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LC
Caro Alberto,
difficile fare una diagnosi a distanza, ma mi vien difficile credere che l'ampli/DAC Audioquest, per quanto essenziale, non riesca a fare meglio dell'uscita cuffia del tuo telefono. Che siano le cuffie non abbastanza rivelatrici? O che il telefono vada in qualche modo configurato per veicolare meglio l'uscita audio su USB? Purtroppo su quest'ultimo punto non so aiutarti, dovresti leggere le istruzioni o cercare in rete delle discussioni tra utenti di questo DAC/ampli. Quel che ti posso dire è che un ampli cuffia, per quanto minimale, suona sempre meglio dell'uscita cuffia di serie sugli apparecchi HiFi o, meglio ancora, su un telefono. Inoltre, Amazon Music HD dovrebbe essere una fonte di qualità sufficiente per discernere eventuali differenze, anche se si tratta pur sempre di audio compresso, ma con un alto bitrate. Hai provato a fare il confronto collegando il tutto a un altro componente che non sia il telefono? Un tablet, un notebook, un PC...la differenza si dovrebbe sentire eccome, cuffie permettendo, naturalmente.
Tienimi aggiornato,
Lucio Cadeddu
Vantaggi audiofili durante il lockdown?
Caro direttore, seguo TNT-Audio ormai da oltre dieci anni, apprezzo l'acume dei recensori e il buon senso delle Sue risposte ai lettori. Sono uno delle migliaia di utenti passivi di internet. Come tanti over50, leggo le notizie senza distinguere il rumore di un rametto spezzato dal fruscio delle foglie nella foresta. TNT-Audio è per me come un diffusore radiografante per ascoltare il mondo dell'HIFI, e quello reale che cambia di corsa, nell'apparente freezing pandemico.
Leggevo l'editoriale di Mark Wheeler pubblicato in italiano il 17 ottobre; forse il contesto del mio stato mentale durante la lettura ha avuto la meglio sul contesto oggettivo: sul divano, con il mio impianto Covid-semplificato, ad ascoltare musica. E stavo ascoltando Keith Jarret, poi tutto Solid Air, mentre cercavo di ricordare dov'era finito il vinile di Stage. Quando leggi un bell'articolo hai una piacevole sensazione. Quando stai ascoltando la stessa musica del redattore senti che è anche un po' tuo. Complimenti ancora, siete grandi!
p.s. gli audiofili sono da sempre cercatori di peli nell'uovo, mi permetto di fare una critica costruttiva. Mark definisce rumore grigio quello che si chiama comunemente rumore di fondo. Condivido gli spunti di riflessione che apre l'articolo, ma non cadiamo nelle magie del marketing audiophile, etichettando con nome nuovo un concetto elettricamente noto e misurabile. Vabbè, forse psicoacusticamente è difficilmente misurabile, ma facilmente rilevabile dopo una grappa o un Jack Daniels.
p.p.s. i miei impianti e alcune foto: Shure M95 con stilo recuperato da una V15, Rega P1 Abarth, Audiolab M-Dac, la fida Squeezebox, il Rotel 972 con le MonitorAudio RS6. Questo è l'impianto domestico, ed è quello che sento di più, anche in cuffia con le Grado SR125.
Nell'impianto "grande" con sala dedicata ci sono le Maggies pilotate da un finale a valvole EL34 autocostruito, il Rega P3 con la DL103, e un Micromega MyDac.
Ormai le mie sorgenti sono il vinile, Foobar e il NAS, per tutto il resto c'è lo streaming.
Giovanni - E-mail: gditucci68 (at) gmail.com
LC
Caro Giovanni,
mi fa piacere ti sia immedesimato nell'autore durante la lettura del suo editoriale! Uno dei nostri scopi è anche quello di far sentire il lettore a casa, come se fosse con noi mentre ascoltiamo o scriviamo. Talvolta ci si riesce, altre volte no, ma ci proviamo sempre! La critica che fai sul termine usato da Mark è giusta, ma lui è un art therapist per professione (aiuta le persone con deficit e problemi attraverso percorsi terapeuto-artistici), credo che gli possiamo perdonare qualche licenza poetica. Io lo stimo molto, è una nostra pietra miliare, con enormi competenze tecniche e musicali, oltre che capace di una scrittura straordinariamente ricca e fantasiosa che, tradotta, non rende come in lingua originale. Se puoi, e l'inglese sofisticato non ti spaventa, prova a leggere le sue cose in lingua originale. È uno spasso! I nostri traduttori sono bravissimi (e non mi stancherò mai di ringraziarli) ma purtroppo in italiano diverse sfumature e doppi sensi si perdono.
