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Re: Poche idee ben confuse
Egregio dottore, ho letto la Sua gentile risposta on line. Non pensavo che anche per la musica house, o electro house, fosse importante la misura della stanza di ascolto. Ad ogni modo, la mia stanza risulta 7,5metri e larga 4,5m, ammobiliata. Con due credenze, una per ogni lato, e un altro lato un divano. La mia richiesta entry-level significa per oggetti hi end di base, di partenza. Non partirei mica con un Audio Research? Comunque, già il fatto che quei due integrati (Technics su v 650, Denon pma 480r) e diffusori Tannoy 603 e 609 non siano ritenuti adatti per la suddetta musica, mi solleva molto. Ma non mi spiega il perché non lo siano.
Secondo punto, budget. Per ottenere un suono corposo, con un GROOVE che batte in pancia, un basso in evidenza come quello dei Clash, suoni di synth chiari, melodici, non cupi e grigi, sarei disposto a sborsare fino a due, tre mila euro, in diffusori e amplificatore, entrambi idonei al genere musicale di cui sopra.
Non ho pretesa di alte potenze, sia per il condominio, sia perché non devo fare rave party o feste in casa.
La prego, pertanto, di rilasciarmi approfondite quanto esaustive delucidazioni, in modo da non tediarLa continuamente.
Spero Suo aiuto.
Un abbraccio,
Pino - E-mail: m.varisetti (at) libero.it
LC
Caro Pino,
mi dicono, spesso, che quando spiego le cose le capiscano persino i sassi. Forse stavolta è un'eccezione alla regola, non so. Ci riprovo. Le dimensioni della sala d'ascolto e il come è arredata non hanno niente a che vedere col genere musicale ascoltato ma con la mia necessità di provare a dare un consiglio sensato per quanto riguarda, in primis, i diffusori. Se la stanza fosse stata piccola, molto piccola, ad esempio, non avrei consigliato grossi diffusori da pavimento. Il fatto che tu utilizzi dei bookshelf di piccole dimensioni mi ha fatto pensare che gli spazi a disposizione non fossero sufficienti ad ospitare diffusori più importanti. E i diffusori più grandi servono proprio per dare alla musica che ascolti la presenza e la cattiveria necessarie.
“High-end entry-level” continua a essere una nettissima contraddizione in termini. Ti spiego: high-end identifica la parte più alta di una data categoria merceologica. High-end sono le supercar per il mercato dell'auto, gli yacht per quello delle barche e così via. Forse tu per high-end intendi un'altra cosa, che sai solo tu. In inglese il significato è quello: parte alta (del mercato). Come la parte alta del mercato possa essere entry-level (che significa “livello d'ingresso”) francamente mi sfugge. O usiamo l'italiano correttamente o va bene pure l'inglese, purché si capisca il significato delle parole. Non usiamole a vanvera, solo perché fanno figo o le abbiamo lette sulle riviste. Altrimenti finiamo come quelli che spiegano un concetto a 380 gradi o sostengono che siano necessari anni-luce di tempo per fare una certa cosa (l'anno-luce è un'unità di misura per le distanze, non per i tempi).
Ancora: vuoi sapere perché gli oggetti in tuo possesso non possono darti quel che cerchi. Innanzitutto, perdonami, è perché l'hai detto TU: li possiedi e non ti soddisfano, che altro potrei aggiungere? Provare a convincerti del contrario? Quei diffusori, così piccoli, non possono darti il basso alla bocca dello stomaco, è una questione fisica, non spostano abbastanza aria e non scendono sufficientemente in basso come risposta in frequenza.
Gli amplificatori, poi, sono inadeguati: il Denon è un onesto amplificatore entry-level (lui sì) mentre il Technics ha fatto il suo tempo e pure all'epoca della sua gioventù non era esattamente un prodotto per il quale ci si strappava le vesti. Mai visto uno nudo rincorrere un amplificatore Technics di livello base.
