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Caro Adriano,
i diffusori sul mobile sono un disastro, l'abbiamo sempre detto. Sarebbe meglio, se possibile, pensare a delle torri da pavimento. Dovendo stare vicine alla parete posteriore potresti pensare a qualcosa di Rega (eventualmente da cercare usate) o a Larsen, da noi recensite pochi mesi fa. Queste ultime sono da addossare completamente alla parete retrostante, quindi sono meno vincolanti di altre. Le Larsen 4.2, le più piccole, ti costerebbero circa 1400€ (prezzo di listino, possibile qualche sconto). Per quanto riguarda l'amplificazione, eviterei di investire in un'elettronica importante come Naim, considerando il livello delle sorgenti in uso. Punterei invece a un buon integrato dotato di ingresso phono, come ad esempio il Rotel A12, per meno di 800€, il NAD C338, per circa 700€ oppure l'Arcam FMJ A19 che abbiamo recensito qualche anno fa (più o meno nella stessa fascia di prezzo). Altra opzione da valutare con grande considerazione, il Rega Brio R, meno dotato di features rispetto agli altri (manca di connettività Bluetooth, di DAC etc.) ma un eccellente integrato dal buon suono, poco sopra gli 800€.
Con la cifra restante potresti acquistare la nuova testina per il tuo Rega Planar 1, e non vedo niente di meglio di una Bias 2 (circa 130€) o di una Elys 2 (circa 200€). In alternativa potresti optare, con 160€, per il Performance Pack di Rega, che comprende la testina Bias 2, una cinghia migliore e un tappetino in lana.
Infine, occhio al posizionamento del giradischi: qualora optassi per diffusori da libreria, ovviamente il giradischi non potrà stare sullo stesso mobile ove poggiano i diffusori! In questo caso potresti salvarti con un ripiano specifico porta-giradischi da fissare alla parete, ma è un costo e una complicazione in più. Qualora seguissi il mio consiglio e optassi per dei diffusori da pavimento, allora il mobile del soggiorno può ospitare il giradischi, ma ne curerei comunque l'isolamento, onde evitare la propagazione delle vibrazioni, cosa ancor più importante in considerazione del fatto che il Planar è un giradischi a telaio rigido.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Max,
i 30 cm di distanza dalla parete posteriore e il fatto che il diffusore di destra sarebbe praticamente nell'angolo mi preoccupa un po'. Potrai anche farli avanzare verso il punto d'ascolto ma te li ritroveresti in braccio! Sicuro che la distanza che si vede in foto, tra supporti e divano, sia di 220cm? A occhio sembra molto, molto meno. Fatta questa premessa, vediamo chi possano essere i candidati per sostituire le Elac. Escluse le Heresy, perché mancano di basso profondo e comunque necessitano di piccoli stand ad hoc. In più, ci andrei cauto con le trombe Klipsch, specie se ascoltate a distanza ridotta in un ambiente abbastanza riflettente (parete posteriore nuda e solo un piccolo tappetino sul pavimento). Per lo stesso motivo escluderei le Forté. Preferirei dei diffusori tradizionali, con un frontale non troppo largo, ecco perché escluderei altri monitor grossi, che ti creerebbero qualche problema nel posizionamento ottimale. Con la cifra che hai preventivato, e visto che stai cercando suoni vivaci, io proverei ad ascoltare Triangle, Focal, Rega, B&W, Cabasse, PMC e Monitor Audio. Tutti questi marchi hanno a catalogo dei modelli intorno al budget preventivato.
Non so quanti di questi marchi siano facilmente reperibili ad Hong Kong, vedi cosa riesci a trovare, eventualmente anche nell'usato. Tieni anche conto - e spero tu ne sia conscio - che un suono più vivace e d'impatto non è facile da tollerare per lungo tempo, quindi se programmi ascolti di tante ore di seguito potresti rimpiangere le Elac (sempre tenendo conto dell'acustica dell'ambiente) :-)
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Musica in magazzino
Caro Direttore sono passati più di 20 anni da quando scoprì la tua recensione del Nad 3020.
