho deciso di regalarmi un nuovo giradischi. Come altre volte ti scrissi, posseggo il vecchio Dual 704 con testina Shure V15-III di mio suocero (lo stilo l'ho sostituto con un Shibata nuovo), ai suoi tempi una dignitosa accoppiata. L'impostazione sonora, che definirei calda e coinvolgente, mi piace, ma vorrei fare un salto di qualità. All'inizio puntai su Rega (RP6 o RP8) ma, leggendo i resoconti di svariati clienti, mi sono reso conto che non fa per me, più che altro per motivi tecnici/pratici: VTA non aggiustabile (se non con quegli antipatici spacer), compatibilità solo con un certo tipo di testine, in particolar modo quelle di casa Rega...inoltre pare che il piatto giri a una velocità non proprio costante, quindi mancherebbe di precisione.
Ora ha catturato la mia attenzione il Pro-Ject Xtension 9 Evolution, che viene anche venduto come “Super Pack” assieme alla Ortofon MC Quintet Black per circa 2500€ (non vorrei prendere un piatto usato). Purtroppo non ho la possibilità di fare un confronto diretto con i miei Dual 704/Shure V-15, quindi vorrei conoscere la tua opinione: il salto in avanti giustificherebbe la spesa, oppure, perché il nuovo acquisto valesse la pena, dovrei orientarmi su cifre più importanti? E fosse questo il caso, potresti gentilmente consigliarmi qualche marca/modello?
Infine le solite, dovute, informazioni sul resto della catena audio e sul repertorio che ascolto in vinile:
Ancora una volta grazie di tutto!!!
Marco - E-mail: marco.comin (at) gmx.de
Caro Marco,
io non avrei escluso i giradischi Rega solo perché letto da qualche parte commenti non troppo lusinghieri. Tali commenti li troveresti comunque per qualunque prodotto di grande diffusione. Gli audiofili sono animali strani, a volte - pur di fare gli “originali” - sparano a zero su prodotti eccellenti. Ed è questo, evidentemente, il caso di Rega, da sempre produttrice di eccellenti giradischi e ottime testine. Comunque sia, non voglio neppure provare a farti cambiare idea, i pregiudizi sono pericolosi e potrebbero modificare il tuo rapporto con un eventuale acquisto Rega.
Pensiamo quindi ad altro. Benissimo il ProJect che citi, a mio parere sarebbe un bel passo avanti rispetto alla situazione attuale. Per la stessa cifra ci sono altri “bundle” che potresti prendere in considerazione, ad esempio Clearaudio Emotion SE + braccio Satisfy, cui abbinare una testina adeguata, J.A. Michell Tecnodec + braccio OEM202 (anche in questo caso, da aggiungere testina), VPI Scout Junior (già completo di testina Ortofon, eventualmente migliorabile) oppure VPI Scout + braccio JMW 9T cui aggungere testina o ancora The Well Tempered Amadeus mkII. Tra l'altro, alcuni di questi giradischi, dotati di braccio ma sprovvisti di testina, potrebbero, almeno in un primo momento, essere equipaggiati con la tua Shure V15 che è, ancora oggi, una buona testina.
Valuta queste possibilità e decidi, in ogni caso il passo avanti sarà abbastanza sensibile.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Carissimo direttore,
mando questa terza e “magno cum gaudio” ultima mail a conclusione della vicenda Audio Analogue Puccini nella piccola stanza e la difficile scelta delle casse. La ringrazio immensamente per l'aiuto che mi ha dato, pubblicando una dopo l'altra le due mail su TNT e rispondendo sempre in modo preciso.
