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LC
Caro Francesco,
visto che il negoziante ti propone prove dirette in casa, procedi pure in questa direzione. Il mio parere è che gli amplificatori che ti ho consigliato (Classe D o tradizionali che fossero) siano globalmente dei migliori partner per le tue Duevel Planets, per questo motivo dovresti avere la possibilità di fare prove a confronto. Realisticamente, quel sintoampli Yamaha era l'unico apparecchio a disposizione in quel negozio, nella fascia di prezzo per te interessante. Che altro poteva fare il negoziante? Consigliarti prodotti che non aveva a disposizione? Io credo che a Monaco tu possa avere più che l'imbarazzo della scelta, stiamo parlando della città dove ha luogo una delle più importanti mostre di HiFi al mondo. Cerca ancora, visita più negozi e...ascolta solo le tue orecchie.
Una soluzione “unica” potrebbe essere rappresentata da un all-in-one come un Cocktail Audio. Ad esempio il modello X30 che abbiamo recensito farebbe esattamente al tuo caso: rimpiazzerebbe ottimamente il lettore CD e l'amplificatore (50 buoni watt per canale) e, in totale autonomia, ti aiuterebbe a rippare tutta la collezione di CD, più tante altre cose. Si trova facilmente sotto i 1000€. Sono sicuro che non ti sarà difficile trovarlo e poterlo provare con le tue Planets, magari a confronto con altre soluzioni più tradizionali.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Francesco,
ti suggerisco di rivolgere la tua attenzione verso soluzioni “bundle” che siano delle certezze, in termini di abbinamento e compatibilità tra i componenti (base + braccio + testina) potendo anche contare su un comodo e sicuro pre-montaggio. Penso ad esempio al Pro-Ject RPM5 Carbon con premontata una Ortofon Quintet Red, intorno ai 1000€. In alternativa, sempre di casa ProJect, il The Classic SB Superpack, stessa testina, un giradischi dall'aspetto molto più “classico”. In casa Rega, invece, per quella cifra, puoi acquistare il classico Rega Planar 2 o 3, cui abbinare una testina Rega fino ad esaurimento del tuo budget. Anche in questo modo avresti un sistema “all in one” ben ottimizzato. Un'alternativa nuova potrebbe essere l'italiano GoldNote Valore 425 + braccio B5, cui abbinare una buona testina, ad esempio la GoldNote Vasari Red che abbiamo recensito. Di Gold Note al momento abbiamo recensito un giradischi di gamma più alta (con lo stesso braccio B5...) ma anche il modello più piccolo promette bene.
In futuro, per fare un passo avanti significativo, dovrai mettere nel mirino l'acquisto di un buon pre fono.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Ed Saunders stilo per Shure V15III
Gentile direttore.. dopo aver letto il vostro articolo sugli stili di Ed Saunders per le Shure ne ho ordinato uno speranzoso...per la mia V15III che giaceva sconsolata in una scatola.
Non l'avessi mai fatto!! Dallo scarno sito si evince che Saunders è stato affiancato da una signora nella gestione...
Vabbè..
Dopo aver pagato scrivo per chiedere quanto tempo mediamente impiegano gli stili per arrivare. Nessuna risposta.
Dopo un paio di settimane riprovo... nulla. Dopo un mese .. nulla.
A quel punto mi accingo a chiedere il rimborso a Paypal quando mi arriva una mail dalle poste americane che mi annuncia che dovevano andare a ritirare una spedizione per me...Dopo più di un mese dal mio pagamento erano stati chiamati a ritirare un pacchetto per me...
A quel punto decido di aspettare. Per farla breve lo stilo è arrivato dopo più di 2 mesi .. una scatolina di cartone con una striscia di spugna con dentro appoggiato lo stilo.. con l'unica indicazione scritta di usare un peso di lettura di 1,5 grammi.
Lo monto e subito mi salta all'occhio che con quel peso la testina spancia.. il corpo tocca il disco!!
porto il peso ad 1 grammo e a quel punto anche se molto vicina al disco il corpo della Shure non tocca...provo ad ascoltare. E sì suona.. ma non ricorda un gran che la mia vecchia Shure... nei picchi dinamici in alta frequenza (trombe e fiati vari) stride.. in maniera inaccettabile...
