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LC
Caro Daniele,
purtroppo mancano alcuni elementi importanti per aiutarti al meglio. Ad esempio, non dici quale sorgente desideri utilizzare, se CD, giradischi o musica liquida (o tutte e tre le opzioni!). Questo, ovviamente cambia di molto la suddivisione del budget. E non dici neppure se desideri (o puoi installare) diffusori da scaffale/stand o da pavimento. Proverò a darti un'opzione con lettore CD (visto che possiedi solo CD), ampli e diffusori da pavimento, considerato che il locale sembrerebbe consentire questa opzione.
Per amplificatore e lettore CD punterei a una coppia monomarca, da scegliere tra le seguenti possibilità: Cambridge Audio AX A25 + AX C25 (circa 500€ la coppia), Pro-Ject StereoBox S2 + CDBox S2 (circa 600€) o il sistemino ProJect MaiA oppure ancora Marantz PM5005 + CD5005 (circa 550€).
Con la cifra restante i diffusori da pavimento potrebbero essere i ProJect SpeakerBox 10 S2 (qualora scegliessi le elettroniche ProJect sarebbe un ottimo impianto monomarca), Triangle Elara LN5, Focal Jm-Lab Chora 816, Sonus Faber Principia 5, Duevel Planets, Indiana Line Tesi 661 o Diva 552, KEF Q550, Dali Zensor 5, Wharfedale Diamond 11.4, Cabasse Jersey MT32. Alcuni di questi sono stati recensiti anche qui su TNT-Audio. Ho creato una rosa di candidati abbastanza ampia, specie per i diffusori, per darti la possibilità di reperire qualche modello in più da ascoltare e da valutare anche col tuo gusto personale.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Mi ritrovai in una selva oscura
Caro direttore, è un piacere ritrovarti.
Come avevi previsto (vedi questa e questa) l'amplificatore Sansui ha mostrato le corde di fronte ad un Proton AM 455 Pro in prova comparata e quindi... mi sono "protonizzato" (250€ per un suono gagliardo, compatto, pieno di energia mi sono sembrati più che ben spesi! Torno finalmente ad alzare il volume senza temere fragorose distorsioni! Avrei potuto restare sul “Suono Sansui” cercando un fratello maggiore con più watt? Forse. Ma non a 250 soldi.
Ora le mie Goodmans The Havant (non Q80), che pur continuano eroicamente a portare fieno in cascina, sembrano come...rimpicciolite. Forse posso trovare diffusori in grado di riempire di gioia, con un suono più grande, i miei 40mq pieni di tappeti, giocattoli di bambini, tende e divani e sedie e cucina e tavoli e libri. Per gioia intendo un suono pieno ma non strillone, raffinato ma che sa picchiare. Voglio dire: con "Another one bites the dust" l'intero salone deve muoversi al ritmo giusto... ciò non significa che Freddie debba trasferirsi in un'altra stanza: lo vogliamo lì, accanto a noi, con la sua voce possente.
Se mi obbligassero a scegliere, alla dinamica - vera chiave dell'emozione a mio avviso - sacrificherei il soundstage. Provenendo da Sansui/Goodmans, certo non andrei verso i ghiacci siderali ad ascoltare il mio prog, il mio rock, i miei cantautori e il mio jazz che pulsano da vinile o da digitale (anche Tidal via Cocktail Audio X12).
Con 500/700 euro, se il Fato mi aiuta, troverei qualche vecchia gloria da provare col mio Proton a confronto con le mie Goodmans. Per esempio Celestion Ditton 66 [1], Kef [2], Tannoy [3], IMF [4], Infinity [5] oppure...? Mission, forse? Oppure, cosa che non disdegnerei, investire su qualche torre italica tipo ESB [6] o Chario [7] o, a limite, Indiana Line [8]? Perché insomma, anche noi le cose le facciamo per benino, mica solo gli inglesi.
L'usato può essere una selva oscura (modelli assai diversi, difficile capire la fascia di qualità) ed io la via non vorrei smarrirla. Per fortuna c'è chi può guidarmi... o per lo meno aiutarmi a restringere ulteriormente il campo della ricerca.
* * *
[1] queste, però non in buonissimo stato. [2] cosa ne pensi delle Q7? E le 104 sono piccole? [3] la produzione più recente è così inferiore alle dual concentric, che sono inarrivabili come prezzo? Ci sarebbero le 637... [4] avrei trovato queste. [5] queste sembrano adeguate. [6] queste per esempio. [7] ci sarebbero queste, facendo uno sforzo in più. [8] le loro torri sono di livello così inferiore ai diffusori precedenti?Ti propongo di seguito due schizzi per darti una (vaga) idea del mio luogo. Rispetto al disegno, la realizzazione finale ha lasciato aperta “a giorno” la superficie che ti ho segnato in rosso. In giallo ho segnato il volume approssimativo dei diffusori.
