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LC
Caro Stefano,
sono felice che il ripristino dell'Harman Kardon sia andato a buon fine e ti abbia consentito di risparmiare i soldi per una buona sorgente che è assolutamente necessaria. Il Philips 723 è accettabile come meccanica ma DAC e sezione analogica d'uscita sono al momento assolutamente un grosso collo di bottiglia per le prestazioni del tuo impianto. La decisione se sia il caso di tenerlo e utilizzarlo come meccanica, affiancato a un DAC migliore, dipende dalle tue esigenze: qualora volessi ampliare il tuo impianto con sorgenti aggiuntive potrebbe servirti un DAC, mentre se pensi di restare con il solo ascolto di CD, allora ti consiglierei di acquistare un nuovo lettore CD integrato.
Alcuni di quelli citati andranno benissimo (NAD, Primare e Musical Fidelity), cui aggiungerei un Rega Apollo R e un Naim CD5si magari usato recente (nuovo si trova per 1450€ circa).
Qualora optassi per la soluzione col DAC (sai che io non amo il proliferare di scatolotti all'interno di un impianto HiFi) prenderei l'Audio Note DAC Zero, tra quelli indicati. Se, invece, volessi una maggiore flessibilità dal punto di vista dei collegamenti, per collegare altre sorgenti digitali future, meglio i due Teac o il classico DacMagic di Cambridge Audio, sempre restando tra quelli da te indicati.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Diego,
prendi pure il Cocktail Audio, anche un modello inferiore al 50 andrà più che bene e, a mio parere, utilizzato come macchina stand-alone, potresti tranquillamente fare a meno del DAC Audio Analogue che utilizzi ora. In ogni caso potrai eseguire tu stesso la prova a confronto tra DAC interno e stadi d'uscita del Cocktail Audio e del DAC Audio Analogue. Così potrai decidere a ragion veduta.
Infine, il paragone con il tuo Onkyo attuale è sempicemente improponibile, il Cocktail andrà meglio da tutti i punti di vista.
Per quanto riguarda l'amplificazione, certamente le Hawk (felice che il mio consiglio sia stato così efficace!) meritano amplificazioni superiori al pur buon Exposure attualmente in uso. Un Naim Supernait non solo farà suonare meglio le Hawk, ma fungerà da perno intorno al quale far ruotare anche eventuali futuri upgrade, persino importanti, del tuo impianto. È un integrato top in grado di ben figurare all'interno di sistemi di livello elevatissimo.
La sala d'ascolto non sembra male, dal punto di vista acustico, certo è che i diffusori sembrano veramente molto vicini al punto da dove tu ascolti. Mi sembra di capire che da questo punto di vista i margini di manovra siano piuttosto ridotti. D'altra parte sembri molto soddisfatto, quindi direi che va bene così!
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Re: Sostituzione LS3/5a con Spendor A7?
Caro Lucio, ribadendo l'eccezionalità - nel senso lapalissiano che è un'eccezione, graditissima, - del tuo sito e facendo riferimento alla mia del vol. 934 ti comunico che la sostituzione in oggetto è stata effettuata circa 2 mesi fa.
