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LC
Caro Federico,
non è facile intervenire sui parametri da te indicati, senza investimenti importanti. Infatti, il tuo impianto è già di buon livello e non credo che sostituendo l'amplificazione possa fare chissà quale salto qualitativo. Il DAC9 che ho recensito è effettivamente meno raffinato dell'Alita, ma non si tratta di differenze evidentissime, temo che l'upgrade sarebbe solo un piccolo passo avanti. Sarebbe comunque un primo passo, in attesa di capire meglio le tue esigenze. Potresti abbinargli, in seguito, un finale, magari ancora NuPrime, di livello più elevato, previo ascolto nella tua catena, possibilmente. Non vorrei che questi interventi fossero però solo dei palliativi.
Te lo dico chiaramente: a me l'installazione del tuo impianto non piace. Non mi piace la parete posteriore così affollata e non mi piace il fatto che ascolti diffusori così importanti in near field. Prova ad allontanarli un po' dal punto d'ascolto e a posizionarli paralleli tra loro. Inoltre, con questo livello di elettroniche e di diffusori non dovresti sentire le mancanze che lamenti. Sei sicuro che non stia cercando qualcosa che nei dischi non è presente? Visto che citi gli XTC - così abbiamo un terreno comune di confronto - posso dirti che tutta questa fluidità che tu speri di sentire nel tuo impianto, in quei dischi proprio non esiste. Si tratta di incisioni asettiche, la maggior parte delle volte, e molto lontane dalla qualità di una buona incisione audiophile. Pertanto, se ti aspetti di sentire suoni meravigliosi da tutte le incisioni, forse faresti meglio a ridimensionare le tue aspettative. Non ho citato le altre soluzioni che proponi perché, a mio parere, non sono tali. Se proprio devi sostituire qualcosa, meglio il DAC/pre e poi l'amplificazione di potenza. Eventualmente anche con un buon integrato che abbia anche ingressi digitali (es. Nuprime IDA16).
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Andrea,
l'idea di un DAC autocostruito mi piace, sarebbe un bel complemento al tuo impianto tutto DIY. I nostri progetti di DAC li trovi nella sezione apposita del nostro sito ma si tratta di materiale non esattamente recentissimo e di sicuro non pronto per le esigenze della musica liquida attuale. Più attuali sono sicuramente i kit di DIY Paradise che abbiamo recensito più volte. In alternativa sono ottimi anche i kit di
DIYINHK o anche il Human Audio DRAkit che abbiamo recensito poco tempo fa, esattamente nella fascia di prezzo che indicavi tu. Qualora invece volessi un prodotto finito, per quella cifra posso consigiartene uno che ho recensito qualche tempo fa e che ho trovato molto buono, il NuPrime DAC9. Funziona anche da preamplificatore, se dovesse servire. Di sicuro offre tutta la flessibilità d'impiego oggi necessaria per godere appieno di tutte le sorgenti digitali presenti sul mercato.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Re: Nuovo ampli integrato
Gentile Direttore,
innanzitutto grazie per la sua risposta. La mia percezione era sbagliata, probabilmente condizionata dal prezzo e dall'età dell'ampli. Mi fa piacere sapere che non è così. Colgo con entusiasmo le sue indicazioni, anche perché in verità avevo già pensato al Puccini ma nella mail non ne faccio menzione. A tal proposito le vorrei chiedere una precisazione: mi ha suggerito il Puccini Special Edition (immagino che con o senza telecomando sia indifferente) ma non il Puccini 70. è per una questione di budget o è una scelta specifica? Glielo chiedo perché ho visto che ci sono circa 100/150 euro di differenza, e a parità di qualità dell'ampli, i 70 watt del '70 potrebbero tornarmi utili per un futuro upgrade dei diffusori. In altre parole il 70 potrebbe essere il mio ampli quasi "definitivo".
Relativamente ai diffusori, devo dire che leggendola spesso, conosco bene la sua preferenza per le torri rispetto a quelli da stand. Credo sia per la maggior risposta in gamma bassa. Però nel mio caso posso dirle che i miei Delphinus mi piacciono molto e, almeno per il momento, non avverto questa mancanza sulle basse frequenze. O meglio, forse sì ma a volumi bassi. Già a ore 9 della manopola il Rotel mi riempie la stanza di vibrazioni.
La ringrazio per la sua disponibilità e cortesia. Mi scuso se le ho scritto nuovamente così a breve distanza ma a questo punto viste che andrò a sostituire comunque un buon ampli, vorrei farlo al meglio.
