Lettere alla Redazione di TNT-Audio - settimana 26/6/2021 - 3/7/2021

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  1. DAC per impianto entry level
  2. Diffusori da pavimento
  3. Trazione diretta vintage
  4. Aggiornamenti upgrade impianto e info varie
  5. Re: Rinnovo impianto da appartamento
  6. Pre passivo per finali ZeroZone
  7. Ancora su finali ZeroZone
  8. E venne il giorno
  9. Sempre su finali ZeroZone
  10. Ho visto anche degli audiofili felici

DAC per impianto entry level
Buongiorno caro Lucio,
vorrei collegare il mio pc HP al mio impianto hi fi per usare il pc come sorgente, ho visto che ci sono ovviamente molti apparecchi con vari prezzi e possibilità, avrei individuato questo "Lavaudio Ricevitore Bluetooth 5.0 HiFi per Stereo, Adattatore Audio Bluetooth con DAC Audiophile, AptX HD e LDAC per Ricevitore AV o Amplificatore- DS200Pro" trovato su amazon per circa 99,00 euro, che ne pensi? Hai alternative da propormi, mi interessa un DAC che faccia il suo lavoro allo stesso tempo proteggendo ampli e casse da sbalzi di segnale e la comodità del collegamento bluetooth pc > dac (poi il dac all'ampli con RCA nell'entrata network o AUX se non erro).
L'impianto si compone di un ampli Marantz PM 6005, casse Monitor Audio Bronze BR 2, giradischi technics SL BD20 (un plasticone ma a me va benissimo!) e lettore cd SONY CDP XE 320.
Non essendo io molto preparato tecnicamente forse potranno sembrarti ovvie le mie istanze, comunque grazie per il tempo che potrai dedicarmi e per il sito che è sempre un piacere da leggere, ciao
Valerio​ - E-mail: valeriofrezza (at) alice.it

LC
Caro Valerio,
non conosco il DAC che mi proponi ma esistono sul mercato diversi DAC con ingresso bluetooth, di marche più note e affidabili, il che renderebbe l'acquisto più sicuro e il componente più facilmente rivendibile in futuro. Ad esempio, il semplice Pro-Ject Bluetooth Box (o il più raffinato Box S2) da una settantina di euro fa quel che ti serve, può gestire fino a 8 sorgenti Bluetooth e in uscita ha sia l'audio analogico, da collegare a un AUX del tuo ampli, sia l'uscita ottica digitale (nel caso si volesse utilizzare un eventuale DAC interno all'amplificatore o un DAC di qualità superiore). Una possibile alternativa meno essenziale e più costosa potrebbe essere rappresentata sia dal Topping DX3 che dall'Advance Acoustic WTX 1100.
Non ti seguo quando dici che il DAC debba proteggere ampli e casse da sbalzi di segnale...posto che la cosa non ha alcun senso tecnico, non mi risulta esistano DAC con una tale funzione. Forse ti sei espresso male, non so. L'unica protezione, che vale solo per le elettroniche, potrebbe essere quella contro gli sbalzi di tensione presenti nella rete elettrica, ma si tratta di dispositivi da installare a monte dell'intero impianto (e i diffusori non c'entrano niente). E nessun DAC può svolgere questa funzione.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Diffusori da pavimento
Caro Lucio,
sono una "vecchia conoscenza", e l'ultima volta che ti ho scritto risale ad almeno 10-15 anni fa. Nel frattempo tante cose sono cambiate, ma l'amore e la passione per la musica e il buon ascolto non è mai passato. Tra le altre cose mi sono anche trasferito di città e come si sa, ogni casa ha bisogno dei suoi "mobili". Nella vecchia casa la sala d'ascolto era un rettangolo di circa 18 mq con l'impianto disposto sul lato corto. Nella nuova casa l'impianto è in una sala di 5.20 m x 5.00 (e purtroppo una stanza quadrata non è il massimo per l'ascolto di musica). L'impianto è così composto:

Il volume non grande della vecchia sala d'ascolto compensava in qualche modo i piccoli diffusori della Sonus Faber e per anni sono stato un audiofilo felice che non ha mai "sputato per terra quando vedeva passare un gobbo, un tredici o un ubriaco" (la citazione ci sta :-).
Nella nuova casa invece sento che i diffusori soffrono un po'. Non ho mai cercato dai diffusori il pugno nello stomaco, ma qui vedo che siamo ad una piccola carezza. Certo, una carezza ben fatta, pulita e sobria, ma che mi sfiora appena. Non voglio un pugno, ma un piccolo buffetto direi di sì.
E allora, per rimanere in casa Sonus Faber (mi piace il loro sound) ho pensato a dei diffusori da pavimento, ad es. le Liuto, oppure le Sonetto 3. Il problema è che da anni mi rotolavo in piazza Maggiore a far l'amore (magari!) e a ubriacarmi di luna (di vendetta e di guerra no), e non ho seguito più di tanto l'evoluzione HIFI, e quindi non saprei verso quali diffusori orientarmi, tenendo anche presente il mio budget non superiore ai 3000 euro.
Infine, sul giradischi ho una Ortofon 2M Red. Sarebbe ora di cambiarla. Ma anche qui navigo nel buio. Ed è qui che cerco, se vorrai offrirmelo, il tuo aiuto, affinché si possa continuare felicemente a corrersi dietro, far l'amore e rotolarsi per terra!
Pasquale - E-mail: marziliano (at) tiscali.it

LC
Caro Pasquale,
grazie intanto per le belle citazioni! :-)
Per quanto riguarda i diffusori sì, dovresti passare a qualcosa di più sostanzioso, quindi ben vengano delle Sonus Faber da pavimento che siano compatibili con il tuo budget. Se puoi, ascolta i due modelli che hai citato, magari portandoti dietro le tue piccoline, così capisci meglio l'entità della differenza qualitativa e di eventuale impostazione sonora. Diciamo che Sonus Faber è una garanzia e negli ultimi anni la filosofia sonora e quindi il timbro non è cambiato in maniera significativa.
Per il giradischi potresti pensare, onde non stravolgere l'equilibrio raggiunto, a una Ortofon di rango più elevato rispetto alla tua buona 2M Red. Fissa un budget e vedi cosa trovi nel catalogo Ortofon. Potresti anche semplicemente scalare la gerarchia 2M con uno stilo migliore. Tieni conto che tutti gli stili 2M sono intercambiabili, in particolare il corpo testina è identico tra 2M Red, 2M Blue e 2M Silver. Io acquisterei lo stilo della Blue, a meno che non voglia spendere ancora un po' in più per una testina superiore, ma già la differenza tra lo stilo base della Red e il profilo Nude Elliptical della Blue è notevole. Altrimenti sali dei livello con una nuova della serie Quintet, ad esempio, ma si tratta di MC.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Trazione diretta vintage
Buongiorno sig. Lucio, cercherò di essere più sintetico possibile. Mi si sta risvegliando la passione per l'hifi assopita da circa 30 anni. Vorrei acquistare un giradischi vintage a trazione diretta, a Lei non piacciono, posseggo già un GARRARD 125 SB a cinghia abbinato ad un Puccini, un Marantz CD 80 e delle Dynaudio DM 2/8, tutto messo in un angolo di un salotto di una casa comune con tende, tavolo e mobili.
Qui la domanda: quale mi consiglia senza spendere cifre elevate? Ho trovato, su siti comuni, Garrard GT 35 ed un Thorens 104 mkll, li segnalo solo per un fatto puramente estetico.
Spero di aver descritto il tutto come Lei richiede. Vorrei un consiglio.
La ringrazio e saluto cordialmente.
Giampiero - E-mail: ludo.puri01 (at) gmail.com