LC
Caro Simone,
non avevo dubbi che il Proton avrebbe mandato in pensione il vecchio Sansui, alla faccia di chi sostiene che i Sansui vintage siano tutti meravigliosi. Per quanto riguarda i diffusori non so, io starei attento a imbarcarmi di nuovo nel vintage, in tutta sincerità. Cerca una torre Klipsch, nuova o usata ma recente, e dormi sonni tranquilli: dinamica quanta ne vuoi, buon suono di grande sostanza, ottimo per il rock ad alto volume, come mi pare tu prediliga. Tieni conto che la maggior parte dei diffusori vintage non ama particolarmente essere strapazzata, vedi ad esempio la mia recensione delle B&W DM4 per capire cosa intendo. Per essere ancor più preciso, prova se ti riesce di ascoltare le Klipsch R610F (nuove) o RF3, R28F o RF35 usate. Si trovano esattamente per la cifra che hai pianificato di spendere. Soprattutto i modelli RF 3 e RF35 non avranno problema alcuno a riempire, a volumi da discoteca, i tuoi 40 mq. La disposizione che vedo in pianta non è male, eviterei però di addossare troppo i diffusori alla parete posteriore, se non vuoi essere soffocato dai bassi. Dei vintage che hai proposto mi piace l'idea delle IMF, ma è quasi certo che prima o poi ti troverai in grande difficoltà coi ricambi e le riparazioni.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro lettore,
ritengo che il Supernait2 sia la scelta più sensata, se avessi in previsione importanti upgrade in altre “posizioni” dell'impianto. I Thiel SCS4 da stand, per quanto eccellenti, non reggono il confronto con un modello da pavimento, restando in casa Thiel, ad esempio. Quindi, prima o poi, dovranno cedere il posto a qualcosa di meglio. Non è obbligatorio, ma qualora volessi sfruttare al meglio le potenzialità del Supernait2 direi che è necessario. Non subito, ma prima o poi...
Discorso analogo si può fare per le sorgenti, che sarebbero largamente inadeguate alla classe del resto dell'impianto. In definitiva: non ti dico di no, ma devi essere conscio che per sentire tutta la “differenza” che il Naim può fare anche tutto il resto deve essere alla sua altezza. Come puoi ben capire, se l'amplificatore costa oltre 3000€ diffusori e sorgenti insieme dovranno essere vicine ai 10.000€, perché tutto l'insieme abbia un senso logico. Ripeto, non è obbligatorio, però...
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Beppe,
per la cifra che hai stanziato, mi pare intorno ai 400€, trovi tante torri, sia usate che nuove. Nel nuovo, ad esempio, Indiana Line Tesi 560, Wharfedale Q7 o Diamond 230, qualche modello Cambridge Audio o Pro-Ject. A mio parere una stanza di 20 mq merita un diffusore da pavimento, ma naturalmente molto dipende dalla libertà di posizionamento e dagli arredi utilizzati. Se invece si optasse per dei diffusori da scaffale, perché non si dispone dello spazio sufficiente o perché si desidera sfruttare una libreria, la mia preferenza andrebbe agli Elac Debut, cui eventualmente affiancare, se si potessero ascoltare, i Sonus Faber Principia 1. Le Amphion che citi non le conosco abbastanza. Aggiungo, infine, che è un piacere sapere che un giovane si avvicina all'ascolto della musica con un impianto HiFi e non col semplice smartphone!
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Anonimo,
utilizzando un amplificatore con ingresso USB per il PC il lettore CD separato diventa inutile, a patto che il PC abbia un'unità drive per CD/DVD (sempre più rare). Basterebbe ottimizzare un po' il PC con software di lettura adeguati (player) e le prestazioni di un lettore separato da 200/300€ verrebbero ampiamente raggiunte e superate. Qualora volessi comunque poter disporre di un lettore CD, per la cifra che hai indicato io valuterei Cambridge A c25, Denon DCD 520AE, Marantz CD5005.
