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Cambridge Audio & BMR
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Dubbi analogici
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Come migliorare il mio piccolo impianto
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Caro direttore, la seguo da vari anni, e grazie ai suoi consigli e alle rubriche di TNT sono riuscito piano piano a costruirmi un impianto audio di cui sono molto soddisfatto. La mia curiosità ricade sulle casse di cui per un caso fortunato sono entrato in possesso e di cui mi sono pian piano innamorato: sono le Cambridge audio aero 6. Quello che mi stupisce è che di esse e in genere di casse di questo marchio si trova molto poco in italiano. Lei le ha mai ascoltate? Visto che mi fido più del suo parere che del mio orecchio ( ;) ), vorrei conoscere la sua opinione, in particolare sull'efficacia dei driver bmr che a quanto ho visto è una tecnologia usata in particolare della Cambridge Audio e da pochi altri. I vantaggi sono solo teorici, visto che così poche case li utilizzano?
Quello che ho notato è che, soprattutto in qualche incisione, si ottiene un migliore risultato aggiungendo dei supertweeter, che infatti escludo a seconda dei casi.
Ringraziandola ancora per il suo lavoro, la saluto cordialmente!
Cristiano - E-mail: crismont43 (at) libero.it
Caro Cristiano,
i tweeter BMR - come quelli tradizionali - hanno pro e contro. Sintetizzando, i pro consistono nella risposta in frequenza, più estesa verso la gamma media, il che consente di utilizzare un taglio dei woofer più basso del solito. I driver BMR, in pratica, coprono una gamma di frequenze più ampia di quella di un tweeter tradizionale. Questo ha ovviamente delle conseguenze, perché hanno un dispersione più ampia rispetto a una cupola tradizionale e credo anche una minore capacità di dettagli in gamma altissima (meno direttivi?), il che spiegherebbe perché tu senta la necessità di aggiungere un supertweeter. I driver BMR, comunque, sono utilizzati anche in diffusori di un certo pregio, perciò puoi stare tranquillo. Non si tratta di una tecnologia proprietaria di Cambridge Audio, i driver BMR sono realizzatati da Tectonic Audio Labs, un'azienda americana. I tuoi Cambridge Audio sono degli ottimi diffusori, e il fatto che non se ne parli o legga tanto non è necessariamente legato alla loro qualità. Sono tanti i fattori che fanno diventare più o meno popolare un prodotto. Sicuramente il fatto che nell'immaginario collettivo il marchio Cambridge Audio sia associato a elettroniche (ampli, DAC, lettori CD) più che a diffusori ha il suo peso. Se a te soddisfano tutto questo ha poca importanza.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Caro Giovanni,
grazie per il prezioso contrbuto, era troppo lungo e ben scritto per relegarlo a semplice lettera alla redazione, pertanto l'ho trasformato in un PDF, che invito tutti a leggere. È relativo ai problemi di alimentazione di un impianto HiFi, a misure e idee su come determinare e scovare disturbi nella rete elettrica del nostro impianto. Davvero molto completo e ben scritto, complimenti e grazie!
Lucio Cadeddu
Caro Marco,
questa è l'ultima tua missiva alla quale rispondo, per almeno qualche mese. Ci hai letteralmente bombardato di domande in queste ultime settimane, segno evidente di un animo irrequieto e in chiara difficoltà. Se vivi in questo modo l'HiFi, temo che noi non possiamo esserti di grande aiuto. Un forum è sicuramente il posto più adatto per dare sfogo alle proprie insicurezze e paranoie. Ti dirò: secondo me il tuo amplificatore non fa niente di ciò che dici. Hai letto una recensione e ti sei inventato il problema, suggestionato da ciò che c'era scritto. Che è la stessa cosa che hai fatto immaginando ti serva un subwoofer (vedi missiva della settimana scorsa) solo perché in una recensione dei tuoi diffusori il redattore scriveva che in certi casi poteva essere benefico un subwoofer. Ebbene, TUTTI gli amplificatori induriscono il suono dopo un certo volume, si chiama principio di distorsione o clipping. Finita l'energia pulita iniziano a tosare i picchi.
