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Re: Consiglio su pre phono e giradischi
Caro direttore, ringrazio per il consiglio sul giradischi, che mi ha fatto riflettere. Ad ogni modo visto che si parlava di upgrade dell'impianto, ormai ascolto spesso con il Pc Intel nuc collegato all'impianto e mi occorrerebbe un consiglio per rivedere i componenti a partire dal dac. Per ora infatti vado con la scheda audio integrata. Investire in un dac separato da collegare al NAD 316bee? Se sì, quale? Oppure in un nuovo ampli con dac incorporato? Mi può indicare qualcuno che non sia sopra i 7-800 euro anche usato? E un consiglio per i diffusori con cui sostituire i 3020 q acoustic?
Di nuovo grazie.
Giovanni - E-mail: giocellupica (at) gmail.com
LC
Caro Giovanni,
se ascolti con la scheda audio integrata al PC ti stai perdendo molte delle possibilità offerta dalla musica liquida (non compressa). Visto che il tuo amplificatore non è male ed è pure abbastanza recente, io semplicemente gli affiancherei un DAC USB per gestire al meglio il suono del PC. Ne abbiamo recensito tanti, diciamo che un buon classico è il Cambridge Audio DacMagic Plus, magari da cercare usato. Nel nuovo, invece, valuta Pro-Ject DacBox E, Cambridge DacMagic100, o anche il NAD DAC2, che sarebbe un ottimo partner per il tuo amplificatore integrato NAD. Per quanto riguarda invece i diffusori, bisogna comunque fissare un budget almeno orientativo. I tuoi attuali sono diffusori da meno di 300€ la coppia, direi che potresti/dovresti puntare a qualcosa che stia almeno nel range dei 700-1000 euro la coppia, da valutare se ancora da scaffale o da pavimento. Fai una ricerca su questa stessa Rubrica della Posta, i diffusori che consiglio in questa fascia di prezzo, più o meno, si ripetono più volte.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Cristiano,
qui - a parte il clima surreale nelle strade e i primi decessi - la situazione sembra ancora sotto controllo. Navighiamo a vista, naturalmente, in attesa del picco dei contagi. Anche il tuo giradischi, però, non sta molto bene, direi. Infatti, il comportamento è un po' strano, in effetti. Dovrebbe avere un sistema di parziale automatismo, immagino che sia quello che è andato un po' in tilt, probabilmente quando sposti il braccio verso il disco per avviare il giradischi l'impulso non è sufficiente, magari dà una prima spinta e poi si ferma. Ti consiglio di controllare l'attuatore che dà il consenso all'accensione del motore, dovrebbe essere collegato al braccio. Smonta il fondo e controlla. Magari è solo una questione di contatti ossidati o di saldature fredde.
Eventualmente prova a eliminare l'automatismo e vedi se si riesce a far partire il motore con un pulsante, senza toccare il braccio. Controlla, in particolare, i contatti e le saldature del selettore UP/DOWN/CUT.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Fortunato,
non sarei così drastico. Intanto il vinile ha il suo dannato perché, e può suonare molto, molto bene...Certo, non è facile, ma a mio parere varrebbe la pena investirci un po' di tempo e denaro, se uno possedesse già una discoteca abbastanza fornita e in buone condizioni operative.
Cominciare adesso con l'analogico, per me, continua a non avere senso. Fatta questa doverosa premessa, veniamo allo streaming che tanto ti infastidisce. Cosa ti disturba esattamente? La mancanza del supporto fisico o la qualità? Perché il primo problema è, ovviamente, solo tuo, nel senso che sei tu a preferire di avere in mano un disco con una copertina. E posso capirlo. Il problema della qualità, invece, è sbagliato, perché in streaming si possono suonare file digitali MIGLIORI di quelli che ci sono dentro i tuoi amati CD. Quindi: le orecchie della massa ignorante, come la chiami tu, son quel che sono, ma le aziende che operano nello streaming si sono preoccupate anche delle esigenze di chi vuole massima fedeltà, mettendo appunto a disposizione file HD ad altissima risoluzione non compressi. Roba che suona bene. Quasi sempre. Come i CD, d'altra parte. Alcuni suonano bene e altri sono inascoltabili.
