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LC
Caro lettore,
iniziare oggi con un giradischi se non si possiedono vinili, specie se il budget è molto limitato, è, secondo me, un grande errore. I vinili sono costosi e basta acquistarne una decina per eguagliare il costo di un giradischi “base”. A mio parere, e sarò drastico, chi oggi inizia con un primo impianto e non dovesse possedere già dei dischi (CD o LP) farebbe meglio a puntare tutto sulla musica “liquida”, streaming dalla rete, Spotify, Tidal etc. La sorgente, in questo caso, la si possiede già, bastano un PC, un notebook, un tablet, persino uno smartphone. Si acquista un amplificatore dotato di ingresso bluetooth o un DAC USB e si parte già alla grande. Si ascolta bene e si risparmiano un sacco di soldi.
Comunque, visto che probabilmente sei un amante del supporto fisico, altrimenti non penseresti di acquistare giradischi e lettore CD, posso dirti che il minimo sindacale è un ProJect Elemental o Essential che, naturalmente, non hanno l'uscita cuffia. Dovrai pertanto collegarli a un amplificatore che abbia ingresso phono e uscita cuffia. Per risparmiare, un qualche integrato entry-level andrà benissimo, se dispone di queste due funzioni. Ad esempio, e sono tutti intorno (o sotto) i 200€: Denon PMA520 AE, Yamaha AS201, Cambridge Topaz AM10, Onkyo A9010. Quest'ultimo dispone persino di ingressi digitali, per eventuali espansioni “liquide” future.
In alternativa un qualunque buon amplificatore usato che abbia ingresso phono e uscita cuffia andrà benissimo (Denon, Rotel, Yamaha, Onkyo, Pioneer, etc.).
Per il lettore CD andrà benissimo un qualunque componente “primo prezzo” dei marchi citati. Persino un lettore DVD di marca nota che abbia le uscite linea RCA, risparmieresti pure qualcosa. Oppure cerca nel mercato dell'usato, un centinaio di euro dovrebbe essere una cifra sufficiente.
Per i diffusori tutto dipende dalla stanza e dal budget. Dai un'occhiata ai cataloghi di Indiana Line, Wherfedale, Elac. E sfoglia qualche volume di questa Rubrica della Posta, ci sono consigli analoghi ogni settimana.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Pietro,
esistono molti subwoofer - quasi tutti - che accettano in ingresso il segnale proveniente dall'uscita diffusori dell'amplificatore, al loro interno c'è una grossa resistenza che di fatto adegua il segnale per la sensibilità di un ingresso linea, qual è quello tipico di un subwoofer. Al momento non ti saprei indicarti un modello preciso, decidi un budget e guarda i subwoofer che rientrano in una certa classe di prezzo. Velodyne e REL sono tra i migliori, ma potresti decidere per qualcosa di meno pretenzioso.
In alternativa avresti bisogno di un'uscita PRE OUT dal tuo amplificatore. Potresti chiedere a Stefano Bianchini, costruttore del tuo amplificatore, di implementare una tale uscita sul tuo apparecchio. Esiste una terza possibilità: potresti usare il tuo integrato come finale, bypassando il potenziometro del volume e inserire un piccolo pre passivo a monte, dal quale comandare la doppia uscita verso l'ampli e verso il subwoofer. A quel punto basterà regolare una volta per tutte il livello di sensibilità del sub per allineare l'emissione con quella dei satelliti e il gioco è fatto.
Infine, per quanto riguarda l'invito a provare le realizzazioni di SB-Lab ti confesso che noi non abbiamo preclusioni di sorta, tra l'altro il suo sito aderisce alla nostra Campagna per la Vera Stereofonia, esponendo il logo We Support Real Stereo nelle sue pagine. Difficilmente noi chiediamo dei prodotti in prova, sono le aziende che ce li propongono.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Ulteriori precisazioni per impianto in classe T
Salve sig. Cadeddu; sono di nuovo Federico. Mi scusi se la disturbo nuovamente, volevo intanto ringraziarla per aver risposto alla mia precedente lettera apparsa questa settimana (Vol. 848) e, cosa che non ho fatto la volta scorsa, fare i complimenti a lei e a tutta la redazione di TNT audio per la passione con cui svolgete egregiamente il vostro lavoro e per i preziosi consigli che dispensate su come e quali accorgimenti usare per realizzare impianti di vera hi-fi anche low cost ma che suonano veramente bene.
