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Rapporto segnale/rumore
Caro Lucio,
seguo il tuo sito dal 2008, ma non ho mai scritto. Sono troppo incuriosito dalla tua recensione dei due finali mono ZeroZone.
Scandagliando qua e là nei datasheet, mi pare di aver compreso che il mosfet qui scelto, sia proprio pensato per i 4 ohm di modulo impedenza.
Ho però dubbi sulle specifiche dichiarate, in particolare 90dB SNR mi sembra molto al di sotto della media dei classe AB, i quali sono oltre 100dB: è quindi rumoroso?
Vado a descriverti il mio attuale impianto:
LC
Caro Mirko,
bastassero le specifiche tecniche per capire come suona un apparecchio HiFi, le riviste e le recensioni non esisterebbero. Sarebbe sufficiente scegliere in base ai dati tecnici dichiarati, no? Per fortuna così non è. Ora, 90 dB di rapporto S/R sono un valore molto alto, vicino a quello di un buon lettore CD!!! Come puoi pensare che si senta? Tra l'altro, sarei curioso di vedere il rapporto S/N del tuo pre a valvole NOS (!!!), secondo me siamo sui 60 dB ad essere fortunati...e tu ti preoccpupi degli ZeroZone? Non solo, ma pensi che siccome il finale Rotel dichiara un rapporto S/N mirabolante (e assolutamente inutile ai fini dell'ascolto) allora questo possa suonare meglio? No, sei fuori strada, e di molto. La mia opinione è che gli ZeroZone si faranno beffe del tuo Rotel, con tutto il rispetto per questo buon finale, visto come si son fatti beffe di finali di ben altro livello (vedi anche ultima lettera di questa settimana, altra vittima illustre, il Naim NAP250). Poi, certo, è difficile prevedere se il suono di questi mostriciattoli ti possa piacere, visto che non conosco il suono del tuo pre. Di sicuro non avranno problemi a pilotare le tue Infinity RS7 Kappa.
Un consiglio: ascolta con le orecchie (possibilmente non incollate ai tweeter, per sentire il rumore di fondo degli apparecchi) e meno coi datasheet. Andrà meglio.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Francesco,
non conosco quel pre Schiit, ma vedo che è un semplice pre passivo, in pratica un potenziometro di volume. Non vedo problemi particolari, sulla carta, per abbinarlo a un qualunque finale. Però una domanda ve la voglio proprio fare: ma perché questa ossessione per abbinare un pre a questi stramaledetti finali? Accidenti a me e a quando li ho scoperti! Un qualunque buon pre andrà benissimo. I finali mica si accorgono di che pre ci sia collegato loro! Ricevono un segnale e lo amplificano. Vi supplico, basta con queste richieste per scegliere un pre per i finali ZeroZone. Avete un budget? Bene, scegliete un buon pre all'interno di quel budget. Amen. Io, evidentemente, non posso conoscere quanti soldi avete a disposizione. La mia idea è che un pre passivo a trasformatori possa essere più che sufficiente, ma anche un passivo a resistenze come lo Schiit non potrà far male. E, naturalmente, qualunque altro pre tradizionale, a stato solido, a valvole o a energia eolica.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Tiziano,
non mi risulta alcun amplificatore Musical Fidelity M1, ma forse ricordo male. Non è che è un A1? Nel caso lo prenderei di sicuro, il prezzo è ottimo e si tratta di un oggetto abbastanza ricercato, in pura Classe A. Scalda molto e per questo motivo l'affidabilità non è delle migliori ma...ne vale la pena. L'Audio Innovation è carino, niente di più. A mio parere i prezzi sono onesti, ma il miglioramento rispetto al tuo Proton AM S2 non sarà poi enorme, soprattutto se a dar voce a tutto c'è un lettore CD Technics, immagino economico, che andrebbe sostituito PRIMA di qualunque amplificatore. Con i 250 euro richiesti per la sostituzione dell'amplificatore, non necessaria perché il Proton va benissimo, potresti ambire a un lettore CD usato di ben altro livello, da ricercare tra NAD, Rotel, Arcam. Cambridge Audio...