UNA SOLA!! Poi ho letto in qualche forum che altri hanno avuto la mia stessa esperienza!!
Ora proverò a farmi rifondere tramite Paypal. Comunque dovreste rivedere quell'articolo che parlava entusiasticamente di questi stili per non far cadere altri nella trappola.
Alberto - E-mail: cleptoo (at) gmail.com
LC
Caro Alberto,
mi spiace tanto per l'accaduto! Purtroppo non possiamo star dietro alle evoluzioni (in meglio o in peggio) dei prodotti che recensiamo. Ci possiamo limitare a segnalare il disguido quando ce lo comunicate. Vedo che tanti clienti si lamentano dei tempi lunghi e della qualità non più in linea con la precedente distribuzione Ed Saunders, peccato! Ho comunque provveduto a inserire un warning in coda alle due recensioni, sia quella italiana che quella inglese.
Grazie per il feedback!
Lucio Cadeddu
LC
Caro Giancarlo,
i miei ultimi CD li ho acquistati principalmente in negozi fisici, raramente online. Il fenomeno che descrivi non mi è mai capitato, ma ha, ovviamente, una spiegazione. Come sai, molti store online, in particolare quello con la A, offrono la possibilità di reso dopo 30gg di prova. Quello che sta accadendo è che tanta gente approfitta di questo sistema per provare apparecchi HiFi e anche, evidentemente, dischi. Non è la prima volta che sento di apparecchi venduti come nuovi ma che in realtà erano evidentemente passati di mano più volte. Immagino lo stesso accada coi dischi, né più né meno. Lo store, evidentemente, si premura di risigillare tutto per far sembrare il prodotto nuovo mai usato. E, ancora più evidentemente, non possono perdere tempo a controllare lo stato della merce, chiudono, reimpacchettano e via per un altro giro.
Questa modalità di acquisto, pertanto, pur molto utile per sopperire all'impossibilità di ascoltare nei negozi come si faceva una volta, ha un prezzo da pagare e, purtroppo, tu l'hai scoperto e pagato sulla tua pelle.
Diciamo che lo store online dovrebbe essere più attento, ma il business è business. Ti offrono la possibilità di provare a casa gratuitamente (di fatto) ma bisogna essere disposti a correre il rischio di acquistare un prodotto non esattamente “new in box”. L'operazione, ovviamente, non è onesta, ci mancherebbe! Riprovevole, quantomeno.
Grazie per la segnalazione, che si aggiunge ad altre che ho ricevuto. Magari è tempo di scriverci sopra un breve editoriale.
Lucio Cadeddu
LC
Caro Fabio,
non posso e non saprei aiutarti sulla scelta della TV che è rigorosamente “off-topic” qui su TNT-Audio, ma posso dirti qualcosa sulle uscite audio. Il segnale digitale passa benissimo sia attraverso la S/PDIF che la TosLink e francamente non mi porrei il problema trattandosi di audio certamente compresso, come quello dei canali televisivi o dei DVD. Quasi tutti i DAC in commercio hanno ingressi sia digitali coassiali che ottici, quindi il problema della compatibilità non si pone.
