Lettere alla Redazione di TNT-Audio - settimana 30/10/2021 - 6/11/2021

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  1. Amplificare Klipsch
  2. Esperienza con chip TPA3116 e TPA3221
  3. Richiesta opinione su impianto hi-fi
  4. Filtro per liquido lavadischi
  5. Lonpoo o Micca?
  6. Finale o diffusore amplificato
  7. Registratori a bobine
  8. ZeroZone + Quad
  9. LP42X: upgrade rispetto al mio impianto?
  10. Ho visto anche degli audiofili felici

Amplificare Klipsch
Buongiorno Direttore, come sempre complimenti per l'impegno e la professionalità. Veniamo al dunque, tempo fa ho mandato una mail chiedendo lumi in merito all'amplificazione da abbinare alle mie Klipsch RF82 MKII (delle quali sono più che soddisfatto, le ascolto da 5 anni con grandissima soddisfazione). Purtroppo non ho grandi possibilità di fare ascolti in negozio, e piuttosto che fare un paio di ore di macchina per magari fare un buco nell'acqua vorrei sapere prima verso cosa orientarmi. Quando ci siamo sentiti avevo espresso dei dubbi in merito a Marantz pm6006, NAD c326bee e Rega Brio R e ragionando lei aveva escluso Marantz. Il fato ha voluto che mio fratello mi regalasse proprio il Marantz... Sono circa 4 anni che uso questo amplificatore e devo dire che in linea generale non è affatto male, sono chitarrista e suono da 20 anni quindi so come suonano le chitarre, i piatti della batteria etc. e con la mia configurazione attuale non ho grandi lamentele da muovere, però, e qui iniziano le mie riflessioni, qualcosa non mi torna. Non so se il problema sia attribuibile ai diffusori (non credo) o al Marantz, ma a tratti il suono mi sembra lento. Forse lento non è proprio il termine corretto, ma quando il messaggio musicale si complica, specie in gamma bassa, si perde di definizione e diventa difficile riuscire a seguire bene tutte le informazioni. Il fenomeno viene in parte (ma molto in parte) ridotto aumentando il volume, ma credo sia del tutto normale data l'estensione in frequenza e la pressione che generano le Klipsch. Ad esempio con Ride across the river dei Dire Straits il basso è pulito e tutto funziona regolarmente, mentre passando a qualcosa di più veloce non sono più in grado di distinguere il basso dalla batteria e i colpi di cassa diventano un tutt'uno con il basso. La domanda che a me sorge spontanea è: l'amplificazione non dovrebbe rendere meglio quando eroga poca potenza e non viene messa in crisi? Anche a volume relativamente basso si perde definizione in gamma bassa e questo mi lascia un po' perplesso. Visto il genere che ascolto (prog rock/metal principalmente) perdere definizione in quella parte dello spettro è come guidare una Ferrari con il freno a mano tirato!
Vorrei qualcosa che potesse darmi più soddisfazione e, poiché credo sia l'amplificazione il problema, cosa mi consiglia? Io sarei propenso verso il Rega Io che da quanto si legge in giro condivide lo stesso circuito del Brio R, ma a potenza e prezzo ridotto. In alternativa, essendo da un po' che ho intenzione di sperimentare con pre e finale separato e avendo letto i termini lusinghieri che ha usato per i finali zerozone irs2092, pur con tutti i limiti che ha elencato soprattutto sull'impostazione sonora molto brillante che già ho con le klipsch, avrei intenzione di prenderli giusto per giocare un po'.
La ringrazio per la disponibilità.
Dario - E-mail: dario.capitanata (at) gmail.com

