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TNT Lilliput - reinterpretate
Caro Direttore,
Come promesso le mando una descrizione della mia realizzazione delle TNT Lilliput. C'è voluto un po' di fai da te per ovviare ad alcuni piccoli problemi ma è stata una grandissima soddisfazione sentirle suonare! Il comportamento all'orecchio mi pare essere piuttosto rispondente al grafico della risposta simulata, lineare e chiaro - o almeno così parrebbe alle mie povere orecchie abituate al suono proveniente dalle casse di plastica del kit originale. L'effetto è molto più avvolgente, intuisco la posizione spaziale degli strumenti ed il subwoofer che prima percepivo come completamente innaturale e distaccato (andava bene per gli effetti dei film ma proprio non riuscivo a usarlo sentendo musica) ora è diventato quasi impercettibile tanto si amalgama con i bassi delle Lilliput. Sono molto soddisfatto del risultato, tanto che starei quasi pensando di sostituire anche il diffusore centrale (anzi...qualsiasi suggerimento sarebbe più che gradito - l'unico vincolo è che la struttura non possa essere più alta di 15 cm per non sovrapporsi allo schermo mentre non ho grandi limitazioni sulle altre dimensioni).
A tal riguardo e a tempo perso sto valutando le opzioni più disparate, ad esempio se usare due midwoofer da 4 ohm in serie ciascuno con diametro inferiore all'HW100 + il solito HT200 con uno schema meccanicamente tradizionale stile barra audio oppure optare per una struttura in cui posizionare un mid woofer di maggior diametro e tweeter ma sulla faccia superiore, verso l'alto, e quindi sovrapponendo un diffusore per rendere più omnidirezionale l'emissione, in una vaga ispirazione senza pretese degli schemi delle Duevel. Intuitivamente uno speaker omnidirezionale per un canale centrale potrebbe anche funzionare - il problema in questo caso rimarrebbe comunque quello di trovare un midwoofer sottile e abbastanza potente da reggere il carico nominale in uscita dal mio HT. Ho scovato dei componenti Peerless - GBS-135F25AL02- ma hanno un RMS di solo 30 W. Vedremo che succederà...per il momento continuerò a leggere le vostre pagine, in cerca di altre ispirazioni!
Cordiali saluti e ancora grazie!
P.S.: Le Lilliput hanno persino ricevuto l'approvazione estetica di mia moglie, che dire di più? Forse solo 1000 ringraziamenti al progettista!
Massimo - E-mail: trapmax (at) alice.it
LC
Caro Massimo,
grazie anche a te per lo splendido progetto/variante delle nostre Lilliput. Ho provveduto ad aggiornare la pagina con il PDF che hai inviato, ricco di dettagli e di bellissime foto. Complimenti per la manualità e la pignoleria dimostrate, sono veramente belle le tue Lilliput! Altri lettori ci hanno chiesto come fare per rendere attuale il vecchio progetto, questa tua è la risposta migliore che potessimo dare.
Per quanto riguarda il centrale, l'idea pseudo-omnidirezionale non mi dispiace affatto. Per quanto riguarda i driver, non preoccuparti della tenuta in potenza, 30 watt non ci arriveranno mai sugli altoparlanti, puoi stare tranquillo.
Grazie per il feedback!
Lucio Cadeddu
Consulenza problema Cocktail Audio X12 / amplificatore valvolare
Gent.mo Direttore,
La ringrazio molto per la Sua cortese risposta alla mia richiesta di consulenza
In effetti non avevo preso in considerazione la possibilità di scollegare la messa a terra. Questa soluzione temo però si scontri con la pratica, almeno per quelle che sono le mie limitate conoscenze: nessuno degli apparecchi interessati è dotato di interruttore “ground lift”, e le spine dei relativi cavi di alimentazione sono tutte a due poli; di conseguenza non saprei come intervenire.
Mi corregga se sbaglio, non mi dispiacerebbe riuscire a risolvere il problema, anche solo per mia soddisfazione.