Potresti persino prendere un lettore CD nuovo, per quella cifra. Sto pensando a macchine moderne come il Cambridge Audio AX C 25, ad esempio, a mio parere ben altra cosa rispetto a un qualunque lettore Technics economico, magari pure di diversi anni fa.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro lettore,
perché mai castigarsi a scegliere roba vecchia quando con la stessa cifra, oggi, potreste avere un impianto che suona molto, molto meglio? Immagino la decisione sia dovuta a un fattore nostalgia per i suoni di tanto tempo fa, e ci può stare, però francamente mi sfugge che c'entri, ad esempio, un Puccini in questa wish list. Il Puccini è apparecchio recente. La mia recensione è del 1997, con gli anni '70 o '80 non ha molto a che vedere, francamente. Il Sansui 3900 poi è terribile, in tutta onestà. Era l'entry-level della Sansui dopo il 2900, amplificatori senza infamia e senza lode. I due giradischi citati sono onesti, ma anche questi non hanno lasciato traccia di sé nella storia dell'HiFi.
Immagino che anche i diffusori debbano essere vintage. Il compito è arduo, perché bisogna vedere cosa si riesce a trovare e in quali condizioni, spesso questi oggetti sono stati rimaneggiati alla meno peggio. Andiamo con ordine: vecchi giradischi che avrebbero ancora senso oggi potrebbero essere i classici Thorens (dal 104 al 166, fino ai 316/318, senza scomodare altri modelli che ormai hanno quotazioni elevate), Garrard (quelli a cinghia tipo Zero 100 e simili), Dual (505 e analoghi), persino i primi Rega Planar andrebbero benissimo, trovandoli a una cifra ragionevole. Un giapponese che è facile da trovare e funziona bene è il solito Pioneer PL12/112. Le testine è meglio che non siano vintage, ma nuove. Per quanto riguarda l'amplificazione, niente di meglio del classico NAD 3020 nella sue diverse incarnazioni. Volendo sconfinare negli anni '80 anche qualche Rotel 820, Proton 520, persino uno Yamaha A320 cui ho dedicato un posto nel nostro Jurassik (S)Park o un Cyrus 1 o 2. Eviterei i made in Japan anni '70, se possibile, perché quelli buoni (pochi) hanno quotazioni elevate e sono difficili da trovare. Pure i classici Marantz (che suonano peggio dei NAD e Rotel citati) come il 1030 o il 1060 stanno cominciando a salire di quotazione. Sui diffusori la scelta è più difficile. Quelli buoni degli anni '70 sono rari e costosi, in genere. Negli anni '80 invece si acquista ancora molto bene, penso a diffusori di scuola inglese (B&W, Mission, Celestion, Tannoy, e poco altro). Da verificare che siano stati tenuti originali, naturalmente, e non perché se modificati suonino male (magari suonano pure meglio) ma l'operazione nostalgia diventerebbe priva di senso. Un'idea ve l'ho data, provate a dare un'occhiata al mercato ed eventualmente sentiamoci di nuovo per una scelta finale.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro lettore,
io prima aspetterei la riparazione del tuo DAC, perché acquistarne subito un altro? Fossi in te - nell'attesa - prenderei un muletto, un piccolo DAC economico che ti permetta di ascoltare musica fintanto che non ritorna in servizio il DAC ufficiale. Un classico e ottimo Cambridge Audio DAC Magic 100 costa 150 euro, mentre un Pro-Ject DAC BOX E costa 90 euro e di prezzo simile ci sono sia il SMSL SD-793II Mini-DAC che il Topping D10s. Meglio spendere una cifra simile e avere un po' di pazienza che ritrovarsi in casa con due DAC analoghi per classe di prezzo e doverne poi rivendere uno, perdendoci almeno il 50% del valore. Tra l'altro, l'esperimento con un DAC super economico secondo me sarà illuminante, perché ti farà toccare con mano le differenze tra DAC di classe di prezzo diversa. Secondo me ci saranno delle sorprese.
