Lettere alla Redazione di TNT-Audio - settimana 31/10/2020 - 7/11/2020

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  1. Ascolto insoddisfacente con Audioquest Dragonfly
  2. Vantaggi audiofili durante il lockdown?
  3. Imprevisto
  4. Un aggiornamento, un consiglio e una richiesta
  5. Domanda sulla stereofonia
  6. Equalizzazione digitale
  7. Streamer con budget di 500 euro
  8. Biwiring singolo o doppio?
  9. Diffusori...sottiletta da parete
  10. Ho visto anche degli audiofili felici

Ascolto insoddisfacente con Audioquest Dragonfly
Buongiorno Direttore, complimenti ma soprattutto i ringraziamenti per la qualità del lavoro svolto dalla redazione di TNT, siete impagabili. Le spiego subito il dilemma. Da qualche mese mi ritrovo, per varie ragioni, ad ascoltare molta musica in cuffia ed ho voluto procedere con un piccolo investimento. Ho acquistato il dac ampli della Audioquest Dragonfly black che collego tramite il Dragontail ad un Samsung A50. Sono abbonato ad Amazon music hd. Il problema è che non riscontro alcuna differenza tra l'ascolto diretto tramite il jack e quello tramite il dac, in pratica sembra non funzionare nonostante la luce color magenta sia accesa. Potrebbe essere un problema di compatibilità con Amazon o con il samsung?
Spero possa aiutarmi,
Distinti saluti,
Alberto - E-mail: albazara79 (at) gmail.com

LC
Caro Alberto,
difficile fare una diagnosi a distanza, ma mi vien difficile credere che l'ampli/DAC Audioquest, per quanto essenziale, non riesca a fare meglio dell'uscita cuffia del tuo telefono. Che siano le cuffie non abbastanza rivelatrici? O che il telefono vada in qualche modo configurato per veicolare meglio l'uscita audio su USB? Purtroppo su quest'ultimo punto non so aiutarti, dovresti leggere le istruzioni o cercare in rete delle discussioni tra utenti di questo DAC/ampli. Quel che ti posso dire è che un ampli cuffia, per quanto minimale, suona sempre meglio dell'uscita cuffia di serie sugli apparecchi HiFi o, meglio ancora, su un telefono. Inoltre, Amazon Music HD dovrebbe essere una fonte di qualità sufficiente per discernere eventuali differenze, anche se si tratta pur sempre di audio compresso, ma con un alto bitrate. Hai provato a fare il confronto collegando il tutto a un altro componente che non sia il telefono? Un tablet, un notebook, un PC...la differenza si dovrebbe sentire eccome, cuffie permettendo, naturalmente.
Tienimi aggiornato,
Lucio Cadeddu

Vantaggi audiofili durante il lockdown?
Caro direttore, seguo TNT-Audio ormai da oltre dieci anni, apprezzo l'acume dei recensori e il buon senso delle Sue risposte ai lettori. Sono uno delle migliaia di utenti passivi di internet. Come tanti over50, leggo le notizie senza distinguere il rumore di un rametto spezzato dal fruscio delle foglie nella foresta. TNT-Audio è per me come un diffusore radiografante per ascoltare il mondo dell'HIFI, e quello reale che cambia di corsa, nell'apparente freezing pandemico. Leggevo l'
editoriale di Mark Wheeler pubblicato in italiano il 17 ottobre; forse il contesto del mio stato mentale durante la lettura ha avuto la meglio sul contesto oggettivo: sul divano, con il mio impianto Covid-semplificato, ad ascoltare musica. E stavo ascoltando Keith Jarret, poi tutto Solid Air, mentre cercavo di ricordare dov'era finito il vinile di Stage. Quando leggi un bell'articolo hai una piacevole sensazione. Quando stai ascoltando la stessa musica del redattore senti che è anche un po' tuo. Complimenti ancora, siete grandi!
p.s. gli audiofili sono da sempre cercatori di peli nell'uovo, mi permetto di fare una critica costruttiva. Mark definisce rumore grigio quello che si chiama comunemente rumore di fondo. Condivido gli spunti di riflessione che apre l'articolo, ma non cadiamo nelle magie del marketing audiophile, etichettando con nome nuovo un concetto elettricamente noto e misurabile. Vabbè, forse psicoacusticamente è difficilmente misurabile, ma facilmente rilevabile dopo una grappa o un Jack Daniels.
p.p.s. i miei impianti e alcune foto: Shure M95 con stilo recuperato da una V15, Rega P1 Abarth, Audiolab M-Dac, la fida Squeezebox, il Rotel 972 con le MonitorAudio RS6. Questo è l'impianto domestico, ed è quello che sento di più, anche in cuffia con le Grado SR125.
Nell'impianto "grande" con sala dedicata ci sono le Maggies pilotate da un finale a valvole EL34 autocostruito, il Rega P3 con la DL103, e un Micromega MyDac.
Ormai le mie sorgenti sono il vinile, Foobar e il NAS, per tutto il resto c'è lo streaming.
Giovanni - E-mail: gditucci68 (at) gmail.com