LC
Caro Dario,
bisognerebbe capire se il problema non sia altrove, intendendo con questo la stanza, principale responsabile di guai in gamma bassa, in genere. Tuttavia, se il difetto, diciamo così, è percepibile persino a basso volume, forse anche l'amplificazione ha il suo ruolo. Le Klipsch tendo ad escluderle, hanno un ottimo basso veloce, potente e profondo. Mi dispiacerebbe dirti che avevo ragione sull'amplificatore da escludere dalla tua rosa di candidati, ma senza una prova a confronto sospendo il giudizio. La cosa da fare, pertanto, è farti prestare, da un negozio o da un amico, un altro amplificatore. Non importa se sia di qualità superiore o inferiore, basta che sia diverso, giusto per capire cosa cambia e cosa invece resta inalterato. Se il basso dovesse cambiare, la strada della sostituzione dell'amplificatore sarebbe quella giusta. Per quanto riguarda i finali ZeroZone, sono dubbioso sia per l'abbinamento con le Klipsch - tutto da verificare - che per il fatto che poi dovresti anche acquistare un pre consono, e i costi lievitano. Vedi se riesci a trovare qualcosa da provare, e sentiamoci di nuovo. Qualora non riuscissi, cerca un Rega Brio R o un Naim Nait 5 usati. Se anche con questi il basso non riprende coesione e ritmo, il problema è davvero altrove.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Esperienza con chip TPA3116 e TPA3221
Gentile Lucio,
tutto è iniziato con la tua
prova dell'amplificatore/DAC Nobsound NG-01 con chip TPA3116 che, visto il costo irrisorio, decisi di acquistare insieme all'alimentatore da 24 V in aggiunta a quello da 12 V in dotazione e di cui riscontrai all'ascolto il considerevole rapporto qualità/prezzo, anche se alimentato a 24 V e ad alto volume rilevai la produzione di "schiocchi" non riscontrati alimentandolo a 12 V che comunque non mi permetteva la pressione sonora di circa 90 dB usualmente raggiunta negli ascolti (fonometro app JBL).
Probabilmente il carico delle mie Magneplanar 3.3R aventi 4 Ohm di impedenza con efficienza dichiarata di 84 dB (ma, secondo me, realisticamente anche inferiore) risultava particolarmente ostico, evidentemente "tirare il collo" al chip alimentandolo a 24 V non gli giovava (con i miei diffusori).
Ora permettimi un flashback e scusami se magari il tutto ti risulterà un po' sconclusionato come certe volte rimproveri a noi scriventi. Durante il lockdown ho fatto fare dei lavori a casa, tra cui la sostituzione della carta con la pittura nella stanza adibita all'ascolto della musica; ciò ha comportato che l'amplificatore Nuprime Ida 8 acquistato su tuo consiglio e che inizialmente, prima dei lavori, mi aveva soddisfatto, risultasse praticamente inascoltabile (frequenze medio alte fastidiose e una generale "confusione").
Quindi, innanzitutto ho provveduto a trattare la stanza per ridurre le riflessioni mediante l'applicazione di quadri in tela alla parete posteriore i diffusori e a quelle laterali (come puoi vedere parzialmente dalla foto allegata), poi ho deciso di separare la sezione DAC da quella amplificatrice e mi sono messo alla ricerca di un nuovo DAC e di una nuova amplificazione, di seguito l'elenco dei DAC acquistati e degli amplificatori provati in prestito. DAC: Sabaj Da2 (ES9018), Topping D10 (ES9038), Topping D50s+P50 (2xES9038), Topping D90 (2xAK4499), a cui aggiungere l'M2tech HiFace già in mio possesso; Amplificatori: Bladelius tyr (1000 euro usato), Musical Fidelity M8xi (5650 euro nuovo), Gryphon Callisto (2500 euro usato); ultimamente ho anche avuto modo di ascoltare un finale Amcron anni 80 di cui non ricordo il modello; nel frattempo mi sono, come dire, imbattuto nel Fosi Audio ZK-1002D (34 euro) con un chip TPA3116D2 per canale configurato a ponte che alimentato a 18 V eroga circa 70 W per canale su 4 Ohm (THD+N 1%), mentre l'ultimo arrivato è il Nobsound TA-21 con chip TPA3221 (62 euro).
Premesso che gli apparecchi elencati non li ho avuti tutti nello stesso momento, ma nell'arco di circa 6 mesi, quindi i confronti sono stati fatti a memoria, che dire, il fatto di confrontare il Fosi con apparecchi che hanno costo molto superiore che vanno da 29 volte (Bladelius) a 166 volte (Musical Fidelity) già di per se risulta emblematico, gli ampli blasonati si sentono leggermente meglio ognuno con la sua "personalità" su cui non mi dilungo se no non la finisco più?! (la mia personale classifica è: 1° Callisto, 2° Tyr, 3° M8xi).
Probabilmente si, e ci mancherebbe altro! Ma proprio molto leggermente! Mentre il povero vecchio Amcron viene schiantato dal Fosi su tutti i fronti!
Conclusione, ho tenuto il Fosi pilotato dal D90 (ascolto solo digitale tramite miniPC I5 connesso a NAS con i miei CD + HD con DVD concerti + Qobuz) e poi, tanto per esagerare, ho preso un secondo Fosi ed un crossover elettronico Behringer Super-X Pro Cx2310 V2 per biamplificare, costo totale: 2 Fosi + crossover + adattatori XLR/RCA + cavi bilanciati e non (tutti lunghi 50 cm) circa 210 euro per 280 W totali.
Ora sto confrontando i Fosi Audio ZK-1002D con i Nobsound TA-21 che purtroppo mi sono arrivati con alimentatore a 19 V piuttosto che a 24 V come pubblicizzato dal venditore, questo comporta una considerevole riduzione di potenza (con 19 V eroga poco meno di 40 W x canale sempre su 4 Ohm). L'ultima cosa è che consiglio di non mortificare ambedue i classe D utilizzando il DAC interno ma uno esterno, anche economico come la pennetta Sabaj (50 euro) o il Topping D10 (100 euro), la differenza si sente ed è notevole! La Sabaj ho avuto modo di confrontarla direttamente con il DAC dell'Ida 8 prendendo il segnale dall'uscita pre e la pennetta per me suona decisamente meglio, su tutti i fronti, timbro, dettaglio, dinamica e scena.
Questo è quanto, ti saluto e ringrazio del tuo impegno e della pazienza che hai con noi, le tue risposte sono sempre equilibrate, ragionevoli e anche ironiche quando non ti facciamo arrabbiare!
PS: con il costo del Musical Fidelity M8xi ci si possono pagare 47 anni di Qobuz
Valter - E-mail: valcola (at) libero.it

