Lettere alla Redazione di TNT-Audio - settimana 18/5/2019 - 25/5/2019

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  1. Consiglio upgrade setup
  2. Re: Acquisto nuovo impianto HiFi
  3. Consiglio su TNT FleXy
  4. Consiglio upgrade diffusori
  5. Elac Debut 5.2
  6. Consiglio sintoamplificatore
  7. Nuovo Naim Nait 5i e delusione Unison Research
  8. B&W DM-6
  9. Più ascolto, più mi confondo
  10. Ho visto anche degli audiofili felici

Consiglio upgrade setup
Salve Direttore,
premetto che ero un assoluto neofita in questo campo, fino a qualche settimana fa non sapevo nemmeno cosa volesse dire la parola HiFi, poi sono entrato in un negozio spinto dalla curiosità instillata in me da un amico e da lì mi sono appassionato a questo mondo. Diciamo che al momento dell'acquisto, un po' per entusiasmo, un po' per mancanza del tempo di valutazione, mi sono affidato molto al venditore, persona molto preparata e con esperienza e ho messo su il mio setup.
Nei giorni seguenti i dubbi cominciavano ad assalirmi, conoscevo il mio impianto? Come funzionavano quelle macchine piene di fascino che avevo appena acquistato? Ascoltare la musica sembrava una cosa così semplice all'inizio, poi mi sono reso conto che è il risultato di una sinergia di componenti che si scambiavano segnali e con il vostro aiuto e quello della rivista “Nuova Elettronica” piano piano ho iniziato a comprendere tutte le dinamiche (almeno in parte). Spero di non averla annoiata con il breve racconto, ora passo alle domande :-)
Il mio setup ? composto da:

L'ambiente da sonorizzare ? di circa 18 mq in un condominio, quindi ho dei limiti nella gestione del volume. A prescindere dal mio giudizio personale su come suona il tutto, tecnicamente parlando, potrebbe essere un buon upgrade passare dalle CM8 S2 a delle KEF R3? Altrimenti su quali altri bookshelf (se questa ? la scelta migliore) potrei orientarmi?
Ho letto tante ottime recensioni sul prodotto, senza contare che in termini di ingombro per me sarebbe molto vantaggioso questo scambio. Questa domanda si è fatta prepotente dopo aver letto il suo articolo
Diffusori a torre, moda o soluzione intelligente?. Inoltre, le videorencensioni viste e sentite, accoppiavano le KEF con apparecchiature di altissimo livello, cosa che mi fa domandare se riuscirei a pilotarle a dovere con il mio Yamaha.
Nell'attesa di una vostra risposta vi ringrazio e vi mando un caro saluto.
Simone - E-mail: simonemu85 (at) gmail.com

LC
Caro Simone,
non si pianifica un upgrade senza sapere esattamente cosa si cerca. Più precisamente cosa, nel tuo impianto, non ti soddisfa? C'è qualche parametro in particolare che vorresti migliorare? Senza quest'analisi non si va molto lontano, purtroppo. Comunque, diciamo che in 18 mq io una torre da pavimento ce la vedrei benissimo, non farei un passo indietro per passare a dei bookshelf. Inoltre, quel che non mi convince dell'operazione è il budget. Passeresti da una coppia di diffusori da pavimento a una coppia di bookshelf che costano più o meno la stessa cifra. Non sono così sicuro che apprezzeresti chissà quali differenze, magari solo un cambio d'impostazione: più brillanti le B&W, più neutre e composte le KEF.
Io ti consiglierei, semmai, di attendere tempi migliori per aumentare il budget a disposizione, valutando nel frattempo quali siano le aree da migliorare. Per quanto riguarda l'amplificatore, non credo che avrà alcun problema a pilotare adeguatamente diffusori anche più impegnativi. Anzi, a dirla tutta, io avrei diviso molto diversamente il budget. Le elettroniche costano troppo rispetto ai diffusori.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Re: Acquisto nuovo impianto HiFi
[Sala d'ascolto]
Gent. Prof. Cadeddu,
La ringrazio per la Sua cortese
risposta che ho reputato molto utile ed opportunamente argomentata con esempi realistici ed efficaci, tanto che ho "sguinzagliato" un mio amico audiofilo che abita in Francia a sondare il terreno dei rivenditori HiFi alla ricerca d'un upgrade delle mie Triangle, sempre dello stesso costruttore.
Volevo chiederLe un ultimo parere, riguardante l'ambiente d'ascolto, che descrivo con dati oggettivamente misurati, allegando una foto. La stanza dove ascolto musica è rettangolare, con il punto d'ascolto al vertice, naturalmente dei lati uguali, d'un triangolo isoscele.
Misure:

Come giudica questa disposizione? Ci sarebbe qualcosa da migliorare, secondo Lei?
RingraziandoLa nuovamente per la cortese attenzione, La saluto cordialmente.
Marco - E-mail: sacchi_ing.marco (at) libero.it

LC
Caro Marco,
diciamo che la disposizione dei diffusori in ambiente non è il massimo. Un metro di distanza reciproca, a fronte di una distanza di 2.6 metri del punto d'ascolto, è veramente troppo poco. Già 1.5 metri sarebbe meglio, sì. Il tappeto è anch'esso minimale, credo possa far poco nel diminuire le riflessioni del pavimento. Anche il mobiletto e lo schermo TV tra i diffusori (e dietro di essi) è un'altra bella seccatura, ma capisco che non si possa fare diversamente. Coprirei il tutto con una coperta o un tendaggio, mentre ascolti, se proprio non si può lasciare libero lo spazio tra i diffusori. Appendere la TV alla parete potrebbe essere un'altra cosa da pianificare, eliminando così il trespolo sul quale poggia.
A fronte di tutto questo, il tuo quesito iniziale, se prendere un amplificatore potente e costoso (3000€!), assume tutt'altro significato. La mia risposta è ancor più no, certamente non ti serve altra potenza: fai già fatica - secondo me - a utilizzare metà di quella disponibile del tuo NAD C320. Anche tutti i discorsi inutilmente pignoli che facevi su controreazione, impedenza etc. cessano di aver significato. Stiamo cercando le classiche pagliuzze, quando ad ostruire le nostre orecchie c'è una grossa trave, di biblica memoria.
Non voglio tarpare le ali ai tuoi voli pindarici su chissà quali paradisi sonori potresti ottenere sostuituendo amplificatore e diffusori ma, in questa situazione, forse sarebbe più opportuno spendere diversamente il proprio denaro. Vista la situazione, propenderei per dei diffusori omnidirezionali tipo Duevel, magari riescono un po' nel miracolo. O, meglio ancora, i Larsen, da addossare alla parete di fondo, così non crei intralci nel passaggio e puoi distanziarli opportunamente (magari spostando un po' il rack a destra). In tal caso, se possibile, avvicina un po' il punto d'ascolto.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Consiglio su TNT FleXy
Caro Direttore,
vorrei sottoporre un quesito. Attualmente ho l'impianto appoggiato sul ripiano superiore di un mobile Ikea Kallax, il “classico” mobile per lp (il mio è da 16 riquadri). Altezza e larghezza 150 cm, profondità 40 cm. Amplificatore Denon 1500R; lettore cd Cambridge Azur 651; giradischi Rega Rp3, sono affiancati l'uno all'altro. Alimentatore esterno TT-PSU e pre phono Rega mk3 poggiano sopra l'amplificatore (eh già, non è esattamente il loro posto ideale). A completare il tutto una coppia di Proac studio 130.
Ecco la domanda: un tavolo
TNT FleXy per le elettroniche, da posizionare direttamente sopra il mobile, potrebbe apportare miglioramenti a livello sonoro?
Il giradischi resterebbe dov'è, direttamente sul ripiano, diversamente mi servirebbe una scala per ascoltare lp. Aggiungo che il Kallax essendo pieno di dischi è piuttosto stabile e che il risultato, da un punto di vista puramente estetico, lo immagino gradevole. Chiaramente sono aperto ad altri consigli.
Faccio però presente che purtroppo non dispongo di spazi alternativi per la sistemazione dell'impianto.
Ringrazio di cuore tutta la redazione per l'incredibile lavoro che portate avanti, quello che fate, come lo fate. Sperando di fare cosa gradita consiglio l'ascolto di uno dei miei dischi preferiti: l'album omonimo dei For Carnation. Non mollate e grazie ancora per tutto.
Mirko - E-mail: mirko.badalino (at) ynap.com

