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Info su diffusori Living Voice
Salve, ho letto la sua recensione delle Living Voice Auditorium Avatar IBX-RW3, e visto che ho la necessità di sapere se questi diffusori possono essere interfacciati
sonicamente bene con le amplificazioni a stato solido, dato che leggo
che sono sempre collegati solo a dei valvolari.
Mi vengono dei seri dubbi. Il mio integrato è un Accuphase 460 e le Living Voice che vorrei
prendermi sono le Avatar II. Purtroppo.. non posso ascoltarli assieme, e per me questo rimane un
grosso problema.
Lei cosa ne pensa di questo abbinamento?
La ringrazio del suo consiglio.
Saluti,
Gianfranco - E-mail: gianmina (at) tiscali.it
GB
Ciao Gianfranco,
Oltre alla mia risposta iniziale, ho parlato con Kevin di Living Voice e la sua opinione è che mentre Accuphase non è il tipo di amplificatore che normalmente usa, non ha immaginato alcun motivo per cui le Avatar 2 non sarebbero in grado di estrarre le migliori prestazioni da esso. Secondo i miei IBX-RW3, gli Avatar sono dei diffusori ad alta sensibilità con un carico facile.
Se ti piace ciò che Accuphase fa nella tradizione del suono giapponese di fascia alta, non riesco a immaginarti deluso.
Fammi sapere dei risultati!
Spero di esserti stato utile,
Graeme Budd
Felicissimo con poco
Carissimo Lucio,
anche se non ci conosciamo, mi permetto di darti del tu, con la speranza che tu sia d'accordo.
Mi accingo a scriverti perché volevo condividere la mia storia per avere un tuo parere e con la speranza che possa essere di ispirazione e/o svago per i tuoi affezionati lettori.
Questa storia inizia circa 30 anni fa quando mio padre acquistò, a meno dei diffusori, un impianto tutto targato Pioneer con i seguenti componenti:
Nei primi mesi (avevo circa 12 anni), la funzione dell'impianto è stata soprattutto quella di far tremare i muri dei vicini con musica da discoteca. Successivamente, a meno di qualche uso sporadico, l'impianto è stato abbandonato a se stesso.
Negli ultimi anni, ho quasi sempre ascoltato musica con gli auricolari e non si è mai trattato di un ascolto ragionato o fine a se stesso; il suo scopo è stato quello di isolarmi dalla confusione nei mezzi pubblici e nel posto lavorativo.
Da qualche anno mi sono trasferito in una nuova casa con la mia famiglia ed ho deciso di portare con me l'impianto che era rimasto inutilizzato nella casa dove vive mio padre. Le mie attuali preferenze musicali a 42 anni suonati, sono il jazz e la classica contemporanea; complice anche la frenesia che si respira nella città in cui vivo, ho cominciato a maturare l'esigenza di prendermi dei momenti di pausa per ascoltare la musica che preferisco nel migliore dei modi, consapevole anche di dover rieducare l'orecchio.
Come primo step, mi sono sbarazzato dell'equalizzatore, del lettore di cassette e ho fatto il giuramento solenne di tenere il tasto direct dell'amplificatore sempre inserito.
Avrei voluto acquistare dei supporti per i diffusori ma, con un bambino piccolo in giro per casa, l'idea mi è sembrata alquanto pericolosa.
Ho quindi pensato a dei diffusori da pavimento che per quiete domestica avrebbero anche dovuto integrarsi con il mobilio del salone (7x5m). Non volendo spendere molto e, fissato il budget, la mia scelta è caduta su Indiana Line Tesi 661 color noce. Cosa ne pensi di questi diffusori? Ancora non ne trovo traccia sul tuo sito. Ho subito notato dei dettagli in più rispetto ai precedenti diffusori ma, fresco delle varie letture su TNT Audio, non mi sono accontentato: ho sostituito i cavi di segnale di infima qualità con dei cavi a doppia schermatura molto corti, ho ripulito tutta la circuiteria dell'amplificatore, dotandolo inoltre di un cavo TNT Merlino autocostruito che arriva fino al circuito di alimentazione (ad un passo dal fusibile insomma), ho ritarato la corrente di minimo a 20mA come da manuale. Avendo vari metri di cavo RG58 (sono anche un radioamatore) di rame argentato, sulla falsa riga del progetto per il cavo UBYTE, ho realizzato due cavi di potenza da 1,5m ciascuno dove ogni terminazione è stata fatta da tre spezzoni di filo di rame da 1mm intrecciati.
