Lettere alla Redazione di TNT-Audio - settimana 12/6/2021 - 19/6/2021

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  1. Ampli per Elac
  2. Giradischi poco analogico
  3. Etichette analogiche
  4. Pochi bassi dalle ESS
  5. Suggerimento circa un eventuale nuovo lettore CD
  6. Upgrade amplificatore
  7. Ronzio amplificatore
  8. Ascoltare in cuffia
  9. Che problemi abbiamo, noi italiani?
  10. Ho visto anche degli audiofili felici

Ampli per Elac
Buongiorno Direttore. La seguo la qualche tempo, dopo che ho ripreso in mano il vecchio impianto HIFI mio e anche di mio padre, sulla spinta dell'entusiasmo per la riscoperta dei vecchi vinili. Le sarei grato se potesse darmi un consiglio relativamente all'accoppiamento tra quello che potrà essere un nuovo ampli ed il recente acquisto, i diffusori Elac Debut Reference. Premetto che ho letto il suo
articolo del 2020 sul confronto tra le Elac 5.2, 6.2 e le nuove Ref. Inoltre ho ancora in casa 2 amplificatori dei vecchi impianti HIFI, un Sansui AU2900 (1975) ed un Marantz PM-57 (di quest'ultimo ho letto la sua recensione del 1999). Entrambi provati con le nuove Elac, mi sembrano poco “efficaci” e un po' spenti (uso termini poco appropriati, ma penso che rendano l'idea). I vecchi diffusori erano una coppia di ingombranti RCF Br-35 (anni 70), e delle Bose (anni 2000), ma ho acquistato le Elac perché mi servivano casse più piccole, quindi meno voluminose, ma comunque da quello che ho avuto modo di leggere, abbastanza performanti. Aggiungo che ho avuto modo di provare per poche ore un Denon PMA-600, e la sensazione è stata sicuramente più favorevole, nell'accoppiata con le Elac.
Quindi la mia domanda è quale potrebbe essere una soluzione “moderna” per pilotare le Elac REF, considerando un budget in linea con le stesse (immagino intorno ai 500 euro al massimo).
Grazie per la disponibilità.
Pierpaolo - E-mail: pierpaolo63 (at) gmail.com

LC
Caro Pierpaolo,
le tue Elac Debut 6.2 REF meritano ben altro che gli amplificatori che hai citato! Sono diffusori raffinati e in grado di crescere con la qualità dell'impianto a monte, quindi direi che un buon integrato moderno sia il minimo che meritino. Ti faccio qualche esempio: Rotel A10, NAD D3020 V2, ProJect Maia S2 e Cambridge Audio AX A 35. Sono tutti amplificatori al di sotto della cifra da te indicata e credo sarebbero un buon inizio per sentire cosa possano fare questi diffusori. Vedi se riesci a sentirne almeno qualcuno, collegato alle tue Elac. In alternativa, nell'usato recente, cerca integrati di livello anche superiore, tipo il Rega Brio R, reperibile per una cifra simile a quella indicata. Purtroppo non dici niente sul resto dell'impianto, sui tuoi gusti e sull'ambiente, non è facile indirizzarti in maniera più precisa. Una cosa è certa: uno qualunque degli amplificatori indicati suonerà meglio di quelli che hai ascoltato sinora, compreso l'onesto Denon PMA600. Tieni anche conto di un'altra cosa: il suono delle Elac è molto corretto, poco spettacolare: se sei abituato a bassi gonfi e fuori controllo, tipici di grossi diffusori del passato, o al suono del tutto particolare di un sistema Bose, potresti aver necessità di un po' di tempo per capire la raffinatezza e la correttezza dell'impostazione sonora delle Elac DBR 62. Non avere fretta. They will grow up on you.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Giradischi poco analogico
Carissimo Direttore ci siamo sentiti un po' di volte, sempre con proficui upgrade per me...
Ho un quesito, problema legato ai giradischi. Il mio set Up mi soddisfa molto (tutto Audio Analogue e Acoustic Vienna) ma ho da poco cambiato il mio Thorens td 240 con testina Grado Platinum 2 per un Clearaudio Concept con la testina Virtuoso sempre Clearaudio. Sulla carta un bel upgrade ma con questo giradischi rigido e silenziosissimo sono venuti a galla dei problemi...gli scricchi e i rumori dei vinili sono molto più evidenti anche se con dischi quasi nuovi. Certo spazialità e precisione sono al top ma trovavo il mio vecchio gira più caldo e meno in evidenza gli scrocchi. Potrebbe essere che i rigidi siano un po' più freddi ed analitici rispetto al Thorens con piatto flottante?
Ho provato prima anche una Gold Note Donatello Red molto bella e dettagliata ma stessi problemi...scrocchi in super evidenza rispetto a prima cioè al vecchio Thorens. Sarà per la testina? Insomma prima con la Grado mi sembrava tutto più morbido e meno fastidioso.
Grazie mille,
Maurizio - E-mail: maurizio (at) brunod.com