Spero di esserti stato utile, tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu
LC
Caro Giancarlo,
la faccenda è molto più semplice di quel che possa sembrare. La scheda audio interna al PC di fatto viene bypassata prelevando il segnale digitale dalla porta USB dello stesso. A questa si collega un DAC USB ed il gioco è fatto. Non mi è chiaro perché tu voglia dismettere ampli e CD attuali. Almeno il primo ti serve per amplificare i diffusori, che intendi tenere. Con un solo ampli cuffia i diffusori non li puoi collegare, naturalmente.
Quindi, procediamo per passi, poi si vedrà, a seconda delle necessità. Prendi un buon DAC/ampli/ampli cuffia, ce ne sono tantissimi sul mercato. Diciamo che un buon prodotto entry-level può essere il Topping MX3 che abbiamo positivamente recensito. Tra l'altro, questo MX3 può funzionare persino da amplificatore per i tuoi diffusori e potrebbe persino suonare meglio del tuo attuale Cambridge AM10. Ci puoi collegare il PC, un'altra sorgente digitale, il telefono o la TV via Bluetooth, le cuffie e persino le casse, per una spesa di 140/150€. Un lettore di rete potrebbe essere il Pro-Ject STREAM BOX S2, che costa circa 250€. Un po' più caro lo Yamaha NP-S303 e intorno ai 550€ trovi l'Audiolab 6000N Play e il Cocktail AUDIO N15D.
Un sistema così composto ti permetterà di accedere a tutti i service di streaming di qualità, di ascoltare bene con le tue cuffie e, volendo, anche i diffusori. Poi, certo, ci sarebbe da ottimizzare il software del PC, a questo argomento abbiamo dedicato diversi articoli, basta che inserisca la stringa “come ottimizzare l'audio del pc” nel motore di ricerca interno a TNT-Audio, che trovi in home page, in alto a sinistra.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Matteo,
in un ambiente così io avrei lasciato le Lonpoo! Hai preso dei diffusori generosi in basso e il risultato è che questo è fuori controllo. Meglio il basso più contenuto delle Lonpoo, almeno avresti avuto pulizia e articolazione. La stanza è infatti un vero problema, da quel che vedo. Il resto dell'impianto è assolutamente incolpevole, a parte i diffusori che, come dicevo, sono troppo per una sala così. Quello spazio dietro ai diffusori fa da tromba per i bassi, creando confusione e rimbombi. Proverei a tappare gli sbocchi del reflex (ce ne sono qattro, due per cassa), qualcosa dovrebbe migliorare, ma la soluzione non può che passare per un trattamento acustico della sala, anche soltanto inserendo altri elementi d'arredo che siano assorbenti. Divano e diffusori a parte...non vedo altro, sembra una sala vuota! In alternativa, non potendo arredare diversamente l'ambiente, prenderei dei diffusori più piccoli e meno generosi in basso. Vedi, non basta che un prodotto abbia delle buone recensioni, è necessario che sia adatto alla nostra situazione d'ascolto. Non conosco queste Magnat, ma tutti quei woofer così grossi richiedono per forza un ambiente in grado di gestire la massa d'aria che spostano. E il tuo ambiente non può, evidentemente.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Ascoltare per ore e ore
Buon giorno direttore, un caro saluto e sinceri ringraziamenti.
Eelenco il mio sistema audio così composto da ormai 7 anni.
Vorrei sapere se secondo lei la coppia mono ZeroZone irs2092 può avere un senso nel mio impianto. Quello che cerco rifacendomi della sua recensione delle Opal 20
...ascoltare musica ad alto livello per ore ed ore, giorni e giorni, senza mai (e dico MAI) stancare. Anzi, tutte le volte mi sono ritrovato ad alzare il volume via via che le ore passavano, segno di una fatica d'ascolto inesistente e di un tasso di distorsione molto basso. Qualche volta succede il contrario: più passa il tempo e più vi vien voglia di abbassare il volume. Se ciò accade, siete in presenza di diffusori che stancano le orecchie (o di una combinazione diffusori/ambiente infelice).I generi musicali da me ascoltati sono il rock dal classico al moderno, blues e jazz. Dopo sette anni con lo stesso impianto vorrei fare un miglioramento ossia ascoltare musica per ore ed ore, giorni e giorni, senza mai (e dico MAI) stancare. Per i miei gusti il mio impianto non suona male ma manca sicuramente di PRAT e un pizzico in più di basso.