Da quanto vi ho scoperti, in rete, credo di aver messo insieme (almeno lo spero), degli impianti hi-fi low cost dei quali sono veramente felice e soddisfatto, in quanto a resa sonora!!! Non mi dilungo però ulteriormente e vengo subito al punto. La volta scorsa avevo tralasciato delle informazioni relative ad altri componenti che faranno parte della mia catena audio con all'interno una SMART TV, viste le mie scarse disponibilità economiche, le vado ad illustrare elencando alcuni modelli che avevo in mente e che andranno poi collocati in un'ambiente d'ascolto di 18mq molto arredato. Per quanto riguarda il lettore BLU-RAY vorrei prendere un modello con display e con uscite anche analogiche (avevo visto qualche PHILIPS della serie 3000 e 5000 intorno alle 150€ ma anche in internet non sono disponibili e non so dove trovarli); gli unici modelli abbastanza reperibili, in base alle ricerche che ho fatto in internet ci sono questi:
LC
Caro Federico,
per quanto riguarda il lettore Blu-ray non so cosa consigliarti, i Pioneer che hai indicato dovrebbero andare bene, se provvisti di uscita linea RCA. Come amplificazione potrebbe andare benissimo il Teac, apparecchio completo, comodo e ben suonante, che ho positivamente recensito qualche anno fa. Lo Sure mi pare sia sprovvisto di alimentatore mentre l'SMSL mi pare sia completo di tutto. Avendo sia questo che il Teac degli ingressi digitali il DAC è assolutamente superfluo e, a questi livelli di spesa, non mi preoccuerei dei bit e dei kHz! Si tratterebbe di differenze assolutamente inudibili.
Il problema più difficile riguarda i diffusori, vero cuore dell'impianto. Con le potenze a disposizione su questi amplificatori non mi pare ti debba vincolare a diffusori ad alta sensibilità, quindi resta più che valida, a mio parere, l'idea delle Elac che ti consigliai qualche settimana fa. Altrimenti OK per le Klipsch, a patto che ne conosca l'impronta timbrica e questa incontri il tuo gusto.
La stanza non è piccola, spero sia conscio del fatto che diffusori molto piccoli non fanno miracoli in gamma bassa, anche se ci colleghi amplificatori molto potenti, come mi sembra voglia fare tu.
Tienimi aggiornato sugli sviluppi!
Lucio Cadeddu
LC
Caro Antonio,
la mancanza del tasto loudness all'inizio spiazza un po', è un'abitudine difficile da rimuovere. Dopo un po' di tempo, specie se non si ascolta a basso volume, ci si accorge che sia meglio così, il suono appare più naturale, definito e meno gonfio. Dimenticati i controlli di tono e le regolazioni, dovrebbe suonare accettabile, con quasi tutti i dischi, senza dover ricorrere a manipolazioni timbriche.
Se fossi soddisfatto così, ti consiglierei di non sostituire i diffusori, per ora. Devi ancora metabolizzare la sostituzione delle elettroniche, ti ci vorrà del tempo. Devi ancora capire in quale direzione muoverti, potrebbe essere che l'effetto loudness che cerchi nei diffusori possa non interessarti più fra un po' di tempo.
Ciò premesso, ritengo comunque che le Diva da te individuate possano essere un passo avanti rispetto alla situazione attuale. Dalle foto osservo che l'angolo e la parete posterore sono abbastanza vicini al diffusore, non vorrei che la maggiore presenza in basso delle Diva possa risultare eccessiva in questa installazione. Nel caso valuta se hai la possibilità di allontanare i diffusori dall'angolo e dalla parete oppure no.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Manuel,
se il Fenice estrae più informazioni dai dischi è questo l'amplificatore più fedele, non ci sono santi, né gusti personali che tengano. Il suono artefatto e mieloso del vecchio Pioneer ti piace di più? Va benissimo, ma non è HiFi, ma MyFi, una libera intepretazione sul tema. Non ti piace la gamma alta del Fenice? È normale, è quella che c'è incisa sui dischi, non una sua libera interpretazione. E, probabilmente, il Fenice ti fa sentire anche tutte le limitazioni dei tuoi diffusori, che con il vecchio Pioneer non possono venir fuori.