Sono passato attraverso 5 o 6 paia di casse. L'ultima prova era stata quella delle Triangle Titus EX, casse che suonavano benissimo alcune cose, ma mancava il coinvolgimento, e alla lunga stancavano l'orecchio, con un tweeter davvero troppo insidioso. Una ricerca di mesi si è conclusa con la decisione abbastanza rassegnata di provare le ELAC Debut B5, consigliatemi da lei e da altri appassionati in modo assolutamente deciso. Decisione anche veloce ed impulsiva, in quanto con i miseri 270 euro di Amazon (ora si vedono già maggiorate di qualche euro, in quanto deve essere aumentato l'interesse e diminuito il magazzino) in poco più di 24 ore, dopo tutto quello che ho sudato e i km macinati, ho ricevuto tutto comodamente a casa (con un po' di senso di colpa per aver assecondato il gigante capitalista). Mi sentivo rassicurato dal diritto di recesso, che Amazon tratta molto professionalmente ed è un'operazione che si può effettuare con molta facilità entro i 15 giorni.
Non avevo nessun preconcetto, anzi, la rassegnazione e il mio fisiologico scetticismo la facevano da padroni.
Incredibile ma vero, tralasciando l'unboxing, collegate e provate da subito senza indugio con vari cd e vinili di ogni genere, e subito messe duramente alla prova col rock più duro, giusto per essere un po' spietato mi hanno lasciato letteralmente sbalordito.
Come ho già scritto agli altri appassionati che hanno seguito la vicenda, se il rodaggio davvero cambia il suono, a me già così vanno benissimo e non ho nulla da chiedere più di questo al mio impianto, ANZI, fatemi finalmente rilassare e godermi tutta la mia musica.
Sarò breve, perchè ancora sono molto contento di aver trovato quello che cercavo e non razionalizzo: queste casse fanno suonare la musica, e fanno suonare bene il 90% della musica. Non mi occupo di musica classica, ma il jazz lo ascolto. Le Elac non sono certo quelle casse da esposizione che possono far suonare in modo stupefacente un demo con quartetti d'archi, mandolini o chitarre acustiche. E chi le vuole? Io di certo no: ho ascoltato rock, blues, soul, jazz, alternative, punk, hard rock, elettronica, folk, cantautorato. Hanno una musicalità impressionante, un'estensione su tutta la gamma dei suoni udibili e apprezzabili da una cassa di queste dimensioni (e di questo prezzo!) davvero sorprendente. Se alcuni imputano a queste casse di suonare ruffiane, ben venga la ruffianeria, ma io le definirei piuttosto musicali e realistiche. Il Puccini può anch'esso essere stato definito sornione, ma pilota questi diffusori al meglio mi creda, e temevo molto nell'abbinarli.
Una nota di merito per i bassi: non mi sarei MAI e poi mai aspettato qualcosa del genere: un basso così esteso ma NON gonfio e così preciso e controllato, senza quella sensazione di bass reflex gonfio d'aria e "per forza intenso" ma eccessivo o confuso. Il tutto mai a discapito delle altre frequenze.
Penso che per lei possa essere una soddisfazione avere risolto la situazione di un giovane ascoltatore all'ostinata ricerca del suono desiderato. Per questo ci tengo a ringraziarla di cuore per il servizio offerto non solo a me ma a molti altri appassionati. Ero ad un passo dal mollare e invece ho finalmente trovato l'abbinata giusta. Sottoscriverei ogni singola parola che lei ha scritto nella sua recensione delle Elac Debut B5, penso che siamo di fronte a una grande piccola nuova pietra miliare nel mondo dell'audiofilia. Magari mi farò risentire per buone nuove a fine rodaggio!
Grazie ancora di cuore e buon lavoro.
Pietro - E-mail: pietroldi (at) gmail.com
Caro Pietro,
mi fa molto piacere che le piccole e miracolose Debut B5 ti siano piaciute così tanto! Si tratta di diffusori sostanzialmente “universali”, poco “audiofili” nel peggior senso del termine, molto user-friendly e utilizzabili veramente a 360°. Il basso, poi, come dici tu, lascia veramente sbalorditi in rapporto alle dimensioni e al prezzo. Credo miglioreranno ancora, vedrai! Goditi la tua musica preferita, adesso!
Buon ascolto!
Suggerimento musicale della settimana
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