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LC
Caro Mauro,
grazie per il feedback su Music Maker e Mr. Gregory, confermo che trattasi di grande professionista e persona squisita. E grazie anche per il feedback sulla dima di Aliexpress che è stata segnalata su questa stessa Rubrica.
Per quanto riguarda la domanda che mi poni fossi in te sarei tranquillo. Se i file sono nativi a 16/44 puoi farli suonare in tutti i modi possibili e immaginabili ma sempre 16/44 restano. Al più, se il DAC effettua un upsampling per portare tutti i segnali in ingresso a 24/192 ti ritroverai ad ascoltare un file upsamplato che, però, suonerà esattamente identico a quello 16/44. Le informazioni perse non possono essere aggiunte. Al massimo si possono usare filtri digitali con tagli più elevati e minori rotazioni di fase in banda audio. Quanto questo sia udibile è oggetto di discussione nei migliori circoli audiofili (che non frequento) :-)
Per la linea dedicata, io preferirei cavi da almeno 2.5, schermati, se possibile. In alternativa cavi assolutamente normali da 2.5 (o superiore) intrecciati o twistati tra loro. Tutto dipende da quanti metri ne devi far passare, perché la seconda opzione può risultare piuttosto laboriosa e richiede canalette di dimensioni importanti. Non stare a preoccuparti troppo, comunque. I vantaggi stanno tutti, principalmente, nel fatto di avere una linea fisicamente separata dal resto, la tipologia e la qualità dei cavi è di secondaria importanza.
Spero di essere stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Flavio,
puoi senz'altro pianificare l'acquisto di un amplificatore a valvole, anche se non mi è chiarissimo cosa ti spinga a farlo, al di là della (pur legittima) curiosità e della voglia di “giocare”. Io ci vedrei benissimo, per una cifra pure inferiore al tuo budget massimo, un Primaluna Prologue Premium stereo con le KT88, che non dovrebbero farti rimpiangere troppo la spinta dello stato solido in tuo possesso. Tra l'altro, le Dynaudio hanno bisogno di essere pilotate con energia. In alternativa un Audio Sterling Anniversary KT88, per una cifra leggermente più alta. Valuta anche qualche buon usato, da controllare attentamente per quanto riguarda la vita residua delle valvole. Trattandosi di un cambio drastico di impostazione, ti consiglierei di ascoltare i candidati coi tuoi diffusori, a costo di portarteli appresso per le prove in negozio o a domicilio di qualche appassionato. Non sono molto grandi, non dovresti avere difficoltà a trasportarli.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Radiatori per valvole!
Egregio direttore.
Durante la ricerca dei metodi per eliminare le vibrazioni mi sono imbattuto in un curioso oggetto. Radiatori antivibrazione e dissipatori per valvole. Li avete gia provati?
Io ho un single ended con le EL84. Ho pensato di autocostruirmi questi oggetti con una zanzariera metallica ed un elastico.
Secondo voi il metallo a contatto con il vetro delle valvole non ne altera il funzionamento?
Grazie.