Ancora: ti sei chiesto che senso abbia estrapolare dei giudizi su due apparecchi così diversi usando due piccole casse da 200€ la coppia? Sei sicuro di aver sentito veramente tutte le potenzialità del Fenice e non, invece, tutti i limiti dei diffusori? Sai perché te lo dico? Perché questi amplificatorini con il buon Tripath sono in grado di suonare all'interno di catene anche molto, molto raffinate e costose, avendo dei margini molto alti. Se ti dovesse capitare l'occasione ascolta il Fenice e il Pioneer in un impianto al di sopra di ogni sospetto, uno in grado di mettere realmente in evidenza le differenze. Allora capirai. Capirai perché tanti appassionati di grande esperienza siano rimasti a bocca aperta quando hanno sentito questi giocattolini in Classe D. E capirai come mai i sintoamplificatori Pioneer degli anni '70 non siano mai stati presi seriamente in considerazione, neppure nella loro epoca, un motivo ci sarà.
Infine, consentimi di smentirti anche sulla qualità generale delle amplificazioni moderne rispetto a quelle di una volta. Non c'è proprio paragone, un ampli economico di oggi suona meglio, molto meglio di certi mostri sacri del passato. Certo, bisogna intendersi sul “suonare meglio”. Il parametro è sempre quello della fedeltà al messaggio originale, non “altro” (gusto personale, nostalgia etc.). Proprio la settimana scorsa commentavo la mail di un lettore stupito di come un Auna AV508CD da 110€ (ampli tradizionale, non classe D), costruito in Cina, potesse non sfigurare troppo al cospetto di un moderno ampli audiophile da quasi 2000€. Io l'ho confrontato testa a testa (e non “a memoria”!) con due glorie del passato, veri riferimenti immortali, come il NAD 3120 e il Naim Nait 1 e il piccolo cinese da 100€ ne è uscito a testa alta. Qualcosa dovrà pur significare, no?
In ogni caso, l'importante è che tu sia soddisfatto, ma attenzione a non confondere il tuo gusto personale per un suono “finto” con una presunta maggiore qualità. Il tuo sintoampli suonava male negli anni '70 e suona ancor peggio oggi. A te piace e va bene così, ma se si parla di Alta Fedeltà...non si gioca neppure nello stesso campionato, è proprio un altro sport.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Viscardo,
purtroppo non conosco il finale in tuo possesso ma comunque non capisco il senso del suggerimento che ti hanno dato. Che significa che il finale non suona come dovrebbe perché la stanza non è abbastanza grande? Con la modifica suggerita suonerebbe meglio? Francamente mi sfugge il senso di tutto ciò. Probabilmente è un finale ad alta polarizzazione (o magari in classe A, non so), abbassando la corrente di polarizzazione degli stadi finali scalderebbe meno e lavorerebbe in classe AB, immagino. Ma peché privarsi dei vantaggi dell'alta polarizzazione? Solo perché scalda molto? E poi: chi è che ti ha dato questo consiglio? Il progettista? Se sì, puoi anche provare a seguirlo, ma se sei soddisfatto così, io lascerei tutto com'è. Se non fosse stato il progettista, chiederei lumi a lui ed eventualmente manderei a stendere l'amico che ti ha consigliato una cosa del genere che, raccontata così, mi sembra una sciocchezza.
In definitiva: al progettista l'ultima parola, per il resto goditi la musica e lascia perdere la tecnica. Prima o poi, se vorrai, potrai upgradare i diffusori con qualcosa, magari ancora di casa ProAC, di classe più elevata (vecchia serie Response, ad esempio).
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Re: Poche idee ben confuse
Carissimo, grazie per la Sua esaustiva risposta.