Sono consapevole che al metro, l'RG58 offre più capacità rispetto ad un cavo per satelliti ma, dato il metraggio ridotto al minimo, ho rtenuto questa cosa trascurabile. Posso affermare che l'introduzione dei cavi di potenza abbia fatto fare un sensibile salto di qualità all'impianto, il suono degli strumenti mi è sembrato subito più sincero. Sono consapevole che la posizione dei diffusori sia un ripiego, essendo nel lato lungo del salone e con il mobile al centro. Ho potuto allontanarli dal muro di 30cm circa anche se le basse frequenze non sono mai invasive; nelle immediate vicinanze posteriori dei diffusori vi è uno scasso nella parete dove sono contenuti i caloriferi, protetti tra l'altro da copritermosifoni in legno a listelli verticali, dalla foto si capisce meglio. Che assorbano quel poco che basti? All'esterno dei diffusori, da dove arriva la luce, ci sono le finestre con i tendaggi (dalla foto non si vedono). Ora mi godo la mia musica ed ad ogni ascolto mi sembra che l'impianto suoni sempre meglio, complice credo anche il rodaggio dei diffusori. Sono talmente soddisfatto che a parte il volume e i tasti di accensione e play non toccherò più nulla anzi, ora ho paura data l'età, che l'amplificatore possa abbandonarmi da un momento all'altro e mi dispiacerebbe moltissimo doverlo sostituire. Al limite cercherò di riempire di quadri le pareti laterali corte.
A questo punto sarei felice di avere qualche tua considerazione e/o ulteriori consigli.
Nell'attesa ti ringrazio per tutto il lavoro che svolgi e ti auguro una buona giornata. Saluti!
Francesco - E-mail: francesco.ritenuti (at) gmail.com
LC
Caro Francesco,
se sei soddisfatto così, non porti troppi problemi! Dalla descrizione che hai fatto dell'ambiente d'ascolto e dalla foto non mi pare si possano intuire particolari problemi ambientali. In effetti i diffusori, ancorché un po' troppo vicini alla parete posteriore, hanno comunque tanta aria intorno per esprimersi liberamente. Si tratta di ottimi diffusori dal buon rapporto qualità/prezzo che, secondo me, potrebbero giovare da un cambio dell'amplificatore. Non che il tuo Pioneer sia da buttare via ma è un prodotto commerciale di non particolari pretese audiophile, datato 1990, sono passati trenta lunghissimi anni. Un integrato audiophile moderno, secondo me, suonerà meglio: più ricco armonicamente, più raffinato e più dinamico. Sto pensando a un qualunque integrato di case come NAD, Rotel, Cambridge e simili. Vedi se ti riesce di ascoltarne qualcuno a confronto col tuo, possibilmente coi tuoi diffusori. Nell'usato, poi, potresti cercare qualcosa tipo Rega Brio, Naim Nait 5, forse un gradino sopra ai tuoi diffusori ma li pagheresti quanto un nuovo entry-level di quelli citati.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Upgrade diffusori in piccola stanza
Ben ritrovato, Lucio.
Sono qui a chiedere, se possibile, nuovo lumi, per eventuali modifiche che sarebbero considerate, salvo imprevisti, "definitive". Dalla tua risposta alla mia precedente richiesta (vol. 638), il mio impianto si è aggiornato così, rivenduto tutto il resto, analogico incluso per scelta ponderata: Cambridge CXC, irDAC Arcam, Arcam FMJ A19 e casse Focal 716V, oltre PC con Audiophile Linux. Ricordando che ascolto la mia musica preferita (soprattutto alt/classic/prog/pop rock, es. Marillion, Morcheeba, Steely Dan, Vannelli, Talk Talk, Steven Wilson...) in stanza dedicata di 3 x 4, H 2,6, casse su lato corto, centro woofer a 80 cm dal retro e 50 dai lati, seduto su poltroncina Ikea tipo Poang a circa 2,4 mt, le due domande che vorrei porti ora sono le seguenti.
LC
Caro Corrado,
io credo che tu possa tranquillamente pianificare un upgrade dei diffusori, optando - tra i marchi che hai indicato - per qualcosa dai cataloghi di Opera, Spendor e Totem. In particolare questi ultimi, per facilità di inserimento in ambiente e per qualità sonore eccellenti. In alternativa, vedi se ti riesce di ascoltare qualcosa di omnidirezionale tipo Duevel, secondo me potrebbero piacerti. Il tipo di ascolti che vorresti ottenere sembra esattamente quello consentito dalla tipica impostazione Duevel. Dai anche un'occhiata all'usato, magari in Germania.