Per quanto riguarda la seconda domanda, ovvero se abbia senso acquistare un impianto HiFi per i generi musicali elencati la risposta è ovviamente sì! Qualunque disco trae beneficio da una corretta riproduzione HiFi. Alcuni suoneranno meglio di altri, ma ne vale sempre la pena. Non è facile dare una risposta precisa alla tua domanda sulla qualità delle registrazioni, diverse per genere. Queste non solo variano da gruppo a gruppo, ma anche dischi degli stessi artisti possono suonare bene oppure male, a seconda del produttore/tecnico del suono/scelta artistica del musicista. Per capirci con un esempio concreto (visto che ascolti anche metal): non tutti i dischi dei Metallica suonano bene come il loro Black Album. Quindi la vera risposta è: dipende! In generale, non preoccupartene, un buon impianto rende tutto molto più coinvolgente e divertente da ascoltare!
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Emiliano,
la mia preferenza tra i due va allo Yamaha A-S501, ma se potessi consigliarti qualcosa di diverso ti direi Rotel A10 o NAD C316 BEE, due apparecchi a mio modo di vedere superiori, per qualità sonora complessiva, ai due citati. Non solo, ma sono apparecchi molto più semplicemente rivendibili, che conservano un valore residuo molto alto anche dopo anni. Oltretutto, essendo i tuoi diffusori molto sensibili (mi pare 94 dB/w/m) non sono necessarie potenze esagerate, che in ambito domestico non riusciresti mai a sfruttare completamente. Tieni conto che già con 10 watt saresti a 104 dB di pressione sonora a un metro di distanza, qualcosa di abbastanza sgradito sia ai timpani che ai vicini di casa. È vero che l'ambiente non è piccolo e che i generi musicali da te ascoltati richiedono pressioni sonore notevoli, in genere, però secondo me già con 25 watt di qualità ce n'è d'avanzo per fare piccole feste danzanti in casa :-)
Anche a te rinnovo il consiglio di misurare quanta potenza ti serva in realtà: armato di smartphone e di app tipo fonometro che misuri la pressione sonora, posizionati nel punto d'ascolto e regola il volume per il consueto livello d'ascolto. Se superi i 100 dB di picco è già tanto, secondo me. La facciamo questa prova? Le app che misurano i dB di pressione sonora sono gratuite, bastano un paio di minuti di prova.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Re: Problema collegamento lettore cd-DAC
Gentile Direttore,
grazie per il tempo che mi ha dedicato (Vol.909). Avevo già provato sia ad invertire il senso, senza risultato, sia ad impiegare un cavo analogico, che invece ha funzionato ma che non posso adottare perché troppo corto. Per il momento mi tocca tenere il cavo per telecomando... (Ah, ho restituito l'Audioquest, acquistato online, finché ero in tempo.)
Il collegamento ottico funziona, ma l'ingresso ottico del DAC è già occupato dal ricevitore bluetooth (Anker SoundSync A3341), che utilizzo per riprodurre da Spotify tramite cellulare. Questo è anche il motivo per cui ho scelto il Marantz spendendo una cinquantina di euro in più rispetto ad altri lettori con la sola uscita ottica (Teac, Denon).
Sono costretto a escludere anche la connessione analogica diretta con l'amplificatore (Fenice 20), che ha un solo ingresso (il DAC funge fra l'altro da "hub digitale"). (Per inciso, sono orgogliosamente possessore di un t-amp, acquistato dieci anni fa anche grazie a questa rivista.)
Penso che proverò ad acquistare un altro cavo coassiale, stavolta spendendo la metà o meno dell'Audioquest. Qualcuno in rete parla di "riflessioni" e "lunghezza minima 1,5 m" (il cavo restituito era da 0,75 m), secondo lei può dare beneficio adottare lunghezze maggiori rispetto al "più corto possibile"?
Un'ultima osservazione: il DAC è alimentato 5 V da caricabatterie di un cellulare (corrente max un po' maggiore di quella richiesta dal DAC). Mi piacerebbe acquistare un iFi iPower in futuro, chissà se avrebbe risolto il problema di connessione... Da questo punto di vista, peccato non aver provato con una powerbank prima di restituire il cavo.
Grazie ancora per il suo aiuto. Un cordiale saluto e buon lavoro.
Nicola - E-mail: nicolaonline (at) gmail.com
LC
Caro Nicola,
la lunghezza del cavo digitale non è un problema, in realtà l'unica cosa che conta, per lo standard di trasmissione, è l'impedenza caratteristica di 75 ohm. Le cose funzionano bene anche con impedenze diverse, tra l'altro. Il cavo “corto” può avere un senso in connessioni analogiche, di segnale o di potenza, ma in questo caso no. Pertanto, 75 cm o 1 metro andranno benissimo. Potrebbe essere che l'alimentazione del DAC, se migliore, possa garantire prestazioni superiori ma dubito possa influire sul fatto che meccanica e DAC dialoghino bene tra loro oppure no. A meno che l'alimentatore non sia così scadente da generare interferenze tali da mandare in tilt il sistema di trasmissione/ricezione (ne dubito, ma...). In ogni caso sarebbe una prova da fare, il DAC ne beneficerà comunque.