Di amplificatori sotto i ponti ne sono passati da allora. Sono discretamente soddisfatto del mio sistema domestico: amplificatore e lettore CD Mission, con telecomando (cosa di cui non riesco più a fare a meno) e diffusori B&W DM4 (attendo con ansia una loro recensione che in altra lettera ai lettori hai promesso). Di bassi nemmeno a parlarne, ma considerato il tipo di musica che ascolto in casa e il volume compatibile con la vita condominiale, non mi lamento. Io vendo mobili di modernariato. Da qualche mese ho un nuovo negozio di circa 60 mq con soffitti di circa 5 MT, in un area di laboratori. In sostanza, posso concedermi volumi di ascolto che nemmeno l'audiofilo più perverso può immaginare. In più, comodamente seduto su divani e poltrone. Ho comprato quasi per caso, in un mercatino delle pulci che frequento per lavoro, delle Technics SB 5000, per il prezzo irrisorio e il design non banale. Le ho collegate ad un all in one Onkyo che usavo nel negozio più piccolo con delle TDL, senza pretese ma con telecomando, che mi permetta di azzerare volumi mostruosi all'apparizione di un cliente.
Il risultato in termini di bassi e coinvolgimento non è affatto male. Miracoli dell'ambiente e di un volume non basso. Allora ho pensato che potrei allestire nello spazio più grande un impianto per ascoltare un po' di musica con volumi, come dire live. In questo momento salto dai Clash a Handel.
Penso che, date le dimensioni anomale dello spazio, la prima cosa da scegliere siano proprio i diffusori. Per queste ho un budget di circa 500 euro, ovviamente nell'usato. Altrettanti penso di spenderne per l'amplificatore, sempre nell'usato ma non vintage, deve avere il telecomando. Il problema è che date queste dimensioni, non so in che direzione muovermi e anche anche ascoltando i diffusori in un ambiente tradizionale, camera d'appartamento o saletta da ascolto, non saprei come risponderebbero nel mio.
Da cosa partiresti? Potresti indicarmi alcuni modelli che potrei provare, magari comprandoli, tenendoli per un po' e rivendendoli se non mi soddisfano?
Grazie,
Gianluca - E-mail: gialluca.greco (at) gmail.com
LC
Caro Gianluca,
che carine le SB5000! Credo che un appassionato di vintage giapponese possa pagartele diverse centinaia di euro, se hanno ancora i driver originali. Le sorelle maggiori, in particolare le 10000, sono delle bestioline molto, molto interessanti. Se ti servono volumi elevati e impatto, credo non possa fare a meno di provare Klipsch. Sessanta metri quadri non sono pochi, soprattutto tenendo conto del soffitto molto alto. Uno spazio di tale cubatura, se non adeguatamente arredato e reso assorbente, può diventare molto problematico da far suonare bene. In ogni caso, con 500€ non è che possa fare chissà cosa. Klipsch di dimensioni adeguate le trovi solo nell'usato, e neppure tanto recente. Nel nuovo potresti prendere in considerazione le Indiana Line DJ310, diffusori di ottima sensibilità e dotati di un bel woofer da 25 cm. Per fare chiasso ce n'è d'avanzo. Prova anche a valutare qualche JBL della serie Arena. Non aspettarti impostazioni sonore audiophile ma il divertimento dovrebbe essere assicurato. Date le sensibilità elevate di questa tipologia di diffusori anche un amplificatore con pochi watt andrà benissimo. Un qualunque entry-level da una cinquantina di watt sarà più che sufficiente. Penso a Denon, Onkyo, Pioneer etc. Inutile fare troppo gli schizzinosi, l'importante è avere il telecomando e una buona riserva di potenza a disposizione.
Per quanto riguarda invece le B&W DM4 “vintage” spero di non dover farti attendere troppo per la recensione...
