Lettere alla Redazione di TNT-Audio - settimana 23/11/2019 - 30/11/2019

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  1. Passione vintage
  2. Progetto sala d'ascolto
  3. Upgrade analogico?
  4. Collegamento elettrico tra ampli e diffusori
  5. Rega Brio R
  6. Impianto per musica Jazz eccezionale, per musica classica penoso...
  7. Nuovo ampli e lettore CD
  8. Garrard Zero 100
  9. Rumori in cuffia
  10. Ho visto anche degli audiofili felici

Passione vintage
Ciao Lucio, un saluto dagli USA... (no, non da un manicomio...) Ti scrivo per aggiornarti sui miei progressi di costituire una collezione di altoparlanti vintage, come avevo già accennato nelle mie precedenti lettere su TNT (Vol.
886, 889, 894). Al momento, sono arrivato ad avere almeno 30 coppie di altoparlanti vintage di varie ispirazioni (vedi lista separata con commenti..) Comunque non sono il solo.. ho visitato cantine e garage di altri collezionisti, roba da svenimento...
Psicanalizzandomi, sono giunto alla conclusione che questo mio irrefrenabile desiderio collezionistico deriva da una mostra HiFi tenutasi a Firenze nel lontano Ottobre 1981, e che visitai con i miei genitori, richiedendola come regalo di compleanno.... Non mi ricordo molto di questa mostra se non che questa includeva una sala dove veniva presentata una serie di casse di livello top per quei tempi...
Mi ricordo che c'erano Altec 19, McIntosh XRT-20, forse Infinity, etc.. che suonavano in successione, automaticamente, brani atti alla valutazione dei suoni prodotti provenienti da un grosso registratore a bobine... Se magari qualche lettore di TNT-Audio avesse partecipato a quella mostra e ricordasse qualche particolare in più... Ancora mi ricordo che le casse che suonavano al momento, rigorosamente equalizzate in volume, venivano indicate da un apposito segnale luminoso... Quindi sarei curioso di sapere come un simile sistema di controllo potesse essere realizzato affidabilmente, in maniera da poter ripetere quella situazione da ascolto... A questo aggiungo anche che mi balenerebbe l'idea di organizzare una mostra di impianti HiFi vintage da presentare in concomitanza con altri eventi turistici/culturali.
Ora, Lucio, ti chiederei, cosa ne pensi di questa idea? Una follia? Oppure c'è qualche speranza? Pensi che gli audiofili, se non il pubblico generale si precipiterebbero a vedere/ascoltare una simile mostra? Oppure ne sarebbero annoiati? Gli importatori/produttori/rivenditori di materiale HiFi collaborerebbero o osteggerebbero? Tutti questi interrogativi, oltre a quelli tecnici, mi frullano nella mente... Forse tu, Lucio, puoi aiutami a chiarificare le mie molte e confuse idee??
Aggiungo anche la foto di una piccola parte della mia collezione, si tratta di un paio di AR9, che vanno benissimo, e di un paio di Thiel CS-3.6, che vanno anche meglio... Da queste ultime, ho sentito un suono bilanciato, veramente accurato, pulito, e coerente! Non riesco a capire perché a molti non piacciano, a meno che questi non prediligano tonalità scure e ammorbidite, che a me proprio non vanno giù... Comunque, le CS-6 mi sono piaciute moltissimo, e non solo a me ma anche a mia moglie, che non mi ha nemmeno imposto di portare subito in cantina, ed anzi spesso ascolta musica attraverso di loro... Va beh, adesso c'è in programma un'ulteriore sfida, cioè quella di far accettare in sala anche un paio di Klipsch Cornwall senza suscitarne le ire... (poi Vandersteen 2Ce, AR 2ax e 11 e chissà cosa altro troverò...).
Saluti.
Antonio - E-mail: moronia.geo (at) yahoo.com

[Sala d'ascolto vintage]
[Sala d'ascolto vintage]