Francesco - E-mail: francescopiccini83 (at) gmail.com
LC
Caro Francesco,
no, non abbiamo mai provato questi dissipatori/radiatori. In tutta sincerità, non ne comprendo a fondo l'utilità. Dovrebbero dissipare meglio il calore generato dalle valvole. Benissimo, ma sin dalla loro invenzione le valvole si sono scaldate molto e hanno continuato a funzionare senza problemi. Il problema principale delle valvole, e non tutte ne sono afflitte allo stesso modo, è la microfonicità. In altre parole, quando investite da vibrazioni (sonore) alcune tendono a funzionare come microfoni. Per questo motivo qualcuno si è inventato degli smorzatori di vibrazioni ad hoc. Ad esempio, abbiamo provato gli smorzatori Allnic Absorb-GEL con risultati quasi sempre positivi. Per questo motivo, sono persino scettico sull'efficacia dei radiatori che hai segnalato: quella struttura a rete metallica certamente risuona e potrebbe persino peggiorare i fenomeni di microfonicità. Comunque, visto che la modifica che intendi realizzare è a costo quasi zero e reversibile, potresti fare un tentativo e riferirci come è andata. Occhio che l'elastico posto vicino alle valvole roventi come minimo si scioglie o alla peggio brucia. Metterei qualcosa di silicone per alte temperature o un laccetto metallico onde scongiurare incendi ;-)
Più in generale, ritengo che questi tweak abbiano senso quando si stia cercando la sfumatura sottilissima in un sistema ad altissima risoluzione e di grande qualità. Altrimenti stiamo solo perdendo tempo :-)
Tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu
Re: Quale finale per 3000€
Ho letto la tua risposta e ti ringrazio nuovamente, come ti scrissi la prima mail, ho in mente di salire di livello un po' con tutto lìimpianto, pensavo di prendere l'ampli e poi, l'anno prossimo le casse. Perché prima l'amply? Perché è più semplice. Sull'ampli sono abbastanza certo di cosa compro e so bene che se non mi soddisfacesse lo rivenderei facilmente rimettendoci poco e niente (non credo succeda, non l'ho mai sentito in casa mia, ma lo conosco bene e poi è un evoluzione del mio), con le casse il discorso è più complesso e complicato.
Io sto all'isola d'Elba devo e devono obbligatoriamente spedirle e la cosa non è ne facile ne economica.
Oltre alle proac 2.5, ho anche delle thiel 3.5 più efficienti e sotto certi aspetti più raffinate, ma nel complesso nel mio ambiente preferisco le proac, in particolar modo sui bassi. Ho le Thiel in vendita a 1200 euro trattabili, ma non sono riuscito a venderle nemmeno a 700 più il trasporto. Mi son promesso che fino a quando non vendo le thiel non compro alte casse, non voglio avere molti diffusori sul groppone.
Una volta vendute mi guarderò in torno e dovrò scegliere delle casse adatte a me. Rimanendo su Proac il sogno sono le D80 ma anche usate costano troppo, volendo le D38 ma sentite vicino alle D80, sono decisamente inferiori (i medi ATC delle D80 sono fantastici). Sicuramente, quando sarà il momento ti ricontatterò.
Per ora ancora grazie di tutto.
Federico - E-mail: fgentini73 (at) gmail.com
LC
Caro Federico,
mi sento di doverti rispondere nuovamente, e per due motivi:
Infine, concordo con te sulle ProAC D80, ma se hai problemi a inserire bene le Thiel 3.5 in ambiente, fai attenzione perché potresti averli analoghi con queste.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
B&W DM-6, Parte III
Ciao Lucio! Un saluto dai caldi USA ed un augurio, a te ed a tutti i lettori di TNT Audio, per le prossime vacanze! Dunque, per aggiornarti sul mio folle progetto di raccogliere i più importanti altoparlanti degli anni 70-80, quelli che un po' hanno fatto la storia dell'Hi-Fi, ho, nelle scorse settimane avuto la sfortuna di trovare, a prezzi tutto sommato modici, ulteriori pezzi importanti, incluse le Dahquist DQ-10a (vesione con i driver simmetrici, crossover modificato, e decisamente meglio suonanti della precedente), un paio di AR-9 ma con i tweeter non originali (già ordinati gli originali) ed anche un paio di grosse e pesanti Infinity QLS-1 (anche queste da rivedere per problemi ai collegamenti dei 12 midranges, corrosi dal tempo)... Non so, prima io cercavo di trovare altoparlanti interessanti, ora sono loro che cercano me... magari per essere salvati dallo smembramento e distruzione...
