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Re: Nuovi bookshelf per 350€
Carissimo Direttore,
la ringrazio per avermi risposto nella rubrica della posta settimanale, la sue dritte mi hanno illuminato parecchio specie sulle Elac che non conoscevo e ho letto molto in seguito. Adesso sarei orientato (in base a quello che trovo più reperibile anche), molto su indiana line Tesi 262 (di cui il basso mi attira) o Elac B5. Per la parete posteriore lo spazio c'è, non servono diffusori appositi, avrò tranquillamente 15 cm dal muro.
Per quanto riguarda B&W, mi interessa capire quali sono i fattori che potrebbero rendere il suono affaticante, con il "test" del battito di mani, non ho avvertito nessun rimbombo o effetti particolari, la stanza è abbastanza assorbente (letto e poltrona presenti) e irregolare.
Finora le B&W che ho ascoltato non mi hanno dato l'impressione di poter sputar fuori dei medio alti fastidiosi :))
Per cui voglio capire bene, prima di escluderli, quali sono i fattori acustici di cui tenere più conto, specie per tale marchio.
Grazie molte ancora :)
Davide - E-mail: netsky3 (at) gmail.com
LC
Caro Davide,
se - come dici tu - la stanza non fosse riflettente e se il tuo gusto personale virasse più verso sonorità chiare e aperte in gamma medio-alta allora dovresti prendere le B&W, d'altra parte ti hanno convinto ogni volta che le hai ascoltate, quindi non vedo problemi di sorta. Le mie perplessità sono state generate dalla tua frase (cf. lettera precedente) “Preferisco un suono caldo, corposo che non mi affatichi”. Ecco secondo me il suono B&W, specie se abbinato ad H/K o Rotel, per fare due esempi ben noti, non rientra esattamente nella descrizione che fai tu. Ci rientra di sicuro di più il suono della serie Debut di Elac. Se per te il suono B&W che hai ascoltato è “caldo e corposo” probabilmente abbiamo due modi differenti di descrivere le caratteristiche di un impianto HiFi. Prova a leggere qualche recensione della stampa estera, sia delle 686 che delle CM1 e vedrai che non sono il solo a pensarla in un certo modo. In particolare, ti consiglio di leggere queste due recensioni a confronto, sullo stesso sito, quella delle Elac Debut B5 e quella delle B&W DM686, ti aiuteranno a capire meglio. Ci sono anche i grafici delle misure, dai quali si capisce a cosa mi riferisco quando parlo di equilibrio timbrico un po' “particolare”. Prova anche a leggere la terza lettera di questa settimana, è illuminante.
La cosa migliore che puoi fare, comunque, è prenderne una coppia e portarla a casa, collegarla al tuo impianto e valutare il risultato della combinazione finale.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Patrizio,
il tuo giradischi marchiato Bose dovrebbe essere un CEC con trazione a cinghia, realizzato in Giappone e venduto anche sotto diversi marchi: Realistic, Sanyo, Marantz, Fisher e altri. Non dovrebbe essere tanto male. Tuttavia, non ci monterei mai una testina da 300€, come sembra essere tua intenzione. Il massimo che ci monterei è un'AudioTechnica AT120, così faresti un deciso passo in avanti rispetto alla tua attuale AT91 e manterresti più o meno lo stesso equilibrio timbrico.
In futuro, quando le finanze dovessero consentirlo, potresti pianificare la sostituzione del giradischi, da scegliere tra gli entry-level di ProJect e Rega, ad esempio, sui quali poi montare la testina che deciderai di acquistare.
Cura con molta attenzione l'installazione della nuova testina e regola alla perfezione il set-up del tuo giradischi, magari dedicandogli un ripiano ad hoc o migliorando il suo isolamento dall'ambiente circostante mediante dei piedoni in gomma morbida.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Entusiasmo per le Elac Debut B5
Direttore buongiorno.
Ti scrivo perché ho capito dopo 2 anni di tentativi e soldi spesi inutilmente quanto sono stato co... ehm.. diciamo scemo, a non leggere con attenzione i tuoi consigli. Ma partiamo dall'inizio (non sarò prolisso):
tutto è iniziato circa 3 anni fa, nella mia vecchia casa di soli 60 metri quadri. La voglia di ascoltare di nuovo dopo tanto tempo la mia collezione di CD si è fatta prorompente e, dato che sono un musicista, stavolta volevo ascoltare "bene" quel che era inciso su disco.