[Sala d'ascolto]

LC
Caro Valter,
ti ringrazio per il resoconto dei tuoi interessanti esperimenti, credo che saranno utili a tanti lettori. Non mi sorprende che alla fine abbia trovato le amplificazioni costose solo leggermente superiori ai piccoli giocattolini in classe D. Sono differenze elusive che si pagano molto, molto salate. Tra l'altro, per i confronti, non hai usato robetta ma amplificazioni di ottimo livello, in particolare il Gryphon Callisto che non a caso occupa il primo posto della tua classifica personale. I diffusori utilizzati, inoltre, sono al di sopra di ogni sospetto. Certo, la loro impedenza di 4 ohm costanti e resistivi potrebbe aver causato quache grattacapo ai piccoli chip-amp, che talvolta su carichi a 4 ohm non sono esattamente a loro agio. Questo spiegherebbe i rumori impulsivi che hai percepito, forse era clipping, che non si verificava con l'alimentazione più tranquilla.
E infine sì, confermo che spesso i DAC interni a questi amplificatori non siano esattamente all'altezza della qualità sonora della sezione amplificatrice, quindi l'idea di abbinare un DAC esterno di migliore qualità è abbastanza sensata. Certo, aumentano i costi e la complicazione del set-up, ma il suono ne guadagna.
Ti auguro buoni ascolti!
Lucio Cadeddu

Richiesta opinione su impianto hi-fi
Buongiorno sig. Direttore dott. Lucio Cadeddu. Le presento il mio impianto:

La stanza sala/soggiorno è di 37 mq. unita all'ingresso e divisa da un muretto h. cm.200 L. cm.180. Nella stanza insiste un soppalco pertanto, il soffitto in legno è obliquo e ha una h. media di cm.300. Le pareti hanno dei quadri, le tende sono alla porta finestra, i mobili in legno sono bassi al pari dei divani. Il pavimento in ceramica è tappezzato di tappeti. Davanti al muretto è posizionata la TV da 50 pollici, ai lati i due diffusori ELAC che, per l'ascolto, vengono spostati e posizionati a cm.270 sul lato più lungo della stanza, distanti da pareti laterali e posteriori e leggermente inclinati verso il punto di ascolto come consigliato dal costruttore. Il punto di ascolto è a cm.290. La testa di chi ascolta è a cm.45 dalla parete.
Signor Direttore, la mia richiesta consiste nel chiederLe un Suo autorevole parere riguardo all'impianto in essere, se corrisponde più o meno al mio giudizio, essendo cosciente che il risultato della Sua risposta potrebbe costarmi.
Nel ringraziare per l'ospitalità, in attesa di una cortese risposta, porgo cordiali saluti.
Sergio (del 1948).
Sergio - E-mail: sergio.boss (at) alice.it