Con le Opal 20 la musica fluisce, in maniera naturale, divertente e godibile, con qualunque genere musicale. in maniera...inarrestabile.
LC
Caro Lorenzo,
la prima cosa da fare, se desideri un suono come descritto, è sostituire i diffusori, non l'amplificazione (che sta bene dove sta). I tuoi Yamaha hanno un carattere sostanzialmente opposto a quel che cerchi tu, e non ci sarà amplificatore in grado di far cambiar loro idea. Se ti è piaciuta la descrizione del suono delle Pylon Audio Opal che ho recensito, facci un pensierino, magari scegli qualche modello superiore. In alternativa qualcosa di diverso come Duevel o Larsen. Tutti questi diffusori sono stati pensati per farsi ascoltare in eterno (est modus in rebus), senza fatica. Larsen, in particolare, nasce con questo intento e per inferfacciarsi in maniera semplice con l'ambiente, dovendo stare addossate alla parete di fondo. Naturalmente, l'ambiente fa la sua parte. E già, perché se l'acustica è sbagliata (es. troppo riflettente perché la sala è poco arredata) non c'è diffusore che tenga, purtroppo. Il resto dell'impianto può e deve stare al suo posto. Tieni conto che le NS1000 hanno tanti estimatori, disposti a pagarle cifre molto, molto alte. Non farai alcuna fatica a venderle.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Re: Attenuare il livello d'uscita
Ciao Lucio e grazie per la risposta. Purtroppo sono dotato d'una scarsa manualità e non sono più un ragazzino. A questo punto potrei aggiungere 2 ulteriori attenuatori in serie a quelli che ho già oppure tentare la carta Tisbury per quello che costa. Quanto ai Rothwell, li ho provati e forse le mie orecchie sbagliano, ma secondo me degradano un po' il suono (lo so, conosco bene la recensione su TNT di vari anni fa nella quale s'afferma il contrario). Ovviamente potrei anche sostenere uno sforzo economico ed acquistare un pre a trasformatori.
Quanto poi gli agli attenuatori/potenziometri in generale e dei miei pre in particolare (Red Rose rv 23 e Eastern Elecrtic Minimax), ho sempre letto che non lavorano al meglio a livelli molto bassi e, in effetti, a volte ho constatato perdite su d'un canale, perdite rimediate facendoli muovere su e giù oppure con una spruzzata di disossidante. Probabilmente un attenuatore di qualità superiore risolverebbe il problema, ma dovrei rivolgermi ad un laboratorio e probabilmente spedirli altrove, poichè qui a Imperia non mi risultano che vi siano, con tutti i fastidi del caso.
Con stima.
Fabio - E-mail: adrianomeis335 (at) gmail.com
LC
Caro Fabio,
prova pure con il Tisbury Audio, in caso contrario la soluzione è sostituire i DAC che hanno un'uscita così alta. Cosa farei io forse ti farà rabbrividire ma venderei tutto (i DAC e i pre) e acquisterei un DAC moderno con sezione preamplificatrice integrata. Un solo componente, il percorso del segnale brevissimo, nessun problema d'interfaccia e volume regolabile a piacimento. Lo so che ci piace avere tanti scatolotti in casa, e cambiarli a seconda della msuica che ascoltiamo, e può anche andar bene (anche se per me è un abominio) ma se per questo dobbiamo pure combattere con cattive interfacce dei livelli d'uscita e d'ingresso...ne vale veramente la pena? Sicuro? Un NuPrime Alita ti costa 1300€ ed è sia un ottimo DAC che un ottimo pre. Oppure un DAC10, che costa un po' di più. E naturalmente esistono in commercio tanti altri DAC con la doppia funzionalità (DAC + pre). A mio parere dalla vendita dei tuoi apparecchi ricaveresti liquidità a sufficienza per fare questo upgrade (perché tale è) in maniera del tutto indolore. Coraggio!