Però, dei 150 watt per canale del tuo NAD tu ne utilizzerai, esagerando, una trentina, quindi è letteralmente IMPOSSIBILE che il suono si indurisca per raggiunti limiti dell'amplificatore. Semmai, il suono diventa fastidioso per altre ragioni:
Non risolverai niente acquistando un altro amplificatore, credimi. Anche perché se ti convinci che esiste un problema, questo si materializzerà sempre e comunque durante i tuoi ascolti. Un consiglio? Smetti di leggere recensioni, se non hai la capacità di contestualizzarle. E ascolta tanta musica, con serenità, senza pensare di dover scovare difetti inesistenti dei tuoi componenti. La passione è una bella cosa, fintanto che non diventa paranoia.
Ah, e smetti di leggere What HiFi, ogni dieci recensioni azzeccate ce ne sono cinque assolutamente inspiegabili e completamente non in sintonia con tutte le altre che si trovano sul web. Io una domanda me la farei. Basta leggere cosa hanno scritto delle Elac Debut 6.2 REF. Cosa abbiano ascoltato non lo so, e mi auguro che siano almeno in buona fede, perché queste casse non suonano così come scrivono loro e non perché lo dico io, ma perché lo dicono tanti altri recensori esperti. Dispiace dirlo, ma il danno che sta creando What HiFi e le sue accidenti di stellette ad audiofili inesperti come te è enorme. Per fortuna sul forum di What HiFi (c'è una discussione proprio relativa a quella recensione) in tanti se ne stanno accorgendo.
Spero di esserti stato utile, ci si risente tra qualche mese...nel frattempo, respira!
Lucio Cadeddu
Caro Lucio, ti scrivo per raccogliere un tuo suggerimento sull'analogico.
In casa ho un impianto orientato alla musica liquida composto da:
Purtroppo l'impianto è in una stanza piuttosto quadrata (4m x 4,5m) e con una parete attrezzata con incastonato al centro un bel TV dietro i diffusori. Anche se penso che la stanza non consente di tirare fuori il massimo dell'impianto, ho comunque trovato un posizionamento dei diffusori che rende al meglio l'ascolto in termini di messa a fuoco, tridimensionalità ed equilibrio timbrico. Per i miei gusti manca ancora un po' più di intelligibilità della scena sonora.
Negli ultimi mesi sono stato nella vecchia casa dei miei genitori dove ho dovuto mettere su un impianto di fortuna che mi ha fatto riscoprire la passione per l'ascolto del vinile. L'impianto è composto da:
Con grande sorpresa, il giradischi Nordmende mi ha dato grandi soddisfazioni: suono veloce, bassi presenti, bel palcoscenico probabilmente grazie ai diffusori molto ruffiani ad un posizionamento più ravvicinato rispetto al punto d'ascolto. Rispetto al digitale ho percepito un suono più naturale. Ritornato a casa con il Nordmende, ho ritrovato lo stesso fascino dell'analogico anche sull'impianto liquido (ho aggiunto un prephono Musical Fidelity V-LPS II con alimentatore potenziato). Il fascino è tale che sto valutando di sistemare la parte analogica e per questo ti chiedo qualche consiglio. Innanzitutto, se lo conosci, cosa ne pensi del Nordmende? Altri giradischi entry level degli stessi anni non mi hanno affatto entusiasmato (Pioneer Pl512, Pioneer PL640 e NAD 5120). Vale la pena provare a migliorare il Nordmende con una testina migliore, migliori cavi ...? Oppure porterebbe un significativo miglioramento un investimento maggiore per un giradischi moderno? Nel secondo caso cosa mi consigli con un budget di circa 500-1000€? Io ho individuato (ma ancora non ascoltato):
In entrambi i casi avrebbe senso upgradare il prephono con un Lehmann Audio Black Cube? O vivo tranquillo con il Musical Fidelity V-LPS II? Ti lascio qualche informazione per comprendere i miei gusti. Nell'ascolto mi piace percepire un buon palcoscenico, ascoltare i musicisti messi ben a fuoco, avere un'intelligibilità chiara dei diversi strumenti, cogliere i diversi componenti e sfumature dell'evento sonoro. Mi piace riconoscere il suono degli strumenti (il tremolo della telecaster di Springsteen in born to run, il drumming di Stewart Copeland, la Gratch di Phil Collins e la chitarra di Ry Cooder in Buena Vista Social Club). Ascolto davvero di tutto anche se più Rock che Pop, più Funky e Prog che Hard Rock, più Jazz e Blues che Classica, non ascolto assolutamente musica lirica e Metal.