Per quanto riguarda invece l'assistenza del tuo DAC dovresti provare a contattare il distributore ufficiale, a questo link. Puoi certamente upgradare anche il DAC ma io, al momento, preferirei farlo sistemare. Le differenze tra DAC non sono abissali, a meno di cambiare completamente classe di prezzo. Probabilmente avrai notato che la differenza di qualità sonora tra il tuo DAC Arcam e il Beresford che temporaneamente l'ha sostituito non è siderale.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Consiglio amplificatore valvolare
Caro Direttore,
vorrei riformulare il medesimo quesito (vedi Vol. 909 - consiglio ampli valvolare), cercando di apparire più chiaro. Confermo di non sapere o volere scegliere un tipo di suono.
Alcuni anni or sono ascoltai in negozio un McIntosh integrato (non ne ricordo il modello) con una coppia di Cremona SF, e quel suono mi piacque moltissimo, perché "gentile" appunto. Un'accoppiata con budget ipertrofico però...
Confesso che utilizzo alternativamente i 2 ampli (l'altro è Advance Acoustic Map II 800) e le già citate coppie di casse (Liuto SF/ Cerwin Vega Vf15) in modo alternato, in ragione di qualità di registrazione, estro e genere musicale (i Carmina Burana con le Cerwin sono favolosi...).
So che è strano, ma faccio spesso così. Se poi aggiungi che utilizzo un equalizzatore parametrico, figurarsi, sono per certo lontano dal concetto di alta fedeltà. Riformulerei così il quesito: potrebbe essere ragionevole l'accoppiata Cerwin Vega VF 15 con l'amplificatore Ming DA MD 300 A, da te recensito, oppure con il Soprano Synthesis o il Prima luna? Ce la farebbe uno di questi ampli a pilotare quei cassoni? Se si, a tuo personale gusto, per quale opteresti?
Grazie e perdonami per la tenacia.
Un caro saluto,
Giovanni - E-mail: giovanni.mantineo (at) teletu.it
LC
Caro Giovanni,
un po' anomalo lo sei, in effetti! Potresti effettivamente fare un tentativo con un buon valvolare come quelli citati, ma eviterei la bassa potenza delle 300B, per quanto deliziose, e punterei più sulla sostanza del Prima Luna, con valvole KT88 o simili. Tieni anche conto che non stiamo parlando della stessa classe di prezzo del Ming Da, che costa un migliaio di euro. È vero che i tuoi diffusori sono dati per 95 dB di sensibilità, ma se volessi ascoltare veramente forte, come questi diffusori permettono, i 9 watt di una 300B finirebbero presto, soprattutto nei picchi di segnale e nei salti dinamici più impegnativi. Anche il Synthesis Soprano che proponi è sottodimensionato in termini di potenza massima, secondo me. Vedi se ti riesce di ascoltare qualcosa, direttamente a casa coi tuoi diffusori.
Infine un'osservazione: mi chiedi quale sceglierei io per MIO gusto personale. Ebbene, credo di aver intuito che io e te abbiamo gusti abbastanza diversi e un approccio all'ascolto piuttosto differente. Perciò, quel che potrebbe piacere a me, potrebbe scontentare te. Per questo motivo serve una prova diretta, a maggior ragione!
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Salvo,
i diffusori da scaffale, se posizionati - appunto - su scaffale, rendono solo in minima parte rispetto a ciò che potrebbero se posizionati su supporti ad hoc, con tanta aria intorno. A parte pochi casi, qualunque diffusore da scaffale suona meglio se posizionato in aria libera. Pertanto la scelta di un diffusore da pavimento, qualora lo spazio lo consentisse, la vedrei assolutamente consigliabile, considerate le dimensioni della sala d'ascolto di ben 30 mq. I tuoi Mission LX-2 sono certamente inadatti a riempire di un suono qualitativamente e quantitativamente adeguato una sala così grande. Dovresti però decidere un budget di massima, altrimenti non saprei come meglio consigliarti. A mio parere, considerando la cubatura dell'ambiente e la qualità tutt'altro che malvagia del resto dell'impianto, potresti puntare a diffusori della serie F Debut di Elac, da pavimento, oppure a qualcosa di Indiana Line, Klipsch o ancora Mission, se ti piace questa impostazione sonora.
Tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu
Re: “Sidegrade” amplificazione
Gentile Direttore,
grazie per la cortesissima risposta (Vol. 914) e prometto fin d'ora che questo sarà l'unico follow-up per chiederLe ulteriore consiglio. Mi rendo conto che forse non ho posto bene il quesito: l'impianto è uno solo, e dalla coppia pre Audible Illusions e finale Forté Audio vorrei passare a un integrato analogico aggiungendo uno streamer con DAC incorporato, oppure a un integrato con DAC incorporato aggiungendo uno streamer digitale. Le altre sorgenti restano. L'obiettivo è un upgrade di usability per la mia metà appassionata di musica (non di ”scatole”); dal punto sonoro spererei in un sidegrade, o almeno un downgrade non eccessivo.
Sugli ampli con DAC interno ho trovato ottime recensioni del recente Cambridge CXA81, circa €1100 nuovo. Altri apparecchi mi sono sembrati più limitati o fuori budget. Grazie per il consiglio su NuForce/NuPrime, mi documenterò in merito.
Nell'usato come prevedibile è ben più facile trovare integrati solo analogici di qualità, a cui potrei affiancare uno streamer come Cambridge CXN v2 oppure Bluesound Node 2i.
Nelle mie ricerche ho cominciato a escludere alcuni marchi e modelli che rientrerebbero (nuovi o usati) nel budget, ma forse hanno caratteristiche che per varie ragioni mi sembrano lontane dal tipo di equilibrio da cui vengo, ad esempio Rega, Audio Analogue, YBA, Atoll, Micromega (inizialmente cassavo anche Naim la cui soluzione cavi=rete Zobel mi piace poco). Sono quindi restato con una prima rosa di candidati dal suono probabilmente leggermente caldo, tra cui potrebbero esserci Unison Research Unico, Musical Fidelity M3SI, Arcam SA20 e 30; e un'altra con una presentazione forse più neutrale come Audiolab 6000A e 8300A, Roksan K3, Norma Ipa-70, Primare i30, forse anche Monrio.
A quali andrebbe la Sua preferenza? Posso dire che desidero di base una presentazione equilibrata ("balanced" direbbero in UK) che però non sia priva di coinvolgimento emotivo, di un pizzico di "entusiasmo d'ascolto" (ciò che ritengo oggi faccia l'Audible Illusions nel mio impianto), per la quale non ho problemi a rinunciare a una quota di "fedeltà oggettiva" (stante tra l'altro il basso budget). In particolare nell'usato sto seguendo dei Musical Fidelity M3SI e dei Roksan K3 che mi sembrano interessanti.
Luca - E-mail: lm.cd07802 (at) gmail.com
LC
Caro Luca,
vedo che hai un po' di pregiudizi, pertanto ti consiglierei - ove possibile - di ascoltare. Certo, non ora in questa situazione di quarantena forzata, purtroppo. Non escluderei Naim per la ragione che hai indicato tu, per il semplice motivo che ormai le moderne amplificazioni Naim non necessitano più dei cavi Naim per funzionare al meglio. Gli ultimi due integrati che hai citato mi paiono molto interessanti, in effetti. La soluzione con o senza DAC integrato è un'arma a doppio taglio: da una parte ti consente di risparmiare sulla qualità e sul prezzo dello streamer, dall'altra ti potrebbe limitare, in futuro, in termini di compatibilità coi formati accettati in ingresso dal DAC interno all'amplificatore, che di sicuro diventa più obsoleto dell'amplificatore stesso, con maggiore rapidità. A me è una soluzione semplice che piace, però considera anche questo fattore per ponderare bene ogni aspetto della decisione.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Nino,
la tua stanza senza correzione è, in effetti, un mezzo disastro. Il DSpeaker riesce a fare quasi miracoli ma ovviamente niente può fare con quei due minimi molto stretti che si notano nel grafico. Ne attenua un po' la “punta” ma di più non può fare. La risposta corretta, in effetti, non è niente male. Tieni conto che un minimo o un massimo molto “stretti”, concentrati cioè in una porzione di frequenze molto ridotta, non sono particolarmente dannosi né udibili. In pratica hai sia i 60 che i 110 Hz abbastanza attenuati, e mi preoccupa un po' di più quello sui 60, perché è più “largo”. Non so cosa tu possa fare ancora, se non intervenire in ambiente con qualche trattamento acustico mirato, realizzato da professionisti del settore. Tuttavia, se il suono ti dovesse soddisfare così non mi preoccuperei troppo delle curve di risposta in ambiente. Nessuna sala d'ascolto è esente da problemi, si tratta sempre di accettare dei compromessi, per godersi la musica riprodotta al meglio.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu
LC
Caro Luigi,
noi ci stiamo provando, cercheremo di farvi compagnia il più possibile ma teniamo anche conto che il settore è tutto fermo, perciò è ancora più difficile trovare prodotti da provare che siano interessanti, nel breve termine. Sull'autocostruzione abbiamo qualcosina in arrivo, in effetti. Arriveranno anche altri articoli “generali” sui quali ci sarà modo di ragionare e riflettere. Mettiamoci comodi, perché questa quarantena forzata non sarà brevissima. Ovviamente, tutto questo proveremo a garantirlo fintanto che avremo la serenità e le energie per far finta che sia tutto normale, là fuori, mentre chiaramente non lo è. La musica ci aiuterà a distrarci, questo è sicuro.