Altrimenti seguirò il Suo saggio consiglio riguardo il cavo ottico, e non mi preoccuperò ulteriormente.
La ringrazio ancora vivamente per il tempo che mi ha dedicato e Le auguro buon proseguimento.
Un caro saluto.
Fabio - E-mail: fabio.mare (at) hotmail.it
LC
Caro Fabio,
se gli apparecchi sono tutti a doppio isolamento, senza conduttore di terra, non puoi certo fare molto. L'importante è che almeno uno, connesso a terra, ci sia, perché il ronzio da loop di massa altrimenti non si spiega. Se tutti gli apparecchi del tuo impianto ne fossero sprovvisti, nessun problema, sono progettati per funzionare così...e non dovrebbero esserci problemi di ronzio. A questo punto resterebbe in piedi solo la soluzione del collegamento ottico, che va benissimo, comunque.
Talvolta il collegamento digitale elettrico suona meglio, ma solo in contesti estremamente sofisticati e rivelatori. Nella maggior parte dei casi non vi è alcun vantaggio. Il collegamento ottico paga solo lo scotto di far subire al segnale una doppia trasformazione (da elettrico in ottico e poi viceversa) ma ha dalla sua il completo isolamento elettrico tra i componenti, che non è affatto trascurabile. Quindi: vai di ottico e non pensarci più!
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
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Caro Gabriele,
potresti in effetti passare a delle Larsen o a delle Duevel, in quanto sono diffusori meno schizzinosi quando ascoltati fuori asse. Sia chiaro: non suonano allo stesso modo in tutti i punti della stanza, ma di sicuro sono meno direzionali di un diffusore tradizionale. Ben venga quindi questa soluzione. Le Planets potrebbero non farti rimpiangere le Reference 6.2, anzi. Si tratta però di un'impostazione timbrica un po' diversa, che magari a te piace pure di più. Rispetto alle Elac DBR 6.2 sono più calde ed eufoniche, se così vogliamo dire. Potresti anche provare delle Enterprise, sempre di Duevel, oppure qualche modello Larsen, se avessi la parete posteriore libera.
Per quanto riguarda l'amplificazione, mi sembra strano che i finali Donizetti suonino peggio del Corelli. Molto strano. Non è che hai utilizzato dei cavi d'interconnessione molto peggiori? Il confronto andrebbe fatto a parità di cavi, naturalmente, e non parlo solo di quelli di potenza. Comunque, se sei soddisfatto così non vedo ragione per cambiare. Intanto prova altri diffusori, la decisione sull'amplificazione dovrà essere consequenziale a questa.
Infine sì, in generale io preferirei un buon integrato. Con il budget a disposizione cominci ad acquistare amplificatori assolutamente interessanti.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
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Caro Pierpaolo,
non avevo alcun dubbio che un integrato moderno come il Cambridge AX A35 si sarebbe fatto beffe del vecchio Sansui AU2900, che già all'epoca non è che fosse chissà che di memorabile. Certo, le Elac DBR 6.2 andrebbero ancora meglio con alle spalle un amplificatore di livello qualitativo superiore, ma anche così credo sia un bel sentire. Per quanto riguarda il lettore CD non vedrei niente di meglio del partner di scuderia del tuo ampli, ovvero il lettore Cambridge Audio AX C35, che costa esattamente la cifra che pensavi di spendere. Realizzeresti un'accoppiata esteticamente, elettricamente e musicalmente omogenea. Qualora desiderassi sperimentare qualcos'altro, valuta anche Rotel CD11 Tribute (un po' più costoso, ma suona meglio) o un ProJect CD Box S3, qualora avessi problemi di spazio.