LC
Caro Maurizio,
è tutto normale: più aumenta la risoluzione del sistema e più vengono fuori i pregi...e i difetti del vinile. È chiaro che un set-up estremamente rivelatore metterà spietatamente in evidenza rumori superficiali, sporco, graffi e quant'altro. Non è, evidentemente, una questione di telaio rigido/flottante, ma principalmente di testina. Non a caso anche con la Gold Note hai avuto gli stessi “problemi”. Il consiglio, pertanto, è quello di montare la vecchia Grado o di acquistarne un'altra simile, magari anche più economica (e quindi meno rivelatrice). Le Grado hanno un'impostazione più rilassata, in genere. Magari la tua Platinum, col tempo, aveva perso anche un po' di alte frequenze, e questo portava a un suono che tu definisci caldo ma che in realtà è un po' troncato. Il vinile non suona necessariamente caldo, anzi, ci sono dischi che suonano frizzanti e molto vivaci in gamma alta. Sfatiamo un po' questo mito del vinile che suona caldo: suona così con testine vecchie e consumate, questo è sicuro! Ecco perché chi rispolvera vecchi giradischi (mal regolati e con vecchie testine usurate) dice che gli LP hanno un suono caldo che non esiste più. Certo che non esiste, perché sarebbe un inganno, non HiFi. Se poi preferiamo un suono un po' più finto va benissimo, naturalmente, ma insieme al suono caldo ci perdiamo anche un bel po' di informazioni in gamma alta.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Etichette analogiche
Salve,
saprebbe indicarmi etichette che incidono VINILE usando ancora solo analogico in tutti i passaggi? Mi interesserebbero sia prime stampe che ristampe (Da ricerche so che dovrebbero essercene varie che lo fanno e bene, ma non conosco i nomi).
Grazie tante,
Anonimo - E-mail: BlackShadowsss (at) protonmail.com

LC
Caro lettore,
sono poche le etichette che si concentrano solo su incisioni da master analogici, anche perché questo restringe enormemente il campo d'azione. Da un punto di vista più generale, a mio parere, la cosa non ha un grande senso, visto che esistono ottime incisioni in vinile da master digitali. Comunque sia, le etichette che tipicamente stampano da analogico sono: Analogue Productions, Music Matters, ORG, Mobile Fidelity, Intervention e poche altre. Di alcune di queste non sono neppure sicuro che abbiano sempre stampato in full analogue. Su Analogplanet trovi una
lista di 100 incisioni da master analogico che non dovrebbero mai mancare nella discoteca di un amante di questa tecnologia. Come potrai vedere, non sono tutti titoli di grande diffusione o successo. Resto dell'idea che la musica vada ascoltata e fruita nel miglior modo possibile, senza preoccuparsi se sia stata incisa in digitale o in analogico. Continuando su questa strada così oltranzista si rischia di acquistare i dischi per come sono stati incisi e non per il loro contenuto musicale, una vera e propria aberrazione.
Personalmente, non controllo neppure se si tratti di LP tratti da master analogico o digitale, mi accontento del fatto che suonino bene. Il fatto che la registrazione e creazione del vinile sia tutta analogica non fornisce, da solo, alcuna garanzia di buon suono. Se così fosse, tutti gli LP stampati prima dell'avvento del digitale (diciamo prima del 1980) dovrebbero suonare magnificamente, solo perché sono full analogue. Purtroppo, spesso, è vero il contrario.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Pochi bassi dalle ESS
Salve sono Corrado, vorrei un aiuto tecnico, tempo fa comprai un amplificatore 7+1 Harman Kardon AVR255. Il problema che vorrei risolvere: i 2 canali centrali ho 2 diffusori ESS DMT 1D (VEDI FOTO) che praticamente non riesco a sentire i bassi corposi come vorrei. L'amplificatore tiene un'uscita pre come potrei risolvere il problema... nel menu l'amplificatore si può settare ma credo che le casse voglio più potenza posso pilotare i due canali frontali tramite un amplificatore collegato all'uscita pre del HARMAN KARDON o magari datemi voi una soluzione certo di un Vostro interessamento Vi ringrazio anticipatamente.
Corrado - E-mail: sodiem (at) tiscali.it