LC
Caro Mirko,
un FleXy posizionato sul mobile non darebbe alcun giovamento, secondo me. L'unica cosa sensata da fare, almeno per il giradischi, sarebbe quella di provare a sistemarlo su una mensola apposita a parete, metti “mensola a muro per giradischi” su Google e guarda i risultati. Ce n'è una molto carina della Pro-Ject, per circa 130€, anche se il must è quella originale Rega (avendo tu un RP3), che costa circa 170€. Qualora la mensola non trovi spazio, puoi semplicemente provare a isolare il più possibile i componenti dalla struttura della libreria, con uno dei tanti dispositivi di smorzamento delle vibrazioni, tra le decine che abbiamo recensito. Volendo risparmiare, anche dei grossi tappi di sughero (di quelli da damigiana o per vaso) eventualmente ridotti in altezza, possono fare qualcosa. Con qualche euro sistemi per bene tutte le elettroniche. Per il giradischi, puoi interporre tra esso e il mobile un ripiano in medium density, isolato anche con piedini o sughero. Non aspettarti visioni mistiche, ma un po' di pulizia generale in più dovrebbe esserci.
Grazie per il suggerimento musicale, ottimo, che giro come proposta della settimana. Ho scelto Moonbeams, spero sia di tuo gradimento.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Consiglio upgrade diffusori
Buongiorno Direttore,
anni fa le scrissi per un consiglio su un cambio di testina per il mio giradischi Goldnote Valore 400, che monta tuttora l'originale Babel in bundle. Lei giustamente all'epoca spostò l'attenzione su un altro elemento della catena, dato che l'impianto composto da un pre Burson, da una coppia di finali monofonici Templeaudio Monoblock e dal citato giradischi abbinato ad un pre-fono Clearaudio, vedeva nelle Klipsch rb-81 mark II l'anello debole. Mi decisi dunque a cambiare i diffusori, e complice un trasloco verso un ambiente minuscolo, con una esigenza di ascolto quasi nearfield, dopo una prova presso un negozio di Roma, acquistai ad un buon prezzo una coppia di Opera Mezza (l'ultima versione disponibile per intenderci, uscita mi sembra nel 2012).
Nonostante la sensibilità molto minore rispetto alle Klipsch, la sinergia con i Monoblock mi ha sorpreso. Il salto di raffinatezza nell'ascolto ha sopperito egregiamente alla perdita di bassi rispetto ai diffusori precedenti. La gamma media e medio alta dei piccoli diffusori italiani mi ha letteralmente conquistato. Peccato che in TNT non siano stati recensiti, sono molto curioso della sua opinione sulla marca.
Di acqua sotto i ponti ne è passata molta, mi sono divertito a sperimentare diversi amplificatori (ma non ho mai rivenduto i Monoblock), tra cui un Rega Brio-r ed un Nuforce, e diversi DAC. Tra l'altro ho traslocato almeno un paio di volte da allora, dunque la catena si è dovuta scontrare con ambienti differenti, più o meno amichevoli. Ad ogni modo, da un paio d'anni sono ripassato ai Templeaudio nell'impianto principale e non ho toccato nulla tranne un upgrade degli alimentatori (sempre di casa Templeaudio, i Superchargers). Dunque il mio impianto è il seguente:

