Lettere alla Redazione di TNT-Audio - settimana 6/3/2021 - 13/3/2021

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  1. Alta fedeltà
  2. Sintomi ampli da ricappare?
  3. Consiglio su upgrade del mio impianto
  4. Diffusori Russell K
  5. Nuovi diffusori
  6. Consigli su upgrade
  7. Voglia di upgrade ma grande confusione
  8. Catena tutta italiana budget 3000€?
  9. Pylon Opal 20
  10. Ho visto anche degli audiofili felici

Alta fedeltà
Buonasera Sig. Cadeddu, le scrivo per chiederle cosa si intenda esattamente con il concetto di alta fedeltà. Ho sempre saputo che quando si usa questo termine si intende la riproduzione più vicina possibile, se non esatta, di quanto contenuto in una registrazione, sia essa dal vivo che in uno studio. Ora mi chiedo (e le chiedo), perché mai due sistemi hi-fi che costano diverse decine se non centinaia di migliaia di euro, producano suoni con caratteristiche timbriche differenti? Impianti di altissimo livello, per il concetto stesso di alta fedeltà, non dovrebbero suonare allo stesso modo?
C'è qualcosa che mi sfugge o l'alta fedeltà è piuttosto un mito irraggiungibile e la categoria degli audiofili una setta di fanatici da internare?
Spero perdonerà la mia provocazione ma sono alquanto confuso.
Grazie.
Marco - E-mail: mardarrigo (at) libero.it

LC
Caro Marco,
sì, un componente HiFi dovrebbe essere fedele al segnale che lo attraversa, cioè non dovrebbe alterarlo in alcun modo. Solo così potremmo essere sicuri che il contenuto della registrazione passi in maniera quanto più fedele all'originale. Purtroppo, per tante ragioni, tutto questo è una chimera. Ogni componente, alla fine, suona diverso. Tutta quelle decine di componenti che il segnale attraversa lasciano un segno, indelebile, sul segnale che trattano. Non si può evitare. La speranza è che componenti migliori riescano a modificare il meno possibile. C'è però un altro problema, insormontabile: come facciamo a sapere che il segnale che passa sia fedele all'incisione? Per saperlo, dovremmo conoscere quella incisione per esperienza diretta, ossia avremmo dovuto presenziare alla creazione dell'incisione stessa. Impossibile. E allora?
Io direi che ci possiamo quindi accontentare di una buona imitazione della realtà. Non molto più di questo. E qui sorge un altro bel problema: ognuno di noi ha una percezione della realtà che è personale, diversa da quella di tutti gli altri. Ciò che può sembrare troppo aperto e brillante per me, potrebbe essere chiuso e scuro per un'altra persona. Ecco quindi che i diversi approcci alla riproduzione sonora hanno tutti il loro senso: sta a noi cercare quei componenti che riescano a imitare la realtà così come NOI la percepiamo. O, paradossalmente, come vorremmo che fosse (la cosiddetta MyFi).
Come vedi, comunque la si voglia guardare, non c'è via d'uscita. Personalmente, quando un componente HiFi mi collega con la musica e le emozioni da essa prodotte, è un buon componente HiFi. Magari non perfetto, ma raggiunge lo scopo: riprodurre musica nel modo più divertente, coinvolgente e magico possibile. Il resto è accademia.
Grazie per il feedback,
Lucio Cadeddu

Sintomi ampli da ricappare?
Buongiorno Direttore,
complimenti come sempre per la pazienza, per l'onestà delle risposte e per la preparazione con le quali viene gestita questa rubrica, che seguo ormai da molti anni. Mi ritrovo in casa un vecchio NAD 3240 che utilizzo assieme ad una coppia di Energy 3.1e, acquistati nel lontano 1991 con il mio primo stipendio. Si tratta di un 2° impianto che tengo per l'ascolto di pezzi rock/heavy metal a volumi sostenuti. Le sorgenti sono un giradischi Linn Basik con braccio Jelco SA-250ST accoppiato a testina Grado Prestige Green II e un multilettore Blu-ray con V-DAC II della Musical Fidelity. L'impianto ha sempre suonato decentemente, salvo qualche scricchiolio di potenziometro e switch che ho periodicamente azzittito con spray disossidante, ma da qualche tempo il suono si è incupito risultando particolarmente chiuso come palcoscenico, esuberante nei bassi/mediobassi e confuso nei medi, a qualsiasi livello di volume.
Per escludere che potesse essere colpa dei diffusori, li ho testati sull'altro mio impianto e provati i diffusori di quest'ultimo sul NAD; ciò ha confermato che il degrado del suono era legato al NAD stesso. Secondo lei, questo sintomo potrebbe essere causato dagli elettrolitici ormai alla frutta (che sono del 1991 ...)? A vista non appaiono gonfi o con perdite di fluidi. Quale altra causa, eventualmente?
Grazie per l'attenzione.
Flavio - E-mail: f_pillan (at) libero.it

