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LC
Caro Antonio,
sono d'accordo con te sul fatto che sia il giradischi che il resto dell'impianto meritino una testina di più alto livello. E concordo anche sul fatto che sia inutile puntare a una MC vera, per ora e con il budget che - peraltro saggiamente - hai individuato. Volendo andare verso il limite superiore del tuo budget e prendere un “classico” io punterei su una Sumiko Blue Point No. 2, che si trova per poco più di 400€. Si tratta di una MC ad alta uscita (2.5 mV) quindi abbinabile tranquillamente a un ingresso phono MM. Volendo risparmiare, immediatamente sotto, trovi la Sumiko Moonstone, che è una MM tradizionale, per circa 300€. Mi concentro su Sumiko perché possiedi già la Oyster e immagino sia più sicuro stare su un'impostazione timbrica che ti è già familiare.
L'impostazione neutra e non arrotondata, come da tradizione Sumiko, dovrebbe rispondere bene alle tue richieste e ai tuoi gusti musicali. Inoltre, nel tuo impianto sono presenti già amplificatore e diffusori tendenzialmente tranquilli in gamma medio-alta, per cui questa testina credo possa riequilibrare un po' l'insieme.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Nicola,
confesso che il primo istinto è stato quello di cestinare la tua richiesta. Trovo estremamente irritante quel tuo scrivere “apparentemente indipendente” che ci regali con tanta leggerezza. È come se incontrassi una persona e gli dicessi “Sa, lei apparentemente è una persona onesta”. E sì che siamo qui da oltre 25 anni a dimostrare di che pasta siamo fatti! Potrei replicare che tu sembri “apparentemente intelligente”, se ti fa piacere ;-)
Vedi, è questo mix di superficialità e malizia che rende questo paese, l'Italia, così com'è: marcio fino al midollo.
Prendo atto dello scivolone e vado avanti.
Sulle cuffie non saprei cosa consigliarti, quelle citate sono ottime, e tutto dipende dal tuo gusto personale. Credo che non sia impossibile riuscire a provare direttamente qualcuno di questi modelli per farsi un'idea precisa. Per quanto riguarda l'ampli cuffia/DAC benissimo il Fostex, ma ce ne sono tanti altri. In quella fascia di prezzo, ad esempio, il Lehmann Rhinelander, fratellino minore del Linear che recensimmo qualche tempo fa. Purtroppo è senza DAC. Ancora, potresti valutare il Graham Slee Novo, fratello minore del Solo, anch'esso recensito da noi qualche tempo fa e anch'esso senza DAC. Ottimo anche l'ampli/DAC Audio-GD R2R 11, per circa 350€. Tieni conto che un ampli per cuffie non può pilotare dei diffusori, quindi se in futuro pensi di utilizzarli, forse sarebbe più sensato pianificare l'acquisto di un amplificatore integrato che sia dotato anche di un'uscita cuffia decente. Con questo budget, ovviamente, si tratterebbe di un grosso compromesso per il solo ascolto in cuffia. Gli ampli cuffia senza DAC potrebbero tornare utili in questo contesto, abbinati a un amplificatore con DAC interno cui collegare anche dei diffusori. Tutto dipende dalle tue priorità.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Daniele,
benissimo la scelta del Cocktail Audio, apparecchio versatile e completo, mentre per ampli e diffusori c'è da fare un piccolo ragionamento: l'ambiente è molto grande, investirei il più possibile nei diffusori, destinando all'amplificatore non molto più di 500€. Anche per questa cifra si trovano ottimi ampli dotati sia di potenza sufficiente che di grande versatilità. Il Rotel che ti hanno consigliato, magari il fratellino più piccolo, è uno di questi, altrimenti l'analogo nel catalogo NAD. Ottimo anche il Rega Brio R, ma siamo già sui 900€, su un budget totale di 1500/2000, a mio parere troppo. Inoltre, non abbinerei le Focal al Rotel, l'ambiente è grande, quindi immagino anche un po' vuoto, e le caratteristiche di acustica e di carattere di ampli e diffusori potrebbero dar luogo a un abbinamento squilibrato verso le alte frequenze. Per un migliaio di euro io valuterei diffusori generosi come i Pylon Opal 20, che mi sono piaciuti moltissimo, oppure KEF Q550, Wharfedale Diamond 11.5, Sonus Faber Principia 7, Duevel Planets. Vedi se ti riesce di sentire personalmente qualcuno di questi...