LC
Caro Pino,
In sintesi: ti piace la Classe AAAAAH del tuo amatissimo Technics? Tienitela e goditela! Sai già che tipo di diffusori ti danno il suono che cerchi e visto che sei anticonformista scegli cose diverse da quelle che scelgono gli altri? Fallo! Perché chiedere consiglio ad altri se conosci già tutte le risposte? Queste ti sono state date, gentilmente e pur in mancanza di informazioni rilevanti, e non ti sono piaciute. Salvati.
Mi auguro, in tutta franchezza, che non ci sia un'altra puntata di questa saga che sta diventando comico-surreale. Forse tu hai tempo da perdere o ti diverti a provocare, io mi diverto diversamente nella vita. Ti invito a fare altrettanto! ;-)
Lucio Cadeddu
Re: Ampli per Larsen
In riferimento a quanto lamentato nel Vol. 847: andavano aperte. Andavano aperte. Avevi ragione. Avevo un risucchio sulle medio alte tremendo. C'era un bel buco. Erano scure. Belle sotto ma scure sulle voci. Erano i mid angolari troppo vicini che si ammazzavano a vicenda.
Bè grazie.
Matteo - E-mail: matteobordone (at) gmail.com
LC
Caro Matteo,
che coincidenza, proprio stasera mi è arrivata in prova una coppia di Larsen 8 e non vedo l'ora di divertirmici un po'. Il suono che lamentavi non poteva essere colpa dei diffusori né dell'amplificatore, ma di un errato posizionamento o di una eventuale acustica ambientale sbagliata, dovuta a un locale troppo assorbente.
Questi diffusori, sfruttando l'emissione fuori asse degli altoparlanti e le riflessioni delle pareti vicine devono essere obbligatoriamente posizionati come consigliato dal Costruttore. Si può giocare di qualche cm con la distanza dalla parete posteriore, ma non molto più di questo. A questo punto, forse, i tuoi propositi di sostituire l'amplificazione possono anche naufragare, immagino. Il tuo Plinius è un ottimo apparecchio, credo che potrà stare al suo posto ancora per un po'.
Sono felice di aver contribuito alla soluzione del problema e alla tua soddisfazione all'ascolto. E ora godiamoci le Larsen 8, tu le tue e io quelle appena arrivate in prova! :-)
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Re: Calcolo volume
Buongiorno Lucio.
Perdonami ma, dopo l'ultima mail (vol. 845) che mi inviasti con un link per scaricare un programmino per calcolare le dimensioni di un box, non ti ho più risposto. In verità, anche quel sito non mi è stato di ausilio: voleva dati per me irraggiungibili ed incomprensibili. Distanza del Traferro??? e altre cose ostrogote che nei dati tecnici in mio possesso non ci sono.
Ora, avrei trovato questa formuletta, che però sputa fuori numeri che non so a quale misura si riferiscono (cm.cubi, metri cubi :-) millimetri cubi...). Puoi darmi un suggerimento? Io mi blocco sul valore Qtc che non capisco come calcolare. Di conseguenza, non riesco a risalire a Fc.
E poi, ripeto, il risultato che valore dell' unità di misura esprime?
Sono avvilito; è da marzo che tento di incollare sei tavole per farmi una cassa e pare occorra una laurea in fisica quantistica.
Grazie sai, anche se non mi dici nulla.
Raimondo - E-mail: raimondo.ferrara (at) gmail.com
LC
Caro Raimondo,
forse i dati in tuo possesso sono insufficienti, non ricordo più. Comunque non arrenderti, prova in questi altri due modi: uno è un servizio online e l'altro un software molto completo scaricabile in versione trial che dovrebbe funzionare per 30 volte. Il servizio online lo trovi qui mentre il software si chiama PerfectBox. Sono abbastanza sicuro che, in un modo o nell'altro, riuscirai a venirne a capo.
Nella peggiore delle ipotesi, fai così: realizza un box delle dimensioni che ti sono comode per il tuo utilizzo e poi crea uno sbocco reflex a orecchio, per tentativi. La cosa è meno stupida di quanto possa sembrare: tieni conto che gli altoparlanti coassiali car audio in tuo possesso nascono per funzionare in situazioni tutt'altro che ottimali, in volumi di forma e dimensioni variabili da automobile ad automobile e con tenuta d'aria assolutamente improbabile. Eppure...funzionano comunque!