Con la cifra a disposizione - e finalmente l'hai indicata, devo sempre strapparla con le pinze, ma avete paura degli accertamenti fiscali? - secondo me dovresti puntare a una coppia di Klipsch da pavimento, serie RF. Grossi woofer e un suono ignorante quanto basta (ignorante in senso buono, intendo dotato di punch e forza bruta). L'amplificatore potrebbe essere, per controbilanciare un po' il caratterino Klipsch, un NAD, un Rega o un Audio Analogue, pure un Vela amp, al di sotto dei 1000€. Basta che sfogli i listini Klipsch, NAD, Rega e Audio Analogue e ti fai un'idea precisa. Meglio investire gran parte della cifra nei diffusori, anziché nell'amplificazione.
Ultima nota dolente la stanza d'ascolto: mi sembra vuota. Se fosse così spoglia come dici qualunque impianto suonerebbe male, malissimo. Devi prevedere altri elementi d'arredo, possibilmente assorbenti: tappeti a pelo alto, arazzi, grossi cuscini, quadri in tela senza vetro etc.
Dimenticavo: quando hai voglia e tempo mi spieghi cosa c'entrino i Clash con la musica house ed electro-house? E non ricordo i dischi dei Clash come particolarmente ben incisi o carichi di basse frequenze (“basso in evidenza” dici tu). Massive Attack e Prodigy hanno basse frequenze potentissime e profondissime, questi sì. A patto di avere woofer in casa capaci di spettinarti. O di massaggiarti le interiora se per caso fossi calvo ;-)
Spero di esserti stato più chiaro stavolta,
Lucio Cadeddu
Re: De gustibus non disputandum
Mah, se rileggi la mia (Vol. 847) non mi pare di essermi dichiarato un esperto del tuo campo... io non sono AFFATTO un esperto di tecnologia Hi-Fi! Nel fare musica sto sempre molto attento al suono, alla timbrica degli strumenti... ma si parla di suono dal vivo, non di suono riprodotto. Infatti sono convinto che tu abbia ragione: sono due mondi diversi, e secondo me addirittura succede che quelli come me ascoltano solo la musica e non l'impianto, dando già per scontato che tanto non sarà mai come il suono di uno strumento acustico (magari antico) dal vivo.
Venendo al discorso dei giradischi, la verità è che io non volevo né una BMW 530 d'epoca né una Matiz: io in questo momento ho bisogno di un M14 (il noto carro armato della seconda guerra mondiale), per motivi che qui non interessano. Ho sostituito il Debut solo perchè ho capito che ha bisogno di un ambiente molto stabile e tranquillo, ma suonare suona bene (quando non ha voglia di fare HUUUMMM). Il vecchio Tecnhics SL1500 è grandioso in cuffia professionale (collegata sull'ampli che è un TEAC AH500), mentre uscendo sulle Tannoy costruite da Galileo Galilei nel 1978 risulta rispetto al Project un poco inferiore (ovviamente con la stessa 2m red, non sarebbe leale cambiare testina). In particolare ti posso confermare che essendomi ormai abituato al Project, il 1500 mi ha fatto ricordare quel suono un po' compresso, con qualche frequenza di risonanza nei bassi e un po' impastato come se ci fosse un riverbero permanente.
Mi sono ritrovato all'istante proiettato indietro nel tempo, quando avevo l'SL-D1. Tutto questo però è udibile SOLO se esce dalle casse, mentre in cuffia è perfettamente limpido e definito e tra l'altro regolabilissimo coi controlli di equalizzazione del TEAC. Quanto al pitch control mi è necessario per potermi talvolta accordare con degli strumenti, altrimenti non me ne importerebbe nulla.
