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LC
Caro Mario,
a mio parere il tuo Cyrus III ha solo problemi di ossidazione dovuti all'età...avanzata. Io un tentativo con un trattamento disossidante proverei a farlo. Apri, individui le zone dove transita il segnale e si “inceppa” e vai di spray disossidante. Il potenziometro tornerà a funzionare quasi certamente, gli switch di accensione pure, mentre per lo stadio phono probabilmente c'è da controllare il cablaggio o i connettori d'ingresso. Eventualmente chiedi a qualche amico con un po' di pratica di farlo per te. Sono interventi semplici e spesso risolutivi.
Quando tutto dovesse fallire, considerando che all'epoca era un amplificatore da oltre 1.300.000 lire, io proverei a rimpiazzarlo con un altro Cyrus, ad esempio il nuovo One, che costa 1000€ di listino (ma si trova per circa 800€) e offre anche il fono MM, come il tuo Cyrus III. È un 100 watt in Classe D, ma la timbrica di casa è sostanzialmente la stessa. Anzi, credo che si tratterebbe non di un semplice rimpiazzo, ma di un vero e proprio upgrade sostanziale. In alternativa, per una cifra analoga, il Rega Brio R. Volendo spendere meno, valuta l'italiano Vela amp che costa 500€. Tutti e tre questi amplificatori piloteranno senza problemi le tue Tannoy D100 e non ti faranno rimpiangere il tuo Cyrus III.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Aldo,
come spiegato, la curiosità è lecita, ma io preferisco mantenere un certo riserbo, per tutte le ragioni che ho spiegato. Per quanto riguarda il tuo impianto io di sicuro non terrei due coppie di casse così diverse. O tieni le Minima o le IMF (o le Thiel). Comunque sia, il tuo Roksan attuale dovrebbe pilotare adeguatamente anche i nuovi diffusori, come hai avuto modo di sperimentare di persona. Che senso ha chiedersi ora quale nuovo amplificatore acquistare? Prendi le casse che ti piacciono di più, falle suonare con il Roksan, impara a conoscerle bene e poi, tra un bel po' di tempo, a bocce ferme, potrai capire in quale direzione muoverti, che tipo di upgrade puoi ricercare e quali eventuali mancanze preferiresti correggere o migliorare. Fasciarsi la testa in anticipo, sport preferito degli audiofili, è assolutamente inutile, anzi lo ritengo dannoso. Si finisce per non capire più niente, in particolare quale sia il contributo dei nuovi diffusori e quale quello del nuovo amplificatore. Il rischio concreto è quello di innescare una spirale infinita di sostituzioni senza mai trovare il giusto compromesso.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Marco,
è abbastanza divertente sentire le sparate dei commessi dei negozi HiFi. Verrebbe voglia di prenderli in castagna dichiarando di possedere apparecchi che non si possiedono, magari leggendari, per il solo gusto di sentirli denigrare ad arte. In definitiva, fai benissimo a starne alla larga, chi è serio e appassionato non le spara così grosse. Si tratta di venditori, niente di più, venderebbero allo stesso modo auto, padelle, immobili o contratti di telefonia. Niente di particolarmente scandaloso o sbagliato, fintanto che i numeri danno loro ragione e i clienti sono in qualche modo soddisfatti.
Per quanto riguarda il tuo percorso di upgrade osservo che di sicuro con 4000€ non puoi migliorare più di tanto i diffusori, mentre certamente qualche passo avanti potresti farlo con il DAC e con l'amplificatore. Investirei 1000/1500€ nel DAC e i restanti 2500/3000€ nel nuovo amplificatore. Se ti piace il suono Roksan, potresti passare al Caspian M2, che si trova al di sotto dei 2500€. È un passo avanti rispetto al Kandy e non si discosta dall'equilibrio cui sei abituato. Una possibile alternativa di pari prezzo sarebbe il Naim Nait XS2. Per quanto riguarda il DAC valuta i seguenti: Musical Fidelity M6s, M2Tech Young, Rega DAC R, oppure il Roksan K3 Kandy DAC, tanto per restare in famiglia. Non vedrei male, in effetti, un'accoppiata Roksan ampli + DAC.