LC
Caro Flavio,
sì, potrebbe essere effettivamente un problema di elettrolitici ormai secchi, anche se visivamente non mostrano alcun segno di deterioramento. Certo è che 20 anni non sono poi così tanti da rendere necessario un recapping. Recensirò a breve, per la nostra rubrica Jurassic (S)park, il predecessore del tuo ampli, il NAD 3140. Pur avendo 10 anni in più, non ho notato che avesse i problemi da te menzionati, ma è anche vero che potrebbe essere stato ricappato dal proprietario precedente...
In ogni caso, l'operazione non è costosa e vale la pena eseguirla. Applica anche un trattamento disossidante a tutti i potenziometri e i selettori, spesso una gamma medio-alta appannata è colpa di contatti ossidati o logori.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Consiglio su upgrade del mio impianto
Buongiorno Direttore, sono Flavio, un appassionato di musica che, a distanza di anni dal suo primo - e attuale - impianto, vorrebbe provare a migliorare l'ascolto al fine di renderlo ancora più coinvolgente. Piloto solo musica liquida tramite Imac, collegato ad un dac della RME fireface 400. Come amplificatore ho un Amplificatore Vero della Royal Device, 80 W, costruito da Roberto delle Curti. Come diffusori, delle Usher Minidancer Two Diamond da 4 Ohm, 90 dB.
Sull'Imac ho anche un progamma AVS di Von salis che pilota su altri due canali due casse amplificate, per dare maggior profondità alla scena. Però vorrei tornare al classico due canali. Anche perchè attualmente il mio amplificatore è impostato sempre con la rotella del volume al massimo, gestendo il volume in digitale che parte da -60 dB (volume zero) per arrivare a 0 dB (massimo volume) e temo che questa cosa possa in qualche modo alterare il suono del mio amplificatore di cui sono molto soddisfatto. Inoltre, nonostante la maggior spazialità di questa configurazione, è avvertibile la qualità inferiore del suono che viene da dietro (diffusori attivi Neumann) rispetto a quello principale dell'ampli e dei diffusori Usher frontali.
Quello che mi piacerebbe fare sarebbe di sostituire il dac con uno più performante (e anche meno specifico per i musicisti, come invece è il RME), budget entro i 3000 euro, e valutare anche l'acquisto di un preamplificatore, dopo aver fatto effettuare una modifica al mio integrato per bypassare la preamplificazione interna. Su questo ultimo punto, la preamplificazione interna al mio amplificatore, essa viene effettuata senza amplificazione attiva, ma solo con l'ausilio di trasformatori (aspetto questo visto come punto di forza del costruttore). In base alla sua esperienza, avrei un beneficio a mettere un ottimo preamplificatore (budget entro i 3000 euro) al posto di quello interno? Pensavo per esempio alla filosofia che sta dietro agli ZOTL, vedi
link. In pratica non hanno il trasformatore di uscita, come gli OTL tradizionali, ma con delle differenze e, per quello che vale, ne parlano molto bene.
In alternativa anche qui potrei sostituire l'amplificatore, se trovassi qualcosa di meglio, con un valvolare di una potenza di almeno 60-70 watt Rms (budget di spesa per l'amplificatore, max 5 mila euro). Avevo pensato ai Primaluna 400 Evo, ma anche qui avrei bisogno di consigli autorevoli, ma nello stesso tempo obiettivi, quindi non esiti a consigliarmi di meglio se lo giudicasse opportuno.
Come vede, Direttore, sono partito dalla possibilità di sostituire il mio Dac, per arrivare all'eventuale preamplificatore (se ne valesse la pena) fino a poter sostituire persino l'amplificatore. Non ne faccio tanto una questione di spesa, ma di risultati.
Grazie in anticipo dei suoi prezioni consigli,
Flavio - E-mail: vieri.fla (at) gmail.com