[Sala d'ascolto]
[Sala d'ascolto]

LC
Caro Giovanni,
mi fa piacere ti sia immedesimato nell'autore durante la lettura del suo editoriale! Uno dei nostri scopi è anche quello di far sentire il lettore a casa, come se fosse con noi mentre ascoltiamo o scriviamo. Talvolta ci si riesce, altre volte no, ma ci proviamo sempre! La critica che fai sul termine usato da Mark è giusta, ma lui è un art therapist per professione (aiuta le persone con deficit e problemi attraverso percorsi terapeuto-artistici), credo che gli possiamo perdonare qualche licenza poetica. Io lo stimo molto, è una nostra pietra miliare, con enormi competenze tecniche e musicali, oltre che capace di una scrittura straordinariamente ricca e fantasiosa che, tradotta, non rende come in lingua originale. Se puoi, e l'inglese sofisticato non ti spaventa, prova a leggere le sue cose in lingua originale. È uno spasso! I nostri traduttori sono bravissimi (e non mi stancherò mai di ringraziarli) ma purtroppo in italiano diverse sfumature e doppi sensi si perdono.
Infine, complimenti per i tuoi impianti! Si intravede vagamente la tua passione per la musica riprodotta ma anche...suonata!
Grazie per il feedback,
Lucio Cadeddu

Imprevisto
Egregio direttore buongiorno.
Ho fatto tesoro della sua "lavata di capo" di due settimane fa a proposito dell'eccessivo invio di mail in breve tempo, creando confusione e disturbo nell'evasione della posta. Sono qui però, ad approfittare ancora della sua pazienza per un nuovo problema. Il mio impianto era costituito dal lettore CD Meridian 506 (del quale ero molto soddisfatto), amplificatore Trends TA 10.1 e diffusori monovia della Omega, in una stanza 4x5. Purtroppo circa un mese fa il laser del 506 si è rotto; portato a riparare, dopo lunghe ricerche anche in Olanda, il negoziante mi ha riferito che ormai i ricambi del 506 non esistono più. Cosicché utilizzo un Sony DVP-NS52P comprato in un centro commerciale.
Con grande rammarico ora si presenta il problema di sostituire ciò che è a monte dell'amplificatore, ovvero un lettore CD. Lei mi aveva già consigliato il pre/ampli cuffie Trends PA10.1D, (configurando l'amplificatore Trends TA10.1 come finale) per ottenere una presa cuffia di cui ho esigenza; potrei comunque prendere il Trends PA, e poi pensare ad un lettore CD nuovo. Certo, sono passati 15 anni e la tecnologia penso sia andata molto avanti; tuttavia mi piacerebbe poter avere prestazioni analoghe, e credo che non sia tanto facile, a quelle del 506. Cosa mi consiglia? Ho visto su ebay un Shanling T80 ricondizionato (già da voi recensito) oppure addirittura lo stesso Meridian, usato. Cosa ne pensa?
La ringrazio molto per le sue recensioni, che sono sempre molto istruttive, sia tecnicamente che come vere e proprie lezioni di educazione all'ascolto della musica con l'alta fedeltà.
Le porgo cordiali saluti.
Giulio - E-mail: ditorogiulio (at) gmail.com