LC
Caro Corrado,
posto che ho dovuto fare lo slalom tra errori di ortografia e frasi prive di punteggiatura e senso compiuto, provo a darti una mano. Magari provare a rileggere ciò che si è scritto potrebbe aiutare. Quelli che chiami diffusori centrali immagino siano i frontali, il canale centrale è quello per i dialoghi, e qui di HT non ce ne occupiamo più da tempo. Quindi: se le tue ESS non riproducono abbastanza bassi potrebbe essere che tu le abbia collegate alle uscite sbagliate (che dovrebbero essere marchiate FRONT LEFT e FRONT RIGHT) oppure che abbia usato delle regolazioni che inviano le basse frequenze solo all'uscita subwoofer. Controlla il manuale d'istruzioni e agisci in maniera corrispondente. I tuoi diffusori dovrebbero riprodurre delle basse frequenze piene, estese e potenti. Qualora desiderassi più bassi, o intervieni coi controlli di tono oppure inserisci un subwoofer, ma secondo me si risolve tutto con un collegamento e un setting corretto dell'amplificatore.
L'uscita pre del tuo sintoampli HK non ti serve, sarebbe una complicazione inutile. Qualora ascoltassi solo musica, in stereo, forse sarebbe meglio acquistare un amplificatore migliore, semplice, due canali, senza tutta la parte HT.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Suggerimento circa un eventuale nuovo lettore CD
Gentile Direttore, caro Lucio,
Grazie ai tuoi suggerimenti (
Vol. 900) qualche mese fa mi hai potuto giustamente collocare fra gli audiofili felici (Vol. 907). Nel frattempo, sulla scia delle tue indicazioni e grazie al tuo sito, questa mia condizione si è incrementata: ho usato i cavi HIDiamond 2 non solo per collegare l'amplificatore (Marantz PM 7200) al giradischi (Thorens TD 126 MK III Electronic, braccio Thorens TP 16 MK III, portatestina Thorens TP 63), come ti avevo scritto, ma anche per collegare il lettore CD (Onkyo C 7030) al suddetto amplificatore. Inoltre ho acquistato dei cavi HIDiamond Reel 1 per collegare le casse (AR 2ax) e mi sono deciso ad acquistare la testina Goldring G 1042 per il giradischi, nonché il rullo Nagaoka CL 1000 per pulire i dischi (molto caro, ma anche molto efficace).
Ad ognuno di questi passi è corrisposto un sensibile incremento della qualità sonora dell'impianto, e così ho ripreso ad ascoltare musica (quasi esclusivamente classica) con una certa costanza, rispolverando i molti vinili d'epoca in mio possesso e comprando CD, visto che su questo supporto si possono acquistare capolavori di composizione ed esecuzione a prezzi irrisori, che fanno saltare quasi ogni rapporto direttamente proporzionale fra qualità e prezzo. Per divertirmi a mettere alla prova l'impianto, oltre al CD test di Giulio Cesare Ricci, ho acquistato alcuni CD da te suggeriti nel tuo sito (La Sinfonia Fantastica di Berlioz, Cantate Domino, Mezzanine e The 100th Window dei Massive Attack; questi ultimi erano a me sconosciuti e sono stati una gradita sorpresa) e devo dire che sono rimasto molto soddisfatto: presenza potente dell'orchestra, densità, presenza e trasparenza delle voci, bassi e percussioni che, oltre a far vibrare l'ambiente, colpiscono allo stomaco.
Pur consapevole che l'ottimo è nemico del bene, vorrei chiederti quanto dovrei eventualmente spendere per un nuovo lettore CD onde avere un sensibile aumento di qualità rispetto all'Onkyo (che a tutt'oggi ha dei dati di targa che mi sembrano validi). La cifra massima da stanziare si aggirerebbe intorno ai 1000€ (±20%). Come alternativa ho pensato anche all'acquisto del DAC Topping D90 (del quale ho letto una recensione molto favorevole su una rivista del settore), continuando ad usare l'Onkyo come meccanica di lettura; ti sembra quest'ultima una via percorribile?
Ti ringrazio anticipatamente per la tua attenzione e di nuovo per il tuo sito e il prezioso lavoro del quale è frutto.
Un saluto cordiale,
Andrea - E-ail: adscm (at) tiscali.it