Grazie per il feedback!
Lucio Cadeddu
Dilemma impedenza altoparlante
Buongiorno Lucio, ho un piccolo dilemma tecnico, ti scrivo nella speranza che tu o qualche collaboratore possiate darmi una mano. Ho recuperato due vecchie "casse" Technics SB 5000 degli anni 70, dove purtroppo hanno sostituito i SEAS originali con dei CIARE (mi sembrano belli datati anche questi): il punto è che non so se l'impedenza dei Ciare (4 ohm) è corretta, e non riesco a trovare le specifiche dei SEAS 25PL 49SA. Dallo schema che allego, gli altoparlanti sono in serie per un'impedenza nominale del diffusore di 8 Ohm. Questo mi porta a pensare che l'altoparlante da 4 ohm sia corretto, o sbaglio?
Infine dal punto di vista sonoro (tenendo fermi i parametri elettrici) cambiando altoparlante potrà cambiare tanto?
Ringraziando anticipatamente per il tempo che mi potrai dedicare ti saluto cordialmente,
Diego - E-mail: dildalcin (at) gmail.com
LC
Caro Diego,
di sicuro due altoparlanti da 4 ohm in serie realizzano un'impedenza totale di 8 ohm. E altrettanto di sicuro non utilizzare i woofer originali cambia qualcosa nel suono generale del diffusore, anche se i parametri acustici ed elettrici sono simili. Già solo il materiale che costituisce la membrana ha un suo suono (se carta, materiali plastici, compositi o altre fibre), poi il tipo di cestello, lo spider, la cupola parapolvere e tanti altri particolari ancora. Tra l'altro, è quasi impossibile trovare un driver che sia perfettamente identico a un altro, perché se alcuni parametri elettrici possono essere uguali, magari cambiano quelli acustici. La sensibilità, la massima escursione della membrana, la distorsione, sono tutti fattori chiave che fanno grande differenza. Per questo motivo consiglio sempre di preservare o salvare il più possibile i driver originali, anziché cercare ricambi compatibili. È chiaro che, con un pizzico di fortuna, l'altoparlante sostitutivo potrebbe persino suonare meglio di quello di serie, ma in ogni caso non avremmo mai più il suono originale di quel diffusore. E questo, in certi casi, potrebbe essere di fondamentale importanza se il diffusore avesse un valore storico/collezionistico di una certa rilevanza.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Paolo,
grazie per le tue impressioni sugli ottimi prodotti Unison Research. Sì, sarebbe bello averne qualcuno a disposizione per delle prove accurate qui su TNT-Audio...
Grazie per il feedback e buon ascolto!
In questi momenti difficili, quando la vita che conoscevamo sembra “sospesa”, ci affidiamo al potere terapeutico della musica e ci auguriamo e vi auguriamo un “Have a nice day”, piccola gemma degli Stereophonics, e anche se il senso del testo è, di fatto, sarcastico, le immagini di tanta gente insieme che canta e si diverte è qualcosa che riempie il cuore...
Nel caso questo embedding dovesse essere vietato/disabilitato, potete visionare il video direttamente su YouTube. Buon ascolto!
ATTENZIONE!!! Leggere prima le ISTRUZIONI PER L'USO | Leggete le FAQ per le domande più generali | Per discussioni con altri audiofili visitate il nostro FORUM
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