Comunque, sperando di poterti raggiungere prima delle vacanze, oggi vorrei parlare dell'occasione che ho finalmente avuto, lo scorso fine settimana, di ascoltare le B&W DM-6 di cui abbiamo in precedenza parlato. Vedi TNT Vol. 886 e Vol. 889. Queste sono state ascoltate attaccate ad un altro impianto vintage che ho, composto da un CD Sony 557ES, un pre Phase Linear 4000/II ed un finale Phase Linear 400/II; entrambi pezzi sono stati rivisti recentemente cambiando tutti i condensatori ed anche qualcuno dei vecchi ed obsoleti IC nel pre (e ce ne sono parecchi..), quindi con elettroniche del periodo e non certo avare di Watts ed Amperes.. Come musica ho ascoltato, qualcosa di rumoroso e con basso abbondante... Altra musica non ho potuto ascoltarla perchè in un pieno di musica sono saltati i fusibili di protezione ed i ricambi non li avevo.
Comunque, come prima impressione devo dire che le DM-6 sono certamente meno efficenti non solo di AR-9 ma anche di Dahquist DQ-10, infatti è necessario ruotare il volume di almeno 30 gradi in più per avere +/- la stessa intensità sonora... Comunque poco male, i Watts ci sono. Riguardo all'ascolto, sino dal primo momento si sentono suoni molto definiti, puliti, accurati, direi, merito dell'allineamento di fase che questi altoparlanti vantano (ed un simile suono lo sento anche in DQ-10 e Technics 7000.. altri altoparlanti così caratterizzati).
Riguardo alla risposta in frequenza, questa mi sembra molto lineare, senza né enfasi né buche a particolari frequenze; il basso c'è e si sente, specie se a pilotare “i pinguini” c'è un amplificatore ben dotato.. Se qualcos'altro devo dire è che la risposta in frequenza è forse leggerissimamente calante dal mediobasso in poi, caratteristica, direi, del suono inglese del tempo che fu.. e non certo ripresa dagli squillanti prodotti B&W che hanno susseguito le DM-6. Per l'immagine non posso dire molto causa la musica utilizzata, quindi riferirò in futuro...
In conclusione, mi sembra che le DM-6 siano ancora prodotti validissimi, se si hanno i watts a sufficenza e lo spazio per posizionarle correttamente, e certamente un'occasione da cogliere da parte di di chi predilige un suono riposante ed accurato, non enfatizzato e di effetto, se ne dovesse trovare una copia a prezzo abbordabile.. (non so se questi commenti possano cotituire l'abbozzo di una valida recensione...).
Adesso, Lucio, piu che di un consiglio tecnico, ti chiedere qualche suggerimento so come spiegare alla moglie, quando tornerà dalle vacanze, come mai la sala da pranzo è piena di altoparlanti grandi e piccini...
Saluti ancora in abbondanza!
Antonio - E-mail: moronia.geo (at) yahoo.com
LC
Caro Antonio...che invidiaaaaaa! :-) Ottimi acquisti e “salvataggi”, complimenti davvero. E bellissima la coppia pre+finale Phase Linear, mio sogno di quindicenne (mai realizzato, peraltro). Sul suono delle DM6 direi che ci hai preso in pieno, il suono B&W di quegli anni era esattamente come da te descritto. La serie DM, in particolare, ambiva a riportare in ambiente domestico il suono dei monitor da studio di scuola inglese. DM sta proprio per Domestic Monitors. Quindi suono corretto e molto controllato, preciso e pulito. Quella che hai scritto può essere certamente un abbozzo di recensione, ma ovviamente serve molto, molto di più :-)
Come modello, considera la mia delle DM 4. Serve una ricerca “storica” su fonti dell'epoca, forum di collezionisti e quant'altro, più un'analisi della restaurabilità (es. disponibilità di ricambi, NOS o cloni recenti) e sui valori medi di mercato. Oltre a foto e note d'ascolto più ricche, naturalmente. Sei sulla buona strada! :-)
Magari invia qualche foto, così invidiamo ancor meglio.
Mi chiedi un consiglio per giustificare con tua moglie questo affollamento di casse in casa. È semplice: dille che sei stato assunto da TNT-Audio come recensore di vintage, e che dunque hai trovato un secondo lavoro. Sulla retribuzione, naturalmente, glissa elegantemente ;-)
Grazie per il feedback!