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Massimiliano,
sia il Rotel A10 che il Rega Io si fanno beffe degli ampli vintage che hai citato, sotto TUTTI i punti di vista, anche per qualità dello stadio phono. Chi lo implementa oggi non lo fa per moda ma ben conscio del fatto che il vinile è di nuovo una solida realtà con la quale fare i conti e che gli appassionati sono diventati esigenti, quando si parla di analogico. Quindi lascia pure perdere la nostalgia e punta su qualcosa che suoni per davvero. Peraltro, nessuno degli ampli vintage citati era degno di nota già all'epoca, figuriamoci oggi! Al costo dovrai poi aggiungere la spesa per un recapping quasi obbligatorio. Il vintage che mi piace è altro, non queste cianfrusaglie che già all'epoca occupavano la parte bassa dei cataloghi di questi costruttori giapponesi. Se proprio vintage deve essere, cerca un NAD 3020 o un 3140 (e simili), dei quali abbiamo parlato su queste pagine. Questi hanno ancora un senso, gli altri proprio no.
Per quanto riguarda i diffusori, non male i Cabasse che hai individuato, se hai la possibilità di valutarli di persona. La loro impostazione è molto simile a quella dei fratelli maggiori Jersey MT30 che recensii qualche anno fa. Questi erano da pavimento, credo tu ti riferisca al modello Antigua da scaffale.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Consiglio amplificatore classe D
Salve direttore, è la prima volta che le scrivo direttamente, solitamente mi limito a carpire le tantissime informazioni che ci donate, e grazie alle vostre informazioni sono un felice possessore di una bella coppia di M-audio bx8 d2, di un preamp TCC tc-754 e di un piccolo Scythe SDA-1100, quest'ultimo ormai declassato a terzo impianto (in cucina!!) e sostituito da un breeze audio tpa3116, alimentato non con un lineare ma con uno switching a 24v. Il mio armamentario continua con un vecchio giradischi Pioneer pl-12d 2 con testina AT 3600l, un lettore dvd (lg) al quale ho collegato un Dac FiiO D03K taishan, una scheda audio Behringer U-PHORIA UMC204HD e per concludere una coppia di Q-Acoustics 2020i. Come avrà intuito sono due impianti separati, le M-audio e la behringer U-PHORIA UMC204HD sono collegate al pc che utilizzo per registrare e mixare musica e ne sono soddisfatto!! Quello che mi lascia (un pochino) perplesso è il Breeze tpa 3116 (suona bene niente da dire!!!) ma qualche giorno fa ho letto la vostra recensione del Topping PA3 che mi ha molto stuzzicato la curiosità portandomi a farmi una domanda che vorrei rigirare a lei e cioè: potrei sentire dei miglioramenti se nella mia catena audio inserissi il Topping al posto del Breeze?
Consideri che il mio triangolo di ascolto è prettamente desktop e la stanza è "mooolto" piccola 2,5 mt per 3,5 mt. Mi auguro di aver rispettato i canoni di formulazione delle domande da voi richiesti, un grande grazie per l'informazione che fate e i consigli che date, per quanto mi riguarda mi sono serviti tantissimo.
Fabio - E-mail: fabioprovazza (at) gmail.com
LC
Caro Fabio,
per un ascolto desktop in una stanza piccola a mio parere l'inserimento del PA3 di Topping non porterebbe ad alcun miglioramento sostanziale, mi spiace deluderti. Ti dico questo per due ragioni: intanto il tuo ampli basato sul TPA3116 non è niente male e in secondo luogo la potenza extra del Topping non la potresti utilizzare in questo contesto. Quanto a qualità generale, dubito che riusciresti a sentire differenze, dato il contesto, ma anche considerato che a dar voce a tutto c'è una coppia di diffusori molto economici, seppur onestissimi, come i 2020i. Io, semmai, ove possibile, utilizzerei gli M-Audio BX8 D2 come diffusori principali, visto che sono di ben altro livello rispetto ai Q-Acoustics 2020i.