LC
Caro Antonio,
complimenti per la collezione, davvero impressionante! Non mi stupisce ti piacciano le Thiel CS 3.6, sono diffusori eccellenti anche secondo gli standard moderni. Giro volentieri ai lettori la richiesta per la mostra della tua gioventù, ma sul commutatore di diffusori non so aiutarti. Esistono certamente delle centraline per permettere l'ascolto di più diffusori in rapido confronto (ammettendo che la cosa abbia un senso, e non ce l'ha), è sufficiente cercare “multiple speakers selector” con Google.
Infine, ecco il mio parere sulla mostra di HiFi vintage. Certamente servono spazi importanti, almeno per gestire un eventuale flusso di appassionati. L'idea è ottima, e i tempi sono adatti, visto il grande interesse per questo genere di componenti. Magari ti riesce anche di mettere in piedi un piccolo business, negli USA è tutto più facile, immagino. Quindi sì, l'idea mi piace, tienimi al corrente degli sviluppi!
E, comunque, hai una moglie santa... ;-)
Grazie per il feedback,
Lucio Cadeddu

Progetto sala d'ascolto
Caro Lucio,
ormai sono 2 anni che abitiamo in questa nuova casa, ma il soggiorno è ancora da sistemare, ho cercato di rimandare il più possibile questo fatidico momento perché sapevo che avrei intaccato l'attuale posizionamento dei diffusori ed in 2a battuta dell'impianto Hi-FI. Allego qualche render del soggiorno e partirei da lì per le mie e tue considerazioni. La cosa che più mi preoccupa è la criticità del posizionamento del diffusore di sinistra che verrebbe inserito quasi in una nicchia e pericolosamente vicino ad un angolo! Sicuramente cercherò di portare i diffusori più avanti possibile, ma la generosa gamma bassa delle mie B&W mi impensierisce molto. Il sub che si intravede sulla destra è collegato solo alla tv e non all'impianto hi-fi.
Ho i tappi in schiuma per il bass reflex forniti dal costruttore inglese e che forse dovrò utilizzare, ma in testa ho anche un'altra idea: sostituire i diffusori! Avevo pensato a Indiana Line che costruisce ottime torri da pavimento, compatte e dall'ottimo rapporto qualità prezzo, se ne parla bene in rete e pare siano poco critiche nel posizionamento. I modelli che ho individuato sono essenzialmente due, anche per via del colore nero che è quello sul quale sarei orientato:

L'impostazione timbrica pare sia tendente al neutro soprattutto per le Diva, nessuna fatica d'ascolto e gamma bassa poco rimbombante. Nessuna delle Indiana Line da pavimento possiede i tappi del bass reflex, questo comporta nessuna possibilità di “correggere” la risposta delle basse frequenze. Ma questa scelta dell'azienda torinese mi fa pensare che la gamma bassa non necessita di interventi correttivi perché comunque contenuta e controllata. Avevo addirittura pensato a diffusori da scaffale da posizionare su stand ad hoc, questo perché credo che un diffusore di questa tipologia sia più facilmente collocabile in ambiente!
Insomma sono parecchio confuso e indeciso su come affrontare questo bel cambiamento! La mia catena attualmente è così composta: Ora tocca a te! Grazie!
Fabrizio - E-mail: fabrizioorielli (at) libero.it
[Sala d'ascolto]
[Sala d'ascolto]
[Sala d'ascolto]
[Sala d'ascolto]