Iniziai quindi in maniera molto "corretta" a fidarmi di te (dato che i feedback che lessi in rete erano ottimi) mettendo su un mobiletto da tv nella mia stanzetta di 15 metri quadri: 1 lettore cd philips 614 (70 €. usato), 1 Trends Audio 10.2 se usato (130 €.) e un paio di Klipsch r15M (250 €. nuove). I cavi (Norstone di potenza e Thender di segnale) me li regalò il buon Mino Di Prinzio con l'acquisto delle sopracitate elettroniche.
Beh, era tutto perfetto: definizione, velocità del suono, ecc.. insomma: ero molto contento della resa.
Venne poi il 2015, mi trasferii con la mia compagna nell'attuale casa, definitiva e tutto è stato rimontato nell'ora sala da pranzo di 25 metri quadri. Qui iniziarono i dolori: mancava potenza (intesa come dinamica che prima nella piccola e "secca" stanza era più che discreta) e i diffusori che prima suonavano aperti, ora suonavano squillanti. Ho quindi fatto il più grande errore della mia vita: venduto i diffusori e anche il fantastico Trends (non fui bravo a discernere le cose: potevo cambiare solo le casse, invece pensai che per avere più potenza avrei dovuto cambiare anche l'ampli) a favore di un paio di Indiana Line Diva 262 e un Musical Fidelity Elektra e100 usato. Che dire: suono sicuramente più potente ma anche più affaticante: tutto ciò che prima era a fuoco, ora era passato attraverso un filtro che ne alterava la naturale timbrica. Allora mi arrovellavo e mi dicevo: "ma non può essere l'ampli, Musical Fidelity fa dei prodotti rinomatamente buoni!". E via a cambiare lettori cd, per poi provare altri integrati e per poi tentare anche l'analogico! Nel frattempo ti avevo dimenticato. Compra e rivendi, ri-compra e ri-rivendi (fortunatamente non ci ho rimesso l'osso del collo perchè sono sempre riuscito a "galleggiare" nelle compravendite) fino ad arrivare, un mese fa, all'attuale set-up di elettroniche ovvero:
Pre: Musical Fidelity mvt; finale: Audio Analogue Corelli; sorgente digitale: Pioneer pd-s901; sorgente analogica: Project Debut Carbon Esprit dc sb. I diffusori erano ancora le Indiana Line...e i risultati ancora nom mi soddisfacevano.
Di colpo, una sera, mi torni in mente e inizio a leggermi un po' di rubriche e un po' di lettere. Salta fuori che i diffusori fanno la differenza, sono probabilmente il componente più importante della catena. E mi dico: "ma dai! Come possono due casse risolvere o determinare un cambio netto del suono di un impianto?". Ho sempre pensato (dato che suono la chitarra elettrica) che il suono dipendesse prevalentemente dal pregio della sorgente (così come un'ottima Gibson suona meglio di un'imitazione coreana, così in un impianto conteranno tanto il lettore cd e l'ampli, i diffusori sono i diffusori, che magie vogliono fare??). Però mi volevo fidare di te e, senza colpo ferire, ho deciso di "buttare" gli ultimi 250 €. alla cieca sugli Elac Debut B5 di cui tanto ne avevi osannato le doti.
Arrivate a casa e collegate alla mia catena, mi sono seduto e fatto partire un cd di Donnie Hataway che conosco bene: la mia compagna mi ha detto che ho fatto la faccia stupita di un bambino. Di colpo la timbrica, il palcoscenico, la dinamica (che spettacolo sulle percussioni!), i riverberi sono divenuti di una gradevolezza, una realtà, un impatto bestiali! Addirittura sono quasi scomparsi, come per magia, i problemi di ambiente che sto cercando di trattare!
Ho avuto d'improvviso quella magnifica sensazione di aver trovato quello che cercavo, sentendomi rilassato e soddisfatto!
Grazie direttore! Grazie, come dicevo all'inizio, di avermi fatto sentire un co... ehm... uno scemo diciamo..
Chissà, se avessi continuato a leggerti prima, magari il Trends sarebbe diventato un Dayton e i diffusori sarebbero stati azzeccati da subito, evitando di fare come secondo lavoro per quasi due anni la compravendita di elettroniche.
Detto questo (dato che ora ti ascolto e come!) se dovessi individuare 2 upgrade da fare alla mia catena (con moooolta calma, visto che sono comunque soddisfatto del risultato) direi che in futuro prenderei un dac per il mio Pioneer e una testina migliore per il mio Project (attualmente monta l'Ortofon 2mred che si comporta sufficientemente bene ma è lontana dalla resa del lettore cd). Quindi: a te un paio di nomi per l'una e l'altra cosa, considerando che prediligo un suono sì dettagliato ma in generale godibile per diverse ore di ascolto, tendente al morbido e caldo.