Grazie,
Nicola - E-mail: nikpas (at) alice.it
LC
Caro Nicola, ben ritrovato! Consigliavo il vecchio Puccini per una questione di budget, naturalmente. I 70 watt del Puccini più recente non ti servono, bastano e avanzano quelli del vecchio SE. Certo, se la differenza di prezzo è così piccola, prendi pure il modello più recente, non foss'altro che per una semplice questione di vantaggi anagrafici! Meno anni di servizio sulle spalle significa più vita residua nei condensatori e nel resto della componentistica, oltre che meno ossido nei contatti. L'impronta sonora è praticamente la stessa, come da tradizione Audio Analogue, forse il 70 è leggermente più moderno e raffinato. Di sicuro si tratta di un upgrade rispetto al Rotel, almeno dal punto di vista dell'impostazione timbrica, upgrade che andrebbe nella direzione da te sperata. Per quanto riguarda la dinamica, invece, temo che il vecchietto possa ancora dire la sua. Sono curioso di sapere come andrà a finire e di leggere le tue impressioni sui due amplificatori a confronto diretto.
Per quanto riguarda infine i diffusori, certo, per un upgrade c'è sempre tempo. Se sei soddisfatto non vedo motivo per cambiarli.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Davide,
non è vero che non parliamo mai di sorgenti portatili, recensimmo con grande stupore, ad esempio, il Dodocool DA106. Quindi nessuno ti vieta di considerare il Fiio da te indicato, tanto più che se lo colleghi in digitale, la qualità sonora dipende esclusivamente dal DAC e il DAP diventa pressoché ininfluente. Per quanto riguarda invece l'analogico forse il Thorens meriterebbe una revisione, per via del mancato riconoscimento del fine corsa e per il canale che non va. Quest'ultimo problema potrebbe essere causato dalla testina difettosa o da un più probabile inconveniente nei cavi di connessione, tra questa e il braccio e tra il braccio e i cavi di segnale in uscita dal giradischi. Un semplice tester dovrebbe aiutare a capire dove sta il problema e quale sia l'eventuale cavo sconnesso/interrotto. Se per te l'automatismo a fine disco è una caratteristica imprescindibile, potresti prendere in considerazione un ProJect Debut III E o i Lenco L87 e L90 X, che prevedono lo stop a fine disco oppure ancora un qualunque giradischi economico da equipaggiare con il Q-up, un piccolo e ingegnoso arm lifter che si può adattare pressoché a qualunque giradischi. Costa 60€, si trova anche su Amazon, e si occupa di sollevare il braccio quando il disco è finito. Il giradischi non si spegne, ma la testina non sbatte contro il fine disco.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Flavio,
nessun diffusore tradizionale addossato alla parete può riprodurre una scena sonora che si stacca dalla parete medesima. Ci sono diffusori che sono nati e progettati per stare addossati alla parete posteriore e che in questa situazione riescono a suonare equilibrati timbricamente (le Kan, le Rega RS1 ec.) ma scordati l'immagine. Gli unici diffusori che conosco che riescono (parzialmente) nel miracolo sono i Larsen, ma sono solo da pavimento. Quindi rassegnati: o timbrica sostanzialmente corretta oppure diffusori staccati dalla parete di fondo. Vista la situazione compromessa, ti consiglio di fare un tentativo con una coppia di Lonpoo LP42, si accontentano di poco spazio dietro e suonano incredibilmente bene per i 60 euro richiesti. Le Sequerra prima serie sono datate, pur se interessanti. Io credo che una coppia di LP42 potrebbe comunque metterle in serio imbarazzo, soprattutto in gamma medio-alta, che è spettacolare, molto, molto oltre quel che il prezzo ridicolo possa lasciar immaginare (leggiti i pareri di chi le ha acquistate, su questa stessa rubrica ne ho pubblicato più d'uno).