LC
Caro Andrea,
nel tuo attuale impianto il lettore CD è un collo di bottiglia, che in effetti sarebbe buona cosa sostituire. Il DAC esterno avrebbe un senso qualora volessi utilizzare anche altre sorgenti (PC, Bluetooth, alta risoluzione liquida etc.) altrimenti punterei su un lettore integrato di qualità superiore. Con 1000€ acquisti certamente un ottimo DAC (il Topping citato o altro) ma anche un buon lettore integrato come il Rega Apollo, Rotel RCD 1572, Musical Fidelity M3/M3 scd, NAD C568. Queste macchine sono un passo avanti notevole rispetto al tuo Onkyo ma non hanno la flessibilità d'uso di un DAC moderno, che può suonare file ad alta definizione o accettare segnali da tanti device diversi. A me la soluzione integrata piace, meno scatole ci sono in giro per l'impianto e meglio è, ma l'esigenza di poter usare più formati e più sorgenti la devi valutare tu in base alle tue esigenze.
Infine, grazie per il feedback, sono felice che i miei consigli abbiano portato a dei buoni risultati all'ascolto.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Upgrade amplificatore
Caro direttore,
ho letto la tua
risposta al quesito che ti avevo posto in merito alla sostituzione della testina (posta del 29/05) e ti ringrazio per i preziosi consigli, mi sono già messo in cerca di quanto mi hai suggerito. Approfitto della tua competenza e disponibilità per porti un altro quesito, assai più complesso perché più numerose sono le variabili e molto meno chiare le mie idee. Faccio un passo indietro e ti ricordo la configurazione del mio impianto. Giradischi Thorens 280 con testina in fase di sostituzione (?), ampli AA Puccini SE e diffusori Opera 1.5, ascolto rock, blues, jazz e poca classica in un condominio quindi i volumi di ascolto sono relativi e la potenza attuale è ampiamente sufficiente. Vengo alla prima domanda secca. Per avere un ampli contemporaneo che suoni meglio del mio su quale fascia di prezzo o su quali apparecchi dovrei indirizzarmi?
Sono soddisfatto del suono e dell'equilibrio del mio impianto, ma è pur sempre roba di vent'anni, magari un equivalente attuale (Rega Elex per esempio) suona dieci volte meglio, non lo so e non ho grandi occasioni di ascolto (ho poco tempo disponibile, i negozi fisici sono in via di estinzione ecc.).
Vengo alla seconda domanda. Ho anche un finale AA Corelli (anche quello una ventina d'anni circa), unico reduce di un impianto ora dismesso che tra l'altro ha lavorato molto poco e quindi praticamente nuovo. L'ho messo in vendita ma, evidentemente, non incontra perché è sempre lì e in tutta sincerità se lo devo regalare allora me lo tengo. Quale sarebbe un buon pre con ingresso phono da abbinargli? Non è la soluzione che preferisco, meno roba c'è e meglio è, tuttavia mi spiace tenerlo fermo a prendere polvere. Pre + finale potrebbe essere una soluzione anche quella. Budget diciamo intorno ai 1000.
Ho guardato il mercato dell'usato ma sui pre in particolare ho visto delle belle ciofeche, roba di 25 o 30 anni fa a prezzi improponibili. Ti dico sinceramente che la soluzione migliore per me sarebbe vendere il finale e l'integrato e prendere un nuovo integrato con ingresso phono dignitoso, ma visto che al momento non riesco a vendere cosa mi suggerisci di fare?
Mi sono dilungato abbastanza, mi fermo qui. Ti sarò molto grato se mi aiuterai a chiarire questi dubbi che ti ho espresso.
Un saluto,
Antonio - E-mail: antxsini (at) gmail.com

