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LC
Caro Marco,
sì, un componente HiFi dovrebbe essere fedele al segnale che lo attraversa, cioè non dovrebbe alterarlo in alcun modo. Solo così potremmo essere sicuri che il contenuto della registrazione passi in maniera quanto più fedele all'originale. Purtroppo, per tante ragioni, tutto questo è una chimera. Ogni componente, alla fine, suona diverso. Tutta quelle decine di componenti che il segnale attraversa lasciano un segno, indelebile, sul segnale che trattano. Non si può evitare. La speranza è che componenti migliori riescano a modificare il meno possibile. C'è però un altro problema, insormontabile: come facciamo a sapere che il segnale che passa sia fedele all'incisione? Per saperlo, dovremmo conoscere quella incisione per esperienza diretta, ossia avremmo dovuto presenziare alla creazione dell'incisione stessa. Impossibile. E allora?
Io direi che ci possiamo quindi accontentare di una buona imitazione della realtà. Non molto più di questo. E qui sorge un altro bel problema: ognuno di noi ha una percezione della realtà che è personale, diversa da quella di tutti gli altri. Ciò che può sembrare troppo aperto e brillante per me, potrebbe essere chiuso e scuro per un'altra persona. Ecco quindi che i diversi approcci alla riproduzione sonora hanno tutti il loro senso: sta a noi cercare quei componenti che riescano a imitare la realtà così come NOI la percepiamo. O, paradossalmente, come vorremmo che fosse (la cosiddetta MyFi).
Come vedi, comunque la si voglia guardare, non c'è via d'uscita. Personalmente, quando un componente HiFi mi collega con la musica e le emozioni da essa prodotte, è un buon componente HiFi. Magari non perfetto, ma raggiunge lo scopo: riprodurre musica nel modo più divertente, coinvolgente e magico possibile. Il resto è accademia.
Grazie per il feedback,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Flavio,
sì, potrebbe essere effettivamente un problema di elettrolitici ormai secchi, anche se visivamente non mostrano alcun segno di deterioramento. Certo è che 20 anni non sono poi così tanti da rendere necessario un recapping. Recensirò a breve, per la nostra rubrica Jurassic (S)park, il predecessore del tuo ampli, il NAD 3140. Pur avendo 10 anni in più, non ho notato che avesse i problemi da te menzionati, ma è anche vero che potrebbe essere stato ricappato dal proprietario precedente...
In ogni caso, l'operazione non è costosa e vale la pena eseguirla. Applica anche un trattamento disossidante a tutti i potenziometri e i selettori, spesso una gamma medio-alta appannata è colpa di contatti ossidati o logori.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Consiglio su upgrade del mio impianto
Buongiorno Direttore, sono Flavio, un appassionato di musica che, a
distanza di anni dal suo primo - e attuale - impianto, vorrebbe provare
a migliorare l'ascolto al fine di renderlo ancora più coinvolgente.
Piloto solo musica liquida tramite Imac, collegato ad un dac della RME
fireface 400. Come amplificatore ho un Amplificatore Vero della Royal
Device, 80 W, costruito da Roberto delle Curti. Come diffusori, delle
Usher Minidancer Two Diamond da 4 Ohm, 90 dB.
Sull'Imac ho anche un progamma AVS di Von salis che pilota su altri due
canali due casse amplificate, per dare maggior profondità alla scena.
Però vorrei tornare al classico due canali. Anche perchè attualmente il
mio amplificatore è impostato sempre con la rotella del volume al
massimo, gestendo il volume in digitale che parte da -60 dB (volume
zero) per arrivare a 0 dB (massimo volume) e temo che questa cosa possa
in qualche modo alterare il suono del mio amplificatore di cui sono
molto soddisfatto. Inoltre, nonostante la maggior spazialità di questa
configurazione, è avvertibile la qualità inferiore del suono che viene
da dietro (diffusori attivi Neumann) rispetto a quello principale
dell'ampli e dei diffusori Usher frontali.