LC
Caro Giampiero,
sono un po' confuso, dici di volere un giradischi a trazione diretta, ma poi proponi due modelli a cinghia! Sia il Garrard GT35 che il Thorens TD104 sono giradischi con trazione a cinghia. Per avere dei trazione diretta vintage devi andare su marchi come Technics, Denon, JVC, Sony, Pioneer, Kenwood etc. Alcuni modelli alto di gamma di JVC, Denon e Kenwood godono persino di ottima reputazione audiophile. E hanno ormai quotazioni abbastanza elevate. Tuttavia, non capisco la necessità di avere un giradischi a trazione diretta quando hai già un onestissimo Garrard a cinghia! Parli di fatto estetico ma...il sistema di trascinamento mica si vede! Puoi fissare un budget e mettere “giradischi vintage a trazione diretta” su Google, troverai sicuramente qualcosa di interessante. Non so cosa tu ti aspetti da questo acquisto, io preferirei spendere gli stessi soldi in una nuova testina per il tuo Garrard.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Aggiornamenti upgrade impianto e info varie
Caro direttore,
ti ringrazio ancora una volta per i preziosi consigli, ho letto la tua
risposta nella posta pubblicata ieri (11/06) in merito ad un eventuale upgrade del mio ampli. Prima di tutto vorrei dirti che ho seguito il tuo consiglio sulla testina del giradischi (posta 29/05) e, come suggerivi, ho scelto una MC alta uscita. Non ho preso la Sumiko BP2 da te indicata ma una Denon DL-110 che ho trovato nuova a poco più di 200 spedita, e mi è sembrata un buon acquisto. Ottimo risultato, proprio un altro mondo rispetto alla Oyster, ho avvertito da subito un grande miglioramento a fronte di una spesa più che ragionevole. Grazie.
Tornando agli ampli riassumo il succo della tua risposta, giusto per vedere se ho capito bene. Per avere una miglioria sostanziale del Puccini SE (1 versione) dovrei spendere almeno 1000/1500, quindi in sostanza una buona (per le mie orecchie e tasche) amplificazione di vent'anni fa ancora se la gioca. Perfetto, volevo capire proprio questo. Il finale che non riesco a vendere (AA Corelli) l'ho messo su Ebay a 320 + sp., mi pare una cifra più che ragionevole, l'idea di cercare un Bellini e poi venderli in blocco è ottima ma presuppone tempo che non ho e sbattimento che non richiedo, quindi temo che l'oggetto resterà da una parte a prendere polvere. Peccato ma tant'è.
Grazie per ora, ci sentiremo di sicuro più avanti perché mi verranno altre idee "strampalate" e chiederò un tuo parere, al momento visto l'inizio dell'estate (e la fine del tunnel, come sembra...) preferisco dedicarmi ad un po' di bici e, se riesco, a qualche trasferta dalle tue parti. Sono sardo di origine, ho ancora tanti parenti, e ci vengo sempre molto volentieri, purtroppo non quanto vorrei.
Al solito mi sono dilungato più di quanto avrei voluto, ti saluto e ti auguro buoni ascolti e buone pedalate.
Antonio - E-mail: antxsini (at) gmail.com