Ho lievemente avvicinato le LS, che ora sono a circa 1,5m, affiancandovi le A7, orientandole entrambe verso il punto d'ascolto che può variare tra 2 e 2,5m (vedi foto). Devo dire che in questo, per altro breve periodo di tempo, mediante confronto diretto ho potuto valutare questi aspetti:
LC
Caro Alberto,
da quel che scrivi, le A7 battono le LS3/5A sotto tutti i punti di vista ed era ovvio che andasse a finire così. Solo chi ha le fette di prosciutto nelle orecchie continua a sostenere che negli altoparlanti non siano stati fatti passi in avanti da gigante. Peraltro, le LS3/5A avevano dei grossi limiti anche durante il loro periodo d'oro. Come si potesse ascoltare solo un bel midrange è un qualcosa che ancora mi sfugge. Bello, sì, ma era un midrange (sì, ok, sparate pure). Io al tuo posto le venderei, tanto qualcuno disposto a pagarle oro lo trovi ancora. Per il posizionamento delle A7, hai provato a non angolarle verso il punto d'ascolto? Questa è un'altra follia audiofila che stento a capire. Se i costruttori avessero voluto far ascoltare i propri altoparlanti (e pertanto ottimizzarli) per dare il meglio fuori asse, non pensate che ci avrebbero pensato loro ad angolarli in qualche modo? Esistono, infatti, diffusori già coi driver angolati e non paralleli alla cassa. Vedo così tanto spesso le casse orientate verso il punto d'ascolto che secondo me nessuno prova ad ascoltarle parallele. Ecco, provaci. Poi magari preferirai il toe-in ma non è affatto detto, sai? Parti dalla posizione ad angolo zero (parallele tra loro) e procedi per angolazioni crescenti, ma a piccoli step di pochi gradi. Poi torna alla posizione parallella e valuta pro e contro. Potrebbe essere che il soundstage si ampli ancora un po'.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Prova Elac serie Debut
Caro e paziente Direttore,
scrivo dopo aver letto la recensione delle tre piccole Elac Debut 2.0, sull'ultimo numero. La prova mi ha interessato in quanto possessore, soddisfatto, di un paio di 6.2 pilotate da un anziano Nad c 350.
Pur avendo la venerabile età di 71 anni, non si è ancora spenta la scintilla audiofila. Numerosi sono stati gli impianti che, dai primi anni 70, hanno allietato (con maggiore o minore intensità). Ora da un po' sono tranquillo, forse anche per la pandemia, ma sempre attento ad eventuali possibili “miglioramenti”. Ascolto in un piccolo ambiente mansardato, prevalentemente Jazz.
Comunque per tornare al punto, alla fine della lettura mi sono trovato molto indeciso tra il non fare nulla e tenermi le 6.2, cercare nell'usato un paio di 5 (per via dell'atmosfera che per me è molto importante) oppure acquistare la nuova serie Reference. Per quest'ultima mi chiedo però come reagirebbe l'insieme ampli-lettore cd (Cambridge Audio 351C).
Mi da un consiglio?
Grazie e buon lavoro.
Claudio - E-mail: claudiomaga7 (at) gmail.com
LC
Caro Claudio,
se ti piacciono molto le tue 6.2 potrebbe essere che la vecchia serie 5 non ti piaccia, si tratta di un equilibrio generale abbastanza diverso. Il cambio lo farei solo se avessi la possibilità di fare un confronto diretto, a casa tua, nel tuo impianto. Invece, non avrei dubbi a prendere le 6.2 REF, decisamente un passo avanti sensibile rispetto alle 6.2 “normali”. Non aver timori per l'adeguatezza del tuo impianto, il NAD C350 è un buon amplificatore, le piloterà al meglio. Certo, per sentire TUTTA la differenza che possono fare serve un impianto a monte di qualità superiore, ma già così dovresti percepire il passo avanti. In ogni caso meglio puntare a migliorare i diffusori, per ora, che il resto. Le REF potranno crescere insieme al resto dell'impianto, qualora ti venisse voglia di upgradare le elettroniche.
Non posso decidere io per te, naturalmente, e devi sempre tenere in debito conto le diverse sensibilità. Quel che a me sembra una differenza molto grande, magari per te, con la tua sensibilità e col tuo sistema, nel tuo ambiente, potrebbe non essere così evidente. Qualora riuscissi a vendere bene le 6.2 - e non dovrebbe essere difficile - la cifra da aggiungere per le REF non sarebbe particolamente impegnativa.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Dario,
hai fatto bene, andava raddrizzato lo stilo, non la testina. Ora, resterebbe da verificare la convenienza dell'operazione: il cantilever è un tubicino molto delicato, spero non abbia subito danni nell'operazione o che non siano state forzate le sospensioni o le parti mobili interne. Se suona bene starei tranquillo, ma un controllo da uno specialista (es. Torlai) lo farei eseguire, non appena sarà possibile. Torlai effettuava controlli su testine alle mostre HiFi negli anni scorsi. Uno stilo nuovo per la MP15 si trova intorno ai 180€, non poco, ma la testina merita e comunque il costo dello stilo incide sempre per un buon 80-90% sull'intero costo del pick-up. Controlla che il cantilever non sia storto anche a causa di un'errata taratura della forza di antiskating. Ovvero: è storto mentre suona o anche a riposo? Perché se fosse vera la prima opzione non esiterei a controllare la forza di skating, riducendola o aumentandola a seconda della direzione di piega del cantilever.