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Rossano,
sei sicuro che il loudness non sia inserito? Solo così si spiegherebbe questa grande differenza tra source direct attivato e disattivato. Il source direct di fatto esclude alcuni circuiti ma l'influenza di questi è comunque piccola e ci vuole un impianto molto rilevatore e delle orecchie finissime per percepire differenze molto sensibili. Non so, c'è qualcosa che non mi convince. In ogni caso, direi che puoi continuare ad ascoltare con il direct inserito, se l'effetto ti piace, altrimenti qualche correzione coi toni, specie se l'impianto o l'ambiente non sono ottimizzati, non ha mai fatto male a nessuno. Anche il loudness, in realtà, per gli ascolti a basso volume, può avere il suo perché: le nostre orecchie, per quanto allenate, un po' di alti e di bassi se li perdono, quando il livello d'ascolto è molto ridotto. Io da sempre utilizzo apparecchi privi di controlli di tono e di loudness, mi sono abituato ormai. E, per inciso, non ascolto quasi mai a basso volume :-)
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Nuovo lettore CD
Buongiorno Direttore, e complimenti per la passione che continua a dimostrare nonostante i tormenti di noi "appassionati dilettanti" con le nostre incertezze, dubbi e talvolta incoerenze. Dopo che ci eravamo sentiti (lettere Vol. n.839) ho sostituito l'ampli Technics SU-V 570 PXS con Rotel A12. Ho poi sostituito le vecchie casse AR spirit 152 con nuove Elac B6.2 appoggiate su Norstone Walk Stand. Adesso devo sostituire il mio lettore cd, Yamaha CDX 470, penso primi anni 90, che fa un po' le bizze, saltando da solo da una traccia all'altra. Cosa consiglia tra Marantz cd 6006, Cd6006 uk edition e Rotel CD11? Sono in una fascia a me accessibile, non vorrei andare oltre 400/450 €. Ascolto prevalentemente Springsteen, Rock, strumentale e qualcosa di classica (Vivaldi, Beethoven, Shostakovic). Avevo pensato anche al Cambridge Topaz 10, da collegare eventualmente al dac del Rotel A12, usandolo come meccanica e risparmiando qualcosa. Consigli anche di altro?
L'ambiente, nonostante una vetrina su strada non schermata con tende o altro (non si riesce essendo un ufficio) non è troppo riverberante avendo tappeto, controsoffitto in cartongesso a quadrotti medio assorbente e avendo in procinto di installare quadri in tela (tipo canvas) su cui posizionerei all'interno pannelli fono assorbenti da 2/3 cm, sebbene ovviamente scarsi sulle basse frequenze. Finita la ristrutturazione in cui sono impegnato le mando foto.
Da ultimo le chiedo se è a conoscenza di corsi di degustazione per audiofili, nel senso che così come ci sono corsi di degustazione di vini, in cui vengono illustrate e assaggiate diverse sfumature, note e profumi, esistono corsi per insegnare all'orecchio come riconoscere differenze di timbro, dinamica, palcoscenico ecc? Scusi la domanda un po' stupida, ma sarebbe bello poter allenare e addestrare l'orecchio in modo guidato.
Cordiali saluti e grazie.
Luca - E-mail: barberiniluca (at) gmail.com
LC
Caro Luca,
visto che possiedi già un Rotel A12, dotato di un buon DAC interno, vale la pena risparmiare il più possibile sul lettore CD e sfruttare questa opportunità. Pertanto punterei a spendere il meno possibile in un lettore CD, purché sia provvisto di uscita digitale. Ai livelli di prezzo delle macchine che hai indicato le differenze tra le meccaniche di lettura sono del tutto trascurabili. Potresti prendere un qualunque lettore intorno ai 200€, come ad esempio il Denon DCD 520 AE, il Cambridge Audio CD10 che avevi considerato o lo Yamaha CD-S300.