LC
Caro Fabrizio,
come dico sempre, con le supposizioni e le congetture difficilmente si perviene a qualche risultato utile. The proof is in the pudding dicono gli anglosassoni, ovvero fintanto che non avrai l'impianto sistemato e “suonante” è inutile immaginare sostituzioni di componenti, men che meno dei diffusori. E, in ogni caso, qualunque reflex può essere tappato, con stracci, polistirolo, carta igienica a tre veli (se il diffusore lo merita) o qualunque altro materiale facilmente modellabile all'interno del condotto. Se questo sarà realmente necessario, coi tuoi diffusori o con altri, sarà tutto da vedere. Certo, le nicchie non sono gradite ad alcun diffusore, questo è certo e non è che Indiana Line faccia differenza in questo senso. Gli unici diffusori pensati per stare vicini alla parete posteriore sono i Rega, i Naim, i vecchi Linn e i nuovi Larsen, che addirittura devono stare completamente addossati alla parete. Prima di fare qualunque altra considerazione, sistema tutto l'impianto e sperimenta coi tuoi diffusori cosa cambia alterando la distanza dalla parete posteriore. Poi si vedrà. Il resto dell'ambiente non mi sembra acusticamente malvagio.
Non dimenticare un buon tappeto tra diffusori e punto d'ascolto, meglio se a pelo alto, eventualmente da mettere solo in caso di lunga seduta d'ascolto. Ho visto che nel rendering è presente, ma meglio ribadire il concetto :-)
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Upgrade analogico?
Buongiorno Sig.Lucio, possiedo da circa un anno il giradischi Pro-ject xpression III confort con testina Ortofon 2m red della quale sono soddisfatto. Mi piacerebbe poter migliorare il suono con un'altra testina, ho letto varie recensioni, qui su TNT-Audio, a riguardo. Sono curioso in merito alla Denon 103 dl ma mi sorge un dubbio, non essendo pratico di misure e quant'altro in riferimento alla compatibilità fra braccio e testina, pertanto le chiederei se la Denon 103 dl può essere compatibile con il braccio dell'xpression III confort. Ecco i dati del braccio: il braccio 8.6c in fibra di carbonio, dal peso di 8,7 grammi e lunghezza effettiva di 218,5mm può montare testine da 7 a 12 grammi o con il contrappeso opzionale da 4 a 7 grammi. Ascolto Jazz - classica e di quando in quando rock.
Impianto così composto:

La ringrazio anticipatamente e complimenti vivissimi per la rivista unica bella e inimitabile ma che ho scoperto, purtroppo, dopo l'acquisto del Pro-ject del quale ne sono molto soddisfatto.
Leonardo - E-mail: meacci.l (at) alice.it

LC
Caro Leonardo,
il tuo Pro-Ject è un ottimo giradischi, quindi leva pure quel purtroppo dall'ultima tua frase, perché è fuori luogo. Io lascerei il tuo front-end analogico così com'è, la tua attuale testina è buona e adeguata al resto dell'impianto. Non mi imbarcherei in acquisti rischiosi come quello della Denon DL103 quando a dar voce a tutto ci sono due diffusori Indiana Line da 350 euro la coppia. Prima di ogni altra cosa sistemerei questo peccato veniale, perché il resto dell'impianto direi che merita nettamente di meglio. Lo so, il budget non è lo stesso necessario per l'acquisto di una DL103 (che, comunque, viaggia sui 250€), ma inizia a mettere da parte per un futuro upgrade dei diffusori. Se proprio non potessi resistere alla voglia di upgradare la testina, stai in casa Ortofon e scegli una MM di rango più elevato. Inoltre, al posto tuo, venderei sia l'equalizzatore che il pre fono TC750, nell'ottica di semplificare l'impianto e recuperare qualche euro che andrà a rimpolpare il budget per i diffusori.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Collegamento elettrico tra ampli e diffusori
Buongiorno Lucio,
Gradirei avere un tuo parere su questo accessorio di cui non ho trovato recensioni online. Si chiama
HMS Perfect Match e sembrerebbe ottimizzare il collegamento elettrico tra ampli e diffusori. Leggendo qualche forum ho capito che si tratta di una “rete di Zobel” (che non so cosa sia). Che ne pensi? Risparmio i soldi?
Infine, per curiosità, ti chiedo se avevi più provato quel buffer valvolare economico che avevo comprato e di cui mi avevi chiesto link per eventuale acquisto.
Grazie e buona serata.
Enrico - E-mail: enrico.maestrello (at) virgilio.it