Spero di esserti stato utile, tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu
Dopo i diffusori...l'amplificatore
Buonasera direttore,
le scrivo ancora a distanza di qualche settimana
perché ho bisogno nuovamente dei suoi consigli. Dopo diversi anni di
"calma", costretto da una rottura dei miei vecchi diffusori, sono stato
di nuovo catturato dal demone dell'hi-fi, dal quale, come lei ben sa, è
veramente difficile liberarsi. E per questo mi scuso anticipatamente
della lunghezza della mia mail, e capirò se ritenendola troppo lunga la
vorrà tagliare o invitarmi a farlo...
Attualmente la situazione è la seguente:
A questo punto vorrei effettuare l'upgrade dell'amplificatore, che mostra qualche
segno di cedimento, pur essendosi giovato dall'arrivo delle ML in
termini di brillantezza e velocità. Il Thule ha ormai più di 20 anni,
alcuni ingressi sono malfunzionanti (per esempio: inserisco
regolarmente gli spinotti RCA all'ingresso TUNER ma non si sente
praticamente niente, solo ronzio; se poi estraggo solo lo spinotto
rosso - lato ampli o tuner è lo stesso - e lo appoggio esternamente
all'ingresso allora la radio si sente! Va a capire perché...).
Ho un budget di 1.500 euro, che potrei portare anche a 2.000 se ne valesse
veramente la pena. Sul mercato i nomi per quella cifra sono più o
meno i soliti:
Probabilmente Rega, Naim e Musical Fidelity potrei
ascoltarli in negozio. Il suono che mi sta piacendo è quello che
predilige la gamma media, vorrei cercare di non rendere duro e
affaticante l'ascolto in gamma alta, visto che le ML sono già di suo un
bel po' aperte. Quale tra queste soluzioni potrebbe essere quella che
meglio si accorda con i diffusori, in termini di equilibrio
complessivo? Avrebbe altri suggerimenti? Il NAD sarebbe ancora
all'altezza della situazione?
Altra questione. In previsione di un secondo impianto per lo studio - quindi con diffusori da scaffale -
avevo pensato di tirare fuori il T-Amp "originale" che comprai
all'epoca anche sull'onda dell'entusiasmo che lei riuscì a trasmettere
per questo oggetto molto cheap ma molto ben suonante. Potrebbe ancora
essere adatto a pilotare un paio di booksfelf, magari con la giusta
alimentazione (24V per 5A, giusto?) o vale la pena di passare a
qualcosa sempre in classe D tipo Nobsound? Che bookshelf ci potrei
abbinare, in un range diciamo di 4-500 euro?
La ringrazio come sempre per la disponibilità e la passione che ci mette, e soprattutto la
pazienza che ha di ascoltare tutti gli audiofili indecisi come il sottoscritto.
Giuseppe - E-mail: p.agus (at) tin.it
LC
Caro Giuseppe,
tra gli integrati che hai elencato, io ci vedrei bene sia il Rega che il Naim. Se puoi ascoltarli con le tue Martin Logan, fallo! La potenza non è un problema, i 60 watt dichiarati del Nait 5si sono sovrabbondanti nella maggior parte delle situazioni. Nel tuo caso, le Martin Logan hanno un'impedenza nominale di 4 ohm, quindi gli amplificatori erogheranno una potenza più alta di quella dichiarata su 8 ohm (almeno una volta e mezza, diciamo). In più, i diffusori dichiarano una sensibilità di 92 dB/w/m, che è altissima. Se fosse realistica, con appena 10 watt avresti 102 dB a un metro di distanza, una pressione sonora ingestibile in condominio, ad esempio. Ho visto una prova con misure e la sensibilità pare si attesti sui 90 dB/w/m, che è comunque un valore molto alto.