LC
Caro Giulio,
il tuo Meridian è perfettamente riparabile. Il laser di ricambio si trova ancora, ad esempio su Aliexpress, vedi questo
link alla folle cifra di 30€. Il tuo Meridian monta un'ottica Philips della serie CDM12, quindi qualcosa di assolutamente facile da sistemare e reperire. Volendo puoi rivolgerti a L'Audiotecnico in quel di Torino, il link apre una pagina dedicata esattamente alla riparazione/revisione completa di un Meridian 506 come il tuo. Potresti sentirlo e chiedere un preventivo. Di sicuro tutto ciò ti verrebbe a costare meno dell'acquisto di un lettore CD nuovo (o usato) equivalente, e avresti la certezza di poter disporre di un'unità ottica con ancora tanti anni di operatività impeccabile.
In alternativa, considerando che il tuo DVD Sony che stai usando attualmente dispone di uscite digitali sia coassiali che ottiche, potresti valutare la possibilità di affiancargli un DAC esterno, magari anche usato. Le prestazioni audio dipendono sostanzialmente da questo componente. Stabilisci una cifra e decidi, anche in base al preventivo per l'eventuale riparazione.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Un aggiornamento, un consiglio e una richiesta
Caro Lucio,
non ricordo da quanti anni seguo TnT, penso siano almeno quindici. Guardo il mio impianto e sorrido, credo tu ne conosca bene l'impostazione timbrica che mi ha dato tante ore di piacevole ascolto. Sorrido perché le Thiel CS 2.4, diffusori complessi che impari ad apprezzare solo col tempo fino a fare fatica a sostituirli, sono fuori produzione. Se ho capito bene la stessa Thiel non esiste più. Sorte analoga per la storica coppia pre e finali NuForce P-9 e Reference 9. Ma in questo caso non so bene cosa sia successo. Anche il giradischi Clearaudio Emotion è cambiato molto anche se ancora in produzione. Lo utilizzo con un braccio Audiomod e, a proposito, non pensavo che cambiare il braccio migliorasse così tanto il suono. Il pre fono è un Clearaudio Balance che mi dà grandi soddisfazioni. Peraltro avendo il guadagno continuo lo posso collegare direttamente ai finali attraverso l'ingresso pass-through del NuForce. E su questo componente, come su altri, c'è un tuo consiglio anche se la scelta finale è sempre stata personale e consapevole. Persino il music server della SOtM basato su Linux è fuori produzione sostituito da un server Windows. Si salvano la meccanica più DAC di Northstar che credo siano ancora in produzione (la stranota 192 con DAC usb). Devo dire che ormai ascolto poco i CD e non ne compro. Esploro la nuova musica con TIDAL e se trovo qualcosa che mi piace compro il vinile e se non c'è il vinile mi tengo TIDAL.
Devo sostituire i cavi delle Thiel (ancora dei TnT autocostruiti) ma ogni tanto penso di cambiarle. Mi aveva incuriosito molto la tua recensione delle Bella Luna Diamante e se posso chiederti, ancora una volta, un consiglio è come lo vedi il passaggio dalle Thiel alle Bella Luna. Il tweeter delle CS 2.4 è sostanzialmente indomabile ma l'articolazione della gamma bassa è spettacolare e, secondo me, assieme alla precisione forniscono un'esperienza di ascolto che non stanca mai. Leggendo la tua recensione ho pensato che le Bella Luna potrebbero essere un buon sostituto. Non le penso come un upgrade ma come un'esperienza di ascolto “diversa” per cambiare il suono a cui sono abituato senza rimpiangerlo. Tu cosa ne pensi?
Mi rendo conto di averti scritto una mail un po' sconclusionata, di quelle che forse ti fanno perdere tempo. Spendo ancora poche righe per dire che una cosa che non passa mai di moda e non va fuori produzione è il progetto TnT. L'intuizione di non mettere pubblicità per non avere conflitti di interesse è più moderna che mai. è quasi impossibile trovare in rete esperienze analoghe, non solo in campo audio ma anche in molti altri settori.
Volevo inviarti un aggiornamento, ho finito per chiederti un consiglio, concludo con una richiesta: tenete duro perché so bene quanto sia difficile mantenere in vita un progetto come il vostro. Grazie a nome di tutti gli appassionati di musica (anche quelli inconsapevoli).
Alessandro - E-mail: afabbrimail (at) gmail.com