LC
Caro Antonio,
grazie per il feedback. Ottimo acquisto la Denon DL110, certo altra cosa rispetto alla pur onesta Oyster. Il tuo amplificatore può essere recappato e ringiovanito, magari recupererà anche un po' di sprint perso per strada in questi venti anni di servizio. I condensatori d'alimentazione sono quelli che soffrono di più l'età, ma molto dipende dalle condizioni d'uso, dalle temperature d'esercizio, dal tipo di condensatore e di circuito. Non tutti i condensatori di 20 anni d'età sono da sostituire. Magari è l'occasione per sostituirli con qualcosa di più performante e audiophile.
Buona idea mettere il Corelli su Ebay, ma prova anche altri canali, che talvolta funzionano meglio, mi riferisco sia a subito.it che al marketplace di Facebook (e vari gruppi FB di compro/vendo HiFi) senza dimenticare le sezioni usato di qualche grosso negozio (es. AudioGraffiti).
Buon ascolto e buone pedalate anche a te!
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Re: Rinnovo impianto da appartamento
Buongiorno Direttore, prima di tutto mi scuso per la fretta con la quale ho inoltrato la mia seconda missiva (Vol. 965) e ne approfitto per ringraziarla della risposta che in realtà aveva già fornito (Vol. 962).
Purtroppo non ho avuto modo di approfittare dei suoi consigli perché non ho trovato Klipsch e Elac da provare e non mi piace comprare online solo per testare, senza contare che mi troverei in difficoltà nel rispedire la merce. Detto questo mi premeva aggiornarla sul fatto che sto rodando da un paio di settimane l'Audiolab 6000a in accoppiata a delle Wharfedale Evo 4.1. Per caratteristiche tecniche avrei preferito un Rotel A12, ma per questioni "estetiche" (ci intendiamo...) sono restato sulla mia idea precedente e devo dire che sono davvero soddisfatto. Un integrato e una meccanica cd di qualità superiore mostrano nettamente la loro differenza rispetto al seppur buono Cambridge 340.
Sono riuscito ad usare il vecchio amplificatore con le casse nuove prima di darlo in conto vendita. Ho usato il trucco di simulare il LOUDNESS alzando di qualche dB sia i bassi che gli alti ed effettivamente il suono, a volumi contenuti (67, max 72 dB misurati con smartphone), ci guadagnava parecchio. Ora l'Audiolab non ha modo (che io sappia) di apportare queste modifiche, se non spostare il bilanciamento, ma in tutta onestà non mi sembra che ne abbia bisogno. Inoltre, le Wharfedale Evo 4.1, grazie ai tweeter Amt e alla qualità costruttiva, restituiscono una notevole precisione nell'ascolto, notata anche solo collegando lo smartphone in bluetooth da spotify. Già abbinate al vecchio Cambridge, su buone registrazioni, sentivo, per esempio, il bassista premere la corda mentre suonava la nota, oppure il suono secco della bacchetta mentre colpisce piatto o rullante e mi ricordava gli anni in sala prove. Probabilmente è autosuggestione, ma anche ascoltando qualcosa insieme a mia moglie ci siamo accorti di cori e rifiniture di chitarra in Tiny Dancer di Elton John che fino a poco fa non avevamo mai sentito. Quindi, in soldoni, consiglio vivamente questa serie di casse a chi come me non può eccedere con i volumi. Magari se possibile anche le 4.2 che hanno un mid a cupola e un woofer più generoso.
Ovviamente non sono andato a naso ma mi sono fatto consigliare anche dal negoziante di fiducia con relativa prova d'ascolto. Ora ho in mente altri piccoli miglioramenti ma mi sono già segnato i suoi consigli presenti nelle pagine precedenti.
P.S.
Il vecchio lettore cd l'ho regalato a mia sorella insieme ad un ampli Fosi basato su TPA3116 e a una coppia di Lonpoo LP42 (offerta limitata su A. al vecchio prezzo) che nel suo appartamento sembra proprio suonare bene.
Mi sono dilungato fin troppo, grazie di tutto.
Alla prossima,
Enrico - E-mail: enrico.pe.1985 (at) gmail.com

LC
Caro Enrico,
sono felice che abbia trovato il modo per ascoltare in maniera soddisfacente. Purtroppo a basso volume il nostro orecchio non perdona, ed effettivamente tu ascolti a volumi molto contenuti, se parliamo di 72dB di picco (!!!). Bassi e alti vengono naturalmente tagliati via dal nostro sistema uditivo. Chiaramente in un impianto di qualità più elevata il fenomeno è meno fastidioso, perché sentiamo più dettagli e perché, in generale, il suono è più grande, ma il problema resta. Per questo insisto nel dire che il loudness sta diventando nuovamente un'esigenza imprescindibile. Anche la settimana scorsa ho pubblicato la lettera di un audiofilo che ascolta a 60 dB medi...è chiaro che così si perde moltissimo dello spettro audio. Il tuo Audiolab non consente la regolazione di bassi e alti, per cui sei disarmato, in effetti. In ogni caso mi sembri soddisfatto, e pertanto va bene così. A tutti gli altri che ascoltano a volumi così bassi, consiglio di scegliere amplificazioni che consentano almeno la regolazione di bassi e alti, visto che il loudness è una rarità. Non sarà una scelta audiophile, ma chissenefrega, quando c'è da compensare una deficienza innata del nostro orecchio. Basterà aumentare di qualche dB i bassi e gli alti per ottenere un equilibrio timbrico migliore. Non tutti possono ascoltare a volumi tanto elevati da non richiedere una compensazione di bassi e alti.
Grazie per il feedback!
Lucio Cadeddu

Pre passivo per finali ZeroZone
Buongiorno, come sta? Le scrivo per sapere se aveva qualche idea precisa per il pre passivo che suggerisce di accoppiare agli ultimi
finali recensiti. Visto il costo contenuto mi incuriosirebbe molto provarli, magari senza spendere una follia.
Grazie e buon inizio estate,
Claudio - E-mail: clapat71_2008 (at) libero.it