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Vito,
concordo con te sulla necessità di sostituire i diffusori con qualcosa di più recente e raffinato. Le Elac REF 6.2 a me sono piaciute davvero tanto, quindi non posso che consigliartele ad occhi chiusi. Sono diffusori molto raffinati che non stupiscono ad un primo ascolto, ma che coi partner giusti possono dare un assaggio di suono high-end: precisione, delicatezza, ricchezza armonica e fluidità che in genere si trovano solo in diffusori di altissimo livello. È un assaggio, ma sono comunque in grado di migliorare insieme al resto dell'impianto. In altre parole: più è elevata la qualità dell'impianto e più loro mettono in mostra le proprie doti. Tali doti, tuttavia, non si mettono in evidenza con impianti modesti. Non aspettarti miracoli, lasciale suonare per giorni e cerca di capire il loro carattere, sono certo che te ne innamorerai, soprattutto se non è il suono ad effetto quello che stai cercando. Il tuo amplificatore sicuramente è in grado di metterle a loro agio, un po' meno le sorgenti che sarebbe meglio upgradare, prossimamente, per godere della vera magia delle REF 6.2. Sono diffusori maturi per appassionati esigenti ed esperti, suonano benissimo ma un po' vanno capite, per questo serve tempo e un impianto al di sopra di ogni sospetto.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu
LC
Caro Massimo,
ti ringrazio in notevole ritardo per gli auguri, questo fa capire quanto arretrato si fosse accumulato prima della pausa festiva. Le tue DM6 sono belle, ma hanno decisamente fatto il loro tempo, specie considerando i generi musicali da te prediletti. Tra i diffusori che hai citato la mia preferenza personale va senz'altro ai Wilson Audio Sophia, diffusori completi e in grado di rendere giustizia anche al trip-hop più brutale, oltre che essere precisi e delicati quando serve. Trovo invece le B&W e le Avalon un filino troppo educate, se mi si passa il termine. Accertati di poter riservare a diffusori così importanti il giusto spazio vitale, perché possono suonare benissimo, ma anche creare qualche problema se la stanza non è al meglio. Per capirci, più un diffusore ha una gamma bassa importante ed estesa e più la stanza è messa a dura prova. Credimi, la differenza sui bassi profondi tra le tue DM6 e le Sophia è imbarazzante. Le DM6 sotto i 45 Hz non danno quasi più niente, le Sophia arrivano a 29 Hz a -3dB, prestazione irraggiungibile per qualunque diffusore vintage, Klipschorn comprese, per capirci meglio. Purtroppo non dici niente della stanza, dimensioni, trattamento acustico e libertà di posizionamento, per cui non posso fare altro che consigliarti di cercare di fare del tuo meglio per sistemare le Wilson (o qualunque altro diffusore analogo) senza accettare troppi compromessi logistici. Senza questo presupposto l'upgrade, che tecnicamente è certo (direi abissale), potrebbe essere meno esaltante di quanto dovrebbe essere sulla carta.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Vinili o CD?
Caro Direttore, le vorrei sottoporre, se non l'ha già letto un interessante articolo trovato in rete.
Tratta della qualità dei vinili e dei cd. Argomento che in questi ultimi mesi ed anni, tiene banco sulle riviste ed è oggetto di analisi da parte delle statistiche di vendita. A me interessa particolarmente. Provengo infatti dagli anni 70 e dai vinili di allora, mi sono totalmente riconvertito ai cd alla fine degli anni 90. Scelta radicale con vendita dei vinili e giradischi. Non mi sono mai pentito finora.
Ma il diluvio di articoli su puntine, testine, braccetti, pre phono, ecc. inizia a farmi vacillare. Ovvio che per me “rien ne va plu” ma rimane sempre la voglia di giocare ancora la carta del vinile, seppure in piccole dosi e comunque sussidiaria alla cdteca cumulata in oltre 20 anni. Ma credo che articoli come quello che le mando, fughino tutti i dubbi e facciano chiarezza sulla questione.
Amen.
Buon lavoro e tanti auguri per le prossime festività
Claudio - E-mail: claudiomaga7 (at) gmail.com
LC
Caro Claudio,
abbiamo parlato dell'argomento più e più volte: ad esempio qui e spessissimo su questa Rubrica della Posta, ti consiglio di leggere questa mia velenosa risposta sull'argomento. Questo articolo che segnali tu contiene delle grossolane inesattezze. Se è vero che molti master sono digitali, è altrettanto vero che talvolta, confrontando la versione in vinile e in CD dello stesso disco proveniente da master digitale...il vinile suona meglio. Un esempio su tutti: “The nightfly” di Donald Fagen, uno dei primi dischi a potersi fregiare del digital mastering. Non solo, ma c'è un'altra grossa inesattezza nell'articolo: non è vero che gli amplificatori in classe D convertano il segnale analogico in digitale. Il principio di funzionamento utilizza un sistema di switching degli stadi finali a rapidissima commutazione, ma non è presente alcun convertitore A/D all'interno. È spiegato molto bene nel sito ufficiale Rotel. Cito testualmente “Questo processo appare digitale ma, in effetti, la sua natura è analogica. Il segnale non viene “digitalizzato”, ovvero assegnato a un valore numerico; il treno di impulsi PWM è una versione “analogica” del segnale audio di ingresso”. Semmai, come abbiamo segnalato più e più volte (e mi sorprende che tu non abbia mai letto su TNT-Audio questi argomenti, tanto da doverli apprendere - sbagliati! - su un sito generalista come quello citato) il fatto grave è che diverse riedizioni di vinili moderni (ristampe) sono fatte basandosi su file MP3 come sorgente. Questo sì non va bene, perché il segnale originale è perso, definitivamente.