Ora ti chiedo qualcosa, proprio perchè tu sei l'esperto:
LC
Caro Massimo,
non capisco come mai trovi il suono del tuo giradischi Technics ottimo in cuffia ma scadente coi diffusori. Dovrebbe essere così anche per il ProJect, amplificazione e diffusori non si accorgono di cosa ci sia collegato a monte di essi! In più, non esistono amplificazioni “pensate” per il vinile e non per il CD o viceversa. Il segnale che arriva è sempre analogico e l'amplificatore non sa chi lo abbia generato. Forse le tue Tannoy, se suonano così tanto peggio delle cuffie, meriterebbero o una revisione o un'amplificaizone alla loro altezza.
Per quanto riguarda la fase sul giradischi non mi farei tanti problemi: se invertendo la posizione non ti sembra che migliori qualcosa, sordità tua a parte :-) [scherzo] non porti neppure il problema. Di sicuro la fase si sente - quasi sempre - negli amplificatori e nei lettori CD.
Il voltaggio in entrata sul tuo giradischi dovrebbe essere abbastanza ininfluente, ma una prova a 220 V la farei. Prima però, se puoi, misura con un tester la tensione dentro casa tua, potrebbe essere più vicina ai 240 che ai 220. Tutto dipende da quanto sei lontano dalla cabina di trasformazione ENEL. La differenza sul funzionamento del giradischi dovrebbe essere nulla, comunque.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Riccardo,
a mio parere non avresti vantaggi particolari nello spendere 200€ per un DAC esterno, realisticamente la qualità sonora di tale dispositivo non sarebbe troppo lontana da quella del DAC incorporato nell'amplificatore, che ha dalla sua il vantaggio di averlo all'interno, senza collegamenti con cavi o altro. A mio parere avresti dei vantaggi ben più tangibili vendendo le piccole Klipsch e acquistando dei diffusori più generosi, tipo Elac Debut B6, se lo spazio a disposizione dovesse consentirlo.
Le R-15M sono nate come casse surround, suonano bene, ma hanno dei limiti fisici evidenti soprattutto in gamma bassa. Sono dichiarate per 62 Hz a -3dB, buona parte del basso profondo te la perdi. Potresti ricavare dalla vendita circa 150€, cui sommare la cifra che avevi preventivato per il DAC esterno. In questo modo arriveresti a un budget sufficiente per fare un salto di qualità sensibile, spece se cercassi qualcosa nell'usato. C'è però da dire che se la timbrica Klipsch ti soddisfa, potresti cercare qualcosa dello stesso marchio ma di dimensioni più generose.
Tienimi aggiornato sugli sviluppi!
Lucio Cadeddu
LC
Caro Riccardo,
ne hai fatta di strada dal T-Amp! :-)
Boccio senz'altro la tua idea di infilare in un ambiente così le Klipsch, se ora devi inseguire i bassi, con le Klipsch dovrai cercare i tuoi timpani in giro per la stanza. No, proviamo a far suonare bene le Tannoy, altri diffusori suonerebbero comunque male. La stanza va assolutamente arredata e controsoffittata. Tappeti, arazzi, poltrone, le solite cose, insomma. Poi il controsoffitto: scendi ad almeno 3,3 metri. Evita, naturalmente, di trasformare la stanza in un cubo perfetto 3 x 3 x 3!!! :-O
Il controsoffitto avrebbe anche un ulteriore vantaggio acustico, se avrai cura di riempirlo con del materiale assorbente, chiedi pure consiglio a chi li realizza, conoscono i materiali moderni sicuramente meglio di me. Ci sono anche delle controsoffittature già pensate per ottenere un miglioramento del comfort acustico, ottimizzando il tempo di riverbero.
In questo modo l'acustica dovrebbe migliorare molto. Se anche così non funzionasse, temo dovresti pensare a dei diffusori più piccoli e semplici da far suonare bene (es. Duevel Planets).