In futuro, con un budget più consistente, potrai pensare ai diffusori.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Massimo,
ogni singolo componente ha la sua influenza nel risultato finale ma tenendo conto che il Touch è un prodotto già con qualche anno alle spalle e che il DAC interno al tuo amplificatore Marantz è migliorabile, io forse propederei per l'acquisto di uno streamer separato dotato di un buon DAC integrato. Ad esempio, a seconda del budget a tua disposizione, potresti prendere in considerazione il Cambridge Audio CXN (circa 1000€) o l'Arcam rPlay, che costa circa la metà. A mio parere entrambi saranno un upgrade signifcativo rispetto al sistema attuale, più per la qualità del DAC integrato che per altre considerazioni sul front-end. Vedi se ti riesce di ascoltare qualcosa, meglio se all'interno del tuo impianto. Tieni conto che, comunque, le differenze tra sorgenti digitali non sono mai enormi, specie se le fasce di prezzo dei prodotti comparati non sono troppo distanti tra loro.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Lorenzo,
mi spiace per la tua disavventura...amorosa! La fama delle Quad, in effetti, non è del tutto immeritata. Potresti pensare di sostituirle con delle più recenti Quad 2805 che sono senz'altro più affidabili. Tuttavia, posto che non ho mai amato le ESL di Quad, io preferirei qualcosa di analogo ma, a mio parere, più semplice e affidabile. Penso ai pannelli Magnepan o alle ibride Martin Logan (elettrostatico + woofer dinamico). Il mercato offre tante alternative possibili e, nel nuovo con 5000€, puoi portarti a casa delle Magnepan MG1.7 o 3.7 usate, ma anche delle Martin Logan Electromotion ESL (3500€) o Electromotion ESL X (5000€). A me la soluzione ibrida Martin Logan è sempre piaciuta molto, perché con un pannello il basso di un buon woofer dinamico lo puoi solo sognare. L'amplificazione in tuo possesso non dovrebbe avere grossi problemi a pilotare i diffusori citati, soprattutto se, come ho capito, preferisci ascolti “intimi”.
Pertanto, vedi se ti riesce di ascoltare o le ML o le MG e poi decidi di conseguenza. Le ESL63 godono, a mio parere, di fama assolutamente sproporzionata alle loro reali capacità, un po' come le vecchie LS3/5A. L'alone di leggenda che circonda certi prodotti è comprensibile, ma poi bisogna liberarsi dai pregiudizi e ascoltare per davvero confrontando con la riproduzione dell'evento reale, evento che, per entrambi i diffusori, è castigato da prestazioni dinamiche e di profondità e impatto della gamma bassa ormai non più giustificabili.
Non mancare di tenermi aggiornato!