Il motivo per il quale le masse - e di conseguenza chi vende e distribuisce musica - si stanno orientando verso lo streaming è semplice: una disponibilità infinita di titoli, sempre e ovunque, a portata di click. Pratico, veloce, volendo anche di gran qualità, a costi assolutamente abbordabili. Per quale motivo non dovrebbe imporsi? È ovvio che accadrà. Mi ricordi quelli che sostenevano che Internet era il male assoluto, perché avrebbe rimpiazzato la carta stampata. In parte è successo e in parte no. Ti sarai accorto anche tu, adesso, del paradosso: per lamentarti dei vantaggi offerti dalla rete...hai scritto a una rivista online! :-)
Grazie per il prezioso spunto,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Alessandro,
premesso che non ho avuto modo di confrontare il nuovo Cocktail Audio X14 con un lettore della stessa classe del tuo Marantz, quindi quel che dirò è da prendere assolutamente cum grano salis. La prima cosa che ti posso dire è che non è il chipset a fare la differenza tra le due macchine o, almeno, non solo. Può fare molto di più la circuitazione a valle di esso, nello stadio d'uscita. A naso potrei pensare che il Marantz parta avvantaggiato, ma i Cocktail sono componenti che suonano piuttosto bene, credo che il modello X14 potrebbe dare del filo da torcere al tuo SA7001 KIS. Tieni anche conto che le differenze tra sorgenti digitali non troppo distanti come classe di prezzo difficilmente sono enormi e servono sia un impianto molto rivelatore che delle orecchie ben allenate. La comodità è tutta dalla parte del Cocktail Audio, naturalmente. Tieni conto che, alla peggio, potrai migliorarne la qualità audio affiancandogli, qualora si rendesse necessario (e non credo), un DAC esterno di classe più elevata.
Infine grazie per il feedback positivo sull'amplificazione in Classe D della Cyrus. E pensare che ancora tanti audiofili guardano a questa tecnologia (ormai natura) sempre con un po' di sufficienza. La concorrenza che ha sbaragliato, nel tuo caso e con diffusori per niente “facili” era di tutto rispetto! (Unison Simply Italy e Primaluna Prologue Two).
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Gregorio,
mi piace molto la soluzione che prevede l'accoppiata NAD, sicuramente migliore dell'ampli Marantz tuttofare. Il c658 è un prodotto molto sofisticato, in grado di gestire tutti i formati ad alta risoluzione, i servizi streaming e tanto altro ancora. Il fatto che abbia installato anche Dirac è un plus, visto che questa sistema di correzione digitale dell'ambiente funziona e funziona molto bene! Quindi, nulla osta alla pianificazione dell'acquisto di questo bel componente.
Per quanto riguarda i diffusori, con 2000€ a disposizione le possibilità sono veramente tante e non capisco perché ti sia ristretto alle Focal e alle Dali che hai indicato. Non conosco le Dali, quindi non mi esprimo, ma le Focal le vedo particolarmente adatte ad essere abbinate alle elettroniche NAD. Un'altra possibilità da vagliare potrebbe essere qualche modello da pavimento di Triangle (es. Esprit Antal EZ) o di Monitor Audio (es. Silver 300). Per un equilibrio timbrico meno vivace, ti consiglierei di ascoltare anche sia le Spendor A2 che le Rega RX5, sempre nella stessa fascia di prezzo.
Tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu
LC
Caro Pietro,
in effetti la cuffia che stai utilizzando ora è veramente minimale! Quell'impianto e quell'amplificatore per cuffia meritano senz'altro qualcosa di classe nettamente più elevata. Hai fatto bene a individuare nella fascia di prezzo tra i 200 e i 250€ il budget per la sostituta, il salto qualitativo rispetto a una pur onesta cuffia da 30€ sarà enorme. Intanto, vista la tua esigenza di ascoltare per ore, opterei per un modello aperto, sicuramente più “facile” da sopportare alla lunga, per struttura e peso. Mi viene in mente una vera evergreen, ossia la Grado SR125E, che costa poco più di 200€. È una cuffia che ha conquistato i favori di tanti appassionati e vinto numerosi premi, spesso è confrontata con modelli che costano molto, molto di più. In alternativa, restando in casa Sennheiser, potresti valutare la HD 599. Vedi se ti è possibile ascoltare queste (o altre) perché, come al solito, è sempre una questione di gusti personali, rafforzata in questo caso da semplici questioni “ergonomiche”, dettate dalla conformazione della testa e delle orecchie. In altre parole, la cuffia te la devi sentire comoda, e non siamo fatti tutti allo stesso modo.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Roberto,
mi spiace per la disavventura con la sezione pre del tuo amplificatore Rotel, vedrai che tornerà come nuovo! Il pre Sherwood forse non è - in fondo - così malvagio. È vero che questo marchio non ha mai goduto di fama audiophile e non solo presso TNT-Audio ma un po' ovunque, però in fondo è un pre, influenza il segnale di sicuro, ma non fa tutto lui. Per fortuna a dar voce a tutto c'è l'ottima sezione finale del Rotel, che fa la differenza. Al posto tuo farei un esperimento semplice semplice, che certamente è alla tua portata, visti i tuoi trascorsi “tecnici” nel settore: perché non ti costruisci un bel pre passivo da affiancare alla sezione finale del tuo Rotel? Abbiamo diversi progetti di preamplificatori fai_da_te nella nostra officina e in particolare ce n'è uno passivo un po' speciale, si chiama TNT Pressive (un orrendo composto tra Passive e Preamp). Il progetto è di qualche anno fa, ma è sempre valido e diverso da quel che si vede in giro. Facci un pensierino. Altrimenti un bel pre passivo a trasformatori, magari usato.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu
Il piatto di Burioni e altre amenità
Direttore carissimo,
sempre grazie e davvero complimenti per le due recenti rubriche e prove: quella sul downgrading e quella delle casse sui 50€. Sognare è intrigante anche al ribasso!!