LC
Caro Enrico,
no, nessuna notizia sul buffer valvolare, non ho avuto tempo di occuparmene, mi spiace. Per quanto riguarda invece l'accessorio per l'accoppiamento di impedenza posso dirti che la maggior parte delle volte è inutile, visto che circuiti analoghi sono già implementati negli amplificatori. Una rete di Zobel è un filtro ad impedenza d'ingresso costante, che è di tipo resistivo costante e puro. In pratica l'amplificatore vedrebbe il carico come se fosse una semplice resistenza (ed è quindi più facile da pilotare). Si narra che certi scatolotti magici presenti in alcuni cavi di potenza high-end non siano altro che semplici reti di Zobel. Invece i vecchi amplificatori Naim, privi di reti di Zobel in uscita, facevano affidamento sui parametri elettrici dei propri cavi (che infatti dovevano possedere una lunghezza ben precisa, superiore a 3,5 metri) per rendere più semplice il pilotaggio del carico offerto dai diffusori. In presenza di cavi ad elevata capacità, ad esempio, potevano esserci problemi di stabilità.
In definitiva: se si potesse fare una prova gratuita potresti fare un tentativo, per vedere se i vantaggi della rete di stabilizzazione possano superare gli svantaggi (un circuito in più e diversi componenti passivi tra amplificatore e diffusori).
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Rega Brio R
Buongiorno,
All'inizio dell'anno 2019 le avevo scritto per un consiglio riguardo un upgrade del mio impianto che era composto da un Micro Rendu, NAD D3020 e Diffusori Rega RS1. Nella risposta mi aveva confermato che l'upgrade al ISO-DAC della Ciunas da collegare all'entrata AUX sarebbe stato un miglioramento rispetto al DAC interno del NAD D3020. E in effetti il miglioramento è stato evidente e ne sono molto contento.
Per un successivo Upgrade mi ha consigliato inoltre “Con un budget di 1000€ io forse terrei in considerazione anche un Rega Brio R (o Elex R, usato) o un Naim Nait (5i o XS) usato”. In questi giorni mi sono deciso e ho fatto il passo. Ho acquistato il Rega Brio R 2017. Il salto in qualità non è stato così evidente come per l'adozione del Ciunas ISO-DAC, ma comunque la differenza in meglio si sente ed è evidente come chiarezza, scena musicale e dinamica. C'è però un problema. Un ronzio sul canale sinistro avvertibile anche a 1mt dal diffusore. Viene coperto dalla musica in condizioni di ascolto normali, ma si sente anche in cuffia e in questo diventa piuttosto irritante.
Questo ronzio non varia ed è indipendente dalla posizione della manopola del volume, si sente anche commutando su qualsiasi ingresso, con nessun cavo di ingresso collegato e anche con i cavi dei diffusori scollegati (ascoltando in cuffia). Ho provato a cambiare presa, ambiente e provato anche in una presa dell'impianto condominiale per escludere a priori disturbi di rete dell'appartamento. La situazione non cambia. Ho contattato il venditore che si è dimostrato disponibile a controllare l'amplificatore, ma leggendo delle notizie su internet, ho rilevato che questo problema sembra abbastanza comune su certe marche tipo Rega e Naim. Non so se riusciranno a risolvermi il problema, oppure se mi sentirò dire che è normale così e la colpa e di qualche fattore esterno (Però il NAD D3020 è silenziosissimo).
Prima di escludere a priori la marca Rega come amplificatore, visto che musicalmente l'ho provato e mi soddisfa, gradirei una sua opinione in merito e eventuali consigli su come comportarmi. E in extremis un'alternativa al Rega Brio.
Impianto attuale:

Cordiali saluti.
Mario - E-mail: oiramozzir (at) gmail.com

LC
Caro Mario,
può essere che un po' di ronzio sia assolutamente fisiologico. Io mi preoccuperei se tale ronzio fosse udibile mentre si ascolta musica. In caso contrario proverei a vivere tranquillo e godermi il suono di questo amplificatore. Tutti gli apparecchi HiFi, chi più chi meno, emettono del rumore, l'importante è che non interferisca con la musica. Se dovessimo essere tutti così ossessionati dal rumore di fondo non ci sarebbero tutti gli appassionati del rumoroso vinile, ad esempio. In ogni caso, se proprio ti dovesse risultare così fastidioso da essere insopportabile, opterei per un altro amplificatore, magari in classe D come il NAD che possedevi prima. Prova comunque a sentire l'assistenza ufficiale Rega, magari sanno risolvere in qualche modo.
Spero di esserti stato utile, tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu

Impianto per musica Jazz eccezionale, per musica classica penoso...
Buongiorno Direttore,
alla fine ho optato per questioni di budget all'acquisto di una coppia di
Elac Debut 5 vecchia serie, sono rimasto letteralmente stupito da questo diffusore come le avevo accennato (Vol. 884). Dopo molti ascolti posso affermare che per quanto riguarda il Jazz il suono che ne esce dalle due fonti sonore a mia disposizione, lettore CD e giradischi, mi emoziona, possiede un corretto dettaglio non troppo marcato, equilibrato e giusto per i mie gusti (nel tempo ho capito di non essere un amante del suono troppo caldo o al suo estremo molto aperto e troppo dettagliato), il contrabbasso è strepitoso, anche la sezione fiati è appagante, anche le voci sono belle quando la qualità della registrazione è ben fatta, questa analisi la hanno anche condivisa dei miei amici al quale ho fatto ascoltare l'impianto.
Il tutto invece è molto deludente con la musica classica, anche con vinili di qualità come ad esempio con le etichette Archiv, Harmonia Mundi, Telefunken, Decca, il suono è piatto, noioso, il palcoscenico non esiste, gli archi sono uno strazio, quando ci sono pieni orchestrali poi non ne parliamo, la differenza tra Jazz e Classica è veramente troppa, sto ascoltando solo jazz, tanta è la frustrazione nell'avvicinarmi all'ascolto della Classica.
So molto bene che per lei un buon diffusore deve suonare bene con tutti i generi. Non so veramente da dove partire, sarei tentato di provare a cambiare la testina del giradischi ad esempio, non credo che dipenda poi dall'ambiente, lei cosa ne pensa in proposito? Forse sono io che chiedo troppo a questi fantastici diffusori? Oppure cambiare il giradischi? In questo caso non vorrei andare oltre i 500 euro tenendo conto che ho una ortofon red che potrei usare sempre che non sia lei il “problema”.
Grazie di tutto,
Stefano - E-mail: nuovavita1965 (at) gmail.com

LC
Caro Stefano,
partiamo da un punto fermo: un diffusore non sa che genere musicale sta suonando: per lui si tratta di un ammasso (inviluppo) di frequenze da trasformare in suoni, alla meno peggio. Pertanto, se i fiati sono bellissimi col jazz ma disastrosi con la classica, ad esempio, il problema non può essere nel diffusore né nell'ambiente. Il problema è a monte, ovvero nel software, e magari un po' anche nell'hardware. Comincio col dire che molti dischi di classica sono mal incisi. E non importa che siano etichette “buone”, il risultato è spesso deludente, specie con la grande orchestra, difficilissima da registrare. Inoltre, è più facile che un disco jazz con pochi strumenti sia ben inciso piuttosto che un disco di musica classica sinfonica. Ancora, bisognerebbe vedere in che condizioni siano questi vinili e come sia regolato il giradischi che, tra l'altro, non è esattamente memorabile (un Sanyo TP725).
Mi pongo anche un'altra domanda: hai provato ad ascoltare classica da CD o da file? Suona ancora altrettanto male? Se così fosse, forse sei tu ad avere aspettative un po' troppo elevate. In definitiva, per scovare il colpevole, proverei ad ascoltare classica da altre sorgenti e supporti, e se anche così fosse un disastro, rivedrei al ribasso le mie aspettative. Se, invece, con altri supporti e buone registrazioni la classica dovesse migliorare, penserei a sostituire il giradischi, con qualcosa di più recente e qualitativamente adeguato alle tue aspettative.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Nuovo ampli e lettore CD
Buonasera direttore,
Le scrissi qualche anno fa per qualche consiglio. Sono un audiofilo da strapazzo e low cost. Ma ascolto tanta musica. Di tutti i generi. Ho un impianto vecchio ed essenziale e non mi dispiacerebbe poter fare un piccolo salto di qualità possibilmente rivolgendomi al mercato dell'usato. Adoro il riuso! Anche per ragioni di sostenibilità. Attualmente dispongo di un ampli NAD 3120, di un Thorens td 160 e di 2 Dali Spektor 6.
Il NAD comincia a perdere qualche colpo e vorrei sostituirlo aggiungendo anche un lettore cd. Il tutto suona in una stanza di circa 5 metri x 4 x 2,9 in altezza. Una parete è praticamente assente (guardando l'impianto quella sulla sx) c'è un grande tappeto in mezzo alla stanza, 2 tende in cotone di 2,60 metri x 70 cm. La parete di fronte all'impianto e una libreria. Diversi quadri.
Grazie infinite!
Marco - E-mail: marcopastori (at) yahoo.it