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Ho visto anche degli audiofili felici
Dopo quasi un anno dal primo timido e scettico acquisto made in China del Dac “Topping D90” del quale invece sono rimasto veramente molto soddisfatto, ho voluto per curiosità tentare ancora un'incursione nel hi-fi cinese con i due ampli mono ZeroZone di cui ho letto, anche su questa rivista, non poche lodi a volte al limite del credibile che ne esaltavano le qualità tecniche e foniche.
Sono giunti intonsi, in perfette condizioni, in imballi non particolarmente appariscenti ma molto efficienti.
I due “mostriciattoli” da 1000watt cadauno che ho voluti nella versione black, appaiono solidi ben costruiti ed esteticamente piacevoli. Apprezzabilissimi anche per il loro scarso ingombro e peso.
Dopo alcune ore di attenti ascolti in combinazione col mio superlativo Pre Naim Nac 52 olive e i due mitici i diffusori Roger LS3/5a, i due nuovi arrivati hanno sfoggiato tutte le loro inattese e superbe qualità. Nella mia catena hi-fi hanno sostituito il vecchio ma sempre e ancora straordinario Naim Nap 250.
Senza nessun timore reverenziale i due nuovi gemellini si sono immediatamente imposti per non poche ed evidenti qualità.
La prima lode è alla loro assoluta silenziosità. Non si ode nessun soffio o ronzio. Silenzio assoluto.
Sarà la loro esagerata potenza a fare la differenza ma devo dire che anche nella timbrica sono completamente soddisfacenti. Il sensibile incremento delle frequenze gravi, tuttavia sempre molto solide e controllate, arricchisce l'armonia ma senza squilibri e gli acuti suonano piacevoli e precisi. Le voci poi sono tridimensionali e aggettanti dal fondale sonoro.
Queste due sorprendenti scatolette hanno aperto ulteriormente la scena sonora dettagliandola in modo mai percepito prima, esaltando i miei pregiati e piccoli diffusori che a loro volta con una improvvisa metamorfosi sembrano decuplicati in dimensione, e che pure hanno non pochi meriti nel risultato finale. Insomma per chi come me ascolta classica e opera, questi due piccoli ma “grandi” amplificatori sono una vera manna e al costo più che modesto di € 290+€ 46 di tasse doganali, costituiscono un vero affare inatteso e graditissimo.
Non so se ripristinerò ancora il mio amatissimo Nap250 nell'impianto ma oggi stento a rinunziare ai nuovi arrivati.
Giovanni - E-mail: pentagio (at) gmail.com
LC
Caro Giovanni,
e così crolla anche un altro (nostro) mito, il Naim NAP250. Un po' dispiace, perché è un finale che ho tanto amato ma sì, la differenza è sensibile. E pensa che tu stai valutando l'incremento di bassi utilizzando delle piccole LS3/5A...immagina che sarebbe successo con dei diffusori grandi e generosi! Bene, archiviamo anche questo vecchio gigante (nel suono, non tanto nelle dimensioni) e godiamoci il frutto del progresso: un suono incredibile a un prezzo assolutamente, vergognosamente insensato.
Ti auguro buon ascolto!
Lucio Cadeddu
Grandi del passato che non smettono di fare buona musica. Stavolta è il 73enne Robert Plant, ex-Led Zeppelin, che in duo con Alison Krauss ha appena pubblicato un album (Raise the roof) di 11 cover e un inedito, questo “High and Lonesome”, scritto a quattro mani con T-Bone Burnett, produttore del lavoro. Indubbio l'eco delle atmosfere Led Zeppelin, evocate dalla voce di Plant e non solo.
Nel caso questo embedding dovesse essere vietato/disabilitato, potete visionare il video direttamente su YouTube. Buon ascolto!
Archivio! Un nostro lettore - che non finiremo mai di ringraziare - si è fatto carico di recuperare buona parte dei nostri suggerimenti musicali della settimana e ne ha realizzato una "TNT-Audio Suggestion" su Spotify, aperta a tutti. In questo modo si può facilmente recuperare il “pregresso”. Si trova a questo link.
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