Lucio Cadeddu
LC
Caro Giuseppe,
posto che non capisco il senso di possedere quattro giradischi, di cui due uguali, quando con la stessa cifra avresti potuto acquistarne uno nettamente migliore di tutti, e considerato che non comprendo perché escluda giradischi eccellenti come i Clearaudio, ti chiedo: ma perché sei convinto che il suono trasparente e brillante sia da attribuire a un particolare giradischi? Quel che fa la reale differenza, in un set-up analogico, è la testina. Lei influenza per oltre il 50% la timbrica di un trittico analogico. Al di fuori, è il pre fono a fare molto, moltissimo. Quindi, consentimi un consiglio secco, che tanto so già che non seguirai: vendi tutti i giradidschi, acquista qualcosa al di sopra di ogni sospetto (Michell, VPI, Roksan, Acoustic Solid...) e la migliore testina che ti puoi permettere, più un buon pre fono come il Lehmann Black Cube. In alternativa vendi i Technics e il Kenwood, tieni il Thorens e monta una testina e un braccio come si deve (non quello del 1200, orrore perché fuori luogo sul Thorens). Non specifichi né che testine utilizzi né il resto dell'impianto, più di così non riesco ad aiutarti. Ti posso solo esortare a liberarti dai pregiudizi, alimentati da leggende o chissà che altro. Per essere più preciso e schietto, un trittico completo Clearaudio (base, braccio e testina) da 2000€ fa barba e capelli a tutti i tuoi giradischi messi insieme. Perdona la sincerità.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Carlo,
tanti audiofili pagherebbero qualunque cifra per trovarsi nella tua situazione. In genere, infatti, i bassi o sono latitanti o rimbombanti. Nel tuo caso sono solo generosi, e va bene così. Considera che in diverse registrazioni il basso è molto presente comunque. Certo, se questo basso esuberante fosse sempre presente allora sarebbe necessario correre ai ripari. Mi sarebbe piaciuto vedere una foto dell'installazione: non è che i diffusori siano troppo vicini alla parete di fondo o agli angoli? Sfruttare la parete corta spesso porta a tenere i diffusori troppo vicini tra loro e/o vicini agli angoli. Sicuro che la parete più lunga non sia una soluzione migliore? L'ambiente non sembra molto assorbente, non mi è chiaro se siano presenti tappeti, tende o cuscini. Qualora tutto dovesse fallire, l'intervento del DSpeaker sarebbe risolutivo.
Per quanto riguarda l'amplificatore che dovrebbe sostituire il Trends Audio sarei un po' in difficoltà nel darti un consiglio preciso. Già il Trends Audio non ha una gamma bassa devastante, per limiti “elettrici” dovuti alla bassa potenza, un amplificatore più grosso potrebbe solo peggiorare la situazione. Prima penserei a stabilizzare l'equilibrio lato basse frequenze e poi, in seguito, penserei all'amplificazione.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Ambiente d'ascolto + Jolida Foz SS-X
Caro Lucio,
innanzi tutto ti ringrazio per le parole di apprezzamento riguardanti i miei diffusori autocostruiti (a dire il vero, hai sempre speso belle parole anche per tutti gli altri progetti che ti ho inviato in passato). Un autocostruttore costruisce per se (appunto), ma quando si raggiunge una certa esperienza, subentra anche una certa “consapevolezza”, che però credo non debba mai sfociare in “autoreferenzialità” (che io odio) o eccesso di sicurezza. Per questo motivo, anche una semplice parola di complimento ... fa piacere. Grazie! :-)
In ogni caso, gli oggetti della mia mail riguardano altro. Prima cosa: anche ad età avanzata e dopo 40 anni di esperienza d'ascolto, si può imparare qualcosa. Il fatto è questo: come hai potuto vedere dalle foto, dopo aver ultimato i nuovi diffusori, ho lasciato le vecchie (adorabili) ProAc 2.5 affiancate alle nuove casse. E così sono rimaste per mesi, fino ad oggi. Ebbene, oggi le ho tolte per metterle in vendita e ... il suono delle SBA-10 è ulteriormente migliorato, in maniera “drammatica”. In particolare, il medio basso si è rivelato enormemente più dinamico ed il punch (vera rivelazione della nuova creazione) è aumentato ulteriormente. Sbaloditivo. Non ho mai trascurato l'ambiente e come hai potuto vedere, la mia sala, pur non essendo dedicata solo alla musica, è ottimizzata da pannelli assorbenti, tappeti, doppie tende, pannelli diffrattori, sia dietro che davanti ai diffusori. Ai lati, già molto lontani, essendo la sala larga ben 9 metri, ci pensano le librerie stipate di dischi e libri. Tutto autocostruito, ma con senso. L'unica cosa “non ideale” (come tu fai giustamente notare) sono le elettroniche piazzate tra i diffusori, ma è una cosa non risolvibile, vista la presenza di due porte-finestre tra l'impianto e le pareri laterali. Eppure, non avevo pensato che un paio diffusori affiancati potessero avere un effetto (dannoso) simile. Credimi Lucio, non sto parlando di piccole differenze da “ascoltone”, parlo di differenze grosse, molto grandi, avvertibili anche da uno che ascolta un impianto stereo per la prima volta. Sono stupefatto e ... anche un po' mortificato. :-( Ma così è, e sono comunque felice di aver apportato un simile miglioramento a costo zero. :-) A questo punto, il primo pensiero che mi viene, riguarda la quasi totalità dei negozi HiFi (i pochi rimasti) con pareti, spesso, (ma, fortunatamente, non sempre è così) fitte di diffusori: ma cosa ascolta la gente, in quei casi?