L'ambiente di ascolto è curato (anche se migliorabile per via della conformazione), con la presenza di un grande tappeto e di svariati tessili. Non noto carenze di nessun tipo sulle frequenze, tenendo conto dei limiti fisici dei diffusori (mi riferisco ovviamente ai bassi). Si tratta di un open space di 30 metri quadri, di cui lo spazio riservato al piccolo salone (dove si trova l'impianto) occupa meno della metà. Parliamo di circa 4,2m x 3m, con i diffusori distanziati dal fondo 20cm e a circa 2 metri dal punto di ascolto, distanziati tra di loro di circa 2m, a formare una sorta di equilatero. Ovviamente ho un lato aperto, verso il resto dell'openspace, ma a questo non c'è soluzione. Mi ritengo ad ogni modo soddisfatto, quasi un "audiofilo felice".
La mia domanda è la seguente: in ottica di upgrade dei diffusori, dato che adoro il timbro della marca, come vedrebbe una coppia di Opera Grand Mezza? Mi darebbe realmente qualcosa in più sui bassi, o il fatto di montare gli stessi altoparlanti delle Mezza sarebbe comunque limitante sulle basse frequenze? Ovviamente a livello di litraggio guadagnerei molto, il che dovrebbe già di per se dare un boost sui gravi, tuttavia si tratta pur sempre altoparlanti da 5 pollici. Quali alternative suggerisce nella stessa fascia di prezzo? Su quali marche potrei indirizzare l'ascolto, presso i rivenditori?
Non le parlo di generi musicali, perchè tranne il metal e suoi derivati, ascolto di tutto. Mi scuso per la lunga missiva e la ringrazio per il suo incredibile lavoro. TNT è una fonte inesauribile di cultura audiofila, e la rubrica della posta è per me un appuntamento imperdibile, ancor più delle vostre ottime recensioni.
Un Cordiale Saluto,
Pier Paolo - E-mail: pierpaolo1980 (at) libero.it

LC
Caro Pier Paolo,
ho sempre avuto un'ottima opinione di Opera, spesso mi capita di consigliarle e su TNT qualche recensione di questi diffusori la trovi, purtroppo non delle tue Mezza. Se ti piace l'impostazione della casa italiana, non fare esperimenti, ma semplicemente sali di livello. Le Gran Mezza sarebbero un bel passo in avanti, proprio relativamente alle basse frequenze. Non farti ingannare dal diametro degli altoparlanti, perché conta la quantità d'aria spostata. Le Gran Mezza hanno più midwoofers e un volume interno molto superiore. Quel che otterrai è un suono molto simile alle tue attuali Mezza, con un bel po' di basso in più.
Per quanto riguarda le recensioni che appaiono (o no) qui su TNT-Audio, come ho già spiegato tante volte, esse non dipendono dalla nostra volontà, ma da quella delle aziende e dei distributori nell'inviarci il materiale da recensire. Poi, è anche vero che non recensiamo qualunque cosa, gli oggetti ci devono incuriosire o interessare per qualche motivo. Nel caso dei diffusori, però, non ricordo casi eclatanti di rifiuti da parte nostra, se non per oggetti troppo particolari, ingombranti (e pertanto difficili da gestire come logistica) o troppo costosi.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Elac Debut 5.2
Ciao Lucio,
sono Giancarlo, e ti scrivo per un quesito che riguarda le famose Elac. Ho da poco cambiato casa, e il mio impianto dovrà essere installato, senza alternativa, in una stanza abbastanza piccola, soltanto 2,45 mt. X 1,90 e con altezza 2,70.
L'impianto è costituito essenzialmente da un amplificatore Denon PMA 720, un lettore universale Denon DBT3313 e casse Mission M31i. Sarebbe mia intenzione cambiare le casse che, a differenza del resto, hanno qualche annetto sulle spalle, e stavo pensando alle Elac Debut 5.2, che avrebbero il vantaggio di avere il reflex anteriore, creandomi forse meno problemi nell'installazione non lontanissima dalle pareti della stanza. Delle Elac Debut 5 originali ho letto la tua
recensione su TNT e volevo sapere quali differenze ci sono, se ci sono, tra il suono di quest'ultime e il nuovo modello. Poi volevo sapere cosa ne pensi dell'accoppiata con il resto dell'impianto e se quelle casse possono essere la scelta giusta.
Grazie e un saluto a te e a tutti i lettori di TNT.
Giancarlo - E-mail: frondutog (at) gmail.com

LC
Caro Giancarlo,
la nuova serie di Debut ha subito dei miglioramenti sui tweeter, che nella prima serie avevano un leggero calo alle frequenze altissime. Il suono è migliorato ancora, pertanto non vedo alcuna ragione per cui non dovresti sostituire le tue Mission con le piccole di casa Elac, sono sicuro che ti piaceranno. Il resto dell'impianto mi sembra assolutamente adeguato e non prevedo problemi di interfacciamento alcuno, né timbrico né elettrico. La stanza è molto piccola, le B5 si troveranno certamente a proprio agio. Non dimenticare che, seppur non troppo esigenti, per dare il massimo andrebbero posizionate su supporti rigidi e leggeri ad hoc. Si possono poggiare su libreria o parete attrezzata, ma non è la stessa cosa, in particolare per le basse frequenze, la pulizia della gamma media e l'immagine tridimensionale. Intendiamoci: suonano bene sempre e comunque, ma stupiscono veramente quando sono messe nelle condizioni ideali.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Consiglio sintoamplificatore
Buongiorno,
ho avuto in "eredità" dei diffuspri Klipsch R-15M e volevo comprare un sintoamplificatore 2 canali per poter ascoltare la radio, i cd e magari un domani i miei "vecchi" dischi. Purtroppo non ho potuto ascoltarli tutti e per questo Le chiedo un consiglio su quello che secondo Lei sarebbe il miglior accostamento e perchè:

Il budget è massimo 400 euro, ascolto di tutto, soprattutto rock, mi piace il suono dettagliato, dinamico, con bassi controllati ma presenti. La stanza è di circa 30 mq, con tappeto, librerie, divano, 1 finestra con tenda pesante, ecc.
Secondo Lei tra un sintoamplificatore e un amplificatore integrato c'è molta differenza rispetto al suono (pulizia, dettaglio, ecc.)?
Se ha qualche consiglio è sempre ben accetto.
Ringraziando per una Sua eventuale risposta, Le auguro una buona giornata.
Max - E-mail: mmvonz (at) libero.it

LC
Caro Max,
come ho sempre detto, il sintoamplificatore è sempre un compromesso, nel senso che a parità di spesa un ampli integrato suonerà comunque un po' meglio, anche solo perché il budget da impiegare per la sezione sinto va a spalmarsi sul resto dell'apparecchio e sulla qualità della componentistica. Francamente, preferirei l'opzione separata, anche perché con meno di 50€, nell'usato, trovi una gran quantità di sintonizzatori usati. Su Ebay ho visto un Pioneer abbastanza recente per 29€ compresa la spedizione! Sono oggetti semplici, non si usurano e non si rompono. Tanta gente se ne sta liberando, perché l'FM non è - a parte qualche raro caso - adatta per ascolti audiophile. Tra l'altro, l'avvento delle web radio e l'enorme comodità che ne deriva, renderà ben presto completamente obsoleti i tradizionali sinto FM. Per cifre simili trovi anche qualche bel sintonizzatore vintage, con la scala parlante analogica. A parte qualche problema di ossido sui contatti, facilmente risolvibile, potrebbe anche questa essere una scelta non malvagia, di un certo fascino, visto che ricorda le vecchie radio.
Quindi io farei così: meno di 50€ per un sinto usato, basta scegliere qualcosa abbastanza recente e di marchio noto, e 350€ per un amplificatore integrato essenziale, di stirpe audiophile. Con le tue Klipsch ci vedrei bene un NAD, ad esempio. Sia nuovo che usato, non sbagli.
Se, invece, volessi un sintoamplificatore per questioni di praticità e ingombro, allora tra i tre elencati io preferirei l'Harman Kardon e il Cambridge, in quest'ordine. A seguire il Pioneer.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Nuovo Naim Nait 5i e delusione Unison Research
Ciao Lucio, come stai?
Ci eravamo sentiti l'ultima volta perché mi chiedevo se mi potesse convenire dar via il mio 27enne Unison Research Mood per cambiare con un Naim Nait 5i 15enne o giù di lì. In realtà approfitto per precisare pubblicamente che io avevo scritto (vero e proprio lapsus) Unison Research "Unico" e la tua risposta era stata ovviamente: sidegrade.
Poi mi precisasti in privato che rispetto al Mood il Nait 5i sarebbe stato in effetti un upgrade. Quindi, visto che prove d'ascolto non posso farle e che mai mi sono sbagliato a seguire i tuoi consigli, sono andato sul sicuro, ho venduto il Mood e preso al volo un Nait 5i d'occasione. Diciamo che 27 anni di abitudine al Mood non sono pochi e quindi non mi sono proprio strappato i capelli nell'ascoltare la differenza. Ma gradualmente mi sto rendendo conto delle ottime qualità del Nait e sono molto contento. Tra l'altro, a dire del venditore eBay tedesco, è stato usato poche ore (quindi forse va ancora rodato!). In effetti sembra nuovissimo, è arrivato in cellophane e nell'imballo originale. Non sembra abbia difficoltà a pilotare le mie TDL Studio 0.5 nonostante gli 86 dB e i 6 ohm di "carico". Diciamo che mette in evidenza più del Mood cose come la differenza tra Apple Music o un CD originale, o la qualità di una vecchia Shure Me97 rispetto ad una Grado 8MX Signature, che prima non mi sembravano poi così evidenti. Unico dubbio, l'opportunità di usare cavi