LC
Caro Alessandro,
intanto grazie per le belle parole e la fiducia in noi riposta da ben 15 anni! Sì, non è facile fare tutto questo, per giunta gratis, ma la passione è tanta e le soddisfazioni - seppur non economiche - non mancano. Ci divertiamo, e tanto basta. La rete è diventata un cestino della spazzatura, non si può più navigare, in ogni sito si aprono almeno due o tre finestre pop-up, una quella dei cookies, poi quella del consenso all'invio di notifiche e almeno un paio di banner pubblicitari animati (talvolta video!) che coprono tutta la pagina. È snervante. Noi non chiediamo neppure i cookies, non effettuiamo alcun tipo di tracciamento dei visitatori. Un po' all'antica, ma ci piace così, pura e semplice informazione gratuita e disinteressata, com'era una volta il web. Fatto a mano e cotto nel forno a legna.
Per quanto riguarda il tuo quesito, posso dirti di conoscere bene entrambi i diffusori, sia i tuoi CS 2.4 che le Belle Luna. Ti posso garantire che queste ultime mi hanno rapito, mentre le 2.4 no. Sono belle, precise, trasparenti, con una bella immagine, un buon basso controllato, ma le Bella Luna volano e ti trasportano via con loro. Altra categoria, per me. Quindi, se puoi, ascoltale a confronto. E se non potessi...corri pure il rischio, io dubito non ti piaceranno, sono magiche.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Domanda sulla stereofonia
Salve, ho acquistato i diffusori acustici Triangle Borea BR08, e leggendo il manuale d'istruzioni ho cercato di posizionare le casse e la poltrona di ascolto ai vertici di un triangolo equilatero avente i lati di circa 2 metri. Purtroppo la poltrona non è di fronte agli altoparlanti, ma perpendicolare ad essi, in quanto essa è orientata verso il televisore. La domanda è questa: avere la posizione di ascolto perpendicolare alla propagazione del suono, e non quindi in linea con essa, può causare problemi nella percezione dell'effetto stereofonico? Allego relativa fotografia.
Grazie,
Rinaldo - E-mail: set72 (at) gmx.com

[Sala d'ascolto]

LC
Caro Rinaldo,
purtroppo non è solo l'effetto stereofonico il problema. I diffusori sono progettati per essere ascoltati di fronte ad essi. Gli altoparlanti hanno una certa direttività e già allontanarsi di pochi gradi dal loro asse di simmetria causa pesanti alterazioni (leggi: attenuazioni) nella risposta in frequenza. Ascoltarli a 90° è un vero e proprio disastro, innanzitutto timbrico. L'immagine stereofonica è l'ultimo dei problemi, in questa situazione. Se non fosse possibile mettere i diffusori di fronte alla poltrona con la quale ascolti (ai lati della TV, a questo punto) temo che non ci siano gli elementi minimi per poter ragionare su una riproduzione HiFi corretta. Perdona la brutalità. Dei diffusori omnidirezionali tipo Duevel potrebbero limitare i danni ma sarebbe comunque un pesante compromesso, pure tutto da valutare in loco. Tra l'altro, anche quel divano tra i diffusori è un piccolo problema: meno oggetti si inseriscono nello spazio tra i diffusori e meglio suonano.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu

Equalizzazione digitale
Caro Lucio,
ci siamo sentiti diverse volte nel corso degli ultimi vent'anni, e l'ultima volta è stata lo scorso anno quando ti ho scritto a proposito delle Elac Debut 5.2, che avevo acquistato qualche mese prima dopo aver letto la tua recensione della prima versione. Confermo il grande entusiasmo e il grande piacere nell'ascoltarle che ti avevo manifestato in quella lettera, aggiungendo che le considero il miglior acquisto in relazione al rapporto qualità/prezzo che io abbia mai fatto, ma non solo per quello. Come ti dissi l'anno scorso, la stanza in cui ascolto musica è purtroppo molto piccola, e apparentemente le Elac si trovavano in una situazione a loro congeniale. Col passare del tempo e con i vari ascolti, ho riscontrato che invece, in alcune circostanze, perfino il piccolo woofer da 5 pollici si trova a produrre un eccesso di pressione sulle basse frequenze (diciamo nella fascia approssimativa tra i 60 e i 300 Hz) rispetto a quello che l'ambiente può sopportare, creando un suono un po' gonfio e gommoso, e sporcando anche la fascia medio bassa dello spettro. Benché avessi preso le misure necessarie per la disposizione dei diffusori e per l'acustica della stanza, mi è stato necessario ricorrere ad una correzione attiva del suono e sono arrivato così all'acquisto del famoso Behringer Ultracurve Pro Deq 2496, apparecchio che, ad un prezzo che si può definire per tutte le tasche, mi ha completamente risolto i problemi, pur con molto impegno da parte mia, poiché l'ho regolato completamente ad orecchio.
Da questa esperienza ho potuto capire quanto sia importante avere un'acustica che permetta un buon suono, e di quanto ciò sia più importante della qualità stessa dell'impianto. Con l'utilizzo del Behringer, che io uso quasi esclusivamente come equalizzatore digitale (ma come ben sai ha anche altre funzioni), sono arrivato ad avere un suono pulito, dettagliato e tridimensionale, che mai mi sarei aspettato. Il Behringer è connesso all'impianto esclusivamente per via digitale, attraverso ingressi e uscite ottiche, dimostrandosi così del tutto trasparente e senza provocare alcun deterioramento del suono. Per mia fortuna, non sono un audiofilo in senso stretto, non sono un integralista di quelli che mai si sognerebbero di mettere nel proprio impianto un apparecchio che costa troppo poco per poter essere veramente “Hifi” e ancora meno “Hi-End” (se costasse 10 volte il suo prezzo forse sarebbe preso più in considerazione) e sono più un melomane veramente appassionato di musica che cerca di ragionare col cervello e dare retta più alle proprie orecchie che a quello che si dice in giro. Per come la vedo io, l'equalizzazione digitale, usata con un certo criterio, dovrebbe essere un “must”, e si dovrebbe dare più importanza ai benefici che può apportare in situazioni domestiche spesso critiche per l'acustica, piuttosto che agli eventuali aspetti negativi, ammesso che ce ne siano. Personalmente non tengo in alcuna considerazione una certa mentalità che vede come la peste perfino i controlli di tono sugli amplificatori (io infatti scelgo quest'ultimi anche in base al fatto che li abbiano).
Un saluto a te e grazie per l'attenzione.
P.S. Quelle Elac sono eccezionali, grazie ancora per avermele fatte scoprire. So che stai per pubblicare una recensione e sono ansioso di leggerla.
Giancarlo - E-mail: frondutog (at) gmail.com

LC
Caro Giancarlo,
abbiamo parlato più volte dell'equalizzazione ambientale fatta in dominio digitale, anche trattando lo stesso Behringer da te utilizzato. E non posso che darti ragione: tra un impianto da puristi che suona male per colpa di una stanza sbagliata e un impianto modificato digitalmente da un equalizzatore come il Behringer, io preferisco senza dubbio questa seconda opzione. Quindi hai tutta la mia approvazione. Anche i controlli di tono o persino il loudness, come ho scritto la settimana scorsa - in certe condizioni - possono aiutare a risolvere più di un problema. In stanze normali e per ascolti condominiali un aiuto con una leggera correzione di toni può essere utilissimo, e pazienza se non si è puristi!
In più, sì, il basso delle Elac, specie quello delle prima serie, è molto generoso e in certe installazioni e ambienti potrebbe facilmente risultare eccessivo. Le tue 5.2 sono decisamente meno invasive da questo punto di vista, avendo un basso meno profondo, più agile e controllato.
Potresti anche fare un confronto con una correzione, sempre eseguita in ambito digitale, e implementata anche da marchi prestigiosi nei loro apparecchi (es. NAD): il software Dirac. Magari ti consente di ottenere risultati persino migliori. E non dovresti sudare sette camicie per regolare tutto a orecchio.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Streamer con budget di 500 euro
Buongiorno direttore,
ti vorrei chiedere un consiglio per l'acquisto di un lettore di rete. Ultimamente sto apprezzando parecchio i servizi di streaming sia per la qualità sempre migliore, sia per i prezzi che stanno un po' scendendo. Per ora ora provato Tidal e Amazon Music HD approfittando delle offerte, ma penso che potrei continuare a sfruttare quest'ultimo anche al termine del periodo con costo ridotto (anche se Tidal con MQA sarebbe il mio preferito).
Il mio impianto è costituito da:

Il problema del Pioneer è che non fornisce nessun supporto per questi servizi (il mio è uno dei primi e non supporta nemmeno Spotify), quindi vorrei sostituirlo. Il mio budget è di 500 euro e sto valutando l'Audiolab 6000n Play, fa praticamente tutto quello che mi serve, tranne supportare le chiavettine USB, per cui o cerco qualcosa che faccia tutto o tengo l'N50 solo per leggere le USB. Nelle mie ricerche ho notato anche il Bluesound Node 2i o pensavo a soluzioni strane come l'Ifi Zen Blue con eventuale DAC che mi permetterebbe invece di usare comodamente il Bluetooth del telefono (Honor 10 che supporta Aptx HD) e avere una qualità credo discreta. Quindi riassumendo sto pensando a queste possibilità: Chiudo chiedendoti se puoi espandere la rubrica dei consigli musicali, mi piace molto e mi permette di scoprire musica che non conoscevo, magari semplicemente condividendo altri brani sulla vostra pagina Facebook.
Grazie,
Un cordiale saluto,
Giuseppe - E-mail: giubruno73 (at) gmail.com