Quello che mi piacerebbe fare sarebbe di sostituire il dac con uno più
performante (e anche meno specifico per i musicisti, come invece è il
RME), budget entro i 3000 euro, e valutare anche l'acquisto di un
preamplificatore, dopo aver fatto effettuare una modifica al mio
integrato per bypassare la preamplificazione interna. Su questo ultimo
punto, la preamplificazione interna al mio amplificatore, essa viene
effettuata senza amplificazione attiva, ma solo con l'ausilio di
trasformatori (aspetto questo visto come punto di forza del
costruttore). In base alla sua esperienza, avrei un beneficio a mettere
un ottimo preamplificatore (budget entro i 3000 euro) al posto di
quello interno? Pensavo per esempio alla filosofia che sta dietro agli
ZOTL, vedi link. In pratica non
hanno il trasformatore di uscita, come gli OTL tradizionali, ma con
delle differenze e, per quello che vale, ne parlano molto bene.
In alternativa anche qui potrei sostituire l'amplificatore, se trovassi
qualcosa di meglio, con un valvolare di una potenza di almeno 60-70 watt
Rms (budget di spesa per l'amplificatore, max 5 mila euro). Avevo
pensato ai Primaluna 400 Evo, ma anche qui avrei bisogno di consigli
autorevoli, ma nello stesso tempo obiettivi, quindi non esiti a
consigliarmi di meglio se lo giudicasse opportuno.
Come vede, Direttore, sono partito dalla possibilità di sostituire il
mio Dac, per arrivare all'eventuale preamplificatore (se ne valesse la
pena) fino a poter sostituire persino l'amplificatore. Non ne faccio
tanto una questione di spesa, ma di risultati.
Grazie in anticipo dei suoi prezioni consigli,
Flavio - E-mail: vieri.fla (at) gmail.com
LC
Caro Flavio,
fai bene a tornare a una configurazione più semplice, il Real Stereo alla fine è il compromesso migliore, secondo me. Potresti prendere un pre/DAC, cui abbinare un finale valvolare. Recentemente ho pubblicato un paio di recensioni di DAC/pre della NuPrime, potresti darci un'occhiata. L'Alita è veramente un bel prodotto, ma potresti anche valutare il modello top di gamma, l'Evolution. Una possibile alternativa potrebbe essere il Sudgen Audio MASTERCLASS DAC-4 oppure il Primare Pre35. Sono ormai tanti sul mercato i pre dotati DAC interno o i DAC dotati di stadio di gestione ingressi e volume. In un colpo solo risolveresti il problema del DAC e del pre, minimizzando i passaggi e accorciando il percorso del segnale. Per quanto riguarda il finale valvolare, c'è solo l'imbarazzo della scelta. Il Primaluna che proponi tu è un integrato, che sarebbe inutile nell'ipotesi del pre/DAC. Potresti valutare, pertanto, il PrimaLuna EVO 100 Power (o i modelli più grossi, come il 300 e il 400). Valuta anche una coppia di finali Quad II Forty Lancaster o un bel VTL ST85.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Diffusori Russell K
Buon giorno, è da anni e anni che vi seguo, mi ritrovo sempre con i suoi giudizi, ma è la prima volta che sento il bisogno di scriverle. Ho un impianto che mi soddisfa (più quando ascolto cd che vinile) così composto:
Ieri sono passato da Madformusic a Milano, da Dimitri per info riguardo la musica liquida e, ascoltando alcune tracce "dimostrative della bontà del tutto" da Qobuz, sono rimasto a bocca aperta. Ho ascoltato il Suono che mi piacerebbe ottenere dal MIO impianto e che non sono ancora ad avvicinare!!
Caldo ma preciso e dettagliato, con un basso presente ma controllatissimo e non invadente. Il tutto proveniva da un integrato valvolare Audio Hungary Qualiton (dovrebbe uscirne uno nuovo con lo stadio phono integrato ad una cifra inferiore ai 6.000€ di quello in ascolto nella saletta che potrebbe rientrare nel mio budget), piccolissimi diffusori Russell K 50 (dalle dimensioni non credo fossero i 100). Non ho visto la fonte della musica liquida (scaricata comunque da Qobuz).