Più in generale, come immagino saprai, sono contrario al proliferare degli impianti, specie se tutti realizzati con componenti economici. Meglio uno solo, semplice, ma composto da apparecchi di ben altro livello. Col prezzo di tre Fiat Panda ti porti a casa una BMW serie 3. Ma mi sforzo di capire chi preferisca avere tre Panda e viaggiare male ogni volta ;-)
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Jurassic DAC
Caro Direttore,
dalla prova delle Lonpoo LP42 a marzo 2020 è passato oltre un anno; tra gli apparecchi provati nell'ultimo periodo ho visto una nuova categoria di prodotti: gli integrati digitali:
LC
Caro Giovanni,
è indubbio che il mercato si stia orientando verso l'integrazione di più funzioni in un apparecchio solo. I motivi sono tanti, ne cito giusto alcuni:
Tutto questo, per la fascia entry-level e media del mercato, porta inevitabilmente a concentrare più funzioni in un solo apparecchio. Per la fascia alta, invece, dove costi e ingombri non sono un problema, resiste ancora la super-specializzazione dei componenti. Ciò detto, credo che il DAC che svolga solo questa funzione, per quanto riguarda la fascia bassa e media del mercato, sia destinato a sparire. Magari chissà, il mercato, pur di stimolare i consumatori, si inventerà un nostalgico ritorno ai separates, non mi stupirei se accadesse. Resistono ancora dei prodotti particolari, estremamente minimalisti, con pochissime funzioni ma o sono prodotti di fascia super-entry-level oppure sono oggetti di nicchia. Basti pensare a cosa è accaduto nel campo delle amplificazioni: dai prodotti ridotti all'osso che una volta erano il fiore all'occhiello di NAD e Rotel, tanto per citare due marchi storici, si è passati a componenti ricchissimi di features, con ingresso phono, DAC, bluetooth, USB, telecomando e quant'altro. In effetti, a dirla tutta in estrema sincerità, eliminare tante caratteristiche con la scusa della purezza sonora (penso al loudness e ai controlli di tono) è stata un'abile mossa di mercato e poco più.
Grazie per il prezioso spunto,
Lucio Cadeddu
Quale DAC?
Buongiorno Direttore,
faccio seguito ad una lettera inviata qualche mese fa a cui ho ricevuto una sua gentile risposta (Vol. 941). In quella lettera chiedevo quale testina poteva essere adatta al mio giradischi Goldnote Valore. La scelta è ricaduta su una Ortofon Black che, rispetto alla Goldnote Babele originariamente montata, mostra tutte le sue qualità e di cui sono molto soddisfatto.
Mi suggeriva di migliorare la catena sostituendo il lettore Marantz CD6006 o di integrarlo con un Dac. Il mio impianto, oltre al giradischi e il lettore citati, è costituito dall'amplificatore Unison Research Unico Primo, il pre-phono Audio Analogue AAPhono e diffusori Opera Seconda.
Avrei l'opportunità di acquistare un dac un po' datato, un Goldnote DAC 7, che accosterei al lettore e potrei usarlo anche per ascoltare in streaming (cosa che per ora faccio poco). Ha senso prendere un dac così datato? Migliorerebbe l'ascolto del mio lettore oppure dovrei orientarmi su un lettore migliore o un dac più recente? Il mio budget non è infinito ma ovviamente rapportato al mio impianto.
Grazie in anticipo.
Saluti,
Francesco - E-mail: stelluto.francesco (at) gmail.com
LC
Caro Francesco,
se il prezzo è interessante puoi senz'altro prendere in seria considerazione il GoldNote DAC7, è un'ottima macchina. Accertati che abbia le funzioni che ti servono, specie se usato in streaming (es. riproduzione gapless). Il suono del tuo lettore CD ne uscirà trasformato, questo è sicuro! Il tuo Marantz CD6006, per quanto dotato di un ottimo rapporto qualità/prezzo, non può reggere il confronto con un DAC come quello citato, anche se ormai fuori produzione. Tieni conto che nel digitale i passi avanti sono sempre molto piccoli e buone macchine di pochi anni fa reggono tranquillamente il confronto con la concorrenza più recente. La differenza, spesso, sta tutta nella capacità di riprodurre file ad alta risoluzione o DSD e/o di saper gestire ingressi diversi, come Bluetooth o USB di livello più elevato. Il DAC 7 arriva a USB 2.0 e 24/192 kHz di risoluzione. A mio parere è abbastanza inutile andare su risoluzioni più elevate, ma tienine conto se ti dovesse dar fastidio l'idea di non poter - potenzialmente - sfruttare tutte le features più moderne. Personalmente, sarei più preoccupato di non poter collegare un dispositivo Bluetooth, che è di una comodità enorme. Fai le tue valutazioni e tienimi aggiornato!