Tutti questi modelli citati dovrebbero suonare meglio del vecchio lettore DVD Pioneer di 20 anni fa. Non aspettarti miracoli, ma una maggiore raffinatezza generale dovrebbe essere nettamente percepibile.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Collegamento ampli cuffie
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Ho visto anche degli audiofili felici
Buongiorno,
ho un problema da porle riguardo l'uscita pre del mio amplificatore. Ho acquistato un piccolo amplificatore a cui collegare delle cuffie. Una volta collegato ho scoperto che l'uscita pre è comandata dal volume rendendo inutile l'utilizzo della cuffia senza prima scollegare le casse acustiche.
L'amplificatore è un Pass int 30a e quello per le cuffie è un Loxjie P 20. Può consigliarmi una soluzione?
Grazie in anticipo.
Andrea - E-mail: favandrew (at) gmail.com
Caro Andrea,
la soluzione è collegare l'ampli cuffie a un'uscita linea che non sia asservita al controllo del volume del tuo amplificatore. In genere è sempre così che si fa quando si desidera utilizzare un ampli cuffia. Purtroppo il tuo amplificatore non ha un'uscita REC OUT per un eventuale registratore, ed è un peccato perché questa non è mai asservita al controllo del volume. Quindi hai un'unica buona possibilità: qualora utilizzassi una sola sorgente (es. il lettore CD) potresti più convenientemente sdoppiare le uscite di quest'ultima (con uno sdoppiatore RCA a T o a Y) e collegare l'ampli cuffia in questo modo, saltando di fatto l'amplificatore, che sarebbe a questo punto del tutto inutile. Altra possibilità, ma solo in subordine: mettere al max il controllo del volume del tuo ampli cuffia e regolare il volume con l'uscita pre dell'ampli, sconnettendo i diffusori. Non è una buona soluzione, tantomeno comoda, ma funziona in caso d'emergenza.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Caro Luigi,
la soluzione più ovvia è riportare la coppia Audiolab nella prima casa, e utilizzare questa con le Elac, visto che il suono ti convinceva. La coppia Rega potrà andare a pilotare le Monitor Audio Bronze nell'altra casa. Sostituire i diffusori solo perché con le nuove elettroniche il suono non ti convince più mi pare insensato. Visto che hai ancora le vecchie elettroniche, rimetti in pista quelle. Sei sicuro di aver fatto un confronto diretto, con gli stessi diffusori, delle due coppie di elettroniche, nello stesso ambiente e nello stesso momento? Ti chiedo questo perché mi sembra strano ciò che è successo. I componenti Rega non sono certo famosi per avere un basso rimbombante e poco frenato, anzi. Tantomeno le Elac hanno un basso così. E, soprattutto, mi sfugge il motivo per il quale tu abbia acquistato la coppia Rega, avendo già la coppia Audiolab. Doveva essere un upgrade? Io credo che per la seconda casa sia assolutamente superfluo utilizzare una coppia pre+finale, credo che un integrato, magari ancora Rega o anche Audiolab, sia più che sufficiente.
Più in generale, mi sembra di percepire un certo atteggiamento ansioso e scostante, che è quanto di peggio ci sia per trovare i giusti compromessi nella scelta dei componenti del proprio impianto. Personalmente, farei dei cambiamenti soltanto perché non più soddisfatto di quel che sento. Se la coppia Audiolab suonava così bene, perché hai acquistato la coppia Rega?
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Caro Italo,
mi spiace che la tua esperienza con il Cocktail X12 non sia stata del tutto positiva, io proverei comunque a farlo sistemare in assistenza. Puoi certamente utilizzare la TV collegata a un DAC esterno, in fondo il suono che ascolti dipende quasi esclusivamente da quest'ultimo componente. Potresti quindi upgradare il DAC. Potrei anche consigliarti il nuovo streamer di Cocktail Audio, ma temo che ormai tu sia un po' prevenuto. Il problema della presbiopia non lo risolveresti con alcun streamer, le dimensioni dello schermo incorporato - quando c'è - sono comunque minime. Magari qualche streamer si può collegare a un monitor TV, così da ingrandire i caratteri, ma la soluzione più semplice e meno costosa è un paio di occhiali da lettura ;-)
Con poche decine di euro te la cavi!