Comunque, cavi di sezione e qualità "clamorosa" a parte, niente di trascendentale / esoterico ma tremendamente efficace e dal risultato (per me) clamoroso.
Domanda.....la differenza la fa tutta il valvolare? La fanno i diffusori? Oppure la saletta con il trattamento acustico e il posizionamento ottimale del tutto?
Ogni volta che vado da Dimitri torno "depresso" ahahaah. Mi da per favore un consiglio di massima?
Debbo cambiare tutto, qualcosa o che altro??
Grazie per la attenzione e per gli eventuali consigli.
Massimiliano - E-mail: max.paties (at) alice.it
LC
Caro Massimiliano,
con le casse disposte su un mobile a 1,5 metri d'altezza e pure negli angoli...di cosa vogliamo discutere? Di valvole? Di casse? Di alta risoluzione? No, la magia degli impianti che senti è (quasi) tutta nell'acustica della saletta e nell'installazione ortodossa. Non esiste componente al mondo o cifra che tu possa spendere per ottenere un risultato che minimamente si avvicini a quello che senti in negozio, fintanto che continui a tenere le casse in tale disastrosa sistemazione. Ascoltami bene, ripeti ad alta voce e memorizza: fintanto che non ti deciderai a sistemare come si deve l'impianto, dimenticati qualunque velleità audiophile e smetti di andare a sentire altri impianti, perché suoneranno tutti meglio del tuo! Come si possano castigare degli ottimi componenti come i tuoi in una sistemazione del genere per me rimane un grande mistero. Sono convinto che avresti ottenuto un risultato analogo spendendo un decimo di quel che hai speso, e ti dirò di più: sono sicuro che un impiantino con le Lonpoo da 60 euro la coppia e un piccolo ampli in classe D da 50/100€, coi diffusori sistemati a dovere in una stanza acusticamente adatta, suonerebbe meglio del tuo attuale impianto. Lo so, è triste, ma è così. Ci credo che ogni volta che torni a casa dopo aver sentito la saletta di un negozio ti venga un po' di depressione! Verrebbe anche a me. Guarderei le casse appollaiate su quel mobile e mi chiederei se non avrei potuto spendere meglio i miei soldi, piuttosto che in componenti HiFi. Perdona la sincerità, ma qui mancano proprio le basi, l'essenziale. Leggiti le nostre FAQ.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu
LC
Caro Felice,
in un ambiente del genere qualunque diffusore suonerà senza bassi e privo di calore, al contrario di come lo vorresti tu. Troppo grande e troppo vuoto, mi spiace darti una piccola delusione. Tra quelli citati, dovendo proprio scegliere, io prenderei gli Elac Debut 6.2 REF, da abbinare alle elettroniche Vela, ma secondo me il risultato finale sarà molto, molto distante dalle prestazioni che questi componenti e questi diffusori possono esprimere. Anche tu, come il lettore che ti ha preceduto, speri sempre nel miracolo, ovvero sistemare alla meno peggio un impianto e sperare che la qualità dei componenti compensi i pesanti compromessi ambientali. Non funziona. Mai.
Anzi, più i componenti sono di qualità e più soffrono in sistemazioni sbagliate. Tu vorresti musica da sottofondo, e allora perché non due piccole Lonpoo abbinate a un sub attivo oppure un vecchio (orrore?) sistema Bose Acousticmass usato?. In ogni caso, in questa sistemazione, l'immagine stereofonica resterà comunque una chimera e così pure la correttezza timbrica. Meglio un suono mediamente godibile, anche non correttissimo, che castigare dei buoni componenti in situazioni di forte compromesso. Ti dirò di più: in un locale come questo che - mi sembra di capire - sia aperto al pubblico (agenzia viaggi?) la soluzione migliore per me sarebbe una coppia (o più) di diffusori in-wall. Non si vedono, diffondono musica gradevole e tanto basta. Ne esistono anche dalla qualità al di sopra di ogni sospetto. E lascia le velleità audiophile ad ambienti più consoni.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Federico,
la stanza consente assolutamente l'inserimento di una coppia di torri da pavimento, l'importante è che l'acustica dell'ambiente sia sufficientemente buona. Se la stanza fosse vuota, pur se piccola, suonerebbe male. Questo, tra l'altro, prescinde dal fatto che i diffusori siano da pavimento o da stand. Ottime le alternative che hai valutato, cui magari inserirei anche Opera, per non allontanarti troppo dall'impostazione cui sei abituato.