Infine, complimenti per i tuoi impianti! Si intravede vagamente la tua passione per la musica riprodotta ma anche...suonata!
Grazie per il feedback,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Giulio,
il tuo Meridian è perfettamente riparabile. Il laser di ricambio si trova ancora, ad esempio su Aliexpress, vedi questo link alla folle cifra di 30€. Il tuo Meridian monta un'ottica Philips della serie CDM12, quindi qualcosa di assolutamente facile da sistemare e reperire. Volendo puoi rivolgerti a L'Audiotecnico in quel di Torino, il link apre una pagina dedicata esattamente alla riparazione/revisione completa di un Meridian 506 come il tuo. Potresti sentirlo e chiedere un preventivo. Di sicuro tutto ciò ti verrebbe a costare meno dell'acquisto di un lettore CD nuovo (o usato) equivalente, e avresti la certezza di poter disporre di un'unità ottica con ancora tanti anni di operatività impeccabile.
In alternativa, considerando che il tuo DVD Sony che stai usando attualmente dispone di uscite digitali sia coassiali che ottiche, potresti valutare la possibilità di affiancargli un DAC esterno, magari anche usato. Le prestazioni audio dipendono sostanzialmente da questo componente. Stabilisci una cifra e decidi, anche in base al preventivo per l'eventuale riparazione.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Alessandro,
intanto grazie per le belle parole e la fiducia in noi riposta da ben 15 anni! Sì, non è facile fare tutto questo, per giunta gratis, ma la passione è tanta e le soddisfazioni - seppur non economiche - non mancano. Ci divertiamo, e tanto basta. La rete è diventata un cestino della spazzatura, non si può più navigare, in ogni sito si aprono almeno due o tre finestre pop-up, una quella dei cookies, poi quella del consenso all'invio di notifiche e almeno un paio di banner pubblicitari animati (talvolta video!) che coprono tutta la pagina. È snervante. Noi non chiediamo neppure i cookies, non effettuiamo alcun tipo di tracciamento dei visitatori. Un po' all'antica, ma ci piace così, pura e semplice informazione gratuita e disinteressata, com'era una volta il web. Fatto a mano e cotto nel forno a legna.
Per quanto riguarda il tuo quesito, posso dirti di conoscere bene entrambi i diffusori, sia i tuoi CS 2.4 che le Belle Luna. Ti posso garantire che queste ultime mi hanno rapito, mentre le 2.4 no. Sono belle, precise, trasparenti, con una bella immagine, un buon basso controllato, ma le Bella Luna volano e ti trasportano via con loro. Altra categoria, per me. Quindi, se puoi, ascoltale a confronto. E se non potessi...corri pure il rischio, io dubito non ti piaceranno, sono magiche.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Rinaldo,
purtroppo non è solo l'effetto stereofonico il problema. I diffusori sono progettati per essere ascoltati di fronte ad essi. Gli altoparlanti hanno una certa direttività e già allontanarsi di pochi gradi dal loro asse di simmetria causa pesanti alterazioni (leggi: attenuazioni) nella risposta in frequenza. Ascoltarli a 90° è un vero e proprio disastro, innanzitutto timbrico. L'immagine stereofonica è l'ultimo dei problemi, in questa situazione. Se non fosse possibile mettere i diffusori di fronte alla poltrona con la quale ascolti (ai lati della TV, a questo punto) temo che non ci siano gli elementi minimi per poter ragionare su una riproduzione HiFi corretta. Perdona la brutalità. Dei diffusori omnidirezionali tipo Duevel potrebbero limitare i danni ma sarebbe comunque un pesante compromesso, pure tutto da valutare in loco. Tra l'altro, anche quel divano tra i diffusori è un piccolo problema: meno oggetti si inseriscono nello spazio tra i diffusori e meglio suonano.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu
LC
Caro Giancarlo,
abbiamo parlato più volte dell'equalizzazione ambientale fatta in dominio digitale, anche trattando lo stesso Behringer da te utilizzato. E non posso che darti ragione: tra un impianto da puristi che suona male per colpa di una stanza sbagliata e un impianto modificato digitalmente da un equalizzatore come il Behringer, io preferisco senza dubbio questa seconda opzione. Quindi hai tutta la mia approvazione. Anche i controlli di tono o persino il loudness, come ho scritto la settimana scorsa - in certe condizioni - possono aiutare a risolvere più di un problema. In stanze normali e per ascolti condominiali un aiuto con una leggera correzione di toni può essere utilissimo, e pazienza se non si è puristi!