Concludo ringraziandoti per la disponibilità e i preziosi consigli e vi faccio i complimenti per la caparbietà, l'entusiasmo e l'onesta con cui portate avanti questo progetto.
Daniele - E-mail: dandomsim (at) libero.it
Caro Daniele,
non conosco il giradischi Nordmende, ho dato un'occhiata e non sembra male, un buon trazione diretta di quegli anni, con un braccio decente. Non capisco perché abbia trovato soddisfacente questo giradischi e non gli altri citati...li hai ascoltati nelle stesse condizioni (impianto) e con la stessa testina? Altrimenti il confronto è improponibile, nel senso che non puoi estrarne alcun dato attendibile. Il pre fono che usi ora va benissimo, il Black Cube suona meglio ma sarebbe eccessivo per il giradischi e l'attuale testina. Quest'ultima è senz'altro migliorabile, o con quelle citate o con un'AudioTechnica di livello più elevato. Non ci spenderei, per ora, cifre importanti, in attesa di capire i limiti del tuo set-up analogico e del tuo desiderio di ascolto di LP. Potresti, per ora, migliorare i cavi del Nordmende e tentare qualche altro tweak facile, senza modifiche sostanziali. Già una testina superiore, comunque, dovrebbe darti quel che cerchi, quel plus di precisione, trasparenza e musicalità in più.
Buon ascolto!
Lucio Cadeddu
Buongiorno Direttore, le scrivo da Bari. Da appassionato della musica adoro la sua rivista on-line.
Le chiedo se questo impiantino va già bene così come è allestito o se non è equilibrato in qualche suo componente.
Le chiedo anche se a partire da questi pezzi è possibile prevedere un miglioramento graduale e nel caso gradirei sapere quali potrebbero essere i vari step.
Non sono tipo da sparare il volume al massimo (non supero mai la metà con la manopola del potenziometro del volume), ma adoro la chiarezza e la pulizia del suono
Sono un appassionato di rock/pop anni 60/70, così come apprezzo il jazz e la musica classica. Mi consiglia come nella sua recensione di posizionare le casse molto vicine alla parete di fondo su stand da 50 cm.? Cosa ne pensa dei Thomann Zaor MIZA D-Stand MKII in vendita su Amazon per €149,00? Ne vale la pena? Mi sembra che arrivino ad un'altezza max di 25 cm...
Anche l'ampli, forse è un po' troppo esigente per le casse?
Grazie per la sua cortese risposta,
Davide - E-mail: davidelancieri (at) gmail.com
Caro Davide,
sì, le tue vecchie (ma buone) B&W DM4 vanno meglio se posizionate come ho descritto nella recensione. Gli stand devono essere più alti. Se ho scritto 50 cm di altezza, perché li vuoi mettere da 25 cm? A volte ho la sensazione che leggiate una riga sì e una riga no ciò che scriviamo, e non è gradevole, perché quelle prove dalle quali sono scaturiti determinati consigli e osservazioni, ci sono costate settimane di lavoro. Quindi no. Sarebbero perfetti i Vida XL che ho recensito qualche tempo fa: sono 46 cm e costano un terzo di quelli che avresti individuato tu.
Per quanto riguarda l'abbinamento con l'amplificatore non vedo alcun problema particolare, si tratta di un buon componente, che potrà far suonare al meglio le vecchie inglesine. Anche il giradischi va bene, soprattutto tenendo conto del fatto che utilizza una testina moderna e di buona qualità. Tutto è perfettibile, certo, e se dovessi programmare un upgrade penserei proprio a quest'ultimo componente, da sostituire con un ProJect o un Rega di fascia bassa. Lascerei al suo posto l'amplificatore e, in futuro, se vorrai, potrai pensare a dei diffusori più recenti. Le DM4 sono carine, ma il tempo non è passato del tutto invano.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Caro Luigi,
questo compra, vendi, ricompra, rivendi, attacca e stacca è quanto di più nocivo ci possa essere per un audiofilo. Come ho già scritto, tanto so che ti riferisci a quella recensione, la prova di What HiFi delle 6.2 REF è incomprensibile, sembra abbiano ascoltato un altro diffusore. Oppure, come temo, l'abbiano ascoltato e giudicato troppo in fretta. Recensiscono moltissimo, quindi immagino che il tempo da dedicare a ogni singola prova sia limitato. E quei diffusori vanno capiti un po'. La distanza con le 6.2 normali è siderale, a mio parere (e non solo mio, ribadisco).