LC
Caro Marco,
io proverei a recuperare il NAD 3020, magari è solo un problema di ossido nei selettori e nei potenziometri, niente che un qualunque spray disossidante per contatti elettrici non possa risolvere. Magari anche due nuovi condensatori d'alimentazione lo riporteranno a nuova vita. L'oggetto merita assolutamente e non riuscirai a trovare di molto meglio senza spendere cifre importanti. Nell'ottica del riuso, come dici tu, non vedo soluzione migliore che recuperare questa splendida vecchia gloria. Per il lettore CD potresti valutare un usato recente, da cercare tra i modelli NAD, Rotel Arcam, ad esempio. Non specifichi la cifra a tua disposizione, pertanto non riesco a essere più preciso di così. Qualora preferissi un lettore nuovo, oltre ai marchi già citati e volendo risparmiare qualcosa, valuta i modelli entry-level di Cambridge Audio e Denon.
Infine, due parole sulla stanza. Dalla descrizione sembra quasi vuota, difficile che possa suonare bene. Forse hai dimenticato di elencare qualche altro arredo (es. divani e poltrone).
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Garrard Zero 100
Buongiorno
ho letto il vostro articolo su
Garrard Zero 100SB, molto interessante. e ne ho uno in casa, reperito da mio suocero, che però manca di portatestina, testina e puntina. Sto cercando nella rete per carpire informazioni su che tipo di headshell monta.
Nel mercato ne ho viste alcune la C4 e C3.
Riesce a darmi questo tipo di informazione?
La ringrazio anticipatamente,
Andrea - E-mail: andrea.accorsi (at) fastwebnet.it

LC
Caro Andrea,
il portatestina del Garrard Zero 100 è proprietario, e solidale col braccio, quindi temo non ci possa fare molto. Tuttavia, credo tu stia cercando il ricambio per la slitta portatestina (cartridge carrier, in inglese), che va a scorrere sullo shell del braccio. Ci sono diverse sigle (da C1 a C5, se non sbaglio) ma, da quel che ho visto, dovrebbero essere tutte compatibili con lo shell del tuo giradischi. Il mio Zero 100 SB, comunque, monta una slitta marchiata C3, pertanto se anche il tuo è uno Zero 100 SB non dovresti sbagliare con una di queste identificate come C3.
Per quanto riguarda invece la testina, questa per fortuna è di standard universale, pertanto una qualunque testina con montaggio a due viti andrà benissimo. Devi solo evitare quelle a standard T4P. Non so quale budget tu voglia investirci, ma potresti partire da un modello base di Ortofon, ad esempio. Certamente lo Zero 100, se riportato in condizioni ottimali, può essere un giradischi degno di testine anche di qualità e costo più elevati.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Rumori in cuffia
Gent.mo Direttore,
per prima cosa vorrei aggiungermi ai tanti che si complimentano con tutta la redazione per la professionalità e la tenacia con la quale da tanti anni portate avanti una rivista che è un appuntamento tanto piacevole quanto imprescindibile per gli appassionati di hi fi. Vorrei fare poi un ringraziamento particolare a lei per la pazienza e gentilezza che dimostra, tutte le settimane, nel rispondere alle domande più disparate e, a volte, anche un po' strampalate. Le confesso che apprezzo in ugual misura la schiettezza e l'ironia delle sue risposte.
Passando alla mia domanda. Ho da poco acquistato l'ampli per cuffie Musical Fidelity V90-BHA abbinato alle cuffie della stessa marca MF200B. Il collegamento delle cuffie è via ingresso XLR, mentre il lettore CD (Advance Acoustic mcd 204) è collegato con cavetto RCA. Alle volte all'interno delle cuffie si sente un rumore, una specie di ronzio rotante, avvertibile anche a lettore cd spento. Il rumore non aumenta alzando il volume dell'ampli, non si sente sempre, a volte si attenua se i due cavi che arrivano ai padiglioni auricolari si attorcigliano tra loro di più o di meno. Collegando delle cuffie Superlux all'ingresso mini jack non si sente il benchè minimo rumore. Ha idea se possa essere un difetto della cuffia, dell'ampli o un problema della rete elettrica?
La ringrazio anticipatamente per la risposta,
Paolo - E-mail: jesterhoax1 (at) yahoo.com