LC
Caro Flavio,
fai bene a tornare a una configurazione più semplice, il Real Stereo alla fine è il compromesso migliore, secondo me. Potresti prendere un pre/DAC, cui abbinare un finale valvolare. Recentemente ho pubblicato un paio di recensioni di DAC/pre della NuPrime, potresti darci un'occhiata. L'Alita è veramente un bel prodotto, ma potresti anche valutare il modello top di gamma, l'Evolution. Una possibile alternativa potrebbe essere il Sudgen Audio MASTERCLASS DAC-4 oppure il Primare Pre35. Sono ormai tanti sul mercato i pre dotati DAC interno o i DAC dotati di stadio di gestione ingressi e volume. In un colpo solo risolveresti il problema del DAC e del pre, minimizzando i passaggi e accorciando il percorso del segnale. Per quanto riguarda il finale valvolare, c'è solo l'imbarazzo della scelta. Il Primaluna che proponi tu è un integrato, che sarebbe inutile nell'ipotesi del pre/DAC. Potresti valutare, pertanto, il PrimaLuna EVO 100 Power (o i modelli più grossi, come il 300 e il 400). Valuta anche una coppia di finali Quad II Forty Lancaster o un bel VTL ST85.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Diffusori Russell K
Buon giorno, è da anni e anni che vi seguo, mi ritrovo sempre con i suoi giudizi, ma è la prima volta che sento il bisogno di scriverle. Ho un impianto che mi soddisfa (più quando ascolto cd che vinile) così composto:

Ieri sono passato da Madformusic a Milano, da Dimitri per info riguardo la musica liquida e, ascoltando alcune tracce "dimostrative della bontà del tutto" da Qobuz, sono rimasto a bocca aperta. Ho ascoltato il Suono che mi piacerebbe ottenere dal MIO impianto e che non sono ancora ad avvicinare!! Caldo ma preciso e dettagliato, con un basso presente ma controllatissimo e non invadente. Il tutto proveniva da un integrato valvolare Audio Hungary Qualiton (dovrebbe uscirne uno nuovo con lo stadio phono integrato ad una cifra inferiore ai 6.000€ di quello in ascolto nella saletta che potrebbe rientrare nel mio budget), piccolissimi diffusori Russell K 50 (dalle dimensioni non credo fossero i 100). Non ho visto la fonte della musica liquida (scaricata comunque da Qobuz).
Comunque, cavi di sezione e qualità "clamorosa" a parte, niente di trascendentale / esoterico ma tremendamente efficace e dal risultato (per me) clamoroso.
Domanda.....la differenza la fa tutta il valvolare? La fanno i diffusori? Oppure la saletta con il trattamento acustico e il posizionamento ottimale del tutto?
Ogni volta che vado da Dimitri torno "depresso" ahahaah. Mi da per favore un consiglio di massima?
Debbo cambiare tutto, qualcosa o che altro??
Grazie per la attenzione e per gli eventuali consigli.
Massimiliano - E-mail: max.paties (at) alice.it

LC
Caro Massimiliano,
con le casse disposte su un mobile a 1,5 metri d'altezza e pure negli angoli...di cosa vogliamo discutere? Di valvole? Di casse? Di alta risoluzione? No, la magia degli impianti che senti è (quasi) tutta nell'acustica della saletta e nell'installazione ortodossa. Non esiste componente al mondo o cifra che tu possa spendere per ottenere un risultato che minimamente si avvicini a quello che senti in negozio, fintanto che continui a tenere le casse in tale disastrosa sistemazione. Ascoltami bene, ripeti ad alta voce e memorizza: fintanto che non ti deciderai a sistemare come si deve l'impianto, dimenticati qualunque velleità audiophile e smetti di andare a sentire altri impianti, perché suoneranno tutti meglio del tuo! Come si possano castigare degli ottimi componenti come i tuoi in una sistemazione del genere per me rimane un grande mistero. Sono convinto che avresti ottenuto un risultato analogo spendendo un decimo di quel che hai speso, e ti dirò di più: sono sicuro che un impiantino con le Lonpoo da 60 euro la coppia e un piccolo ampli in classe D da 50/100€, coi diffusori sistemati a dovere in una stanza acusticamente adatta, suonerebbe meglio del tuo attuale impianto. Lo so, è triste, ma è così. Ci credo che ogni volta che torni a casa dopo aver sentito la saletta di un negozio ti venga un po' di depressione! Verrebbe anche a me. Guarderei le casse appollaiate su quel mobile e mi chiederei se non avrei potuto spendere meglio i miei soldi, piuttosto che in componenti HiFi. Perdona la sincerità, ma qui mancano proprio le basi, l'essenziale. Leggiti le nostre FAQ.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu

Nuovi diffusori
Gent.mo dr. Cadeddu, spero di trovarla bene innanzitutto.
Mi rimetto al suo solito consiglio, per una coppia di diffusori, che vorrei acquistare per il mio ufficio. L'uso sarà come musica di compagnia, una sorta di sottofondo, in uno spazio ahimé un po' grandicello. Le allego alcune foto per renderle un idea di quello che è il mio ambiente lavorativo, ahimé privo di tappeti, tende o armadi vari. è forse un po' troppo vuoto, ma in tutta sincerità preferisco gli ambienti con spazi aperti.
Avrei pensato di collocare i diffusori sulla parete dove trova il planisfero, praticamente di fronte alla porta di ingresso oppure su quella opposta, dove attualmente ho una coppia di Chario Piccolo Star Sat, pilotati da uno YAMAHA RN-303D (appena acquistati e prelevati momentaneamente dal loro KIT, PICCOLO STAR 5.1, come diffusori secchi 2.0, sono assolutamente una delusione, suono freddo, piatto e senza alcun basso o calore) nella attesa di decidere sull'acquisto di questi nuovi diffusori.
La stanza è di circa 55 mq, diciamo un 9x6. Le elettroniche che possiedo attualmente e che posso abbinare ai diffusori, propenderei per un bookshelf con stand, sono il Vela Audio, da lei recensito tempo fa, oppure il Rotel RA 12, entrambi con i loro lettori CD della stessa serie. Spero che le foto, possano essere di aiuto per lei.
Ecco alcuni modelli dei quali ho letto alcune recensioni:

Come vedo ho le idee alquanto confuse, complice la mia scelta a volte più di pancia che non di portafoglio, che spesso mi porta a commettere errori nell' acquisto . a ringrazio e mi scusi se sono stato un po' lungo...
Cordiali saluti,
Felice - E-mail: fcaruso (at) alitravel.it
[Sala d'ascolto]

LC
Caro Felice,
in un ambiente del genere qualunque diffusore suonerà senza bassi e privo di calore, al contrario di come lo vorresti tu. Troppo grande e troppo vuoto, mi spiace darti una piccola delusione. Tra quelli citati, dovendo proprio scegliere, io prenderei gli Elac Debut 6.2 REF, da abbinare alle elettroniche Vela, ma secondo me il risultato finale sarà molto, molto distante dalle prestazioni che questi componenti e questi diffusori possono esprimere. Anche tu, come il lettore che ti ha preceduto, speri sempre nel miracolo, ovvero sistemare alla meno peggio un impianto e sperare che la qualità dei componenti compensi i pesanti compromessi ambientali. Non funziona. Mai.
Anzi, più i componenti sono di qualità e più soffrono in sistemazioni sbagliate. Tu vorresti musica da sottofondo, e allora perché non due piccole Lonpoo abbinate a un sub attivo oppure un vecchio (orrore?) sistema Bose Acousticmass usato?. In ogni caso, in questa sistemazione, l'immagine stereofonica resterà comunque una chimera e così pure la correttezza timbrica. Meglio un suono mediamente godibile, anche non correttissimo, che castigare dei buoni componenti in situazioni di forte compromesso. Ti dirò di più: in un locale come questo che - mi sembra di capire - sia aperto al pubblico (agenzia viaggi?) la soluzione migliore per me sarebbe una coppia (o più) di diffusori in-wall. Non si vedono, diffondono musica gradevole e tanto basta. Ne esistono anche dalla qualità al di sopra di ogni sospetto. E lascia le velleità audiophile ad ambienti più consoni.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Consigli su upgrade
Buonasera caro direttore,
questa è la prima volta che le scrivo dopo tanti anni e aggiungo i miei ringraziamenti e complimenti, alla lunga lista che ricevete, per il prezioso lavoro che fate. Il mio impianto è composto da ampli Naim Nait XS3, giradischi Project RPM9 con braccio originale e testina Benz MC Ace SH uscita 2,5 mV. Attualmente i diffusori sono Opera 1.5 da stand, abbastanza datati e vorrei sostituirli con diffusori da pavimento.
Sono orientato su Totem, Proac e Sonus Faber, li ho ascoltati tutti e mi piacciono (dovrei solo decidere marca e modello dopo un ascolto più accurato). Ho un dubbio, la stanza di ascolto è una piccola stanza di 4,4 x 3 metri ed i diffusori sarebbero posizionati sul lato lungo della stanza a 3 metri fra di loro ed a 2,7 metri dal punto di ascolto (misure purtroppo obbligate e purtroppo con poco spazio intorno) quindi mi chiedo se due torri da pavimento siano una scelta appropriata o se non sia meglio optare per un upgrade con diffusori sempre da stand. Il budget sarebbe di max 6.000 €.
Le chiedo anche un altro consiglio; collegato all'ampli c'è anche un Cocktail Audio X12, considerato l'ampli ed i futuri diffusori, mi consiglia di collegarlo ad un Dac esterno, certo sarebbe un upgrade ma non lo uso molto e non vorrei spendere molto, diciamo 300/500€ (non so se questo abbia senso visto il prezzo dell'X12).
La ringrazio in anticipo e porgo cordiali saluti,
Federico - E-mail: f.parodi55 (at) gmail.com