LC
Caro Giuseppe,
secondo me il Bluesound Node 2i potrebbe essere un'ottima soluzione, mentre eviterei l'opzione iFi, che ti obbligherebbe all'utilizzo di un DAC e andresti, in questo modo, decisamente fuori budget. Collegarlo al Pioneer sarebbe assolutamente fuori luogo. L'Audiolab manca della presa USB che ti serve, quindi eviterei. Una possibile alternativa potrebbe essere rappresentata dal
Cocktail Audio N15D. Costa un po' di più (650€) ma è veramente completo, ed è anche dotato di un ottimo DAC.
Per quanto riguarda la tua richiesta di ampliare il numero di suggerimenti musicali, vedrò se riuscirò ad accontentarti, il tempo è sempre poco. Sono felice però che la lettura di queste pagine ti abbia fatto conoscere della bella musica che non conoscevi!
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Biwiring singolo o doppio?
Buonasera Direttore.
Le scrivo per un consiglio su un collegamento biwiring: ho una coppia di Klipsch RF-82 MKII con i 4 morsetti posteriori per ogni diffusore ed un finale NAD C275BEE con 4 morsetti denominati A e 4 morsetti denominati B. Vorrei collegare dei cavi di potenza in rame ofc stagnato 4 x 4 mmq (non cito il famoso marchio per par condicio...). Mi conviene collegarli a croce? (4 cavi sia sui diffusori che 4 cavi sull'ampli, A canale sx e B canale dx oppure 4 cavi sui diffusori e 2 cavi sui morsetti A dell'ampli debitamente intrecciati a formare un unico conduttore da 8 mmq?).
Grazie.
Stefano - E-mail: stevencop (at) tiscali.it

LC
Caro Stefano,
gli amplificatori con doppie uscite utilizzano comunque un solo stadio finale, tranne rarissimi modelli, come il vecchio Lecson Quattra, che disponeva, appunto, di due amplificatori all'interno dello stesso chassis. Questo significa che è assolutamente irrilevante come tu realizzi il biwiring: puoi - per comodità - collegare i cavi alle uscite A e B, così hai più spazio a disposizione, oppure cercare di connettere tutti i cavi ai morsetti A. La differenza sarà pari a zero. Ritengo tuttavia che il biwiring sia un vero spreco di risorse: acquistare doppi cavi potrebbe essere antieconomico, con la stessa spesa si potrebbe acquistare un set di cavi singolo, ma di migliore qualità. Non è un caso che, anche nei diffusori top di gamma, il biwiring stia pian piano sparendo. Ha dei vantaggi tecnici teorici ma poi tutto si va a scontrare con la praticità di questa soluzione e col ragionamento che facevo poc'anzi. In ogni caso, potrebbe essere un esperimento interessante provare a confronto le due soluzioni. Magari prova e riferisci.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Diffusori...sottiletta da parete
Buonasera,
sono un felice lettore delle sue recensioni e della rubrica della posta, mi piacerebbe sottoporgli nuovamente ma in veste differente la problematica dei diffusori vicino alla parete. Ho letto che anni fa ha recensito piacevolmente le
Larsen 4.2 che dovrebbero essere ancora oggi la migliore soluzione per il posizionamento accostato al muro ma, mi piacerebbe sapere cosa ne pensa della soluzione open-baffle... la mia - e non solo credo - esigenza è prettamente estetica per poter ascoltare l'audio dei film/video (e al tempo stesso l'HI-FI) proiettando le immagini sulla parete di una stanza quindi il posizionamento lontano dalla parete di qualsiasi diffusore sarebbe esteticamente orrendo.
Fiducioso di un suo riscontro.
La saluto cordialmente,
Emiliano - E-mail: emilcape (at) gmail.com