Per quanto riguarda il Cocktail Audio X12, considerando il resto dell'impianto, potresti e forse dovresti effettivamente migliorarlo passando a un DAC esterno, ma se lo usi poco forse potresti anche soprassedere. Diciamo che tutto dovrebbe nascere da una tua insoddisfazione all'ascolto. Se, ascoltando il Cocktail, ti dovesse sembrare in qualche modo non all'altezza delle altre sorgenti, tanto da renderti la riproduzione non più gradevole e tollerabile, allora dovresti prendere in considerazione la possibilità di un DAC come l'M2Tech Evo Dac Two o il solito Cambridge Audio DAC MAGIC PLUS. Non aspettarti però rivoluzioni sul piano della performance sonora, perché le differenze tra sorgenti digitali di prezzo non troppo dissimile sono spesso elusive.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu
LC
Caro Riccardo,
preferirei l'accoppiata all-in-one, francamente. Il NAD D3020 andrebbe benissimo e sarebbe un bel passo avanti rispetto all'amplificazione attuale, sia con il phono che in generale. Sfruttando poi la buona uscita cuffia e la sezione DAC interna potresti mogliorare sia l'ascolto in cuffia che la riproduzione di file digitali. Non solo, ma potresti utilizzare l'uscita digitale del tuo lettore CD Yamaha per sfruttare il DAC interno del NAD. Non mi pare abbia un ingresso USB ma ovviamente puoi sfruttare la connessione Bluetooth per connettere PC, tablet o altri dispositivi mobile. Questo amplificatore può essere il cuore di un impianto ben più sofisicato e raffinato del tuo, quindi a mio parere si tratta della mossa giusta, specie se non intendi upgradare i diffusori, per ora.
Infine, una piccola osservazione sull'imbarazzo nel presentare il tuo impianto: avrai capito, se ci segui da un po', che noi preferiamo di gran lunga dedicare il nostro tempo a chi comincia o a chi non ha grandi possibilità di spesa, il resto francamente ci annoia un po'. La vera sfida è costruire un impianto che suoni molto bene spendendo cifre molto basse, perché con cifre alte son bravi tutti ;-)
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Giuseppe no, non ci siamo. Come possa pensare di suddividere il budget in questo modo, davvero, mi sfugge. 2000 euro per l'amplificazione e 700 per i diffusori? In un ambiente di 38 mq? No, facciamo che invertiamo i ruoli, 2000 per i diffusori e 700 per l'amplificazione! :-)
Per quanto rguarda l'amplificatore, volendo restare in Italia potresti prendere in considerazione Lector, nel nuovo, mentre nell'usato recente trovi tantissimo altro materiale, da marchi quali Audio Analogue, Norma, Unison Research, Monrio, Synthesis, AM Audio e certamente ne sto dimenticando qualcuno. Per quanto riguarda i diffusori è ancora più facile, prendendo in considerazione qualche modello da pavimento - vista la cubatura della stanza - di Sonus Faber, Opera, Indiana Line, Aliante...entro i 2000 euro trovi tanti candidati possibili. Buona la scelta per il giradischi visto che italiano a queste cifre è impensabile e discorso analogo può essere fatto per lo streamer, introvabile il Made in Italy con costi bassi. Perché poi un impianto debba per forza essere made in Italy mi sfugge, l'autarchia va a scontrarsi pesantemente con il fatto che molti prodotti italiani di italiano hanno solo il nome e, se va bene, il progetto, perché spesso sono realizzazioni a basso costo in paesi dell'est se non addirittura nel Far East. Comunque, anche se non 100% Made in Italy, almeno con amplificazione e diffusori riesci a mettere il tricolore sul tuo impianto.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Pylon Opal 20
Buonasera direttore. Le scrivo per avere (ammesso che ne abbia voglia e che non disturbo) qualche info in più su questi diffusori che lei ha recensito la scorsa estate.