Per le tue esigenze mi sembra che la soluzione migliore sarebbe stata un Cocktail Audio, legge i CD e fa tutto quello che ti serve con il suo DAC interno. Volendo potresti pure utilizzare l'amplificazione interna, che non è peggiore di una Fenice 20. Avresti semplificato tutto il sistema e avresti potuto fare anche un sacco di altre cose (liquefare i CD su HD, ascoltare le internet radio, streaming da PC e molto altro ancora).
Tienimi aggiornato, sono curioso!
Lucio Cadeddu
LC
Caro Pier Paolo,
non potendo ascoltare né le une né le altre devi fidarti in qualche modo. E direi che le Elac hanno ricevuto così tanti premi e recensioni sulla stampa di tutto il mondo che puoi acquistarle tranquillamente senza porti problemi. Non conosco i diffusori in questione e mi chiedo se questo venditore abbia davvero ascoltato le Elac. Capisco tirare l'acqua al proprio mulino, ma andare contro un best-buy acclamato da tutte le riviste e gli audiofili del mondo mi sembra un po' azzardato. Se questi diffusori sono così nettamente superiori...che ce ne spedisca una coppia, li confronteremo sia con le Elac che con altri modelli e tireremo le somme.
Il fatto che siano fatte in Europa e non in Cina non significa molto. Esistono ottimi costruttori cinesi, ai quali i grandi marchi si affidano. Secondo te uno stimato progettista di fama internazionale come Andrew Jones (il papà della serie Debut di Elac) si sarebbe affidato a una realizzazione cinese, rischiando un flop d'immagine e commerciale? Direi proprio di no. Immagino che questo negoziante utilizzi computer e telefoni (magari iPhone!) realizzati in Europa. Ah no, scusa, son fatti in Cina pure quelli!!! Che peccato, tutti da buttare.
Quanta superficialità e luoghi comuni in questo settore...
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Gian Luigi,
a mio parere, delle ProAC di classe superiore come le Response dovrebbero darti un bel po' di raffinatezza in più, quindi la risposta alla prima domanda è affermativa. Ovviamente, devi sentirne l'esigenza, altrimenti sarebbero soldi sprecati! Prova, se ti riesce, ad ascoltarle per capire se ti sembra di percepire una differenza sostanziale. Magari portati appresso almeno il tuo Wadia.
Per lo sbilanciamento nell'ascolto in cuffia purtroppo ne so quanto te, nel senso che non mi risultano ampli cuffia di buona qualità con un controllo del balance. Una possibilità che mi viene in mente è attenuare un canale a livello del segnale in ingresso, inserendo un RCA attenuato come quelli realizzati da Harrison Labs, che esistono sia da -3dB, da -6dB e oltre. Anche altri marchi realizzano RCA attenuati. Bisognerebbe capire quanto sia grave lo sbilanciamento di sensibilità tra le tue orecchie. In alternativa ti serve un pre passivo con un controllo del balance, da inserire tra sorgente e ampli cuffia.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Matteo,
il Copland va bene perché non è esattamente un valvolare “old style”. Tieni anche conto che, alla fine, il gusto personale la fa da padrone. Essendo le Larsen già non particolarmente aggressive, sconsiglio un amplificatore caldo e morbido (qual è un valvolare old style) proprio per non esaltare queste caratteristiche. Tuttavia, a qualcuno questa esaltazione verso le tinte scure e i modi gentili potrebbe piacere moltissimo. Per questo dico che bisogna sempre provare di persona.
Grazie per il feedback e buon ascolto!
Questa settimana un po' di jazz/fusion semi-vintage. Si tratta di “Touch” di Diane Schuur, dall'album Pure Schuur del 1991, per l'etichetta GRP. Musica di classe, testo malinconico e un'incisione strepitosa (specie su vinile), come da tradizione per GRP! Incisione da master digitale, ripresa della voce, profondità e articolazione delle basse frequenze, pulizia, immagine 3D, c'è tutto!
Nel caso questo embedding dovesse essere vietato/disabilitato, potete visionare il video direttamente su YouTube. Buon ascolto!
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