Però, se ti lasci influenzare dalle recensioni, peggio ancora se quelle bizzarre di What HiFi, lascia perdere e fai una bella cosa: prenditi qualche giorno e vai, se possibile, ad ascoltare qualche diffusore a confronto. Portati appresso le tue Elac. Poi ne riparliamo con calma. Questo attacca e stacca tra 6.1 e 6.2 è semplicemente folle, quasi patologico. Quanto alle KEF, io andrei ad ascoltarle, prima di prendere per oro colato ciò che scrivono i recensori ;-)
Più in generale: anziché acquistare 5 coppie di diffusori a 400 euro, avresti fatto meglio a puntare a qualcosa di più costoso, da acquistare una volta sola.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu
Caro Alex,
la connessione del cavo ottico deve essere quantomeno stabile, quindi acquista un cavo con dei connettori che consentano ciò anche dal lato del componente Naim. Sui cavi USB non mi pronuncio, ma sei libero di fare qualche esperimento in proposito, anche se nutro seri dubbi che sentirai delle differenze. Per le chiavette USB stesso discorso, non ho idea se ci possano essere differenze, francamente mi concentrerei su aspetti leggermente più significativi e influenti. Per pettinare le bambole abbiamo avuto tempo da bambini e non l'abbiamo neppure fatto :-)
Per l'ascolto in cuffia invece sì, credo che tu possa tranquillamente passare a dei modelli più raffinati, perché qui le differenze sarebbero ben sensibili e significative. La Naim ha dedicato una certa cura alla realizzazione dell'uscita cuffia dell'Atom e di sicuro può pilotare anche le HD800. Certo, un ampli cuffia dedicato potrà fare meglio, ma nell'attesa (eventuale) credo che non resterai affatto deluso.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Caro Alberto,
se il suono, come hai descritto, dipende dai dischi che utilizzi, non è la testina la colpevole, ma i dischi stessi. In generale, le incisioni dei Pink Floyd sono molto migliori di quelle dei Genesis, è pertanto normale che tu senta meglio i primi. Può anche essere che i dischi siano un po' consumati o sporchi. Tuttavia, tutto nella vita è migliorabile e visto che la testina ha tanti decenni sulle spalle, e molti anni di inattività, forse sarebbe comunque il caso di sostituirla. Una qualunque Grado andrà benissimo e sarà un passo avanti rispetto alla vecchia Stanton, che era una delle più economiche della gamma di questo Costruttore. Andrebbe bene anche una Ortofon della serie OM, una Sumiko, un'AudioTechnica. Per diverse ragioni, starei su una cifra tra i 100 e i 150€. Già 200€ sarebbero troppi e converebbe a quel punto aggiungere qualcosa e sostituire completamente il giradischi, magari con un modello base di Rega o di ProJect, già equipaggiati con testine di buona qualità. Il resto dell'impianto, ampli e diffusori, meriterebbe una sorgente migliore, in effetti.
Per il lettore CD, qualora decidessi di acquistarne uno, un modello entry-level di Denon o Cambridge Audio andrebbe benissimo.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
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Caro Andrea,
terrei l'ampli Rotel e venderei l'Atoll, provando a farlo riparare se possibile. Sostituirei il giradischi con un Rega Planar 1, ma senza acquistare il pre fono, quello interno del Rotel è già buono. Volendo migliorare, sostituirei la Carbon di serie con un modello superiore. Un upgrade più sostanzioso, da posporre a quello del giradischi, sarebbe quello dei diffusori. I Ditton 15 sono carini, ma ormai un po' datati. Sicuramente riesci a venderli bene a qualche appassionato di vintage. Il posizionamento dell'impianto è un po' un disastro (ci credo non abbia immagine stereofonica!), il giradischi dovrebbe stare ben più lontano dai diffusori, cerca in ogni caso di isolarlo il più possibile. Io in quella nicchia ci vedrei bene delle snelle torri da pavimento: occuperebbero meno spazio in pianta e avrebbero più spazio intorno. Tanti costruttori hanno dei modelli di questo tipo ormai, bisognerebbe fissare un budget e vedere cosa riesci a trovare vicino a dove abiti, per poter ascoltare. Vista la parete posteriore così vicina io farei un pensierino ai Larsen più piccoli. Li addossi alla parete di fondo e ti dimentichi i problemi di posizionamento (resterebbe sempre quello relativo al giradischi e all'angolo destro, troppo vicino).