[ZeroZone IRS2092]

LC
Caro Claudio,
non ho idee precise, ma di sicuro i pre passivi a trasformatori sono mediamente migliori di quelli che dispongono di un semplice potenziometro. Abbiamo recensito diversi pre passivi in questi anni, anche di basso costo, come il Tisbury Audio Mini Pre (volume a SMD) e uno più costoso a trasformatori come il Django, senza andare a scomodare i costosi Music First e altri simili che abbiamo provato. Ed esiste pur sempre il nostro progettino TNT Pressive, un pre passivo particolare da autocostruire.
Esistono in rete anche altri pre passivi a trasformatori di basso costo, ma non abbiamo ancora avuto la possibilità di provarli. Da un lato è vero che il costo contenuto dei finali ZeroZone consiglierebbe l'acquisto di un pre molto economico, dall'altro però la qualità sonora senza compromessi potrebbe essere castigata da preamplificatori non all'altezza. Se avessi una sorgente con uscita regolabile potrebbe essere un buon inizio, accertandosi che all'accensione il volume non sia ritarato automaticamente al max, come fanno molti CD player. Come già detto la potenza è tanta, e una dimenticanza - che può sempre verificarsi - potrebbe essere fatale per gli altoparlanti.
Tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu

Ancora su finali ZeroZone
Buongiorno Lucio,
Evidentemente esiste un certo ordine casuale - deterministico nelle cose (sono, anzi ero perché mi sono cancellato dall'ordine professionale causa inutilità di quest'ultimo, attuario quindi ho scritto a ragion veduta!!) e contestualmente alla tua risposta alla mia missiva è stata pubblicata la recensione dei finali cinesi
ZeroZone IRS 2092. Colto da violentissimo attacco di acquisto compulsivo li ho ordinati in considerazione del costo “abbastanza” irrisorio. Sfruttando la doppia uscita del ML 38 (quella RCA) con qualche accrocco con i cavi di potenza, poiché i principali corrono nel muro e le Olympica sono in bi-wiring, potrò testare il loro funzionamento. Sono proprio curioso.
Infine gran bella bicicletta, Guerciotti è sempre una sicurezza.
A presto,
Raffaello - E-mail: raffaello_bellano (at) yahoo.it

LC
Caro Raffaello,
vedo con piacere che gli ZeroZone hanno solleticato la curiosità di molti! Non credo ti deluderanno ma cerca di porli nelle stesse identiche condizioni al contorno della tua amplificazione Mark Levinson, cavi di segnale, di potenza e d'alimentazione compresi. A questi livelli basta sbagliare un particolare e non si capisce più niente. Lasciali suonare per qualche tempo, mentre per il warm-up bastano 10 minuti a volume sostenuto. Sono proprio curioso di sapere come ti sembrano i piccoli mostriciattoli dal gran cuore...
Grazie per il feedback!
Lucio Cadeddu

E venne il giorno
Caro direttore di TNT Audio,
le scrivo a distanza di anni e sfrutto l'occasione per ringraziarla per i consigli che all'epoca mi diede e per il lavoro che lei regolarmente svolge per la comunità audiofila. Io stesso mi sento un “figlio” di TNT Audio, poiché e qui che sono stato iniziato a questa fantastica e folle passione. Di acqua ne è passata sotto i ponti e le esperienze che ho accumulato nell'ambito audio (e mi creda per una serie di circostanze sono davvero tante) mi hanno ripagato con anni di estremo godimento musicale. Per me la lettura settimanale di TNT Audio è una componente quasi terapeutica irrinunciabile.
Insomma un grande e sincero grazie! Ho posseduto svariati componenti HIFI e Pro, attualmente il mio impianto è composto da:

Una collezione di più di 1200 vinili. Come vede nulla di speciale, ma dell'impianto sono estremamente soddisfatto, è molto musicale e performante, mi gratifica indipendentemente dal costo delle singole sue parti. Conosco ogni componente nel profondo, avendolo provato in vari contesti con svariati altri componenti. Fino a qui tutto bene.
Adesso, causa stravolgimenti di vita (che non sto a spiegare) mi ritrovo a non aver più spazio per i miei diffusori su stand, dovendoli “appollaiare” sulla “famigerata” parete attrezzata...
Premetto che giradischi, amplificatore e ciabatta multipresa sono sistemati su apposite mensole a muro. Posiziono le Emit sulla parete attrezzata con i tweeter ad altezza delle orecchie rispetto alla posizione di ascolto da seduto, le distanzio tra di loro di circa 2 metri, le equipaggio di “oehlbach One For All” per disaccoppiarle dallo stabile ripiano (funzionano benissimo, ho fatto esperimenti e rispetto allo stand fanno comunque miracoli, niente da dire), lascio tra loro e la parete retrostante 16 cm (il massimo ottenibile), mi siedo e ascolto.
Bassi rimbombanti, confusione nei medi etc. Allora metto i tappi in dotazione con le Emit nei reflex. Tutto perfetto, non si avverte la più piccola risonanza del mobile, bel suono, bella immagine anche se tendenzialmente bidimensionale, bella e chiara gamma media e alta, insomma meglio del previsto ma...
Adesso mi domando se non sarebbe meglio vendere le Emit e magari acquistare delle casse che se la potrebbero cavare meglio in questa situazione di compromesso, pensavo alle Lonpoo lp-42 (ma qui in Germania non riesco a trovarle, ho cercato in internet ma risultano sempre non disponibili. La cosa strana è che un mio amico le ha cercate ieri in Italia e li invece risultano disponibili su Amazon, qui proprio niente), oppure pensavo alle Elac Debut 5.2 o 6.2, magari per tipologia con il reflex frontale se la cavano meglio sullo “sterrato”.
Lei cosa ne pensa? Premetto che l'ascolto in cuffia lo odio, e nonostante tutto non voglio rinunciare alla musica.
Insomma il budget è di 500 Euro, ha qualche consiglio?
Scusi la lunghezza della E-Mail e le auguro una stupenda estate (nonostante questa c. di pandemia).
Antonio - E-mail: antoniolombardo77 (at) yahoo.it

LC
Caro Antonio,
grazie innanzitutto per le belle parole d'apprezzamento. Se i tuoi diffusori, con lo stratagemma della chiusura dello sbocco reflex, suonano in maniera soddisfacente, non vedo ragione alcuna per programmare la loro sostituzione! Di sicuro non con le Lonpoo, che è vero che gradiscono la vicinanza della parete posteriore ma secondo me non andrebbero a migliorare drasticamente la situazione attuale. Vedi, magari, se trovi qualcuno che te le possa prestare, giusto per toglierti la curiosità. Men che meno ci metterei le Elac Debut, che hanno un basso importante e che ti darebbero più problemi che altro. Io lascerei tutto così, in attesa di tempi migliori. Al più sperimenterei diverse soluzioni per chiudere il tubo del reflex delle tue Dynaudio. Piuttosto che usare quello in dotazione puoi sperimentare con chiusure parziali, con del cotone o materiale analogo. Puoi provare diversi materiali e diverse percentuali di chiusura fino a raggiungere l'optimum. Questo per quanto riguarda l'equilibrio timbrico. Per l'immagine, invece, mettiti l'anima in pace: in quella disposizione non c'è diffusore che tenga, a meno che tu non possa trovare lo spazio, ai lati della parete attrezzata, per una coppia di Larsen da addossare alla parete posteriore.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Sempre su finali ZeroZone
Carissimo Direttore,
mi permetto di darti del tu. Vi seguo assiduamente da quando, folgorato sulla via di Damasco, mi fiondai ad acquistare il primo t-amp (lo scatolotto grigio e nero) e abbinandolo a Klipsch da pavimento cominciai a godermi la Musica. Non ti ho mai "disturbato", anche perché tra faq e migliaia di lettere si trova perlopiù qualsiasi consiglio. E' da tempo che sondo il terreno in cerca di migliorare l'amplificazione del mio sistema (in particolare per la riserva di potenza). Il budget ahimè è sempre un limite (sono felicemente sempre al verde per far crescere al meglio i miei quattro figli): ed ecco che questa settimana ti trovo nuovamente entusiasta nella
recensione dei mostriciattoli in oggetto caratterizzati da un prezzo "ridicolo". Vengo al dunque. Che pre consiglieresti di abbinarci? Sto valutando da mesi l'acquisto dello streamer Cocktail Audio N25: di fatto può fungere da pre tutti gli effetti? Per completezza ti do un link ai miei diffusori, acquistati usati circa tre anni fa: Usher CP-8571 (rkcable.com.au)
Ti ringrazio per l'attenzione e per tutto ciò che donate a noi appassionati.
Un caro saluto,
Alessandro - E-mail: alex289meo (at) gmail.com