Fatta questa doverosa premessa, che altro aggiungere? Iniziare da zero oggi col vinile per me continua a non avere senso. Tuttavia, è pur sempre un gioco e allora, tutti liberi di giocare come preferiamo! Purtroppo questo è un gioco costoso e non basterà un giradischi entry-level e una ristampa fatta male a farti riscoprire la magia (vera o presunta che sia) dell'analogico.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Luca,
intanto dovresti regalare alle Sonetto dei supporti dedicati e spostarle dal mobile TV! Ti stai perdendo almeno un buon 30% del loro potenziale. Non si possono tenere dei diffusori da 1800 € su una parete attrezzata! Due parole anche sull'amplificatore Cambridge: è evidentemente difettoso, e per due ragioni: non si dovrebbe sentire alcun rumore di fondo, specie a basso volume (a meno di non attaccare l'orecchio agli altoparlanti!) e, in secondo luogo, non è normale che vada in protezione. Era guasto, ed evidentemente te lo hanno riparato male! O te lo fai riparare come si deve oppure lascia perdere e acquista altro. Vorresti un amplificatore italiano, prova a vedere nell'usato cosa riesci a trovare di Unison Research e Audio Analogue. Per la cifra che hai stanziato nell'usato dovresti trovare facilmente qualcosa di interessante. Magari per una cifra simile potresti anche reperire, nell'usato, qualche buon integrato AM Audio, sempre per restare in Italia. Se puoi, chiedi di poter ascoltare i candidati all'interno del tuo impianto.
Grazie per il feedback,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Fabrizio,
sono felice che abbia ritrovato il suono che ti piaceva. Talvolta bastano piccoli interventi per riportare tutto in equilibrio. La frizzantezza che ti infastidisce fa un po' parte del DNA di quei diffusori! Puoi certamente utilizzare controlli di tono, ma bisognerebbe vedere se l'intervento sia centrato nel range di frequenze che tu percepisci un po' enfatizzato. Il tuo amplificatore interviene a 10 kHz (±8 dB) che è una frequenza abbastanza elevata, potrebbe essere che l'enfatizazzione che senti tu sia situata in una frequenza inferiore. È vero che il controllo attenua anche (operando “a campana”) le frequenze adiacenti, ma è difficile prevedere il risultato finale. Puoi comunque tentare. La soluzione, secondo me - a parte sostituire i diffusori - potrebbe essere quella di sostituire l'amplificatore, con qualcosa che sia tendenzialmente più morbido in gamma alta. Sto pensando a un integrato NAD o Arcam o Audio Analogue, ad esempio. Secondo me anche un vecchio Audio Analogue Puccini prima serie (liscio o in versione SE) potrebbe essere un'ottima scelta. Si trova per cifre assolutamente abbordabili e, rispetto al tuo Denon, potrebbe essere un passo avanti in termini di musicalità e godibilità complessiva. Quindi: fai prima una prova coi controlli di tono e poi trai le tue conclusioni.
Grazie per il feedback!
Lucio Cadeddu
La recente quarantena ha certamente prodotto tanti danni, ma anche qualche buon frutto. McCartney III è il nuovo album dell'ex-Beatles Paul McCartney, album scritto, suonato e prodotto integralmente dal baronetto inglese. Paul scrive e suona tutte le canzoni di questo lavoro, che continua la curiosa tradizione dei suoi album casalinghi, questo infatti è il terzo. Un buon modo per iniziare questo 2021. Auguri a tutti!
Nel caso questo embedding dovesse essere vietato/disabilitato, potete visionare il video direttamente su YouTube. Buon ascolto!
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