Chiudo con un aneddoto: ultimamente mi son trovato a parlare di questa vicissitudine di nuovo con il buon Di Prinzio, il quale alla mia affermazione nella quale ero convinto che così come la mia ottima Gibson era la fautrice del suono finale così immaginavo fosse per il lettore cd, mi ha risposto: "prova a far suonare bene la tua Gibson con un altoparlante da annunci dell'aeroporto e poi prova a collegarla a un Marshall a valvole e dimmi se suona uguale!". Che dire: sono stato proprio un pollo.. un abbraccio, continuerò a seguirti con passione, buone feste!
Gabriele - E-mail: musicanellanima (at) ymail.com
LC
Caro Gabriele,
grazie per il prezioso feedback, che pubblico volentieri nella speranza che sia utile anche ad altri lettori dai percorsi...“confusi”. In effetti troppo spesso ci si fa travolgere da questa giostra - inutile e costosa, sia in termini di denaro che di tempo - della ricerca spasmodica dell'impianto ideale quando, magari, la risposta esiste, costa poco ed è a portata di mano. Sono inoltre felice che le piccole Elac abbiano fatto breccia nel tuo cuore, sorprendono sempre per quanto riescano a fare per un costo così basso. Basti pensare che hanno scalzato, nel tuo gradimento e all'istante, una coppia di casse - pure molto buone! - che costa quasi il doppio. Temo che la concorrenza dovrà pian piano fare i conti con questi nuovi campioncini del best-buy. Se le possiedi da pochi giorni aspetta a formulare un giudizio definitivo perché miglioreranno ancora!
Per rispondere alla tua voglia di upgrade ti consiglio di considerare qualche DAC recente, ma usato (M2Tech, Musical Fidelity, Cambridge Audio...) da scegliere in base al budget a tua disposizione mentre per la testina valuta Ortofon di livello superiore, ad esempio la serie Quintet. In questo modo non ti discosti troppo dal suono cui sei abituato e vai sicuramente a migliorare.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Cara Chiara,
grazie per gli auguri, che ricambiamo di cuore!
La lunghezza dei cavi non è assolutamente un problema. Se di sezione adeguata (e 4 mmq lo è) puoi tranquillamente utilizzare lunghezze così importanti senza significative perdite di qualità. Semmai il problema è un altro, ovvero la capacità del tuo amplificatore di gestire simultaneamente più coppie di diffusori. Se, come mi sembra di capire, le due coppie non dovessero suonare in contemporanea allora non ci sarebbe problema alcuno: basterebbe selezionare una coppia o l'altra sull'amplificatore a seconda della necessità. Per farle suonare contemporaneamente, invece, bisogna essere sicuri che l'impedenza vista dall'amplificatore non scenda troppo.
Il manuale d'uso del tuo Pioneer A20 raccomanda l'utilizzo di due coppie di diffusori che non abbiano un'impedenza inferiore agli 8 Ohm (meglio se superiore). Le tue Indiana Line invece scendono anche un po' al di sotto di tale valore e la connessione simultanea di due coppie potrebbe mettere un po' in crisi gli stadi finali dell'amplificatore.
Tenendo conto che in genere queste raccomandazioni sono estremamente cautelative io credo che tu possa collegare comunque in simultanea (farle suonare tutte, cioè) le due coppie, magari evitando volumi troppo elevati per non stressare troppo gli stadi finali. Credo che l'amplificatore possieda delle protezioni elettroniche che ne salvaguardino il funzionamento se la situazione dovesse diventare critica.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu
LC
Caro Luca,
non mi è chiaro se nel budget ci sia da includere anche la cuffia oppure no. In ogni caso, potresti dedicare 150/200€ del budget totale a questo componente, valutando quanto realisticamente lo utilizzerai. Mi spiego: se l'ascolto fosse frequente varrebbe la pena destinare una parte più consistente del budget, viceversa ti potresti accontentare di qualche modello con minori pretese.
Concentriamoci comunque su amplificazione e diffusori. Non mi è molto chiaro neppure il motivo della tua scelta per quanto riguarda questi due componenti. La stanza è piccola e dei diffusori da pavimento generosi come gli Indiana Line Tesi 561, confinati a ridosso della parete posteriore (e uno addirittura in angolo!) potrebbero riprodurre un suono assolutamente squilibrato, fatto di bassi molto pronunciati e gonfi, con probabili rimbombi, anche perché la stanza sembra sostanzialmente vuota.