LC
Caro Sergio,
intanto complimenti per il garbo, la precisione e l'ottima, ordinata formulazione della tua missiva. Dopo lettere scritte da persone che dovrebbero restituire la propria licenza di quinta elementare perché conseguita evidentemente per errore o con dolo, è un piacere leggere lettere come la tua.
Per quanto riguarda il tuo impianto, l'unico parere sensato che potrei dare sarebbe a seguito di un ascolto diretto, cosa che evidentemente non posso fare. Posso però analizzare installazione e sinergia tra i componenti. La stanza e l'installazione mi sembrano curate a dovere. Non mi è chiarissimo se la TV resti comunque tra i diffusori, anche quando questi vengono spostati in posizione d'ascolto, sarebbe meglio che tra di essi non ci fosse alcun ostacolo, tanto meno uno schermo da 50 pollici.
L'impianto direi che è composto da ottimi apparecchi, presi singolarmente, e pure abbastanza sinergici tra loro, in particolare gli abbinamenti Naim e Rega. Il Black Cube è poi una certezza assoluta. I diffusori Elac sono raffinati e sufficientemente generosi per riempire di buon suono il tuo ambiente di quasi 40 mq. L'arredo della sala sembra pure abbastanza assorbente. Insomma, gli ingredienti sembrano essere giusti e mescolati tra loro in maniera sapiente, quindi immagino che il risultato debba essere di ottimo livello. Se tu sei soddisfatto, non vedo ragione per toccare alcunché, goditi la musica così com'è. Nel momento in cui sentirai la necessità di migliorare qualche parametro, ci sarà modo di ragionarci insieme.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Filtro per liquido lavadischi
Buongiorno Direttore,
in questo periodo ho "lavato" circa un centinaio di LP, usando la lavadischi manuale Knosti. Questa macchina consente di lavare una quindicina di dischi per volta e fornisce di serie una specie di imbuto, dotato di "filtro", per riciclare il liquido.
Il filtro fornito di serie è totalmente inefficace, lasciando passare molta della polvere rimossa dai dischi. Ho fatto due conti. Le particelle di polvere variano tra 0,01 e 100 micron in diametro. La mia ipotesi è che, per i nostri scopi, dovremmo avere a che fare con "agglomerati" di dimensione comparabile con quella dei solchi del vinile. Il solco di un vinile dovrebbe avere una larghezza minima di 20 micron (500 solchi in 1 cm). Diciamo quindi la dimensione delle particelle che vogliamo catturare è nell'ordine di grandezza medio da 1 a 10 micron.
Il cotone in multistrato dovrebbe andare, ma la variabilità è troppa da tessuto a tessuto. Possiamo fare di meglio?
In questo periodo abbiamo tutti in casa degli ottimi filtri: le mascherine ffp2 filtrano il 94% delle particelle fino a 0,3 micron (il cotone in doppio strato si ferma al 75% circa). Siamo uno o due ordini di grandezza sotto il nostro target. Perché non provare?
Così ho preso una bottiglia di plastica, con un elastico ho applicato una mascherina, e ci ho versato dentro il liquido che avevo riciclato dal lavaggio dei miei dischi. Il liquido era stato "filtrato" col filtro di default, ma potevo vedere morchia ad occhio nudo.
Il risultato? Ci ha messo una notte a "decantare", ma adesso il liquido è limpido come appena comprato. Ti allego un paio di foto. Notevole quella dove si vede la morchia raccolta: era praticamente una fanghiglia solida. Ci credo che il liquido scendeva goccia a goccia!
Il costo di una mascherina è risibile, soprattutto considerato che io ne ho usata una intera ma avrei potuto tagliarla in due o quattro pezzi ottenendo lo stesso risultato. L'effetto strabiliante. Magari si potrebbe "ripassare" il liquido due volte tanto per andare ancora più sul sicuro. Ma secondo me già una passata è sufficiente (soprattutto se si filtra volta per volta, e non dopo 100 vinili).
Saluti,
Antonello - E-mail: ridingfish2 (at) gmail.com

[Filtro Knosti modificato]
[Filtro Knosti modificato]

LC
Caro Antonello,
è proprio il caso di dire che non tutte le pandemie vengon per nuocere! :-)
Che dire? Complimenti per l'idea e la realizzazione, semplicemente geniali. Giro volentieri la tua proposta alla platea dei lettori di TNT-Audio, sempre desiderosi di trovare soluzioni a basso costo per migliorare la propria esperienza d'utilizzo e d'ascolto dei componenti HiFi.
Complimenti vivissimi, bravo!!!
Lucio Cadeddu

Lonpoo o Micca?
Caro Lucio,
visti gli entusiastici commenti scatenati dalla tua
prova, avevo intenzione di acquistare le Lonpoo per attrezzare la scrivania con qualcosa che fosse meno gracchiante degli altoparlanti dello schermo, ma mi sono imbattuto sulla lettera di un lettore di TNT-Audio che diceva che erano in realtà delle Micca rimarchiate. Per curiosità mi sono messo a fare delle ricerche ed ho constatato che mentre le Micca con la MB42X sono arrivate alla terza versione, quest'ultima ha il crossover rivisto e altoparlanti migliorati (vedi https://www.miccatron.com/faqs/different-versions-of-micca-mb42x-and-mb42x-c-original-mkii-mkiii/, http://noaudiophile.com/Micca_MB42x_Bookshelf_Speakers/ e http://noaudiophile.com/Micca_PB42x/index.php), le Lonpoo sono ferme alla prima e cioè con il solo condensatore sul tweeter. Nel sito Miccatron è disponibile anche l'upgrade del crossover MKIII https://www.miccatron.com/shop/product/crossover-upgrade-for-micca-mb42-mb42-c-speakers-mkiii/.
In realtà mi interesserebbe la versione amplificata e visto che le Micca non sono reperibili in Italia (e sembra nemmeno in Europa) sono curioso di sapere cosa si celi dentro alle Lonpoo LP42X (che dovrebbero corrispondere alle Micca PB42X anche se cabinet e piastra amplificatrice sono diversi) e cioè se sono dotate di un vero crossover e che versione di altoparlanti monta. Tra l'altro, mentre delle Micca si parla tanto in rete visto che sono in circolazione dal 2012, delle Lonpoo c'è poco o nulla se escludiamo il nostro TNT-Audio.
Ringraziandoti per alimentare in modo così prezioso il nostro hobby, rimango in trepida attesa della tua prova.
A presto!
Enrico - E-mail: enrico.miotto (at) yahoo.it