TNT-Star per via della bassa capacità richiesta dal Nait: nel dubbio ho preso dei cavi Qed usati (i Naim costano troppo), vedremo al loro arrivo come andrà...
Una nota di amarezza però mi arriva dall'acquirente del mio Mood, evidentemente più avvezzo di me in circuiteria elettronica. Avevo acquistato il Mood il 13 dicembre 1991. Il 13 dicembre 1992 (!) saltarono i finali e la Unison (che legge in copia) me lo riparò in garanzia (gli anni di copertura erano 3) facendomi pagare le spese di spedizione di 70mila lire. La persona che lo ha acquistato da me si è subito cimentata in una sostituzione dei condensatori e si è accorto dei lavori eseguiti: di due grossi condensatori in linea, di marca giapponese e di qualità, ne è stato sostituito solo uno ma di una marca diversa, anche se buona. Mi dicono che sulla stessa linea marche diverse non è cosa da fare.
Altri condensatori sono stati sostituiti con marche buone, ma molte resistenze sono state sostituite con quello che apparentemente si trovavano al momento. In particolare 4 resistenze sui finali, di marca piuttosto scadente, a fare un "lavoro induttivo piuttosto importante" (estraggo dalle parole che mi ha detto l'acquirente - di cui ho ragione di fidarmi).
Insomma, sono deluso da Unison Research, che ho osannato per anni per la qualità costruttiva del Mood e per avermi sostituito i finali gratis a un anno dall'acquisto. Utilizzare componenti non originali e più scadenti (non parlo dei finali, eh!) per una riparazione in garanzia non dà una bella immagine. è vero che oggi la gestione è totalmente diversa e le persone sono completamente cambiate, ma spiace pensare a questo della vecchia Unison originale che tanto ho stimato. Alla fine meno male che non ho preso un Unico ma un Naim... ma solo per "dispetto", non ho nessun motivo di pensare che oggi la Unison ripari così le sue macchine in garanzia.... spero!
Che tristezza pensare di aver utilizzato per 27 anni quel bell'amplificatore, di una quelità costruttiva impeccabile ma con compenenti non all'altezza degli originali... Pagato 1 milione e 350mila lire a fronte di un listino di 1 milione e 600mila lire, e me lo sono dovuto sorbire sottodimensionato per 26 anni. Eh no, Unison, non va bene così, mi spiace...
Come avrebbe dovuto suonare il mio Mood lo saprà solo il nuovo propietario. Bello il Nait 5i, ma mi dà piuttosto fastidio questa idea...
Un abbraccio
Pasquale - E-mail: p.robustini (at) gmail.com

LC
Caro Pasquale,
sono felice che il mio consiglio sul Nait 5i si sia rivelato efficace. Continua ad ascoltarlo, vedrai che ti conquisterà sempre di più, il suono Naim è addictive, come si dice. Non dovrebbero esserci problemi a usare il cavo TNT Star, ma forse i QED che hai ordinato sono più idonei allo scopo. Avresti potuto acquistare una coppia di cavi Naim, usati. Si trovano facilmente, specie in UK, a prezzi molto convenienti. Non fartene un cruccio, i Naim moderni sono molto meno sensibili dei predecessori per quanto riguarda la capacità e l'induttanza dei cavi di collegamento.
Per quanto riguarda la riparazione in garanzia del tuo Unison, premesso che la gestione attuale non ne ha, ovviamente, alcuna responsabilità, trovo strano abbiano sostituito un solo condensatore d'alimentazione e non entrambi. Non è una pratica usuale. Per quanto riguarda il resto della componentistica che è stata sostituita, bisognerebbe vedere cosa montava in origine. Non è detto che fosse materiale super selezionato. Quel che importa veramente è che per tanti anni te lo sia goduto, magari non al top delle sue possibilità, ma sfido chiunque a riconoscere che la marca di un condensatore su un canale è diversa da quella sull'altro! Non scherziamo :-)
Goditi il tuo Naim e non pensarci più!
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