LC
Caro Antonio,
vendere un finale senza il suo pre è sempre abbastanza complicato, in effetti. Una strada rischiosa potrebbe essere quella di cercare e acquistare il pre Bellini e poi vendere la coppia Bellini + Corelli insieme. Costava circa 1500€, secondo me a 800€ si vende. Un pre Bellini di quella serie si prende con circa 400/500€. L'alternativa è abbassare il prezzo, il tuo finale costava 800€, non puoi sperare di ricavarci più di 400€. Di sicuro non lo utilizzerei per provare a migliorare la situazione attuale. Il Puccini SE era un buon amplificatore, per un upgrade sensibile devi andare sopra il migliaio di euro, secondo me. Bene il Rega Elex che hai individuato, ma anche un Naim Nait 5si, tanto per restare su impostazioni non opposte a quelle cui sei abituato. Purtroppo il Nait 5si non ha ingresso phono, mentre il Rega Elex sì ed è pure di ottima qualità. Non aspettarti il miracolo, perché le differenze sono sempre abbastanza piccole: magari più trasparenza, più precisione, maggiore dinamica e un'immagine migliore ma non suonerà dieci volte meglio come scrivi tu. Proprio no. Anche perché il dieci volte meglio avrei qualche difficoltà a misurarlo. Capisco sia un modo di dire, ma non vorrei ti aspettassi chissà quali stravolgimenti. Gli amplificatori fanno qualcosa, ma sempre poco rispetto a ciò che fanno i diffusori, all'interno del suono complessivo di un impianto.
Tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu

Ronzio amplificatore
Buongiorno,
ho letto e leggo sempre con piacere la sua rivista online e l'ho trovata sempre molto utile per me che son principiante in questo affascinante mondo, nella
sezione dedicata ai ronzii, ahimè mi ci ritrovo :). Ho un problema, ma nella mia ignoranza non so se è grave il paziente o è un problema esterno: ho un finale stereo Krell 250a, a volte non sempre, la meccanica ronza parecchio e si sente dalla postazione di ascolto che è a circa 2,5 m di distanza dal finale, tanto che a volume molto basso si sente più il ronzio che la musica, o i dialoghi dei film. Dalla sua esperienza essendo non sempre presente può essere causato dal trasformatore e quindi dovrei farlo vedere da un tecnico o dato che non accade sempre e che è intermittente con intensità variabile si può ricondurre a un problema di DC e quindi risolvibile con un blocker dedicato?
Il finale attualmente è collegato direttamente a un Oppo 105 in bilanciato.
La ringrazio per l'attenzione, un caro saluto.
Andrea - E-mail: pilia.andrew (at) gmail.com

LC
Caro Andrea,
se il ronzio è intermittente dipende quasi certamente dalla qualità della rete elettrica. Installerei, prima di tutto, un filtro antidisturbo a monte dell'impianto o dell'amplificatore. Potresti anche sostituire la vaschetta d'alimentazione con una Shaffner filtrata. Se ciò non dovesse risolvere, farei controllare la tensione di rete (basta anche un tester) e proverei a capire se il ronzio ha qualche collegamento con eventi esterni all'impianto, tipo accensione di frigorifero, di alogene, condizionatori etc. Come extrema ratio farei controllare il finale all'assistenza. Se il ronzio è così forte da sentirsi a metri di distanza non è certo qualcosa di normale! In genere, per ridurre il ronzio dei trasformatori, è sufficiente interporre tra questi e il telaio dei gommini smorzanti, ma un rumore così forte come lo descrivi tu sembrerebbe un problema insito nel trasformatore, non nel suo montaggio. Per quanto la rete possa essere inquinata e/o la tensione oscillante un trasformatore sano non dovrebbe comportarsi così. Fai le prove che ti ho indicato e magari sentiamoci di nuovo.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Ascoltare in cuffia
Carissimo Lucio, volevo ringraziarti per le tue gentili e incoraggianti risposte alle mie precedenti lettere, credimi mi sono state di vero aiuto. Mi farebbe piacere un tuo consiglio su un impiantino cuffie che sto allestendo. Diventerebbe oltre ad degli ascolti più intimi, un modo per stare soprattutto nelle serate invernali, vicino alla mia famiglia, vi sono serate in cui non mi piace starmene isolato nella mia stanza semi dedicata...
Allora, avevo chiuso in un armadio da ormai cinque/sei anni un Nad 306 e un lettore Teac CDP 3500 preso nuovo nel '94, il Nad é in perfetto stato, lo feci controllare da un rispettato tecnico di Verona, il lettore ha suonato davvero poco.
Quindi in primis mi piacerebbe sapere cosa ne pensi di questi due componenti e se ci vedresti bene un DAC per migliorare il vecchio Teac, nel caso ne avesse bisogno, magari un best buy, anche un prodotto cinese, le sanno fare le cose...niente di impegnativo e in linea con il resto della catena. Non faccio uso di musica liquida è un mondo troppo distante da me, quindi solo cd.
Le cuffie sono delle Beyerdynamic DT150 da 250 ohm. Ti allego una foto dell'insieme.
Grazie della eventuale risposta, è comunque sempre un piacere leggere TNT, oltre ad un riferimento assoluto, un grazie anche a tutti i tuoi collaboratori.br> P.S. sono tentato di inserire il Rega Apollo dall'impianto principale, ma poi la storia non finisce più...
Cordialmente.
Virgilio - E-mail: virgilio.basso (at) virgilio.it