Per quanto riguarda il “corso per audiofili” mi spiace doverti deludere ma temo non esista niente di tutto ciò. L'unica cosa che “funziona” è l'esperienza diretta, “aiutata” da altri appassionati, amici che ascoltano e condividono opinioni ed esperienze. In ogni caso non è impossibile capire quando un suono è corretto: più somiglia a quello reale e più è corretto. Per “suono reale”, ovviamente, intendo quello di strumenti acustici non amplificati e di voci, ugualmente non amplificate.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu
Pro-Ject Essential III digital per un DDA-100
Ciao!
Innanzi tutto complimenti! Il vostro sito mi è servito per avvicinarmi all'hifi, grazie alla tua recensione ho comprato un NuForce DDA-100 e ne sono pienamente soddisfatto. L'ho abbinato a 2 B&W CM 5 comprate usate...di più le mie tasche non mi permettevano! Ingegnere elettronico come te, arrivo al dunque della mia lettera: volevo avvicinarmi ai vinili che ho scoperto mia madre custodiva in cantina (da buon genovese mi sono emozionato a vedere l'intera collezione di De Andrè, anche se un po' ammuffita). Mi piace sentire bene buona musica, bimbi piccoli permettendo...quindi vorrei sapere il tuo parere sul giradischi Pro-ject Essential III digital. Sinceramente mi sembra una forzatura mettere un'uscita digitale (ottica per di più) su un sistema analogico ma è l'unico che il mitico DDA-100 permette di collegare senza comprare altre cose. Un'altra opzione sarebbe il Rega Planar 1 abbinato ad un convertitore...ma temo che sia ancora peggio. Hai idee di come possa suonare il Pro-ject? Si trova in rete sui 350-400.
Vorrei conoscere la tua opinione a riguardo, ogni consiglio è more than welcome!
Grazie ancora e buona giornata!
Paolo - E-mail: paolo.alippi (at) gmail.com
LC
Caro Paolo,
ingegnere elettronico sarai tu! Io sono un matematico, altra stirpe :-) Per quanto riguarda la tua voglia di analogico non posso che approvare la scelta del ProJect con uscita digitale, se proprio “devi”...ma è un controsenso, certo, e infatti io preferirei ascoltare gli stessi dischi in CD o in file ad alta risoluzione, magari risparmiando i 350/400€ del giradischi. Chissà poi come suonano quegli LP ritrovati in cantina e suonati su improbabili giradischi che li hanno quasi certamente “arati” senza pietà. Quindi la vera domanda non è “come suona il ProJect Debut”? ma “come potranno mai suonare” i vinili della cantina? Dove e quanto avevano suonato prima del ritrovamento? Tra l'altro, proprio quei dischi di De Andrè non erano di certo memorabili, come qualità d'incisione, neppure da nuovi incellophanati (mi riferisco alle vecchie produzioni). In ogni caso al cuor non si comanda, quindi sì, se vuoi sentire quei vinili e sei disposto a trasformarli in file digitali, credendo di sentire il fascino dell'analogico, non sarò io a proibirtelo! Quindi pollice in alto per il ProJect, con buona pace di quelle centinaia di euro che sarebbe stato meglio spendere in CD o in un abbonamento a un servizio di streaming ad alta risoluzione.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Marco,
benissimo la scelta del ProJect, ma valuterei anche qualcosa di Rega nella stessa fascia di prezzo. Buona anche l'idea di riutilizzare l'ottima Grado Red2. Per quanto riguarda invece i diffusori mi sembra molto strano che con un budget di 1500€ tu sia andato ad ascoltare delle casse economiche come le oneste Indiana Line Tesi 561! Metterei nella lista dei papabili ben altri diffusori! Visto che sembri prediligere impostazioni timbriche che favoriscano il basso, non troppo generose in gamma medio-alta, ti consiglierei di valutare i seguenti candidati: Rega RX3, Pro-Ject Speaker Box 15 DS2, Sonus Faber Chameleon T o Sonus Faber Principia 7, Tannoy Revolution DC6T SE, Larsen 4.2, Indiana Line Diva 660. Il resto del tuo impianto mi pare equilibrato e anche le cuffie sono di ottima qualità.