E ora vengo al punto. Personalmente, visti i tempi, ho imparato a stimare sempre più il prof. Burioni sia per aver mantenuto la sua linea da sempre (“non è una semplice influenza”) sia perché è stato il primo a dirlo e in tempi non sospetti.
Che c'entra questo con TNT Audio? Beh, ladies and gentlemen, si dimostra una persona a tutto tondo, anzi a tutto piatto!!
Guardate che meraviglia alla sua sinistra (foto allegata)! Chi lo riconosce?
E ora ... dalle stelle alle stalle (ma poi non così tanto ...)
Ti ricordi caro Lucio (vol. 900) che ti avevo chiesto consiglio per mia mamma ultra 80enne che voleva ascoltare i dischi di mio papà?
Serviva un piatto col phono e casse amplificate. Mi avevi dato ottimi consigli, ma mi ero scontrato con un budget parentale irrisorio, ma d'altra parte tassativo di 150euro all in. Orrore. L'ho accettato solo pensando che forse mamma passata l'euforia iniziale avrebbe rimesso "in cantina" i dischi di papà. E invece no! Ci dà dentro alla grande e con cosa? Con questo: Auna Oxford Impianto Stereo Retrò. Ho ceduto solo perché ho visto che con quel micro budget usciva fuori un prodotto della Auna che più volte hai definito un "ammazzagiganti". Be' sai che non suona mica male. Da cosa si capisce? Si nota un abisso nell'ascolto a seconda della qualità dell'incisione èdel CD o del vinili. I CD anni '80 o autoprodotti di qualche amico/associazione sono quasi inascoltabili, mentre i vinili, per esempio, della Deutsche Grammophon sono sorprendenti. Lo consiglio? Be' agli amici audiofili, magari no, però come primissimo micro impianto per il figlio 12enne perché no? Ha pure il bluetooth e la Radio DAB+ !!
Altre due cose.
Ora lo so, non è tempo di girare per locali, però due mesi fa sono stato all'inaugurazione di un bellissimo locale.
Come per carità, ce ne sono tanti, eppure come ce ne sono tanti io ci impazzisco: spendono centinaia di migliaia di euro in design e arredi, e poi .... poi porca paletta ficcano 10 altoparlanti a soffitto e buona lì.
Ma possibile che non ci sia un, dico, un proprietario amante della musica che arredi il suo locale di un impianto HiFi degno del nome !!! Che su 300mila euro di lavori di ce ne metta anche solo 5mila di impianto (che per un locale non sono molti)!! In fondo insieme alla compagnia e al bere, la musica è il terzo ingrediente fondamentale per una buona serata. Perché la trattano così male? Perché???!!! Sogno che la qualità dell'impianto sonoro diventi un discrimine tra il frequentare o meno un pub.
Lucio, dedicarmi quest'oretta per scrivere tutto questo in tempo di quarantena è stato catartico!!
Quindi...3 argomenti e 4 grazie (a Te e a tutti i collaboratori!)
Paolo - E-mail: mugnoli (at) yahoo.it
LC
Caro Paolo,
felice di sapere che il prof. Burioni abbia un bellissimo Gyrodec SE, non lo sapevo! Uomo intelligente e di buon gusto, evidentemente! Chissà se legge TNT-Audio... :-)
Sono felice anche che l'acquisto del compattone Auna per tua madre abbia sortito l'effetto sperato. In genere sì, sono prodotti dal rapporto qualità/prezzo molto, molto elevato. Non sono tutti esenti da difetti, talvolta grossolani, ma quando funzionano bene sono straordinari per quel che costano.