Qualunque diffusore suonerebbe male in questo contesto ma di sicuro dei diffusori da pavimento come questi sarebbero un vero disastro. La prima cosa da fare quindi, è ripensare l'ambiente d'ascolto e la posizione dei diffusori. Occorrono arredi ed elementi assorbenti e, in più, devi prevedere di allontanare i diffusori dalla parete posteriore e soprattutto dall'angolo. Qualora ciò non fosse possibile, meglio pensare a dei bookshelf progettati per stare vicini alla parete posteriore, come i Rega RS1. In alternativa delle torri più snelle, da spostare agevolmente ogni volta che devi ascoltare.
Anche l'amplificatore potrebbe essere un modello diverso, meno impegnativo, purché dotato di uscita cuffia e di ingressi digitali. In ogni caso, questo è un problema secondario che possiamo affrontare successivamente. Prima di tutto occorre dirimere la questione ambiente e diffusori.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu
Sansui vs Rotel
Buongiorno,
ho sostituito il mio vecchio Sansui AU 517, che comunque ho ancora e che forse utlizzerò per un impianto anni '70, con un più recente Rotel 985 BX (ovviamente usato) per pilotare le Pro Ac Studio 150 con le seguenti motivazioni: l'ampli Rotel è inglese (anche se con grande delusione ho saputo che è made in Taiwan) come le casse, quindi la timbrica dovrebbe essere più adatta. Ha qualche watt in più: 100 contro i 65 del Sansui.
La voglia dopo 40 anni di cambiare.
Vengo alle considerazioni e alla domanda, la timbrica è effettivamente più “calda”, quasi confusa, ma quello che mi delude di più del Rotel è la mancanza di scena sonora: gli strumenti e le voci sono vicini alle casse e non distribuiti nell'ambiente come con il Sansui.
Le chiedo se conosce il valore commerciale, a nuovo, del Rotel 985 BX, e se la mancanza di scena sonora sia una caratteristica del marchio o l'incompatibilità con il mio impianto. Posso fare qualcosa per migliorare?
P.S. sul Sansui ho un cavo TNT Merlino, sul Rotel non ancora.
Cordiali saluti,
Pietro - E-mail: tecnico (at) soluzioniufficio.it
LC
Caro Pietro,
o il Rotel è guasto o tu non hai alcuna idea di come debba essere un suono corretto. La distanza tra il Rotel e il vecchio Sansui è così siderale (a tutto vantaggio del Rotel) che il confronto è semplicemente improponibile. Se non l'avessi già fatto, prova a ricollegare il Sansui e vediamo che succede. Mi vien da pensare che abbia sbagliato qualcosa nel collegamento, non so. Non saprei neppure da dove cominciare per farti capire che granchio tu abbia preso, ma ci provo.
Intanto il Rotel tutto ha tranne che un suono “caldo”, semmai è vivace, aperto, trasparante e brillante. Confuso men che meno! Inoltre, il Rotel ha un'ottima capacità di creare un'immagine sonora realistica, ampia e stabile. Infine, il Rotel pilota le ProAC n-mila volte meglio le tue ProAC di quanto non possa fare il vecchio Sansui. Azzardo un'ipotesi su ciò che potrebbe essere accaduto: con il Rotel hai sentito le tue casse suonare come possono, senza la melassa sonora che veniva fuori con il Sansui. Probabile che tu ti fossi innamorato di un suono scorretto, artefatto e poco lineare. Oppure, sicuro di aver ascoltato entrambi gli amplificatori con loudness e toni disinseriti? Comunque, se tu preferissi il suono del Sansui, vendi il Rotel (300/350€ dovresti ricavarli facilmente) e goditi il vecchio, pur modesto, AU 517.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Daniele,
da cosa nasce questa necessità di un cambio? Le tue Jamo sono ottime, quale parametro della riproduzione sonora vorresti migliorare? O è pura e semplice curiosità? Le Mirage M1 sono dei veri e propri “classici” ma non si tratta di diffusori facili. L'emissione bipolare rende il posizionamento in ambiente un po' più laborioso perché gli altoparlanti posteriori emettono verso la parete che, quindi, riflette e colora il suono. In una stanza troppo riflettente o con una parete posteriore completamente nuda potrebbero essere molto difficili da sistemare a dovere. Non ho idea di quali modifiche siano state apportate alle M1 da Shat Audio, in linea del tutto generale sono contrario ad alterare prodotti di un certo livello, il rischio di snaturarne le caratteristiche è elevato. Non solo, ma il valore residuo, ovviamente, si abbassa. Un conto è metter mano su un prodotto qualunque magari economico o di modesto valore musicale, un altro è metter mano su oggetti che hanno una storia alle spalle, come le Mirage M1.