Non dimenticare che il tuo Thorens TD316 potrà trovare qualche estimatore del marchio disposto a pagarlo bene, se in ottime condizioni. Se per “ha fatto il suo tempo” intendi dire che funziona male o non funziona affatto potresti/dovresti valutare la possibilità di ripararlo prima di metterlo in vendita. In ogni caso, anche se rotto, sarà interessante per chi cerca pezzi di ricambio a buon mercato.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Michele,
non c'è dubbio che le Castle Knight 2 siano di altra categoria rispetto alle Indiana Line che intendevi acquistare! Tuttavia, stiamo paragonando oggetti molto diversi tra loro: un diffusore da pavimento contro uno da scaffale, i bassi saranno tutti a vantaggio del primo, almeno come quantità e profondità. Il negoziante non te le fa ascoltare a confronto? Devi anche valutare il posizionamento: un diffusore da pavimento richiede un'installazione diversa da quella di uno da scaffale, a meno che per quest'ultimo tu non acquistassi anche dei supporti ad hoc. In definitiva: qualora il basso non fosse fondamentale per te e se potessi installare questi Castle come sarebbe opportuno fare (su supporti adeguati e lontani dalle pareti) io li prenderei, al posto delle Indiana Line da pavimento. Infine: lascia pure il Denon 520 al suo posto. Se e quando sentirai l'esigenza di migliorare, pensa ad altro, non a un Denon 720, che ha ben poche differenze significative rispetto al tuo ampli attuale.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Discussione RCF BR45
Salve direttore, mi sono imbattuto in una sua vecchia discussione riguardo ai diffusori RCF di cui sopra e volevo fare una piccola precisazione: in quanto possessore affezionato e sempre soddisfatto di questi diffusori, ho trovato abbastanza riduttivo definirli “casse abbastanza economiche già al suo tempo, cioè circa 30 anni fa” e dal valore nullo, anche perché nel lontano 1980 il loro prezzo era di 280.000 cadauna e lo stipendio medio di 350.000 (dati istat)... Magari sì costavano meno della concorrenza, ma ciò non significava che fossero inferiori, anzi... Le riviste dell'epoca le definivano diffusori di ottima qualità, con voti di 9.5 su 10!
Grazie per l'attenzione e colgo l'occasione per farle i miei saluti.
Giuseppe - E-mai: peppe1183 (at) gmail.com
LC
Caro Giuseppe,
ho definito le RCF BR45 oneste ma non memorabili, e infatti pochi se le ricordano, mentre tutti hanno sentito parlare almeno una volta delle AR 10Pigreco, delle Allison One, delle B&W DM6 e di altri mostri sacri dell'epoca. Possono piacere, certo, così come possono essere ancora ricercate per fattori nostalgici, ma di sicuro non per le qualità sonore, definitivamente superate. Il fatto che costassero molto rispetto a uno stipendio medio è irrilevante, visto che tutta l'HiFi era molto costosa all'epoca. Non ricordo di aver scritto che fossero economiche, ho scritto invece che erano “casse oneste ma di grande diffusione, niente di memorabile dal punto di vista collezionistico o musicale”, concetto che ribadisco anche adesso. E ho anche scritto che le RCF BR60, delle quali mi chiedeva il parere un altro appassionato, erano sicuramente più interessanti e meritevoli di recupero. Ora, capisco il valore affettivo, capisco la nostalgia, ma occorre saper mettere tutto nella giusta prospettiva. Tra l'altro, il tempo avrà lavorato contro il funzionamento ottimale delle membrane dei driver e la funzionalità elettrica della componentistica passiva. Quindi, a meno di un restauro attento e preciso, dubito che del vecchio suono delle BR45 sia ancora rimasto qualcosa dentro a quei cabinet. Possibile che quando si va a toccare il fattore nostalgia si diventi tutti così ipersensibili? :-)
Spero di esservi stato utile,
Lucio Cadeddu
Ho visto anche degli audiofili felici
Gentile direttore,
da qualche anno ho riscoperto la passione per il buon ascolto, sono diventato un assiduo lettore di TNT-Audio ed in un paio di occasioni ti ho scritto ed ho apprezzato e implementato i tuoi suggerimenti. Da qualche tempo volevo scriverti per condividere con tè e la comunità dei lettori l'apprezzamento per una coppia di diffusori di cui sono entrato, abbastanza casualmente in possesso, il trigger è stata una lettera pubblicata il 2 marzo nella rubrica della posta (Vol. 877). Dopo una lunga ricerca di diffusori definitivi (si fa per dire) per il mio primo impianto e dopo avere percorso tanti km per ascoltare le Bella luna, Spendor, Totem, PTC ho acquistato delle ATC SCM40 che pilotate dal krell 400i hanno placato la mia irriquitezza audiofila. A questo punto ho messo in vendita le Focal Aria 936 e dopo alcune proposte ridicole ricevute e subito rifiutate, mi è stato proposto uno scambio e sono andato ad ascoltare i diffusori proposti. L'ambiente non era proprio ideale, troppo riflettente ed asimmetrico ma le voci ed i bassi profondi mi hanno ammaliato ed ho accettato lo scambio.