A parte gli scherzi, lo streamer N25 di Cocktail Audio ha un'uscita HDMI per uno schermo esterno, così non sei costretto a sforzare la vista sul piccolo display. Questa è una feature comune a tutti gli streamer privi di display (ad esempio, nella stessa fascia di prezzo, il Pro-Ject Stream Box S2 Ultra Streamer): sfruttano l'uscita HDMI per veicolare tutte le informazioni sulla TV o su un monitor esterno.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Caro Dino,
purtroppo con le valvole è sempre così: il suono cambia da una valvola all'altra e non si sa mai bene cosa scegliere. La valvola raddrizzatrice sull'alimentazione ha purtroppo un impatto non trascurabile sul suono di un apparecchio a tubi. Il motivo è ovvio: è quella che in qualche modo decide la performance energetica dello stadio ampli successivo. Il fatto che ti sembra che ci siano meno toni alti significa, probabilmente, che la valvola è più lenta di quella che c'era prima. Da qui il suono che ti sembra arrotondato. No, non cambierà col tempo, ma sto dando per scontato che abbia funzionato almeno una ventina di ore. Potresti divertirti a provarne altre, è un esercizio che può essere interessante. In questo modo modelli il suono secondo il tuo gusto. È questa la cosa che non ho mai sopportato degli apparecchi a valvole: sostituisci i tubi e cambia tutto, o quasi. E non sai mai come quell'apparecchio dovrebbe suonare. Per altri audiofili questo è un vantaggio, perché consente un'infinità di customizzazioni del suono dell'apparecchio.
Quindi: falla suonare ancora un po' questa raddrizzatrice e poi decidi che fare, se tornare alla vecchia valvola (magari si trova!) o tentare altri esperimenti.
Spero di esserti stato utile, tienimi aggiornato sugli sviluppi!
Lucio Cadeddu
Caro Lorenzo,
ti ringrazio per la segnalazione di un diffusore che non conoscevo. Sono andato a documentarmi e quel modello che tu indichi non esiste più, c'è solo la versione bookshelf (806S). Si tratta di diffusori realizzati in Polonia, sembrano ben progettati e rifiniti ma orientarsi nella giungla di sigle e modelli è un'impresa titanica. Magari possiamo provare a chiedere qualcosa in prova, anche se questo periodo - soprattutto per quelle aree geografiche - non è esattamente tranquillo. In ogni caso, la curiosità ce l'hai messa. Non capisco però come possano ricordare il suono dei diffusori RCF di tanto tempo fa, perché i materiali sono cambiati e non mi risulta che dalle loro dichiarazioni d'intenti dell'azienda ci siano riferimenti a caratteristiche del suono vintage, anzi! Comunque, l'importante è che tu sia soddisfatto, grazie nuovamente per la segnalazione.
Lucio Cadeddu
"Ecco perché bisogna sempre concedersi un po' di tempo per metabolizzare i nuovi suoni" La cito perché ovviamente ha ragione. Dopo altri dieci giorni di ascolti ho cambiato il paragrafo in neretto. Mi cospargo la testa di cenere :-)
Caro direttore, come mi ha consigliato, pur con difficoltà, sono riuscito a fare alcuni ascolti per il cambio di diffusori di cui le chiedevo nella lettera del 17.4.21. Ho ascoltato delle Sonus Faber (Cremona e altre), Thiel 2.4, Elac 407, (B&W 803d3, MLogan e Vivid fuori budget), Proac d38. Ho alla fine scelto le Proac Response 3.8 anche senza sentirle, ma conoscendo il suono delle inglesi (avendo le Studio 125), previo controllo del seriale e di altre piccole informazioni che la Proac mi ha inviato in un giorno, pur non essendo certo obbligata! (la serietà di un marchio si vede anche da queste piccole cose).