[Sala d'ascolto]

LC
Caro Virgilio,
vendi pure l'amplificatore NAD, in quanto inutile se ti vuoi dedicare all'ascolto in cuffia, e col ricavato acquista un buon ampli dedicato, da collegare direttamente al lettore CD. Magari ne puoi scegliere uno che abbia anche il DAC incorporato, così da bypassare la vetusta sezione di conversione del tuo lettore CD Teac. Poiché quest'ultimo è provvisto di uscita digitale coassiale mi sembra una buona idea sfruttarla. Sia un Fiio K5 che un Audiolab M-DAC mini andranno più che bene, e probabilmente non dovrai aggiungere molto al ricavato della vendita del NAD 306. Questi due ampli cuffia costano circa 200€ il primo e 350 il secondo, cifre non molto distanti da quello che è il valore nell'usato del tuo attuale amplificatore. Un outsider potrebbe essere rappresentato dall'Audio-GD R2R11, che costa circa 350€ in versione base.
Per quanto riguarda l'impianto principale certo, l'upgrade stuzzica sempre, e anche se non si finisce più, come scrivi tu, in realtà si finisce quando termina la liquidità nel conto in banca :-) oppure quando si arriva a un punto tale che per migliorare ancora le cifre da investire diventano vergognosamente alte, secondo la famosa legge dei rendimenti decrescenti dell'economista David Ricardo.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Che problemi abbiamo, noi italiani?
Ciao Lucio,
ritorno su un tema che avevo toccato, di striscio, in una mia mail di qualche tempo fa e vado subito al dunque: perché gli audiofili italiani (potremmo tranquillamente togliere la parola “audiofili”) non sanno discutere civilmente su internet? (potrei, forse, togliere anche “internet”). Frequento pochissimo la rete e solo ed esclusivamente per argomenti che riguardano le mie passioni: musica e motori. Il problema è che non riesco a farlo nella mia lingua madre. Per trovare luoghi “civili” in cui scambiare qualche opinione, sono costretto, da anni, a frequentare siti e forum stranieri, utilizzando il mio poverissimo inglese. Negli anni mi sono trovato a leggere e a discutere praticamente solo in questa lingua (tranne la lettura settimanale di TNT, ovviamente), perché ogni volta che ho provato o riprovato ad avventurarmi in qualche discussione nostrana, mi sono trovato di fronte a una marea di fuori di testa incazzosi, ignoranti (nel senso vero del termine) e animati da una straordinaria propensione alla “distruzione” più che alla “costruzione”.
Anche nei siti esteri si discute, si hanno pareri contrastanti, ma ci si rispetta. È la regola, non scritta, ma da tutti applicata ed apprezzata. Se si alzano appena i toni, subito si cerca di sdrammatizzare, magari con una battuta. In ogni caso, mai si denigra gratuitamente qualcuno o qualcosa. Nei nostri il contrario, sembra una tristissima e angosciante “lotta di supremazia”. E questo vale per tutto. Questa mail, per esempio, l'ho scritta dopo aver letto, su segnalazione di un amico, la mini (perché siamo sempre nel campo del “mini-micro”) campagna denigratoria su un serio/piccolo operatore del settore. Intendiamoci, nulla di grave, non cito neppure la persona denigrata, che immagino non saprà nulla e se ne sbatterà altamente di simili scemenze scritte su di lui, ma il caso vuole che io conosca questa persona e quello che ho letto è semplicemente “folle”.
In anni di frequentazione di siti inglesi, non ho mai visto niente di simile. Non sto facendo della semplice “esterofilia”, frequento da una vita, per lavoro, ambienti esteri e so benissimo che, anche oltre confine, l'imbecillità sguazza serenamente. Quello che mi sorprende ogni volta, però, è che da noi la scarsa conoscenza, l'aggressività gratuita, la stupidità, vengano esibite come un “valore”. La strategia è la solita: si spara la pallina di “cacca” e non si dice “perché”! Basta un “statene alla larga”! Oppure, al contrario, basta sparare corbellerie stratosferiche per costruire mode insensate. Ora, la colpa è delle infiltrazioni di “stakeholders” all'interno delle discussioni o è proprio l'italiano medio che ha dei problemi? Perché, in quasi tutte le discussioni estere, se si dà un parere positivo su un prodotto specifico, si esordisce con “I've no connections with ...” mentre qui da noi non è mai necessario? O è un problema di chi gestisce siti/riviste/forum italiani?
Ci resta solo TNT, rivista condotta con “pugno di ferro” (non avrei mai, mai immaginato di scrivere “pugno di ferro” in senso positivo in vita mia :-)))) ) e senza “no connections with ...”. Quindi ... lunga vita!!!
Carlo -E-mail: carlo.bergamini.mail (at) gmail.com