Altro consiglio: via immediatamente tutta quell'accozzaglia di elettroniche dallo spazio tra i diffusori, sposta tutto su un'altra parete, a costo di allungare molto i cavi. Anche le casse a ridosso dell'angolo non vanno bene, rinforzi ulteriormente i bassi.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Federico,
dubito che dall'uscita digitale coassiale del tuo lettore Sony possa uscire il flusso DSD. Pertanto, temo ti debba dotare di un convertitore da HDMI a RCA, ce ne sono tanti in commercio, di vari prezzi. Questo aggeggio, in pratica, ti consente di estrarre l'audio stereofonico (già analogico) dal tuo lettore, in maniera tale da inviarlo direttamente all'amplificatore (tradizionale). La qualità audio non dovrebbe essere compromessa. Purtroppo non so consigliarti un prodotto che sia migliore di un altro, affidati a dei marchi noti se non vuoi correre rischi. Il costo è irrisorio, in ogni caso.
Forse in fase d'acquisto avresti dovuto controllare che il lettore Bluray avesse le uscite RCA audio, purtroppo non tutti ce le hanno! A questo punto il DAC che hai acquistato è assolutamente inutile, puoi rivenderlo. In alternativa potresti tenerlo se avessi voglia di sperimentare con la musica liquida, collegandoci un PC o dispositivo analogo. Peccato non abbia un ingresso USB, nel caso dovresti munirti di una pennetta USB che trasformi l'uscita del PC in digitale coassiale.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
The Box e altre cose
Buongiorno Direttore,
ho letto la recensione del dispositivo The Box. Premetto che non l'ho ascoltato e che in genere sono abbastanza scettico su tutte quelle
soluzioni "miracolose" che purtroppo imperversano nel mercato odierno
dell'audio; leggendo però l'articolo mi è sembrato di capire che in
realtà The Box risolve uno dei problemi che ancora affliggono le catene
di riproduzione audio: la capacità di pilotaggio ridotta e l'impedenza
di uscita troppo alta di molti device audio.
Mi piacerebbe avere conferma di questa idea; mi spiego meglio - in
passato ho avuto necessità di collegare un preamplificatore a dei
diffusori attivi e ho notato che la lunghezza dei cavi influiva
pesantemente sul suono, per poter impiegare cavi lunghi (oltre 20 metri)
collegai dei trasformatori di linea con rapporto 5 a 1 tra il pre e i diffusori attivi e le cose migliorarono notevolmente.
Suppongo che se avessi potuto provare un follower, magari ad operazionali, con una impedenza di uscita molto bassa le cose avrebbero
potuto migliorare ancora. E' corretto quello che penso? L'influenza dei cavi (tipo, lunghezza e costruzione) potrebbe essere ridotta da soluzioni del genere?
Grazie per l'attenzione,
Cordiali saluti
Stefano - E-mail: stefano (at) stefanocairoli.com
LC
Caro Stefano,
cosa faccia il The Box non si conosce esattamente. Secondo me è, quantomeno, un adattatore di impedenza, come altri dispositivi analoghi che si sono succeduti nel mercato audio in questi ultimi decenni (Musical Fidelity in primis, e altri). Può essere che abbia un qualche circuito interno che operi anche sul segnale, ma non è dato sapere. Il problema dei cavi lunghi (di segnale) esiste, come hai potuto notare. Il collegamento bilanciato non soffre di questo problema, però. Quindi se uno avesse questa esigenza farebbe meglio a rivolgersi a configurazioni e apparecchi da collegare in bilanciato. Anche un follower, come hai pensato, potrebbe fungere, se non avesse influenza sul segnale in transito. Il trasformatore, in effetti, è una buona soluzione.