B&W DM-6
Ciao, Lucio, un saluto dagli USA... Dunque, ti chederei un rapido consiglio... Ho letto che recentemente hai menzionato le vecchie ma classiche B&W DM-6, come pezzi interessanti.. Io avrei la possibilità di acquisirle privatamente al prezzo di circa 500$.. Pensi che ne valga la pena per avere un pezzo tipico degli anni 70 da abbinare ad altri che ho tipo Yamaha NS-1000, JBL L-100, Advent Loudspeaker, Allison 1, e simili (Dahlquist DQ-10 e Magnepan da acquisire appena le trovo..)?
Avrei messo su la pazza idea di raccogliere una serie di casse tipiche degli anni 70, quelle che in qualche maniera hanno influenzato lo sviluppo del mondo audio. Avresti altro da suggerire? Queste le accoppierei ad un impianto McIntosh su cui ho messo le mani da poco composto da un CD MCD-7008 (PCM-1700) (o 7007, TDA-1541A), un C34V ed un finale MC-2255.
Ti ringrazio in anticipo.
Saluti ancora
Antonio - E-mail: moronia.geo (at) yahoo.com

LC
Caro Antonio,
una coppia di DM6, se originali e funzionanti, per 500$ sono un discreto affare, pertanto prendile pure! Il loro valore può solo aumentare nel tempo. Mi piace la tua idea di collezionare diffusori “belli” degli anni '70 e già ne hai messo da parte alcuni molto interessanti. Vedo che nel lotto mancano dei must-have, come le AR10P, le 11 o le LST, ad esempio. Non disdegnerei, sempre in tema Seventies, ma rigorosamente inglese, anche delle Linn Isobarik, delle Leak Sandwich e, ovviamente, le Quad ESL o ESL63. Un bel Tannoy Dual Concentric, poi, non dovrebbe mancare. Per quanto riguarda gli USA, invece, stai dimenticando Klipsch e Altec, hai solo l'imbarazzo della scelta, ma per i modelli più interessanti i costi salgono parecchio. Per quanto riguarda l'Italia, pur non potendo vantare diffusori che hanno fatto la storia dell'alta fedeltà mondiale, qualcosa di interessante ce l'abbiamo. Io non disdegnerei una coppia di Decibel (omnidirezionali), delle ESB 100LD e qualche RCF grossa. Niente di memorabile dal punto di vista musicale, ma ti permetterebbero un bel tuffo nostalgico. Ovviamente, queste sono impossibili da reperire negli USA e già abbastanza rare qui in Italia.
Complimenti, infine, per la catena full McIntosh che hai messo su. Ci sarà di che divertirsi, questo è sicuro!
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Più ascolto, più mi confondo
Direttore, nuovamente ti contatto per chiedere aiuto nel trovare una traccia logica da seguire in questo affascinante e terribile mondo dell'alta fedeltà. Tempo fa ti chiesi consiglio per la rilocazione del mio impianto Linn, compagno degli ultimi 20 e passa anni, che qui ricordo: Ikemi, Kairn, 2x LK100, Keilidh rese attive, Majik DS, cavi Linn e The Chord Co. Purtroppo, solo a parlarne, mi è presa voglia di ascoltare cose nuove e mi sono tuffato in diverse sessioni di ascolto, di combinazioni molto diverse tra loro; esercizio che come esito ha avuto quello di aumentare la voglia e la confusione!
Vorrei capire se l'idea che mi frulla in testa di apportare cambiamenti che rappresentino un miglioramento sensibile (entro i limiti di un budget, al netto del realizzo usato, attorno ai 7000/8000€) sia concreta.
Ecco allora che ti pongo la fatidica domanda: quale potrebbe essere la strada giusta, o almeno la direzione, da intraprendere? Cambiare tutto? Cambiare a blocchi, prima ampli+diffusori (inscindibili) oppure prima le sorgenti?
Oppure, se a fronte di una spesa comunque non trascurabile il miglioramento non potesse essere davvero sensibile, avrebbe più senso tenermi tutto com'è? Che logica mi consigli di seguire? Che tipologia di prodotti/produttori vedi maggiormente indicati per apportare un miglioramento nei limiti suddetti?
Grazie in anticipo per i suggerimenti che vorrai darmi
Note: ascolto classica, jazz, rock e blues 60/70 , su cd e vinile. Stanza: 4,30x4 m
Saluti,
Bruno - E-mail: bruno.porro (at) fastwebnet.it