LC
Caro Enrico,
tempo fa ho cercato di far luce sulla questione Micca/Lonpoo, interpellando i diretti interessati. Ebbene, nessuno dei due commenta esplicitamente ciò che fa l'altro perciò la mia sensazione è che qualcuno abbia progettato la prima versione dei “42” passivi e poi abbia deciso di sviluppare il progetto solo per Micca, lasciando Lonpoo a sviluppare il prodotto per conto proprio. Non so se la scheda di amplificazione interna sia la stessa per i due diffusori ma in ogni caso il problema non si pone visto che Micca non vende in Europa, motivo per il quale non hanno mostrato alcun interesse a far recensire i propri diffusori da noi. Talvolta le politiche di marketing delle aziende cinesi lasciano molto il tempo che trovano, pensa che non pubblicano i link alle recensioni, pur molto positive, dei loro prodotti! O non aggiornano i siti web da anni. Per quanto riguarda Lonpoo, mi pare di capire che il loro “core business” non sia certo la piccola LP42, ma tanta altra roba consumer e realizzazioni conto terzi! Basta vedere la lista dei partner commerciali sul loro catalogo, abbastanza impressionante. Come scritto poi nella recensione delle LP42X, le uniche differenze con le LP42 passive sono la scheda di amplificazione interna e il cabinet. Il resto è identico.
Suoneranno meglio le Micca? Chi può dirlo, non è affatto detto che il crossover più complesso del semplice condensatore delle Lonpoo le faccia suonare meglio, anzi. E lo stesso può essere detto per i driver. Certo, sarei molto curioso di confrontarle, ma mi hanno risposto picche, per ora e, francamente, l'idea di acquistare una coppia di Micca negli USA, rischiando di pagarle una follia, tra conversione di valuta, spedizione overseas e dazi doganali non mi sfiora neppure.
In ogni caso, se tutto va bene, dovremmo riuscire a pubblicare una visita alla fabbrica delle Lonpoo, vedremo!
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Finale o diffusore amplificato
Buongiorno Direttore,
Ho un dubbio che vorrei condividere con lei, possiedo un Cocktail Audio x45 quindi senza amplificazione che è affidata ad un Nad D3020 V1 a sua volta collegato a delle Harbeth shl 5 plus. Sono indeciso se sostituire il Nad con un finale oppure prendere delle casse amplificate wi fi cioè senza collegamento di cavi tra loro a parte l'alimentazione che per fortuna sarebbe proprio vicino alle casse. La stanza comprende soggiorno e cucina per un totale di circa 40 mq.
La musica che ascoltiamo in streaming è tanto jazz, musica italiana, e un po' di radio in audio di qualità, oltre ai nostri cd salvati su hd. La spesa sarebbe intorno ai 1000 euro per il finale, circa il doppio vendendo casse e stand.
Grazie per condividere la sua passione con noi.
Paolo - E-mail: dromico (at) fastwebnet.it