Secondo argomento: oggi ho letto la vostra prova del Jolida Foz SS-X e credo proprio che sia un oggetto che mi possa interessare. Ascolto molta musica ben registrata, ma anche rock anni 70/80 che spesso ha equalizzazioni spaventose, con medio-alti in preminenza e medio-bassi arretrati e scena compressa. Mi piacerebbe aggiungere alla “prossima” amplificazione tale oggetto, ma ... dov'è possibile acquistarlo? Ho cercato sulla rete e l'unica proposta d'acquisto era di un sito americano che, una volta contattato, mi ha risposto con “inusuale solerzia” (è sabato anche in USA, credo), che “non possono vendere in Europa”. Tu hai qualche suggerimento?
Grazie, come sempre, per la pazienza e la disponibilità.
Carlo - E-mail: carlo.bergamini.mail (at) gmail.com
LC
Caro Carlo,
il discorso del “single speaker demonstration” è stato per lungo tempo cavallo di battaglia della Linn. Il patron Ivor Tiefenbrun fu persino sfidato a riconoscere, ad occhi chiusi, la presenza o meno, nell'ambiente d'ascolto, di una coppia di Linn Kan. Se non ricordo male l'esperimento non andò oltre il classico 50% gaussiano. C'è da dire che una coppia di Kan genera ben poca risonanza, per ovvie ragioni. Invece un grosso mobile accordato, vicino a un altro diffusore, qualcosina di suo la aggiunge. Ti consiglio un'attenta lettura di questo vecchio articolo di Stereophile dove molti altri aspetti relativi alla SSD (Single Speaker Demonstration) sono presi in considerazione. Tu parli di differenze drammatiche, io sono meno drastico. Qualche effetto comunque c'è. Allestire una sala “single speaker” è difficile e lo è altrettanto, per un recensore che deve fare confronti veloci, spostare fuori e dentro la stanza una seconda o terza coppia di diffusori. È un mondo imperfetto, lo so :-)
Per quanto riguarda lo Jolida non saprei dirti, in effetti. Potresti contattare il recensore e chiedere direttamente a lui, ha certamente contatti migliori dei miei con l'Azienda. Negli USA c'è da Musicdirect, Needledoctor e altri siti, se non ho visto male. Da valutare la compatibilità elettrica, naturalmente, per i prodotti acquistati fuori dall'Europa.
Tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu
LC
Caro Riccardo,
in effetti la questione è estremamente controversa. Quando si tratta di estendere la risposta in basso di piccoli satelliti io propendo sempre per consigliare di non utilizzare subwoofer, visto che la risposta si amplia ma il punch rimane più o meno lo stesso. I proprietari di piccoli satelliti, invece, sperano di aggiungere più “bassi”. Per i diffusori da pavimento il subwoofer, in genere, non serve. Sarebbe meglio acquistare, eventualmente, dei diffusori più grossi. Il caso dei monovia, cioè il tuo, è un po' diverso, visto che l'impatto comunque c'è, manca solo l'estensione. Pertanto non la vedo una scelta sbagliata. La stanza è grande e meriterebbe un po' di presenza e di impatto in più, visto che teoricamente sarebbe in grado di “reggere”. La soluzione Elac che citi non è male, visto che permette di ottimizzare le regolazioni del subwoofer analizzando l'acustica della stanza. Se possibile, comunque, io chiederei una prova in loco, coi tuoi diffusori. I largabanda sono veloci, pertanto il subwoofer dovrà esserlo altrettanto. Non vorrei venisse fuori un suono a due velocità nella zona d'incrocio.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Ho visto anche degli audiofili felici
LC
Un po' di contaminazioni sacrileghe...o forse no! Vivaldi era un metallaro ante-litteram? Basta ascoltare questa versione della sua “Estate”, (il “presto”) magistralmente suonata da una giovanissima chitarrista, per convincersene. Lei è Tina S ed è, francamente, impressionante per tecnica ed energia, dal basso dei suoi quattordici anni. Per un confronto, segue un video del presto dell'Estate di Vivaldi eseguito - in versione classica - da un'altra fanciulla, stavolta violinista, tal Mari Samuelsen, che esegue il brano coi Trondheimsoloists. Confrontate le due esecuzioni!
Nel caso questo embedding dovesse essere vietato/disabilitato, potete visionare il video direttamente su YouTube. Buon ascolto!
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Buongiorno Direttore, scrivo per un aggiornamento della mia situazione, riferita ovviamente al mio cantiere Hi Fi, in quanto penso possa essere di interesse generale. Dopo circa due anni, nei quali attraverso varie sostituzioni sono arrivato ad un assetto soddisfacente (Cambridge Audio Azur C 350, Nad c 326 bee, Dali Zensor 3). In questo percorso ho provato ed ascoltato molto, anche grazie alla mia collocazione (Milano).
Devo dire che ora mi fermerei, tranne per un ricordo che disturba i miei ascolti: le Elac Debut B6. Le ho usate con un Nad C 350, poi accantonato per limiti di pensionamento. Ma avevano un suono molto bello e, soprattutto, una gamma bassa mai più sentita.
Le ho sostituite perché sempre nella gamma bassa, o medio bassa, con alcuni cd comparivano code indesiderate. Cosa che non avviene con le Dali che, però, non emozionano per i bassi. Ora, concludendo, potrebbe esserci un modo di tornare alle b6, conservando i buoni bassi e togliendo le code indesiderate?
Grazie per l'assistenza mai negata, e cordialissimi saluti.
Luigi - E-mail: clm120649 (at) gmail.com
Caro Luigi,
sei un audiofilo felice ma un po' tormentato dai ricordi, come tante persone che si sposano e vivono apparentemente felici ma sotto sotto accarezzano il dolce ricordo di quel primo amore idealizzato o di quell'incontro fugace e passionale. Come dico sempre, occhio che la memoria (audio) è fallace e ingannevole! Diciamo così: le Debut B6 hanno più bassi delle tue Dali e DI CONSGEUENZA eccitano rimbombi e risonanze della stanza molto più delle più composte Zensor 3. È il prezzo che si paga per avere un diffusore più generoso in gamma bassa. Quelle code indesiderate che ricordi o erano già presenti nelle registrazioni oppure, sempicemente, erano risonanze dell'ambiente, risonanze eccitate dalla generosa emissione delle B6. Non puoi avere la botte piena e la moglie ubriaca a meno di non curare con grande attenzione l'acustica dell'ambiente d'ascolto, eventualmente anche con trappole per i bassi, ove necessario e se non si riuscisse a curare tutto con un'installazione ad hoc e abili scelte e posizionamenti degli arredi e dei complementi d'arredo. Quindi: il modo per avere più bassi e meno code esiste e si chiama diffusore generoso ben installato in ambiente curato acusticamente.
Spero di esserti stato utile!
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