Lucio Cadeddu
LC
Caro Giuseppe,
dubito fortemente che un condensatore d'alimentazione in un amplificatore possa far suonare più aperto sugli alti un driver largabanda. Questo ha dei limiti meccanici e fisici che non possono essere superati, purtroppo. L'unica cosa da fare, se avessi bisogno di maggiore estensione sulle alte frequenze, è aggiungere un supertweeter, un po' aiuterebbe. Ne abbiamo recensito diversi. Oppure potresti valutare di cambiare diffusori. Insomma, è come se per far andare più veloce un'auto pensassimo di sostituire la batteria. Non funziona.
Quanto al rumore che senti dal phono, dubito che sia stata l'incauta accensione a fare danni. Oltretutto se manca il fusibile l'ampli non dovrebbe neppure accendersi (e pertanto danneggiarsi). Non è che si è staccato il cavetto di massa del giradischi?
Infine un consiglio sui negozi di componenti elettronici. Puoi trovare qualcosa di buono da TME, il sempre inossidabile catalogo RS, Elco, Audiogears e Axiomedia. Certamente ne sto dimenticando qualcuno importante, ma questi hanno tutto ciò che ti serve, anche marchi audiophile (Mundorf, Kendeil etc.).
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Sergio,
volenti o nolenti questo è il futuro. Le correzioni ambientali attive che citi stanno diventando sempre più sofisticate e i problemi coi quali l'audiofilo quadratico medio deve far fronte sempre più severi: ambienti inadatti per forma, dimensioni e soprattutto arredi. Spesso l'ambiente d'ascolto è il living, condiviso con TV, consolle videogiochi, seggiolone per bambini e serie TV. Non che le serie TV facciano suonare male l'impianto, ma ci siamo capiti ;-)
Quello che penso è che quindi questi sistemi non solo funzionano, ma avranno sempre maggiore diffusione. L'unico ostacolo, più teorico ed “etico” che pratico, riguarda gli impianti dove suona anche una sorgente analogica. In tal caso il segnale andrebbe trasformato in digitale e tanti storcono il naso, perché verrebbe compromessa la naturalezza del suono analogico. Io sono convinto, invece, che una buona conversione A/D sia praticamente inudibile.
Altro ostacolo è rappresentato dal fatto che in questo modo si limita un po' la possibilità di giocare e si sa che all'audiofilo piace cambiare componenti, provare, sbagliare, buttare via tanti soldi, rivendere etc. Un sistema che riadatta il suono in base a come questo viene riprodotto in ambiente tarpa un po' le ali, almeno idealmente. Non dimentichiamoci però che il vero punto debole di ogni impianto HiFi sono i diffusori, e non c'è correzione elettronica che possa trasformare degli altoparlanti scadenti in prodotti high-end. Quindi avremo sempre spazio per i nostri “giochi”. È un po' come la guida assistita: a molti piace, ma tanti appassionati di auto non rinuncerebbero mai al piacere di guidare. Temo che sotto sotto sia questo pensiero che blocca ancora un po' la diffusione di questi sistemi.
Grazie per il prezioso spunto,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Roberto,
dato lo spazio a disposizione, non mi pare tu abbia molti margini di manovra con un differente posizionamento dei diffusori. Tieni anche conto che certe incisioni suonano proprio così, coi bassi enfatizzati. Sperare che la gamma bassa sia uguale in tutti i dischi è utopia allo stato puro, ci sono differenze enormi tra un'incisione e un'altra. Fatta questa premessa, credo che tu possa adottare un vecchio stratagemma, che consiste nel tappare, parzialmente o totalmente, lo sbocco del reflex, con della gommapiuma, ad esempio. Questo automaticamente ridurrà la presenza della gamma bassa più profonda. Non temere, non si rompe niente, stai solo modificando la frequenza di accordo ed eliminando, parzialmente o totalmente, il contributo del condotto reflex. Prova anche a sistemare i diffusori in maniera parallela tra loro, qualcosa potrebbe cambiare, in meglio.