Per quanto riguarda l'altezza della scena sonora faccio molta fatica e credere che quello che hai sentito sia un effetto voluto. Conosco il brano in questione, ma confesso di non averlo mai ascoltato attraverso il mio impianto HiFi. Potrei ricordare male, ma non mi pare fosse memorabile dal punto di vista della qualità sonora. Magari c'è stato qualche artificio in fase di remastering che crea questo strano effetto che descrivi. Potrebbe anche essere semplicemente un problema di fase invertita :-)
Diciamo che l'altezza della scena sonora è un parametro da tenere in considerazione quando la stessa ha un senso, ovvero se si ha di fronte un gruppo che suona in acustico, un'orchestra, un organo etc. Un brano rock che suona alto fino al soffitto non è un buon test per l'altezza della scena, è probabilmente frutto di un semplice errore in fase di registrazione. In ogni caso, non avrebbe alcun senso, nel mondo reale una cosa del genere non esiste se non dentro a una chiesa con un grande organo a canne ;-)
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Andrea,
non credo ci sia tanta differenza tra il Cambridge 851 e il 751, francamente. Già le differenze tra sorgenti digitali sono piccole in generale, figuriamoci quelle tra due lettori dello stesso Costruttore, in fasce di prezzo non troppo diverse. Fossi in te sceglierei solo in base alle features che ti interessano di più. Per quanto riguarda il resto dell'impianto, non mi pare di notare niente di sbagliato, anzi! Sono tutti ottimi componenti che a mio parere suonano bene insieme. La stanza, se molto piccola e non arredata con scopi audiophile, potrebbe essere un problema. Cura con attenzione la quantità di superfici assorbenti (tappeti, arazzi, tele, tende, cuscini etc.) e la disposizione dei diffusori all'interno della stanza. Ti racconto un piccolo episodio per farti capire quanto sia importante l'acustica dell'ambiente dove suona l'impianto (e non solo!). Nel piano dove è ospitata la mia sala per la musica ci sono due stanze separate da un bagno. La prima stanza è la saletta con l'impianto, la seconda una camera per ospiti, non confinante con la sala d'ascolto. La camera degli ospiti, qualche settimana fa, l'ho completamente svuotata per far spazio a dei nuovi arredi. Ebbene, il suono nella sala dell'impianto è cambiato, e non poco. In altre parole, il fatto che a qualche metro di distanza ci sia un ambiente vuoto (prima era ben arredato, con una buona acustica) influenza il suono nella saletta d'ascolto. Il basso, per esempio, è più gonfio e ha una coda che prima non aveva. Non è un'impressione ma un effetto evidentissimo. Quindi, non solo l'arredo della stanza dove c'è l'impianto è importante ma anche quello delle stanze vicine, pur se non direttamente confinanti (ripeto, tra le due c'è un bagno). Non mi stancherò mai di ripetere quanto sia importante curare questi aspetti per poter godere appieno delle prestazioni dei nostri componenti HiFi.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Alessandro,
ho vissuto anch'io il periodo del quale racconti con tanta nostalgia e, in effetti, un po' di malinconia è inevitabile. Io certamente avevo più tempo per fare esperimenti, ora l'attività da recensore ha tolto molto di quel gusto, perché non puoi tenere gli apparecchi in ostaggio per troppo tempo, anche perché bisogna lasciare spazio agli altri in arrivo. La stessa passione per l'HiFi aveva un gusto un po' diverso, ma alle fiere si andava anche allora per sognare, la maggior parte delle volte. Ora l'asticella, è vero, si è spostata un po' più verso l'alto e le occasioni per ascoltare piccoli impianti ben suonanti sono pochissime. Quando si dimostra un impianto da 5000€ si pensa di aver fatto un'opera divulgativa per giovani. Questi ultimi, i giovani dico, 5000€ per l'HiFi non ce li hanno. Così come molti di noi non avevano 10 milioni da destinare al primo impianto. Continuo a pensare che si dovrebbe stare su impianti piccoli e semplici da 500, max 1000€. Per questo motivo ho salutato con entusiasmo la genia degli amplificatori in Classe D, piccoli, economici e ben suonanti o le nuove generazioni di diffusori low-cost, come la serie Debut di Elac, per fare un esempio recente. Continueremo a scorrazzare nel mercato a caccia di cose di questo tipo perché è di questo che c'è realmente bisogno. E, diciamocelo, tutto ciò è pure dannatamente divertente :-) Troppo facile divertirsi con cifre a 5 zeri, più entusiasmante farlo con pochi spiccioli.
Grazie per il feedback!