LC
Caro Paolo,
grazie per le belle parole di apprezzamento e incoraggiamento. Se il problema che lamenti si presenta solo con un modello di cuffia e con l'altro no, tenderei ad escludere altri problemi, ambientali, di rete o di altri componenti. Tra l'altro, quelle cuffie Musical Fidelity sono state pensate come partner ideali per quell'ampli cuffia, tant'è che sono spesso vendute in bundle, come si dice. Non so, tenderei a ritenere ci sia qualche difetto nelle cuffie o nel collegamento. Se si tratta di materiale nuovo, farei presente al venditore il problema e chiederei un intervento in garanzia, se ancora attiva. In ogni caso, proverei a sentire l'assistenza ufficiale Musical Fidelity. Prima di ogni altro passo, però, proverei a collegare cuffia e amplificatore a un'altra sorgente qualunque (un lettore DVD, un altro lettore CD, una TV con uscita linea) onde escludere eventuali incompatibilità tra ampli cuffia e sorgente.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu

Ho visto anche degli audiofili felici
Egr.dott. Cadeddu,
le scrivo semplicemente per ringraziarla per l'ottimo consiglio in merito all'utilizzo dei
piedini Upim. In principio li ho installati sotto ad un subwoofer Kenwood in un modesto impianto HT. Il risultato è stato a dir poco spettacolare, basso molto più pulito, profondo e senza fastidiose code. Felice per il notevole miglioramento ho pensato di installarli anche alle JBL 4312 A. Come per magia il basso è diventato meno invadente e più articolato mentre le medie ed alte frequenze sono diventate più realistiche.
Grazie ancora e cordiali saluti.
P.S. catena audio: amplificatore Yamaha as 700, cd marantz 6004, cavi di media qualità.
P.P.S. Mio zio possiede una coppia di B&W mod. 602 s3 aventi sensibilità dichiarata di 90 dB, vorrebbe acquistare un amplificatore valvolare Synthesis Roma Dc 96 da 25w in classe A. Secondo la sua esperienza è adatto per i diffusori in oggetto?
Gennaro - E-mail: gennarobarra (at) libero.it

LC
Caro Gennaro,
grazie per il feedback! Sono felice che questo semplice consiglio a basso costo abbia sortito effetti così positivi! Le vibrazioni sono un brutto inquilino per i nostri apparecchi HiFi, diffusori in primis!
Non vedo problemi per l'abbinamento tra i diffusori B&W citati e l'amplificatore Synthesis Roma.
Grazie per il feedback e buon ascolto!

Suggerimento musicale della settimana

Un paio di mesi fa è uscito il nuovo album di Post Malone, “Hollywood's bleeding”, che contiene, tra le tante perle, questa “Take What You Want”, un'insolita collaborazione con Ozzy Osbourne e Travis Scott. Post Malone è un cantautore/rapper che sta riscrivendo il concetto stesso di contaminazione musicale. Non è un caso che, nel 2018, il suo album “Stoney” batte Thriller di Michael Jackson (scusate se è poco) per numero di settimane consecutive di presenza nelle prime dieci posizioni della classifica statunitense Billboard Top R&B/Hip-Hop Albums. All'epoca di Stoney (uscito nel 2016), Post Malone aveva appena 21 anni.

Nel caso questo embedding dovesse essere vietato/disabilitato, potete visionare il video direttamente su YouTube. Buon ascolto!

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