Per quanto riguarda il secondo impiantino, il T-Amp originale accetta solo alimentazione da 12V, non uno di più. E la sua bassa potenza suggerisce di utilizzare diffusori di sensibilità medio-alta, cosa rarissima tra i piccoli bookshelf. Io invece prenderei un Nobsound F900S e una coppia di Lonpoo LP42. Un'accoppiata che costa un quinto della cifra che hai stanziato e che suona in maniera semplicemente sorprendente.
Qualora volessi a tutti i costi riciclare il vecchio T-Amp o ti accontentassi di pressioni sonore non esagerate (se la stanza è piccola e l'ascolto è ravvicinato) un diffusore bookshelf tipo Elac Debut potrebbe andar benissimo. Magari, con un po' di pazienza e di fortuna, trovi qualche modello (il 5 o il 6) della prima serie Debut 1.0, che ti consentirebbe di risparmiare non poco.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro William,
certamente un amplificatore A/V non è il massimo per ascoltare bene la musica, anche se dubito possa avere tutte le colpe. Di sicuro un integrato stereo di buona qualità renderà più giustizia sia alle tue Mission che alle tue lecite ambizioni audiophile. Con 800€ nel nuovo non riesci a prendere il Rega Elex, ma il Brio R, che è ottimo. Forse 800 € non bastano neppure per un Elex usato. Potresti cercare altri integrati usati, per quella cifra, forse qualche Naim Nait precedente o Musical Fidelity, ma anche Audiolab e Primare. Tieni comunque conto che se i diffusori non sono posizionati in maniera adeguata per un ascolto stereofonico e se la stanza non ha una buona acustica (il fatto che sia 4x4 di sicuro non aiuta!) ciò limita molto le possibilità della nuova amplificazione e, naturalmente, dei diffusori. Anche il subwoofer, se mal regolato, potrebbe avere la sua dose di colpe nel generare un suono che definisci pastoso e confuso. Controlla anche la corretta polarità di tutti i collegamenti, in particolare delle casse Mission.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Potenza necessaria in ascolto domestico
Caro Lucio,
ti ringrazio molto per la bellissima risposta alla lettera che ti scrissi e che hai pubblicato con il titolo, decisamente calzante, "Regali HiFi" nel volume 911 della rubrica della posta. Non ho potuto fare a meno di notare il numero della raccolta.... abbiamo altre passioni in comune oltre al buon ascolto della musica! Grazie anche per lo sforzo extra in questi mesi così particolari, stare a casa potendo approfondire e praticare ciò che ci piace tira su il morale.
Ti scrivo per segnalare un video in rete che affronta e esemplifica in modo pratico quello che sappiamo e che vai ripetendo ai lettori riguardo alla potenza necessaria nella riproduzione musicale a casa. Nel video si può qualitativamente paragonare la voce reale di una persona con la musica riprodotta in contemporanea da un impianto di riferimento. I diffusori impiegati non sono particolarmente efficienti (87 dB) e vengono alimentati con potenze dell'ordine di uno o due watt per canale. In contemporanea si può quantitativamente leggere la tensione efficace (da cui la potenza elettrica) fornita ai diffusori e la misura in termini di dB della pressione sonora nel punto di ascolto.