In ogni caso, cercherò di capire cosa si nasconda dietro al misterioso The Box, avrei preferito che lo facesse Richard nel corso della recensione, ma forse non se l'è sentita di andare a fondo o forse il Costruttore non avrebbe gradito che si svelasse il segreto. È prevista la prova di un altro dispositivo dello stesso Costruttore, magari altri recensori saranno più curiosi e coraggiosi ;-)
Tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu
LC
Caro Christian,
impossibile che tu abbia trovato il suono Naim rozzo e duro. Proprio non può essere. Magari gli abbinamenti erano sbagliati, l'impianto non all'altezza, l'acustica della sala un disastro, non so. Rispetto al pur buon A400 già un Nait 5 suona molto, molto meglio, su tutti i parametri. Ti consiglierei di dare una chance a un Nait XS o a un Supernait usato. Ti ricrederai, tenuto anche conto della descrizione che hai fatto del tuo suono ideale, che ricalca pari pari le migliori caratteristiche di Naim. Con Spendor, poi, ci andrebbero a nozze. Ovviamente anche una coppia pre+finale andrebbe benissimo e se mi citi il NAP250 con me vinci facile, è uno dei finali che ho amato di più (la vecchissima serie, dico).
Secondo me, però, non c'è bisogno di scomodare soluzioni vecchie o complesse, un integrato moderno di Salisbury sa il fatto suo, non ti deluderà. Altri integrati che potresti valutare: Musical Fidelity, Rega, Primare. Per quanto riguarda lo stadio phono, in rari casi è incluso, in altri è disponibile come scheda aggiuntiva, in altri ancora non è proprio previsto. In tal caso un pre fono esterno di qualità risolverebbe brillantemente il problema, a tutto vantaggio della qualità sonora.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Tre quesiti
Salve direttore, un paio di quesiti, anzi tre. Ho appena acquistato un AA Crescendo Airtech usato (ottimo prezzo) per sostituire un IL Puro 500 che mi ha dato molte soddisfazioni ma che molto poco è stato apprezzato dal pubblico. Cambio fatto perché ho il pallino delle elettroniche AA e non potendomi, purtroppo, permettere un Fortissimo per il momento mi accontento. Secondo lei è un reale passo avanti? Passando oltre, ho da diversi mesi acquistato le Elac Debut B6 (prese su Amazon a prezzo imbarazzante...che non le sto a dire...) ma essendo da sempre vittima della famosa “scimmia”...come le precedenti credo che prima o poi cambierò anche queste. Un'alternativa che mi sta intrigando sono le Fostex GR160. Le conosce, ha avuto modo di ascoltarle, sarebbero un upgrade sensato, anche considerando il Crescendo?
Uno dei motivi che me le fa piacere è anche il reflex che spara sotto, avendo purtroppo qualche problema di posizionamento con parete posteriore a 20cm circa e stanza di ascolto rettangolare e piuttosto piccola, 420x240.
Ultimo e poi chiudo, ho da poco dotato le mie elettroniche, ampli e cd player, di cavi di alimentazione su schema Merlino, mi chiedevo se anche il PC che di fatto è il mio strumento principale per l'ascolto di musica che nel 99% dei casi è fatto di liquida, soprattutto Flac, e Mp3 di qualità, gioverebbe di tale accorgimento. Considerando i benefici audio ascoltati sul Puro semplicemente sostituendo il penoso cavo fornito in dotazione con uno appunto di derivazione PC, sono propenso a credere di sì.
Un saluto e grazie per le risposte.
Eikichi - E-mail: Oni19xx (at) msn.com
LC
Caro Eikichi,
visto che il Crescendo lo hai acquistato e immagino ascoltato, il tuo orecchio che dice? È un passo avanti rispetto al Puro 500 oppure no? La mia sensazione è che tu abbia fatto poco più che un sidegrade. Quando si cambiano componenti occorre fare dei passi avanti significativi. È perfettamente inutile cambiare componenti su componenti, senza avere chiaro in quale direzione andare. C'è anche da dire che in mancanza di diffusori che sappiano valorizzare un componente più raffinato le differenze si appiattiscono ulteriormente.
Per quanto riguarda questi ultimi: cosa c'è che non ti piace delle Elac Debut B6? Ti è chiaro che tipo di suono vorresti ottenere? E già, perché non si può decidere di sostituire un paio di casse solo perché lo sbocco del reflex non è dove lo vorremmo noi. Tra l'altro, se i diffusori distano 20 cm dalla parete posteriore il reflex lavora senza alcun problema.