LC
Caro Federico,
la stanza consente assolutamente l'inserimento di una coppia di torri da pavimento, l'importante è che l'acustica dell'ambiente sia sufficientemente buona. Se la stanza fosse vuota, pur se piccola, suonerebbe male. Questo, tra l'altro, prescinde dal fatto che i diffusori siano da pavimento o da stand. Ottime le alternative che hai valutato, cui magari inserirei anche Opera, per non allontanarti troppo dall'impostazione cui sei abituato.
Per quanto riguarda il Cocktail Audio X12, considerando il resto dell'impianto, potresti e forse dovresti effettivamente migliorarlo passando a un DAC esterno, ma se lo usi poco forse potresti anche soprassedere. Diciamo che tutto dovrebbe nascere da una tua insoddisfazione all'ascolto. Se, ascoltando il Cocktail, ti dovesse sembrare in qualche modo non all'altezza delle altre sorgenti, tanto da renderti la riproduzione non più gradevole e tollerabile, allora dovresti prendere in considerazione la possibilità di un DAC come l'M2Tech Evo Dac Two o il solito Cambridge Audio DAC MAGIC PLUS. Non aspettarti però rivoluzioni sul piano della performance sonora, perché le differenze tra sorgenti digitali di prezzo non troppo dissimile sono spesso elusive.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu

Voglia di upgrade ma grande confusione
Buongiorno gentile Direttore,
intanto un sentito GRAZIE, è da poco che ho iniziato ad interessarmi al mondo Hi-Fi ed ho trovato nella sua Rivista una fonte inesauribile di spunti...e di conseguenza di dubbi! Sfruttando la Sua preziosa disponibilità, cercherò di essere il più chiaro possibile nell'esprimere le mie perplessità, ma sono io per primo in grande confusione. Ascolto un po' di tutto ma principalmente progressive rock e musica classica, soprattutto organistica. Credo di preferire (dico "credo" perchè non ho sicuramente un orecchio allenato) suoni caldi, con una buona prevalenza dei bassi e medi. L'ambiente di ascolto non è dei migliori, soprattutto per l'impossibilità di posizionare correttamente i diffusori. Come fonti uso soprattutto CD e qualche vinile di cui nutro la mia vena "vintage", ma vorrei sfruttare di più la musica liquida da PC (FLAC in particolare). Sono piuttosto in imbarazzo a presentare il mio "impianto", assolutamente primordiale:

Da questo risulta evidente come il mio orecchio sia ahimé poco allenato alla qualità. Vorrei ora fare un upgrade graduale senza buttare via i soldi (budget complessivo per ora direi attorno ai 500 euro) anche perché non so bene cosa aspettarmi in termini di miglioramento sonoro (non vorrei esagerare con le aspettative). Per sfruttare meglio la musica del PC e per passare ad un ascolto prevalentemente in cuffia (ho in mente ad es. le Sennheiser HD599, sui diffusori per ora non vorrei investire di più) pensavo ad un DAC associato ad un amplificatore cuffia come l'accoppiata Topping e30-L30 di cui sembra si parli piuttosto bene in rete. Però poi ho iniziato ad accarezzare l'idea di una possibile soluzione "all-in-one" sostituendo il Pioneer con un amplificatore combinato che funga anche da DAC e da uscita cuffia, come ad esempio il celebrato NAD D 3020 V che avrebbe anche l'ingresso phono e il bluetooth integrato. Tuttavia spenderei attorno ai 500 euro (e dovrei cercare di rivendere il Pioneer) contro i meno di 300 euro della soluzione precedente. Mi rendo conto che si parla di cifre relativamente modeste ma non vorrei fare il salto più lungo della gamba, considerando anche il resto dei componenti della mia catena. Oppure il fosso è meglio saltarlo una volta per tutte come si deve?
Grazie dei consigli che vorrà darmi.
Riccardo - E-mail: odraccir80 (at) gmail.com