LC
Caro Maurizio,
non si possono dare risposte assolute e slegate dall'acustica dell'ambiente. Le Opal 20 hanno un basso generoso, ma il quanto dipende dalla stanza dove vanno installate. Lo stesso si può dire per la distanza dalla parete posteriore: in alcuni ambienti - magari poveri di bassi - può andar bene una posizione più a ridosso della parete posteriore, in altri il contrario. Da quel che hai raccontato sugli altri diffusori in tuo possesso, sembra che il tuo ambiente abbia delle risonanze in bassa frequenza. Se così fosse, più la parete posteriore è distante e meglio è. Puoi sempre spostare i diffusori avanti e indietro ogni volta, sono leggeri e facilmente maneggiabili.
Per quanto riguarda l'altezza della scena, nella recensione delle Opal 20 scrivo che il soundstage è credibile e molto ampio. Questo secondo te che significa? Se avessi notato una limitata estensione in altezza, l'avrei scritto, come faccio sempre. Nelle nostre recensioni non c'è niente di nascosto tra le righe, quel dico/non dico cui ci ha abituato certa stampa, per paura di ferire qualche interesse commerciale. Pertanto, non ritengo che i diffusori siano da sollevare dal pavimento né da inclinare all'indietro. Nel tuo caso direi però che il problema per la scena acustica sono i 35 cm di distanza dalla parete posteriore, che ne compromettono lo sviluppo corretto in tre dimensioni. L'altezza sarà il minore del problemi, credimi. Se hai ascoltato le Opal 23 e ti sono piaciute, non vedo perché non dovrebbero piacerti le 20. Per quello che costano, lo ribadisco, sono diffusori straordinari. Se non suonano come hai letto nella recensione sarà soltanto perché il tuo ambiente non lo consente. Questo, naturalmente, sarà un problema con qualunque diffusore.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Ho visto anche degli audiofili felici
Ciao Lucio! Ho pensato di scrivere perché magari quello che mi è capitato può essere di ispirazione ad altri. Parlo di cavi, eh! ;-)
Il fattaccio è accaduto in corrispondenza dell'upgrade dell'integrato che dal 91 pilotava le mie adorate TDL Studio 0.5, un Unison Research Mood.
Ho fatto un affarone e senza spendere un euro ho venduto il Mood e comprato un Naim Nait 5i dopo aver verificato con te che si trattasse davvero di un upgrade.
I miei cavi di potenza erano fatti con un cavo quadripolare coi 4 poli incrociati a stella come da progetto TNT Star. Niente di più, economico "cavaccio" di dimensioni generose ma con conduttori multifilari (non è neanche intrecciato). Avrò speso 2-3 euro...
Tutte le chiacchiere sui Naim che necessitano cavi particolari per sopperire all'assenza della rete di Zobel, ecc., ecc. mi hanno portato a cercare dei cavi più "dignitosi" per il nuovo ampli. Mi sono imbattuto in dei semplici Qed "Balanced Design Speaker Cables" che costavano anche poco e sembravano soddisfare almeno il requisiti di bassa capacità (tra l'altro vedo i Nac A5 in giro a prezzi tipo 100-200 euro! Non fa per me...).