LC
Caro Paolo,
l'idea dei diffusori attivi, se ci segui da un po' dovresti saperlo, ci piace molto. Oggi il mercato offre anche diffusori attivi che accettano segnale wireless, che è un altro bel vantaggio pratico. Questi cavi che corrono per il salone sono effettivamente fastidiosi, si sporcano, fungono da attrattori per la polvere e sono in genere brutti e ingombranti. Quindi io ritengo che con circa 2000€, che ricaveresti dalla vendita dei diffusori, integrando coi 1000 euro destinati al nuovo finale, puoi acquistare ottimi diffusori attivi wireless, eventualmente anche guardando qualche modello usato. KEF, Dali, B&W, Dynaudio e tanti altri costruttori hanno in catalogo modelli attivi molto interessanti. Vedi se riesci ad ascoltare qualcosa e decidi di conseguenza.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Registratori a bobine
Salve Luciano, torno a scriverti dopo tantissimo tempo (credo che la mia precedente sia archiviata nel volume 500 o dintorni) e non per chiederti illuminati consigli di natura tecnica o commerciale, ma per riportarti un fatto che induce un quesito a cui francamente non so dare risposta. Premetto che sono un analogista abbastanza convinto, forse per età o per formazione novecentesca, che comunque apre le orecchie, se non il suo cuore, anche alle forme di riproduzione attuali, quali che siano, senza marcati pregiudizi. Orbene vengo alla questione. Un mio carissimo amico e compagno di avventure audiofile dispone di un lettore cd di alto lignaggio (Puccini della DCS) e di un registratore a bobine Studer A 810 VU, oltre ovviamente al resto dell'impianto di pari livello. Un po' per gioco, un po' per curiosità abbiamo registrato diversi CD o Super Audio direttamente su nastro, escludendo cioè il pre linea ed il risultato è stato sorprendente: all'ascolto la bobina rende una sonorità più vigorosa, densa di armoniche, spazialmente più profonda, dove gli strumenti e le voci sembrano più grandi e realistiche, in ogni caso estremamente coinvolgenti. Di contro dal Puccini esce una musica freddina, rarefatta, quasi sintetica, dove le note sembrano addirittura più brevi e comunque senza corpo ed oserei dire senza anima. Perché? Lo Studer non aggiunge certo informazioni, ma registra quel che rileva dal CD, quindi a cosa è dovuto questa trasformazione sonora? Ammetto che se ascoltassi solo il CD sarei ampiamente soddisfatto della resa, ma dinnanzi al confronto diretto la superiorità del nastro risulta inequivocabile. Per completezza aggiungo che una cosa simile l'ho riscontrata nell'ascolto quasi simultaneo dello stesso titolo in CD e in vinile (questa volta nel mio impianto), però in quel caso le sorgenti erano diverse per cui ho liquidato la questione con la fiera convinzione che l'analogico fosse manifestamente più musicale e gratificante.
Attendo con acceso interesse una tua risposta.
Grazie e cordiali saluti
Enrico - E-mail: endo2004 (at) libero.it

LC
Caro Enrico,
intanto il nome. Lucio, non Luciano. E non è un diminutivo, è proprio il mio nome sulla carta d'identità.
Comincio con una premessa, forse ovvia: una registrazione non può suonare meglio dell'originale. Per definizione è una copia. Se lo fa i casi sono due: o per noi migliore è un suono colorato, artefatto, modificato, oppure nella catena c'è un elemento che introduce delle modifiche al suono che lo attraversa. Nel primo caso, non è scontato che un suono colorato sia meno piacevole di uno neutro, anzi: spesso agli audiofili piacciono i suoni modificati, non a caso adorano le colorazioni spesso introdotte dalle valvole (o dal vinile, eh). Se c'è qualcosa in più, magari più piacevole, è distorsione o alterazione della risposta in frequenza, e non può essere altro. In alternativa, seconda possibilità, il segnale passa per circuiti diversi: non mi è chiaro come sia stata effettuata la copia ma se il segnale ha seguito percorsi diversi nel pre, l'inghippo è proprio là. Propendo per la prima ipotesi, ovvero che a voi sia risultato più piacevole un suono colorato. Ci sta. Il modo per distinguere un suono corretto da uno solo piacevole è analizzare la quantità di informazioni estratte: meno informazioni significa colorazione. Questo può certamente risultare più piacevole all'udito, e infatti, non a caso, segnali un suono più corposo, strumenti e voci più grandi, con più armoniche. Ecco, proprio queste...o ci sono o non ci sono! E se ce ne sono in più sono aggiunte dal dispositivo, sotto forma di distorsione. Magari distorsione gradevole, ma sempre distorsione è.
Tutto questo ha importanza? Non so, scopo dell'HiFi dovrebbe essere il perseguimento della fedeltà a ciò che è inciso nei dischi però, se quel che c'è inciso non dovesse piacerci, alla fine si può anche convivere con un suono artefatto ma più piacevole all'orecchio. Basta esserne consapevoli e non credere ai miracoli, che in elettronica non esistono.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