LC
Caro Riccardo,
preferirei l'accoppiata all-in-one, francamente. Il NAD D3020 andrebbe benissimo e sarebbe un bel passo avanti rispetto all'amplificazione attuale, sia con il phono che in generale. Sfruttando poi la buona uscita cuffia e la sezione DAC interna potresti mogliorare sia l'ascolto in cuffia che la riproduzione di file digitali. Non solo, ma potresti utilizzare l'uscita digitale del tuo lettore CD Yamaha per sfruttare il DAC interno del NAD. Non mi pare abbia un ingresso USB ma ovviamente puoi sfruttare la connessione Bluetooth per connettere PC, tablet o altri dispositivi mobile. Questo amplificatore può essere il cuore di un impianto ben più sofisicato e raffinato del tuo, quindi a mio parere si tratta della mossa giusta, specie se non intendi upgradare i diffusori, per ora.
Infine, una piccola osservazione sull'imbarazzo nel presentare il tuo impianto: avrai capito, se ci segui da un po', che noi preferiamo di gran lunga dedicare il nostro tempo a chi comincia o a chi non ha grandi possibilità di spesa, il resto francamente ci annoia un po'. La vera sfida è costruire un impianto che suoni molto bene spendendo cifre molto basse, perché con cifre alte son bravi tutti ;-)
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Catena tutta italiana budget 3000€?
Gentilissimo Direttore,
mi ritrovo nella facile condizione di chi deve e vuole ripartire da zero nella costruzione del proprio impianto. Ho utilizzato per molti anni un impianto Technics già bell'e pronto degli anni '90. Adesso è arrivato di fare il così detto upgrade (anche se non nascondo che amerei molto ritrovarmi nelle condizioni di fare un downgrade, filosofia che ho appreso sulle vostre pagine e che amo moltissimo). Semplicemente metterò tutto quello che ho (piastra, ampli, giradischi, cd player, casse) in vendita per non lasciarlo marcire in cantina. Quindi parto da zero. Dove ascolterò: una bella stanza di forma quadrata circa 38 mq con dei soffitti a volta molto alti (5 m di altezza direi), quindi il volume della cubatura è grosso. E' una stanza polifunzionale: pranzo libreria, divani, complessivamente ingombra di tanta roba, anche 2 tappeti. Cosa ascolterò: vinile, di tutto, rock, classica, jazz. E certo anche la liquida in streaming prevalentemente. Budget? Diffusori (6/700), vorrei sperimentare un pre e un finale (1500/2000 insieme) giradischi (Rega o ProJect va benissimo, 300). Poi c'è il problema della musica liquida. Mi sono convinto a separare l'analogico dal digitale. Sono partito dal Rega per la parte ampli, poi ho pensato a Rotel e infine sono giunto alla illusoria forse idea di costruire una catena tutta Made in Italy. E qui ho capito che nel budget che mi propongo è impossibile. Possibile che non si riesca a mettere su una catena riproduttiva con prodotti italiani che rientri nei costi di un impianto da 3000 euro?
Forse lei può aiutarmi a individuare quali prodotti italiani rientrano in questa cifra. Le case che si avvicinano un po' a questo mio obiettivo sarebbero la EAM Lab per Pre e finale, Aliante per i diffusori. Mi rimane fuori un Dac e/o streamer italiano. Ringraziandola fin d'ora se vorrà rispondermi, auguro lunghissima vita a TNT audio e al suo progetto filosofico. Fortunatamente per noi assidui lettori, la presenza di TNT Audio ci rende un po' più felici e consapevoli della vitalità della musica.
Giuseppe - E-mail: pppunta (at) gmail.com