All'ascolto devo dire che la gamma medio alta delle 3.8 è di una raffinatezza stupefacente venendo da Klipsch, diciamo pure meravigliosa! Nella musica classica sono dettagliate, dinamiche e ariose. Come ha detto lei scendono di più delle Cornwall e tendono a scomparire creando un “muro sonoro” davvero notevole e entusiasmante. Le voci sono estremamente naturali, il pianoforte e gli strumenti in generale hanno una timbrica più corretta, nell'orchestra si individuano le varie sezioni strumentali con facilità.
Nel jazz e pop la stessa gamma media stratosferica fa preferire le 3.8. Incredibile.
Nel rock anche se l'impatto e la dinamica delle Klipsch ti portavano sul palco, le 3.8 hanno un intreccio sonoro con una densità affascinante, sfoderando un palcoscenico intrigante per ampiezza e compattezza. Anche in brani difficili (in Psychocandy dei Jesus and mary chain incredibilmente il flusso chitarristico è più intelliggibile, nei RATM l'impatto è meno live, ma il wall of sound è strepitoso e così via) le Proac non fanno rimpiangere le Corn. Non lo credevo possibile.
Sono contento dell'acquisto e per ora le Klipsch sono riposte, sacrificate, nel piccolo impianto dello studio (per me che cambio poco nell'impianto è una fatica abbandonare qualcosa che ha dato piacere).
Ringraziandola come sempre dei saggi consigli, se questa lettera può essere utile a qualche lettore la pubblichi se no la cestini pure :-)
Allego foto (la tv lo so, ma deve stare lì, però la copro con un panno. Dietro alle elettroniche un paio di pannelli keyhelm, niente di che).
Giulio - E-mail: giu1111 (at) yahoo.it
LC
Caro Giulio,
pubblico senz'altro questa tua perché non fa altro che confermare ciò che vado dicendo da tempo, e cioè che in HiFi le misure non contano :-) Vedi, ad esempio la recensione delle Visonik David di questa settimana.
Come hai potuto sperimentare, le ProAC, pur avendo woofer più piccoli e un mobile meno voluminoso, hanno una gamma bassa più profonda delle Klipsch Cornwall. O, almeno, questo è ciò che succede nel tuo ambiente. Potrebbe anche darsi che in una sistemazione diversa, magari in una sala più grande, il basso delle Cornwall si prenda la sua rivincita (ne dubito, comunque). Su tutto il resto della gamma, come previsto, stravincono le ProAC. Sono felice che il consiglio abbia prodotto il giusto risultato. E, soprattutto, che tu abbia avuto l'onestà intellettuale di aspettare un po' di tempo per metabolizzare l'entità dei cambiamenti. Ripeto: se non si recensisce (o ascolta in condizioni controllate) prodotti HiFi con una certa frequenza, prendere granchi è facilissimo. Per questo servono tempo e apertura mentale. L'unica cosa che non mi convince troppo nel tuo set-up (TV e relativo tavolino a parte) è la distanza dei diffusori dalla parete posteriore. Da quel che si intuisce sono abbastanza vicini. 20 cm in più non farebbero male, sia al palcoscenico 3D che alla pulizia della gamma media e medio-bassa. In più, proverei a tenerli paralleli alla parete posteriore.
Ti auguro buon ascolto!
Lucio Cadeddu
I foschi scenari di guerra ci riportano alla mente questa Broken heroes dei Saxon, una canzone scritta nel 1985 per i caduti di tutte le guerre. Non aggiungiamo altro, solo la strofa iniziale del brano:
They came to fight for glory in their thousands
Young men with their dreams
They died before the guns for their country
A book of faded pictures, broken dreams
Nel caso questo embedding dovesse essere vietato/disabilitato, potete visionare il video direttamente su YouTube. Buon ascolto!
Archivio! Un nostro lettore - che non finiremo mai di ringraziare - si è fatto carico di recuperare buona parte dei nostri suggerimenti musicali della settimana e ne ha realizzato una "TNT-Audio Suggestion" su Spotify, aperta a tutti. In questo modo si può facilmente recuperare il “pregresso”. Si trova a questo link.
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