LC
Caro Emiliano,
i diffusori open-baffle sono una buona soluzione, ma di difficile posizionamento. Il motivo è semplice: la radiazione posteriore degli altoparlanti va a riflettersi sulla parete retrostante e la distanza da questa diventa pertanto non irrilevante. Anzi, anche pochi cm di differenza modificano profondamente il risultato. Non pensare che un mobile open baffle (aperto dietro, cioè) possa essere facilmente ridossato alla parete posteriore. Non è così. La soluzione per le tue esigenze, Larsen a parte, è un buon diffusore da incasso. Ne esistono di molto buoni: fai un foro nella parete e hai risolto tutto. Certo, per l'ascolto HiFi ti devi scordare la profondità dell'immagine tridimensionale, ma l'impatto estetico è semplicemente fantastico. Klipsch, B&W, Canton, Linn, Sonance, Martin Logan e tanti altri offrono soluzioni in wall - così si chiamano - anche molto sofisticate, in grado di battersi ad armi pari con soluzioni tradizionali di pari costo. Ovviamente, come dicevo, si tratta di rinunciare alla profondità dell'immagine tridimensionale, ma i vantaggi dati dall'eliminazione del mobile e dell'ingombro sono assolutamente apprezzabili. Pensaci.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Ho visto anche degli audiofili felici
Caro Lucio,
incuriosito dalle tue recensioni sull'amplificatore in classe D
Nobsound F900S e le casse Lonpoo LP42, visto il costo equivalente all'incirca al mio consumo settimanale di caffé, e il desiderio di regalare un impiantino entry-level a mia figlia, ho proceduto con l'acquisto.
Appena disimballato il tutto (casse arrivate in 2 giorni, ampli in 4 settimane da Aliexpress) le ho collegate con due cavetti rimediati dal fondo di un cassetto (buoni per stendere i panni) all'amplificatore alimentato con 24 V e solo 1,5 Ampere, poi in bluetooth ho avviato dal cellulare la sinfonia Ocean di Ezio Basso, ricca di bassi e pieni orchestrali, aspettandomi (solo per fiducia nella tua recensione) un suono tutt'al più "senza infamia", tanto più che ovviamente erano ancora da rodare.
Beh, sono invece rimasto stupito nel sentire l'ampiezza della scena sonora, il suono che si apriva anziché inscatolarsi nel pieno orchestrale, una nitidezza e dinamica impressionanti, bassi abbondanti, nonostante i cavi e la posizione un po' "casuale" (sopra ad altre 2 casse su stand). Inutile dire che ho preso dei cavi migliori e l'alimentatore da te consigliato 24V 5A, per non penalizzarle.
Ti ringrazio molto della segnalazione; su Aliexpress ho visto anche un amplificatore a valvole della Nobsound di costo quasi irrisorio: non è che hai voglia di prenderlo e recensire pure quello? Sarei a questo punto davvero curioso, anche se non sono le valvole o altro che fanno un buon amplificatore, come spesso giustamente ci ripeti.
Grazie infinite!
Massimo - E-mai: mtombesi (at) mclink.it

LC
Caro Massimo,
sono felice che l'accoppiata irriverente Nobsound + Lonpoo abbia lasciato il segno. Sentirai con il nuovo alimentatore, con dei cavi decenti e un posizionamento migliore! Difficile credere che tanta qualità venga fuori da componenti così piccoli ed economici, vero? Per quanto riguarda l'ampli Nobsound a valvole, mi pare di ricordare fosse un ibrido, con sessione pre a tubi e il resto in classe D. Nel caso, sarebbe poco interessante. Se fosse un full-tube la cosa sarebbe diversa. Le valvole nella sola sezione preamplificatrice mi hanno sempre dato l'impressione di vorrei ma non posso nel migliore dei casi e di specchietto per le allodole nel peggiore, e pure il più frequente. Vorrei comunque avere il tempo per poter provare tutto ciò che mi incuriosisce! :-)
Buon ascolto!
E grazie per il feedback!
Lucio Cadeddu

Suggerimento musicale della settimana

Appena uscito il nuovo album di Elvis Costello, “Hey Clockface”, un grande ritorno, con tante tracce freschissime e impreziosite di suoni e atmosfere insolite. Abbiamo scelto questa dolce “I do (Zula's song)”. Può darsi che qualche audiofilo, non conoscendo Costello, apprezzi il fatto che è il marito di Diana Krall, artista che non può mancare in ogni fiera HiFi e discoteca audiofila degna di questo nome :-D

Nel caso questo embedding dovesse essere vietato/disabilitato, potete visionare il video direttamente su YouTube. Buon ascolto!

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