Va precisato che proprio a partire dal Naim Nait 5i che ho io, qualunque cavo va bene, non si rischia nulla e non si inficia nulla perché la rete di Zobel ora è inclusa nello stadio finale degli amplificatori di Salisbury. Bene, nel momento dell'arrivo del "nuovo" Naim stavamo impacchettando le nostre cose per imminente trasloco. L'ho "attaccato" brutalmente ai cavacci TNT Star e via... tempo un mese, smontato tutto e casa nuova, stanza d'ascolto diversa ...e cavi di potenza nuovi. E' anche plausibile che il Naim fosse una rimanenza di magazzino usata poco e quindi necessitasse persino di rodaggio!
Complice il trambusto del trasloco, per lungo periodo non ho fatto ascolti attenti. Ma quando provavo, stranamente mi passava presto la voglia...
Dopo un po' cominciavo a rendermi conto che mi mancava qualcosa. Gli ascolti non erano poi così coinvolgenti. In particolare mi sembrava mancasse la spinta in basso a cui ero abituato e per cui in origine avevo fortemente voluto diffusori a linea di trasmissione. Stupidamente ho cominciato a incolpare il Naim, il più grosso cambiamento avvenuto (la stanza è abbastanza grande per avere le frequenze basse desiderate ed è abbastanza bene arredata). Magari il carico difficile delle TDL lo mette in difficoltà? Possibile? Il Mood le faceva andare bene! Avessi sbagliato? Ho persino cominciato a cercare alternative ma non mi sembrava plausibile che un Nait 5i non avesse abbastanza riserva... che fosse difettoso?
Arrivato finalmente il weekend ero quasi deciso a contattare una persona che vendeva un AA Puccini 70 quando mi è venuto in mente che i cavacci non li avevo poi buttati. Prima di scrivere all'inserzionista li ho rimontati.
Incredibile! Uno spettacolo! La spinta in basso ora c'è eccome! Ma che ti dico: definizione, dinamica, estensione, ariosità..... mi mancano gli aggettivi, non sono un recensore, ma il godimento negli ascolti ora c'è eccome! Sarà il PRAT? ;-)
I cavi Qed inibivano per qualche motivo il Nait. Appunto i cavi non aggiungono nulla, semmai tolgono. E questi poveretti toglievano molte cose!
Non capisco bene perché. Sono dei semplici cavi a due conduttori multifilari paralleli. Magari erano difettosi...
I miei TNT Star sono 4 multifilari a croce, non "twistati", spellati e infilati brutalmente nei morsetti delle TDL e in bananine che vanno nelle uscite del Nait. Che succederebbe se trovassi un quadripolare ancora migliore, schermato, twistato, ed aggiungessi connettori di qualità e anelli in ferrite! L'apoteosi! Non oso pensare ai progetti TNT superiori!
Altroché, Il Nait 5i è una bomba! Semmai le alternative sono 5si, XS o Nac+Nap!
Viva il TNT Star!
Ma mi piacerebbe capire perché.... qualche idea?
Ciao e grazie,
Pasquale - E-mail: pasrob (at) pm.me
LC
Caro Pasquale,
non è che per qualche motivo i cavi QED li avevi collegati con la fase sbagliata? Si spiegherebbe la mancanza di bassi! Prova a ricollegarli, facendo attenzione a positivo e negativo. Non c'è alcun altra possibilità, a mio parere. Il TNT Star è un cavo che va bene, ma il QED non ha niente di particolare, né in meglio, né in peggio. In più, il Nait non risente più della tipologia di cavi che si utilizzano. Comunque sì, dovresti provare qualche nostro progetto fai_da_te un po' più elaborato :-)
Grazie per il feedback!
Lucio Cadeddu
Ci lascia anche Bunny Wailer, l'ultimo membro fondatore sopravissuto della band The Wailers, dopo che Bob Marley e Peter Tosh ci lasciarono nel 1981 e nel 1987, rispettivamente. Bunny Wailer aveva 73 anni. Lo ricordiamo in questa recente esibizione live col brano Rasta Man Chant.
Nel caso questo embedding dovesse essere vietato/disabilitato, potete visionare il video direttamente su YouTube. Buon ascolto!
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