Comunque sia, ti è possibile ascoltarle? Oppure sentirle, meglio ancora, a casa tua? Senza almeno una di queste prove sul campo io ti sconsiglierei la sostituzione.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Roberto,
sono contento che l'acquisto del Rotel da me suggerito ti abbia regalato così tanta soddisfazione all'ascolto. Si tratta, in effetti, di un eccellente amplificatore. Per quanto riguarda i diffusori non devi pensare che il suono Indiana Line sia rimasto immutato nel corso dei decenni. Di sicuro la serie X in tuo possesso aveva un suono molto diverso da quello attuale delle Diva o persino delle Arbour. La differenza a favore di queste nuove serie, comunque, è evidente e tutta a loro favore, naturalmente. Il passo avanti sarebbe comunque molto sensibile. specie in gamma media e alta, sia in termini di trasparenza, precisione e raffinatezza che in termini di dinamica e immagine 3D. Io prenderei le Diva 655, il prezzo è buono, pur tenendo conto dei km da fare per prenderle. Le vecchie X55 potrebbero essere messe in vendita, visto che ritengo le JBL LX44 nella camera di tuo figlio globalmente superiori. Visto che però le hai entrambe a disposizione, che ti costa fare un confronto diretto tu stesso? Nel giro di un'ora riuscirai a capire quali ti piacciono di più! Le Indiana Line X55 si potranno vendere sul mercato dell'usato a una cifra modesta, magari qualche appassionato collezionista è disposto a dar loro una seconda vita. Non si tratta, comunque, di prodotti memorabili o di un qualche interesse storico, pur essendo il modello di punta della serie X.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Paolo,
il clima festivo mi suggerisce di aumentare il numero di lettere di “audiofili felici” e sono contento di poterti aggiungere al gioioso elenco. Vedo che il mio consiglio su AudioResearch ha portato i suoi buoni frutti, goditi questa coppia di favolose elettroniche, e credo che potrai farlo per molto tempo, anche nell'ottica di ulteriori upgrade del resto dell'impianto.
Segui con attenzione la vita delle valvole, specie quelle del finale di potenza, di sicuro più sottoposte a stress e dalla vita residua più breve. Affidati a un rivenditore esperto di ARC, eventualmente fai riferimento all'importatore ufficiale. Sono macchine che meritano di essere “conservate” e accudite nel migliore dei modi.
Buon ascolto e grazie per gli auguri, che ricambiamo di cuore!
Lucio Cadeddu
Ho visto anche degli audiofili felici
Buonasera sig. Cadeddu,
per dare una chiusura alla mia richiesta e seguita dalla sua risposta
pubblicata al volume 812, dopo mesi di ricerche nel web, sono riuscito a
trovare nel mondo dell'usato un Jolida JD102CRC ex demo al prezzo di 600€. In effetti come da suo consiglio ho provato a cercare anche il
MingDa MD300A, ma di usato nessuna traccia. Il nuovo ampli nella mia catena è stata una piacevole sorpresa sotto tutti i punti di vista e il
denaro risparmiato lo potrò spendere in dischi.
La ringrazio ancora per il tempo dedicatomi e le auguro buone feste.
Giuseppe - E-mail: gmongioi (at) inwind.it
LC
Caro Giuseppe,
sono felice che il mio consiglio ti abbia consentito di risparmiare denaro, che giustamente spenderai in dischi, e di trovare una soluzione musicalmente godibile. Lo Jolida JD102 è un ottimo amplificatore che ti regalerà tante soddisfazioni. In passato abbiamo recensito molto positivamente i suoi fratelli maggiori, il JD302B e il JD502B. Buon ascolto!
Il nostro più caro augurio di Buone Feste arriva dalla dolcissima voce della giovane cantautrice canadese Daniela Andrade, che ci delizia con questa cover acustica di “Have Yourself a Merry Little Christmas” scritta da Hugh Martin e Ralph Blane (1943!).
TNT-Audio si congeda da voi per la consueta pausa delle festività di Natale e Capodanno. I nostri aggiornamenti settimanali torneranno online il 20 gennaio. Auguriamo a voi e alle vostre famiglie un sereno Natale e uno scintillante anno nuovo! Continuate a seguirci sulla nostra pagina Facebook!
Nel caso questo embedding dovesse essere vietato/disabilitato, potete visionare il video direttamente su YouTube. Buon ascolto!
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