In più, sì, il basso delle Elac, specie quello delle prima serie, è molto generoso e in certe installazioni e ambienti potrebbe facilmente risultare eccessivo. Le tue 5.2 sono decisamente meno invasive da questo punto di vista, avendo un basso meno profondo, più agile e controllato.
Potresti anche fare un confronto con una correzione, sempre eseguita in ambito digitale, e implementata anche da marchi prestigiosi nei loro apparecchi (es. NAD): il software Dirac. Magari ti consente di ottenere risultati persino migliori. E non dovresti sudare sette camicie per regolare tutto a orecchio.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Giuseppe,
secondo me il Bluesound Node 2i potrebbe essere un'ottima soluzione, mentre eviterei l'opzione iFi, che ti obbligherebbe all'utilizzo di un DAC e andresti, in questo modo, decisamente fuori budget. Collegarlo al Pioneer sarebbe assolutamente fuori luogo. L'Audiolab manca della presa USB che ti serve, quindi eviterei. Una possibile alternativa potrebbe essere rappresentata dal Cocktail Audio N15D. Costa un po' di più (650€) ma è veramente completo, ed è anche dotato di un ottimo DAC.
Per quanto riguarda la tua richiesta di ampliare il numero di suggerimenti musicali, vedrò se riuscirò ad accontentarti, il tempo è sempre poco. Sono felice però che la lettura di queste pagine ti abbia fatto conoscere della bella musica che non conoscevi!
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Stefano,
gli amplificatori con doppie uscite utilizzano comunque un solo stadio finale, tranne rarissimi modelli, come il vecchio Lecson Quattra, che disponeva, appunto, di due amplificatori all'interno dello stesso chassis. Questo significa che è assolutamente irrilevante come tu realizzi il biwiring: puoi - per comodità - collegare i cavi alle uscite A e B, così hai più spazio a disposizione, oppure cercare di connettere tutti i cavi ai morsetti A. La differenza sarà pari a zero. Ritengo tuttavia che il biwiring sia un vero spreco di risorse: acquistare doppi cavi potrebbe essere antieconomico, con la stessa spesa si potrebbe acquistare un set di cavi singolo, ma di migliore qualità. Non è un caso che, anche nei diffusori top di gamma, il biwiring stia pian piano sparendo. Ha dei vantaggi tecnici teorici ma poi tutto si va a scontrare con la praticità di questa soluzione e col ragionamento che facevo poc'anzi. In ogni caso, potrebbe essere un esperimento interessante provare a confronto le due soluzioni. Magari prova e riferisci.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Diffusori...sottiletta da parete
Buonasera,
sono un felice lettore delle sue recensioni e della rubrica della posta, mi piacerebbe sottoporgli nuovamente ma in veste differente la problematica dei diffusori vicino alla parete. Ho letto che anni fa ha recensito piacevolmente le Larsen 4.2 che dovrebbero essere ancora oggi la migliore soluzione per il posizionamento accostato al muro ma, mi piacerebbe sapere cosa ne pensa della soluzione open-baffle... la mia - e non solo credo - esigenza è prettamente estetica per poter ascoltare l'audio dei film/video (e al tempo stesso l'HI-FI) proiettando le immagini sulla parete di una stanza quindi il posizionamento lontano dalla parete di qualsiasi diffusore sarebbe esteticamente orrendo.
Fiducioso di un suo riscontro.