ZeroZone + Quad
Buongiorno Direttore!
Eccomi qui dopo anni, matrimonio e 2 splendidi gemelli a scriverle dopo essermi trasferito in Spagna! Le faccio innanzitutto i complimenti per tutto il lavoro svolto con grande passione. Veniamo al quesito: dopo tanti anni ho sballato le mie amate Proac Response 2.5 perché finalmente ho a disposizione un ambiente praticamente dedicato all'ascolto di medie dimensioni. Sto meditando di prendere i finali
ZeroZone da voi recensiti e abbinare un preamplificatore valvolare tipo Audio Research o Conrad Johnson per riscaldare un po' il risultato finale. Ieri per caso ho ascoltato un'abbinata Quad classica con pre 33 che a dire il vero non mi è affatto dispiaciuta. Avrebbe senso l'abbinamento Quad 33 e ZeroZone? La sorgente è un CD Cyrus 6. Ascolto rock, acustica, folk, lirica e classica, insomma un po' di tutto. Cavi tutti VDH.
La ringrazio anticipatamente per l'aiuto e la pazienza.
Giorgio - E-mail: giorgioferrua (at) hotmail.com

LC
Caro Giorgio,
se vuoi mortificare gli ZeroZone con un pre cupo, impastato e impreciso come il Quad 33, fai pure, ma trattasi di errore clamoroso. Conosco bene quel pre, visto che è qui nello scaffale dei miei apparecchi vintage da collezione. Carino, ha rappresentato un'epoca e una piccola rivoluzione nel modo di intendere i componenti HiFi British e Quad in particolare, ma quanto al suono...lasciamo perdere. Ancora: perché vuoi “riscaldare” il risultato finale, se ancora non l'hai ascoltato? Tra l'altro - vedi ultima lettera di questa settimana - se neppure con delle Thiel gli ZeroZone suonano eccessivamente brillanti, di sicuro non lo faranno con le ProAC 2.5, che mediamente sono più tranquille in gamma medio-alta.
I pre che hai indicato andrebbero meglio del Quad 33 (ci vuole poco) ma sono molto diversi come impostazione: più aperti e definiti gli Audio Research, più caldi e morbidi i Conrad Johnson. Non ricordo se il tuo lettore Cyrus CD6 abbia l'uscita regolabile tramite telecomando. Nel caso, potresti fare un tentativo così, senza acquistare un pre, per il momento. L'unica accortezza è quella di verificare che il volume d'uscita sia regolato al minimo quando si accendono i finali. Le casse potrebbero non gradire quella montagna di watt scaricati all'improvviso per errore. Occhio. Quindi: prima si accende il CD (o il pre), si controlla che il volume sia a zero, e si accendono i finali. Per spegnere si applica la procedura inversa, prima i finali e poi il resto.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

LP42X: upgrade rispetto al mio impianto?
Caro Lucio,
ascolto musica dal PC (non tutto ma di tutto), con un mini-impianto composto da un ampli digitale SMSL Q5 Pro e casse Indiana Line Nano. Ne sono soddisfatto, ma guardo anche possibilità alternative e mi incuriosiscono in particolare le casse attive. Le
Lonpoo LP42X che hai appena recensito, rispetto al mio attuale impianto, sarebbero un upgrade significativo? Altra cosa: col PC le posso utilizzare direttamente, o mi serve anche un DAC USB?
Un saluto,
Marcello - E-mail: prof.marcello (at) libero.it