Più in generale direi che sia la distanza tra i diffusori che quella tra questi e il punto d'ascolto, siano veramente ai minimi accettabili. Forse avresti trovato più semplice inserire dei diffusori bookshelf di dimensioni medio-piccole.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Fabrizio,
la soluzione più semplice e il primo passo da fare sarebbe utilizzare il tuo attuale iPad collegandolo però a un DAC esterno, che ne migliori la qualità audio. Puoi farlo con un DAC come l'Arcam irDAC, positivamente recensito qui su TNT qualche anno fa, predisposto per essere collegato direttamente a sorgenti Apple, oppure con il cosiddetto Apple Camera kit che ti consente di “uscire” dal tuo iPad con una USB, da collegare poi a un qualunque DAC esterno dotato di ingresso USB. Trovi anche dei tutorial su YouTube per ognuna di queste possibilità, basta che cerchi “Ipad connection to DAC” o qualcosa di simile.
Qualora optassi per la seconda soluzione, oltre al costo del Camera Kit dovrai acquistare un DAC esterno, decidi tu il budget, diciamo che stando sotto i 500€ (che poi è il prezzo del DAC Arcam) dovresti avere un netto miglioramento rispetto alla situazione attuale e realizzeresti un sistemino facile e in linea con le prestazioni del tuo impianto.
Il secondo passo, naturalmente, sarebbe quello di utilizzare file non compressi, quindi ti serve un account in CD quality. Spotify aveva promesso di lanciare al più presto un account lossless, ma mi pare ci siano stati dei ritardi. In alternativa puoi passare a Tidal o Qobuz, che offrono già un servizio di questo tipo.
Da YouTube, invece, non c'è speranza di ottenere audio in qualità CD, si tratta sempre di formato molto compresso che sfigurerà sempre a confronto con un CD. Certo, comunque, grazie al DAC esterno anche la qualità dell'audio compresso farà un bel salto in avanti.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Ho visto anche degli audiofili felici
Gentile direttore sono Gianni, ho già avuto contatti con Lei per consigli che mi sono stati di molto aiuto e molto chiari ed è per questo che concordo con la lettera audiofili felici della settimana 6-13 luglio 2019: se uno chiede un consiglio da un esperto competente vuole sapere come la pensa nel bene e nel male anzi soprattutto se è nel male perché così evita di incorrere in errore. Quindi mi associo nei ringraziamenti per quello che fa ogni settimana rimanendo sempre al di fuori di interessi commerciali ma dando sempre risposte chiare sui problemi di noi audiofili inesperti.
Ancora grazie e un cordiale saluto accaldato e buone vacanze quando arriveranno.
Giovanni - E-mail: elrond.granburrone (at) gmail.com
LC
Caro Giovanni,
grazie anche a te per le belle parole! Non sempre gli audiofili vogliono sentire pareri sinceri, a volte - forse più spesso di quanto si pensi - vogliono soltanto conferme da presunti o veri esperti circa i loro propositi di spesa. E infatti, tipicamente, se la prendono quando io cerco di tarpare le ali ai loro temerari voli pindarici a portafoglio spalancato.
Pazienza, continuerò a scrivere sempre e soltanto ciò che penso anche e soprattutto perché non avrei motivi per fare il contrario.
Buon ascolto!
Lo scorso 6 luglio è mancato all'età di 88 anni Joao Gilberto, chitarrista e cantante brasiliano “inventore”, insieme con Antonio Carlos Jobim, Vinicius de Moraes e Carlos Lyra, del genere musicale bossa nova. Lo ricordiamo con questa famosissima, anche tra gli audiofili, “The girl from Ipanema”, con Stan Getz e Antonio Carlos Jobim, in versione audiophile della Original Master Recording.
Nel caso questo embedding dovesse essere vietato/disabilitato, potete visionare il video direttamente su YouTube. Buon ascolto!
Pausa estiva!. Con questo aggiornamento TNT-Audio vi saluta e va in vacanza, continuate a seguirci nella nostra pagina Facebook. I consueti aggiornamenti settimanali torneranno online il 27 settembre.
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