Purtroppo Larsen non è un marchio facile da trovare, men che meno nell'usato. Vedi un po' cosa riesci a trovare e sentiamoci di nuovo per un check finale.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Ho visto anche degli audiofili felici
Carissimo Direttore,
ti scrivo per condividere con te e con i lettori una recente esperienza comparativa "in classe D". Premetto che in casa ho tre impianti (uno principale e due secondari) rispettivamente in sala, in camera e in un piccolo studio recentemente allestito. Due amplificazioni sono valvolari single ended, in sala (integrato Cary Audio, modello di punta di fine anni 90 di cui sono innamorato) e camera (l'incredibile
Così ho acquistato sia il Nobsound che le Lonpoo che hai recensito, con sorgente streaming in collegamento Bluetooth, così per gioco. Risultato eccellente, ma ovviamente lontano dalle prestazioni dell'impianto principale e anche - nei limiti di potenza erogabile - da quelle del piccolo valvolare autocostruito. Questo anche sostituendo la sorgente con il lettore CD di riferimento. E anche provando a pilotare diffusori di gamma molto piu' alta, accanto ai quali comunque le Lonpoo non hanno fatto assolutamente brutta figura...
A questo punto mi sono detto: e la magia del TA2024? Opportunamente gestito? Long story short: sempre per gioco e grazie a un po' di tempo durante le festività (benedette) ho acquistato online per 15 euro una delle migliori schede ancora disponibili con chip originale TA2024, con induttanze di uscita e condensatori di accoppiamento di qualità e con altri 20 euro una batteria da 12V con tecnologia AGM, per oltre 4 ore di autonomia. Il tutto alloggiato in un contenitore metallico ricavato da un vecchio decoder in disuso, con frontale ricostruito in legno chiaro, elegante manopola del volume e terminazioni posteriori per ingressi, uscite e ricarica batteria. Estetica a parte.... se l'occhio vuole la sua parte.... l'orecchio ha avuto la sua!
Caro Lucio, la magia del TA2024 è ancora tutta lì. Ha una morbidezza, un corpo, una materialità, un senso di presenza superiore alle nuove classi D, almeno in questi due sistemi a confronto. Di razza davvero simile ai single ended valvolari, resta poco dietro sugli alti e sulla profondità della scena.
Come può essere? Ebbene, forse un indizio ce l'ho: Tripath nei primi anni 2000 ha brevettato moltissimo (ho trovato circa una trentina di brevetti americani). E' stata poi rilevata da Cirrus, che non ha di fatto esteso la sua linea di prodotti in quella direzione, probabilmente per ragioni commerciali. E i brevetti hanno vita ventennale.... Vuoi vedere che il piccoletto rappresenta ancora, almeno per alcuni aspetti, lo stato dell'arte?
Grazie, senza TNT queste scoperte sarebbero state molto ardue.
Cesare - E-mail: cesare (at) sssup.it
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Caro Cesare,
come ho sempre detto, il TA2024 e, in qualche misura, anche quelli più potenti, hanno qualcosa di unico che è difficile identificare esattamente ma che li fa suonare ancora dannatamente bene, a dispetto degli arrembanti nuovi chip in classe D. Che dire? Che fu vera gloria, e continuo a pensarlo.
Grazie per il tuo prezioso contributo!
Lucio Cadeddu
Appena uscito, dopo appena 15 anni di silenzio, il nuovo album del duo scozzese Arab Strap, dal titolo As days get dark. Ci ascoltiamo questa struggente e malinconica Just enough, con echi di Lou Reed e Nick Cave, nell'inconfondibile stile di Arab Strap.
Nel caso questo embedding dovesse essere vietato/disabilitato, potete visionare il video direttamente su YouTube. Buon ascolto!
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