LC
Caro Carlo,
adesso capisci perché non frequento quasi mai forum del settore qui in Italia. L'ho fatto in passato e ho imparato a mie spese che non si cava un ragno dal buco. Se scoppiasse la guerra dei cervelli tanta gente andrebbe al fronte disarmata. E adesso capisci perché solo in Italia si possa fare vincenti campagne elettorali con lo slogan che, tanto, uno vale uno. In altre parole: tutti possono dire la propria su tutto, anche se non hanno alcuna competenza. Il valore dell'opinione di un esperto e di quella di un novellino è lo stesso. Quando fai notare che stanno scrivendo senza cognizione di causa, la risposta è sempre la stessa: eh, ma è questione di gusti!. Poi vai a vedere come queste persone si sono formate il “gusto” e vedi i loro impianti: casse appoggiate alla meno peggio su scrivanie affollate, impianti caotici, senza alcun rispetto delle regole minime dell'HiFi, ascolti fatti con video di YouTube supercompressi. Non importa, quel che conta è essere presenti e sentenziare. I toni sono quasi sempre sopra le righe, in una squallida gara a chi ce l'ha più lungo o a chi insulta meglio, spesso parlando di cose che non si sono mai ascoltate.
Poi c'è il problema che sollevi tu, quello degli stakeholders. Esistono, eccome. Sono sguinzagliati sui vari forum per fare o difendere gli interessi di un negoziante o un costruttore. O per dare addosso a qualcuno. Anni fa mi girarono una mail di un sedicente audiofilo, poi diventato costruttore di cavi (sic!) che cercava alleati per darmi battaglia. E io stesso lessi un post di un gruppo di lobotomizzati dal solito santone di turno (ora scomparso nel nulla) che si alleavano per scrivere messaggi infamanti sul mio conto. La mia colpa? Aver espresso le mie perplessità sull'ennesima ultima moda inventata dal furbo di turno. Siamo fatti così (anzi, sono, io mi tiro fuori da questo sottobosco, come ho sempre fatto) e temo non ci sia speranza alcuna di redenzione. La rete in Italia è arrivata con anni di ritardo rispetto al resto del mondo evoluto e paghiamo ancora questo handicap. Solo in Italia ho visto discussioni tra appassionati di HiFi finire con querele e processi.
Che fare? Nell'attesa che il tempo sani questa piaga, basta star lontani da certi luoghi.
Grazie per il feedback!
Lucio Cadeddu