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Silvio,
saldare necesse est! Certo, se si può crimpare un cavo su un connettore, meglio, a patto di farlo bene, ma in certi punti dei circuiti non si può fare a meno di saldare. E anche le connessioni meccaniche non sono esenti da problemi, ad esempio ossidazioni. La qualità dello stagno è poi un falso problema. Certo, meglio usare quello ad alto tenore d'argento, ma è la qualità della saldatura a fare la differenza. Ciò detto, tenendo conto che anche apparecchi di livello high-end sono saldati, non mi porrei troppi problemi, visto che suonano comunque bene. Mettiamola così: tra tutti i fattori che influenzano la resa sonora (ambiente e diffusori in primis, insieme circa il 90% del totale) la saldatura influenza per uno 0,0000000001%. Ci dormirei tranquillo :-)
Il componente di minor pregio, credimi, è sempre l'ambiente. Un intervento sull'acustica o sulla disposizione dell'impianto e dei diffusori può fare TUTTA la differenza. Questo è il vero anello debole, non scordiamocelo. Vedo sempre più spesso foto di casse poggiate su una scrivania affollata, addossata al muro, con lo schermo del PC in mezzo, e persone così si permettono il lusso di scrivere opinioni su come suona un componente o una coppia di diffusori, sulla timbrica, l'immagine e quant'altro, sindacando su ciò che leggono nelle recensioni (nostre comprese). Abbiamo completamente perso il senso delle proporzioni. Questa tua, incidentalmente, fa il paio con quella che segue :-)
Grazie per lo spunto di riflessione,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Giuseppe,
esistono tanti marchi: Epcos, Elna, Mundorf, Kendeil, Rubycon e Nichicon, ad esempio, hanno delle linee ad uso HiFi. Li trovi facilmente un po' ovunque, ad esempio su AudioKIT o su Audioselection (i link aprono le pagine dei condensatori elettrolitici). Poi si può andare su prodotti più esotici, tipo Audio Note, ma francamente volerei più basso, altrimenti il recapping costa più dell'amplificatore stesso. Anche qui, è sempre una questione di proporzioni: il recap deve avere un senso relativo al costo e alla classe del componente che si sta restaurando. Non mi avventuro nel consigliarti questo o quel condensatore a seconda del suono che vorresti ottenere, però!
Per quanto riguarda i fusibili ti confesso che non ho esperienza in merito, in tutta sincerità la voglia di mettermi ad ascoltare fusibili e pure recensirli è pari a zero. E gli altri redattori di TNT-Audio devono pensarla allo stesso modo, visto che non hanno mai proposto test simili. Forse ci divertiamo diversamente, chissà.
Continuiamo a cercare la pagliuzza, mentre dovremmo preoccuparci della trave. Il lettore che segue ha capito molto bene il concetto :-)
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Ho visto anche degli audiofili felici
Ciao direttore. Volevo darti immediatamente un feedback su uno dei consigli che mi hai dato nella rubrica della posta n. 952. Beh, dopo aver convissuto felicemente con le Elac Debut B5, tra le Pylon audio opal 20 e le Elac Debut Reference DBR62 che mi ha consigliato, ho preferito rimanere in casa tedesca dovendo scegliere a “occhi chiusi”. Beh: è stato subito amore...appena collegate, senza neanche un minuto di rodaggio, la differenza con le magiche B5 è stata subito drammatica. Scena più ampia, molta più trasparenza e separazione tra gli strumenti, gamma bassa strepitosa, tanto articolata e frenata che quasi sembra averne meno delle B5 (critica in positivo!). Sono veramente contento. E devo dire che inaspettatamente ho anche realizzato che le mie elettroniche (Audio Analogue) andavano con il limitatore fino ad ora. Sono in grado di dare molto. Ora capisco perché il diffusore è il componente più importante.
Che dire? Grazie: sono a posto ancora per un po' di anni adesso!
A presto, continuerò a leggerti con grande interesse.
Gabriele - E-mail: gabrielebarnabei (at) yahoo.it
LC
Caro Gabriele,
grazie per il feedback sulla Debut 6.2 Reference. Sono felice che ti piacciano così tanto. E sono ancor più felice perché ti sei reso conto che la differenza più rilevante la facciano sempre i diffusori. Terrai le REF per un bel po', perché capaci di crescere con l'impianto a monte. Ti stupiranno di quanto possano ancora dare.
Buon ascolto!
Lucio Cadeddu
Ancora nuove uscite discografiche, è la volta del nuovo album dell'eclettico duo statunitense Twenty One Pilots, che ama stupire per la varietà delle atmosfere e dei contrasti tra musica e testi. Questa beatlesiana “Good day” è una canzoncina allegra su un testo triste, sebbene intriso di un certo ottimismo. Pur essendo una band alternativa si sono guadagnati enorme popolarità. Ad esempio il loro Blurryface è il primo album nella storia della musica ad aver ottenuto la certificazione di disco d'oro negli USA per ogni singola traccia in esso contenuta. Nessuno c'era mai riuscito. Neppure De Andrè, i Queen e i Pink Floyd ;-)
Nel caso questo embedding dovesse essere vietato/disabilitato, potete visionare il video direttamente su YouTube. Buon ascolto!
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