LC
Caro Bruno,
il quesito che poni è veramente complesso! Dovrei sapere che cosa stai cercando ma siccome non lo sai neppure tu...siamo un po' a un punto morto. Se devi cambiare, però, cambia in maniera radicale e dimenticati il suono classico Linn. Lascia pure inalterate le sorgenti e sostituisci ampli e diffusori, magari puntando a qualcosa di più semplice ed essenziale. Una coppia di diffusori passivi tradizionali e un ampli integrato essenziale. Marche e modelli? Difficile a dirsi, l'offerta è vastissima. Per i diffusori prova ad ascoltare ProAC, Sonus Faber, Opera, Triangle, KEF, gusto per citare ottime soluzioni con impostazioni sonore molto diverse tra loro. Non disdegnerei qualche puntata su prodotti un po' diversi, tipo Duevel e Magneplanar. Lo scopo è individuare il suono che ti piace. Con 7000€ di budget è abbastanza facile prendere qualcosa che suoni globalmente meglio delle tue Keilidh abbinate alle elettroniche Linn. Quindi, se è questo ciò che volevi sentirti dire, sì, non devi non aver paura di fallire nel percorso di upgrade. Con la cifra a disposizione, senza toccare le sorgenti, il passo in avanti è sicuro. Quindi: prima i diffusori, poi l'amplificazione. Sentiamoci di nuovo quando avrai individuato un diffusore dal suono che ti convince.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Ho visto anche degli audiofili felici
Buongiorno Lucio,
allego un leggero
documento pdf, che trovai anni fa quasi per caso. Un piccolo circuito per ascoltare tramite cuffie, il rumore di un alimentatore. Io ho replicato il primo, dei due circuiti descritti nel pdf. Funziona molto bene, in particolare con i piccoli alimentatori anche di switching. Si va da un silenzio assoluto nei casi migliori, ad una serie di fischi, borbottii, e pernacchie varie, nei casi peggiori.
Come descritto, ci sono alcune limitazioni, in parte aggirabili impiegando il secondo circuito (o il terzo), ma rimane comunque un dispositivo estremamente utile per fare rapide verifiche circa il rumore degli alimentatori. Non dico che sarebbe utile a chiunque, ma forse a te potrebbe esserlo. Giusto per completezza, aggiungo che ieri ho cercato di trovare maggiori informazioni sull'autore, dato che nel pdf è riportato solo il nickname: "Solderdude". L'unico link che ho trovato è quello che punta ad un forum, di cui Solderdude era membro. E qui ho scoperto il terzo circuito da lui proposto, che permette di interfacciare il suo dispositivo con la scheda audio del computer, analizzando poi il segnale con un oscilloscopio software. Questo il link Questo, l'oscilloscopio software.
Ho scaricato ed installato l'oscilloscopio su win7, e sembra funzionare correttamente. Ma analizzare il rumore in questo modo è un po' più lungo e complesso, anche per competenze necessarie. Direi che il primo circuito è probabilmente quello più interessante, per facilità di realizzazione e uso. Ma avendo un amplificatore per cuffie a disposizione, il secondo potrebbe funzionare anche meglio.
Per quello che vale, spero possa esserti utile.
Cordiali saluti,
Marco - E-mail: notsobad.info (at) gmail.com

LC
Caro Marco,
grazie per l'utile segnalazione e per il file, che ho reso disponibile per download qui su TNT. Sempre bello vedere come la grande famiglia di TNT-Audio condivide le proprie esperienze! :-)

Suggerimento musicale della settimana

Questa settimana, dietro suggerimento di un nostro lettore, ascoltiamo questa lunga suite di quasi 10 minuti, intitolata “Moonbeams” dei For Carnation, band di post-rock che crea atmosfere ipnotiche e surreali.

Nel caso questo embedding dovesse essere vietato/disabilitato, potete visionare il video direttamente su YouTube. Buon ascolto!

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