Da settembre 2018 ho un paio di Audiofilia AFS6, sono a tre vie con una bass reflex proprietario con doppio woofer Morel, mid Seas (forse una versione speciale, nei modelli che ho trovato in rete il mid è della Morel) e tweeter Morel, il filtro crossover utilizza condensatori Jantzen.
Per indagare sul mid non standard ed abitando in zona, ho cercato di contattare il costruttore e non trovandolo al telefono mi sono recato di persona in quella che era la sede; l'azienda non esiste più, ha cessato l'attività in seguito alla scomparsa di uno dei due fondatori. Forse anche motivato da questo ma anche attratto dalle soluzioni originali, dalla cura dei particolari, dalla musicalità, ho cercato di valorizzarli.
Sono diffusori sensibili all'ambiente, deve essere molto assorbente, il volume non esagerato, l'amplificazione non troppo brillante ma la loro elevata sensibilità mi ha consentito di pilotarle con un Unison Simply Italy (10 w in classe A s.e) con valvole ecc 82 Telefunken. Non è stato semplice, ma come mi capita per apprezzare un buon RUM, il contesto ed i dettagli sono importanti, le Audiofilia afs6 mi coinvolgono con il loro dettaglio da dipinto fiammingo, con i loro bassi controllati ma profondissimi, come mai mi era capitato.
Grazie,
Sergio - E-mail: Sergio.Cicognani (at) libero.it
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Caro Sergio,
grazie per il feedback su Audiofilia, in effetti temevo il peggio quando scrivevo “Chissà che è successo” in merito alle sorti del marchio italiano. Recensimmo positivamente sia gli AF S4 che gli AF S2, non i tuoi AF S6. Peccato, era un'azienda italiana molto promettente.
Sono felice tu abbia trovato il tuo personalissimo Nirvana.
Musica nuovissima questa settimana. Lui è YungBlud, pseudonimo di Dominic Harrison, classe 1997!, cantautore inglese che ha pubblicato il suo primo album 21st Century Liability pochi mesi fa, dal quale ascoltiamo questa “11 Minutes” (in collaborazione con Halsey), una hit oscura che ha collezionato oltre 11 milioni di views dal 21 febbraio ad oggi, a testimonianza che i giovani non ascoltano solo spazzatura! Tra echi di Cure e grunge di fine anni '90, ma con tanto, tanto di più di moderno, questa è l'ennesima prova che di nuova “buona” musica ce n'è tanta, tantissima, e basta avere voglia di scoprirla, anziché correre ad acquistare l'ennesima ristampa dei Pink Floyd o di De Andrè.
Nel caso questo embedding dovesse essere vietato/disabilitato, potete visionare il video direttamente su YouTube. Buon ascolto!
ATTENZIONE!!! Leggere prima le ISTRUZIONI PER L'USO | Leggete le FAQ per le domande più generali | Per discussioni con altri audiofili visitate il nostro FORUM
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