LC
Caro Alessandro,
valgono anche per te le considerazioni fatte a chi ti ha preceduto poco sopra. Visto che il Cocktail Audio N25 ha la possibilità di regolare il volume, potrebbe essere un primo passo, certo! Di fatto funziona anche da pre essenziale. Devi solo verificare (non mi pare, ma meglio accertarsene) che l'uscita variabile non si setti sul livello max ogni volta che si spegne il dispositivo. Ne dubito, ma controlla sempre il livello d'uscita prima di accendere i finali. In teoria dovrebbe ricordare l'ultimo livello di volume impostato prima dello spegnimento. Se hai sempre ascoltato le tue grandi Usher coi pochi watt del povero T-Amp tieniti pronto a sentirle suonare come mai hanno fatto prima d'ora, e non solo come pressione sonora, ma come dinamica, quantità e profondità delle basse frequenze, controllo e tanto altro ancora! Ti spettineranno.
Tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu

Ho visto anche degli audiofili felici
Gentile direttore,
Ho letto il suo
reply su TNT Audio (Vol. 964) e la ringrazio moltissimo per la sua disponibilità e professionalità. Alla fine, dopo innumerevoli prove di ascolto e quasi maniacale settaggio del giradischi, il problema è risultato essere dovuto al Synthesis Soprano che ho rispedito in ditta per un controllo ed eventuale riparazione. Per qualche motivo suppongo che le valvole finali si siano "bruciate" ma potrebbe essere anche qualcos'altro. Sono in attesa di sapere da Synthesis quale sia il problema, sta di fatto che con il piatto ottimizzato ogni disco suona stupendamente se collegato al Trends Audio. Quest'ultimo rimane comunque un ampli incredibile anche se rispetto al Soprano non ha la stessa "velocità" dei transienti e lo stesso sound stage per non parlare, ovviamente, del fascino. Ma questa è una considerazione puramente estetica. Per adesso non cambierò i diffusori che risultano essere più che ben bilanciati sulle basse frequenze e non vedo l'ora di poter "suonare" il Soprano in piena forma.
La ringrazio di nuovo e le rivolgo i miei più cordiali saluti.
Marco - E-mail: mschnabl69 (at) gmail.com

LC
Caro Marco,
sono molto curioso di sapere cosa non andasse nel tuo Synthesis Soprano. E sono ancor più curioso di sapere come suonerà, a confronto con il Trends, una volta rientrato dall'assistenza. E già, perché una cosa proprio non mi torna, ossia la tua osservazione sulla velocità e sul soundstage, a tuo parere superiori nel Soprano. Secondo me non è così. Se il Trends suona nella sua comfort zone, cioè senza tirargli il collo spremendo tutti i pochi watt che ha a disposizione, sia per velocità che immagine 3D è in grado di mettere in imbarazzo amplificazioni ben più raffinate del pur buon Soprano. Comunque sia, magari è un insieme di fattori e di sinergie che non lo fanno esprimere al meglio, però tienimi aggiornato sull'esito finale delle prove.
Grazie per il feedback!
Lucio Cadeddu

Suggerimento musicale della settimana

Ancora interessanti nuove uscite discografiche! Esce il nuovo album in studio (Consequences) di Joan Armtrading che, all'età di 70 anni, sembra non voler ancora rinunciare a stupire, con una voce incredibile e la capacità di scrivere belle canzoni, come questa “Already there”, potentissima.

Nel caso questo embedding dovesse essere vietato/disabilitato, potete visionare il video direttamente su YouTube. Buon ascolto!

Archivio! Un nostro lettore - che non finiremo mai di ringraziare - si è fatto carico di recuperare buona parte dei nostri suggerimenti musicali della settimana e ne ha realizzato una "TNT-Audio Suggestion" su Spotify, aperta a tutti. In questo modo si può facilmente recuperare il “pregresso”. Si trova a questo link.

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