Lucio Cadeddu
LC
Caro Raffaele,
ottimo acquisto il vecchio NAP250, uno degli amplificatori che più ho amato in assoluto! Sentirai come torneranno a volare le tue Kan! Per quanto riguarda il pre io sarei per mantenere un filo logico tra tutti i componenti, quindi cerca un bel 32.5 o un 72 e stai sereno. Purtroppo il tuo Chord Mojo ha un'uscita linea fissa, non regolabile tramite i suoi comandi di volume, che regolano soltanto l'uscita per le cuffie. Pertanto un preamplificatore è davvero necessario. Basterebbe anche solo un pre passivo a trasformatori, per non aggiungere niente al percorso del segnale, ma un bel pre Naim darà il suo tocco di British sound al tutto. Capisco, tuttavia, la tua poca voglia di imbarcarti in un'operazione dal risultato tutt'altro che scontato. Oltre al pre passivo che ti ho consigliato, potresti cercare, usato, un Naim DACV1, che è sia un DAC che un preamplificatore minimale di eccellente qualità (oltre che ampli per cuffie). Nuovo costa circa 1800€ ma credo non sia un problema reperirlo usato, magari in UK, per cifre ben inferiori. L'ho visto online per cifre oscillanti tra i 700 e i 900€. Il collegamento con il tuo NAP250 è immediato, questo DAC ha infatti anche le consuete uscite in standard DIN, di tradizione Naim, oltre alle classiche RCA. E, ovviamente, è autoalimentato, quindi non ti servirà un HiCap, come per i vecchi pre Naim, privi di alimentazione. Qualora non avessi pianificato di spendere così tanto, un pre passivo, meglio se a trasformatori, è la soluzione (ne abbiamo recensito diversi). Dovrai dotare il NAP250 di un adattatore da presa DIN a doppio RCA (femmina) ed è il gioco è fatto.
Tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu
LC
Caro Luca,
una piantina e qualche foto del tuo ambiente d'ascolto avrebbero aiutato molto. Comunque sia, in generale 12 mq non sono pochissimi e dentro - avendo libertà di manovra - ci si può far stare diffusori anche di un certo impegno e ingombro, l'importante è che resti aria intorno ad essi. Se così fosse non vedo problemi particolari all'utilizzo dei diffusori da pavimento Sonus Faber che hai indicato. Il problema che sollevi circa le dimensioni dell'ambiente e la potenza dell'ampli è inesistente: la potenza basta non usarla tutta, l'importante è che ce ne sia abbastanza. Semmai, non vedo di buon occhio una spesa così alta per l'amplificatore, più costoso persino dei diffusori. Mi sembra di capire che ti sia innamorato di questo Accuphase e non mi sento di ostacolarti troppo perché è vero che bisognerebbe sempre usare il buon senso ma è anche vero che, ogni tanto, si possono fare cose insensate come questa, potendosele permettere. Mi auguro che il resto del sistema (sorgenti) sia adeguato all'impegno economico di ampli e diffusori. Per queste cifre, comunque, chiederei di poter ascoltare il tutto inserito nel tuo ambiente, siamo parlando di oltre 10.000€ tra ampli e casse, un ascolto preventivo è obbligatorio. Ancora più ovviamente, tutti questi soldi saranno spesi inutilmente se l'ambiente avesse un'acustica inadatta, casse e ampli diventeranno solo dei bei soprammobili, pure un po' ingombranti.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Ho visto anche degli audiofili felici
Buongiorno Direttore,
questa è solo una lettera di ringraziamento per i consigli forniti qualche tempo fa per la scelta di ampli e diffusori per ascolto condominale (Vol. 843), forse frettolosa ma, per me, assolutamente doverosa. Ho seguito le istruzioni e, dopo faticosa vendita del vecchio impianto ora la situazione è:
LC
Caro Italo,
sono felice di sapere che le Elac Debut B5 ti abbiano fatto tornare la voglia di goderti l'impianto, senza fatica d'ascolto che, in effetti, è sconosciuta a questi diffusori. Grazie per l'ennesima conferma dello stupore che questi piccoli Elac producono all'ascolto. Sono davvero dei diffusori fuori dalle attuali logiche di mercato, per rapporto qualità/prezzo.
Ti auguro tante ore di buon ascolto!
Se ne va anche Otis Rush, il maestro del cosiddetto West Side Chicago blues. Otis ha influenzato molti chitarristi rock-blues degli anni sessanta e settanta come Eric Clapton, Mike Bloomfield e Carlos Santana. Dal 1984 fa parte della Blues Hall of Fame. Qui ce lo gustiamo, in coppia proprio con Eric Clapton, nella celeberrima “Double Trouble”.
Nel caso questo embedding dovesse essere vietato/disabilitato, potete visionare il video direttamente su YouTube. Buon ascolto!
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