Non mi cruccerei troppo, se lo scopo è solo quello di avere una cassa al di sotto del vano cappelliera di un'automobile. Non mi è chiarissimo perché tu voglia fare questo, comunque: io avrei alloggiato i due altoparlanti in altrettanti fori della cappelliera, eventalmente irrobustita e trattata con materiale smorzante. In fondo quei driver sono nati per funzionare così o, peggio, in una portiera.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Ho visto anche degli audiofili felici
Caro Lucio,
ti scrivo a distanza di qualche tempo (vedi Vol. 764). Allora ti chiesi dei consigli sull'equilibrio del mio impianto, anticipandoti che stavo valutando l'idea di sostituire i diffusori ESB 7/08.
La premessa è che ero soddisfatto dei diffusori tenuti per più di 20 anni, ma la voglia era di voler cambiare per dei diffusori più dinamici e piacevoli esteticamente (non puoi immaginare i conflitti con mia moglie sull'ingombro degli ESB, che effettivamente poco si addicevano nel contesto in cui erano inseriti). In quel tempo ti scocciavo spesso per dei consigli e alla fine mi consigliasti di orientarmi sulle Duevel, e per motivi di budget decisi di valutare le Venus. Il primo problema che affrontai era la difficoltà ad ascoltarle, anche se vivo a Roma non riuscivo neanche ad ascoltarle nel centro Italia, ed in questo caso tu mi consigliasti di rivolgermi al distributore italiano.
Contattai il Sig. Luca Righetti di Mondo Audio di Bergamo e con lui sono riuscito ad avere presso la mia abitazione le Duevel Venus in prova e alla fine decisi di acquistarle. L'acquisto si è dimostrato azzeccatissimo in quanto sono riuscito con “una fava a prendere due piccioni”, la qualità del suono che cercavo e nello stesso tempo la soddisfazione di mia moglie per l'estetica dei diffusori. Oggi dopo un rodaggio di circa 150 ore (ed è per questo motivo che ti scrivo) sono molto soddisfatto della scelta per il suono caldo, bassi ben controllati che non sconfinano mai e l'ascolto in qualsiasi angolo della casa; insomma arrivo alla conclusione che ancora una volta ho fatto bene a fidarmi di te :-)
Un ringraziamento a Luca Righetti di Mondo Audio che è stato sin dall'inizio disponibile a venire incontro alle mie richieste.
Un'ultima cosa che mi tormentava sin dal primo momento che le Venus sono entrate in casa è che non mi convinceva la mancanza di protezione degli altoparlanti e allora mi sono inventato la soluzione che vedi in foto e che spero possa essere di aiuto ad altri. Un semplice pezzo di tela utilizzato per la protezione dei diffusori classici con alle estremità del velcro a strappo biadesivo (semplice da smontare durante l'ascolto).
Continua nella tua passione e sappi che se il nostro faro :-)
Valter - E-mail: valteramacciani (at) virgilio.it
LC
Caro Valter,
sono molto felice nel sentirti così soddisfatto! Un plauso a Luca di MondoAudio per la sua consueta disponibilità e gentilezza, fossero tutti così gli operatori del settore! Buona l'idea di proteggere i driver con della tela acustica rimovibile, che almeno previene o limita il deposito dlela polvere domestica. Vorrei solo chiederti se quella in foto sia la posizione usuale o se sposti i diffusori in avanti durante l'ascolto. È vero che i Duevel suonano bene più o meno ovunque ma quella parete posteriore così vicina secondo me li penalizza non poco (e gonfia i bassi).
In ogni caso ti auguro tante ore di buon ascolto!
Nel 1997, oltre 20 anni fa, usciva “Urban Hymns”, terzo album della band inglese The Verve. Tra le innumerevoli hits, ad esempio la celeberrima Bitter sweet symphony, c'era questa indimenticabile “Lucky man”, un cristallino e geniale esempio di Brit pop sinfonico.
Nel caso questo embedding dovesse essere vietato/disabilitato, potete visionare il video direttamente su YouTube. Buon ascolto!
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