I Fostex che hai indicato non li conosco, ma starei molto attento a sottostimare le qualità delle Elac solo perché costano poco. Te lo dico perché persino le più piccole B5 sono in grado di giocarsela con diffusori intorno ai 1000€ come i Fostex che avresti individuato. Secondo me una prova a confronto è obbligatoria.
L'impostazione sonora dovrebbe anche essere molto diversa: più calde e rotonde le Elac, più aperte le Fostex.
Terza e ultima domanda, i cavi di alimentazione. Posto che un PC utilizzato come sorgente audio dovrebbe, in primis, essere ottimizzato lato software e driver, tentare con un cavo d'alimentazione migliore non può far male. Visto il costo richiesto per l'autocostruzione di un Merlino la cosa credo si possa tentare senza problemi. In ogni caso: stacca il cavo buono dal CD player e mettilo sul PC, no? Se senti differenze procedi all'autocostruzione, altrimenti lascia perdere.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Massimo,
ottima l'idea si inserire un pre phono di qualità superiore, benissimo sia il ProJect che il Gold Note. A questo punto, però, stonano un po', a mio parere, sia le casse che - in particolare - l'amplificazione, entrambe di livello inferiore al set up analogico, secondo me. Avrai modo e tempo per ragionarci, ma io vedrei molto meglio un bell'ampli integrato moderno e di qualità, magari dotato di un buon DAC interno. Sostituirei anche il V-DAC con un componente di maggior pregio (bene il REga DAC-R), cui far convertire tutti i segnali digitali delle diversi sorgenti che utilizzi. A dire il vero, io farei anche di più: eliminerei TUTTO e acquisterei un all-in-one come un Cocktail Audio top di gamma, che possa fungere da lettore CD, ripper, internet radio, streamer etc. Decisamente troppi, troppi componenti e troppi collegamenti nel tuo impianto. Meno percorsi tortuosi fai effettuare al segnale e meglio è, senza contare sul vantaggio enorme di fare tutto con un unico componente. Oggi questi dispositivi non sono compromessi rispetto alla soluzione a più componenti, anzi. Non a caso, infatti, ti ho anche consigliato la sostituzione della coppia pre-finale con un integrato di buon livello.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Ho visto anche degli audiofili felici
Buonasera mitico Lucio. Il Fortissimo Auadio Analogue in riparazione.....degnamente sostituito dall'Auna. Non è raffinatissimo ma suona lo stesso (cf. Vol. 845).
Cordiali saluti,
Alessio - E-mail: von.74 (at) hotmail.it
LC
Caro Alessio,
mi spiace per l'Audio Analogue finito in riparazione ma mi compiaccio che il piccolo e brutto anatroccolo se la cavi anche in impianti al di sopra del suo target ideale. Ricordo ancora la meraviglia che provai nel recensire questo misterioso amplificatore orientale. Per 110€ si permetteva di non sfigurare davanti ai mostri sacri dell'amplificazione di classe budget come NAD 3120 e altri. Un piccolo miracolo. Il fatto che non ti si accapponi la pelle a sentirlo suonare nel tuo impianto al posto di un Audio Analogue Fortissimo, dal costo, lo ricordo, di 1860€ di listino, significa che il brutto anatroccolo tanto male non deve essere. È un peccato che la tipica diffidenza (e snobismo) dell'audiofilo quadratico medio non gli abbia consentito di avere il successo commerciale che merita. Peccato. Un vero best buy.
Buon ascolto!
Un tuffo nel passato, con questa “Gasoline man” degli Young Gods. Anno 1991, ottima incisione di livello audiophile, potentissima, con i synth e i campionamenti che imitano le chitarre elettriche. Da ascoltare “full gas” anche sull'impianto di casa...
Nel caso questo embedding dovesse essere vietato/disabilitato, potete visionare il video direttamente su YouTube. Buon ascolto!
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