LC
Caro Giuseppe no, non ci siamo. Come possa pensare di suddividere il budget in questo modo, davvero, mi sfugge. 2000 euro per l'amplificazione e 700 per i diffusori? In un ambiente di 38 mq? No, facciamo che invertiamo i ruoli, 2000 per i diffusori e 700 per l'amplificazione! :-)
Per quanto rguarda l'amplificatore, volendo restare in Italia potresti prendere in considerazione Lector, nel nuovo, mentre nell'usato recente trovi tantissimo altro materiale, da marchi quali Audio Analogue, Norma, Unison Research, Monrio, Synthesis, AM Audio e certamente ne sto dimenticando qualcuno. Per quanto riguarda i diffusori è ancora più facile, prendendo in considerazione qualche modello da pavimento - vista la cubatura della stanza - di Sonus Faber, Opera, Indiana Line, Aliante...entro i 2000 euro trovi tanti candidati possibili. Buona la scelta per il giradischi visto che italiano a queste cifre è impensabile e discorso analogo può essere fatto per lo streamer, introvabile il Made in Italy con costi bassi. Perché poi un impianto debba per forza essere made in Italy mi sfugge, l'autarchia va a scontrarsi pesantemente con il fatto che molti prodotti italiani di italiano hanno solo il nome e, se va bene, il progetto, perché spesso sono realizzazioni a basso costo in paesi dell'est se non addirittura nel Far East. Comunque, anche se non 100% Made in Italy, almeno con amplificazione e diffusori riesci a mettere il tricolore sul tuo impianto.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Pylon Opal 20
Buonasera direttore. Le scrivo per avere (ammesso che ne abbia voglia e che non disturbo) qualche info in più su questi diffusori che lei ha
recensito la scorsa estate.

Io ho appena venduto i miei ex diffusori Dali Zensor 7 con reflex anteriore per i troppi bassi che avevano e le vibrazioni scaricate sul pavimento quando si alzava un po' la manetta, complice anche un ambiente un po' risonante, una costruzione del mobile leggera, risonante e i diffusori sulle punte, per cui le chiedevo se a suo avviso si possono tenere anche piu vicino le Opal 20 ai miei canonici 35 cm o rischio "ancora"? L'ampli è il buon Lector zax 70 in 20 mq di ambiente.
Grazie per l'attenzione e scusi se mi sono dilungato.
Maurizio - E-mail: contemaury127 (at) gmail.com