LC
Caro Marcello,
sì, a mio parere le Lonpoo LP42X suonano meglio della coppia SMSL + Indiana Line Nano. In più, sono comode e facili da usare, oltre che più belle e meglio rifinite. L'importante è tenerle abbastanza vicine alla parete posteriore, per dare un piccolo aiuto alla gamma bassa. Ovviamente (a volte mi chiedo se leggiate davvero ciò che scriviamo nelle recensioni) non si possono usare direttamente col PC, visto che sono sprovviste di ingresso digitale. Al massimo le puoi pilotare con un'uscita cuffia del PC o del notebook, anche se qualitativamente non è certo la soluzione migliore. Quindi sì, sarebbe meglio usare un DAC USB e meglio ancora se si regola il volume direttamente dalla sorgente, visto che farlo tramite la manopola posta sul retro non è esattamente comodissimo. Quindi: benissimo se ti piace la soluzione attiva, ma secondo me suonerebbe meglio l'accoppiata del tuo ampli con le LP42, in versione passiva. Non semplifichi l'impianto, ma la qualità generale aumenta considerevolmente.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Ho visto anche degli audiofili felici
Caro Lucio,
L'ho fatto! ho acquistato gli
ZeroZone IRS2092 per il puro gusto di sentire come suonano e metterli a confronto con i Nuforce Reference 9 del mio impianto (i diffusori sono delle Thiel CS2.4). Sono arrivati prima che partissi per le vacanze e sono rimasti imballati a lungo, forse a denunciare un pizzico di sospetto nei loro confronti. Nei fatti sono più un ascoltatore di musica e l'attacca stacca mi annoia un po'. Quando finalmente mi sono deciso a provarli devo dire che sono rimasto a dire poco sorpreso. Se devo sintetizzarli in una parola direi “solidi”. Il suono ti invade ricco di dettagli e con molta aria tra gli strumenti. Come scrivi anche tu risolvono la gamma bassa con una facilità sconcertante. “Angel” esce ricca, corposa e molto ritmica e sai bene quanto sia difficile quel pezzo. Il vinile giallo di Billie Eilish con “Bad Guy” suona con una gamma bassa piena di ritmo, corposa con la voce che rimane granitica al centro. Ero, tuttavia, convinto che queste elettroniche facessero a pugni con il tweeter un po' strillone delle Thiel. Peraltro, a me il suono aperto e chiaro, quello dei diffusori francesi per intenderci, non è mai piaciuto molto. Ho ascoltato subito il vinile di De Gregori con “Generale” che nel mio impianto ha sempre suonato un po' troppo brillante, seguito da alcuni pezzi di violino e qualche voce femminile. Mi ha sorpreso molto scoprire che la gamma alta, benché rimanga brillante, appaia un po' più rotonda, meno appuntita. Non so dire bene per quale motivo ma questi ZeroZone sembrano lavorare molto bene con le Thiel. E mi chiedo come potrebbero lavorare con le Duevel che tu stesso mi hai consigliato (prima o poi mi deciderò a cambiare le Thiel). Non sono un esperto ma ho l'impressione che l'impostazione timbrica che ne esce sia molto neutrale, corretta.
Con questi risultati mi chiedo se non valga sempre di più la pena spendere l'80 o il 90% dei soldi nei diffusori e il resto per le elettroniche (giradischi escluso). Mi spiace per i molti produttori italiani e non solo che sono spariti ma il mercato dell'audio sta cambiando velocemente. Per anni distributori e negozianti hanno portato l'hifi in zone meravigliose ma irraggiungibili, guardandoti dall'alto in basso se non eri disposto a spendere n-mila euro. Ora si apre una nuova era e qualcuno potrebbe accorgersi che con poche centinaia di euro ha la possibilità di ascoltare meglio che con Alexa.
Credo di seguire TnT da più di vent'anni. Sarei disposto a pagare per tutto quello che ho imparato ma se lo facessi perderesti di autorevolezza e credibilità. Mi rimane solo da dirti un “solido” grazie.
Alessandro - E-mail: afabbrimail (at) gmail.com

LC
Caro Alessandro,
grazie anche a te per un confronto che in molti si aspettavano. Preferisco che siano i lettori a parlare delle elettroniche più o meno blasonate che si trovano in grande imbarazzo a cospetto dei piccoli ma strapotenti ZeroZone. I NuForce REF9 sono degli ottimi finali in classe D, che all'epoca avevano un rapporto qualità/prezzo strepitoso. Sono, forse, i finali che più di tutti hanno contribuito a sdoganare la Classe D in ambito high-end. Ricordo solo che sono stati, nel 2005, Amplifier of the year nella difficile e severissima classificazione di The Absolute Sound. Non stiamo parlando di giocattoli, ma di oggetti che hanno scosso il mercato high-end più di qualunque altra amplificazione negli ultimi 20 anni. Ebbene, se gli ZeroZone se la giocano ad armi pari con questi e, da quel che intuisco, suonano persino meglio in certe aree, non credo ci sia da aggiungere molto altro. Magari, direi, è bene ricordare solo l'enorme differenza di costo.
Infine, confermo quanto dici: la gamma medio-alta è precisa, dettagliata, aperta, ma non infastidisce, mai. Eh sì, il mondo sta davvero cambiando.
Ti auguro buon ascolto!
Lucio Cadeddu

Suggerimento musicale della settimana

Nuovo album per Tom Morello, ex frontman e chitarrista dei Rage against the machine. Ascoltiamo questa lunga suite di oltre 8 minuti, On the shore of eternity, che definire insolita è dir poco. È stata scritta in collaborazione con la DJ palestinese Sama' Abdulhadi, arrestata per aver profanato, secondo le autorità islamiche, un luogo sacro, con il suo DJ set. In realtà tutto l'album “The Atlas Underground Fire” spiazza l'ascoltatore con atmosfere ogni volta diverse. Presente persino una bellissima cover di “Highway to hell” (AC/DC) con Bruce Springsteen e Eddie Vedder!

Nel caso questo embedding dovesse essere vietato/disabilitato, potete visionare il video direttamente su YouTube. Buon ascolto!

Archivio! Un nostro lettore - che non finiremo mai di ringraziare - si è fatto carico di recuperare buona parte dei nostri suggerimenti musicali della settimana e ne ha realizzato una "TNT-Audio Suggestion" su Spotify, aperta a tutti. In questo modo si può facilmente recuperare il “pregresso”. Si trova a questo link.

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