Sulla questione locali tendo a dissentire, però. È vero che l'acustica della musica diffusa non è curata, ma io sono più radicale: non voglio musica nei locali, a meno che non si tratti di un concerto live o di una serata dedicata all'ascolto di dischi, come in alcuni pub inglesi e americani. Quando esco la sera (ehm, uscivo) preferisco di gran lunga il silenzio e la conversazione di chi ho vicino. La musica l'ascolto a casa, quella che voglio io, come voglio io e al volume che voglio io. Mancando queste condizioni, preferisco niente, il silenzio e la parola. Si parla sempre troppo poco. La musica nei locali serve a riempire i vuoti lasciati da una conversazione assente, fatta di occhiate al cellulare e poco altro. Quindi, al massimo, accetto un leggerissimo, appena percettibile sottofondo, se proprio sono costretto. Amo così tanto la musica che mi distrae, se c'è non riesco a non ascoltarla. Se è bella mi lascio trasportare, se è brutta mi irrita. Quindi, alla fine, meglio niente!
Infine, grazie a te per aver dedicato una parte delle tua quarantena per scrivermi, è stato molto apprezzato!
Grazie per il feedback!
Lucio Cadeddu
LC
Caro Alessandro,
al momento terrei i diffusori frontali e il subwoofer, anche perché realisticamente non ti sarà facilissimo venderli. Prova a disfarti del resto, ma sarà ancora più difficile. Tieni giusto le sorgenti, se pensi ti possano servire per altri usi. Visto che ti interessa lo streaming, prova ad acquistare uno streamer anche non troppo costoso, da collegare a un amplificatore audiophile dotato di DAC integrato (NAD, Rotel etc.). Lo stesso DAC potrà gestire il segnale digitale proveniente dalle altre sorgenti. In alternativa potresti prendere in considerazione un multi-componente come il Cocktail Audio - anche un X14 basterebbe - eventualmente usato. Fanno tutto ciò che ti serve e hanno anche un amplificatore interno che non è niente male (ma che si può non utilizzare, volendo). In vista di un upgrade futuro potrai poi affiancare un amplificatore integrato essenziale.
In ogni caso, visto che il tuo scopo è sentirti immerso nella musica, temo che tu debba rivedere la posizione dei diffusori. Poggiati su un mobile, come ora, non danno certo il massimo. Sembra, ad esempio, che siano molto vicini alla parete posteriore. In più, il mobile sottostante fa da cassa di risonanza, sporcando irrimediabilmente l'emissione principale. Sarebbe meglio se fossero posizionati su supporti, distanti dal muro e dal mobile attuale. In alternativa, potresti pensare a delle snelle torri da pavimento, eventualmente eliminando il subwoofer. Questo, comunque, dovrà essere un ragionamento da fare successivamente alla semplificazione dell'impianto attuale.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Ho visto anche degli audiofili felici
Buona sera,
le scrivo per come si dice chiudere il cerchio in risposta alla sua risposta.
Vista la sua squisita gentilezza e per cortesia le volevo rispondere, potrà se vorrà anche non pubblicare la mia missiva.
Ho risolto il problema al mio impianto "risultato pessimo suono chiuso, ovattato, soffocato": mi sono accorto che i ponticelli si erano dissaldati, forse nel trasporto, e li ho sostituiti con dei nuovi fatti con cavi VDH 352 (rame-argento) e poi sono andato a sostituire i cavi segnale Furutech SA22 (rame) con dei VDH 102 (rame-argento) lasciando per ora, volontariamente i cavi potenza sommercable MERIDIAN (rame) li ho lasciati per vedere il risultato.
Dopo un opportuno rodaggio dell'impianto, forse quello che ho acquistato è stato fermo per un bel po' di tempo, il suono è cambiato notevolmente, in meglio, pienamente soddisfatto posso passare da Louis Armstrong a Bach per finire in braccio ai Led Zeppelin senza problemi e con una ricostruzione "realistica" ed un suono che fa emozionare.
Forse le casse avrebbero dato sicuramente di più con un ampli valvolare anziché ibrido ma, rimane per me, un ottimo matrimonio tra la scuola italiana e quella inglese.
Alessandro - E-mail: asinimberghi (at) libero.it
LC
Caro Alessandro,
mi sembrava strano che tu sentissi un suono così scadente! C'era qualcosa di serio fuori posto. Controllare sempre tutte le connessioni, prima di addossare la colpa a questo o a quel componente! Sono felice di saperti soddisfatto, goditi la tua musica e, per un po' di tempo, non pensare più ad amplificatori o diffusori!
Grazie per il feedback e buon ascolto!
Esce il 27 marzo, dopo sette lunghi anni, il nuovo album dei Pearl Jam, “Gigaton”, ed è subito un caso! Il singolo che lo preannuncia “Dance of the Clairvojants” sembra segnare un cambio di rotta nei suoni della band. In tanti ci ritrovano echi di Talking Heads e David Bowie, ma in realtà sono sempre loro, i geniali Pearl Jam!
Nel caso questo embedding dovesse essere vietato/disabilitato, potete visionare il video direttamente su YouTube. Buon ascolto!
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