Ho visto anche degli audiofili felici
Buonasera Direttore,
vorrei narrare la mia esperienza con il piccolo
Nobsound NS01G (quello recensito) vissuta proprio in questi giorni. Il mio impianto principale ha una coppia di diffusori Sonus Faber Olympica III che sono alimentati dall'accoppiata pre / finale Mark Levinson 38 + 432. A causa dell'età delle elettroniche le ho mandate in revisione e per qualche tempo mi sono limitato all'ascolto in cuffia. Nel frattempo ho venduto il vecchio DAC M2Tech Young DSD (II serie) ed ho acquistato il nuovo Mk IV che dispone anche di un'uscita RCA, oltre a quelle bilanciate. Poiché in casa ho un paio di piccoli amplificatori in classe D un FX Audio D802 e appunto il Nobsound, acquistati in un momento di bulimia da mini amplificatori made in PRC, mi sono detto proviamo a vedere l'effetto che fa...
Ho collegato il Nobsound all'uscita RCA dello Young (che, avendo anche un'entrata analogica, può essere definito a tutti gli effetti un preamplificatore), ho utilizzato un alimentatore da 24V / 5AMP e, una volta acceso il tutto...si sente e anche “forte”. Sono rimasto decisamente sorpreso, a orecchio la differenza con i ML non è così elevata come la differenza di prezzo (1 a 250 circa) dovrebbe lasciar supporre! Il confronto non è totalmente sovrapponibile perché non utilizzo il DSPeaker Anti Mode 2.0 che è inserito fra pre e finale per ovvie difficoltà di connessione però mi ha lasciato di stucco.
Ora mi sta frullando per la testa l'idea di vendere l'accoppiata ML e comperare una coppia di Crosby (finali della M2Tech) da usare ciascuno a ponte in mono, mi avanzerebbero anche dei quattrini...e libererei un sacco di spazio!
Infine nello studio l'impiantino ha un pre TC754 a cui ho collegato il PC di lavoro e quello dedicato a Daphile che ascolto con l'Ifi DSD nano, un cinese di classe D (SmSl SA-98E) e una coppia di LonPoo che non sono niente male (ma ancora non penso di sostituirle alle Sonus Faber!).
Cambiando del tutto argomento che bicicletta da strada hai? Io ho una Merida Reacto del 2016, dell'acquisto originale è rimasto solo il telaio e la serie sterzo, tutto il resto cambiato (soprattutto ruote Mavic R-Sys e Ultegra Di2 8050).
A presto,
Raffaello - E-mail: raffaello_bellano (at) yahoo.it

LC
Caro Raffaello,
grazie anche a te per il feedback sul piccolo Nobsound e sull'improponibile (sulla carta) confronto con la coppia Mark Levinson. Tutto questo la dice lunga su due aspetti: in primis, l'effetto che il progresso tecnologico sta avendo in campo audio; in secondo luogo, conferma quel che vado dicendo da tempo e cioè che non servono mostri ultrapotenti per ascolti casalinghi, bastano pochi watt, ma buoni. I 400 watt per canale del tuo finale Levinson giacciono inutilizzati, purtroppo. Al massimo se ne utilizza una ventina, poco di più se i diffusori sono poco sensibili e se l'ambiente è molto grande.
Di conseguenza, una prova con la coppia Crosby la farei, ma proverei ad ascoltare anche qualche finale NuPrime.
Per quanto riguarda la bici, complimenti per la tua Reacto! Io di recente ho sostituito la mia Look 586 con una Guerciotti Eureka Air ufficiale ex-Team CCC, con gruppo Dura Ace elettronico, resto della componentisca al top. Artigianato high-end di livello assoluto. Eccola qua :-)

[Guerciotti Eureka Air]
Lucio Cadeddu

Suggerimento musicale della settimana

Un tuffo indietro di 40 anni per rispolverare un brano dotato di una ritmica e di una potenza ancora oggi incredibili. Si tratta di I know there's something on, nota per essere stata portata al successo internazionale da Frida, una delle voci degli ABBA. Quel che è meno noto è che il brano è di Russ Ballard e il drumming così particolare è opera di Phil Collins dei Genesis, che curò la produzione e offrì la sua voce nei cori.

Nel caso questo embedding dovesse essere vietato/disabilitato, potete visionare il video direttamente su YouTube. Buon ascolto!

Archivio! Un nostro lettore - che non finiremo mai di ringraziare - si è fatto carico di recuperare buona parte dei nostri suggerimenti musicali della settimana e ne ha realizzato una "TNT-Audio Suggestion" su Spotify, aperta a tutti. In questo modo si può facilmente recuperare il “pregresso”. Si trova a questo link.

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