Nella demo non si entra necessariamente in dettagli relativi a picchi e possibili distorsioni o clipping nel caso che l'amplificazione abbia erogazione limitata, ma ritengo che si tratti comunque di una esemplificazione chiara per chi tra i lettori vuole rendersi meglio conto di cosa vogliono dire i watt negli impianti domestici. Questo il link al video, pubblicato una settimana fa, se mai non l'avessi già: www.youtube.com/watch?v=vaiEDYB5c9M&t=264s
Un carissimo saluto
Cesare - E-mail: cesare (at) sssup.it
LC
Caro Cesare,
eh già, il volume della posta nr. 911, quando l'ho archiviato, mi ha fatto ricordare quel numeretto magico che metto in moto ogni giorno ;-)
Molto interessante il video, che non conoscevo. Chissà che qualcuno non si convinca definitivamente che queste vagonate di watt che ci ostiniamo ad acquistare e a tenere inutilizzate siano soltanto uno specchietto per le allodole. In case non isolate, ovvero nella maggior parte delle situazioni, superare i 90 dB nel punto d'ascolto è una chimera. Regole di pacifica convivenza coi vicini impongono pressioni sonore (e quindi potenze) ben più basse. Già 1 watt è tanta roba, come il video dimostra in maniera inequivocabile. Sai che penso però? Che non servirà a molto. Quante volte ho chiesto ai lettori di misurare la pressione sonora nel loro punto d'ascolto? Decine di volte. Non serve neppure più acquistare un fonometro, basta un'app gratuita sul cellulare. Non sarà precisissima, ma rende l'idea. Sai in quanti hanno risposto all'appello? Una persona sola. Una sola ha avuto il coraggio di misurare e dirmi che, sì, utilizza una minima frazione dei watt che ha pagato profumatamente. E sai perché? Perché agli audiofili non interessa sapere quanti watt servono realmente. Loro vogliono solo una scusa per acquistare amplificatori sempre più grossi e potenti. Sono sicuro (perché conosco bene la psicologia dell'audiofilo medio) che pochissimi abbiano avuto anche solo il coraggio di fare quella prova. Non vogliono sapere di aver speso inutilmente tanti soldi, pagando a caro prezzo la famigerata corrente, gli ampere, i watt e quant'altro.
Per lo stesso motivo, tantissimi si rifiutano di ascoltare apparecchi o diffusori da poche decine di euro che possano mettere in imbarazzo i loro mostri sacri. Credimi, è una causa persa. Gli audiofili adorano essere presi in giro. Sono disposti a pagare per questo.
Grazie del feedback,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Salvino,
potresti provare con un front-end analogico di livello più elevato, il resto dell'impianto lo meriterebbe. La testina Lyra può stare al suo posto, ma giradischi e braccio possono essere migliorati. Bisogna stabilire un budget e valutare cosa offra il mercato. Michell e Clearaudio sono due certezze, tanto per citare dei nomi. Naturalmente c'è tantissimo altro materiale, più o meno esotico. Per quanto riguarda l'ascolto dei dischi monofonici sì, sarebbe meglio avere una testina mono. Per ovviare al problema dei due giradischi potresti cercare un modello con la possibilità di montare due bracci. Molti giradischi possono essere equipaggiati con un secondo braccio in una fase successiva.
Tieni comunque conto di una cosa: uno dei limiti maggiori dell'analogico è il software, ovvero i dischi. Moltissimi sono incisi davvero male e non c'è giradischi che tenga, in quei casi. Non sperare di ottenere chissà quale suono passando a un set-up di livello più elevato se il disco, in partenza, è un mezzo disastro. I dischi monofonici, poi, non sono certo famosi per essere delle buone incisioni, visto il materiale che si poteva utilizzare all'epoca.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Andrea,
che belle parole, grazie! Sì, quando mi guardo indietro e vedo che i volumi della Rubrica della Posta si stanno rapidamente avvicinando a 1000 mi sorprendo io stesso. E quando vedo l'anno di pubblicazione dei primi articoli (1995!) mi rendo conto che di fatto abbiamo dedicato una vita a questo progetto, sempre con la stessa passione e dedizione, con momenti più o meno facili, in particolare in corrispondenza di tutte le difficoltà e gli imprevisti che la vita ci ha messo di fronte (e di traverso).
Per quanto riguarda la pazienza nel rispondere, credimi, non dipende dal periodo, ma dalla maleducazione degli interlocutori o dalla loro spocchia. Ancora, mi infastidisce parecchio chi non vuole la mia opinione, libera, ma solo la conferma a ciò che pensa o che ha sentito altrove.
Grazie per il feedback!
Lucio Cadeddu
Altra band storica che pubblica un nuovo album! È la volta degli Smashing Pumpkins e il loro insolito, bellissimo ed elettronico Cyr. Produzione affidata a Billy Corgan, ci ascoltiamo il brano “Ramona”.
Nel caso questo embedding dovesse essere vietato/disabilitato, potete visionare il video direttamente su YouTube. Buon ascolto!
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