La saluto cordialmente,
Emiliano - E-mail: emilcape (at) gmail.com
LC
Caro Emiliano,
i diffusori open-baffle sono una buona soluzione, ma di difficile posizionamento. Il motivo è semplice: la radiazione posteriore degli altoparlanti va a riflettersi sulla parete retrostante e la distanza da questa diventa pertanto non irrilevante. Anzi, anche pochi cm di differenza modificano profondamente il risultato. Non pensare che un mobile open baffle (aperto dietro, cioè) possa essere facilmente ridossato alla parete posteriore. Non è così. La soluzione per le tue esigenze, Larsen a parte, è un buon diffusore da incasso. Ne esistono di molto buoni: fai un foro nella parete e hai risolto tutto. Certo, per l'ascolto HiFi ti devi scordare la profondità dell'immagine tridimensionale, ma l'impatto estetico è semplicemente fantastico. Klipsch, B&W, Canton, Linn, Sonance, Martin Logan e tanti altri offrono soluzioni in wall - così si chiamano - anche molto sofisticate, in grado di battersi ad armi pari con soluzioni tradizionali di pari costo. Ovviamente, come dicevo, si tratta di rinunciare alla profondità dell'immagine tridimensionale, ma i vantaggi dati dall'eliminazione del mobile e dell'ingombro sono assolutamente apprezzabili. Pensaci.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Ho visto anche degli audiofili felici
Caro Lucio,
incuriosito dalle tue recensioni sull'amplificatore in classe D Nobsound F900S e le casse Lonpoo LP42, visto il costo equivalente all'incirca al mio consumo settimanale di caffé, e il desiderio di regalare un impiantino
entry-level a mia figlia, ho proceduto con l'acquisto.
Appena disimballato il tutto (casse arrivate in 2 giorni, ampli in 4
settimane da Aliexpress) le ho collegate con due cavetti rimediati dal
fondo di un cassetto (buoni per stendere i panni) all'amplificatore
alimentato con 24 V e solo 1,5 Ampere, poi in bluetooth ho avviato dal
cellulare la sinfonia Ocean di Ezio Basso, ricca di bassi e pieni
orchestrali, aspettandomi (solo per fiducia nella tua recensione) un
suono tutt'al più "senza infamia", tanto più che ovviamente erano ancora
da rodare.
Beh, sono invece rimasto stupito nel sentire l'ampiezza della
scena sonora, il suono che si apriva anziché inscatolarsi nel pieno
orchestrale, una nitidezza e dinamica impressionanti, bassi abbondanti,
nonostante i cavi e la posizione un po' "casuale" (sopra ad altre 2
casse su stand). Inutile dire che ho preso dei cavi migliori e
l'alimentatore da te consigliato 24V 5A, per non penalizzarle.
Ti ringrazio molto della segnalazione; su Aliexpress ho visto anche un
amplificatore a valvole della Nobsound di costo quasi irrisorio: non è
che hai voglia di prenderlo e recensire pure quello? Sarei a questo
punto davvero curioso, anche se non sono le valvole o altro che fanno un
buon amplificatore, come spesso giustamente ci ripeti.
Grazie infinite!
Massimo - E-mai: mtombesi (at) mclink.it
LC
Caro Massimo,
sono felice che l'accoppiata irriverente Nobsound + Lonpoo abbia lasciato il segno. Sentirai con il nuovo alimentatore, con dei cavi decenti e un posizionamento migliore! Difficile credere che tanta qualità venga fuori da componenti così piccoli ed economici, vero? Per quanto riguarda l'ampli Nobsound a valvole, mi pare di ricordare fosse un ibrido, con sessione pre a tubi e il resto in classe D. Nel caso, sarebbe poco interessante. Se fosse un full-tube la cosa sarebbe diversa. Le valvole nella sola sezione preamplificatrice mi hanno sempre dato l'impressione di vorrei ma non posso nel migliore dei casi e di specchietto per le allodole nel peggiore, e pure il più frequente. Vorrei comunque avere il tempo per poter provare tutto ciò che mi incuriosisce! :-)
Buon ascolto!
E grazie per il feedback!
Lucio Cadeddu
Appena uscito il nuovo album di Elvis Costello, “Hey Clockface”, un grande ritorno, con tante tracce freschissime e impreziosite di suoni e atmosfere insolite. Abbiamo scelto questa dolce “I do (Zula's song)”. Può darsi che qualche audiofilo, non conoscendo Costello, apprezzi il fatto che è il marito di Diana Krall, artista che non può mancare in ogni fiera HiFi e discoteca audiofila degna di questo nome :-D
Nel caso questo embedding dovesse essere vietato/disabilitato, potete visionare il video direttamente su YouTube. Buon ascolto!
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