LC
Caro Maurizio,
non si possono dare risposte assolute e slegate dall'acustica dell'ambiente. Le Opal 20 hanno un basso generoso, ma il quanto dipende dalla stanza dove vanno installate. Lo stesso si può dire per la distanza dalla parete posteriore: in alcuni ambienti - magari poveri di bassi - può andar bene una posizione più a ridosso della parete posteriore, in altri il contrario. Da quel che hai raccontato sugli altri diffusori in tuo possesso, sembra che il tuo ambiente abbia delle risonanze in bassa frequenza. Se così fosse, più la parete posteriore è distante e meglio è. Puoi sempre spostare i diffusori avanti e indietro ogni volta, sono leggeri e facilmente maneggiabili.
Per quanto riguarda l'altezza della scena, nella recensione delle Opal 20 scrivo che il soundstage è credibile e molto ampio. Questo secondo te che significa? Se avessi notato una limitata estensione in altezza, l'avrei scritto, come faccio sempre. Nelle nostre recensioni non c'è niente di nascosto tra le righe, quel dico/non dico cui ci ha abituato certa stampa, per paura di ferire qualche interesse commerciale. Pertanto, non ritengo che i diffusori siano da sollevare dal pavimento né da inclinare all'indietro. Nel tuo caso direi però che il problema per la scena acustica sono i 35 cm di distanza dalla parete posteriore, che ne compromettono lo sviluppo corretto in tre dimensioni. L'altezza sarà il minore del problemi, credimi. Se hai ascoltato le Opal 23 e ti sono piaciute, non vedo perché non dovrebbero piacerti le 20. Per quello che costano, lo ribadisco, sono diffusori straordinari. Se non suonano come hai letto nella recensione sarà soltanto perché il tuo ambiente non lo consente. Questo, naturalmente, sarà un problema con qualunque diffusore.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Ho visto anche degli audiofili felici
Ciao Lucio! Ho pensato di scrivere perché magari quello che mi è capitato può essere di ispirazione ad altri. Parlo di cavi, eh! ;-) Il fattaccio è accaduto in corrispondenza dell'upgrade dell'integrato che dal 91 pilotava le mie adorate TDL Studio 0.5, un Unison Research Mood. Ho fatto un affarone e senza spendere un euro ho venduto il Mood e comprato un Naim Nait 5i dopo aver verificato con te che si trattasse davvero di un upgrade. I miei cavi di potenza erano fatti con un cavo quadripolare coi 4 poli incrociati a stella come da progetto
TNT Star. Niente di più, economico "cavaccio" di dimensioni generose ma con conduttori multifilari (non è neanche intrecciato). Avrò speso 2-3 euro...
Tutte le chiacchiere sui Naim che necessitano cavi particolari per sopperire all'assenza della rete di Zobel, ecc., ecc. mi hanno portato a cercare dei cavi più "dignitosi" per il nuovo ampli. Mi sono imbattuto in dei semplici Qed "Balanced Design Speaker Cables" che costavano anche poco e sembravano soddisfare almeno il requisiti di bassa capacità (tra l'altro vedo i Nac A5 in giro a prezzi tipo 100-200 euro! Non fa per me...).
Va precisato che proprio a partire dal Naim Nait 5i che ho io, qualunque cavo va bene, non si rischia nulla e non si inficia nulla perché la rete di Zobel ora è inclusa nello stadio finale degli amplificatori di Salisbury. Bene, nel momento dell'arrivo del "nuovo" Naim stavamo impacchettando le nostre cose per imminente trasloco. L'ho "attaccato" brutalmente ai cavacci TNT Star e via... tempo un mese, smontato tutto e casa nuova, stanza d'ascolto diversa ...e cavi di potenza nuovi. E' anche plausibile che il Naim fosse una rimanenza di magazzino usata poco e quindi necessitasse persino di rodaggio!
Complice il trambusto del trasloco, per lungo periodo non ho fatto ascolti attenti. Ma quando provavo, stranamente mi passava presto la voglia... Dopo un po' cominciavo a rendermi conto che mi mancava qualcosa. Gli ascolti non erano poi così coinvolgenti. In particolare mi sembrava mancasse la spinta in basso a cui ero abituato e per cui in origine avevo fortemente voluto diffusori a linea di trasmissione. Stupidamente ho cominciato a incolpare il Naim, il più grosso cambiamento avvenuto (la stanza è abbastanza grande per avere le frequenze basse desiderate ed è abbastanza bene arredata). Magari il carico difficile delle TDL lo mette in difficoltà? Possibile? Il Mood le faceva andare bene! Avessi sbagliato? Ho persino cominciato a cercare alternative ma non mi sembrava plausibile che un Nait 5i non avesse abbastanza riserva... che fosse difettoso?
Arrivato finalmente il weekend ero quasi deciso a contattare una persona che vendeva un AA Puccini 70 quando mi è venuto in mente che i cavacci non li avevo poi buttati. Prima di scrivere all'inserzionista li ho rimontati. Incredibile! Uno spettacolo! La spinta in basso ora c'è eccome! Ma che ti dico: definizione, dinamica, estensione, ariosità..... mi mancano gli aggettivi, non sono un recensore, ma il godimento negli ascolti ora c'è eccome! Sarà il PRAT? ;-)
I cavi Qed inibivano per qualche motivo il Nait. Appunto i cavi non aggiungono nulla, semmai tolgono. E questi poveretti toglievano molte cose! Non capisco bene perché. Sono dei semplici cavi a due conduttori multifilari paralleli. Magari erano difettosi...
I miei TNT Star sono 4 multifilari a croce, non "twistati", spellati e infilati brutalmente nei morsetti delle TDL e in bananine che vanno nelle uscite del Nait. Che succederebbe se trovassi un quadripolare ancora migliore, schermato, twistato, ed aggiungessi connettori di qualità e anelli in ferrite! L'apoteosi! Non oso pensare ai progetti TNT superiori!
Altroché, Il Nait 5i è una bomba! Semmai le alternative sono 5si, XS o Nac+Nap!
Viva il TNT Star!
Ma mi piacerebbe capire perché.... qualche idea?
Ciao e grazie,
Pasquale - E-mail: pasrob (at) pm.me

LC
Caro Pasquale,
non è che per qualche motivo i cavi QED li avevi collegati con la fase sbagliata? Si spiegherebbe la mancanza di bassi! Prova a ricollegarli, facendo attenzione a positivo e negativo. Non c'è alcun altra possibilità, a mio parere. Il TNT Star è un cavo che va bene, ma il QED non ha niente di particolare, né in meglio, né in peggio. In più, il Nait non risente più della tipologia di cavi che si utilizzano. Comunque sì, dovresti provare qualche nostro progetto fai_da_te un po' più elaborato :-)
Grazie per il feedback!
Lucio Cadeddu

Suggerimento musicale della settimana

Ci lascia anche Bunny Wailer, l'ultimo membro fondatore sopravissuto della band The Wailers, dopo che Bob Marley e Peter Tosh ci lasciarono nel 1981 e nel 1987, rispettivamente. Bunny Wailer aveva 73 anni. Lo ricordiamo in questa recente esibizione live col brano Rasta Man Chant.

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